Il digiuno arreca benefici al corpo e all’anima – 24 Febbraio 2023

Venerdì 24 febbraio 2023

Venerdì dopo le Ceneri

+ VANGELO (Mt 9,14-15)

Quando lo sposo sarà loro tolto, allora digiuneranno.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Questo testo lascia intendere che era consuetudine per Gesù e i suoi discepoli non digiunare, ma non è così, lo sappiamo dagli scritti dei Santi del I secolo e dalla rivelazione autentica alla mistica Maria Valtorta. Questa mistica è stata perseguitata dai nemici di Gesù per il grande valore delle rivelazioni, ma Papa Pio XII e San Pio da Pietrelcina consigliavano di leggere queste importanti rivelazioni di Gesù e della Madonna. L’opera rivelata alla Valtorta viene indicata come il 5° Vangelo.

Gesù fece molti digiuni e poteva anche non mangiare nulla per tutta la vita, però non agiva come gli uomini, essendo Dio intendeva più di tutti che la fraternità si crea con la condivisione e mangiava insieme ai discepoli e a quanti Lo invitavano. Lui andava per convertire dove Lo invitavano e non per trascorrere serate mondane, si presentava con mitezza e Onnipotenza per spiegare la Buona Novella del Vangelo.

Il digiuno serve a purificare l’anima, espiare i propri peccati, ricevere lo Spirito di Dio, anche come disintossicante del corpo e della mente.

I cristiani devono conoscersi meglio per sapere agire nelle varie circostanze in cui si trovano, non è l’istinto inopportuno che santifica né l’illusione di fare molto solo per la recita di alcune preghiere.

Il digiuno non indica solo l’assenza di cibo, si può praticare anche quando si è a tavola con familiari e amici e ci si rinnega in qualche modo.

La domanda che affiora alla mente di chi è poco esperto nella spiritualità è questa: perché il cristiano deve sottoporsi alla pratica del digiuno?

Primo perché lo ha fatto Gesù e lo ha insegnato, poi perché la sana spiritualità cristiana insegna che per estinguere o quantomeno affievolire le inclinazioni cattive che ci portiamo dalla nascita con il peccato originale, è indispensabile mortificarci, rinunciare a tante cose che piacciono. Nella rinuncia a ciò che piace c’è il vero amore a Gesù.

È una penitenza, un sacrificio che viene offerto con amore perché è chiara la finalità.

SERVE A POCO FARE IL DIGIUNO E MANTENERE UNO SPIRITO SUPERBO O INVIDIOSO.

Chi ha letto le biografie dei Santi, ha conosciuto che essi digiunavano e rafforzavano la volontà, l’intelletto illuminato dalla Fede guidava la loro volontà, vincevano i vizi e le tentazioni, ricevevano Grazie.

Il digiuno era, allora come oggi, una manifestazione dello spirito di penitenza che Dio chiede all’uomo. La penitenza era già nell’Antico Testamento un atto religioso, personale, che aveva come termine l’amore e l’abbandono nel Signore.

Comunque, il digiuno è solo una delle forme di penitenza. Esistono altre forme di penitenza corporale che dobbiamo praticare, che ci facilitano la conversione e la comunione con Dio. Verifichiamo quale spirito penitenziale pratichiamo, se osserviamo quello che ci indica il Vangelo nella nostra vita e in particolar modo in questo tempo liturgico di Quaresima.

Con la penitenza si espiano colpe e peccati, significa fare ammenda per le proprie colpe, avere la capacità di sopportare con pazienza le sofferenze.

Con il termine sacrificio intendiamo un atteggiamento simile alla penitenza, è un’offerta al Signore delle proprie tribolazioni, anche l’offerta della propria vita dinanzi a pericoli contro la nostra Fede.

Sacrificarsi è essenzialmente un atto volontario che richiede una privazione o rinuncia deliberatamente affrontata, anche subìta per necessità.

Senza il digiuno fatto per amore di Gesù, senza la penitenza e il sacrificio, il cristiano resta quello che è, anzi, perde progressivamente la buona spiritualità e la Fede diventa tiepida, dopo essersi svuotato di ogni interesse spirituale ed avere abbandonato la Volontà di Dio.

C’è il digiuno della mente anch’esso importante: l’orgoglio e la superbia. Poi i giudizi, i cattivi pensieri, le curiosità, le maldicenze, ecc.

Si diventa dominatori nel Bene della propria volontà solo quando si iniziano a respingere con assoluta decisione i giudizi, i pensieri perfidi, le opere cattive, l’ambiguità, la falsità, l’ipocrisia, i vantaggi disonesti, le ricompense non meritate, il comportamento ingannatore.

Serve a poco o nulla pregare o celebrare la Messa se non c’è la volontà di piacere a Gesù e di imitare la Madonna. Focalizziamo questi aspetti.

Per conoscere veramente Gesù bisogna meditare la Via Crucis. Questa è una devozione incoraggiata da Lui e fa comprendere i suoi dolori.

È una pratica santa meditare e ripassare tutti i venerdì le quattordici stazioni della Passione e Morte di Gesù. Solo così ci innamoriamo profondamente del Signore. Non mancate di stare vicini a Gesù, meditando con amore e interesse le terribili sofferenze che ha sofferto per ognuno di noi.

Perché Gesù si è offerto di patire torture terribili e smisurate per un essere umano? Perché si è lasciato crocifiggere con mani e piedi trapassati?

Attraverso la devozione alla Passione contempliamo l’Umanità Santissima di Gesù che si rivela a noi soffrendo come Uomo nella sua Carne, senza perdere la maestà di Dio.

Ogni volta che Gesù cade sotto il peso del legno dobbiamo riflettere che sono i nostri peccati e di tutti gli uomini a schiacciarLo, ma i buoni propositi che ci proponiamo e mettiamo in pratica, Lo consolano e ci permettono di diventare gradualmente simili a Lui.

Con la meditazione della Via Crucis, comprendiamo il valore salvifico della sofferenza e riusciamo ad accettarla con amore e pazienza.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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