La domenica da dedicare a Dio e all’anima – 04 Febbraio 2023

Sabato 4 febbraio 2023

IV Settimana del Tempo ordinario

+ VANGELO (Mc 6,30-34)

Erano come pecore che non hanno pastore.

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, gli Apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed Egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, Egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Parola del Signore 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La compassione di Gesù che viene citata nell’episodio di oggi, ha accompagnato ogni sua opera, fin dall’eternità Dio è stato sempre lo stesso, la bontà senza limiti. La sua Incarnazione è mossa da una misericordia che significa compassione, ed è l’unico e autentico Dio che vuole sollevare l’umanità dalla sua pietosa condizione e «soffre» nel vedere gli esseri umani sbandati e dispersi tra le rovine del mondo.

Sono fuori dalla compassione di Gesù quanti stanno causando intenzionalmente moltissime sofferenze nel mondo a miliardi di persone.

I potenti e quanti collaborano in tutte le Nazioni a questo perfezionato piano contro l’umanità, hanno iniziato una sfida contro Dio e sono convinti di vincerla con l’utilizzo dei mezzi più disumani della storia. Non possono capire che il loro grande potere presto si disintegrerà.

Se il faraone d’Egitto fu sconfitto con dieci piaghe perché Dio gradualmente volle dimostrare agli ebrei di essere il Salvatore perché il Creatore del mondo, oggi Dio impiegherà molto poco per fermare tutti i cattivi. Pochi meditano sull’onnipotenza di Gesù Cristo: «Nulla è impossibile a Dio» (Lc 1,37).

La preghiera è la medicina per sostenere qualsiasi sofferenza, solo per mezzo della preghiera si ottiene l’intervento di Gesù e della Madonna e i Loro aiuti arrivano sempre. Se il disturbo arriva dai diavoli, con la preghiera essi fuggono e si ritrova la pace, la gioia.

Molti cristiani non conoscono la vera spiritualità per indifferenza, altri perché non hanno trovato riferimenti spirituali. Molti vivono come se fare propria la spiritualità del Vangelo fosse un optional, un accessorio utile solo nella necessità e si arriva a considerarla come superflua.

Oggi non si avverte più l’attrattiva verso l’Eucaristia, in poche parrocchie si svolge l’Adorazione Eucaristica. Non c’è più il «sentire» spirituale che attrae verso il Tabernacolo perché la Fede è diventata «liquida» come dice qualcuno che non crede in Gesù Figlio di Dio.

Restare vicini a Gesù significa riempirsi del suo Spirito, pregare con amore, avvertire che Lui è veramente presente ed ascolta ogni nostro gemito.

Oggi Gesù ci parla dell’importanza del riposo e la necessità di santificare il riposo. Il Vangelo ci presenta Gesù che con molta premura dice agli Apostoli di riposare dopo un viaggio missionario. Qui vediamo l’equilibrio tra attività e riposo, si compensano armoniosamente nel cristiano attento alla vita spirituale.

Gesù ci indica la necessità di trovare ogni giorno momenti per il silenzio interiore ed esteriore. «Venite in disparte, in un luogo deserto».

Dalla preghiera si riceve una forte ricarica spirituale che si dona a quanti si incontrano o che la Madonna utilizza per la conversione dei peccatori.

Nella preghiera troviamo il migliore rilassamento spirituale che viene trasmesso al corpo e alla mente, perché la preghiera attira lo Spirito Santo ed è vera gioia, non si rimane mai delusi dopo avere pregato. Ci sentiamo più forti e sereni, sicuri dell’aiuto e della vicinanza di Gesù.

L’invito di Gesù è rivolto anche a tutti i laici, essi fanno parte del Corpo mistico e la loro preghiera è molto importante.

È sbagliato quando la domenica ci si preoccupa eccessivamente delle cose futili o si rimane a lavorare in casa per molto tempo, trascurando l’anima, il riposo della mente e del corpo. Si dimentica il precetto indicato da Dio nel 3° Comandamento: «Ricordati di santificare le feste».

Non è ammissibile fare la domenica quanto è opportuno fare nei giorni feriali, dimenticando soprattutto la preghiera, la cura della propria anima e il riposo fisico che deve facilitare la contemplazione delle cose di Dio, con la lettura e la riflessione. È il giorno favorevole per ritemprare corpo e mente, anche con passeggiate e svaghi salutari.

«Venite in disparte in un luogo solitario, e riposatevi un po’». La domenica è da dedicare a Dio e alle esigenze spirituali, del corpo e della mente.

Questo riposo insieme ad una maggiore preghiera, oltre a curare lo stress, dona grande entusiasmo e la vita diventa gioiosa, si vive nella vera pace.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

Nel nostro sito numerosi articoli interessanti, libri e altro: www.gesuemaria.it

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.