Mercoledì 8 ottobre 2014 27ª Settimana del Tempo Ordinario

  • VANGELO (Lc 11,1-4)
    Signore, insegnaci a pregare.
  • Dal Vangelo secondo Luca
    Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci
    a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
    Padre,
    sia santificato il tuo Nome,
    venga il tuo Regno;
    dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
    e perdona a noi i nostri peccati,
    anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
    e non abbandonarci alla tentazione». Parola del Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    Gesù spiega agli Apostoli che la preghiera è importante quando viene fatta bene. Non si prega per assolvere
    un obbligo o per paura o per scaramanzia. Gesù spiega che la preghiera è questione del cuore, si prega con amore e per amore di Dio.
    La componente principale della preghiera è l’amore, ma non si può amare il Signore se non si conosce
    profondamente!
    Risulta indispensabile innanzitutto conoscere Gesù attraverso il Vangelo, contemporaneamente alla conoscenza si chiede a Lui il suo Amore, la capacità di amare tutti. Per riempirci di Lui dobbiamo chiaramente svuotarci dello spirito umano, ecco la grande importanza delle penitenze e delle rinunce.
    Non è sufficiente la richiesta di amare Gesù e tutti gli altri per arrivare al vero amore, si tratta di un percorso
    costante e piacevole, perché è molto bello impadronirsi della propria volontà e determinare le proprie azioni.
    Sono sventurati quelli che rimangono schiavi dei vizi e degli istinti, incapaci di resistere alle tentazioni e di
    orientare la vita verso il Bene.
    Per imparare a pregare necessita innanzitutto il desiderio, la volontà diretta a dedicare tempo e amore a Gesù.
    Purtroppo, quando tutto va bene non c’è spazio per Dio nella propria vita perché gli interessi sono tanti e altri, la preghiera vera e fiduciosa non si tiene in considerazione. Gli impegni piacevoli e l’andamento favorevole
    della vita non fanno più ricordare l’esistenza di Dio.
    Salvo rari casi questo è quanto avviene, non si prega bene se non c’è vera necessità.
    Cosa fa Gesù dinanzi a tutti i credenti che oziano in mille cose ma non si interessano del Cielo e della loro
    anima? Li attende…
    Però non ci si può rallegrare di questa attesa del Signore anche se consola e non fa abbattere, ma il fatto che
    deve rattristare è che la lontananza dalla preghiera, non solo fa perdere moltissime Grazie speciali, inoltre non
    favorisce la protezione di Dio e i pericoli della vita si moltiplicano ogni giorno. Può succedere di tutto senza la
    protezione dello Spirito Santo.
    Nessun credente che prega poco e male o non si interessa di Dio, può recriminare quando incontra la
    malattia o altri dolori!
    Gesù attende perché è misericordioso, questa è una verità evangelica e ci consola, però viene annullata questa sua prerogativa quando l’uomo ne abusa o continua a condurre una vita immorale in spregio alla Legge di
    Dio. Il credente conosce i Comandamenti ed è consapevole delle trasgressioni.
    Per imparare a pregare deve formarsi interiormente il desiderio di lodare, adorare e ringraziare Dio per tutto
    ciò che ci ha donato, a cominciare dalla vita. Quindi, la preghiera non nasce per chiedere Grazie ma per ringraziare Gesù, riconoscendolo Dio e il nostro vero Amore.
    Con questa consapevolezza si può chiedere a Lui tutto ciò che è conveniente per l’anima e la propria vita.
    La preghiera non è buona se manca l’amore a Dio, non è buona se è orgogliosa ed egoista. L’umiltà deve presiedere nella preghiera, la consapevolezza delle nostre miserie e dell’Onnipotenza di Dio. Solo così gradualmente la Fede si rafforza e questa componente la rende ancora più efficace.
    Lo dice Gesù: “In verità vi dico: se avrete Fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte:
    spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile” (Mt 17,20).
    È sufficiente un po’ di Fede per ottenere quanto chiediamo, una Fede sicura e fiduciosa delle parole del
    Vangelo.
    Possiamo pregare in qualsiasi circostanza, anche il sorriso espresso con amore diventa preghiera, il lavoro
    svolto con impegno e per amore di Gesù. Tutto può diventare preghiera, anche la pazienza dinanzi ai disturbatori.
    La preghiera deve anche riparare tutte le bestemmie che giornalmente si dicono nel mondo, anche se molti
    sono ignari della gravità o non se ne preoccupano, essi aprono le porte del cuore ai diavoli e questi possono anche possedere la persona. La bestemmia è la preghiera di satana.
    Per noi la preghiera deve diventare vita, in ogni istante dobbiamo amare e perdonare tutti: la vera
    preghiera è la nostra vita!
    1 Ave Maria per Padre Giulio
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