Archivio Mensile: Febbraio 2013

Giovedì 28 febbraio 2013 2ª Settimana di Quaresima 0

Giovedì 28 febbraio 2013 2ª Settimana di Quaresima

  • VANGELO (Lc 16,19-31)
    Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai
    tormenti.
  • Dal Vangelo secondo Luca
    In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe,
    bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue
    piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli Angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto.
    Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. Ma Abramo rispose: “Figlio, ricordati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in
    mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare
    da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”. E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare
    Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano
    anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non
    ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Questa bellissima e a tratti indecifrabile parabola, presenta all’inizio due categorie di persone, due stili di vita opposti e questo è quello che appare all’esterno. Da un lato c’è il ricco che ogni giorno “dava lauti banchetti”. Dalla parte opposta un povero, ma non era solamente un povero, Gesù aggiunge anche la malattia alla povertà di Lazzaro. Un povero pieno di piaghe, un uomo simile ad una calamita che attira su di sé ogni sventura.
L’inizio della parabola spiega la vita dei due uomini, Gesù si sofferma sulla loro condizione esteriore, come
vivevano e cosa facevano nella giornata. Uno viveva nella depravazione l’altro nella mortificazione. Uno sembrava agli occhi del popolo una persona speciale e realizzata, l’altro sempre per il popolo era un uomo sfortunato, un perdente ed insignificante.
L’inizio della parabola presenta la considerazione esteriore dei due ed è la stima che fa la gente quando incontra o osserva qualcuno.
Questa società non ti apprezza se sei buono e preghi con la tua famiglia, no, ti considera secondo
l’abbigliamento che indossi, il tipo di macchina che hai, dove passi le vacanze e se le fai estate ed inverno, se
vai al ristorante, se segui la mentalità moderna. Non ti apprezza se sei una persona perbene e non commetti nessuna truffa, non puoi fare parte del giro dei furbi. Non ti considera furbo e compromesso se non tradisci tuo marito o tua moglie, se non provi a fumare l’erba e a utilizzare droghe.
La società sfarzosa di oggi si trova bene con questo suo modello, l’emblema della persona perversa è il
ricco epulone del Vangelo.
Raffigura perfettamente la persona che vuole banchettare ogni giorno, nel senso che vuole trasgredire in
qualche modo il decoro e la sua dignità. Quando non si hanno riferimenti morali precisi e distinguibili insegnati
da Gesù, inevitabilmente si cade nei peccati sempre più gravi, giorno che passa trasforma in peggio la persona
senza inibizioni. Tutto ciò che è trasgressione si cerca con maggiore trasporto e si finisce per diventare schiavo
di ogni impulso che arriva alla mente.
Un cristiano non può lasciarsi andare agli istinti, deve considerare non tanto il momento presente come fa il
ricco epulone e vive nella dissolutezza, deve pensare alla vita eterna, alla vera vita che in Paradiso non avrà mai
termine. La parabola presenta anche questo secondo spunto: sfruttare in ogni modo il momento presente per puro piacere emotivo e non spirituale.
Si è così sottomessi all’impulso che detta le scelte, non si capisce più la distinzione tra male e bene.
Questo secondo aspetto aggrava la situazione, perché qui si arriva anche ad escludere la vita eterna, non si
crede più con Fede al Vangelo, Gesù viene ignorato e si agisce senza controllo morale. Non è buono ciò che è
lecito ma ciò che diletta la persona. Ogni peccato viene giustificato o non considerato peccato.
Il terzo aspetto di conseguenza è la condizione interiore del ricco epulone e di Lazzaro. Gli uomini non conoscevano la spirituale presente in essi, potevano intuirne qualcosa dagli effetti, ma occorreva possedere già
una Fede matura. Il ricco epulone non seguiva alcuna legge morale, non si interessava delle Sacre Scritture e
disprezzava i poveri, non si accorgeva delle necessità di chi moriva di fame vicino al suo tavolo dove banchettava. Un uomo senza amore, senza coscienza.
Lazzaro invece era l’opposto, umile, povero, pieno di sofferenze, non sperperava i doni di Dio e pativa con
rassegnazione. Non malediva né giudicava il ricco epulone che lì vicino ingurgitava pietanze. Lazzaro ha avuto
poca gioia nella sua vita, almeno riguardo l’aspetto dei piaceri mondani. Ha sofferto, ha pianto, ha subito umiliazioni, è stato ignorato come essere umano.
Come conseguenza, Lazzaro è stato premiato da Dio, ha ricevuto tanta gloria in Paradiso proporzionata alla vita di sofferenza patita, è stato coronato con l’alloro del vincitore. Lazzaro è l’immagine della
persona che in questa vita rimane anni sotto la croce a causa di un problema familiare, di una malattia,
dell’indisciplina dei figli, di sofferenze che spesso diventano inspiegabili.
Sappiamo che satana vuole che i seguaci di Gesù soffrano per renderli nervosi e non farli pregare, ma noi
dobbiamo trasformare la sofferenza in preghiera e chiedere il superamento della prova dolorosa.
Un ultimo aspetto della parabola: il ricco epulone dall’inferno chiede di far sapere ai cinque fratelli di non
peccare più. È una richiesta insolita, nell’inferno non c’è amore né si può fare del bene, lui invece vuole far cessare i cinque fratelli di peccare, perché i loro peccati facevano ricadere su di lui le conseguenze dolorose degli
stessi peccati. Lui aveva insegnato ai cinque fratelli a vivere nell’immoralità, di conseguenza tutti i loro peccati
ricadevano su lui.
La sua richiesta dall’inferno rimase inascoltata, chi commette il male in questa vita e non chiede perdono a Gesù, patirà ogni effetto delle sue cattiverie, dei suoi giudizi, dei suoi insegnamenti sbagliati.

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Al lavoro, a scuola, a casa, in ciò che sono chiamato a fare, agirò senza lamentarmi della fatica, o
dell’incomprensione, o degli imprevisti, ma con serenità e gioia.

Pensiero
La Santa Messa è come una colonna salda che sostiene il mondo vacillante sotto il peso dei suoi delitti (San
Eucherio).

Mercoledì 27 febbraio 2013 2ª Settimana di Quaresima 0

Mercoledì 27 febbraio 2013 2ª Settimana di Quaresima

  • VANGELO (Mt 20,17-28)
    Lo condanneranno a morte.
  • Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino
    disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’Uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli
    scribi; Lo condanneranno a morte e Lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e
    il terzo giorno risorgerà». Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per
    chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Dì che questi miei due figli siedano uno alla
    tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo Regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che Io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però
    sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi
    sapete che i governanti delle nazioni dominano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi
    vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’Uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per
    molti». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
In questo brano del Vangelo vediamo manifestarsi la mentalità umana non ancora rivestita della sapienza del
Vangelo. C’è un’aspirazione, una donna che chiede di ottenere un premio non per sé ma per i propri figli. Questa aspirazione però è buona nelle parole e allo stesso tempo viziata da una bramosia che non appartiene al
Vangelo. La madre di Giacomo e Giovanni chiede a Gesù che i suoi figli una volta giunti nel Regno dei Cieli
siedano accanto a Lui, e da questo aspetto è senz’altro una richiesta lodevole.
Ciò che muta la sua richiesta e da buona la rende viziata è la sua aspirazione di vedere i figli più avanti degli altri, migliori di tutti.
Quindi, una richiesta che apparentemente sembra buona può nascondere intenzioni sbagliate, evidentemente
non conformi al Vangelo. Questo descrive come l’intelletto di ogni persona è un vero mistero, un labirinto di
intricate vie e sezioni, di ricordi piacevoli e di percezioni che arrecano inquietudine. Non c’è errore peggiore
nell’attività intellettuale di quando la persona cerca di ingannare se stessa, costruendo castelli infondati per
compiere opere sbagliate.
Gesù vede queste miserie e non si irrigidisce, non si sottrae mai all’abbraccio di chi con umiltà riconosce i
propri errori e si rialza sempre quando cade. La madre dei due apostoli a suo modo voleva proteggere i figli, garantire un futuro glorioso in Cielo ma con la mentalità umana, pensando in modo opposto al Vangelo che Gesù
stava insegnando. Per questo le attenuanti della donna sono molte.
Diverso il discorso per noi, conosciamo il Vangelo e l’insegnamento completo del Signore: “Chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo”. Non occorre adempiere letteralmente queste parole, il concetto è semplice: bisogna considerarsi quantomeno come gli
altri se non più peccatori. Non peggiori come persone, non c’è da disprezzarsi, ma di riconoscere le proprie miserie. Gesù lo ha spiegato con queste parole.
“Perché osservi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel
tuo occhio?” (Mt 7,3).
Gesù sa bene che l’uomo è debole, non si attende un cammino di Fede spedito e perfetto, è invece un graduale miglioramento spirituale quello che compie il cristiano, abbandonando nella lotta contro se stesso il peccato e le cattive inclinazioni, per rivestirsi dell’abito nuovo che è la Grazia di Dio.
Questo abito spesso si sporca perché l’uomo si avvicina troppo alla sporcizia o prende su di sé il fango, per
questo deve ricorrere presto alla purificazione sacramentale con una buona Confessione.
La richiesta della madre dei due Apostoli è sempre una richiesta di avvicinamento a Gesù, fatta però con un
disordine spirituale da sistemare e il Signore non risparmia di spiegare cosa in realtà è davvero importante. Pone però una condizione: per avvicinarsi a Lui è indispensabile bere il calice della sofferenza. “Potete bere il calice che Io sto per bere?”. Non è una esigenza di Gesù farci bere il calice, è una necessità nostra, di ognuno di
noi. Infatti, se ci riflettiamo non possiamo fare a meno di incontrare sofferenze nella vita.
Dobbiamo assaporare il sacrificio e la sofferenza per purificarci e diventare umili, perché solamente chi soffre rientra in sé e cresce nello Spirito di Dio. Non è mai Gesù a volere la nostra sofferenza, sono cause naturali
o attacchi che arrivano dall’esterno, ed hanno la forza equivalente alla nostra capacità di sopportazione. Padre
Pio riusciva a sopportare pesi impensabili, mentre una piccola sofferenza atterra la persona che ha una piccola
spiritualità.
Noi non esaltiamo la sofferenza, da Gesù sappiamo che è il mezzo per purificarci e chi l’accetta con
amore, riceve molta Grazia.
Quando arriva la sofferenza si cerca sempre di trovare la soluzione, con la medicina se occorre o con gli aiuti
morali, infatti è difficile accettare la sofferenza con pazienza, però spesso si è costretti a trovare la pazienza.
Comunque è sempre un grande momento quando si rimane forti e diritti nell’affrontare il dolore che alle volte si
prolunga per anni. La Messa e il Rosario hanno la grande forza di attenuare la sofferenza e poi di vincerla con
la potenza della Grazia di Dio.
Quando si accoglie con amore la sofferenza, non si è mai soli a soffrire, viene Gesù a sostenere e rimane nel cuore di chi Lo invoca.

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Al lavoro, a scuola, a casa, in ciò che sono chiamato a fare, agirò senza lamentarmi della fatica, o
dell’incomprensione, o degli imprevisti, ma con serenità e gioia.

Pensiero
La Santa Messa è come una colonna salda che sostiene il mondo vacillante sotto il peso dei suoi delitti (San
Eucherio).

Per superare le prove dolorose, non soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera efficace, già utilizzata da decine
di migliaia di fedeli. Sono migliaia le testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal mio sito:
http://www.gesuemaria.it/efficace-preghiera.html
“Continuiamo a recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione di preghiera, già
siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale. Possiamo pregare in comunione di amore nelle
stesse ore, recitando il Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della Madonna. Ognuno decide se
partecipare alle due Corone oppure a una delle due. L’importante è recitare almeno una Corona al giorno in
comunione con Gesù, la Madonna e tra noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera diventa potente”.
Messaggio della Madonna a Medjugorje del 2 dicembre 2012 (Mirjana)
Cari figli, con materno amore e materna pazienza vi invito di nuovo a vivere secondo mio Figlio, a
diffondere la sua pace ed il suo amore, ad accogliere con tutto il cuore, come miei apostoli, la verità di Dio ed a
pregare lo Spirito Santo affinché vi guidi. Allora potrete servire fedelmente mio Figlio e, con la vostra vita,
mostrare agli altri il suo amore.
Per mezzo dell’amore di mio Figlio e del mio amore, io, come Madre, cerco di portare nel mio abbraccio
materno tutti i figli smarriti e di mostrare loro la via della fede.
Figli miei, aiutatemi nella mia lotta materna e pregate con me affinché i peccatori conoscano i loro peccati e
si pentano sinceramente. Pregate anche per coloro che mio Figlio ha scelto e consacrato nel suo Nome. Vi
ringrazio.

Martedì 26 febbraio 2013 2ª Settimana di Quaresima 0

Martedì 26 febbraio 2013 2ª Settimana di Quaresima

  • VANGELO (Mt 23,1-12)
    Dicono e non fanno.
  • Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli
    scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi
    dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma
    essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente:
    allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi
    nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente. Ma voi non fatevi
    chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno
    di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno
    solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato
    e chi si umilierà sarà esaltato». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Lo scorso anno ho commentato ampiamente questa Parola e ho spiegato i significati di alcune parole che obiettivamente suscitano qualche difficoltà interpretativa. L’unica cosa chiara è l’affermazione di non fare quello
che viene detto di sbagliato da quanti vivono in modo sbagliato.
C’è da chiarire un aspetto che considero importante, riguarda l’avviso che dà Gesù: “Praticate e osservate
tutto ciò che vi dicono”. Chiaramente il Signore intende gli insegnamenti conformi alla sana dottrina della
Chiesa e gli esempi santi, non si deve cadere nell’errore di praticare e osservare quanto è opposto al Vangelo e
alla morale della Chiesa.
Oggi è diffusa ampiamente nella Chiesa la dottrina modernista e che appare buona ai cattolici poco
spirituali, essi corrono dietro con grande entusiasmo dietro a quanti utilizzano il Nome di Gesù ma vivono ed insegnano l’opposto di quello che dice Gesù.
Dobbiamo attendere con serenità lo svelamento dei falsi maestri, si sta avvicinando il tempo in cui essi pubblicamente seguiranno l’inganno e non il Vangelo. Quando i cattolici conosceranno il vero volto di quanti in
questi decenni nel mondo non hanno seguito Gesù ma l’inganno, dovranno affidarsi al Vangelo storico e al Catechismo per non perdere la loro Fede e non cadere nella trappola del modernismo.
“Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono”, lo hanno fatto milioni di credenti che seguivano Padre Pio e
sono tutti diventati cristiani ammirevoli, perché il discepolo attento diventa sempre ciò che indica il maestro.
Intendo quel maestro che è sempre corretto, coerente, equilibrato. Come dai figli riconosci l’educazione dei genitori, così dal comportamento dei discepoli riconosci la correttezza dei maestri.
Molti Sacerdoti maturi o anziani sono stati grandi maestri di spiritualità e hanno trasmesso ai loro discepoli
insegnamenti eccellenti. Lo vediamo dai comportamenti di quei cristiani che partecipano alla Santa Messa con
vero fervore e con una intensa preghiera interiore. Lo vediamo dagli esempi di vita rilasciati da quei cattolici
che parlano con amore e sempre esprimono parole di verità. Sono cattolici formati o in cammino di formazione,
la loro caratteristica è la solidità spirituale.
Essi non sono avventati, non manipolano il Vangelo, non hanno fantasie liturgiche, non cercano i loro
interessi ma la volontà di Gesù.
Ecco cosa deve praticarsi ed osservare per piacere a Gesù, perché non bisogna rispondere solo alla propria
coscienza, soprattutto occorre dare conto a Dio della vita che si conduce, bisogna confrontarsi con la sua Parola
e fare una verifica periodica.
Non si tratta solamente di andare a Messa o di partecipare ad un incontro di preghiera o a un ritiro
spirituale, dobbiamo capire se quanto facciamo è giusto davanti a Gesù e se Lui è contento!
Praticare ed osservare quanto viene consigliato deve sempre essere conforme al Vangelo del Signore, significa che tutto ciò che si oppone alla Parola di Dio, è un pericolo per la vita spirituale e causa instabilità, confusione, disorientamento. Molti cattolici vanno a Messa senza fervore e non pregano bene, nella loro vita ciò che
emerge è l’instabilità, la confusione, il disorientamento spirituale. Amano andare dietro ciò che appaga i sensi e
non seguono quanto procura pace interiore, gioia ed equilibrio.
Quando Gesù dice: «Non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra», si tratta di una precisazione
sull’ipocrisia degli scribi del tempio, essi si consideravano grandi guide e padri di Israele per l’ostentata conoscenza della Bibbia. Per i Sacerdoti cattolici è diverso, questi partecipano al sacerdozio di Cristo e sono padri
spirituali delle anime loro affidate, agiscono nel Nome di Gesù e dovrebbero anche imitare Gesù.
In caso contrario, essi “legano fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma
essi non vogliono muoverli neppure con un dito”. È facilissimo insegnare tantissime cose, ma il vero insegnamento è la pratica, e le parole sono autentiche quando sono addirittura anticipate dal buon esempio.
Vale molto più un buon esempio che mille parole, nell’esempio i credenti vedono ed ammirano.
Avviene anche nelle famiglie, i genitori danno buoni insegnamenti ma prima devono essere loro a praticare
quanto dicono di buono. Se poi non dicono nulla e lasciano i figli agire senza la loro vicinanza, viene meno il
loro ruolo educativo. È assai diffusa la mentalità di dare libertà ai figli giovani, di fare compiere le loro scelte
sbagliate anche se non hanno esperienza di vita, evitando di dare quei santi consigli che indirizzano verso il bene la loro vita.
Quando un genitore consiglia ai figli ciò che è buono e lecito, ha dato ad essi gli strumenti per fare bene. Potranno sbagliare e fa parte della vita, ma sanno anche come rialzarsi.
Il Cristianesimo è l’unica vera Religione, lo verifichiamo anche da questo insegnamento di Gesù: “Chi tra
voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato”. Dove
non c’è Gesù invece trionfa un grande amor proprio, una esagerata considerazione di sé, la ricerca di accentrare
su di sé l’attenzione e di vivere da protagonista.
Il vero mite protagonista è chi scopre Gesù e Lo accoglie nel suo cuore per conoscere il senso della vita, per trovare la pace e la gioia.

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Al lavoro, a scuola, a casa, in ciò che sono chiamato a fare, agirò senza lamentarmi della fatica, o
dell’incomprensione, o degli imprevisti, ma con serenità e gioia.

Pensiero
La Santa Messa è come una colonna salda che sostiene il mondo vacillante sotto il peso dei suoi delitti (San
Eucherio).

Per superare le prove dolorose, non soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera efficace, già utilizzata da decine
di migliaia di fedeli. Sono migliaia le testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal mio sito:
http://www.gesuemaria.it/efficace-preghiera.html
“Continuiamo a recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione di preghiera, già
siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale. Possiamo pregare in comunione di amore nelle
stesse ore, recitando il Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della Madonna. Ognuno decide se
partecipare alle due Corone oppure a una delle due. L’importante è recitare almeno una Corona al giorno in
comunione con Gesù, la Madonna e tra noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera diventa potente”.
Messaggio della Madonna a Medjugorje del 2 dicembre 2012 (Mirjana)
Cari figli, con materno amore e materna pazienza vi invito di nuovo a vivere secondo mio Figlio, a
diffondere la sua pace ed il suo amore, ad accogliere con tutto il cuore, come miei apostoli, la verità di Dio ed a
pregare lo Spirito Santo affinché vi guidi. Allora potrete servire fedelmente mio Figlio e, con la vostra vita,
mostrare agli altri il suo amore.
Per mezzo dell’amore di mio Figlio e del mio amore, io, come Madre, cerco di portare nel mio abbraccio
materno tutti i figli smarriti e di mostrare loro la via della fede.
Figli miei, aiutatemi nella mia lotta materna e pregate con me affinché i peccatori conoscano i loro peccati e
si pentano sinceramente. Pregate anche per coloro che mio Figlio ha scelto e consacrato nel suo Nome. Vi
ringrazio.

Lunedì 25 febbraio 2013 2ª Settimana di Quaresima 0

Lunedì 25 febbraio 2013 2ª Settimana di Quaresima

  • VANGELO (Lc 6,36-38)
    Perdonate e sarete perdonati.
  • Dal Vangelo secondo Luca
    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
    Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Gesù ci dice che ognuno di noi è responsabile della sua vita e del suo futuro. Questo è indubitabile, ed è sbagliato smettere di pregare o arrabbiarsi contro il Signore quando qualcosa non và bene o sorgono sofferenze
personali o familiari. Questo è il sintomo di una mancata maturità umana e spirituale, la prova di una Fede che
non c’è ma che si presume di avere. Ognuno di noi raccoglie quanto semina, almeno riguardo il nostro rapporto
con Dio, mentre è un altro discorso quando le sofferenze sono causate da persone che non ci amano.
Sempre però Gesù ci invita ad essere misericordiosi con tutti, quindi comprensivi, benevoli, pazienti. È
un atteggiamento energico, volontario, non è paura, vigliaccheria o la rinuncia alla difesa. Chi usa volontariamente la pazienza e non perché costretto dalle circostanze, è forte d’animo.
Ognuno di noi è il giudice di se stesso, decide con le sue opere quale comunione deve avere con Gesù e i doni che deve ricevere, che sono sempre proporzionati a quello che si compie di buono verso i fratelli e le sorelle.
“Con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio”, significa che riceveremo tanta misericordia da Dio per quanta ne avremo donata al prossimo.
Cerchiamo di capire il significato di misericordia e perché i cristiani sono chiamati ad essere misericordiosi.
Misericordia è un sentimento generato dalla compassione per la miseria altrui, miseria morale o spirituale, intesa come mancanza di qualcosa. Chi non ama è mancante di amore e di verità con ogni probabilità, comunque le
mancanze spirituali possono essere molte altre. Dinanzi a queste mancanze, il comportamento del cristiano deve
essere improntato sull’amore, sulla compassione e comprensione delle debolezze degli altri.
Non esiste nel Cristianesimo “l’occhio per occhio” ma questo comando di Gesù: “Amatevi anche voi gli
uni gli altri” (Gv 13,34).
La misericordia è un sentimento di compassione e pietà per l’infelicità e la sventura degli altri che induce a
soccorrere, a perdonare, a non infierire. La misericordia può dimorare solamente nel cuore di chi ha incontrato
veramente Gesù, non è naturale questa disposizione, non si deve confondere con qualche buona azione compiuta da un non credente, mosso probabilmente da qualcosa che all’esterno non appare e che nessuno però può
giudicare perché l’intenzione la conosce solo Dio.
La misericordia è una virtù morale tenuta in grande considerazione dall’etica cristiana e si concreta in opere
di pietà o di carità, generosità, perdono. Non può esistere un cristiano senza un cuore buono o almeno comprensivo, mosso a pietà degli altri che non comprendono o non riescono a praticare le virtù cristiane. Il cristiano è
uno che usa misericordia, che agisce con animo buono e almeno si sforza di non commettere determinati peccati.
Gesù oggi elenca alcuni comportamenti che un cristiano deve valutare attentamente se vuole osservare il
Vangelo. Per essere misericordiosi non si deve giudicare, non si condanna in modo prevenuto, ma bisogna perdonare e donare comprensione e bontà. Gesù è buono e benigno con tutti, Lui non ha nemici, sono i cattivi a odiarlo. Quindi, chi ha l’abitudine di giudicare e di condannare non agisce con bontà e mostra a chi lo ascolta di
non seguire Gesù.
I giudizi che si fanno sulle azioni e sulle intenzioni altrui sono sempre sbagliati e mostrano una mancanza di generosità verso il prossimo.
La Madonna a Medjugorje molte volte ha detto di non giudicare, ma è un discorso diverso quando si considera l’avversità contro Gesù con la propagazione di eresie e di insegnamenti modernisti per distruggere la sana
dottrina della Chiesa. Occorre formare una distinzione tra il giudizio immotivato dalla difesa della nostra Fede,
evidenziando tutte quelle dottrine false diffuse per demolire il Vangelo e la Chiesa. Leggiamo cosa disse nel
lontano 1981 Papa Giovanni Paolo II sulla crisi all’interno della Chiesa:
«Bisogna ammettere realisticamente e con profonda e sofferta sensibilità che i cristiani, oggi, in gran parte,
si sentono smarriti, confusi, perplessi e perfino delusi; si sono sparse a piene mani idee contrastanti con la
Verità rivelata e da sempre insegnata; si sono propalate vere e proprie eresie, in campo dogmatico e morale,
creando dubbi, confusioni, ribellioni; si è manomessa la Liturgia; immersi nel “relativismo” intellettuale e morale, e perciò nel permissivismo, i cristiani sono tentati dall’ateismo, dall’agnosticismo, dall’illuminismo vagamente moralistico, da un cristianesimo sociologico, senza dogmi definiti e senza morale oggettiva» (Osservatore Romano, 7 febbraio 1981).
Anche se il Papa allora non indicava i nomi, però evidenziava che quanti diffondevano le eresie non agivano
per il bene della Chiesa. È un altro discorso quando si giudica o peggio ancora si condanna in modo definitivo
qualcuno, solo osservando le sue azioni o presumendo di conoscere le sue intenzioni.
Chi giudica gli altri senza carità attrae su di sé inconsciamente il giudizio degli altri, e Dio permette che subisca il contraccambio di quello che fa.
Chi condanna e non perdona soccombe alla stessa legge e in pratica danneggia se stesso.
Quando si è ciechi su questi precetti di carità e non si osservano, ognuno rovina se stesso e la sua famiglia,
un Sacerdote rovina tutti i parrocchiani. Dando cattivi esempi si formano persone senza carità. Non c’è una scusa valida per giudicare senza motivo o per condannare con sentenza definitiva, non si può essere severi con il
prossimo per migliorarlo calpestando però la carità. Non si può osservare la pagliuzza nell’occhio altrui e fare
finta della trave nel proprio occhio.
Un cristiano non deve trasgredire la legge della carità, egli propugna il bene vero e lo dimostra con la misericordia che usa.

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Al lavoro, a scuola, a casa, in ciò che sono chiamato a fare, agirò senza lamentarmi della fatica, o
dell’incomprensione, o degli imprevisti, ma con serenità e gioia.

Pensiero
La Santa Messa è come una colonna salda che sostiene il mondo vacillante sotto il peso dei suoi delitti (San
Eucherio).

Domenica 24 febbraio 2013 2ª DOMENICA DI QUARESIMA 0

Domenica 24 febbraio 2013 2ª DOMENICA DI QUARESIMA

  • VANGELO (Lc 9,28-36)
    Mentre Gesù pregava, il suo volto cambiò d’aspetto.
  • Dal Vangelo secondo Luca
    In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il
    suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con
    lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due
    uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi
    essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
    Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla
    nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù
    solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il motivo della Trasfigurazione deve cercarsi nell’annuncio che Gesù aveva fatto otto giorni prima, un annuncio tremendo ed esagerato per gli Apostoli che oramai Lo consideravano vero Figlio di Dio. Poteva il Figlio
di Dio morire in Croce? Era diventato il dilemma degli Apostoli. Solo Giuda alternava momenti di fedeltà a
lunghe agitazioni ed inquietudini che lo portavano sempre a pensare negativamente di Gesù e a giudicarlo con
maliziose espressioni. Vedeva sempre il lato non buono dei suoi stessi pensieri già negativi.
L’insegnamento del Signore non penetrava nel cuore indurito di Giuda per le sue scelte scellerate sempre in
contrasto con la Verità di Gesù. Ogni cosa che affermava il Maestro, Giuda la considerava sbagliata e si illudeva di avere ragione pensando il contrario. Vedete come è pericoloso criticare il Vangelo? Oppure analizzare una
parola spirituale e corretta predicata nell’omelia da un Sacerdote, per trovare il cavillo inutile ma che deve servire solo a suscitare critiche? Questo non avviene a voi che volete sentire la Verità, lo fanno quelli che non sopportano il Vangelo.
Il cammino spirituale autentico avviene quando si accoglie il Vangelo storico nella sua interezza, senza
eliminare ciò che non piace.
Il motivo che spinse Gesù a trasfigurarsi davanti a tre Apostoli si deve ricercare anche nelle insinuazioni maliziose che Giuda seminava contro Gesù, affermando che era solamente un Uomo e che sbagliava nelle prediche
che faceva al popolo. Diversi aspetti furono la causa della necessità di portare Pietro, Giacomo e Giovanni sul
monte, ma la vera motivazione scaturisce da questa affermazione di Gesù: “Il Figlio dell’Uomo deve soffrire
molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno” (Lc 9,22).
Da questa affermazione passarono otto giorni prima di salire sul monte e trasfigurarsi davanti ai tre per dare
la conferma che Egli era veramente Figlio di Dio, mandato dal Padre per salvare l’umanità. E nella Trasfigurazione Gesù non si risparmiò nel dare segni potentissimi a tre Apostoli che dovevano sostenere gli altri nove e,
soprattutto Pietro, doveva dimostrare la sua convinta e piena fiducia in Gesù, con parole sicure e piene di Fede.
Ecco perché la sera del Giovedì Santo, Pietro disse quelle parole con impeto e pienezza d’amore: “Anche se tutti si scandalizzassero di Te, io non mi scandalizzerò mai” (Mt 26,33). L’amore pieno verso Gesù
faceva parlare così Pietro.
In effetti gli annunci che Gesù dava riguardo la sua Passione e Risurrezione, suscitavano stupore e preoccupazione negli Apostoli, perché se in quasi tutti era piena la fiducia in Lui e nella sua Divinità, queste parole
causavano pure una forte contraddizione in essi, ancora molto carnali e lontani dall’evento che verrà dopo nel
Cenacolo, quando lo Spirito trasformò le loro vite: “Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si
posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo” (At 2,1-4).
Quindi, la Pentecoste era ancora lontana e gli Apostoli faticavano a comprendere i significati degli annunci
di Gesù. Dopo avere ascoltato l’annuncio della sua morte, per otto giorni rimasero turbati e Gesù che leggeva i
loro cuori, volle dare solamente a tre di essi la prova che quanto doveva avvenire era la volontà dell’Eterno. Per
questo, oltre a Mosè ed Elia si sentì anche la voce del Padre, con una conferma ed un invito: “Questi è il Figlio
mio, l’eletto; ascoltatelo!”.
Dopo duemila anni non abbiamo più necessità di una conferma così potente, il Padre ci ha dato milioni di
Santi che hanno testimoniato la veridicità di ogni parola di Gesù, hanno osservato docilmente i suoi insegnamenti ed hanno compiuto opere straordinarie. “Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni” (Mt 10,8).
In quale Religione si sono visti Santi come San Francesco d’Assisi e Padre Pio, per citarne due senza trascurare tutti gli altri? Milioni di Santi e anime grandi che hanno dimostrato in questi duemila anni che solamente
nella Chiesa Cattolica esiste la Verità intera, rivelata da Dio. Ed è proprio per questo che esiste il piano malefico di rendere la vera Chiesa di Gesù uguale alle altre, inserendo l’ecumenismo dissacratorio per riconciliare tutti, ma svuotando la nostra Chiesa Santa delle Verità insegnate da Gesù e che stiamo ancora professando!
Si potrà in futuro professare tutte le Verità insegnate da Gesù nel Vangelo storico?
Gesù sale il monte non per pregare di più, Egli era la preghiera fatta Carne, e non porta i tre Apostoli sul
monte per cambiare la volontà su di essi, al contrario per rafforzare la loro Fede. Davanti la visione di Mosè ed
Elia e dopo avere ascoltato la voce del Padre, i tre scesero dal monte ancora più decisi nel difendere Gesù da
tutti i suoi nemici anche a costo di dare la loro vita e per diffondere il Vangelo ovunque.
Gesù ha portato i tre Apostoli sul monte per confermare la sua vera identità, ma non li ha lasciati sul monte,
essi dovevano scendere a faticare nell’annunciare Gesù e tutti i suoi insegnamenti. Il momento in cui rimasero
davanti a quella visione sconvolse i tre e fecero un’esperienza che si può godere solamente in Paradiso. Per
questo Pietro pieno di gioia voleva rimanere a contemplare quella straordinaria visione.
Consideriamo adesso il motivo dell’avviso dato da Gesù ai tre di non parlarne a nessuno. Era stato talmente
Divino quell’avvenimento, da rendere difficile a tutti gli altri la comprensione, era possibile anche una reazione
con altre diffamazioni contro il Signore, inventando che erano stati i diavoli a parlare e ad apparire sotto le
sembianze di Mosè ed Elia.
Chi non aveva assistito alla Trasfigurazione di Gesù non aveva quella maturità spirituale per accettare un
mistero così Divino, nessun racconto poteva descrivere quanto avvenuto di soprannaturale. Figuriamoci poi
Giuda cosa avrebbe detto contro Gesù…
Il Signore volle far tacere la sua Trasfigurazione per rivelarsi a tutti come Figlio di Dio con i miracoli
che accompagnavano i suoi sublimi insegnamenti. Gradualmente voleva mostrare la sua Divinità, senza imporla, ma dopo molti segni non si poteva rimanere dubbiosi sulla sua provenienza. Quanti continuavano a dubitare, si bloccavano nella vita spirituale e non riuscivano ad avvicinarsi a Lui, non potevano fare l’esperienza
della Trasfigurazione nella loro vita.
Tutti noi siamo chiamati a trasfigurarci in Gesù, ad assumere la sua bellezza interiore, a splendere di
luce esteriore e a comunicare a tutti quelli che incontriamo l’Amore di Dio. Spesso si comunica agli altri
questo Amore Divino anche senza parlare, perché è lo Spirito Santo ad agire senza la nostra volontà, quindi è
importante quello che siamo dentro, non ciò che appare all’esterno. Gesù cambiò d’aspetto mentre pregava, noi
possiamo cambiare solamente nella preghiera umile e costante.
Oggi Gesù ci chiede di cominciare a parlare di Lui a quanti conosciamo per diffondere con premura il Vangelo storico.

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

Per superare le prove dolorose, non soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera efficace, già utilizzata da decine
di migliaia di fedeli. Sono migliaia le testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal mio sito:
http://www.gesuemaria.it/efficace-preghiera.html
“Continuiamo a recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione di preghiera, già
siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale. Possiamo pregare in comunione di amore nelle
stesse ore, recitando il Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della Madonna. Ognuno decide se
partecipare alle due Corone oppure a una delle due. L’importante è recitare almeno una Corona al giorno in
comunione con Gesù, la Madonna e tra noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera diventa potente”.
Messaggio della Madonna a Medjugorje del 2 maggio 2012 (Mirjana)
Cari figli, con amore materno io vi prego: datemi le vostre mani, permettete che io vi guidi. Io, come
Madre, desidero salvarvi dall’inquietudine, dalla disperazione e dall’esilio eterno. Mio Figlio, con la sua
morte in croce, ha mostrato quanto vi ama, ha sacrificato se stesso per voi e per i vostri peccati. Non rifiutate il
suo sacrificio e non rinnovate le sue sofferenze con i vostri peccati. Non chiudete a voi stessi la porta del
Paradiso. Figli miei, non perdete tempo. Niente è più importante dell’unità in mio Figlio. Io vi aiuterò, perché il
Padre Celeste mi manda affinché insieme possiamo mostrare la via della Grazia e della salvezza a tutti coloro
che non Lo conoscono. Non siate duri di cuore. Confidate in me ed adorate mio Figlio. Figli miei, non potete
andare avanti senza pastori. Che ogni giorno siano nelle vostre preghiere. Vi ringrazio.

Sabato 23 febbraio 2013 1ª Settimana di Quaresima 0

Sabato 23 febbraio 2013 1ª Settimana di Quaresima

  • VANGELO (Mt 5,43-48)
    Siate perfetti come il Padre vostro celeste.
  • Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il
    tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del
    Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se
    date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Prima di parlare della perfezione, Gesù indica un aspetto determinante della vita spirituale, spiega l’assoluta
necessità di perdonare i nemici. Al perdono si arriva con l’amore, purificando il ricordo doloroso del male subito. È quasi impossibile la rimarginazione di ferite molto profonde, solo con l’Amore di Gesù si possono guarire,
Lui può spiritualizzare il cattivo ricordo in un ricordo superato.
La via per avanzare nel cammino spirituale e salire il monte della trasfigurazione passa attraverso il
perdono.
Il perdono un cristiano deve donarlo sempre e a tutti, è incondizionato, ma la legge deve essere osservata e
se qualcuno la infrange causandovi danni fisici o materiali, è ovviamente indispensabile chiedere l’intervento
per ottenere i vostri diritti. Anche in queste circostanze si dovrà perdonare nel cuore ogni persona cattiva o diffamatrice. Ma chi diffama è già cattiva di suo.
In Gesù vediamo realizzare in modo completo come deve vivere una persona.
Egli era l’Amore e il Perdono del Padre, eppure si infiammò contro i suoi nemici e rivolse alla loro presenza
tutta la verità di ciò che essi erano veramente. È un attacco durissimo di Gesù contro quanti non osservavano i
Comandamenti e ostentavano una santità di vita inesistente. È una risposta chiara e precisa che Egli dona ai
suoi nemici poco prima dell’inizio della sua Passione, non volle far mancare agli ebrei malvagi la sua risposta
alle innumerevoli diffamazioni che avevano diffuso sulla sua Persona.
È opportuno rileggere quanto disse Gesù di travolgente contro i suoi nemici:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non
vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo,
lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi.
Guai a voi, guide cieche, che dite: Se si giura per il tempio non vale, ma se si giura per l’oro del tempio si è
obbligati.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell’anèto e del cumìno, e trasgredite
le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare,
senza omettere quelle.
Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto mentre all’interno sono pieni di rapina e d’intemperanza.
Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi netto!
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume.
Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti.
Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna della Geenna?
Perciò ecco, io vi mando profeti, sapienti e scribi; di questi alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne
flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città; perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sopra la terra.
Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto
raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco: la vostra
casa vi sarà lasciata deserta!» (Mt 23,13-16.23-29.33-35.37-38).
Molti non comprendono la distinzione tra il giudizio malizioso e la valutazione di qualcosa di evidente. Nel
giudizio c’è la componente che vuole arrecare un danno alla dignità di una persona, la valutazione spesso deve
farsi per chiarire o dare giusti pareri necessari e non c’è malafede. Le parole di Gesù non sono giudizi avventati,
ha espresso una valutazione obiettiva riguardo l’operato degli ebrei ipocriti. Di coloro che si consideravano perfetti.
Gesù dice parole forti ma non giudica perché sono parole veritiere ed opportune da dire per smascherare la
falsità dei suoi accusatori. Inoltre, riguardava la Fede e la sua venuta nel mondo per predicare il nuovo annuncio
di salvezza.
Gesù ha rivelato la verità sulla condizione spirituale dei suoi nemici e ha fatto conoscere la loro vera
identità.
Molti cattolici hanno serie difficoltà a comprendere che il giudizio temerario o il giudizio immotivato, riferito senza alcuna giusta motivazione è peccato, ma la verità quando è indispensabile rivelarla non si può sopprimere, sarebbe debolezza.
I veri seguaci di Gesù devono parlare senza paura e svelare ciò che è importante per la Chiesa Santa e la salvezza delle anime, non si può tacere per un tornaconto personale e per non avere problemi, ignorando la pressione dello Spirito Santo. Questa fedeltà fa tremare i diavoli, lo sperimentano tutti i cattolici che vivono
con impegno il Vangelo.
Molti che vengono a trovarmi mi dicono che quando sono in mia presenza si sentono meglio, trovano la pace
e un senso di serenità. Eppure sono solo una miseria, sono un povero verme, cosa posso fare di buono senza
Gesù?
Perché trovano pace e serenità? I diavoli hanno terrore della mia fedeltà a Gesù. Questo succede quando si
sta alla presenza di quei Sacerdoti e dei laici che sono fedeli al Signore. I diavoli avvertono una forte presenza di Gesù nelle persone che vivono con serietà e rinnegamento il Vangelo e si allontanano immediatamente.
Rimanere intimi con Gesù è sempre una gioia, ma questo però fa scatenare i diavoli, essi cercano i mezzi più
perfidi per distruggere la dignità dei sacerdoti. Proprio come facevano contro Gesù, Lui fu accusato falsamente
di tutto.
È inevitabile che satana scateni i suoi uomini contro i veri apostoli di Gesù, lo fecero soprattutto contro il Signore e continueranno a compierlo fino a quando Dio lo permetterà. Con il paganesimo stabilizzato nel mondo
ed anche nel Cristianesimo, a satana riesce ancora più facile manipolare tutte quelle persone deboli e malvagie
per scagliarle senza alcuna ragione valida, contro la Chiesa Santa e contro i Sacerdoti che seguono Gesù e il suo
Vangelo.
Non voglio dilungarmi nel descrivere quanto ho subito da persone che avevano solamente l’aspetto umano,
poi erano veri demoni incarnati, come disse lo stesso Gesù a Maria Valtorta riguardo certe persone che intorno
al 1950 commettevano sacrilegi. L’unica mia colpa è stata sempre la fedeltà al Vangelo di Gesù e al Magistero della Chiesa. Questa fedeltà dei Sacerdoti a Dio, i diavoli la odiano con tutte le loro forze e triplicano gli
sforzi per distruggere quantomeno la dignità con le diffamazioni più varie.
Non ho mai dato alcun motivo per ricevere attacchi da cattolici frustrati o altri che hanno perduto la Fede, il
motivo è sempre stato l’enorme apostolato che ho compiuto in tutti questi anni, quindi, l’assoluta fedeltà a Gesù. Dinanzi alle diffamazioni che i modernisti diffondono contro me, inventando meschinità che li contraddistinguono, finora ho accettato con pazienza, intervenendo in qualche caso per chiarire dove si evidenziava una
mancata conoscenza.
Come fece Gesù, quando decise di rispondere ai farisei e agli scribi, non si limitò a difendersi ma volle giustizia, Lui che era la Giustizia. La ottenne alla presenza dei suoi discepoli e del popolo che Lo ascoltava. Riguardo la giustizia che deve trionfare nei Sacerdoti colpiti da persone che vivono come demoni incarnati, oltre
l’intervento sicuro del Signore, è opportuno quando si presentano situazioni molto gravi e che sono causa di
confusione oltre che di delegittimazione, fare intervenire chi di competenza per l’affermazione della verità.
Non si tratta di causare del male a qualcuno, ma di far emergere la verità dinanzi a persone che sono dominate dai diavoli.
La privazione di credibilità è uno dei più micidiali attacchi di satana nei confronti di quanti bloccano
la sua irruente opera di corruzione nel mondo e soprattutto nella Chiesa. Anche se i diavoli hanno paura
di lottare direttamente contro quelle anime che vivono nel Cuore di Gesù, trovano negli uomini corrotti i
loro migliori alleati e li conducono dove vogliono, per distruggere la dignità e il buon nome degli amici di
Gesù.
Ognuno di voi nella vita ha incontrato qualche diffamatore, in molti casi si sorvola e sempre si perdona, sono
quelle accuse stupide ma diffamatorie e causano fastidio a molti. È diverso se la diffamazione è maliziosa e
colpisce il matrimonio o la dignità dei figli o l’onestà del lavoro. Se circola la diffamazione su una persona onesta, marito o moglie, perde la buona reputazione e il danno è inestimabile.
Quella persona perde la credibilità per la perfida malizia dei demoni incarnati.
Si deve lasciare circolare un’accusa del genere? Se non si conosce la fonte si prega in silenzio, se arrivano le
prove allora si interviene nelle sedi competenti per ripristinare la verità e salvare il matrimonio o il decoro di
una famiglia, di una donna.
Un Sacerdote si può giudicare negativamente dai modernisti per la sua fedeltà al Vangelo e non c’è alcun
problema, è diverso quando proprio per la sua fedeltà, persone cattive ed intime con satana seminano diffamazioni di cose inesistenti per fermare il suo apostolato non gradito ad esse. Se in passato questa era una consuetudine per delegittimare i buoni Sacerdoti e fare allontanare i credenti da essi, da poco è iniziato un nuovo attacco per distruggere il loro buon nome e fermarli nella predicazione dell’Eucaristia e dell’Immacolata.
Quando poi i diffamatori sono chiamati a risponderne nelle sedi competenti, come potranno dimostrare le
false accuse? Se non sono intervenuto insieme ai miei collaboratori, è stata la presenza della Fede, oggi però si
è entrati in una nuova fase nella Chiesa, perché molti modernisti ringalluzziti stanno uscendo allo scoperto e
presi dall’eccitazione potrebbero non controllare le diffamazioni, frutto di accuse false e di una mente malata.
Lanciano le accuse inventate, quindi le diffamazioni, per confondere i fedeli che sono vicini ai Sacerdoti che
seguono Gesù e il Vangelo storico.
È arrivato il tempo di invitare a risponderne nelle sedi competenti quanti diffamano gravemente per
malizia, perché sono modernisti, perché vogliono una Chiesa umanizzata. Questo è il tempo in cui i diavoli verranno allo scoperto e cercheranno di infangare i veri seguaci di Gesù per allontanare i credenti da
loro. Quindi, si dovrà intervenire per amore della verità, per la dignità e il decoro sacerdotale, il bene
delle anime.
Amiamo sempre i nostri nemici, preghiamo per loro e la salvezza delle loro anime, ma se essi diffamano
perché posseduti dai diavoli e sono diventati demoni incarnati? Se hanno come obiettivo malvagio di allontanare i cristiani dai buoni Sacerdoti, bisogna permetterlo ancora? Quando una persona vive in modo dissoluto, i
diavoli sono padroni di farne quello che vogliono. Li spinge a distruggere la buona reputazione di chi aiuta le
anime a trovare Gesù e la salvezza eterna.
Mi limito a raccontarvi un episodio, è quello meno doloro per me. Nel 1996 quando iniziai a stampare i miei
libri grazie ai benefattori che pagavano le spese tipografiche, mi incontrò un uomo che già stampava libri su
Medjugorje e si rese disponibile a stamparli e a diffonderli, io chiedevo di non mettere il costo elevato ma di
diffonderli ad offerta libera o a un costo minimo.
Accettò, ma una mattina mi recai allo studio di grafica vicino Assisi dove vivevo per controllare
l’impaginazione e mi accorsi che quell’uomo aveva fatto togliere il mio nome dai tre libri, sostituendolo con il
nome di un altro autore inventato, inoltre aveva inserito il prezzo e il codice a barra per venderlo nei negozi.
Erano i primi tre libri, molto importanti per il loro contenuto, se non avessi fatto quella scoperta, la diffusione si sarebbe bloccata subito, perché lui a mia insaputa aveva inserito un costo elevato e non avrei potuto più
disporre dei miei testi spirituali che volevo diffondere ad offerta libera per aiutare tutti a conoscere Gesù e la
Madonna, per pregare bene e salvare le anime.
Un mio collaboratore raggiunse quell’uomo e con un agire spavaldo voleva stamparli per guadagnarci, truffando e derubando il vero autore, cioè me. Oltre ad una inganno morale c’era anche il reato di appropriazione
indebita, che è una specificazione del reato di furto, come lo considera il Codice Penale art. 646.
Quell’uomo che stampava libri su Medjugorje fece la promessa di non proseguire la stampa dei tre libri, perché fu fermato veramente dalla Madonna. Ma da quel momento in poi non fa altro che diffamarmi e delegittimare i miei libri. Invece di preoccuparsi e diffondere i suoi libri, ha un odio viscerale verso ogni mia pubblicazione. È un caso di esorcismo, la prova arriva anche dalla sua vita immorale. Sia in Italia che a Medjugorje.
Quando nel 2003 scrissi “Perché la Madonna appare a Medjugorje?”, con i miei collaboratori ne portammo
diverse migliaia proprio a Medjugorje da un amico che è nato lì, lui si sarebbe impegnato di portarli periodicamente nelle pensioni per diffonderli gratuitamente. Volevo far conoscere la Madonna e spiegare ai pellegrini le
apparizioni di Medjugorje, senza pensare al denaro, a me non interessava e non importa nulla del denaro. Però
se mi arrivano le offerte potrò continuare a stampare i libri che aiutano Sacerdoti e credenti.
Questo libro su Medjugorje è ricercato perché spiega con semplicità la necessità e l’importanza delle prolungate apparizioni, ha fatto conoscere bene l’apparizione, ma quell’uomo come indemoniato girava per le pensioni di Medjugorje per dire di non leggere il mio libro ed infangava la mia persona. Ripeto che è un caso satanico,
è una persecuzione illogica, non c’è una spiegazione valida, il suo odio scaturisce sicuramente dal mancato
guadagno dei miei tre libri quando me li stava rubando. Ero io quello danneggiato e non lui!
Dal 1996 questo uomo vive così, senza pace e con un odio verso i miei libri davvero profondo. Poi in seguito
abbiamo saputo che nonostante i libri che stampava su Medjugorje non andava a Messa la domenica, assolutamente non recitava il Santo Rosario, metteva le mani sulla testa delle persone che riuniva come un santone, faceva la corte alle donne sposate e non che accompagnava in pellegrinaggio a Medjugorje…
Se voi vedete questo uomo dopo avere conosciuta anche questa assurda storia di continue diffamazioni contro me, rimanete sorpresi e sicuramente ricorderete le parole di Gesù rivolte ai corrotti: “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume.
Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità”.
Io continuo a perdonare questo uomo, ma diversi miei collaboratori avvocati mi ripetono che il comportamento dell’uomo penalizza le nostre pubblicazioni importanti per la difesa del Vangelo e della nostra Fede, oltre il grave reato di delegittimare la mia persona, distruggendo di conseguenza la mia dignità e il mio decoro sacerdotale.
Se in tutti questi anni non è stato fermato per la misericordia e l’amore che ho usato, da oggi in poi bisogna intervenire perché non è onesto, non è corretto diffondere immotivatamente e continuamente false
accuse. Vi terrò al corrente di quanto si svilupperà, perché voi dovete essere sicuri di fidarvi di una persona integerrima e intellettualmente irreprensibile.
Se non diffondessi libri e altra stampa importante per la Chiesa e le anime ignorerei le azioni corrotte di
quell’uomo, ma per salvaguardare il mio apostolato e la mia vita sacerdotale i miei collaboratori interverranno.
La persecuzione e la diffamazione di questo uomo è piccola cosa considerando quanto hanno compiuto altri
personaggi contro me, senza alcun motivo ragionevole, l’unico motivo che li infiamma di odio verso me è la
mia assoluta fedeltà a Gesù.
I diavoli lavorano dall’interno queste persone con tale insistenza da renderle indemoniate nei miei confronti,
distruggermi diventa l’unico motivo interessante della loro vita. Quello che ho scritto nel libro “La corruzione
nella Chiesa” è solamente una parte di quanto ho patito e continuo a soffrire. Per questo vi chiedo di pregare
continuamente per me!
Questa newsletter potete inviarla a tutti i vostri conoscenti, lasciarla sui vostri blog e siti. Inviatela a chi semina zizzanie, è iniziato il tempo della verità. Dovete difendere la verità, difendermi perchè prego ogni giorno
per voi e scrivo per la vostra santificazione.
Continuo a perdonare con amore quanti si sono lasciati dominare dai diavoli contro me, non ho mai avuto
nel cuore un piccolo moto di rivalsa, ma devono ancora continuare oppure bisogna fare come Gesù?
I miei collaboratori prenderanno in considerazione quelle diffamazioni che non sono semplici giudizi, quelle
parole che escono direttamente dal cuore di satana ed arrivano alle persone buone che mi conoscono o vogliono
conoscermi per camminare nella Verità del Vangelo storico.

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Al lavoro, a scuola, a casa, in ciò che sono chiamato a fare, agirò senza lamentarmi della fatica, o
dell’incomprensione, o degli imprevisti, ma con serenità e gioia.

Pensiero
La Santa Messa è come una colonna salda che sostiene il mondo vacillante sotto il peso dei suoi delitti (San
Eucherio).

Venerdì 22 febbraio 2013 1ª Settimana di Quaresima CATTEDRA DI SAN PIETRO APOSTOLO 0

Venerdì 22 febbraio 2013 1ª Settimana di Quaresima CATTEDRA DI SAN PIETRO APOSTOLO

  • VANGELO (Mt 16,13-19)
    Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli.
  • Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi
    dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o
    qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo
    hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia
    Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che
    legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Parola del
    Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
In queste ultime settimane sono riprese con agitazione gli invii di messaggi apocalittici o allucinanti. Da più
parti mi arrivano mail intitolate Messaggi di Gesù Cristo. Invito quanti si premurano ad inviarmeli e lo fanno
con affetto, di non inviarmeli più, non sono veritieri, come non lo sono innumerevoli messaggi profetici che
circolano e ripetono su per giù gli stessi concetti confusionari.
Alcuni che si spacciano come profeti scrivono messaggi così confusi e umani da sfiorare le eresie. Non avendo alcuna preparazione teologica e non essendo messaggi Divini, emergono anche queste falsità. Ed è facile
per chi non ha preparazione teologica e spirituale cadere nella trappola dei messaggi inventati.
Non tutti i falsi messaggi sono ispirati da satana, si nota soprattutto una straordinaria inclinazione in alcune
persone più deboli spiritualmente e in altre molto furbe, di creare nuovi messaggi inserendo un po’ di tutto per
incutere terrore ed acquisire l’interesse del lettore. Infatti, i messaggi senza l’effetto del terrore psicologico non
verrebbero presi in considerazione.
C’è una forte capacità manipolativa in coloro che artatamente o furbescamente inventando messaggi contraddittori e senza alcuna interna spinta verso la Verità del Vangelo. Messaggi che esprimono il contrario
dell’evidenza, vogliono suscitare novità che però sono troppo insostenibili, incompatibili, inconciliabili.
Invece i due video che abbiamo visto contengono verità storiche che nessuno può negare, la profezia
della Beata Caterina Emmerick si è verificata mentre il resto è in corso di realizzazione.
La festa liturgica di oggi cade in un momento molto triste per la Chiesa, la Cattedra di San Pietro è certamente sfigurata, con la Grazia e l’aiuto di Dio il Papa avrebbe potuto sostenere senza alcun dubbio ogni forma
di stanchezza. Abbiamo sentito dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede che non si tratta di un problema
si salute, quindi il Papa sta bene e lo ha dimostrato due giorni dopo l’annuncio dell’11 febbraio, davanti al clero
romano, parlando lucidamente e per tre quarti d’ora a braccio, senza un discorso preparato.
Il Papa sta bene e siamo felici, allora perché si è dimesso?
Gesù aveva indicato all’Apostolo Pietro: “Io ho pregato per te, che non venga meno la tua Fede; e tu, una
volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli” (Lc 22,32). Il ruolo del Papa è quello di confermare la Fede dei cattolici. Si tratta di rafforzare con la sua testimonianza eroica le debolezze dei fratelli, cosa che hanno fatto fino alla
loro morte i Papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Malati gravi rimasero lo stesso fino all’ultimo istante alla guida della Chiesa.
Il Vicario di Cristo, Pietro, deve rinsaldare, convalidare, ripetere, testimoniare, il Vangelo di Gesù
Cristo!
Ho pensato in questi giorni all’eroico Santo di San Giovanni Rotondo, Padre Pio, perfetto imitatore
dell’eroico San Francesco, tutti e due pieni di piaghe e di malattie gravi, rimasero fino all’ultimo istante a servire il Signore e ad aiutare i fratelli. Sinceramente, noi da un Papa ci aspettiamo una vita eroica, un esempio di
spiritualità elevatissima, lui deve mostrare in che modo si deve portare la croce indicata da Gesù e quindi come
vivere il Vangelo.
“Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mt 16,24).
Tutti i Papi del ‘900 hanno portato fino alla fine la croce a volte pesantissima, come non ricordare le tremende tribolazioni di Pio XII contro i nazisti e poi contro gli ebrei, che lui aveva salvato a migliaia? Con la croce
pesantissima hanno vissuto i Santi e quelle anime splendide che non hanno mai perduto di vista il cammino di
santità. Scrivo questo dopo avere conosciuto un breve racconto pubblicato nel 1978 dal titolo “Il dilemma di
Benedetto XVI”.
Non era una profezia, ma un diabolico e potente progetto. Come sapevano che sarebbe venuto un Papa con
quel nome? Chi lo aveva preparato quel nome? Chi ha fatto scrivere quel libro era quindi in grado di gestire la
storia e di determinare gli eventi. un potere enorme…
Sono molte le domande che richiedono risposte al momento oscure a molti, ma molto presto saranno chiare a
tutti.
Il libro faceva già conoscere la volontà della setta segreta (Beata Caterina Emmerick), della venuta imminente di un Papa con quel nome e che avrebbe dovuto dimettersi. Purtroppo per loro, Papa Giovanni Paolo II resistette ad innumerevoli pressioni interne alla Chiesa che chiedevano le sue dimissioni quando stava male, ma rinunciò a dimettersi per non andare contro la volontà di Gesù. Era semplice la spiegazione: se Gesù non mi vuole più Papa per la mia malattia, mi faccia morire!
Quando si mette la propria vita nelle mani di Dio, si lascia a Lui la libertà di disporre quello che vuole.
“Il dilemma di Benedetto XVI” venne pubblicato nel 1978, speravano nella realizzazione immediata del loro
progetto, invece fu ritardato dalla volontà di Gesù. Il progetto alla fine si è realizzato, e ha arrecato una profonda ferita alla Chiesa come anche in coloro che amano la Chiesa. Riflettiamo con intelligenza e senza impulsività
che la Chiesa, Sposa di Cristo, in questi tempi viene colpita da molte frecce avvelenate e la deturpano per farle
perdere consensi ed importanza nel mondo.
Perché il Papa lascerà il 28 febbraio e non oggi che è la festa più importante per il Vicario di Cristo? È un
ragionamento che facciamo per capire meglio gli avvenimenti. Il 28 febbraio sarà San Romano, e non si può
certamente considerare più potente di San Pietro. “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le
potenze degli inferi non prevarranno su di essa”.
La profezia di San Malachia afferma che prima della fine dei tempi e non della fine della Chiesa, l’ultimo
Papa sarà Pietro Romano, quindi, ci chiediamo, c’è una coincidenza tra le dimissioni del Papa ancora regnante
del 28 febbraio e San Romano che cade proprio il 28 febbraio?
“A te darò le chiavi del Regno dei Cieli”, chiavi che Benedetto XVI quel giorno restituirà a Dio. Qualcosa di
molto grande si muove dietro questi avvenimenti, noi li conosciamo ed insieme a voi li osserveremo per anticiparveli quando sarà il momento opportuno. Una cosa è sicura: “Le potenze degli inferi non prevarranno sulla
Chiesa”.
Noi difendiamo la Chiesa Santa con la preghiera e con l’affermazione della verità. Chi vuole nascondere la verità non ama la Chiesa!

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Al lavoro, a scuola, a casa, in ciò che sono chiamato a fare, agirò senza lamentarmi della fatica, o
dell’incomprensione, o degli imprevisti, ma con serenità e gioia.

Pensiero
La Santa Messa è come una colonna salda che sostiene il mondo vacillante sotto il peso dei suoi delitti (San
Eucherio).

Giovedì 21 febbraio 2013 1ª Settimana di Quaresima 0

Giovedì 21 febbraio 2013 1ª Settimana di Quaresima

  • VANGELO (Mt 7,7-12)
    Chiunque chiede, riceve.
  • Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà
    aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Chi di voi, al figlio che gli
    chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi,
    sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono! Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge
    e i Profeti». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
L’affermazione impetuosa di ieri fatta da Gesù alle folle che si accalcavano era un forte rimprovero, essi volevano solamente vedere i segni. Gesù conosceva i loro cuori e leggeva la mancata volontà di cambiare mentalità. Chiedevano invano, come vanamente seguivano Gesù perché non cercavano Lui ma se stessi. Era un appagamento istintivo, non sarebbe avvenuto alcun cambiamento del cuore.
Gesù si lamentò delle folle, anche se Lo seguivano non chiedevano le cose di Dio, volevano vedere cose
umane per rallegrarsi.
Quanto è inutile allora seguire Gesù senza compiere la sua volontà e senza avere alcun desiderio di cambiare
il cuore?
Al desiderio delle folle di vedere segni in quel momento, Gesù presentò un segno ad essi incomprensibile:
“… non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’Uomo lo sarà per questa generazione”.
Un paragone che sinceramente nessuno poteva cogliere ma Gesù lo stesso anticipò cosa sarebbe avvenuto
dopo la sua morte: per tre giorni sarebbe rimasto nel ventre della morte per poi vincerla ed uscire vittorioso
contro satana, il mondo, il peccato.
Bisogna brevemente conoscere questo profeta e Santo cattolico, Giona. Leggiamo dall’Antico Testamento:
“Il Signore dispose che un grosso pesce inghiottisse Giona; Giona restò nel ventre del pesce tre giorni e tre
notti. Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore suo Dio. E il Signore comandò al pesce ed esso rigettò Giona sull’asciutto” (Gio 2,1-2.11).
Gesù rispose con un paragone solenne e difficile da interpretare, però soggiunse che la loro curiosità sarebbe
stata condannata nel giorno del Giudizio anche dai pagani, precisamente dalla regina del Sud e dagli abitanti di
Nìnive.
Gesù citò questa regina per mostrare ai farisei e agli scribi che essa pur essendo una pagana credette in Dio
dopo avere incontrato il sapiente Salomone, figura elevata per gli ebrei. Gesù affermava di essere più grande di
Salomone, ma quanti Lo ascoltavano non riconoscevano la sua sapienza Divina.
Gesù indicò anche gli abitanti di Ninive come accusatori degli ebrei dal cuore induriti. L’accusa era molto
forte, scribi e farisei si sentivano superiori ai pagani, soprattutto degli Assiri, potenti dominatori e Ninive era la
capitale dell’impero assiro. Gli ebrei disprezzavano Ninive e gli assiri. Quindi, se Gesù indica questi pagani
come gli accusatori nel giorno del giudizio degli ebrei ipocriti e falsamente devoti, la considerazione che aveva
di questi era davvero minima.
Per questo Gesù cita i pagani agli ebrei che Lo ascoltavano ma non assimilavano nulla. La Parola restava fuori dal cuore e dalla mente.
Riguardo il profeta Giona, c’è da dire che era un tipetto, un uomo ancora fragile quando Dio lo chiamò e gli
disse di andare a predicare a Ninive la conversione. Giona però ragionò… metto i puntini per evidenziare questa sua scelta di riflettere sul comando di Dio e di non osservarlo con decisa volontà.
Riflettere sulla Parola di Dio è molto importante, lo sappiamo bene, Giona però ragionò per non seguire la
Parola di Dio. È diverso. Egli pensò tra sé… che gli Assiri non dovevano ricevere la sua predicazione così non
avrebbero conosciuto Dio e non si sarebbero convertiti.
Fu grave il ragionamento di Giona ma Dio conosceva la sua miseria e non era cattiveria, solo debolezza. Dio
lo aveva invitato ad andare a proclamare la conversione per risparmiare a Ninive il castigo che meritava, dopo
varie peripezie egli andò a predicare la Parola di Dio.
Nel capitolo 3 del Libro viene descritta la sua missione e il successo, perché contro ogni aspettativa gli abitanti di Ninive gli credettero, proclamarono un digiuno, si vestirono di sacco e Dio decise di risparmiare la città.
Ma riemerse l’istinto ribelle di Giona: lui non era contento del perdono divino, voleva la punizione della città di
Ninive.
Mi sono dilungato perché la Parola di ieri meritava questo approccio, gli insegnamenti che scaturiscono da
quanto ho scritto sono molti, ognuno di voi può disporre di spunti importanti per una revisione giornaliera.
Per esempio: un cristiano deve rallegrarsi della conversione di un peccatore? “Ci sarà più gioia in cielo per
un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione” (Lc 15,7). Gesù ci
invita a cercare le anime smarrite, già chiediamo con insistenza ogni giorno la conversione dei peccatori. Giona
visse circa 700 prima di Gesù, non conobbe il Vangelo e seguiva la legge degli ebrei. “Occhio per occhio, dente per dente” (Es 21,24).
Noi siamo fortunati e benedetti, conosciamo Gesù e viviamo nel suo Amore, seguiamo la sua Legge e
non possiamo smarrirci nel vuoto.
Oggi la Parola ci insegna a pregare bene. Bisogna chiedere, avverte Gesù, però non dice che si ottiene subito. Ma qui sta l’inquietudine di molti cristiani, essi vogliono risolvere presto una sofferenza o un disagio, non
hanno la forza di aspettare perché la mancata preghiera non ha prodotto la pazienza e l’abbandono in Dio. Vedete quante ricchezze spirituali ci dona la preghiera? Chi non prega è vinto dal suo orgoglio e dalle continue
tentazioni dei diavoli.
Oltre a spiegare come pregare, Gesù spiega come è premuroso il Padre nel voler concedere Grazie ai suoi figli che pregano bene. Porta l’esempio di un padre di famiglia, egli procura per i suoi figli e dona ad essi ciò che
c’è di buono. Il Padre Eterno ha dato a tutti i suoi figli adottivi quanto aveva di meglio: suo Figlio. Lo ha dato
come Vittima sulla Croce e come Cibo in ogni Santa Messa. Quanto è grande l’Amore del Padre per ognuno
di noi?
Noi come rispondiamo? Già, riflettiamoci.
Fermiamoci un po’ e conosciamo meglio le nostre azioni e reazioni. Ogni giorno, non per alcuni minuti. Solo così potremo discernere il bene dal male e chiamare ogni cosa per nome. Senza faziosità e istintività.
Gesù poi dice nel Vangelo una frase che i buoni cristiani trascrivono su un foglio e lo mettono in evidenza,
dove lo rileggono molte volte: incollato al computer o accanto al televisore, sul tavolo di studio o di lavoro, in
mezzo al libro di preghiere che però si utilizza, comunque dove l’occhio ricade spesso. Questa frase se viene
osservata, darà la vera svolta alla vita.
“Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i
Profeti”.

P.S.= Ieri ho saputo di una trasmissione televisiva, “Mistero” su Italia 1, poi ho seguito due servizi sulla
Chiesa e riportavano notizie autentiche e non diffamatorie. Con molta correttezza e partecipazione spirituale
hanno evidenziato date e fatti avvenuti in questi giorni, sono avvenimenti indiscutibili. Se avrò i video li invierò
per conoscere insieme alcuni fatti autentici che stanno causando una grande crisi nella Chiesa.

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Al lavoro, a scuola, a casa, in ciò che sono chiamato a fare, agirò senza lamentarmi della fatica, o
dell’incomprensione, o degli imprevisti, ma con serenità e gioia.

Pensiero
La Santa Messa è come una colonna salda che sostiene il mondo vacillante sotto il peso dei suoi delitti (San
Eucherio).

Per superare le prove dolorose, non soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera efficace, già utilizzata da decine
di migliaia di fedeli. Sono migliaia le testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal mio sito:
http://www.gesuemaria.it/efficace-preghiera.html
“Continuiamo a recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione di preghiera, già
siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale. Possiamo pregare in comunione di amore nelle
stesse ore, recitando il Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della Madonna. Ognuno decide se
partecipare alle due Corone oppure a una delle due. L’importante è recitare almeno una Corona al giorno in
comunione con Gesù, la Madonna e tra noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera diventa potente”.
Messaggio della Madonna a Medjugorje del 2 dicembre 2012 (Mirjana)
Cari figli, con materno amore e materna pazienza vi invito di nuovo a vivere secondo mio Figlio, a
diffondere la sua pace ed il suo amore, ad accogliere con tutto il cuore, come miei apostoli, la verità di Dio ed a
pregare lo Spirito Santo affinché vi guidi. Allora potrete servire fedelmente mio Figlio e, con la vostra vita,
mostrare agli altri il suo amore.
Per mezzo dell’amore di mio Figlio e del mio amore, io, come Madre, cerco di portare nel mio abbraccio
materno tutti i figli smarriti e di mostrare loro la via della fede.
Figli miei, aiutatemi nella mia lotta materna e pregate con me affinché i peccatori conoscano i loro peccati e
si pentano sinceramente. Pregate anche per coloro che mio Figlio ha scelto e consacrato nel suo Nome. Vi
ringrazio.

Mercoledì 20 febbraio 2013 1ª Settimana di Quaresima 0

Mercoledì 20 febbraio 2013 1ª Settimana di Quaresima

  • VANGELO (Lc 11,29-32)
    A questa generazione non sarà dato che il segno di Giona.
  • Dal Vangelo secondo Luca
    In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione
    malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona
    fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. Nel giorno del
    giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne
    dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona». Parola
    del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Cosa ha spinto Gesù a parlare di generazione malvagia davanti alle folle che si accalcavano per vederlo? La
gente era lì per vederlo e il Signore ha rivelato il vero motivo della loro presenza. Gesù non cercava l’applauso
ma i cuori disponibili ad accogliere la sua Parola.
Oggi certi teologi modernisti sono felici quando vedono molte persone che partecipano a qualche conferenza, felici perché considerano quella presenza come un atto di venerazione verso essi. Invece Gesù non è soddisfatto nel vedere le folle che non vogliono cambiare il cuore vizioso e non Lo cercano nella verità.
Le folle non cercavano Gesù né il suo insegnamento, volevano vedere segni, incuriositi dai racconti dei
miracoli che aveva compiuto.
Generazione malvagia è una definizione pesante e non serve alcuna attenuante, non è un comportamento
momentaneo, è la vera personalità che caratterizza una persona. Al contrario, la persona buona ha altre caratteristiche che stabiliscono la sua personalità. È malvagio chi è disonesto, crudele, insensibile, indifferente, iniquo.
Non era solamente la generazione di Gesù ad essere malvagia, ma il Signore la indica tale perché non riconosce
in essa una verità evidente: la sua Persona.
Non riconoscevano in Gesù il Messia atteso e non davano peso alla Verità che era Lui stesso e gli insegnamenti che diffondeva. Quella generazione preferiva rimanere indifferente e crudele piuttosto che sottomettersi
al Vangelo. Allora che cosa pensa Gesù della società di oggi? Lo sappiamo bene dalle parole che ha detto a
Maria Valtorta, a Natuzza Evolo o a Suor Elena Aiello, figure di elevata spiritualità e Sante davanti a Dio. Suor
Elena è stata già beatificata.
Consideriamo alcune profezie date da Gesù e dalla Madonna alla Beata Elena Aiello, quindi sono profezie
riconosciute dalla Chiesa:

(1949) “L’uomo si è ribellato contro Dio, vi è un’epidemia d’immoralità che porterà nel mondo rovina e morte, non solo nell’anima degli adulti, ma persino dei FANCIULLI… Il fetore dei loro vizi, è salito al Mio cospetto…QUANTA IMPURITÀ!”.

(1952) “I1 peccato d’impurità è reso arte seducente, diabolica: la maggior parte degli uomini vive nel fango”.

(8 aprile 1954): “Giorni oscuri e spaventosi si avvicinano… I governatori dei popoli si agitano, parlano di pace, ma il mondo invece sarà tutto in guerra”.

(16 aprile 1954): “Il mondo è sprofondato in una corruzione strabocchevole… i governanti dei popoli si sono resi veri demoni incarnati, e, mentre parlano di pace, preparano le armi più micidiali… per distruggere Popoli e Nazioni… La corruzione della gioventù ha varcato ogni limite, e l’assillo sfrenato per i godimenti
della Terra ha degradato lo Spirito… Ma il flagello è vicino e le ore delle tenebre sono prossime. Il gregge
sta per disperdersi. Molti segni mai visti verranno sul mondo ad ammonire gli uomini che la misura è colma”.

Gesù da circa cento anni ha mandato nel mondo milioni di segni, apparizioni private autentiche e rivelazioni
di un futuro inquietante se l’umanità non si convertirà. Il segno più importante voluto da Gesù, è la venuta di
sua Madre, apparizioni prolungate ed importanti, intense e straordinarie.
Noi di questa Parrocchia virtuale non abbiamo bisogno di cercare altri segni, e Gesù non li dà a chi li pretende senza meritarli. Noi già sappiamo che Lui è la Verità. Gesù vuole aiutare tutti ma molti non si convertono,
aiuta sempre quanti pregano con amore e vogliono diventare buoni cristiani, d’altronde, il Figlio di Dio è venuto nel mondo per salvare quello che era perduto.
Spesso anche i cattolici più impegnati si lasciano traviare da segni ingannatori, si recano in luoghi di false
apparizioni dove non c’è Gesù né la Madonna, credono a dottrine incompatibili con il Vangelo perché non hanno una buona preparazione. Molti credenti sono incappati in situazioni subdole ed ingannevoli, e sono molti
quelli che continuano a frequentare luoghi dove agiscono i diavoli. I frutti negativi di questi luoghi affermano la
verità, quanti vi si recano si ritrovano con nuove sofferenze e cercano i falsi profeti per risolverli.
Oggi Gesù afferma una novità importante che riguardava gli ebrei e riguarda quanti vogliono vedere i segni.
Il Signore afferma che la sua Chiesa non vivrà di segni esteriori, perché Dio si dovrà adorare in “Spirito e Verità”. Gesù lo disse alla Samaritana accanto il pozzo di Giacobbe: “È giunto il momento, ed è questo, in cui i veri
adoratori adoreranno il Padre in Spirito e Verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è Spirito, e quelli
che lo adorano devono adorarlo in Spirito e Verità” (Gv 4,23-24).
Questa è la vera adorazione che cerca Gesù, implica una Fede matura e una testimonianza autentica,
coraggiosa, costante.

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Al lavoro, a scuola, a casa, in ciò che sono chiamato a fare, agirò senza lamentarmi della fatica, o
dell’incomprensione, o degli imprevisti, ma con serenità e gioia.

Pensiero
La Santa Messa è come una colonna salda che sostiene il mondo vacillante sotto il peso dei suoi delitti (San
Eucherio).

Per superare le prove dolorose, non soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera efficace, già utilizzata da decine
di migliaia di fedeli. Sono migliaia le testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal mio sito:
http://www.gesuemaria.it/efficace-preghiera.html
“Continuiamo a recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione di preghiera, già
siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale. Possiamo pregare in comunione di amore nelle
stesse ore, recitando il Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della Madonna. Ognuno decide se
partecipare alle due Corone oppure a una delle due. L’importante è recitare almeno una Corona al giorno in
comunione con Gesù, la Madonna e tra noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera diventa potente”.
Messaggio della Madonna a Medjugorje del 2 dicembre 2012 (Mirjana)
Cari figli, con materno amore e materna pazienza vi invito di nuovo a vivere secondo mio Figlio, a
diffondere la sua pace ed il suo amore, ad accogliere con tutto il cuore, come miei apostoli, la verità di Dio ed a
pregare lo Spirito Santo affinché vi guidi. Allora potrete servire fedelmente mio Figlio e, con la vostra vita,
mostrare agli altri il suo amore.
Per mezzo dell’amore di mio Figlio e del mio amore, io, come Madre, cerco di portare nel mio abbraccio
materno tutti i figli smarriti e di mostrare loro la via della fede.
Figli miei, aiutatemi nella mia lotta materna e pregate con me affinché i peccatori conoscano i loro peccati e
si pentano sinceramente. Pregate anche per coloro che mio Figlio ha scelto e consacrato nel suo Nome. Vi
ringrazio.

Martedì 19 febbraio 2013 1ª Settimana di Quaresima 0

Martedì 19 febbraio 2013 1ª Settimana di Quaresima

  • VANGELO (Mt 6,7-15)
    Voi dunque pregate così.
  • Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di
    venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato
    il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane
    quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla
    tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli
    perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».
    Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il Padre Nostro che Gesù insegna agli Apostoli è l’introduzione alla preghiera più diretta e semplice rivolta
al Padre. Gesù era venuto per compiere la volontà del Padre, ma era abbastanza complicato per quegli uomini
riuscire a capire l’esistenza di un’altra Persona Divina.
In questa circostanza ci troviamo subito dopo l’inizio della predicazione di Gesù, San Matteo inserisce
l’episodio nel capitolo 6 mentre appena prima, nel capitolo 4, il Signore aveva cominciato a chiamare i suoi intimi discepoli: “Seguitemi, vi farò pescatori di uomini” (4,19).
Gesù girava per tutta la Galilea per annunciare il Vangelo, era instancabile e pieno di bontà nel predicare
l’avvento della misericordia di Dio. Subito dopo avere scelto gli Apostoli, a causa dell’immensa folla che Lo
seguiva salì su una montagna, a proclamarsi più grande di Mosè e rivelò le otto Beatitudini, la carta
d’identità del Cristianesimo.
È profittevole leggere e riflettere su tre capitoli intensi e pieni di insegnamenti: in San Matteo nei capitoli 5,
6 e 7 trovate la sintesi della vita che deve condurre il cristiano autentico. Il 5° inizia con Gesù che sale sul monte per predicare le Beatitudini, il 7° prima di terminare evidenzia lo stato d’animo dei presenti: “Quando Gesù
ebbe finito questi discorsi, le folle restarono stupite del suo insegnamento: Egli infatti insegnava loro come uno
che ha autorità e non come i loro scribi” (Mt 7,28-29).
Oggi ci troviamo a studiare un episodio importante descritto nel capitolo 6 ed è la preghiera al Padre. La pedagogia di Gesù molto attenta e precisa, cadenzava quanto gli Apostoli potevano comprendere, li preparava a
future rivelazioni insegnando il metodo migliore per rivolgersi al Padre e chiedere ciò che era conveniente. Ma
Gesù è arrivato al Padre Nostro dopo avere precisato di evitare le parole inutili nella preghiera: “Pregando, non
sprecate parole come i pagani”.
Questo aspetto lo considero successivamente, ritorno a parlare del Padre, perché la preghiera rivolta a Lui
viene indicata da Gesù determinante per entrare in comunione con l’Eterno. Gesù aveva parlato poche volte del
Padre, non aveva approfondito il messaggio principale della sua venuta perché li stava educando sulle cose più
elementari, sui comportamenti etici e identificativi con il suo Vangelo.
Nei tre anni di apostolato con Gesù, gli Apostoli compresero poco della verità sul Padre, non riuscivano a
identificarlo nella mente e nella preghiera, infatti già facevano molta fatica a comprendere Gesù. Tanto che Filippo dopo tre anni, nell’Ultima Cena disse al Maestro, sicuramente esprimendo un pensiero comune a loro:
“Signore, mostraci il Padre e ci basta” (Gv 14,8). Dopo tre anni di insegnamenti non avevano identificato Colui che aveva inviato sulla terra il Figlio incarnato in Gesù. E il Signore a Filippo rispose con meraviglia: “Da
tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre?” (Gv 14,9).
Gesù insegna il Padre Nostro per indirizzare gli Apostoli all’adorazione del Padre, tutta la vita di Cristo è rivelazione del Padre, tutto quello che ha compiuto è stato sempre rivolto a fare conoscere il Padre. Le sue parole
e le sue azioni, i suoi silenzi e le sue sofferenze, il suo modo di essere e di parlare.
Una sua frase emblematica ma difficile da capire per gli Apostoli è questa: “Chi vede me, vede il Padre”
(Gv 14,9). Possiamo immaginare la confusione tra gli Apostoli, essi venivano da un’altra Religione e l’impegno
era difficile nell’abbandonare la vecchia credenza ed accogliere pienamente il Vangelo.
Ma all’inizio della vita pubblica di Gesù, il Padre aveva confermato l’identità del Messia e Lo aveva indicato
nel Giordano dopo il Battesimo: “Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo” (Lc 9,35). Quindi, il Figlio si è
fatto Uomo per compiere la volontà del Padre, la sua più grande ansia apostolica era quella di far conoscere il
Padre.
Veniamo adesso a quell’invito che ho accennato all’inizio e che và considerato bene: “Pregando, non sprecate parole come i pagani”. Immagino la confusione di molti, si chiedono entro quali termini la preghiera è
buona e quando invece si sprecano parole. Innanzitutto, Gesù parlava dei pagani, essi più che pregare sproloquiavano, chi dovevano pregare se non avevano alcun riferimento? Gesù però indicava pagani anche gli esaltati e fanatici di quel tempo, quelli che si spacciavano per profeti ma erano dei ciarlatani.
Non sprecare parole per noi significa evitare quelle lungaggini inutili, le parole ripetitive dette senza convinzione e senza amore, evitare quei comandi che inavvertitamente si vogliono dare a Gesù, pregare con superbia e
ostentazione come faceva il fariseo nel Tempio: “O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri,
ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano” (Lc 18,11). Più che una preghiera è una raffica di peccati.
Non bisogna sprecare le parole quando sono inutili, invece è sempre profittevole esprimere parole di amore
al Padre, a Gesù, allo Spirito Santo, alla Madonna, ecc. Nella preghiera si ripetono innumerevoli atti di adorazione e di lode a Gesù, di ringraziamento a Lui e alla Madonna, richieste di quelle Grazie necessarie.
Altra cosa sono le preghiere già stabilite come il Santo Rosario e tante altre ancora, queste vanno benissimo. Sono una santa ripetizione.
La preghiera umile e fatta con Fede, è già potente nel solo pensarla, prima ancora di esprimerla. Un solo
sguardo pieno di amore verso il Tabernacolo o un’immagine di Gesù vale molto più di interminabili parole inconsistenti.
Chi ama non ha bisogno di molte parole, l’Amato conosce il cuore e raccoglie anche le piccole giaculatorie che si indirizzano a Lui.

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Al lavoro, a scuola, a casa, in ciò che sono chiamato a fare, agirò senza lamentarmi della fatica, o
dell’incomprensione, o degli imprevisti, ma con serenità e gioia.

Pensiero
La Santa Messa è come una colonna salda che sostiene il mondo vacillante sotto il peso dei suoi delitti (San
Eucherio).

Per superare le prove dolorose, non soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera efficace, già utilizzata da decine
di migliaia di fedeli. Sono migliaia le testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal mio sito:
http://www.gesuemaria.it/efficace-preghiera.html
“Continuiamo a recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione di preghiera, già
siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale. Possiamo pregare in comunione di amore nelle
stesse ore, recitando il Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della Madonna. Ognuno decide se
partecipare alle due Corone oppure a una delle due. L’importante è recitare almeno una Corona al giorno in
comunione con Gesù, la Madonna e tra noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera diventa potente”.
Messaggio della Madonna a Medjugorje del 2 dicembre 2012 (Mirjana)
Cari figli, con materno amore e materna pazienza vi invito di nuovo a vivere secondo mio Figlio, a
diffondere la sua pace ed il suo amore, ad accogliere con tutto il cuore, come miei apostoli, la verità di Dio ed a
pregare lo Spirito Santo affinché vi guidi. Allora potrete servire fedelmente mio Figlio e, con la vostra vita,
mostrare agli altri il suo amore.
Per mezzo dell’amore di mio Figlio e del mio amore, io, come Madre, cerco di portare nel mio abbraccio
materno tutti i figli smarriti e di mostrare loro la via della fede.
Figli miei, aiutatemi nella mia lotta materna e pregate con me affinché i peccatori conoscano i loro peccati e
si pentano sinceramente. Pregate anche per coloro che mio Figlio ha scelto e consacrato nel suo Nome. Vi
ringrazio.