Mercoledì 2 aprile 2014 4ª Settimana di Quaresima
di
gesuemaria
·
14 Gennaio 2021
- VANGELO (Gv 5,17-30)
Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. - Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’Io agisco». Per questo i Giudei
cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi
uguale a Dio. Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità Io vi dico: il Figlio da se stesso non può
fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre
infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché
voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli
vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che Lo ha mandato. In verità, in verità Io vi dico: chi ascolta la mia Parola e crede a Colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al Giudizio,
ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità Io vi dico: viene l’ora -ed è questa- in cui i morti udranno
la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso,
così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio
dell’Uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua
voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione
di condanna. Da me, Io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di Colui che mi ha mandato. Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
In questo brano Gesù esalta il Padre in modo commovente, anche se troviamo altri passi con espressioni piene di tenero affetto. Questa pagina del Vangelo è una grande scuola per adorare, pregare bene il Padre e conoscere se stessi.
La differenza tra Gesù e gli uomini si trova anche in queste sue umili parole, non ha dubbi né tentennamenti
nell’esaltare il Padre e dare a Lui il posto che gli spetta. Gli uomini non sono abituati né hanno praticità nel trattare l’umiltà, cercano i primi posti e soffrono maledettamente se non hanno un po’ di potere.
Gesù qui ci insegna che ci fa grandi davanti a Dio la consapevolezza della sua Divinità e della nostra
condizione umana e fragile.
Sono numerosi i passaggi che meritano una prolungata riflessione, essi portano ad una fortissima convinzione: il Padre è buono come Gesù si è mostrato duemila anni fa e continua a manifestarsi con incessanti miracoli.
Il Padre ci ama così come siamo e ci invita di continuo a seguire il Figlio, Loro due condividono tutto, tranne la
sofferenza del Figlio nella natura umana. La decisione di inviare sulla terra il Figlio è, comunque, infinitamente
“sofferta”.
Ma Dio è sempre Amore, gli insegnamenti di Gesù ci parlano sempre di amore e misericordia, nessuno deve
temere un cambiamento nell’agire di Dio. È l’uomo a cambiare comportamenti e ad opporsi al Vangelo, le sue
scelte sbagliate spesso causano danni molto seri.
Le parole che Gesù afferma oggi sono rivolte ai Giudei, c’è molto coraggio in questa scelta ma è sempre perfetta perché compiuta da Dio incarnato. Non rivolge parole di compiacimento, non vuol tenere nascosta la Verità che in fondo è la sua stessa Persona: Gesù e il Padre sono una cosa sola.
Lo afferma chiaramente in altri momenti: “Io e il Padre siamo una cosa sola” (Gv 10,30). “Chi ha visto me,
ha visto il Padre” (Gv 10,15).
Nel Vangelo di oggi si trovano tanti passaggi che manifestano una relazione perfetta tra Padre e Figlio, “in
verità, in verità Io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello
che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo”.
Sono parole che stupiscono i Giudei, anche perché non hanno ponderato i suoi miracoli, tutto avviene con
grande velocità per la loro pigrizia spirituale. Parole che disorientano i più deboli, ma sono forse loro quelli che
credono con maggiore sincerità in Gesù. I superbi sapientoni hanno la goffa presunzione di sapere tutto delle
Scritture, però dimenticano curiosamente le profezie sul Messia.
Tutte convergono su Gesù, ma essi la pensano diversamente… Così và il mondo degli illusi, pensano di
vedere ma sono ciechi!
Le parole di oggi sono rivelate da Gesù con un Amore che commuove, si sforza di convincere i Giudei a
considerare con obiettività la sua Persona, senza attuare pregiudizi, senza manifestare una risposta già pronta,
ignorando tutto ciò che non conoscono.
Un Santo di questi tempi ha mostrato all’umanità la presenza amorevole di Dio con la sua eroica vita. Papa
Giovanni Paolo II è morto nove anni fa dopo avere portato in tutto il mondo l’annuncio che solo in Gesù Cristo
vi è salvezza. È stato un dono della Madonna e merita una conoscenza maggiore, per il momento recitiamo una
preghiera in suo onore:
“O Trinità Santissima, Ti ringraziamo per aver donato
alla Chiesa il Beato Giovanni Paolo II
e per aver fatto risplendere in lui la tenerezza
della tua paternità, la gloria della Croce
di Cristo e lo splendore dello Spirito
d’amore. Egli, confidando totalmente nella
tua infinita misericordia e nella materna intercessione
di Maria Santissima, ci ha dato un’immagine
viva di Gesù Buon Pastore e ci ha indicato
la santità come misura alta della vita
cristiana ordinaria quale strada per raggiungere
la comunione eterna con Te. Concedici,
per sua intercessione, secondo la tua volontà,
la Grazia che imploriamo, nella speranza
che egli sia presto annoverato nel numero
dei tuoi Santi. Amen”.
1 Ave Maria per Padre Giulio
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