Venerdì 15 febbraio 2013 Tempo di Quaresima

  • VANGELO (Mt 9,14-15)
    Quando lo sposo sarà loro tolto, allora digiuneranno.
  • Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze
    essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Ieri è stata una giornata piena di impegni e solo sul tardi sono riuscito a preparare la newsletter. Anche oggi
succede la stessa cosa, significa che si lavora con grande amore per il Regno di Dio. Nella newsletter di ieri non
ho riportato le parole dette sempre ieri dal Papa per la premura di completare il testo, vedrò di recuperare adesso. Anche le parole dette dal Papa nella Messa di Mercoledì delle Ceneri hanno maggiormente aperto la visuale
a quanti rimangono chiusi in una Fede istintiva.
Il Papa ha denunciato le gravi divisioni nella Chiesa nella celebrazione delle Ceneri in San Pietro.
Benedetto XVI ha parlato di “momento difficile per la Chiesa”, invocando la preghiera del Principe degli
Apostoli, San Pietro.
Ha sottolineato la necessità di “agire sul proprio cuore davanti a scandali e ingiustizie”.
Ha detto che il volto della Chiesa appare “deturpato da divisioni e inimicizie”.
Ricordando che é stato Cristo stesso a “denunciare l’ipocrisia religiosa”.
Parole che spiegano tutto e non c’è bisogno di aggiungere altro, solo chi non vuole sentire rimane sordo, infatti, non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. Dalle parole pronunciate dallo stesso Papa, egli si è trovato
in una situazione gravissima e ha scelto le dimissioni, poi ogni credente rimane libero di dare la spiegazione che
più è intima alla propria spiritualità.
Sono parole di grande importanza, se le rileggete con calma vi trovate la vera motivazione dell’atto compiuto da Benedetto XVI, ma nessuno si trova nella coscienza del Papa per sapere compiutamente tutto. Le persone
sagge e forti nel dominare i propri istinti, aspettano serenamente quanto si conoscerà nei prossimi mesi, anche
se non si può stabilire quando sarà possibile vederci meglio in questa situazione. Non tanto sulle dimissioni del
Papa, per me è già un capitolo chiuso, ma sugli effetti delle sue dimissioni.
Quali effetti causeranno le dimissioni del Papa? Lui ha agito come gli dettava la sua coscienza. Era libero di agire come credeva.
Nonostante queste parole così forti e troppo chiare del Papa, c’è chi mi scrive con premura spirituale per
dirmi che ritiene preferibile non fare conoscere ai fedeli le spaccature tra i Prelati. Ma se ne parla pubblicamente il Papa? Allora non dobbiamo approfondire le sue parole? Dobbiamo ignorare anche le sue parole, ma
così dove si vuole andare? Ad una fede a proprio uso e consumo? Ma non è la Fede di Gesù Cristo, non c’entra
nulla con la spiritualità cristiana.
Ancora sono forti le fibrillazioni in quanti sono felici delle dimissioni di Benedetto XVI, come se avessero
vinto qualcosa. Forse l’eccitazione è ancora più forte. Da cosa dipenderà? Mi sono arrivate diverse centinaia di
mail che condividono il mio pensiero, come anche alcune che hanno opinioni diverse e sono liberi di averle,
trascrivo una parte della mail di un parroco di Roma:
“Carissimo Padre, è difficile in questi giorni contenere l’esaltazione di parrocchiani stranamente contenti
delle dimissioni del Papa, come se fosse una cosa normale. (…) Dopo il discorso che ha tenuto ieri il Papa a
noi del clero romano, ho notato uscendo che i miei confratelli più modernisti erano contenti, erano euforici e
dicevano che è il momento di aggiornare la dottrina cattolica. E le cose che vogliono cambiare sono molte. Così si spiega l’euforia con il desiderio di modernizzare la Chiesa, mentre io e altri confratelli che abbiamo sempre seguito il Papa ne proviamo grande dolore. Cosa succederà adesso nella Chiesa? (…)”.
Tra le mail che mi arrivano, c’è qualcuno che vuole dimostrare di avere compreso tutto e và in cerca sul web
di articoli favorevoli alle dimissioni del Papa e me li invia quasi a volermi convincere che il Papa ha fatto bene.
Che devo dire? Pazienza… Non deve convincere me ma deve avvicinarsi di più a Dio e amarlo di più.
Qualcuno parla di prudenza come se Gesù quando doveva dire la verità temeva i pareri divergenti dei
suoi oppositori. Chi teme di dire la verità nel momento in cui si riconosce l’opportunità, non segue Gesù,
segue se stesso. Chi vuole vivere nella soggezione, muore di prudenza!
Invece non rinuncio a rimanere con pazienza vicino a quanti camminano nella vita spirituale con difficoltà,
appartengono a queste due tipologie di cattolici: i tiepidi o indifferenti che quasi vorrebbero… ma non si interessano veramente di Gesù, e quelli che alternano momenti di preghiera a lontananza dai Sacramenti e dalla
preghiera. Vorrebbero impegnarsi ma le incombenze si susseguono, la debolezza non fa lasciare certi peccati,
c’è l’attaccamento alla materia, non riescono ad avvicinarsi bene a Gesù e rimangono per anni ai margini della
vita spirituale.
Gesù ci insegna che dobbiamo aiutare tutti, sia i tiepidi che gli incostanti, ma i tiepidi hanno una propria teologia… possono esternare o ostentare un grande interesse spirituale ma è esalazione… evapora subito. Hanno
una propria idea del Vangelo e della Quaresima, infatti, per questi la Quaresima è un tempo liturgico come gli
altri, non compiono nulla di meritorio e soprattutto, non riescono mai a rinnegarsi.
Gli incostanti sono più autentici perché mostrano che è solamente la debolezza a tenerli lontani da Gesù, non è mancanza di amore.
Io seguo tutte le persone che chiedono aiuto, seguo anche gli incostanti, erano non credenti e dopo un accenno di conversione hanno cominciato a fare qualche preghiera, dopo hanno riflettuto con maggiore apertura,
hanno recitato qualche decina di Ave Maria, sono andati a Messa anche se non avvertivano nessun richiamo e
d’altra parte si sentivano spinti ad avvicinarsi.
Queste persone possono rimanere in questo stato anche per anni, io non le abbandono mai perché vedo in essi il desiderio di convertirsi seriamente, continuo a pregare per loro e sono certo che verrà il momento in cui la
Madonna toccherà i loro cuori. E cominceranno una nuova vita. Anche se ancora non hanno attuato la vera
conversione, gradualmente cambiano vita e si avvicinano al sacro.
Bisogna aspettare i tempi di conversione degli incostanti, con pazienza si spiega la nostra sana dottrina, donando amore e preghiere.
E oggi c’è molta gente che vive una Fede esteriore, l’ho spiegato ieri, la vera conversione si manifesta nella condotta. Convertirci significa essere disposti a tutto pur di vivere come Gesù spera che noi viviamo!
Chi è veramente capace di vivere con una mentalità nuova come chiede Gesù nel Vangelo? Da qui inizia la
vera conversione: “Non si mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si rompono gli otri e il vino si versa e gli
otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano” (Mt 9,17).
Se il nuovo insegnamento del Vangelo non trova il cuore puro, non si radicherà mai, si potrà impararlo a
memoria, si potrà illudere di capire tutto, ma il vino nuovo (Vangelo) và sempre perduto perché gli otri (cuore)
erano vecchi ed impuri.
È come quel seme (Parola di Dio) caduto sui rovi e sulle pietre. Se non purifichiamo il cuore con il rinnegamento, non sarà Quaresima!

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Al lavoro, a scuola, a casa, in ciò che sono chiamato a fare, agirò senza lamentarmi della fatica, o
dell’incomprensione, o degli imprevisti, ma con serenità e gioia.

Pensiero
La Santa Messa è come una colonna salda che sostiene il mondo vacillante sotto il peso dei suoi delitti (San
Eucherio).

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