Archivio Mensile: Aprile 2022

Gesù cammina sulle acque e ci dice «Sono Io, non abbiate paura!» – 30 Aprile 2022 0

Gesù cammina sulle acque e ci dice «Sono Io, non abbiate paura!» – 30 Aprile 2022

Sabato 30 aprile 2022

II Settimana di Pasqua

+ VANGELO (Gv 6,16-21)

Videro Gesù che camminava sul mare.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Venuta la sera, i discepoli di Gesù scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafarnao. Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato, perché soffiava un forte vento. Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma Egli disse loro: «Sono Io, non abbiate paura!». Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Quando il cristiano si sforza di praticare gli insegnamenti di Gesù, non è mai solo, anche se nel cammino non vede fisicamente la presenza del Signore come invece avvenne ai due discepoli di Emmaus, ma essi non compresero subito che quell’Uomo era Gesù Risorto.

Gli Apostoli che «si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafarnao», si preoccuparono del mare agitato e del forte vento, ma non erano soli, perché Gesù camminando sulle acque subito li raggiunse e li tranquillizzò: «Sono Io, non abbiate paura!».

NELLE DIFFICOLTÀ GESÙ C’È SEMPRE, AGLI APOSTOLI APPARIVA ED AGIVA PRONTAMENTE, ANCHE AI SUOI SEGUACI DI OGGI FA AVVERTIRE LA SUA PRESENZA, DIMOSTRA CON INCALCOLABILI INTERVENTI CHE LUI METTE ORDINE DOVE C’È DISORDINE.

BISOGNA CHIEDERE IL SUO AIUTO E SE NON INTERVIENE SUBITO PER GLI OSTACOLI POSTI DAI NEMICI, NEL TEMPO RIUSCIRÀ A FAR TRIONFARE LA VERITÀ. NON DUBITATE MAI DELLA GIUSTIZIA DI DIO, ANCHE SE LUI È L’AMORE, QUANDO LA MISURA È COLMA INTERVIENE CON GRANDE FORZA.

Sarà la nostra preghiera a suscitare l’intervento di Dio, infatti se non si prega non si compie il cammino di conversione né il male si annulla, mentre la costante preghiera richiama l’intervento di Dio con l’annullamento di ogni ostacolo, la fine di una sofferenza, la guarigione dalla malattia, la rassegnazione nei disonesti dei propositi maliziosi.

Come ci viene indicato nel Vangelo, è imprescindibile che Gesù salga sulla nostra barca, faccia parte realmente della nostra vita.

Non possiamo intraprendere cammini e iniziative avventati, senza tenere in somma considerazione la Persona di Gesù. Chi sceglie di andare avanti da solo si ritroverà a lottare «il mare agitato e un forte vento» delle cattiverie altrui e resterà in balia di eventi imprevedibili.

La barca dove sono saliti gli Apostoli rappresenta la Chiesa, Gesù non è fisicamente presente perché immediatamente dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, quando la moltitudine si fu saziata, Egli la congedò e ordinò ai suoi discepoli che si imbarcassero. Era ormai sera avanzata.

Gli Apostoli si diressero verso l’altra riva in direzione di Cafarnao ed eseguivano un comando del Signore, mentre quando uomini di Chiesa di questi tempi scendono dalla Barca della Santa Chiesa ed intraprendono un’altra direzione e opposta al Vangelo storico, non solo non obbediscono più a Dio ma si distaccano definitivamente dall’unione con Dio.

La Barca della Santa Chiesa è una sola, Essa è e resterà indefettibile, non può cadere in difetto ciò che è di natura Divina. La Chiesa trionferà sul marciume che vi è al suo interno, quello che appartiene a Satana cadrà e non più si rialzerà.

Molti uomini di Chiesa in tutti questi secoli hanno intrapreso scelte opposte alla Volontà di Dio impressa nel Santo Vangelo e tutti questi uomini sono andati a schiantarsi, mentre la Santa Chiesa durerà fino alla fine del mondo, quando ci saranno ancora esseri umani sulla Terra.

Come viene affermato dalle Sacre Scritture, per un determinato periodo la Chiesa sembrerà in agonia e poi anche finita, distrutta.

Così apparirà al mondo e rallegrerà quei potenti che sono indemoniati e da decenni studiano il grande progetto del disfacimento del Cristianesimo. In effetti riusciranno a realizzarlo ma sarà solo apparentemente e per poco tempo, perché subito dopo la Chiesa risorgerà più forte di prima, più spirituale, povera, casta, e per queste ragioni, sarà potentissima.

La Barca del Vangelo è l’immagine della Chiesa nel mondo, scossa lungo i secoli dalla tempesta delle persecuzioni, delle eresie, delle infedeltà. Quel vento è figura delle tentazioni e delle persecuzioni, che la Chiesa ha subito fin dall’inizio e subirà ancora più fortemente anche per le mancanze di amore da parte di uomini autorevoli che hanno responsabilità all’interno della Chiesa.

Quando l’amore verso Gesù si raffredda aumentano le onde, tuttavia il vento, la tempesta, le onde e le tenebre non riusciranno ad allontanare la Barca dalla rotta tracciata da Gesù Cristo e ad affondarla.

L’indefettibilità della Chiesa è una Verità di Fede, lo ha promesso il Signore: «Edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di Essa» (Mt 16,18). Tutti i nemici della Chiesa saranno annientati dall’Ira di Dio Padre e la Santa Chiesa che non può cadere in difetto perché Sposa dell’unico e autentico Messia, stravincerà contro tutti i suoi nemici.

L’indefettibilità della Chiesa significa che Essa ha carattere imperituro, è immutabile, che durerà fino alla fine del mondo, e altresì che non subirà alcun cambiamento sostanziale da parte di Dio nella sana dottrina, nella costituzione e nel culto.

Ciò che verrà cambiato non sarà opera di Pastori obbedienti a Dio ma di seguaci di Satana e dopo il loro tradimento, finiranno bruciati nel fuoco eterno!

Anche se gli scandali nella Chiesa si moltiplicano e soffiano pericolosi venti modernisti, con novità dottrinali strampalate e interpretazioni spirituali prive di fondamento, saranno gli autori e sceneggiatori di questa commedia a spezzarsi e a rimanere sconfitti nella battaglia intrapresa contro Gesù Cristo.

Dio Padre è buono come il Figlio Gesù, hanno l’identico Spirito, e questo Padre Onnipotente è molto paziente, lascia fare quanto i suoi nemici progettano di malvagio, e saranno le loro opere sataniche a forzare la pazienza del Padre e a far scatenare la sua Ira. È sicuro che presto verrà il tempo in cui il Padre farà agire la sua Giustizia sui traditori che combattono la Chiesa.

Tutti questi si muovono nelle tenebre, mentre gli Apostoli obbedienti a Gesù rimasero sulla barca e si diressero all’altra riva dove li attendeva il Figlio di Dio. Scrive San Giovanni al capitolo 6: «Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato, perché soffiava un forte vento».

Miliardi di persone oggi vivono nel buio fitto di una esistenza sprecata per la vita eterna, anche se si illudono di compiere grandi cose o si considerano realizzate per un certo benessere che posseggono, il potere che esercitano o uno stile di vita dilettevole, ma dissipato e immondo.

Questo buio interiore non lo vivono quanti seguono Gesù ed invocano ogni giorno il suo Spirito, come con questa potentissima giaculatoria rivelata dalla Madonna a Don Stefano Gobbi, amico intimo di Papa San Giovanni Paolo II e morto il 29 giugno 2011: «Vieni Spirito Santo, vieni per la potente intercessione del Cuore Immacolato di Maria, tua amatissima Sposa».

Oggi è sabato, giorno dedicato alla Madonna, per noi devoti ogni giorno dell’anno è offerto al suo Cuore Immacolato. Non solo ogni giorno ma ogni istante è donato, consacrato alla Regina delle Vittorie e vedrete che chi ne è veramente devoto, trionferà contro tutti i nemici del Bene.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Santa Caterina da Siena e la preghiera supplice – 29 Aprile 2022 0

Santa Caterina da Siena e la preghiera supplice – 29 Aprile 2022

Venerdì 29 aprile 2022

II Settimana di Pasqua

Santa Caterina da Siena

+ VANGELO (Mt 11,25-30)

Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a Me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a Me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e Io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da Me, che sono mite e umile di Cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Prendere il giogo di Gesù è possibile, altrimenti non lo avrebbe detto. Il giogo di Gesù non è qualcosa di materiale come indica lo stesso nome, e non si riferisce al giogo utilizzato per attaccare i bovini.

Il giogo degli animali viene applicato alla loro nuca, ed è formato di una trave di legno, leggermente arcata alle due estremità e con un anello centrale per fermare il timone, che viene appoggiato sulla base del collo di una coppia di buoi e fissata con due sottogola.

Non è uno strumento di tortura ma di lavoro, è sicuramente un peso e Gesù richiama questo giogo per sottolineare che ATTUARE LA SUA VOLONTÀ È UNO SFORZO CHE DEVE COMPIERE IL CRISTIANO, un sacrificio carico di amore che alleggerisce notevolmente il peso della fatica.

Tutti i cristiani coerenti hanno preso il giogo di Gesù nella loro vita, l’hanno portato sulle spalle con amore, consapevoli che la vita è sempre difficile ma insieme al Signore si riesce a sopportare anche la pena più dolorosa.

Se non si prende il giogo di Gesù che consiste nella sua Volontà, lo stesso ci si caricherà delle preoccupazioni della vita ma senza Dio e nell’angoscia.

Nessuna cosa al mondo può alleviare determinate sofferenze, non si trovano nel mondo risposte adeguate alla sofferenza o alla prova che si vive e spesso c’è una ribellione sproporzionata. Oppure, si agisce con avventatezza seguendo l’istinto incontrollato e si commettono errori gravi.

Questo avviene quando non si conosce Gesù adeguatamente e si vive una vita agitata, quasi elettrizzata. L’aspetto grave inoltre arriva dalla incapacità di accorgersi dello stato emotivo instabile e si rimane sorpresi quando scoprono che la realtà è opposta ai pensieri.

Questo è il vero peso che schiaccia ogni persona che non poggia la propria esistenza su Gesù Cristo. Senza Lui la vita è solo un mercato.

Il giogo del mondo è molto faticoso e chi si lascia imbrigliare da questa mentalità, non riesce a scoprire la felicità e cerca la riscossa nella vanagloria!

Gesù invita e non impone a prendere sopra di noi il suo giogo che non è pesante, non schiaccia come la cattiveria del mondo o l’avversità delle persone cattive. Il suo giogo ci permette di trovare l’equilibrio e di vincere l’inclinazione sbilanciata verso le cose negative.

Purtroppo, quasi sempre non si arriva ad accettare il dolce giogo di Gesù e si rimane sconfitti dalle false illusioni, dai pensieri sbagliati che arrivano alla mente e si accolgono come assolute verità. In questo c’è l’apporto dell’orgoglio nel non voler riconoscere i propri errori e si continua a sbagliare.

La conoscenza della Volontà di Dio è una Grazia straordinaria per i cristiani, si è consapevoli della sua Legge e chi sbaglia lo fa perché sceglie male, non è ancora libero di orientare la sua vita verso il Bene e la Verità che fanno superare ogni errore commesso in passato.

Festeggiamo oggi una Santa che ha raggiunto le vette della spiritualità per la sua piena accoglienza della Volontà di Dio.

Santa Caterina ci mostra che obbedire a Dio, osservando i Comandamenti e dedicando molto tempo della giornata alla preghiera, rende migliori, buoni e coscienti della vita presente. Non ci si lascia ingabbiare dagli schemi corrotti del mondo e si vive in una libertà interiore meravigliosa.

Santa Caterina è stata eccezionale ed è poco conosciuta, ma i suoi scritti permettono di conoscere l’infinita bontà del Padre, la vicinanza del Figlio, l’azione dei doni dello Spirito Santo.

La Santa che ricordiamo oggi è stata indomita nelle preghiere e nelle azioni per il bene della Chiesa. Ad alcuni cattolici forse dispiace leggere le opere che intraprendeva per amore della Chiesa e del Papa del suo tempo, che si trovava ad Avignone per una scelta dettata dalla prudenza umana, a causa dei contrasti proprio tra Papa Bonifacio VIII, la famiglia Colonna di Roma e il re di Francia Filippo IV detto «il bello».

Il periodo della permanenza dei Papi in Francia viene indicata dalla storia come la «cattività avignonese», è un periodo della storia della Chiesa in cui avvenne il trasferimento del Papato da Roma ad Avignone dal 1309 al 1377.

Gli storici riconoscono che Santa Caterina fu determinante per il ritorno del Papa a Roma, Ella stessa descrive quanto avvenne e il suo risolutivo intervento.

Dobbiamo soffermarci sulla sua intensa vita spirituale. Fu una mistica dedita esclusivamente alle cose di Dio, come d’altronde hanno fatto tutti i mistici canonizzati dalla Chiesa e sono tali per la loro piena donazione a Dio.

In Santa Caterina da Siena troviamo una preghiera supplice che commuove ed esprime con chiarezza la profondità della sua spiritualità e la sua confidenza con Dio. Una fiducia piena di abbandono in Lui, la certezza che Lui è l’Amore che ama tutti.

I suoi scritti mettono in evidenza soprattutto l’infinita bontà di un Padre buono, semplice e pieno di amore per ogni sua creatura. Se si considerano le parole affabili e la dolcezza di Gesù, si conosce di conseguenza anche il Padre.

Hanno lo stesso Spirito, sono una cosa sola, e per precisare meglio con le parole di Gesù: «Chi ha visto Me ha visto il Padre» (Gv 10,30).

Santa Caterina nella sua vita penitente e di intensa preghiera, ha ricevuto molte rivelazioni da Dio Padre e il libro che le contiene è importante per conoscere che abbiamo un Padre troppo amabile e attento a tutte le nostre necessità.

Nel «Dialogo della Divina Provvidenza» si approfondiscono gli insegnamenti di Gesù sul Padre perché è il Padre a rivelarsi.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Il tempo passa veloce e va utilizzato bene – 28 Aprile 2022 0

Il tempo passa veloce e va utilizzato bene – 28 Aprile 2022

Giovedì 28 aprile 2022

II Settimana di Pasqua

+ VANGELO (Gv 3,31-36)

Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal Cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura Egli dà lo Spirito. Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Il Vangelo di San Giovanni è molto mistico, ha uno slancio spirituale elevato e anche questo è un dono di Dio. Dipende dall’amore che questo Apostolo ha avuto per Gesù, dall’osservanza degli insegnamenti e dall’aver impiegato tutta la sua persona al servizio del Maestro.

È la ricompensa che Gesù dona ai suoi seguaci più intimi, come è stato per San Francesco, San Pio e tantissimi Santi.

Questo è uno degli aspetti conseguenti all’osservanza fedele dei Comandamenti, alla pratica degli insegnamenti di Gesù, ed è sicuramente l’aspetto più importante, perché la santità ingloba il resto. Qui si vede che l’obbedienza a Gesù non è qualcosa di eccessivo, è invece il minimo che possiamo fare per dimostrare la nostra riconoscenza.

Quando si lascerà questo mondo e si passerà all’aldilà, molti rimpiangeranno il tempo sprecato in questa vita quando potevano impegnarsi di più e meglio nel cammino cristiano. Si lamenteranno delle poche preghiere recitate e della esteriorità della loro esistenza. Ricorderanno con dispiacere le mancate Confessioni e la non osservanza della Volontà di Dio e il dolore aumenterà considerando che non si potrà più tornare indietro né recuperare nulla.

Adesso abbiamo il tempo per rivedere la nostra vita e indirizzarla decisamente verso il Vangelo di Gesù, adorando solo Lui perché merita tutto il nostro amore. Considerate le distrazioni insignificanti di questo mondo e il vuoto che rimane interiormente quando si vive senza Dio…

C’è un problema: molti non conoscono bene la Parola di Dio o si limitano a leggere, senza vivere quanto indica amabilmente Gesù. Molti leggono il Vangelo in fretta e non interiorizzano nulla, come avviene per altre letture spirituali.

C’è sempre premura per fare tante cose ma non per l’anima, si ignorano i malesseri spirituali che crescono con il passare del tempo.

Non si tratta di recitare delle preghiere in modo automatico e tutto è risolto. Bisogna pregare, entrare nella preghiera e mettersi davanti a Gesù!

Non è mai tardi per conoscere bene il Signore e dialogare con Lui, aprendo il cuore ed esprimendo parole spontanee, sincere, personali.

Gesù vuole compiere meraviglie in tutte le anime, vuole donare abbondantemente il suo Spirito e ci invita ad invocarlo e adorarlo!

Nel Vangelo di oggi Gesù distingue le diverse condizioni tra l’azione dello Spirito Santo e le opere di quanti seguono la mentalità del mondo.

«Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra».

Rileggere questa frase più volte è come accendere una luce per illuminare dove il buio è presenza persistente proprio perché è assente la luce. La meditazione comporta l’approfondimento di verità non comprensibili all’inizio e fa scavare in profondità per trovare le spiegazioni importanti contenute.

Meditare questa frase è un buon esercizio per capire che nella vita è importante solo fare il Bene, mentre al Male bisogna resistere sempre.

Ogni buon cristiano si impegna nel lasciarsi guidare dalle mozioni dello Spirito Santo ed è felice anche nelle sofferenze, è sicuramente superiore moralmente di quanti non pregano, anche per la serenità con cui affronta la vita. La serenità che dona Gesù non è quella del mondo, il buon cristiano la conosce perché vive nella quiete interiore.

È indispensabile una disponibilità particolare per trovare il modo di conoscere meglio se stesso e amare Gesù in modo nuovo.

Il motivo principale della mancata conoscenza interiore è il tempo, esso viene dedicato a tantissime cose non importanti e si ignora la parte più nobile dell’essere umano: l’anima. Il tempo passa e si compiono anche cose buone, ma il tempo non si valuta solamente per il lavoro che si svolge o quando si soddisfano i propri piaceri.

Santi, poeti e scienziati hanno scritto sul tempo che passa inesorabilmente. Sant’Agostino scriveva: «Che cos’è il tempo? Se nessuno me lo domanda, lo so. Se voglio spiegarlo a chi me lo domanda, non lo so più». Mentre Albert Einstein precisava: «Il tempo è un’illusione». Il poeta spagnolo Manuel Neila fa una precisazione interessante: «Il tempo fluisce in modo uguale per tutti gli uomini. E ogni uomo galleggia nel tempo in maniera diversa».

Ognuno di noi sceglie come determinare il suo futuro, vive il suo tempo in questa vita con le convinzioni che si è strutturato.

In un mondo dove vige la regola della fretta e dell’egoismo, il tempo fugge via con maggiore velocità e non rimane nulla della vanità.

«Mai avere fretta; fai tutto con calma e in uno spirito calmo. Non perdere la pace interiore per qualsiasi cosa, anche se il mondo intero sembra turbato», insegnava un grande educatore come San Francesco di Sales.

L’uomo pensa e agisce secondo lo spirito che possiede, se è unito a Gesù la sua vita è nobilitata e capisce che questo è un tempo di Grazia.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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La Luce Divina fa conoscere Bene e Male – 27 Aprile 2022 0

La Luce Divina fa conoscere Bene e Male – 27 Aprile 2022

Mercoledì 27 aprile 2022

II Settimana di Pasqua

+ VANGELO (Gv 3,16-21)

Dio ha mandato il Figlio nel mondo, perché il mondo sia salvato per mezzo di Lui.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di Lui. Chi crede in Lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel Nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la Luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la Luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la Luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Gesù parla della Luce Divina che illumina chi sta nella verità, svela però con amarezza che moltissimi uomini scelgono le tenebre, tutte quelle opere prive di onestà, verità e giustizia. È la vera epidemia che contagia le coscienze ad una velocità sorprendente che ha rotto, come gli jet, anche il muro del suono.

Molti uomini e donne di questi tempi varcano senza esitazione, le soglie della morale che viene anche indicata come decenza e dignità.

L’oscuramento dell’intelletto lascia credere di non essere visti da nessuno e se peccare fa parte della natura umana essendo una sua caratteristica, invece perseverare con abnegazione nel Male e desiderare la ripetizione di immoralità, indicano una debolezza spirituale, l’offuscamento della coscienza, la mancanza della Luce di Dio.

La persona umana è debole di suo e con facilità cade nei peccati, con la differenza che i cattolici ricorrono alla Confessione mentre i non credenti e i cattolici ostinati perseverano nel Male e il loro intelletto si offusca drasticamente di continuo, provocando inevitabilmente la perdita della coerenza e della realtà. Entrano in un cono menzognero.

Senza una Fede vissuta nella quotidianità si entra facilmente in una vita senza valori morali e questa porta ad una triste sofferenza interiore che si cerca di placare in modi nuovi e vanagloriosi. È una sofferenza intima e silenziosa che comunque persiste in tutte le classi sociali, soprattutto in quei benestanti impegnati a curare l’apparenza e per disinteresse vivono senza Dio, senza possedere la verità dell’essenza.

È lontano il tempo in cui la società era attenta ai valori morali, c’erano altre condizioni di vita e mancava la globalizzazione che spazza ogni buona tradizione e la decenza nel vestire e nel linguaggio.

Altri tempi quando i nostri nonni e bisnonni avvertivano l’educazione come un bisogno quasi primario e in quasi tutti erano presenti quantomeno i valori umani, come LA GENEROSITÀ, LA COMPASSIONE, LA GIOIA, IL RISPETTO, L’ONESTÀ, LA RESPONSABILITÀ, LA SPONTANEITÀ, L’AMORE AL LAVORO, LA DIGNITÀ, LA PACE, LA GRATITUDINE, LA COLLABORAZIONE, LA FEDELTÀ, LA GIUSTIZIA E L’OBIETTIVITÀ.

Tutto questo sembra non esistere più in molti ambiti della società, mentre è fin troppo evidente l’esaltazione dell’egoismo e della cattiveria, si pratica la magia un po’ ovunque, e si preferisce aggrapparsi alle tenebre piuttosto che affidarsi a Dio, l’unica scommessa sicura.

Con la magia ci si illude di ottenere il risultato «hic et nunc», qui e ora, ma per ricevere dai diavoli, l’uomo deve molto qualcosa di suo.

Non solo i soldi (molti) che si danno ai maghi, soprattutto ai diavoli si concede di operare nel proprio intelletto, suscitando con maggiore facilità pensieri sempre opposti alla verità, all’onestà, ai valori umani e morali, indispensabili per considerarsi davvero una persona umana.

E la bramosia del potere e del denaro fa scadere nell’irrazionalità e nella crudeltà.

Un esempio incredibile arriva da molti cattolici che ricorrono alla magia e continuano a considerarsi seguaci di Gesù. Ci sono quelli che portano un nastro colorato al polso o ai polsi se ne hanno richiesti diversi, senza preoccuparsi della loro anima e del giudizio negativo di quanti conoscono la tremenda negatività di queste strisce di tessuto o di plastica.

Queste persone contagiano con lo spirito di negatività dei diavoli che portano addosso e fanno maggiori danni del coronavirus!

La scelta di vivere nelle tenebre non è razionale in molti, è una addomesticata conseguenza dell’allontanamento dalla Luce che è Gesù Cristo.

Nella spiegazione finale che dà Gesù a Nicodemo, c’è la sintesi del comportamento dell’essere umano. «Chiunque infatti fa il Male, odia la Luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la Luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

La preghiera costante e l’osservanza dei Comandamenti ricolmano l’anima del credente di quiete e il suo intelletto di questa potente Luce, diventando capace di «capire» intuitivamente e di «leggere» la realtà. Questa Luce Divina permette di conoscere Bene e Male, quanto è invisibile all’occhio umano.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Il dottore della Legge Nicodemo divenne discepolo di Gesù – 26 Aprile 2022 0

Il dottore della Legge Nicodemo divenne discepolo di Gesù – 26 Aprile 2022

Martedì 26 aprile 2022

II Settimana di Pasqua

+ VANGELO (Gv 3,7-15)

Nessuno è mai salito al cielo, se non Colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’Uomo.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito». Gli replicò Nicodemo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità Io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non Colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’Uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’Uomo, perché chiunque crede in Lui abbia la vita  eterna». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La rinuncia a Gesù Cristo comporta nella vita lo smarrimento della direzione giusta, con il sorgere di devastanti problematiche di ogni genere, personali e familiari. Non solamente è necessaria la presenza di Gesù per avere la sua Luce che illumina ogni spazio, è pure indispensabile rinascere nello Spirito, vale a dire ricominciare e seguire il Vangelo.

Nicodemo oggi ci insegna il significato del rinnegamento, di morire a se stesso.

Il cammino di Fede è autentico quando il cristiano muore a se stesso e lascia agire lo Spirito Santo, il quale non costringe ma ispira e chi obbedisce non sbaglia scelte né cade nelle pericolose trappole che preparano ininterrottamente i diavoli e gli altri nemici del Bene.

Dio lascia tutti liberi di intraprendere ogni scelta e non interferisce, ma solo Dio può appagare gli essenziali bisogni esistenziali dell’uomo.

I pagani e i cristiani distratti sono convinti che la vita termina qui. Sono distaccati dalla realtà e indaffarati in molte cose non importanti, essi vivono in una grande confusione che diventa, per loro, «lucidità» nel Male, e amano seguire testardamente le loro opinioni, i complotti contro chicchessia.

Abbiamo grande rispetto per le opinioni di ognuno sulle scelte di vita, e molto spesso proprio quelli che si mostrano troppo sicuri di avere compreso chissà cosa e costruiscono castelli fantasiosi, poi crollano inesorabilmente. Avviene sempre, prima o poi.

Se ne vedono molti sgonfiarsi di presunzione e vanagloria, fino a desiderare di toccare il cielo per la bramosia del potere ma la Torre di Babele dove si parlavano tante lingue senza capirsi, due volte venne costruita e due volte venne distrutta: dal re assiro Sanherib nel 689 a.C., e nel 478 a.C. dai persiani di Serse.

Le persone con il petto gonfiato, essendo senza Dio e motivati anche involontariamente dallo spirito di Satana, appaiono i più potenti ma arrivano a sgretolarsi in almeno qualcosa di grande e periodicamente anche economicamente, affettivamente e socialmente. Non c’è più etica nella società, nella politica è scomparsa da molto tempo, non c’è nelle relazioni tra colleghi e dove soprattutto ci sono molti soldi.

In tutti quelli che seguono le opinioni senza confrontarsi con la coscienza morale, la vita sembra filare secondo i propri desideri, non riflettono sulla bontà delle scelte, se giovano alla dignità e alla propria coscienza.

Tanti errori lasciano ferite morali molto dolorose e la guarigione è possibile solo con l’aiuto di Gesù, con l’incontro di un Padre spirituale.

Non si comprende il linguaggio di Gesù quando si innalzano a dogmi le proprie opinioni, frutto tra l’altro, di nozioni ed immagini misteriose. La conoscenza del messaggio del Signore necessita di una apertura umile del cuore ai suoi insegnamenti, la disponibilità ad eliminare quei comportamenti sbagliati che causano turbamenti.

Senza Gesù Cristo, l’uomo e la donna sono in balia dei propri istinti e amano ciò che la mente elabora come buono, ma spesso non lo è.

La figura di Nicodemo è indicatrice del percorso che deve compiere il cristiano per conoscere il Signore: deve porsi delle domande profonde.

I mass-media patrocinati da quanti sono legati saldamente al filo nero e che saranno polverizzati nel trionfo del Cuore Immacolato di Maria, compiono ogni sforzo per distrarre adulti, giovani e bambini dall’unica cosa davvero importante e che dura eternamente, oltre a dare qui Grazie speciali per vivere nella pace: Dio.

I social media hanno la funzione di STORDIRE IL POPOLO E NON LASCIARLO PENSARE, di iniettare sempre tante falsità.

Nicodemo era un ebreo pronto ad accettare la nuova predicazione di Gesù e questo atteggiamento indica il suo acume, la sua ricerca della Verità, la purezza interiore, anche se il Signore lo ha accolto con prudenza e gli parlava con discreta severità.

Il linguaggio utilizzato da Gesù non era effettivamente comprensibile, questo è l’atteggiamento di chi vuole indurre un altro ad una riflessione profonda e autentica. Nicodemo non immaginava di ascoltare parole enigmatiche, impenetrabili e per questo doveva sforzarsi per capire il significato delle parole di Gesù.

Gesù cercava di scuoterlo perché nonostante la bontà e la sincera ricerca di Nicodemo, era ancora presente in lui la vecchia mentalità.

Gesù svela i suoi segreti a quelli che hanno una Fede sincera, che desiderano cambiare vita perché hanno scoperto che solo Lui è importante.

Nicodemo ha dimostrato una dignità elevatissima e di voler vivere seguendo la coscienza morale. Il Catechismo tratta della coscienza.

«Presente nell’intimo della persona, la coscienza morale le ingiunge, al momento opportuno, di compiere il Bene e di evitare il Male. Essa giudica anche le scelte concrete, approvando quelle che sono buone, denunciando quelle cattive» (CCC 1777).

La coscienza può essere retta o erronea, delicata, scrupolosa, perplessa, lassa, certa, dubbia.

Nicodemo curava la sua coscienza e non si lasciava vincere dalle opinioni, neanche dalle diffamazioni contro Gesù. Andò a chiedere con umiltà consigli al Signore per non sbagliare e per conoscere la Verità. La vicinanza accrebbe la sua fedeltà a Gesù.

La conoscenza di Gesù passa soprattutto dalla preghiera, oltre che dalle buone letture, tutto questo facilita la formazione spirituale. La preghiera cambia le nostre giornate, cambia ognuno di noi fin dal mattino e pregando con amore, Gesù ci dona il suo Spirito che allontana le negatività presenti, le contrarietà e la confusione.

In tantissimi mi chiedete preghiere e io prego ogni giorno per tutti voi.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Annunciare il Vangelo ad ogni creatura – 25 Aprile 2022 0

Annunciare il Vangelo ad ogni creatura – 25 Aprile 2022

Lunedì 25 aprile 2022

II Settimana di Pasqua

San Marco Evangelista

+ VANGELO (Mc 16,15-20)

Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio Nome scacceranno demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in Cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Qui troviamo il comando di Gesù rivolto agli undici Apostoli e a tutti i Sacerdoti della storia dopo di Loro, è il comandamento di predicare in tutto il mondo il Vangelo di salvezza. Senza l’Amore Divino, Gesù non avrebbe avuto così tanto interesse per la salvezza di tutti, per la sorte degli abitanti al di fuori di Israele. Mentre il comando del Signore manifesta da solo che l’invio dei discepoli nel mondo è l’espressione del suo Amore infinito per il bene dell’umanità.

Gesù vuole dimorare nei cuori di tutti per donare il suo Spirito e far conoscere la Via per diventare buoni e ottenere la salvezza eterna.

Invia in tutto il mondo i suoi missionari per fare proseliti, seguaci, questa è una verità biblica e chi dice il contrario è un eretico, sbaglia gravemente ed evidenzia inevitabilmente il rifiuto di Gesù. Chi lo pensa cade nell’apostasia, non ha più Fede e se è Ministro di Dio, commette molteplici errori teologici.

«In quel tempo, Gesù apparve agli Undici e disse loro: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato”».

Gesù ha istruito per tre anni un gruppo di Apostoli e tanti discepoli per inviarli nel mondo ed annunciare il Vangelo e fare proseliti.

Nella Chiesa c’è chi rifiuta l’idea dell’impegno dei missionari nella conversione degli atei, una posizione che non lascia dubbi alla perdita di amore a Gesù Cristo e al totale disinteresse verso la missione sacerdotale. Altri teologi questo lo dicevano oltre un decennio fa nelle Facoltà di teologia, senza però spiegare né confrontarsi con il comando del Signore:«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

Queste parole rappresentano il testamento di Gesù, sono un Comandamento e una disposizione che solo quelli che Lo amano mettono in pratica. Senza amore non c’è volontà di sacrificarsi, questo avviene anche nelle famiglie.

Tutti i Vescovi e i Sacerdoti devono predicare il Vangelo storico senza stancarsi, senza abbandonare per pigrizia o per altri interessi la missione unica e straordinaria. La migliore predica rimane sempre il buon esempio, sono le opere sante compiute per amore del Signore e non per ricevere applausi o per ingannare.

Aspetto molto importante del contenuto della predicazione dei Vescovi e dei Sacerdoti è il Vangelo. Non sono i temi sociali a far conoscere Gesù, ad avvicinare i peccatori alla Chiesa e a confessarsi, a iniziare una nuova vita. Non è l’ecologia o l’umanesimo o l’immigrazione il centro della predicazione dei Pastori della Chiesa, è Gesù Cristo.

Tocca agli altri parlare di temi sociali, ci sono molti volontari e gruppi che aiutano e spiegano quanto compete soprattutto a loro.

I Vescovi e i Sacerdoti devono occuparsi del Vangelo, questo è il loro compito, la missione affidata da Gesù. Sono chiamati ad annunciare il Vangelo senza ritoccarlo né modellarlo secondo le proprie convenienze. Gesù ha comandato di annunciarlo ad «ogni creatura», a tutti gli uomini, perché tutti gli uomini necessitano di ascoltare le autentiche Parole di Vita e di Verità.

Senza la conoscenza del Vangelo il rischio di perdersi è elevato, come facile è la salvezza per quanti vivono il Vangelo, anche se non difficoltà.

La Festa liturgica di San Marco ci ricorda che la conoscenza del Vangelo deve essere una priorità per tutti noi, un impegno gratificante per riempirci dello Spirito di Gesù e lasciare lo spirito umano. Non possiamo crescere nella Fede se non conosciamo bene il Signore e non imitiamo la sua Vita.

Da oggi proponiamoci di meditare il Vangelo di San Marco entro tre giorni, è il più breve e dà una profonda conoscenza di Gesù!

Dobbiamo imparare ad accostarci a Dio che dimora in noi, ogni giorno e con migliore disposizione. La nostra anima, per questa presenza Divina, diventa un angolo di Cielo. Questa considerazione ci può aiutare molto.

Noi cristiani non dobbiamo contentarci di non perdere Dio, dobbiamo cercarlo in noi stessi, nelle nostre occupazioni, quando siamo per strada, ovunque, per ringraziarLo, chiedergli aiuto, per chiedergli perdono dei peccati che ogni giorno si commettono.

A volte si pensa che Dio sia molto lontano, ed è invece più vicino e più sollecito del migliore degli amici. Diciamolo a tutti!

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Gesù è la Misericordia e la dona a quanti La chiedono – 24 Aprile 2022 0

Gesù è la Misericordia e la dona a quanti La chiedono – 24 Aprile 2022

Domenica 24 aprile 2022

II Domenica di Pasqua

o della Divina Misericordia

+ VANGELO (Gv 20,19-31)

Otto giorni dopo venne Gesù.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato Me, anche Io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Didimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma Egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo Nome. Parola del Signore.

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Il brano del Vangelo di oggi presenta un’abbondante vastità di temi spirituali, non solamente l’enigmatica figura di Tommaso. È una Lectio Divina prolungata e interessante, ma cosa non è interessante delle Sacre Scritture?

Dinanzi a numerosi spunti meditativi, vi offro subito un aspetto che permette una riflessione attenta. Quando Gesù apparve agli Apostoli era assente Tommaso e il Signore volle questo per aiutare nella crescita l’Apostolo, ancora poco spirituale.

Perché appare quando Tommaso non era presente?

Vi presento tre ipotesi sull’assenza di Tommaso nella prima apparizione. L’incredulità di Tommaso poteva essere irreversibile e Gesù ne prendeva atto, oppure l’apparizione agli Apostoli andava fatta in quel momento e la mancanza di Tommaso fu solo una casualità. La terza ipotesi è la scelta pedagogica di Gesù nei confronti di Tommaso: lo ha umiliato per trasfigurarlo. Quest’ultima è quella ammissibile.

La meditazione del caso di Tommaso conferma innanzitutto che Gesù conosce ogni cosa, e diede lo Spirito Santo agli altri Apostoli in sua assenza perché Tommaso non era ancora pronto. Non era pronto nella Fede a ricevere quell’investitura a causa del suo scetticismo tenace.

«Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

Nella successiva apparizione e dopo la professione di Fede di Tommaso, Gesù lo ha assolto, ma non prima del suo pentimento: «Mio Signore e mio Dio!». Non va quindi deriso Tommaso, molti cristiani sono meno stabili di lui. Tommaso poi è diventato un grande Santo e un coraggioso missionario.

Gesù agisce in noi secondo le nostre opere, siamo noi a stabilire il grado di relazione spirituale con Lui, anche l’apertura del cuore per permettergli di donare tutte le Grazie che meritiamo. Lui comunque ci dona sempre più delle nostre buone opere, se siamo sinceri.

Ce lo mostra con questa grande festa della Divina Misericordia, in cui si presenta disponibilissimo a perdonare anche i più cattivi a condizione che si pentano. NON C’È MISERICORDIA SENZA PENTIMENTO, E CHI PERSEVERA NEL MALE E NELL’ERRORE INCONTRERÀ LA GIUSTIZIA DI DIO.

Oggi festeggiamo la Divina Misericordia come disse Gesù a Santa Faustina, nella domenica dopo Pasqua e con un ricordo ancora nitido della vicenda terrena vissuta da Gesù conclusasi con la strepitosa sua Risurrezione. La festa di oggi ci rallegra molto perché presenta l’Amore infinito di Gesù per ognuno di noi.

Gesù non ha limiti nel perdonare e concede il suo perdono a tutti i peccatori pentiti.

Questa è la condizione per ritrovare il Volto gioioso e le braccia aperte di Gesù. Disse a Santa Faustina Kowalska il 17 novembre 1937.

«Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione. Concedo lorol’ultima tavola di salvezza, cioè la festa della Mia Misericordia. Se non adoreranno la Mia Misericordia, periranno per sempre. Segretaria della Mia Misericordia, scrivi, parla alle anime di questa Mia grande Misericordia, poiché è vicino il giorno terribile, il giorno della Mia Giustizia.

Il Signore ci continua a mostrare una Misericordia incomparabile verso tutti ma si esplica se c’è un sincero pentimento. La Confessione permette di ottenere abbondante Grazia, rende il cristiano maggiormente trasfigurato in Gesù.

Gesù è la Misericordia, come anche è l’Amore, la Grazia e il Perdono.

È la Misericordia che comprende e perdona lo smarrimento dell’incredulo Tommaso.

Riprendo tre citazioni importanti che ci permettono di conoscere Tommaso. Egli era stato l’Apostolo pieno di fervore dopo la notizia della morte di Lazzaro, e aveva detto: «Andiamo anche noi a morire con Lui!» (Gv 11,16). Voleva essere un atto di Fede in Gesù. Ma Tommaso fu anche l’Apostolo che nell’Ultima Cena supplicò Gesù con queste parole: «Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la Via?» (Gv 14,5).

Infine, scopriamo un Tommaso incredulo dopo la prima apparizione di Gesù agli Apostoli in sua assenza, e la sua ostinata ripetizione di voler vedere coi propri occhi le Piaghe del Signore e addirittura di mettere la mano nel costato. «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò»  (Gv 20,25).

Tommaso ha peggiorato la sua condizione incredula quando si è rifiutato di credere agli altri Apostoli che avevano visto Gesù, quindi, in lui persisteva una diffidenza innata e non una volubilità maliziosa. Era testardo nelle sue opinioni, ma Gesù aveva risuscitato numerosi morti.

Nel Vangelo si narra di due apparizioni di Gesù agli Apostoli, in entrambe li saluta con queste parole: «Pace a voi!».

Gli Apostoli in quelle circostanze non avevano alcuna pace, inoltre, dopo il saluto rassicurante, Gesù fece un gesto umile mostrando le Piaghe per dimostrare che era davvero Risorto e non un fantasma. Le Piaghe rassicuravano gli Apostoli più di qualsiasi altra parola e non dobbiamo sorprenderci, non abbiamo vissuto la loro terribile esperienza.

L’incredulità senza la preghiera e con una Fede traballante, peggiora la condizione spirituale del cattolico.

L’esperienza di Tommaso ci dice che la Fede va curata con le buone letture, una preghiera umile e prolungata, con l’amore alla sana dottrina della Santa Chiesa. È indispensabile riflettere, ragionare per credere meglio. Per crescere veramente nella Fede si deve conoscere il contenuto della Fede con chiarezza e precisione. Se la nostra Fede è salda, su di essa si appoggerà quella di molti altri.

La vicenda di Tommaso spiega che il cristiano può essere convinto di amare moltissimo il Signore, ma forse conosce molto poco.

Nessuno deve pensare di amare molto Gesù, non c’è limite nell’amarLo e questa considerazione ci aiuta a diventare umili. Il Signore ama innanzitutto gli umili, quelli che credono in Lui con docilità e osservano le sue parole senza cercare cavilli o interpretazioni improbabili.

Nel momento della prova ciascuno di noi comprende il vero amore che nutre per Gesù, quella prova che può scaturire da un comportamento non voluto o imprudente. Non sempre si deve scaricare la colpa sugli altri, è buona cosa considerare anche le proprie azioni. Molti dopo aver pregato e una serena riflessione scoprono quanto non vedevano nei momenti di rabbia.

La conoscenza personale è veramente indispensabile, senza la visione nitida di ciò che siamo non possiamo diventare migliori.

Per conoscersi è indispensabile confrontarsi con un Sacerdote, se non è possibile trovarlo nella zona dove vivete, chiedete e andate altrove al più presto senza rimandare. Il Sacerdote è chiamato a donare la vita per aiutare e salvare le anime, preoccupandosi innanzitutto della sua santificazione.

Io prego sempre, prego ogni giorno per tutti voi e i vostri familiari. Tutti voi mi siete troppo cari e penso sempre alle vostre anime da salvare!

Ad ognuno di voi auguro di cuore di trascorrere nella gioia e nella pace la festa della Divina Misericordia.

1 Ave Maria per Padre Giulio

“O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen”.

3 Ave Maria…

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La Madonna diede un Corpo a Dio Creatore – 23 Aprile 2022 0

La Madonna diede un Corpo a Dio Creatore – 23 Aprile 2022

Sabato 23 aprile 2022

Sabato fra l’Ottava di Pasqua

+ VANGELO (Mc 16,9-15)

Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.

+ Dal Vangelo secondo Marco

Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demoni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con Lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero. Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro. Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che Lo avevano visto Risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La parte finale del Vangelo di San Marco riassume alcune apparizioni di Gesù, lo fa in modo conciso e preciso. L’Evangelista era molto vicino a San Pietro, la fonte principale delle sue conoscenze, oltre tutte le altre informazioni ricevute dagli altri Apostoli.

Il Vangelo noi lo seguiamo come la Chiesa ce lo ha trasmesso, senza la modifica di una sola lettera. Questa è l’obbedienza a Gesù.

Tra le numerose manipolazioni moderniste degli ultimi decenni c’è anche l’interpretazione letterale di quella che viene indicata nel Vangelo come la prima apparizione di Gesù. L’affermazione riportata nel Vangelo dice che fu Maria di Màgdala la prima a beneficiare della visione del Risorto.

In questo caso i modernisti spiegano il Vangelo in modo testuale per sminuire la figura della Madonna, per il resto modificano tutto.

Il motivo di questa loro osservanza del testo biblico è determinato dalla rabbia e un odio luciferino verso la devozione alla Madonna.

Sono cattolici, forse solo di nome, sono addirittura Prelati e teologi, ma si comportano perfettamente come i protestanti, abilissimi nel minimizzare il ruolo della Madre di Dio, considerata da loro solamente come Madre di Gesù Uomo. Come se Gesù fosse divisibile nella sua Persona divina.

San Marco indica la Maddalena come la prima a vedere Gesù e fu un’indicazione avuta della Madonna per più ragioni, io riesco a individuarne alcune: la Madre di Dio non voleva adombrare minimamente il Figlio, inoltre voleva far conoscere al mondo che tra tutti i discepoli la prima a vedere il Risorto fu una persona che aveva amato suo Figlio con una adorazione elevatissima.

Non tanto per il suo passato di prostituta, è evidente, anche se rimaneva una testimonianza importante e indicava che i più grandi peccatori che incontrano il Figlio Gesù, hanno la possibilità di iniziare una nuova vita, santa e di salvarsi eternamente.

La Madonna non distolse mai i primi cristiani dall’adorazione di Gesù, Lei voleva più di tutto far adorare suo Figlio che era il suo Dio.

Soprattutto dopo la Morte e Risurrezione di Gesù, Ella incoraggiava gli Undici a rimanere fedeli e ricordava che Gesù era Figlio di Dio. I discepoli erano aiutati dalla Vergine Santa a perseverare, ad obbedire agli insegnamenti di Gesù e li formava nello spirito.

Da tutti i discepoli la Madre era riconosciuta come una Donna ineguagliabile e nutrivano una speciale venerazione verso Ella.

Lei nell’incarnazione di Dio divenne la Sposa dello Spirito Santo e portò dentro di sé, nel suo grembo per nove mesi il Figlio di Dio eterno. Questo fatto unico della storia umana non si può liquidare con una sbrigativa discussione. Nonostante tutti gli incalcolabili libri scritti sulla Beata Vergine Maria, l’approfondimento sul mistero mariano è inesauribile.

Quando il Divino viene convenientemente invocato dall’umano c’è una invasione dello Spirito Divino nel contenitore capiente umano e svuotato di quanto è opposto a Dio. L’Onnipotente si riversa nell’anima che Lo adora e avviene un processo di assimilazione: Dio infonde, trasfigura e rende sempre più spirituale la persona che Lo ama e la persona assimila lo Spirito Divino che libera quel corpo di quanto vi è di vizioso.

Nella Madonna non avvenne solo un processo di assimilazione, fu un incontro unico ed impareggiabile in cui Dio Figlio si incarnò in Lei e Lei donò la sua Carne e il suo Sangue a Dio, permise la formazione del Cuore fisico all’invisibile Creatore per renderLo visibile all’umanità.

La Vergine Maria diede un Corpo a Dio Creatore e questo è un fatto imperscrutabile, ma per arrivare al miracoloso parto, per nove mesi e nel suo grembo il Figlio di Dio eterno rimase in attesa di entrare nella nostra storia e per questo come mai prima -perché Dio è fuori dal tempo- poteva contare il tempo che mancava al suo ingresso nel nostro mondo con un Corpo.

LA MADONNA NON È STATA SIMILE AD UN’INCUBATRICE COME DISONESTAMENTE LA DESIGNANO TEOLOGI CATTOLICI. DIO PADRE NON AVREBBE MAI PERMESSO L’INCARNAZIONE DEL FIGLIO IN UNA DONNA QUALSIASI E A QUESTO CI ARRIVANO TUTTI I POSSESSORI DI ONESTÀ INTELLETTUALE E BUONA INTELLIGENZA.

La Madonna è stata elevata ad una Santità ineffabile e per noi impensabile, tale che la santità di tutti i Santi della storia è irrilevante.

Il Divino L’ha plasmata fin dal suo concepimento con il privilegio della sua Immacolata Concezione, ha riversato su Ella abbondante Grazia tanto che l’Arcangelo La chiamò «Piena di Grazia» e L’ha resa allo stesso tempo Figlia di Dio, Madre di Dio e Sposa dello Spirito di Dio.

Nei nove mesi di gravidanza nei quali Dio Creatore dell’Universo, nel grembo di Maria Santissima riceveva l’ossigeno attraverso il cordone ombelicale e «respirava» con il respiro della Fanciulla Maria, Ella rimaneva nella sua eccelsa umiltà Discepola perfetta e Dio Figlio era «obbediente» alla Donna che molto presto «schiaccerà la testa» a Satana.

Dio con la sua presenza sprigionava senza fine la sua Onnipotenza nella Creatura Immacolata e Perfetta, tale da renderLa Onnipotente Supplice.

Nel suo ruolo di formatrice dei Santi istruiva Maria Maddalena e questa si trasfigurò fino ad amare Gesù più degli Apostoli e se gli Apostoli dubitarono e si chiusero nel Cenacolo, la Maddalena invece credette sempre e non si rassegnò alla morte di Gesù. Fu premiata perché, appunto, dopo la sua conversione seguiva da vicino la Beata Vergine.

Gesù dovette ricomporre le idee degli Apostoli e ricordare le sue profezie, poi diede il mandato a loro di fare proseliti in tutto il mondo. «E DISSE LORO: “ANDATE IN TUTTO IL MONDO E PROCLAMATE IL VANGELO A OGNI CREATURA”». Ogni cristiano è chiamato a fare apostolato nel luogo dove vive e lavora.

La Risurrezione del Signore è, e sarà fino alla fine dei tempi, una chiamata all’apostolato. Anche i discepoli di Emmaus sentirono la necessità di comunicare agli altri, quella notte stessa, che Cristo era vivo, era veramente Risorto.

Quando facciamo serio apostolato, anche noi dobbiamo mettere in conto le incomprensioni, segno certo della predilezione divina e sicurezza che seguiamo i passi del Signore, poiché «un discepolo non è da più del maestro» (Mt 10,24).

Non meravigliamoci se in molte occasioni dovremo andare controcorrente in un mondo che si allontana sempre più da Dio, che persegue esclusivamente il benessere materiale, che rinnega i valori spirituali. Un mondo che taluni vogliono organizzare escludendo il suo Creatore e questa è una follia che i promotori pagheranno con il fuoco che cadrà dal Cielo su di loro: «Un fuoco scese dal Cielo e li divorò» (Apocalisse 20,9).

Gesù aspetta la nostra collaborazione in famiglia, al lavoro, ovunque, per ricristianizzare il mondo. La nostra è un’epoca in cui Gesù ha bisogno di uomini e donne forti, audaci, semplici, attivi, senza rispetti umani al momento di fare il Bene, allegri, impegnati nella fervente preghiera giornaliera.

Gesù ci chiede di testimoniare con coerenza la Fede in Lui, indicandoLo a tutti vivo perché Risorto, sempre vicino a chi prega e perdona.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Da soli si fallisce, con Gesù si vince – 22 Aprile 2022 0

Da soli si fallisce, con Gesù si vince – 22 Aprile 2022

Venerdì 22 aprile 2022

Venerdì fra l’Ottava di Pasqua

+ VANGELO (Gv 21,1-14)

Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con Te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora Egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatre grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La pesca miracolosa avvenuta dopo la Risurrezione di Gesù, trova la sua compiutezza nell’obbedienza degli Apostoli emozionati ed impressionati, quindi nell’ascolto del comando di Gesù. «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete».

Era l’alba, con gli Apostoli assonnati per la notte trascorsa sulla barca e insoddisfatti per il fallimento della pesca. Una grande delusione per la mancata pesca, la stanchezza che stremava e l’apparizione meravigliosa di Gesù il quale però li ha invitati a ritornare a pescare. Solo l’amore verso Gesù rendeva docili gli Apostoli ad un pesante comando.

La pesca notturna fu fallimentare, non presero nulla a dimostrazione che quando ci si dimentica di Gesù, tutto diventa difficile, infruttuoso.

Anche qui come già con Maria Maddalena e i discepoli di Emmaus, Gesù non venne riconosciuto subito e questo in fondo ci fa riflettere sia sull’aspetto glorioso che aveva assunto, sia sulla difficoltà di riconoscerLo che avevano i discepoli pur essendo stati per lungo tempo accanto al Signore.

Cosa era avvenuto in tutti loro dopo la morte di Gesù?

Un profondo senso di sconfitta, l’immagine del fallimento dopo avere seguito per tre anni il Messia e l’avvilimento per il futuro che li attendeva.

L’apparizione agli Apostoli che meditiamo oggi non era la prima, Gesù era già apparso a Loro e aveva anche mostrato i segni dei chiodi nelle mani e nei piedi, ma ancora questi uomini non riuscivano a riconoscerLo subito nelle nuove apparizioni.

Lo stordimento degli Apostoli per il clamoroso avvenimento e la loro Fede ritiratasi senza accorgersene, li rendevano come paralizzati.

In loro era presente una profonda forma di angoscia per quanto aveva sofferto Gesù ed anche il terrore per la modalità della sua morte. Forse primeggiava proprio la sua crocifissione, da loro considerata altamente dannosa per l’immagine e negativa per Colui che consideravano Figlio di Dio e che Loro avevano fatto conoscere come il Messia.

Negli undici Apostoli erano presenti pensieri di fallimento e di ricordi meravigliosi trascorsi accanto al Signore, ma non trovavano risposte ai numerosi interrogativi, allo stesso tempo non avevano smesso di amare Gesù anche prima dell’apparizione a Maria Maddalena.

Secondo Loro tutto era finito in un insuccesso clamoroso ma Gesù rimaneva un grande Uomo.

Dopo la morte di Gesù non avevano la forza di pregare tanto era lo shock patito, l’impressione violenta che avevano percepito.

Interiormente erano distrutti, scombussolati, frastornati e sconvolti.

La Fede riposta senza condizioni in Gesù quando era insieme a Loro li sorreggeva ancora, lo Spirito Santo agiva in Loro e per questo non si dispersero. Neanche Tommaso divenne infedele, era solo incredulo per il suo carattere e voleva capire razionalmente per accettare la Resurrezione del Signore.

Gesù conosceva perfettamente Tommaso e la prima apparizione avvenne senza la sua presenza per ridimensionare il suo orgoglio.

Nell’apparizione del Vangelo di oggi, emerge la docilità degli Apostoli al comando di Gesù, anche se all’inizio non Lo avevano riconosciuto.

Però quella voce dolce di Gesù e il comando perentorio faceva sempre breccia in Loro ed eseguirono il comando senza ribattere né per esprimere la fatica della inutile notte. «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete».

IL SIGNORE CI INDICA SEMPRE LA SCELTA MIGLIORE DA COMPIERE, LA VIA PERFETTA PER ELEVARCI DALLE MISERIE PRESENTI IN QUESTO MONDO. ASCOLTIAMO GESÙ NELLA PREGHIERA, NEL SILENZIO INTERIORE E NELL’OBBEDIENZA. ASCOLTIAMOLO E NON SBAGLIEREMO MAI SCELTE E LA VIA DA SEGUIRE.

GESÙ ISTRUISCE ATTRAVERSO I SUOI APOSTOLI, PER QUESTO IL PADRE SPIRITUALE È IMPORTANTE E SI DEVE SEGUIRE NEL CAMMINO SPIRITUALE PER FEDE E NON PER CONVENIENZA UMANA, NON SOLO QUANDO CORRISPONDE AI PROPRI RAGIONAMENTI.

Il Vangelo oggi ci spiega che per riconoscere Gesù in ogni occasione è necessario pregare. Non tanto recitare preghiere, ma pregare.

Il cattolico comprende che l’apostolato è un lavoro paziente ma indispensabile per portare la lieta novella, una nuova conoscenza di Dio e della vita a quanti invece sono smarriti in questo mondo pieno di egoismo e senza valori.

Il Vangelo di oggi ci offre un esempio della facilità dell’apostolato, della pesca fruttuosa quando viene compiuta nel Nome di Gesù.

I Padri della Chiesa hanno commentato più volte questo episodio dicendo che la barca rappresenta la Chiesa, la cui unità è rappresentata dalla rete che non si rompe, il mare è il mondo, i pesci sono i chiamati. La rete degli Apostoli era piena di pesci ma negli ultimi decenni la rete della Chiesa rimane pressoché vuota.

Noi, come gli Apostoli, siamo i pescatori e dobbiamo raccogliere i peccatori con la preghiera per portarli ai piedi di Gesù: le anime sono di Dio.

Gesù sulla riva non solo aspetta l’arrivo degli Apostoli -ad indicare che non lascia mai soli i suoi seguaci-, inoltre, miracolosamente fa trovare già pronto un fuoco di brace con del pesce sopra e del pane. Gesù si preoccupa di quanti Lo amano e condivide con loro tutto, cibo e tesori spirituali.

Chiede però qualcosa anche ai seguaci, in questo caso quello che avevano pescato per mangiare insieme a loro e dare la prova che aveva sempre il suo Corpo ma glorioso: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora».

Agli Apostoli disse di ritornare a pescare per far comprendere che da soli si fallisce e insieme a Lui si vince sempre, inoltre fece trovare la brace pronta per cucinare, ad indicare che Egli già possiede tutto quello che ci occorre ma ci chiede la collaborazione per meritare tutto il Bene.

Il Signore ha già pronto tutto quello che ci necessita, e chiede ad ognuno di noi di donargli un amore pieno, adorazione, sofferenze e gioie.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Gli insegnamenti sbagliati dei Sacerdoti superficiali – 21 Aprile 2022 0

Gli insegnamenti sbagliati dei Sacerdoti superficiali – 21 Aprile 2022

Giovedì 21 aprile 2022

Giovedì fra l’Ottava di Pasqua

+ VANGELO (Lc 24,35-48)

Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane. Mentre gli Undici parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma Egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio Io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che Io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; Egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che Io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di Me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo Nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Ieri abbiamo considerato la vicinanza di Gesù ai cristiani che Lo seguono con amore, il suo camminare vicino, la sua premura nell’intervenire quando i suoi seguaci si trovano in difficoltà e i tanti aiuti che dona soprattutto nei loro momenti più problematici.

Gesù indica la via migliore e la sana spiritualità soprattutto attraverso i Sacerdoti fedeli a Lui, quelli che lasciano tutto per servire Lui solo.

Gesù è sempre in cerca di anime buone nel comprendere che oggi come mai nella storia occorre pregare di più, anche per la conversione di tutti. Questo insegnamento dovrebbe partire come un martellamento da tutti i Vescovi della Santa Chiesa, questo è il messaggio da dare alla cattolicità, da ripetere ogni giorno al mondo intero.

È una questione di paternità spirituale ricolma di amore, se questa non c’è più, non esiste neanche l’ansia di salvare le anime dei peccatori.

Sono molti gli insegnamenti sbagliati dei Sacerdoti superficiali, sono insegnamenti che colpiscono sotto il livello della coscienza, inducono ad una sequela senza allarmismi e incalcolabili milioni di cattolici si allontanano dal vero Gesù e dalla vera devozione alla Madonna.

Ho visto due video di due Sacerdoti scandalosi.

Uno durante la veglia pasquale indossava la talare e coperto da un velo che gli copriva la testa fino ai fianchi, ha portato il cero pasquale mimando un balletto e si muoveva come una ballerina sgraziata davanti ai fedeli con le luci abbassate e terminando il balletto con mosse un po’ goffi, né di uomo né di donna…

La sorpresa è che nessuno dei fedeli gli ha gridato né gli è andato vicino per togliergli il velo e svergognarlo davanti a tutti. In molti cattolici è forte l’indifferenza, accettano tutte le novità eretiche o scandalose per il vuoto spirituale interiore.

L’altro sacerdote vestito con i paramenti liturgici insieme a una decina di ragazzi e ragazze forse ventenni, vestiti come i chierichetti, ballavano davanti all’altare andando avanti e indietro e mostrando una certa sincronia che vuol dire una lunga preparazione, togliendo tempo prezioso alla Confessione dei credenti.

Questi due Sacerdoti e i frati e le suore francescani che organizzano incontri nelle piazze dove ballano e cantano con movenze volgari e sgraziate… hanno perduto la Fede e animati dal solo spirito umano esaltano il loro orgoglio. Non c’è più il vero Gesù nei loro cuori e se invece lo pensano, si ingannano e distruggono la Fede degli altri. Scandalizzano tanti cattolici che li seguono e li prendono per mano accompagnandoli verso la perdizione eterna.

Solo Gesù desidera il nostro bene, ci ama sempre ed è pronto a perdonare tutti i peccati anche i più riprovevoli con un pentimento sincero.

I cristiani scoraggiati devono fare un sincero esame di coscienza sulla loro tristezza, sui loro abbattimenti per capire che la medicina è Gesù.

Gesù ci viene incontro quando ci troviamo nelle sofferenze, a Lui dobbiamo confidare le pene e chiedere una forte fedeltà ai suoi insegnamenti.

«Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio Io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che Io ho». Il nemico principale di Gesù si presenterà senza piaghe nelle mani e nei piedi, ad indicare che non ha dato la vita per salvare l’umanità e che non è risorto da morte. Avrà poteri magici ma non potrà compiere veri miracoli.

Gesù è sempre vicino a quanti Lo invocano, non dovete mai dubitare di questo.

Quando le contrarietà appaiono insormontabili Gesù c’è sempre, al suo Cuore mite e buono dobbiamo affidare piccoli e grandi problemi. Lui vuole prendersi cura di tutte le nostre esigenze ma dobbiamo chiederglielo costantemente, con umiltà e fiducia.

«“Pace a voi!”. Sconvolti e pieni di paura, gli Undici credevano di vedere un fantasma».

Gesù continua ad abitare accanto a noi, addirittura in noi quando mangiamo il suo Corpo o Lo adoriamo con grande Fede in qualunque luogo, ancora meglio dove si trova nel Tabernacolo. Eppure, ci sono cattolici che Lo ignorano e non si ricordano di Lui neanche con un atto di amore, non Lo considerano vivo e vero nell’Eucaristia.

Gesù rimane nei Tabernacoli per aiutarci e attende i nostri ringraziamenti, i migliori atti d’amore da rivolgere al Re dell’Universo.

Gesù è rimasto nella Sacra Eucaristia ed è vivo come duemila anni fa anche se in forma sacramentale. Se passate davanti una Chiesa o se la vedete da casa vostra o vi rivolgete in direzione di una Chiesa che non riuscite a scorgere, invocateLo, amateLo e ringraziateLo.

Lui vi ascolta con infinito Amore e ad ogni preghiera vi dona qualche Grazia, vi protegge e vi ama sempre.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

Nel nostro sito numerosi articoli interessanti, libri e altro: www.gesuemaria.it