LA VERA DEVOZIONE A MARIA

di San Luigi Maria Grignon da Monfort Con la vera devozione a Maria si offrono tutte le opere buone a Nostro Signore per le mani della sua Santa Madre. Così questa amabile Padrona purifica, abbellisce, presenta e fa accettare le nostre opere dal suo Figlio.1) Le purifica da ogni macchia di amor pro­prio e dall’impercettibile attaccamento alla creatu­ra che si insinua insensibilmente nelle migliori azioni. Dal momento che si trova fra le sue mani purissime e feconde, queste stesse mani che non furono mai sterili ed oziose e purificano quanto toccano, tolgono al dono offerto quanto ci può essere di guasto o di imperfetto.2) Le abbellisce, ornandole dei suoi meriti e virtù. Immaginate un contadino che, per cattivarsi la simpatia e la benevolenza del re, va dalla regina e le presenta una mela ‑tutta la sua ricchezza!‑ perché la offra al re. La regina accetta il povero e piccolo dono del contadino, pone la mela al centro di un grande e bel vassoio d’oro e l’offre così al re a nome del contadino stesso. Avviene che la mela, sebbene non degna di essere presentata a un re, diventa un dono degno di sua Maestà, in conside­razione del vassoio d’oro su cui si trova, e della persona che la presenta. 3) Le presenta a Gesù Cristo. Maria nulla ritiene per sé di quanto le si offre, quasi fosse lei il fine ultimo, ma tutto trasmette fedelmente a Gesù Cristo. Dare a lei è dare necessariamente a Gesù. Quando viene lodata e glorificata, subito lei loda e glorifica Gesù. Oggi, come un giorno davanti alle lodi di santa Elisabetta, sentendosi lodata e bene­detta, canta: «L’anima mia magnifica il Signore».4) Maria fa accettare queste buone opere da Gesù, per quanto tenue e povero sia il dono offerto a questo Santo dei santi e Re dei re. Quando uno presenta qualche cosa a Gesù, da solo, fidandosi nelle proprie capacità e disposizioni, Gesù esami­na il dono e spesso lo respinge per le macchie d’a­mor proprio di cui è contaminato, come un tempo respinse i sacrifici dei Giudei pieni di volontà pro­pria. Quando, invece, gli si presenta qualcosa per le mani pure e verginali della sua Diletta, lo si prende per il suo lato debole, se è lecito esprimersi così. Allora egli non considera tanto la cosa che gli viene offerta, quanto la sua amata Madre. Né guar­da tanto da dove proviene il dono, quanto colei che glielo presenta. Così Maria, mai respinta e sempre bene accolta dal Figlio, fa accettare dalla sua Maestà tutto quanto gli presenta, piccolo o grande che sia. Basta che Maria presenti qualcosa perché Gesù l’accetti e gradisca. È questo il grande consiglio che San Bernardo dava a quelli e a quelle che guidava verso la perfezione: «Se vuoi offrire qual­che cosa a Dio, abbi cura di offrirla per le mani graditissime e degnissime di Maria, a meno che non t’importi di ricevere un rifiuto».Non è forse questo ciò che la stessa natura ispira ai piccoli nei confronti dei grandi, come dicevamo prima? Perché, dunque, la Grazia non dovrebbe portarci a seguire la stessa norma con Dio, infinitamente superiore a noi e davanti al qua­le siamo meno di atomi? Abbiamo un’Avvocata così potente che non è mai respinta, così avveduta che conosce ogni segreto per conquistare il Cuore di Dio, così buona e caritatevole che non rigetta alcuno per quanto piccolo e cattivo.

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