Modalità della vera conversione spirituale – 07 Luglio 2023


Venerdì 7 luglio 2023

XIII Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mt 9,913)

Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, mentre andava via, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e Lo seguì. Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro Maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La conversione del pubblicano Matteo colpisce e ci spiega che basta un piccolo spiraglio di Bene nella vita di un peccatore, per permettere alla Grazia di Dio di agire e salvare. Dopo la chiamata di Gesù, tutto in Matteo divenne nuovo e vedeva la realtà qual era veramente, con occhi luminosi, perché era cambiata la sua mentalità.

Non era più il pubblicano che si lasciava odiare perché esattore delle tasse per conto dei romani, Matteo era rinato effettivamente nello spirito e dopo la chiamata di Gesù, «seguimi», iniziò a rinnegarsi e a cominciare a vivere la vera vita in Dio.

La sua conversione fu solo l’inizio della rinascita, in passato aveva compiuto opere buone, con la conversione tutta la sua vita doveva cominciare a cantare la gloria di Dio. «L’albero si riconosce dai frutti» (Mt 7,16). Gesù dice ancora che «un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni» (Mt 7,18).

Vuole dire che la persona buona si riconosce dalle sue opere buone, la persona cattiva si riconosce dalle opere crudeli, ingannevoli, dalle falsità e dalla doppia o tripla vita.

Dai comportamenti di Matteo dopo la sua conversione si deduce una vita irreprensibile e votata pienamente alla causa del Vangelo. Era ricco e si fece povero materialmente, la sua nuova e gioiosa ricchezza era la Grazia di Dio.

«Che giova infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?» (Mc 8,36). A questo però credono solo i cristiani!

Matteo lo comprese gradualmente ascoltando gli insegnamenti di Gesù, ed è stato grande il gesto iniziale di lasciare tutto e di non preoccuparsi più delle cose materiali. Un distacco non repentino, Matteo non venne attratto subito dalla predicazione di Gesù.

C’è una grande docilità di Matteo all’inizio del suo distacco dal banco che era una miniera d’oro per i guadagni giornalieri. Matteo era buono ma non riusciva a tirare fuori la sua vera natura, solo ascoltando le predicazioni di Gesù comprese il vero senso della vita e si accorse che non erano più i soldi né i beni materiali ad appagarlo.

Ma non è questo distacco dalle cose materiali la vera conversione, c’è ancora da lavorare per arrivare ad una buona spiritualità e si manifesta quando si compiono esclusivamente buone opere, quando il cristiano è onesto intellettualmente, sempre sincero e coerente, solo così si trasforma interiormente e poi esteriormente.

Le opere esteriori come la partecipazione alla Messa e agli incontri di preghiera non indicano la vera conversione.

Matteo non lasciò il banco delle imposte per continuare a vivere da esattore, ma per rinascere nello spirito e diventare una persona nuova.

La vera conversione avviene quando la vita cambia, avviene un cambiamento di rotta non più verso se stesso ma verso Gesù Cristo.

CONVERSIONE INDICA UNA TRASFORMAZIONE SOPRATTUTTO INTERIORE, SE È SOLAMENTE ESTERIORE NON È CAMBIATO NULLA. CONVERSIONE È UN CAMBIAMENTO DI SCELTE DI VITA, UN MUTAMENTO DEI PENSIERI CHE DEVONO MODIFICARSI DA CATTIVI A BUONI, DA FALSI A SINCERI, DA ODIOSI A MITI.

La preghiera umile e costante, i Sacramenti e il sincero rinnegamento manifestano che quel cristiano ha scoperto veramente il Volto di Gesù.

Matteo quando lasciò tutto e seguì Gesù, cominciò a lasciare soprattutto la parte negativa del suo essere. Più del denaro e delle ricchezze egli lasciò su quel banco l’orgoglio e l’ipocrisia della sua inutile vita, almeno fino a quel momento.

Per questo divenne credibile, Gesù lo scelse perché vedeva le sue grandi potenzialità e lo Spirito Santo lo guidò a scrivere anche il Vangelo.

Ed è proprio il suo Vangelo a dirci che egli era rinato dopo la sua conversione. Gli altri tre Evangelisti narrano la sua conversione e lo chiamano con il suo secondo nome, Levi, più che altro per rispetto e per non umiliare la sua persona. Essere esattore delle tasse era una gran brutta cosa.

Solo Matteo nel suo Vangelo scrive chi è Levi, il nome di pubblicano, ed è lui, indica che lui, Matteo, era un odioso pubblicano, un esattore delle tasse. Mostrò una edificante umiltà. Non nascose la sua vita disonesta per i millenni futuri a tutti i lettori del suo Vangelo, si scoprì così come era, senza ipocrisie e falsità.

Questa è stata la vera conversione di Matteo.

Non ha inventato altre storie per nascondere di essere stato un pubblicano che scandalizzava, anzi, lo scrisse per mostrare la gloria di Gesù, per esaltare la sua misericordia. Ecco cosa si intende per vera conversione: l’onestà intellettuale, la verità pronunciata in ogni circostanza, il rispetto verso tutti, l’amore e il perdono.

Il cristiano deve sempre considerarsi un peccatore beneficiato dalla Grazia di Dio. La sua vita deve dare gloria a Dio che lo ha perdonato.

Il cristiano convertito è credibile quando pratica le virtù e lotta con impegno giornaliero contro i vizi, lotta davvero contro le sue debolezze.

Il cristiano convertito deve mostrare con la sua vita di essere umile, sincero, mansueto e paziente. Così esalta la misericordia di Gesù.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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