Mercoledì 1 agosto 2018 XVII Settimana del Tempo Ordinario Sant’Alfonso Maria de’ Liguori

  • VANGELO (Mt 13,44-46)
    Vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
  • Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Regno dei Cieli è simile a un tesoro nascosto
    nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e
    compra quel campo. Il Regno dei Cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle
    preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra». Parola del
    Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    Il Vangelo di oggi si applica perfettamente a questa figura ascetica che tanto bene ha fatto e
    continua a compiere con i suoi meravigliosi scritti. Oltre i libri devozionali che diffuse ovunque
    anche con l’aiuto dei missionari Redentoristi, scrisse importanti opere di scienze morali che
    ogni Sacerdote dovrebbe conoscere approfonditamente.
    Questo grande missionario prima di abbracciare la vita ecclesiastica, fu un avvocato del foro
    di Napoli, toccato dalla Grazia lasciò la toga per dedicarsi totalmente a Dio. La vocazione è un
    valore immenso, una manifestazione molto particolare dell’Amore di Dio.
    L’avvocato Alfonso quando trovò il tesoro più importante mai conosciuto e che lo rendeva
    ancora più buono e sereno, non ebbe dubbi nel lasciare tutto quello che possedeva per avere il
    vero tesoro che arricchisce l’anima, trasforma la vita e non trascura le necessità materiali.
    Ognuno di noi è chiamato a cercare il tesoro che si trova nel campo del mondo, lì dove vive o
    lavora per possederlo ma deve prima lasciare i suoi averi, che sono essenzialmente i suoi
    pensieri umani, che indichiamo con l’orgoglio o l’inclinazione al male.
    È impossibile ottenere il tesoro che vuole donare Gesù, rimanendo con la vecchia
    mentalità che spesso si oppone al Vangelo.
    Oggi Gesù ci presenta due parabole e rivela il valore supremo del Regno di Dio e quale
    debba essere l’atteggiamento di ogni uomo per raggiungerlo. Il «tesoro» e la «perla» sono state
    le immagini tradizionalmente usate per esprimere la grandezza della vocazione personale, che è
    la via per stare vicino a Cristo in questa vita e poi, per sempre, in Cielo.
    Il «tesoro» rappresenta l’abbondanza dei doni che si ricevono con la vocazione: Grazie per
    superare gli ostacoli, per accrescere la fedeltà giorno dopo giorno, per l’apostolato.
    La «perla» sta a indicare la bellezza stupefacente della chiamata: non solamente è di altissimo
    valore, ma è anche l’ideale più bello e perfetto che sia dato all’uomo di realizzare.
    Nella seconda parabola è adombrata una novità rispetto a quella del tesoro: il ritrovamento
    della perla richiede una ricerca precisa, il tesoro compare all’improvviso. Così può accadere
    con Gesù e la sua chiamata: molti possono aver trovato la vocazione quasi senza averla cercata,
    come un tesoro che improvvisamente li abbaglia.
    In altri Dio ha messo nel cuore un’intima inquietudine che li spinge a cercare perle più
    preziose, a dare tutto quel che possiedono quando le trovano. Dio ha messo nella loro anima
    un’insoddisfazione che le cose non riescono ad appagare, e che li spinge a continuare a cercare.
    «Che mi manca ancora?», avranno chiesto a Gesù nell’intimità della loro anima.
    In ogni caso, l’incontro improvviso o la lunga ricerca, ci si trova di fronte a una realtà
    di grandissimo valore, un onore immenso.
    Chi ha scoperto la propria vocazione ha sempre dovuto impegnarsi per seguirla, poiché il
    Signore chiama, invita, ma non obbliga.
    Gesù lascia liberi dopo avere illuminato la persona che chiama alla vita sacerdotale o
    religiosa, ma in moltissimi casi le sue ispirazioni non riescono a toccare l’intelletto dei chiamati
    per la loro incapacità di accogliere l’azione dello Spirito Santo. La vita dissipata o i continui
    comportamenti non spirituali, impediscono di «avvertire» l’attrazione dolce e soave di Dio.
    Questo atteggiamento di libertà che permette Gesù, spiega la carenza di vocazioni negli
    ultimi anni, anche un crescendo allontanamento dalla Chiesa.
    Chi scopre la vocazione «va, vende tutti i suoi averi» per accogliere la chiamata di Dio. La
    crisi presente nella Chiesa evidenzia che sono numerosi quelli che si sono pentiti del tesoro
    trovato e cercano di riottenere i loro averi. Non si spiega altrimenti il distacco spirituale da
    Gesù e dal Magistero della Chiesa.
    Condizione indispensabile per ottenere il tesoro, la perla, è il distacco, la generosità.
    1 Ave Maria per Padre Giulio
    P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.
    “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la
    missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti,
    perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino
    da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”.
    Atto di consacrazione personale
    e di riparazione al Cuore di Gesù
    O Cuore dell’amatissimo mio Gesù, Cuore adorabile e degno di tutto il mio amore, io, acceso
    dal desiderio di riparare ed espiare le offese sì numerose e tanto gravi a Te fatte, ed anche per
    non macchiarmi io stesso, per quanto mi è possibile, della colpa di ingratitudine, Ti offro il mio
    cuore con tutti i suoi affetti, anzi Ti do e consacro tutto me stesso.
    O Gesù, amore dell’anima mia, spontaneamente io offro al Tuo Cuore tutto il valore
    soddisfattorio che potranno avere le preghiere, gli atti di penitenza, di umiltà, di obbedienza e di
    ogni altra virtù che farò durante tutta la vita, sino all’ultimo respiro: accettali per quanto sia
    poco e assai misero quello che io Ti offro.
    Per la Santa Chiesa e per i Sacerdoti
    O Gesù mio, ti prego per la Chiesa intera: concedile l’amore e la luce del tuo Spirito, rendi
    efficaci le parole dei Sacerdoti, affinché spezzino anche i cuori più induriti e li facciano
    ritornare a Te, o Signore.
    Signore, dacci Sacerdoti Santi, e Tu stesso conservali nella serenità.
    Fa che la potenza della tua Misericordia li accompagni dovunque e li custodisca contro le
    insidie che il demonio non cessa di tendere all’anima di ogni Sacerdote. La potenza della tua
    Misericordia, o Signore, distrugga tutto ciò che potrebbe offuscare la santità del Sacerdote,
    perché Tu sei Onnipotente.
    Ti chiedo, Gesù, di benedire con una luce speciale i Sacerdoti dai quali mi confesserò nella
    mia vita. Amen.
    Consacrazione dell’Italia
    O Maria, Madre di Dio e Madre nostra, tu hai sempre guardato all’Italia con quello stesso
    occhio di predilezione con cui l’ha guardata il tuo figlio Gesù.
    Tu hai voluto questa terra disseminata dei tuoi Santuari.
    Te la consegniamo, questa nostra Patria: sia sempre tua e del tuo Figlio; custodiscila.
    Sia pura la Fede, siano buoni i costumi, siano ordinate le famiglie, sia cristiana la scuola; e
    regni la giusta pace tra tutti.
    Che questa Italia continui a svolgere e compia sempre meglio la sua missione: di essere
    centro vivo ed operante di civiltà cristiana.
    Sostieni l’apostolato per Gesù e Maria. Aiuta con donazioni la diffusione del Vangelo, la
    Parola di Vita che salva le anime e guarisce le malattie. Il nostro apostolato è vastissimo e non
    abbiamo fini di lucro, abbiamo bisogno di offerte per sostenere tutte le spese. Aiutaci a
    continuarlo secondo il Cuore di Gesù. Il nostro forte impegno vuole far conoscere Gesù
    ovunque e diffondere la vera devozione alla Madonna. Vogliamo diffondere e difendere la sana
    dottrina della Chiesa. Il vostro contributo economico è un segno di stima e di amore,
    manifestazione di vicinanza e di Fede. Diventa anche tu difensore dell’unica Chiesa fondata da
    Gesù. “Dai loro frutti li riconoscerete” (Mt 7,16).

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