MAGGIO IL MESE DI MARIA
MAGGIO IL MESE DI MARIA * La devozione alla Madonna attira la misericordia di Dio. L’amore di tutto il popolo cristiano.«Mese del sole e dei fiori mese di Maria, che corona il tempo pasquale. Dall’Avvento il nostro pensiero aveva seguito Gesù; ora che nella nostra anima è scesa la grande pace della Risurrezione, come non volgerci a Colei che ce lo ha donato? È venuta al mondo per preparare la sua venuta; è vissuta alla sua ombra, fino al punto che non compare nel Vangelo se non come Madre di Gesù, lo segue, veglia per Lui, e quando Gesù ci lascia, Ella sparisce dolcemente. Scompare, ma rimane nella mente dei popoli, perché a Lei dobbiamo Gesù».Come in altre occasioni, Gesù sta parlando dei misteri del regno di Dio. È circondato dalla folla, che lo guarda e rimane in profondo silenzio. Improvvisamente una donna alza la voce ed esclama: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!».La profezia contenuta nel Magnificat comincia a compiersi: «D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata», aveva proclamato la Vergine, mossa dallo Spirito Santo. E in quel momento una donna, con la spontaneità di una persona semplice, ha dato inizio a una lode che non terminerà finché esisterà il mondo. Quelle parole di Maria, pronunciate nel momento della sua vocazione, raggiungeranno il più perfetto compimento attraverso i secoli: poeti, intellettuali, re e soldati, artigiani, madri di famiglia, uomini e donne di età matura e bambini che hanno appena imparato a parlare; in campagna e in città, in cima alle montagne, nelle fabbriche e sulle strade; in situazioni di dolore e di gioia, in momenti solenni (quanti cristiani hanno reso l’anima a Dio guardando un’immagine della Vergine, o formulando con le labbra o solo nel pensiero il dolce nome di Maria!), o semplicemente mentre si gira l’angolo di una strada sul quale si distingue appena un’immagine della Madonna; in tante circostanze, le più varie, migliaia di voci, in lingue diversissime, hanno cantato le lodi della Madre di Dio. È un coro incessante da tutta la terra, che ogni giorno attira la misericordia di Dio sul mondo, e che non si spiega se non con un esplicito desiderio di Dio. «Già fin dai tempi più antichi», ricorda il Concilio Vaticano II, «la beata Vergine è venerata col titolo di “Madre di Dio” e i fedeli si rifugiano sotto la sua protezione, implorandola in tutti i loro pericoli e le loro necessità».Tutto il popolo cristiano ha sempre saputo giungere a Dio attraverso sua Madre. Conoscendo per esperienza le sue continue Grazie e i suoi favori incessanti l’ha chiamata “Onnipotenza supplice”, e ha trovato in Lei la scorciatoia ‑“il sentiero, che abbrevia il cammino”‑ per giungere a Dio. L’amore ha inventato vari modi per incontrarla e onorarla. La Chiesa ha sempre promosso e benedetto la devozione a Maria Santissima, “cammino sicuro” per avvicinarsi al Signore, giacché Maria è pur sempre strada che conduce a Cristo. Ogni incontro con Lei non può non risolversi in un incontro con Cristo stesso. E che altro significa il continuo ricorso a Maria, se non un cercare fra le sue braccia, in Lei e per Lei e con Lei, Cristo Salvatore nostro, al quale gli uomini, negli smarrimenti e nei pericoli dì quaggiù, hanno il dovere e sentono senza tregua il bisogno di rivolgersi, come a porto di salvezza e come a fonte trascendente di vita? * Il mese di maggio.Nel mese di maggio molti buoni cristiani esprimono la loro devozione alla Vergine Maria in diversi modi che animano e illuminano ogni giorno del mese. Rispondono in tal modo alla raccomandazione del Concilio Vaticano II: «Tutti i fedeli effondano insistenti preghiere alla madre di Dio e madre degli uomini, perché, dopo aver assistito con le sue preghiere la Chiesa nascente, anche ora, esaltata in cielo sopra tutti i beati e gli angeli, nella comunione dei santi interceda presso il Figlio suo». E in un altro punto si esorta “ad avere in grande stima le pratiche e gli esercizi di pietà verso di lei, raccomandati lungo i secoli dal magistero della Chiesa”. Nell’orazione, oggi, chiediamoci quali propositi abbiamo formulato, e come li stiamo concretando, per onorare nostra Madre santa Maria durante questo mese, che è tradizionalmente dedicato dai cristiani alla Vergine. La consacrazione del mese di maggio alla Vergine è nata dall’amore, che ha sempre cercato nuovi modi di esprimersi, e come contrapposizione alle usanze pagane che si vivevano in molte famiglie nel “mese dei fiori”. Tra le Cantiche a Maria del Re Saggio ce n’è una che comincia così: «Benvenuto maggio!». In essa Alfonso si rallegra per il ritorno di maggio perché è il mese che ci invita a chiedere con più devozione a Maria di liberarci dal male e di colmarci di ogni bene.Anche oggi noi cristiani, desiderosi di stare sempre molto vicini a Lei, le offriamo, per tutto il mese, atti di devozione e di ossequio speciali: “romerie”, per esempio, cioè visite a qualche chiesa a Lei consacrata; piccoli sacrifici in suo onore, ore di studio o di lavoro ben fatti, il santo Rosario recitato con più raccoglimento. Il desiderio di intimità con la Madre di Dio e Madre nostra, sorge in noi spontaneamente. Vogliamo esserle vicini come lo si può essere con una persona viva: su di Lei, infatti, la morte non ha trionfato, ed Ella sta in corpo e in anima accanto a Dio Padre, a suo Figlio e allo Spirito Santo [ … ].Come si comporta un figlio con sua madre? In tanti modi diversi, ma sempre con affetto e fiducia. Con un affetto che si manifesterà di volta in volta secondo le occasioni tracciate dalla vita stessa. Lungi da ogni freddezza, si creano così tenere e intime consuetudini domestiche fatte di piccole attenzioni quotidiane che il figlio sente il bisogno di rivolgere alla madre e di cui la madre sente la mancanza se il figlio le dimentica: un bacio, una carezza uscendo o entrando in casa, un piccolo regalo, qualche parola intensa ed espressiva.Anche i nostri rapporti con la Madre del Cielo richiedono norme di pietà filiale che guidino il nostro comportamento verso di Lei. Molti cristiani adottano l’antica consuetudine dello scapolare, o usano salutare ‑ non c’è bisogno di parole, basta un pensiero ‑ le immagini di Maria che si trovano in ogni casa cristiana o che adornano le strade in tante città. Altri vivono quella preghiera meravigliosa che è il santo Rosario, nel quale l’anima non si stanca di ripetere le stesse cose, come non se ne stancano gli innamorati che si amano veramente, e in cui si impara a rivivere i momenti centrali della vita del Signore. Altri ancora si sono abituati a dedicare alla Madonna un giorno della settimana [ … ], il sabato come un’occasione per offrirle qualche piccola attenzione e per meditare più intensamente sulla sua maternità». * Le «romerie». Significato penitenziale e apostolico.Una manifestazione tradizionale di amore a nostra Madre è la “romeria” a un santuario o a una cappella della Vergine, compiuta con spirito di penitenza ‑ che si esprimerà forse con un piccolo sacrificio: percorrendo a piedi un tratto di strada, vivendo qualche dettaglio di sobrietà che costi sacrificio… ‑ e con senso apostolico, facendo in modo di avvicinare a Dio le persone che ci accompagnano, e recitando con particolare devozione il santo Rosario.La “romeria” può essere il momento opportuno per un apostolato fecondo con i nostri amici. Moltissime persone hanno ricevuto, nei santuari o nelle cappelle dedicate a Maria, Grazie ordinarie e straordinarie dalla Madre di Dio: alcuni hanno cambiato vita dopo essersi confessati, forse dopo molti anni, dei loro peccati; altri hanno intravisto la chiamata del Signore a una dedizione più piena al servizio di Dio e delle anime; altri ancora hanno trovato aiuto per superare gravi difficoltà dell’anima o del corpo. Nessuno se ne è mai andato da questi luoghi con le mani vuote. Paolo VI faceva notare come la Provvidenza, “per vie spesso mirabili, ha contrassegnato i santuari mariani con un’impronta particolare”.Le persone accorrono in questi luoghi, piccoli o grandi, dove c’è una speciale presenza della Vergine, per ringraziare, per lodare Maria, per chiedere (quante volte Maria vi avrà ascoltato richieste di aiuto urgenti e piene di speranza!) e anche per ricominciare da capo, dopo essere vissuti forse lontani da Dio. Perché, come dice Giovanni Paolo II, l’eredità di fede mariana di tante generazioni in questi luoghi dedicati alla Vergine non è solo ricordo di un passato, ma un punto di partenza verso Dio. «Le preghiere e i sacrifici offerti, la palpitante vitalità di un popolo, che esprime davanti a Maria le sue secolari gioie, tristezze e speranze, sono pietre nuove che innalzano la dimensione sacra di una fede mariana. Perché in questa continuità religiosa la virtù genera nuova virtù. La Grazia attrae Grazia».Le mete di pellegrinaggio, che risalgono ai primi secoli, sono oggi innumerevoli e sparse per tutta la terra. Sono il frutto della devozione e dell’amore dei cristiani per la loro Madre lungo i secoli. Programmiamo anche noi, durante l’orazione, la nostra “romeria”, con senso apostolico, con carattere penitenziale (che agevola la preghiera e la eleva con più prontezza a Dio) e con grande devozione mariana, da esprimere attraverso la recita piena di devozione del santo Rosario. Non dimentichiamo che anche noi staremo realizzando la profezia fatta un giorno dalla Madonna: «Tutte le generazioni mi chiameranno beata … ». Così come non dimentichiamo neppure di manifestare, durante questo mese, il nostro amore alla Madonna in modo speciale.
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