Venerdì 23 maggio 2014 5ª Settimana di Pasqua
di
gesuemaria
·
14 Gennaio 2021
- VANGELO (Gv 15,12-17)
Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri. - Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Questo è il mio Comandamento: che vi amiate gli uni gli altri
come Io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete
miei amici, se fate ciò che Io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo
padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non
voi avete scelto me, ma Io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio Nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi
amiate gli uni gli altri». Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La prova della scomparsa dell’amore nel mondo ci arriva dall’eccessivo odio che si scatena in ogni dove anche per banalità. Moltissime persone sono nervose, probabilmente hanno anche motivi per preoccuparsi eccessivamente, come il tradimento del coniuge o la stessa indifferenza. Si somma inoltre l’indisciplina dei figli, la
mancanza della pace interiore a causa della vita dissoluta.
Ogni male presente nella persona si può riequilibrare solo con la presenza di Gesù. Non dimentichiamo mai questa verità.
Il nervosismo che agita la persona e la rende controversa, spesso dimostrando aspetti preoccupanti, deve avere necessariamente una o più cause, a tutte queste cause c’è la soluzione spirituale. Il rimedio spirituale non agisce con la stessa tempistica, dipende dalla preghiera e dal tempo di permanenza dell’effetto che si è sviluppato.
Un problema di natura spirituale si può tradurre in malattia fisica, dal nervosismo si passa all’abbattimento, alla
depressione fino all’esaurimento.
Questo succede a quanti non hanno vera Fede e non pregano con partecipazione interiore, comunque il nervosismo si presenta con l’inquietudine, la tensione, l’ipersensibilità. Oggi la vita favorisce il nervosismo per tantissimi motivi, però tutto si può mitigare e rasserenare con la Grazia di Dio.
La presenza di Dio in noi porta lo Spirito che guarisce, calma, infonde amore e gioia, porta la pace che
guarisce ogni ferita.
L’odio nel mondo ha preso il posto dell’amore sincero, non è cresciuto l’odio perché più potente dell’amore
ma l’assenza dell’amore ha permesso questa supremazia. D’altronde come è possibile amare se mancano gli stimoli spirituali? L’impulso ad amare ci viene da Gesù, se Lui non vive in noi non è presente neanche la sincerità
nell’amare, è un amore sempre interessato. Spesso si amano i familiari perché sono tali, per la consanguineità.
Gesù nel Vangelo insiste sulla necessità che abbiamo di amare tutti, è questa bontà che ci trasfigura in
persone nuove.
«Questo è il mio Comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come Io ho amato voi». Gesù non mette un
limite, non ci dice di fare del bene solo se ci sono determinate condizioni, parla di un amore illimitato. Quando
è presente un litigio, il cristiano deve cercare la pacificazione e se viene rifiutata, deve amare nel proprio cuore
gli oppositori. Non può conservare la guerra nel cuore, non deve ricordare mai i soprusi e gli oltraggi ricevuti.
È difficile per chiunque amare chi ci fa del male, da soli non siamo in grado di realizzarlo e necessitiamo della presenza di Gesù.
Molti nervosismi sono causati da ricordi passati, dalle cattiverie subite. La legge del mondo richiede la vendetta, il cristiano invece ama e perdona, così allontana il nervosismo e ristabilisce la pace nel suo cuore. È un
errore ricordare queste cattiverie e continuare a leccarsi le ferite, è la Grazia di Gesù a guarire ogni ferità e ogni
forma di sofferenza.
Soffermiamoci sul comando di Gesù: “Amatevi gli uni gli altri”. Mettiamolo come regola di vita ma
con un amore che perdona.
1 Ave Maria per Padre Giulio
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