Venerdì 12 settembre 2014 23ª Settimana del Tempo Ordinario Santissimo Nome di Maria
di
gesuemaria
·
13 Gennaio 2021
- VANGELO (Lc 6,39-42)
Può forse un cieco guidare un altro cieco? - Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non
cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà
come il suo maestro. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che
è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”,
mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci
vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello». Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La festa liturgica del Santissimo Nome di Maria è la gioia dei suoi devoti, essi provano di continuo che questa invocazione è piena di premura e di risposte da parte sua. I diavoli tremano al Nome di Maria, il Rosario
pieno di Ave risolte a Maria sono le lodi che i veri devoti Le tributano con convinzione.
Chi trova Maria incontra Gesù, solo tra i cattolici devoti di Maria ci sono Santi e anime spiritualmente elevatissime, mentre in altre ambienti ecclesiali cristiani (protestanti, ecc.) non hanno mai avuto un San Francesco,
Sant’Antonio, San Pio. Figuriamoci nelle altre Religioni inventate dagli uomini. Lì c’è una cecità piena di tenebre, e noi preghiamo per la conversione di quanti sono nelle tenebre.
Un cieco non può guidare un altro cieco in questo mondo, la deduzione è che un cieco non può guidare se
stesso nella via spirituale.
Non voglio aggiungere nulla alle parole perfette e complete di Gesù, la mia deduzione riguarda la conduzione spirituale e personale del singolo credente, talmente sicuro… da non richiedere consigli, di confrontarsi con
il confessore o con il Padre spirituale.
Le vie dello Spirito sono molto problematiche, imprevedibili soprattutto per chi ama crearsi autonomamente
e senza ascoltare la volontà di Dio, percorsi già intrinsecamente sbagliati… Le vie dello Spirito spesso sono
l’opposto di quanto pensa la mente, sono del tutto divergenti dalle giustificazioni che le menti orgogliose si creano per compiere una determinata azione o per effettuare qualcosa insieme ad altri.
Moltissimi credenti compiono azioni e fanno scelte in contrasto con la Fede o appoggiano situazioni opposte
alla vita spirituale personale o dei familiari, pur sapendo di non compiere la cosa migliore. Come è possibile
questo?
Essi non riescono a fermare l’istinto passionale e carnale perché fragili nello spirito, e l’istinto da un lato
spinge nel baratro personale o familiare, dall’altro li rende pure orgogliosi delle scelte… fino a quando si svegliano dall’euforia perché la realtà è ben diversa dalla loro immaginazione? Penso a molti cristiani che seguono
falsi veggenti e poi si ritrovano pieni di negatività e rovinati.
Questa cecità avviene per l’orgoglio di ritenersi sufficientemente spirituale e di determinare la vita
propria e degli altri -anche solo appoggiandola- per soddisfazioni o appagamenti umani, senza guardare
volutamente la Legge di Dio o la strada proibitiva intrapresa.
Molti cristiani non hanno mai iniziato il cammino di purificazione, non hanno mai dato inizio anche alle piccole mortificazioni giornaliere, alle penitenze, non hanno mai lottato e combattuto le tentazioni. Vivono nella
cecità intellettuale, senza per questo, però, accondiscendere alle opere cattive o intenzionalmente nocive per gli
altri.
L’intenzione la conservano buona ed è una nota di merito, ma la cecità intellettuale è viva e confonde tutto:
nelle loro scelte di vita il vero sembra falso, il falso sembra vero. Questo poi eccelle maggiormente nelle cose
spirituali, nella confusione sui veggenti falsi o autentici, nei consigli ascoltati e mai messi in pratica, sia quelli
giornalieri del Vangelo sia del confessore o Padre spirituale.
Molti sono consigliati da me di rivolgersi al proprio parroco e di fare un cammino di Fede in parrocchia, alcuni mi dicono che non chiedono consigli perché indirizzati diversamente, ma questa direzione intende quella
indirizzata dal parroco o quella già prestabilita dal credente e che si voleva mantenere in atto nonostante il dialogo?
Se la guida è cieca ovviamente corrono il rischio in due di finire in un fosso. Dare un consiglio superficiale è grave davanti a Dio.
Il Vangelo ci parla oggi pure della classica pagliuzza. Noi cristiani siamo sempre bersagliati dai tanti “polifemo” di turno ma comunque sempre in atto di lanciarci dai vari promontori (orgoglio e superbia elevati), pietre
e di maledirci come fece Polifemo con Ulisse.
Noi dobbiamo imitare Ulisse solo nella scaltrezza dinanzi ai ciclopi che vivono in mezzo a noi, cicolpi che
vivono con un occhio solo, vedono solamente quello che facciamo noi e lo travisano, lo manipolano falsamente
senza riuscire a guardare i loro crimini o cattiverie.
Non dobbiamo accecarli con qualcosa che faccia male, come venne colpito il ciclope nella caverna e
racconta Omero nell’Odissea.
Non dobbiamo reagire con i loro stessi metodi, noi abbiamo il Vangelo e ci orienta verso l’amore, il perdono,
la misericordia, la pazienza, la docilità, insieme alla verità e alla giustizia. Loro non hanno leggi morali da seguire o hanno tradito gli insegnamenti di Gesù.
I cristiani hanno molte pagliuzze ma non sono quelle travi dei cattivi di questo mondo, le pagliuzze permettono di vedere la realtà anche se un po’ deformata, ma vedono comunque. La trave nell’unico occhio di cui dispongono invece oscura ogni vista e rimangono perennemente nelle tenebre. Tanto da causare molte sofferenze
al prossimo e prepararsi quel male terribile che non avrà mai fine, pieno di fuoco, dove ci sarà “pianto e stridore di denti”.
Siamo molto dispiaciuti per loro, le loro scelte di vita determinano questo e non la nostra esistenza. Noi amiamo tutti e perdoniamo!
Devo riprendere una frase di Gesù del Vangelo di ieri: “A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra”.
Non dobbiamo farci picchiare di brutto, assolutamente non significa questo, Gesù ci dice che dinanzi ai cattivi e
ai corrotti di questa società noi dobbiamo mostrare un’altra guancia, quella che loro non hanno ed è l’amore, il
perdono e la pazienza.
Agendo però -ricordatelo molto bene-, nella verità e nella giustizia. Ciò che è vero resta vero, ciò che è
giusto bisogna rispettarlo!
1 Ave Maria per Padre Giulio
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