Archivio Mensile: Ottobre 2022

Quanto più siamo generosi, tanto più Gesù ci aiuta – 31 Ottobre 2022 0

Quanto più siamo generosi, tanto più Gesù ci aiuta – 31 Ottobre 2022

Lunedì 31 ottobre 2022

XXX Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 14,12-14)

Non invitare i tuoi amici, ma poveri, storpi, zoppi e ciechi.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse al capo dei farisei che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Un atteggiamento della vita abbastanza diffuso è la perdita del gesto gratuito, della disponibilità a fare o donare qualcosa con spirito cristiano. Diventa sempre più difficile trovare persone disponibili ad aiutare senza calcoli umani, sono persone che compiono opere sapendo già cosa chiedere in cambio. Magari con il sorriso e mostrando ipocrita disponibilità. Non è un comportamento cristiano.

La gratuità del dono è squisitamente spirituale ma nel mondo lo Spirito di Dio viene rifiutato.

Ci sono orientamenti interiori nelle persone che rimangono quasi impossibili da riconoscere, riguarda le persone egoiste, incapaci di capire la loro condizione. Si preoccupano esclusivamente dei loro beni, vogliono di più e tutto per loro.

Giungere a fare del bene con quella gratuità che insegna il Signore è davvero una Grazia, è la condizione spirituale di quanti hanno fatto un percorso di svuo⁶tamento del male interiore e sono diventati mansueti, capaci di riconoscere i loro limiti. Consapevoli anche dei loro talenti.

Gesù utilizza l’esempio del banchetto e dell’invito ai parenti e ai ricchi, per dirci che gli inviti a pranzo o a cena rivolti a parenti ed amici rimangono sempre validi, non si può rompere l’amicizia con chi la merita. Diventa un’azione umana ottima se c’è rettitudine d’intenzione e fini nobili, come appunto l’amicizia, l’apostolato e il mantenimento di relazioni umane sincere.

Gesù parla di invitare a pranzo o a cena gli emarginati per ricordarci che dobbiamo fare di più per loro, non devono essere esclusi dai nostri cuori e ad essi va dedicato del tempo. Questo significa che li aiutiamo e li invitiamo a condividere principalmente l’affetto che vale più del pranzo.

L’invito rivolto agli amici, ai parenti, ai facoltosi, avrà come conseguenza la loro premura nel contraccambiare, mentre i poveri, storpi, zoppi, ciechi che aiutiamo, non potranno ricambiare con un altro invito o qualcosa di più.

In un altro passo Gesù dice che se amiamo quelli che ci amano non avremo alcun merito, mentre l’amore verso i nemici è la caratteristica del cristiano. Qui parla degli emarginati che non sono nostri nemici e molti di loro conoscono la vera umiltà.

L’immagine del banchetto non si riduce ai beni materiali: è immagine di tutto ciò che l’uomo può offrire agli altri: stima, allegria, ottimismo, compagnia, attenzione, amicizia. Se l’uomo agisce in questo modo con parenti e amici, ancora di più deve accorgersi degli infelici, colpiti senza loro colpa dalla sciagura della povertà o della malattia.

Nulla si perde di ciò che compiamo a beneficio degli altri. Il dare allarga il cuore, lo rende giovane e ne accresce la capacità di amare.

La carità del cristiano deve andare oltre la simpatia umana, per questo Gesù afferma di aiutare quelli che non possono ricambiare. La nostra disponibilità sarà autentica e sincera, ma per arrivare ad amare poveri, storpi, zoppi e ciechi, occorre una grande Fede.

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

Nel nostro sito numerosi articoli interessanti, libri e altro:www.gesuemaria.it

Zaccheo restituì tutto il denaro maltolto – 30 Ottobre 2022 0

Zaccheo restituì tutto il denaro maltolto – 30 Ottobre 2022

Domenica 30 ottobre 2022

XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

+ VANGELO (Lc 19,1-10)

Il Figlio dell’Uomo era venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gerico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomoro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e Lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’Uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

L’incontro che Gesù fece con il peccatore Zaccheo vuole farlo con ogni peccatore. La condizione indispensabile è il pentimento del peccatore, mentre in questi tempi molti confondono il vero significato della misericordia di Dio e non si curano del pentimento.

Il peccatore è davvero pentito solo quando riconosce lealmente i suoi peccati e li rifiuta con il proposito di osservare i Comandamenti.

L’incontro tra Gesù e Zaccheo fu importante per il suo meraviglioso significato ma scandaloso per i moralisti che erano credenti a fasi alterne.

Gesù si espose senza timore, non si preoccupò neanche per un istante delle diffamazioni che tutti gli avrebbero rivolto, a Lui interessava salvare l’anima di Zaccheo. La stessa ansia la mostra verso tutti i peccatori di oggi che riescono ad aprire anche un piccolo varco nell’anima per lasciare operare il suo Spirito Divino.

Anche questa azione di Gesù fu priva di calcoli umani, non temeva i giudizi altrui. Un uomo qualsiasi non avrebbe agito con una tale esposizione, l’incontro con Zaccheo faceva perdere la buona reputazione, e Gesù tra i giudizi cattivi degli uomini e il bene eterno del peccatore, scelse la salvezza dell’anima di Zaccheo.

L’unica e costante opera del Signore riguarda la nostra salvezza, ma quanti si preoccupano dell’anima e desiderano veramente convertirsi?

Gesù a queste persone non può dire le parole riferite a Zaccheo: «Scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua».

Zaccheo è stato colui che si è spogliato del denaro, della carriera e del potere per diventare umile servitore di Gesù Cristo. «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».

Le sue parole creano fastidio e avversione a quanti predicano Gesù ma non pregano più, non hanno Fede in Lui, ed è una grande finzione!

Zaccheo è un modello prezioso di cristiano meritevole di grande stima.

Zaccheo era un pubblicano, ricco e avido di denaro, implacabile sanzionatore di elevate tasse che imponeva per conto dell’Impero romano. Un appaltatore delle imposte, abile come i più scaltri commercianti, pagava allo Stato un canone come prodotto di una tassa che poi esigeva per proprio conto.

LA CONVERSIONE DI ZACCHEO CI DÀ NUMEROSI SPUNTI DI RIFLESSIONE E CHE NON RIESCO A COMPLETARE IN QUESTO COMMENTO. GIÀ IL SUO LAVORO DI ESATTORE ESOSO E CRUDELE LO PRESENTA COME UN NEMICO DEL BENE, SENZA CUORE, AMORE E BONTÀ VERSO IL PROSSIMO.

Ma proprio da queste caratteristiche esce fuori un uomo nuovo, rinato dopo avere incontrato il Signore. Entrato Gesù a Gerico, Zaccheo desiderava vederLo per aver sentito il racconto di tanti miracoli umanamente impossibili.

Dobbiamo partire da qui, dal suo intenso desiderio di vedere Gesù e di avvicinarLo anche se si vergognava, per comprendere la sua ricerca interiore di Dio.

Non erano più le retoriche spiegazioni degli scribi a dare a Zaccheo la vera gioia che forse non aveva mai conosciuto. Cercava la Verità.

Questo primo dato è sufficiente per capire che i beni materiali non possono soddisfare l’anima spirituale che anela esclusivamente a Dio.

Un altro dato che evidenzio per scartarlo è l’assenza di curiosità in Zaccheo. La maggioranza dei cittadini di Gerico spingevano e si accalcavano per riuscire a vedere GESÙ, AMATO DA POCHI E SCRUTATO DA MOLTI, SOPRATTUTTO DAI NUMEROSI NEMICI APPOLLAIATI AI LATI DELLE STRADE CON IL GHIGNO APPICCICATO SUL VOLTO E CON UN ANIMOSO ODIO INFLESSIBILE.

La salita di Zaccheo sul sicomoro, un albero maestoso che cresce fino ad un’altezza di 20 metri, e raggiunge i 6 metri di larghezza, con una chioma ampia e tondeggiante, è la salita del suo Calvario. Portava sulle spalle la croce confezionata da se stesso, con i suoi innumerevoli peccati ed era felice di compiere questo sforzo e di mostrarsi ai cittadini senza vergogna.

Non avrebbe mai immaginato di incrociare lo sguardo di Gesù, ma Gesù era a Gerico in cerca dei peccatori come Zaccheo, se non peggiori.

L’aspetto commovente che evidenzia la bontà e l’indulgenza di Gesù, è la sua iniziativa. È Gesù a guardare Zaccheo salito sull’albero.

«Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Uno scandalo per i «puritani» ebrei, essi non avevano la minima cognizione dell’Amore di Dio e Gesù non usò rispetto umano davanti a loro, ignorando totalmente i loro vergognosi giudizi.

Fu Gesù a cercare lo sguardo di Zaccheo, mentre Zaccheo si accontentava di vedere il Signore. Una volontà nell’uomo determinata a rinascere una seconda volta nello Spirito Santo, anche se non conosceva ancora questo indispensabile passaggio.

Nella conversione di Zaccheo emerge la sua splendida onestà intellettuale, egli riconosce i suoi errori e non si giustifica come amano fare quanti hanno il vizio di imbrogliare nel commercio.

Anche imprenditori cattolici immersi negli affari economici scelgono solo il proprio profitto, ignorando i diritti dei dipendenti o degli operai o di altri: non li pagano e li impoveriscono. Questi imprenditori si arricchiscono e «dimenticano» di pagare gli altri come da contratto, e conosciamo solo alcuni casi riportati dai quotidiani. Come potranno ottenere perdono da Gesù Cristo, qualora avessero il tempo di pentirsi prima della morte, che prima o poi avverrà?

L’orgoglio fa dimenticare presto tutti gli errori per concentrarsi sugli altri, per trovare anche una piccola sottigliezza da evidenziare anche contro chi vive rettamente.

Zaccheo l’intelligenza buona l’ha applicata bene, come scriveva Cartesio e ha scoperto Dio in Gesù, mentre molti farisei indemoniati affermavano pubblicamente che si trattava solo di un Uomo e non di Dio, che era sbagliato quanto predicava.

Zaccheo non ha ascoltato le dicerie su Gesù, ha saputo fare discernimento e questo indica in lui l’ingresso nella dimensione dell’onestà.

Non parlava più tanto per aprire bocca e muovere la lingua, come i farisei ipocriti, le sue parole le pesava con le lacrime del suo pentimento. Per questo Gesù si fermò a casa sua, entrò nella sua vita, cambiò radicalmente la sua esistenza.

Gesù si lascia trovare da chi Lo cerca con sincerità, senza pentimento ci si ferma alla conoscenza esteriore, non vale nulla e blocca l’Amore di Dio.

La salita di Zaccheo sul sicomoro ci dice che ognuno di noi deve compiere sacrifici e rinunce se vuole incontrare quel Gesù che la Sacra Tradizione ci ha trasmesso in questi millenni. La salita è sempre faticosa, soprattutto se il fardello dei peccati è pesante ed è presente una Fede debole simile alla fiammella.

Il sicomoro è stato la salvezza eterna di Zaccheo, noi quale mezzo utilizziamo per elevarci dal mondo corrotto ed incontrare davvero Gesù?

1 Ave Maria per Padre Giulio

“O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen”.

3 Ave Maria…

Nel nostro sito numerosi articoli interessanti, libri e altro:  www.gesuemaria.it

Halloween è la festa di Satana – 29 Ottobre 2022 0

Halloween è la festa di Satana – 29 Ottobre 2022

Sabato 29 ottobre 2022

XXX Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 14,1.711)

Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.

Dal Vangelo secondo Luca

Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cedigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La superficialità di una vita sprecata e forse alla fine perduta anche di molti cattolici, li porta a festeggiare dalla sera del 31 ottobre alla mattina dopo, la festa di Halloween, ma l’aspetto più doloroso è il silenzio clamoroso da parte della gerarchia della Chiesa e di moltissimi parroci, forse per non perdere consenso e non ricevere critiche.

Molte centinaia di milioni di persone «impazzite» di tutto il mondo festeggeranno Halloween, una festa popolare di origine celtica, con scherzi e travestimenti macabri e portando in processione zucche intagliate e illuminate all’interno.

È LA FESTA DI SATANA, QUANTI VI PARTECIPANO SI RITROVERANNO CON MOLTE NEGATIVITÀ IN PIÙ, MOLTA MALEDIZIONE ADDOSSO, UN MAGGIORE RIFIUTO DI DIO E DELLA PREGHIERA.

I diavoli sono gli ispiratori di questa festa maledetta, trattandosi di una trappola che si trasforma nella notte che forma nuovi adoratori satanici. I travestimenti sono tutti macabri, raccapriccianti, il tema è la morte che diventa per tutti i partecipanti vera morte spirituale. È sufficiente travestirsi e partecipare per rimanere avvolti dallo spirito satanico.

NEI PARTECIPANTI SI SVILUPPA UN GRANDE DISINTERESSE VERSO GESÙ E LA MADONNA, VERSO LA MESSA E LA PREGHIERA.

Questo è il vero sigillo che imprime Halloween a tutti i partecipanti. È quello di Satana!

La stessa scelta dei travestimenti indica che è la notte della paura, vissuta da tutti i partecipanti come un carnevale dell’orrore, che non potrà non avere conseguenze.

Guardate la condizione spirituale di tutti quelli che hanno già partecipato ad Halloween, verificate i loro discorsi fondati sul materialismo e sulla convinzione che c’è una sola vita e bisogna divertirsi commettendo perversioni simili alle bestie.

La notte di Halloween è strettamente correlata con il ritorno dei morti.

In Italia con il passare degli anni aumentano le persone che la festeggiano con feste organizzate nei locali, o tra amici, composte da balli ed intrattenimento all’insegna del terrore e dei colori nero e arancione.

FESTEGGIANO NEL CUORE DI SATANA.

La festa di Halloween d’origine celtica e pagana, dalla nativa Irlanda ormai spopola in tutto il mondo, complici i social che amplificano miliardi di volte questo rito e i relativi selfie. Zombie, vampiri, diavoletti, streghe e mostri vari: un vastissimo repertorio «horror» che diverte tantissimo molti genitori frastornati perché vedono i loro figli divertirsi ma mascherati da mostri… Diventano come mostri anche nell’anima già a quell’età!

Ci sarà poco da ridere all’arrivo delle maledizioni dei diavoli nelle famiglie che festeggiano la baldoria più macabra e maledetta della vita.

I costumi della notte sono rappresentati da diavoli, streghe e altri miti simbolici dell’horror, ma anche di travestimenti di personaggi dei film dell’orrore, tipo Freddy Krueger, Dracula, e tanti volti di mostri, QUASI AMATI INFINE DA QUANTI UTILIZZANO LE MASCHERE E I TRAVESTIMENTI ORRENDI.

Le maledette negatività che assorbono i festaioli di Halloween le trasmettono ai loro familiari e possibilmente ai loro amici che frequentano.

Lo spirito dei diavoli è peggiore miliardi di volte del coronavirus, questo agente patogeno si può controllare e curare ma le negatività dei diavoli sono ancora più impercettibili e si manifestano nel tempo, anzi, possono anche non dare segni della presenza per anni e danneggiare le persone infettate con disgrazie, malattie e rovine di ogni tipo.

INTANTO, LA VERA FESTA CATTOLICA DI «TUTTI I SANTI» È SPARITA DAI CUORI DI MOLTISSIMI CATTOLICI CHE PREFERISCONO FESTEGGIARE IL MALE.

Ripariamo le bestemmie contro il Cuore di Gesù con la recita di molte Corone del Santo Rosario. Blocchiamo il Male con il Sommo Bene!

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

Nel nostro sito numerosi articoli interessanti, libri e altro:www.gesuemaria.it

Gli indemoniati venivano liberati e guariti – 28 Ottobre 2022 0

Gli indemoniati venivano liberati e guariti – 28 Ottobre 2022

Venerdì 28 ottobre 2022

XXX Settimana del Tempo Ordinario

Santi Simone e Giuda Apostoli

+ VANGELO (Lc6,1219)

Ne scelse dodici ai quali diede anche il nome di Apostoli.

Dal Vangelo secondo Luca

In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di Apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore. Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da Lui usciva una forza che guariva tutti. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Gesù continua a chiamare nella sua Chiesa apostoli autentici, Sacerdoti e laici, per la diffusione della sua Parola Divina. Chiama ad aiutarLo come mai prima nella storia cristiana, per diffondere il suo Vangelo e dare conoscenza all’umanità che nessun uomo ha l’autorità per modificare la sua Parola eterna. Proprio nessuno.

La confusione dottrinale e le indiscipline con conseguenti gravissime infedeltà che avvengono nella Chiesa, rispecchiano in qualche modo sia i politici italiani che di grande parte dell’Europa compartecipi di un progetto contro i cittadini europei.

Vedremo come reagiranno questi sprezzanti anticlericali, quando tutto il Male adesso indirizzato alla popolazione impotente e indifesa, si rivolterà contro loro che gioiscono per l’immane sofferenza causata e che si preparano ancora a causare all’Italia.

Gesù ha insegnato che i cattivi trionfano per poco tempo e i buoni festeggiano nella beatitudine in eterno. Quelli che oggi ridono per le sofferenze causate ai buoni, domani piangeranno… o grideranno per le sofferenze eterne. Sono loro a prepararsele.

Noi cattolici dobbiamo preoccuparci di pregare molto e con fiducia, la considerazione degli avvenimenti deve essere seria ma senza paura.

È insensato attribuire a Dio una qualche responsabilità di quanto l’umanità sta vivendo. Sono i potenti del mondo la causa dei disastri, ma non vanno dimenticate tutte le offese contro Dio di quasi otto miliardi di persone, non osservando le sue Leggi, i 10 Comandamenti.

Dio Padre è la Bontà, per lunghi secoli ha tollerato infedeltà, offese, oltraggi, miliardi di miliardi di bestemmie contro Lui, opere sataniche con milioni di modalità, perversioni sessuali, violenza e brutalità peggiori delle bestie, manipolazione di ogni forma di Bene, esaltazione del Male, incalcolabili aborti, leggi contro la vita, tradimenti anche dai più beneficiati.

Tutti noi siamo chiamati a pregare molto di più ogni giorno, anche per quei Vescovi e Sacerdoti che si sono smarriti nelle dissipazioni del mondo e non percepiscono più Dio, trovandosi nelle stesse condizioni degli atei, ma con responsabilità elevatissime.

I giovani non conoscono i valori morali e sono istigati a commettere i più abominevoli peccati, gli adulti che non pregano trovano consolazione in tanti idoli opposti a Cristo, e sono le famiglie a subire una devastazione spesso irreparabile.

È UN CONTROSENSO PER LA CHIESA NON GRIDARE IL VANGELO DAI TETTI, MENTRE È UN DOVERE MORALE PER OGNI SACERDOTE CERCARE I PECCATORI E I TIEPIDI PER PARLARE DI GESÙ CRISTO, DEI SUOI MIRACOLI E DELLA NECESSITÀ DI CONOSCERE I VALORI CHE DANNO IL VERO SENSO ALLA VITA.

Quando si incontra Gesù la vita migliora sotto ogni suo aspetto.

Il Vangelo oggi afferma che guariva gli ammalati che Lo cercavano, anche gli indemoniati «tormentati da spiriti impuri venivano guariti». Questo è Gesù che gli uomini di Chiesa devono predicare ovunque e senza paura, la predicazione deve essere costante, autentica e coraggiosa, come quella dei primi tempi cristiani.

«Tutta la folla cercava di toccarLo, perché da Lui usciva una forza che guariva tutti».

Di questo furono testimoni gli Apostoli che festeggiamo oggi, i Santi Simone e Giuda.

Essi vissero alla scuola di Gesù per tre anni e furono i più belli della loro vita. Erano saggi e buoni, ma sempre anime da levigare e dopo avere vissuto con grande ansia e tremore i giorni della Morte e Risurrezione di Gesù, dopo la Pentecoste cominciarono a predicare senza alcuna paura la Vita e gli insegnamenti del Signore.

Ebbero come Maestra di perfezione la Madre di Dio, e tutti noi non possiamo farne a meno. Ella è la formatrice dei Santi.

Consacriamoci ogni giorno al suo Cuore Immacolato per ricevere il suo Spirito e così amare Gesù con totale partecipazione. Da Lei riceviamo tanti aiuti e protezioni se recitiamo ogni giorno la consacrazione, se recitiamo il Santo Rosario e ci sforziamo di vivere come veri figli, obbedienti alla Parola di Dio.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

Nel nostro sito numerosi articoli interessanti, libri e altro:www.gesuemaria.it

L’Apocalisse profetizza su Roma – 27 Ottobre 2022 0

L’Apocalisse profetizza su Roma – 27 Ottobre 2022

Giovedì 27 ottobre 2022

XXX Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 13,3135)

Non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel momento si avvicinarono a Gesù alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere». Egli rispose loro: «Andate a dire a quella volpe: “Ecco, Io scaccio demoni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta. Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente Io prosegua nel cammino, perché non è possibile che un Profeta muoia fuori di Gerusalemme”. Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è abbandonata a voi! Vi dico infatti che non mi vedrete, finché verrà il tempo in cui direte: “Benedetto Colui che viene nel nome del Signore!”». Parola del Signore 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Questo passo lo chiamo «il lamento di Gesù sulla città che Lo ha tradito». Immagino il nostro amatissimo Signore amareggiato, umiliato, tanto addolorato per non essere stato accolto da quella che a quel tempo era chiamata città eterna.

Non si trattava di uno sfogo passeggero di un uomo che non aveva ottenuto qualcosa su cui contava, le parole di Gesù hanno ben altra consistenza. Era la valutazione di Dio sulla città santa per la presenza del Tempio, luogo sacro per gli ebrei.

Gerusalemme era chiamata città eterna, cessò di esserlo nel 70 d. C. quando si avverò la profezia di Gesù con la distruzione del Tempio e la città incendiata.

Tutta quella zona orientale è chiamata Terra Santa non per privilegi politici o economici degli uomini, evidentemente si indica la città dove predicò e morì Gesù.

Quando Gerusalemme diventò una città cristiana, il luogo del Tempio fu abbandonato perché in rovina ma vicino la spianata fu costruita una Chiesa, Santa Maria la Nuova, in ricordo della presentazione di Gesù al Tempio. Come altri luoghi cristiani, questa Chiesa sarà distrutta dai musulmani per costruirvi la moschea al-Aqsa.

Gerusalemme non accolse Gesù e rifiutò la sua predicazione, nonostante i suoi strepitosi miracoli. Gesù predicò molte volte nel Tempio e le discussioni con scribi o dottori della Legge furono ripetute ma inutili.

Le sue parole erano faziosamente considerate rivoltose, le accuse contro Gesù erano sempre ridicole e maliziose.

Prima del lamento di Gesù su Gerusalemme, nel capitolo 13 San Luca narra che il Signore nella sua predicazione aveva invitato alla penitenza, si era soffermato sulla parabola del fico sterile per spiegare che Dio è buono e paziente ma c’è un limite alla sua Misericordia.

LA SUA MISERICORDIA È VERAMENTE INFINITA MA QUANDO SI ABUSA LUCIDAMENTE PER LUNGHI ANNI DELLA BONTÀ DI DIO, ARRIVA IL TEMPO IN CUI DIO RITIRA LE BRACCIA E LASCIA AL SUO DESTINO IL PECCATORE OSTINATO E SCIAGURATO.

Sempre nel capitolo 13 abbiamo meditato il bellissimo racconto della guarigione della donna curva da diciotto anni, chiamata da Gesù mentre era in viaggio. Dio chiama tutti e quanti Lo ascoltano ricevono Grazie, anche quanto è umanamente impossibile.

Gesù aveva parlato del Regno di Dio che non si vede ma dove c’è Fede in Lui, cresce fino a diventare enorme come un grande albero che accoglie e permette di riposare. Il Regno di Dio che fermenta la vita dei buoni come il lievito con la pasta.

Nel passo di oggi Gesù esprime tutto il suo dolore su Gerusalemme anche per la cattiveria di Erode che ordiva per farlo uccidere. Lo chiamò volpe e non si intimorì affatto, fu la replica coraggiosa che poteva dare solo un Uomo che era anche Dio. «Andate a dire a quella volpe…».

Il lamento di Gesù su Gerusalemme fu un rimprovero infinitamente severo, Egli l’apostrofò e la condannò a diventare la città perduta per sempre.

Roma ha sostituito Gerusalemme ed è divenuta la città eterna, sede dell’unica Chiesa fondata da Dio. Roma non si è limitata a prendere il privilegio che fu di Gerusalemme, è già andata oltre il rifiuto di Gesù come Figlio di Dio e questa tremenda scelta è solo l’inizio del suo definitivo tradimento.

Il Libro dell’Apocalisse riporta quanto rivelato all’Evangelista Giovanni e senza alcun dubbio ROMA VIENE INDICATA COME LA GRANDE PROSTITUTA.

«Egli ha condannato la grande prostituta che corrompeva la terra con la sua prostituzione,
vendicando su di lei il sangue dei suoi servi!»
 (Ap 19,2).

Leggiamo qualcos’altro dall’Apocalisse che si riferisce a Roma.

«L’Angelo mi disse: “Perché ti meravigli? Io ti spiegherò il mistero della donna e della bestia che la porta, quella che ha sette teste e dieci corna”.

Qui è necessaria una mente saggia. LE SETTE TESTE SONO I SETTE MONTI SUI QUALI È SEDUTA LA DONNA. E I RE SONO SETTE» (Ap 17,7.9).

Sui sette colli su cui venne costruita Roma nessuno ha dubbi, la città con i sette re, da Romolo a Tarquinio il Superbo, è stata Roma.

Gesù pianse su Gerusalemme perché non Lo aveva accolto, e nella città abitavano gli ebrei non i musulmani. Oggi Roma è una delle tanti città interculturali e conoscerà presto la violenta rabbia dei musulmani, lo sappiamo da circa dieci anni. Il progetto mondialista prevede l’ingresso in Italia di milioni di musulmani.

«Andate a dire a quella volpe». Gesù a quel tempo aveva un nemico o oppositore agguerrito, oggi si sono moltiplicati e sono diversi miliardi.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

Nel nostro sito numerosi articoli interessanti, libri e altro:www.gesuemaria.it

«Signore, aprici!». «Non so di dove siete». – 26 Ottobre 2022 0

«Signore, aprici!». «Non so di dove siete». – 26 Ottobre 2022

Mercoledì 26 ottobre 2022

XXX Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 13,2230)

Verranno da oriente a occidente e siederanno a mensa nel Regno di Dio.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, Io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i Profeti nel Regno di Dio, voi invece cacciati fuori. Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel Regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Alla domanda posta da un tale a Gesù, «Signore, sono pochi quelli che si salvano?», è in grado di rispondere solo Gesù. Sappiamo che a Fatima il 13 giugno 1917 la Madonna fece vedere l’inferno ai tre bambini per far comprendere le conseguenze della gravità dei peccati commessi e non confessati, o del mancato pentimento in punto di morte.

Nessuno è in grado di sapere se avrà la forza spirituale per pentirsi in punto di morte, c’è una conoscenza molto importante rivelata dalla Madonna: negli ultimi anni Ella ha detto che sono molti quelli che finiscono all’inferno.

Chi ha vissuto tra immoralità, disonestà e vizi, senza mai confessarli, solo per un miracolo prima della morte riuscirà a pentirsi!

Nel Vangelo di oggi Gesù dice che molti busseranno per entrare ma il padrone oltre a non aprire la porta, li scaccerà via: «NON SO DI DOVE SIETE». E alle successive suppliche di tanti che ricordano di aver predicato il suo Nome, di avere tenuto lezioni e conferenze nel Nome del Signore, Egli risponderà: «VOI, NON SO DI DOVE SIETE. ALLONTANATEVI DA ME, VOI TUTTI OPERATORI DI INGIUSTIZIA! LÀ CI SARÀ PIANTO E STRIDORE DI DENTI».

Queste persone in vita erano state vicine a Gesù, almeno così apparivano, avevano lavorato nella sua Chiesa e rappresentavano proprio Gesù, ma nel Giudizio Gesù non li riconosce come suoi seguaci e imitatori. Li chiama «OPERATORI DI INGIUSTIZIA!».

Molto presto avremo sorprese che per moltissimi cattolici sembreranno un sogno, un film, qualcosa di inconcepibile. Molte eresie sono già diffuse.

Conosceranno senza alcun dubbio la vera identità di quanti oggi appaiono servitori e autorevoli Pastori del gregge loro affidato, un gregge in realtà disperso per il totale disinteresse di molti Pastori, capaci però di mangiare (accumulare) di tutto e forse hanno mangiato anche il gregge.

Il Signore utilizzerà infinita e tremenda Giustizia verso coloro che hanno disonorato intenzionalmente la sua Chiesa, fino a ridurla nella concezione di molti come un luogo di immoralità, di potere mondiale e di inganno.

Chi pagherà davanti a Dio per tantissimi cattolici che non vanno più a Messa e non pregano più dopo avere assistito o notato una lacerazione sanguinante nel Corpo mistico della Chiesa?

Le parole dette da Gesù e che applica nella parabola al padrone di casa, sono rivolte ai suoi Sacerdoti e Vescovi, non c’è alcun dubbio su questo. Chi sono se non quanti hanno vissuto nell’immoralità, quelli che si sentiranno respingere da Gesù nel Giudizio e per giustificarsi ricorderanno le loro opere, che erano però inique, false ed egoiste?

«Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza».

È una condanna che riguarda anche i cattolici che vivono senza Dio o contro Dio. Principalmente quelli che in qualche modo hanno frequentato la Chiesa in passato e poi hanno perduto il senno. La saggezza è stata rimpiazzata dallo squilibrio, dall’avventatezza, dai propri progetti che rifiutano la Volontà di Dio.

La Parola di oggi mi fa pensare al tempo in cui «verranno da oriente a occidente e siederanno» al posto dei Sacerdoti di Gesù per realizzare il più antico progetto di Satana, contro il Cristianesimo. Tantissimi segni e progetti indicano che il tempo dell’anticristo è vicinissimo.

Se guardiamo questa nostra società vi troviamo le indicazioni profetizzate da San Paolo: «Devi anche sapere che negli ultimi tempi verranno momenti difficili. Gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanitosi, orgogliosi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, senza religione, senza amore, sleali, maldicenti, intemperanti, intrattabili, nemici del bene, traditori, sfrontati, accecati dall’orgoglio, attaccati ai piaceri più che a Dio, con la parvenza della pietà, mentre ne hanno rinnegata la forza interiore” (2 Timoteo 3,1-5).

Tutti questi e soprattutto i Pastori traditori non potranno assolutamente sperare «di entrare per la porta stretta, perché molti, Io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno».

Quindi, come afferma Gesù, molti disperati in qualche modo cercheranno di entrare ma non arriveranno a raggiungere la salvezza eterna.

Illusi come lo erano stati nella vita, continueranno a ripetere: «Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze».

Gesù sarà giusto Giudice con ognuno nel Giudizio, e quanti Lo hanno tradito e hanno indotto tanti altri a non pregare più e a credere a dottrine false proprio contro Gesù Cristo, prima di gettarsi nell’inferno proveranno un disperato senso di fallimento totale della loro miserabile esistenza in questa Terra.

«Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia! Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i Profeti nel Regno di Dio, voi invece cacciati fuori».

Noi di questa Parrocchia virtuale non vogliamo neanche immaginare queste parole di condanna e la Madonna non lo permetterà mai. Ella è con noi!

Tutti siete determinati a compiere un vero cammino di Fede come consacrati alla Madonna anche se non mancano alti e bassi. Ma Gesù conosce i cuori di tutti voi e vi legge cose buone, tanti buoni propositi e bisogna lottare di continuo contro tanti diavoli.

«Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; Io ho vinto il mondo!» (Gv 16,33).

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

Nel nostro sito numerosi articoli interessanti, libri e altro:www.gesuemaria.it

La presenza della Grazia arreca benefici indicibili – 25 Ottobre 2022 0

La presenza della Grazia arreca benefici indicibili – 25 Ottobre 2022

Martedì 25 ottobre 2022

XXX Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 13,1821)

Il granello crebbe e divenne un albero.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il Regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami». E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il Regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Per spiegare la straordinaria capacità che ogni cristiano ha in sé di accogliere il Regno di Dio, Gesù porta due esempi e paragona il suo Regno a un albero maestoso e al pane lievitato. Per raggiungere queste due condizioni bisogna avere pazienza, la cura da prestare al granello di senape e alla farina da far lievitare.

Questo spiega che il cammino spirituale dura tutta la vita, come per tutta la vita bisognerà cibare il proprio corpo per sostenerlo e occorrerà respirare per introdurre l’indispensabile ossigeno per vivere, inoltre l’ossigeno fornisce all’organismo le energie per muoversi, ma non ci si rende conto alle volte che una respirazione inadeguata riduce la vitalità dell’organismo.

Nessuno può fare a meno di respirare, è una delle prime cose che facciamo dopo essere venuti al mondo e l’ultima che compiamo prima di lasciare il mondo. È un processo automatico, controllato dal nostro sistema nervoso.

Il cammino spirituale necessita della Grazia di Dio, come il corpo necessita dell’ossigeno. Senza la Grazia non c’è cammino spirituale.

Consideriamo che i problemi respiratori possono ostacolare il sistema circolatorio, compromettendo di conseguenza la salute di tutto il corpo. I peccati e la dissolutezza ostacolano invece la presenza della Grazia e la Fede non cresce, il credente rimane sempre poco spirituale, con tutti i suoi limiti accresciuti.

Se non c’è il sostegno della preghiera costante, si finisce per cadere pericolosamente nella tiepidezza e non si prega più con interesse.

La vita spirituale e il processo fisico della respirazione hanno diverse funzioni ma tutti e due sono indispensabili per chi vuole crescere davanti a Dio e agli uomini: una per la comunione con Dio e vivere il Vangelo di Gesù l’altra per mantenere vivo il corpo e permettergli di svilupparsi.

Mentre la vita spirituale richiede sforzo e vigilanza, la respirazione è un processo automatico ma indispensabile per la vita fisica.

La Grazia di Dio avvolge la persona che la cerca e ne ha i requisiti.

La Grazia che entra nell’anima la inonda, e si riversa immediatamente in ogni parte della persona così come il sangue trasporta l’ossigeno contenuto nell’aria in ogni parte del corpo. Se c’è la Grazia di Dio in una persona, è presente in tutto il corpo. Bisogna ottenerLa e poi conservarLa, mantenendosi in uno stato spirituale virtuoso.

La presenza della Grazia in una persona arreca benefici indicibili e ineffabili.

Il corpo ha bisogno di ossigeno per vivere, la vita spirituale ha bisogno di Dio con la conseguente presenza dello Spirito Santo nell’anima.

Nel corpo l’ossigeno è indispensabile, lo è di più la Grazia di Dio perché porta pace e gioia, buoni sentimenti e la vita cristiana.

Gesù ci dice che dobbiamo essere buon lievito spirituale per far fermentare la pasta del corpo e diventare pane speciale gradito a tutti.

Ognuno di noi può diventare come un albero maestoso per accogliere e ristorare le persone stanche, far riflettere quelli che sono esaltati dalla vita dissoluta che conducono, proteggere i più deboli e i peccatori con la preghiera costante e devota.

OGNUNO DI NOI ANCHE SE È ANCORA UN PICCOLISSIMO GRANELLO DI SENAPE E DEL LIEVITO INFORME, PUÒ DIVENTARE UN ECCELLENTE E VIRTUOSO CRISTIANO.

La vera caratteristica del cristiano virtuoso è l’imitazione del lievito e del seme. Gesù porta due esempi azzeccati, solo Lui è fenomenale, meraviglioso, eccezionale, sublime, splendido, formidabile.

Il cristiano deve essere come il lievito, c’è nella pasta e la fa fermentare ma non si vede, il lievito ma agisce e rende migliore la pasta. Il cristiano agisce nel nascondimento, non cerca gli applausi del mondo e non si compromette con altri ingredienti oltre la buona farina.

Il cristiano deve essere come un piccolo seme che viene messo nella terra, non si vede per del tempo ma cresce nel silenzio, poi spunta fino a diventare un albero immenso. Il granello di senape anticamente era utilizzato proverbialmente per indicare tutto ciò che era molto piccolo, era simbolo di piccolezza.

Noi vogliamo essere il granello di senape, piccolo e silenziosamente potente, per diventare grandi nell’amare il nostro amatissimo Gesù.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

Nel nostro sito numerosi articoli interessanti, libri e altro:www.gesuemaria.it

Molte malattie sono causate dai diavoli – 24 Ottobre 2022 0

Molte malattie sono causate dai diavoli – 24 Ottobre 2022

Lunedì 24 ottobre 2022

XXX Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 13,1017)

Questa figlia di Abramo non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta. Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio. Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato». Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?». Quando Egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da Lui compiute. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Molte malattie strane non trovano spiegazioni neanche da parte degli specialisti e molto spesso hanno reazioni di stupore o di presunzione che segnano la presenza o l’assenza di lealtà, di professionalità o incapacità a gestire situazioni così imprevedibili.

Per i cristiani il Vangelo di oggi rappresenta una luce straordinaria, una conoscenza vitale in numerosi situazioni imbarazzanti, quando non si trova la causa di una malattia, né la cura e tantomeno la medicina adeguata.

La meditazione di questo brano può cambiare la nostra vita e renderci più forti nello spirito, più lucidi su quanto avviene in noi.

Valutiamo questo miracolo di Gesù evidenziando la sua meravigliosa Onnipotenza, capace di ridare la perfetta salute fisica a una donna gravemente inferma e che da diciotto anni era curva, senza riuscire a stare diritta.

Sono numerose le meraviglie che colgo da questo passo del Vangelo, nasce naturale una commozione profonda nel constatare la premura e la bontà di Gesù nell’avvicinarsi alla donna malata per guarirla. Fu Lui a chiamarla a sé, fu Lui a preoccuparsi di lei e a guarirla. Che meraviglia!

Questa compassione di Gesù per noi è incomprensibile, il suo è un Amore che definire infinito mi sembra riduttivo. Un Amore inesauribile che produce Amore e la Santissima Trinità lo propaga nell’Universo e di continuo riempie tutto il creato dello Spirito Divino.

Anche se in questi ultimi anni anche uomini di Chiesa hanno fatto sapere tramite altri canali che Gesù non è Figlio di Dio, noi che siamo veri cristiani rimaniamo sbalorditi dell’Onnipotenza di Gesù di Nazareth, della Persona Divina presente in Lui ed essendo Dio è senza principio, eterno e non avrà fine.

Gesù non sbaglia mai con tutti noi, anche quando qualcuno prega molto per ottenere una Grazia che ritarda, ad avere ragione è sempre Gesù. Solo Lui conosce le ragioni perennemente favorevoli a noi, per farci crescere nella Fede e nell’umiltà, per cui non dona subito una Grazia o non dà segnali percepibili della sua presenza.

Spesso davanti all’Eucaristia quando prego per qualcuno che necessita urgentemente di aiuti, dico a Gesù che potrebbe evitare di misurare con l’indispensabile Giustizia ogni aspetto della vita di ognuno. Egli però è l’Onnipotente, conosce perfettamente tutto e per questo non concede subito la Grazia dove mancano le dovute condizioni.

Gesù che si è lasciato crocifiggere per amore nostro, possiede un’Onnipotenza che può spostare e far scomparire altissime montagne, far dirigere pianeti e sistemi solari dove vuole, può compiere tutto quello che riteniamo impensabile, impossibile.

Ed ha sempre ragione Gesù, Lui vuole ottenere grandi risultati per chi si trova nella sofferenza. Posso dargli torto? Però non mi arrendo davanti all’Eucaristia e cerco di trovare un motivo spirituale per commuovere Gesù su una determinata persona e fargli «dimenticare» l’impedimento.

È la sostituzione vicaria, un discorso un po’ doloroso per i deboli di spirito.

Approfondisco il brano di oggi. Narra che Gesù vide, cercò con la sua Onnipotenza la donna che soffriva da diciotto anni e non sopportava più la malattia, la chiamò a sé e senza dire altro le comunicò che era guarita dal male incurabile, ma aggiunse il gesto dell’imposizione delle mani per far comprendere che Lui aveva operato un miracolo in lei. Portentoso Gesù!

CON QUESTO MIRACOLO GESÙ CI CONFERMA CHE MOLTE MALATTIE SONO CAUSATE DAI DIAVOLI, LO CONSTATIAMO NOI SACERDOTI QUANDO FACCIAMO PREGHIERE DI LIBERAZIONE E MOLTE PERSONE NON AVVERTONO PIÙ I MALESSERI FASTIDIOSI. SE SI TRATTA DI MALATTIE NATURALI, SEMPRE IL SACERDOTE PIENO DI FEDE PUÒ OTTENERE MIRACOLI E GUARIGIONI INSPERATE, ED È SEMPRE GESÙ A GUARIRE.

Anche voi potete accorgervi della natura di una malattia se utilizzate l’acqua esorcizzata o vi fate una crocetta sulla fronte con l’olio esorcizzato da qualsiasi Sacerdote. La Chiesa ci ha donato tre Sacramentali potenti contro i diavoli e l’utilizzo frequente dell’acqua e dell’olio esorcizzati sono una grande protezione contro gli attacchi malefici.

Il Santo Rosario è la vera arma che mette terrore a tutti i diavoli e la recita di più Corone al giorno è una pratica importante.

Essi fuggono anche dinanzi all’invocazione di San Michele Arcangelo e qui nel Centro di Preghiera la sua Statua è collocata nella piazza dopo l’ingresso, sopra una struttura in pietra a più piani e Lui dall’altezza di circa due metri da terra ci osserva, protegge e ci libera dalle avversità.

La guarigione della donna del Vangelo è arrivata dopo la cacciata dello spirito diabolico che la teneva inferma. Gesù non considerò necessario minacciare lo spirito satanico che da ben diciotto anni teneva curva la donna, minacciò la malattia di andare via e il diavolo fuggì via dal corpo della donna.

L’opera dei diavoli è potentissima in tutto il mondo ed è ininterrotta.

I cristiani che non pregano sono causa del loro stesso male, infatti si privano della protezione della Madonna che terrorizza i diavoli. Oltre a danneggiarsi, questi cristiani che non pregano sono colpiti da ogni forma di attacchi satanici e possono diventare pericolosi anche per i familiari e tutti i loro conoscenti.

Nel tempo i diavoli causeranno a questi loro momentanei «amici», tanto male per quanto ne hanno richiesto e compiuto contro gli innocenti. Con malattie strane, disgrazie familiari, perdite economiche, turbamenti, malori periodici, spossatezze o stanchezze mentali e fisiche.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

Nel nostro sito numerosi articoli interessanti, libri e altro:www.gesuemaria.it

L’uomo è artefice del proprio destino – 23 Ottobre 2022 0

L’uomo è artefice del proprio destino – 23 Ottobre 2022

Domenica 23 ottobre 2022

XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

+ VANGELO (Lc 18,9-14)

Il pubblicano tornò a casa giustificato, a differenza del fariseo.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al Tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al Cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Gesù in quel contesto si rivolse a pochi che erano presenti, alcuni che «avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri». È una condizione che si trova in molte persone nella nostra società, e la colpa si trova nell’autosufficienza, nella convinta autonomia di consistenza e di gestione di sé. La presunzione può arrivare da molti fattori, è innata oppure scaturisce da una delle migliaia di vicende umane, molto spesso irrisolte e inconsce.

IL PUNTO FORTE DELLA PRESUNZIONE E CHE RENDE L’UOMO DEBOLE, C’È L’INCAPACITÀ DI SCOPRIRE NELLA PROPRIA VITA QUESTA DISTORTA CONVINZIONE.

Gesù cerca di scuoterli dall’abbaglio dei riflettori finti ed effimeri, purtroppo non si spengono mai i loro riflettori attivati dalla superbia umana che diminuisce solo dove c’è una intensa preghiera, un animo quieto dovuto anche alle sofferenze che si affrontano nella vita.

È impensabile per loro rinnegarsi o chiedere aiuto a Gesù nelle difficoltà, cercano sempre di superarle in modo autonomo e con le dissipazioni.

Il Sacerdote che ama Dio è sempre disponibile ad accogliere tutti, non si meraviglia quando si trova dinanzi un grande peccatore, al contrario il Sacerdote deve mostrare una immensa comprensione e disponibilità ad aiutare, ed è così che nasce un vero dialogo che conduce il peccatore a scoprire l’Amore di Dio e la necessità di iniziare un cammino spirituale, di vera conversione interiore.

Occorre molta comprensione verso gli altri e il dialogo matura quando ci si sente accettati, considerati e non condannati.

Gesù cerca soprattutto questi peccatori per aiutarli attraverso i Sacerdoti, senza questi aiuti rimane molto difficile per i peccatori rientrare in sé e conoscersi, rinnegarsi e cambiare mentalità. Alle volte sono sufficienti poche parole, un sorriso di comprensione con gesti gentili per suscitare nel peccatore il risveglio della coscienza.

Anche i nemici di Gesù rimanevano conquistati dalle sue parole, restavano affascinati nel vedere il suo Volto, estasiati per la Grazia che emanava.

QUESTO CI VUOLE DIRE CHE PER AIUTARE GLI ALTRI, DOBBIAMO ESSERE RIFORNITI DI UN FORTE AMORE SPIRITUALE E SORGE SOLAMENTE IN UN CAMMINO DI RINNEGAMENTO.

DA QUANTI CI AVVICINANO VIENE PERCEPITA LA PRESENZA IN NOI DI DIO, MA NON COMPRENDONO PIENAMENTE CHE QUEL BENE CHE PORTIAMO IN NOI VIENE DA DIO. CI PERCEPISCONO COME PERSONE BUONE, SENZA TROVARE UNA SPIEGAZIONE.

Ogni cristiano autentico è un missionario del Vangelo anche se non parla del Vangelo, già le sue opere virtuose annunciano che il suo Dio è vivo e vuole salvare anche i grandi peccatori. Così Gesù si serve dei suoi strumenti più spirituali e vicini a Lui, quelli disponibili a dedicare del tempo per la causa del Vangelo e per un santo apostolato.

Nella vita si corre e si dilapida tempo prezioso, si rimanda la vera conversione e nel frattempo gli anni passano e non ci sarà più tempo.

Quando si vive nella sofferenza o si incontra una malattia, anche molti non cristiani rientrano in sé e rivedono il film della loro vita, riconsiderano gli errori commessi e i comportamenti orgogliosi. Comprendono che la superbia perverte tutto, è il più grande ostacolo che l’uomo oppone alla Grazia Divina, è il vizio capitale più pericoloso.

La superbia si insinua e tende a infiltrarsi anche nelle nostre opere buone, togliendo loro la dimensione e il merito soprannaturali.

La radice della superbia sta nell’intimo dell’uomo, nel suo amor proprio disordinato, e niente è altrettanto difficile da sradicare, o anche solo da riconoscere con chiarezza. «Avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri». La causa arriva dalla mancata conoscenza personale.

Fu la superbia ad impedire a molti farisei di convertirsi a Gesù, rifiutarono subito di riconoscerLo come il Messia e rimasero soli. Altri farisei invece si convertirono e diventarono amici e fedeli del Signore.

I FARISEI CONVERTITI NON SI LASCIARONO GUIDARE DALLA SUPERBIA CHE ILLUDE DI AVER COMPRESO TUTTO E DI POTER DETERMINARE IL FUTURO.

Se l’uomo è artefice del proprio destino, è lo stesso uomo a rifiutare la Volontà di Dio quando si lascia guidare dall’istinto, da pensieri volubili.

Il cristiano può intuire qual è la Volontà di Dio, cosa chiede Lui, se si mette nell’atteggiamento umile dell’ascolto.

Dio desidera solo il meglio per ognuno di noi, ma l’uomo deve rivedere la modalità delle sue scelte. Non è sufficiente una brillante intelligenza per intuire il futuro o indovinare sempre le scelte migliori, non è così, altrimenti gli astuti diavoli conoscerebbero il futuro, ma a loro è impedito.

Se neanche i diavoli conoscono il futuro, l’uomo non deve illudersi di avere compreso anche una minima parte di quanto è imprevedibile.

Nella parabola di oggi Gesù ci presenta due uomini con due caratteristiche opposte.

Il FARISEO presumeva di fare tutto bene e finì condannato, mentre il PUBBLICANO -riconosciuto come grande peccatore-, con atteggiamento umile e con un sincero dolore interiore per le offese a Dio, trovò con facilità il perdono di Dio. Fu giustificato e salvato.

NESSUNO PRESUMA DI FARE TUTTO BENE O DI FARE MOLTO PER GESÙ E LA MADONNA, LA PRESUNZIONE O ORGOGLIO DISTRUGGE IL CAMMINO SPIRITUALE E FORSE LA FEDE.

SI È CONVINTI DI SEGUIRE GESÙ MA CON LA SUBDOLA PRESUNZIONE SI SEGUONO SOLO LE PROPRIE CONVINZIONI, FRUTTO DELLA MENTALITÀ CHE SI POSSIEDE.

1 Ave Maria per Padre Giulio

“O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen”.

3 Ave Maria…

Nel nostro sito numerosi articoli interessanti, libri e altro:  www.gesuemaria.it

Caratteristiche e necessità del Padre spirituale – 22 Ottobre 2022 0

Caratteristiche e necessità del Padre spirituale – 22 Ottobre 2022

Sabato 22 ottobre 2022

XXIX Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 13,19)

Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, Io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, Io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo». Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Taglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Una delle credenze nate dalla credulità popolare ebraica riguardava la conseguenza dei peccati: secondo loro le disgrazie avvenivano sempre a causa dei grandi peccati. È vero che i peccati comportano conseguenze imprevedibili, però nessuno può precisarle esattamente perché non si conoscono né i peccati degli altri né le loro intenzioni nel compierli.

Ci sono tre condizioni per determinare un peccato mortale: deve avere per oggetto una materia grave, si deve compiere con piena consapevolezza e deliberato consenso. Senza la piena consapevolezza non c’è peccato mortale, forse solo veniale, inoltre bisogna avere l’intenzionalità di compiere un peccato.

È innegabile che una persona lucida e determinata a trasgredire uno o più Comandamenti, commette peccati gravi. Non c’è alcuna attenuante credibile. Resta il fatto che gli altri non potranno mai conoscere il grado di consapevolezza e la volontarietà.

La credenza degli ebrei non ci riguarda in modo completo, parzialmente c’è qualcosa di simile ma loro non avevano conosciuto Gesù e quando Lui si presentò ad insegnare la vera dottrina Lo uccisero. Così agiscono i cattivi contro i giusti, fedeli a Dio e innamorati della verità.

Le conseguenze dei peccati mortali sono devastanti, ma contrariamente agli ebrei siamo sicuri che non arriverà immediatamente una punizione da parte di Dio, perché Lui è Amore e ci dona tante possibilità di convertirci, vuole salvare i suoi figli maldestri e viziosi.

I PECCATI GRAVI ANNIENTANO LENTAMENTE LA VITA SPIRITUALE, GIÀ QUANDO SI COMMETTONO SI ROMPE LA COMUNIONE CON DIO PER LA PERDITA DELLA GRAZIA E SI PERDONO I MERITI E I DONI DELLO SPIRITO SANTO. SI RIMANE SOLI, SENZA LA CORAZZA CHE PRIMA PROTEGGEVA DAI DIAVOLI E DAI PERICOLI, SENZA IL FERVORE CHE FACILITAVA LA PREGHIERA E LE PENITENZE, SENZA IL VIVO DESIDERIO DI MEDITARE OGNI GIORNO IL VANGELO.

Questa è la ragione della presenza della noia quando si vuole meditare e pregare. Non è tanto la distrazione, essa è una conseguenza, c’è un impedimento molto più profondo ed è la mancanza di gioia nel pregare, della volontà di pregare proprio perché non c’è più il fuoco vivo del fervore spirituale.

Le conseguenze dei peccati gravi sono negativi e rendono l’uomo meno uomo, il cristiano non riesce più a vivere da cristiano.

Chi vive stabilmente nei peccati mortali oltre ad essere molto confuso, diventa sempre più ostentatore, presuntuoso, egoista, bugiardo e ipocrita. Questa è la ragione per cui numerosi Cardinali, Vescovi, Sacerdoti, Frati e Suore, pur mostrando sorrisi e una apparente spiritualità, non seguono più il Vangelo autentico e il vero Magistero della Chiesa. Hanno perduto la Fede e molti di loro sono illusi di essere in piena comunione con Gesù!

Gli effetti spirituali dei peccati mortali descritti sopra, non li applico ai buoni cattolici che peccano per debolezza e si accorgono dei loro errori, vogliono rimediare con la Confessione, pregano per la sofferenza causata agli altri, quasi sempre senza cattiveria. Questi buoni cattolici nelle loro opere non vogliono arrecare del male agli altri e si impegnano nel controllare pensieri e parole. Sono cattolici che si rialzano con premura e sono graditi a Gesù.

Vivere nei peccati gravi e senza il vivo desiderio di pentirsi davanti a Dio e confessarli al Sacerdote, rende la persona molto vulnerabile e pronta a qualsiasi opera dannosa per sé e per gli altri. Spesso agisce con superficialità e la sua responsabilità rimane sempre enorme.

Una brava persona che pecca deve ricorrere alla Confessione, deve chiedere perdono a Gesù. Se invece non ricorre al perdono di Gesù,gradualmente perde la spiritualità che possedeva, in quanto il fervore si spegne e la Fede è paralizzata. Le preghiere sono pressoché inutili.

Per non sbagliare cammino spirituale e trovare le risposte di Dio nei dubbi e nelle scelte da fare, è indispensabile un Padre spirituale.

Non bisogna comunque affidarsi a quelli che si presentano simpatici e poi non insegnano la sana dottrina della Chiesa. Considerate che l’amicizia rispettosa dei ruoli è un aspetto buono ma i Sacerdoti con cui confidarsi e confrontarsi si cercano per la loro vita santa e penitente, la capacità del discernimento, il distacco dalle cose mondane, la profonda conoscenza della spiritualità cristiana! Devono mostrare di imitare Gesù nella loro vita, nell’umiltà e nella mitezza.

Un buon Padre spirituale si riconosce dalle sue opere sante e dalle parole che pronuncia in ogni circostanza, dalla sua vita dedicata alla Divina Volontà con la piena obbedienza al Vangelo autentico, dalla incondizionata fedeltà al vero Magistero della Chiesa.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

Nel nostro sito numerosi articoli interessanti, libri e altro:www.gesuemaria.it