Giovedì 12 giugno 2014 10ª Settimana Tempo Ordinario
di
gesuemaria
·
13 Gennaio 2021
- VANGELO (Mt 5,20-26)
Chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. - Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi
e dei farisei, non entrerete nel Regno dei Cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà
ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma Io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere
sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice:
“Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che
tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, và prima a riconciliarti con il tuo
fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino
con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In
verità Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!». Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Quando Gesù ripeteva queste parole non esistevano gli armamenti nucleari, non c’era il rischio di guerre
combattute con la mitraglia e il cannone, e oggi c’è appunto di peggio. Sono parole attualissime e un po’ astruse
da interpretare. In Gesù è sempre presente il peccato di Caino contro il fratello Abele, negli insegnamenti ricorda a tutti gli uomini e donne che soprattutto nelle loro famiglie si insidia il veleno dell’odio.
Non è chiaro a questa società la rischiosità dei dissapori anche se lievi, le mancanze di amore e di rispetto
nel tempo si possono trasformare in avversione e l’avversione apre la porta all’astio. La discesa rovinosa non è
ancora finita, l’astio causa livore e questo risentimento fa nascere l’odio. La persona che odia è infelice, la persona odiata vive con molta insicurezza.
L’odio mette in pericolo l’esistenza stessa del mondo.
Gesù conosce perfettamente le dinamiche che si sviluppano nel cuore di chi è senza Dio, ma a tutti ripete che
bisogna eliminare l’insulto dal linguaggio comune. La persona che riceve un insulto subisce una ferita profonda,
lancinante, che può porla in isolamento fino alla disperazione.
Sono due le parole indicate da Gesù oggi che vanno eliminate: stupido e pazzo. Non si devono tradurre letteralmente, la traduzione di stupido è vuoto, frivolo. Pazzo in ebraico si traduce con maledetto da Dio, infame.
A quel tempo gli ebrei utilizzavano con facilità questi insulti, condannavano anche per piccole contrarietà e
si ergevano a giudici.
All’inizio della Parola di oggi Gesù indica una misura per non sbagliare e perdere la salvezza eterna: vivere
nella giustizia. “Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel
Regno dei Cieli”.
Questo termine non è compreso correttamente, giustizia indica l’uomo giusto, chi agisce con onestà,
imparzialità, rettitudine, equità.
1 Ave Maria per Padre Giulio
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