Gesù muore per salvare tutti. Lui è la Misericordia – 7 Aprile 2023
Venerdì 7 aprile 2023
Venerdì Santo (Passione del Signore)
+ VANGELO (Gv 18,1-19,42)
Passione del Signore.
+ Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Giovanni
(Si può leggere il testo di domenica, questa è una sintesi)
– Catturarono Gesù e Lo legarono
– Lo condussero prima da Anna
– Non sei anche tu uno dei suoi discepoli? Non lo sono!
– Il mio Regno non è di questo mondo
– Salve, re dei Giudei!
– Via! Via! Crocifiggilo!
– Lo crocifissero e con lui altri due
– Si sono divisi tra loro le mie vesti
– Ecco tuo figlio! Ecco tua Madre!
(Qui si genuflette e di fa una breve pausa)
– E subito ne uscì Sangue e Acqua
– Presero il Corpo di Gesù e Lo avvolsero con teli insieme ad aromi. Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La Passione e Morte di Gesù sono le più grande prove date da Lui per dimostrare il suo Amore infinito verso ognuno di noi. Con i miracoli straordinari ha dimostrato di essere il Figlio di Dio.
Il Venerdì Santo ci presenta Gesù sofferente e poi crocifisso in Croce, ma dopo due giorni risorge e mostra di essere il Signore dell’Universo.
La bestia e il falso profeta adesso non soffrono e non vivono crocifissi, al contrario con le opere ingannevoli stanno crocifiggendo l’umanità, ricevono e riceveranno elogi dagli anticlericali e purtroppo anche da molti cristiani ingannati, ma Dio Padre interverrà e li getterà «VIVI NELLO STAGNO DI FUOCO, ARDENTE DI ZOLFO».
L’Apocalisse attesta che si sostituirà a Gesù Cristo un uomo potente appoggiato da dieci Nazioni del mondo, all’inizio si mostrerà molto buono e misericordioso, porterà una (falsa) pace e darà da mangiare a quanti si troveranno nell’indigenza. Poi, si svelerà come l’anticristo, il carnefice dei cristiani e di quanti non lo adoreranno in quanto dirà di essere dio.
La Passione di Gesù si perpetua ancora oggi per la presenza nel mondo di tanti precursori dell’anticristo, personaggi al massimo grado iniqui e disumani. Odiano ferocemente l’essere umano e sono pronti a realizzare progetti di estinzione di grande parte dell’umanità.
Gesù molto presto con un soffio li caccerà nell’inferno e bruceranno eternamente.
Nel Venerdì Santo Gesù si consegna ai suoi nemici perché era necessario farlo. Egli poteva polverizzarli tutti o pietrificarli per bloccarli e non farli nemmeno avvicinare a Lui o poteva compiere qualsiasi atto per cancellarli all’istante dal mondo.
Gesù essendo Dio e per riparare il peccato originale, ha permesso tutto, e lo spirito satanico possedeva tutti i suoi nemici. Li lasciò fare.
L’Amore ha spinto Gesù a redimere l’umanità e nella perfetta Giustizia di Dio, la morte di Croce è stata la vittoria sulla morte e sulla malattia.
Contemplando la Croce troviamo risposte ad ogni interrogativo. Gesù inchiodato alla Croce è l’immagine più sconvolgente che possiamo immaginare, ed è il segno della sua vittoria sui diavoli, sulla morte, sulla malattia, sul peccato.
Dio si fa Uomo per soffrire nella natura umana e per dimostrare ad ogni persona che la sofferenza e la morte non vanno più considerate come punizioni o disgrazie, sono in realtà esperienze redentive, e la migliore prova ci arriva da Gesù che le affronta e le vince.
La sua morte in Croce è la prova più grande dell’Amore che Dio ha per ognuno di noi, ha voluto sperimentare nella natura umana tutto quello che viviamo, tranne il peccato.
Gesù muore in Croce e assume su di sé la sofferenza e la morte, rendendole «buone», perché tutto quello che ha fatto Lui è buono.
Prima della venuta di Gesù la sofferenza e la morte venivano considerate come conseguenze del peccato, dopo la dimostrazione data da Lui con la sua morte in Croce, sofferenza e morte non sono più conseguenze del peccato. La sofferenza diventa strumento salvifico e in noi ripara i peccati. Con la sua morte in Croce Gesù fa scaturire vita e salvezza.
Gesù muore in Croce e ha reso salvifica la sofferenza, insignita di meriti per la vita eterna.
La ribellione alla sofferenza indica mancanza di docilità, di capacità di sopportazione e la non conoscenza di Gesù. Egli non manda mai alcuna sofferenza, Dio è Amore, e quando chiediamo aiuto nella preghiera, trasforma ogni nostra sofferenza in Grazie spirituali e anche fisiche con le guarigioni.
CHI SI RIBELLA SI DISPERA, CHI L’ACCOGLIE E PREGA CON UMILTÀ E SPIRITO DI SOPPORTAZIONE, OFFRENDO OGNI DOLORE A GESÙ, OTTIENE GRAZIE STRAORDINARIE.
Dio si fa Uomo per dimostrarci il suo Amore infinito, Lui Onnipotente, Eterno, Immortale, dimostra che tutti noi siamo la sua vera preoccupazione.
Sulla Croce Gesù appare come sconfitto agli increduli, quanti non hanno fatto l’esperienza del suo Amore. Affermano che Gesù predicava vita e salvezza, l’eliminazione della morte e del male ma nel mondo vince sempre la cattiveria. Per quanti sono accecati dall’orgoglio e dalla superbia è così, ma la verità è un’altra e a vincere è sempre Gesù. Prima o poi.
I buoni, quanti adorano Gesù, ricevono sempre giustizia dal Signore perché è impossibile il trionfo assoluto del Male.
L’Amore ha spinto Gesù a redimere l’umanità e nella perfetta Giustizia di Dio, la morte di Croce è stata la vittoria sulla morte e sulla malattia.
Contemplando la Croce troviamo risposte ad ogni interrogativo. Gesù inchiodato alla Croce è l’immagine più sconvolgente che possiamo immaginare, ed è il segno della sua vittoria sui diavoli, sulla morte, sulla malattia, sul peccato.
Dio si fa Uomo per soffrire nella natura umana e per dimostrare ad ogni persona che la sofferenza e la morte non vanno più considerate come punizioni o disgrazie, sono in realtà esperienze redentive, e la migliore prova ci arriva da Gesù che le affronta e le vince.
La sua morte in Croce è la prova più grande dell’Amore che Dio ha per ognuno di noi, ha voluto sperimentare nella natura umana tutto quello che viviamo, tranne il peccato.
Gesù muore in Croce e assume su di sé la sofferenza e la morte, rendendole «buone», perché tutto quello che ha fatto Lui è buono.
Prima della venuta di Gesù la sofferenza e la morte venivano considerate come conseguenze del peccato, dopo la dimostrazione data da Lui con la sua morte in Croce, sofferenza e morte non sono più conseguenze del peccato. La sofferenza diventa strumento salvifico e in noi ripara i peccati. Con la sua morte in Croce Gesù fa scaturire vita e salvezza.
Gesù muore in Croce e ha reso salvifica la sofferenza, insignita di meriti per la vita eterna.
La ribellione alla sofferenza indica mancanza di docilità, di capacità di sopportazione e la non conoscenza di Gesù. Egli non manda mai alcuna sofferenza, Dio è Amore, e quando chiediamo aiuto nella preghiera, trasforma ogni nostra sofferenza in Grazie spirituali e anche fisiche con le guarigioni.
CHI SI RIBELLA SI DISPERA, CHI L’ACCOGLIE E PREGA CON UMILTÀ E SPIRITO DI SOPPORTAZIONE, OFFRENDO OGNI DOLORE A GESÙ, OTTIENE GRAZIE STRAORDINARIE.
Dio si fa Uomo per dimostrarci il suo Amore infinito, Lui Onnipotente, Eterno, Immortale, dimostra che tutti noi siamo la sua vera preoccupazione.
Sulla Croce Gesù appare come sconfitto agli increduli, quanti non hanno fatto l’esperienza del suo Amore. Affermano che Gesù predicava vita e salvezza, l’eliminazione della morte e del male ma nel mondo vince sempre la cattiveria. Per quanti sono accecati dall’orgoglio e dalla superbia è così, ma la verità è un’altra e a vincere è sempre Gesù. Prima o poi.
I buoni, quanti adorano Gesù, ricevono sempre giustizia dal Signore perché è impossibile il trionfo assoluto del Male.
RICHIESTA DI PREGHIERE