Mercoledì 11 giugno 2014 10ª Settimana Tempo Ordinario

  • VANGELO (Mt 10,7-13)
    Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.
  • Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Strada facendo, predicate, dicendo che il Regno dei Cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demoni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né
    due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento. In qualunque città o villaggio
    entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a
    voi». Parola del Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    La gratuità nella donazione del proprio tempo per dedicarsi al bene delle anime è una imprescindibile caratteristica del Sacerdote. Nell’ordinazione ha deposto la sua volontà a Dio e dovrebbe ripetere con San Paolo:
    “Non sono più io che vivo ma Cristo vive in me” (Gal 2,20).
    Rileggiamo il versetto completo per comprendere quale disposizione interiore muoveva l’Apostolo: “Sono
    stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo
    nella Fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me”.
    Ogni cristiano è stato redento gratuitamente, un infinito atto di Amore ha spinto Gesù a donare se
    stesso per redimerci tutti.
    La gratitudine è la risposta delle anime sensibili, è il riconoscimento sincero che si prova riflettendo sulla
    Passione di Gesù. Non è naturale ringraziare Gesù per quello che ha fatto per ciascuno di noi, si arriva a questa
    forma di ringraziamento solo attraverso la considerazione dei suoi patimenti.
    Davanti al Crocifisso si sono formati i Santi, con la meditazione delle piaghe e della morte del Signore si capisce quanto ci ama Dio.
    Solo meditando la sua Passione si arriva a comprendere la premura che infonde ai suoi discepoli, nel portare
    la Parola in ogni angolo della terra. “Predicate”, ripete Gesù ai cristiani, e tutti i cristiani possono annunciare
    che il Signore è vivo con la testimonianza di una vita integra. Consacrati e laici possono illuminare molti con
    l’esempio della loro vita onesta.
    Nel Vangelo di oggi colgo un’ansia intrattenibile in Gesù di salvare l’umanità, ma come potrà avvenire questo se gli apostoli che Lo seguono con coerenza sono pochi? Alcune ore fa riflettevo sulla ricerca di Gesù di
    trovare tanti apostoli per la diffusione del Vangelo. Gesù ha bisogno di uomini e donne coerenti per far conoscere ai peccatori la sua misericordia.
    Oggi dobbiamo chiederci cosa abbiamo fatto noi per Gesù in questi anni, se abbiamo vinto l’egoismo e
    abbiamo dedicato del tempo alla diffusione della Parola oppure ci siamo accontentati di rimanere spettatori. Infatti, rimane spettatore chi ritiene sufficiente la Messa festiva e la preghiera giornaliera. Per il resto, non è un
    dovere ringraziare Gesù aiutandolo nella nuova evangelizzazione?
    In molti casi, non si fa nulla nell’apostolato e non si compie alcuno sforzo per vincere le proprie debolezze e
    praticare le virtù. Non è assolutamente sufficiente accontentarsi della Messa e di alcune preghiere, il vero cammino spirituale richiede ogni giorno degli sforzi per vincere le passioni disordinate, controllare gli impulsi, abbattere i vizi e reagire alle debolezze.
    Gli apostoli che si impegnano e mettono Gesù al centro della loro vita, vengono ricolmati di Grazie,
    diventano anime predilette.
    Agli apostoli di tutti i tempi Gesù dà il mandato di operare nel suo Nome con una potenza infinita perché è
    quella di Dio: “Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demoni”.
    Anche i laici possono avere un potere fortissimo sui diavoli, Natuzza Evolo è stato un grande esempio. I laici
    che si purificano conducendo una intensa vita spirituale, si elevano sempre più in alto e Gesù ha molta fiducia
    di loro. La loro preghiera diventa potente e i diavoli hanno paura.
    Però i laici non devono mai fare benedizioni né recitare preghiere di esorcismo sugli altri, è la Fede che
    compie meraviglie di Grazia.
    1 Ave Maria per Padre Giulio
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    “Dai loro frutti li riconoscerete” (Mt 7,16).

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