Lunedì 13 agosto 2018 XIX Settimana del Tempo Ordinario

  • VANGELO (Mt 17,22-27)
    Lo uccideranno, ma risorgerà. I figli sono liberi dal tributo.
  • Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo, mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio
    dell’Uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e Lo uccideranno, ma il terzo
    giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati. Quando furono giunti a Cafàrnao, quelli che
    riscuotevano la tassa per il Tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: «Il vostro Maestro non
    paga la tassa?». Rispose: «Sì». Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti
    pare, Simone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli
    estranei?». Rispose: «Dagli estranei». E Gesù replicò: «Quindi i figli sono liberi. Ma, per
    evitare di scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la
    bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala loro per Me e per te». Parola
    del Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    Ogni israelita maschio dai vent’anni in su, doveva pagare una tassa per il Tempio una volta
    l’anno, nel mese che precedeva la festa di Pasqua. Gli esattori della tassa vogliono mettere alla
    prova Gesù e non chiedono a Lui il pagamento, si rivolgono a Pietro.
    Un’ombra di sgomento appare sul viso di Pietro, dissimulato da un mezzo sorriso. Gesù paga
    la tassa, non può che essere così, infatti quando Pietro entra e avvisa il Signore, Egli mostra di
    sapere già tutto, perché gli fa un piccolo discorso sulle tasse fino a sollecitare da lui una risposta
    negativa.
    Sono gli estranei che devono pagare le tasse, non i figli. È giusto, pensa certamente Pietro,
    ma ha detto agli esattori che il suo Maestro le paga sempre le tasse. Certamente Gesù non
    dovrebbe pagarle, perché è Figlio di re. Discende da Divide e i figli di re le tasse non le pagano,
    ma non si può far accettare tali argomenti a quegli esattori.
    Pietro è preoccupato, il suo viso è ancora più agitato, anche se si sforza di dissimulare. Gesù
    però non ha finito il discorso, così anche per togliere dall’imbarazzo l’Apostolo, gli dice: “Ma,
    per evitare di scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene su,
    aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala loro per Me e per
    te”.
    Gesù mostra di non avere denaro con sé, tantomeno Pietro. Accetta di pagare la tassa del
    Tempio e lo fa quasi con uno scherzo. Vuole dimostrare agli esattori che sbagliano a chiedergli
    il pagamento della tassa, proprio Lui che aveva dimostrato con i miracoli di essere un Profeta
    non poteva essere catalogato come un estraneo.
    La domanda degli esattori esigeva una risposta da Gesù tramite Pietro, il Signore preferisce
    non dare una risposta e fa trovare all’Apostolo il denaro per la tassa nella bocca di un pesce. Il
    primo pesce preso da Pietro ha in bocca una moneta d’argento per pagare gli esattori.
    È un miracolo che spesso viene letto velocemente senza fermarsi a riflettere sul comando di
    Gesù, sul pesce che si avvicina a Pietro e porta in bocca la moneta d’argento per pagare la tassa.
    Sono diverse le domande che bisogna porsi: la moneta d’argento come si trovava nella bocca
    del pesce? Da dove proveniva? Come si materializzò?
    Ciò che è sicuro, è la presenza della moneta nel primo pesce abboccato all’amo di
    Pietro. È la prova che Gesù comanda e dispone tutto.
    Il Signore ha voluto assolvere con estrema precisione i suoi doveri di cittadino, come
    chiunque altro, anche se rivelò la sua natura divina nel modo di ottenere la somma richiesta,
    facendola trovare nella bocca di un pesce.
    Da questo e da altri passi del Vangelo possiamo trarre l’insegnamento che, se vogliamo
    imitare il Maestro, dobbiamo essere buoni cittadini che compiono i loro doveri nel lavoro,
    in famiglia, nella società.
    Dopo la discesa dello Spirito Santo nella Pentecoste, gli Apostoli ebbero più chiara coscienza
    di essere inviati dal Signore per essere presenti nelle viscere stesse della società. Come il
    Maestro, non erano del mondo, e il mondo in molte occasioni li avrebbe respinti e non avrebbe
    loro rivolto i sorrisi di benevolenza e di approvazione che riserva a chi gli appartiene.
    Gli Apostoli nella loro predicazione avrebbero ricordato con particolare fermezza le parabole
    che li impegnavano nel cuore stesso della società umana, perché solamente lì si sarebbero
    potute realizzare con pienezza.
    Il sale, che deve dar sapore alla vita degli uomini e preservarla dalla corruzione.
    Il lievito, che si mescola e si confonde con la farina per far fermentare tutta la massa.
    La luce, che deve brillare agli occhi degli uomini, perché vedendo le buone opere
    glorifichino il Padre che sta nei Cieli.
    1 Ave Maria per Padre Giulio
    P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.
    “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la
    missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti,
    perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino
    da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”.
    Novena alla Beata Vergine Maria
    Assunta in Cielo
    (Questa preghiera ci avvicina alla Madonna perché l’accompagniamo nella sua gloriosa
    Assunzione in Cielo. Festeggiamo il suo trionfo e le dodici invocazioni sono un omaggio a
    Colei che viene coronata in Cielo di dodici stelle).
    Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
    1) Sia benedetta, o Maria, l’ora nella quale fosti invitata dal tuo Signore al Cielo.
    2) Sia benedetta, o Maria, l’ora nella quale fosti Assunta dagli Angeli Santi in Cielo.
    3) Sia benedetta, o Maria, l’ora in cui tutta la corte celeste ti venne incontro.
    4) Sia benedetta, o Maria, l’ora nella quale fosti ricevuta con tanto onore in Cielo.
    5) Sia benedetta, o Maria, l’ora nella quale sedesti alla destra del tuo Figlio in Cielo.
    6) Sia benedetta, o Maria, l’ora nella quale fosti coronata con tanta gloria in Cielo.
    7) Sia benedetta, o Maria, l’ora in cui ti fu dato il titolo di Figlia, Madre e Sposa del Re del
    Cielo.
    8) Sia benedetta, Maria, l’ora nella quale fosti riconosciuta Regina suprema di tutto il Cielo.
    9) Sia benedetta, o Maria, l’ora nella quale tutti gli Spiriti e Beati del Cielo ti acclamarono.
    10) Sia benedetta, o Maria, l’ora nella quale fosti costituita Avvocata nostra in Cielo.
    11) Sia benedetta, o Maria, l’ora nella quale cominciasti a intercedere per noi in Cielo.
    12) Sia benedetta, o Maria, l’ora nella quale ti degnerai di ricevere noi tutti in Cielo.
    (chiedere una Grazia alla Madre di Dio)
    3 Ave Maria…
    Preghiamo
    O Dio, che volgendo lo sguardo all’umiltà della Vergine Maria l’hai innalzata alla sublime
    dignità di Madre del tuo unico Figlio fatto Uomo e oggi l’hai coronata di gloria incomparabile,
    fa che, inseriti nel mistero di salvezza, anche noi possiamo per sua intercessione giungere fino a
    te nella gloria del Cielo. Per Cristo nostro Signore. Amen.
    Atto di consacrazione personale
    e di riparazione al Cuore di Gesù
    O Cuore dell’amatissimo mio Gesù, Cuore adorabile e degno di tutto il mio amore, io, acceso
    dal desiderio di riparare ed espiare le offese sì numerose e tanto gravi a Te fatte, ed anche per
    non macchiarmi io stesso, per quanto mi è possibile, della colpa di ingratitudine, Ti offro il mio
    cuore con tutti i suoi affetti, anzi Ti do e consacro tutto me stesso.
    O Gesù, amore dell’anima mia, spontaneamente io offro al Tuo Cuore tutto il valore
    soddisfattorio che potranno avere le preghiere, gli atti di penitenza, di umiltà, di obbedienza e di
    ogni altra virtù che farò durante tutta la vita, sino all’ultimo respiro: accettali per quanto sia
    poco e assai misero quello che io Ti offro.
    Per la Santa Chiesa e per i Sacerdoti
    O Gesù mio, ti prego per la Chiesa intera: concedile l’amore e la luce del tuo Spirito, rendi
    efficaci le parole dei Sacerdoti, affinché spezzino anche i cuori più induriti e li facciano
    ritornare a Te, o Signore.
    Signore, dacci Sacerdoti Santi, e Tu stesso conservali nella serenità.
    Fa che la potenza della tua Misericordia li accompagni dovunque e li custodisca contro le
    insidie che il demonio non cessa di tendere all’anima di ogni Sacerdote. La potenza della tua
    Misericordia, o Signore, distrugga tutto ciò che potrebbe offuscare la santità del Sacerdote,
    perché Tu sei Onnipotente.
    Ti chiedo, Gesù, di benedire con una luce speciale i Sacerdoti dai quali mi confesserò nella
    mia vita. Amen.
    Consacrazione dell’Italia
    O Maria, Madre di Dio e Madre nostra, tu hai sempre guardato all’Italia con quello stesso
    occhio di predilezione con cui l’ha guardata il tuo figlio Gesù.
    Tu hai voluto questa terra disseminata dei tuoi Santuari.
    Te la consegniamo, questa nostra Patria: sia sempre tua e del tuo Figlio; custodiscila.
    Sia pura la Fede, siano buoni i costumi, siano ordinate le famiglie, sia cristiana la scuola; e
    regni la giusta pace tra tutti.
    Che questa Italia continui a svolgere e compia sempre meglio la sua missione: di essere
    centro vivo ed operante di civiltà cristiana.
    Sostieni l’apostolato per Gesù e Maria. Aiuta con donazioni la diffusione del Vangelo, la
    Parola di Vita che salva le anime e guarisce le malattie. Il nostro apostolato è vastissimo e non
    abbiamo fini di lucro, abbiamo bisogno di offerte per sostenere tutte le spese. Aiutaci a
    continuarlo secondo il Cuore di Gesù. Il nostro forte impegno vuole far conoscere Gesù
    ovunque e diffondere la vera devozione alla Madonna. Vogliamo diffondere e difendere la sana
    dottrina della Chiesa. Il vostro contributo economico è un segno di stima e di amore,
    manifestazione di vicinanza e di Fede. Diventa anche tu difensore dell’unica Chiesa fondata da
    Gesù. “Dai loro frutti li riconoscerete” (Mt 7,16).

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