Archivio Mensile: Agosto 2023

Vigilare per esaminare i pensieri sbagliati – 31 Agosto 2023 0

Vigilare per esaminare i pensieri sbagliati – 31 Agosto 2023


Giovedì 31 agosto 2023

XXI Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mt 24,42-51)

Tenetevi pronti.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’Uomo. Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero Io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni. Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

I Santi hanno meditato lungamente che questa vita è un pellegrinaggio, esiste la vita eterna ma anche molti cristiani considerano la vita eterna come qualcosa di insignificante. È la vera vita che dura per l’eternità ed ognuno vivrà le conseguenze di questa esistenza terrena.

Non deve incutere timore e non si deve esorcizzare la riflessione sulla morte, procura solo un grande bene spirituale e riporta coi piedi per terra.

Fa rientrare in sé anche la stessa malattia sia leggera che grave, e chi riflette sulla vita che conduce la riprende in mano e la veicola verso Dio, ovviamente se ha Fede, in caso contrario ricorre ad altri idoli o cerca modi viziosi e pervertiti per «dimenticare» la sua sofferenza.

Molte persone soffrono a causa delle cattiverie procurate da altri individui privi di morale o malati psichici forse ignari del loro disturbo mentale. SI PUÒ ESSERE BORDERLINE O SCHIZOFRENICI, portare in sé una scissione nella mente senza capirci nulla e di conseguenza suscitare sofferenze ai familiari e ad altre persone incolpevoli delle irrazionali scelte, appunto, di quanti hanno disturbi mentali.

Anche nelle persone apparentemente normali possono persistere sintomi di alterazione del pensiero, del comportamento e dell’affettività, da un tempo superiore ai sei mesi, con forte disadattamento e credono di fare bene anche le opere più cattive o corrotte. Arrivano a dimenticare il male compiuto e giustificano ogni cattiveria che commettono.

Le persone molto pericolose per la società, anche per gli stessi familiari, dovrebbero vivere in un ambiente riservato esclusivamente a loro.

La conoscenza delle cattiverie di tante persone, anche quelle insospettabili, deve farci pregare per chi non ci ama. La persona colpita dal disturbo di personalità difficilmente si rende conto di essere malata né comprende di essere pericolosa, più frequentemente considera i sintomi come tratti peculiari del proprio carattere e stile di vita e tende a voler cambiare l’ambiente, non se stessa.

La persona disturbata accusa sempre gli altri e non riesce a rientrare in sé e conoscersi, per capire che deve curarsi e migliorare per quanto possibile con la Grazia di Dio. Questo ci dice che se il cristiano deve pregare per i suoi nemici, deve anche riflettere che SPESSO I PERSECUTORI SONO DISTURBATI MENTALMENTE E NON RIESCONO A FRENARE LA GRAVITÀ DELLE LORO PAROLE E AZIONI. Vanno perdonati almeno nel proprio cuore, ma loro sono assai responsabili davanti a Dio.

Tutti sono colpevoli davanti a Dio, non si arriva a vivere questa condizione senza la complicità del soggetto, a meno che non ci sia l’intervento dei diavoli, abilissimi a far stancare la mente, a creare illusioni, ad infondere pensieri insensati con molta insistenza, fino a convincere la persona e in questo caso si può parlare anche di possessione diabolica.

DIO CONOSCE I CUORI E LA MENTE DI OGNUNO, LUI VEDE PERFETTAMENTE LA RESPONSABILITÀ O L’INNOCENZA DELLA PERSONA DISTURBATA, MA IL DISTURBO MOLTO SPESSO CRESCE IN CHI NON PREGA O PREGA MALE, IN CHI NON VUOLE GUARIRE PERCHÉ TROPPO LEGATO AL SUO ORGOGLIO.

Questo per dirvi che è necessario mantenere sempre desta la vita spirituale!

Per il cristiano che si è mantenuto vigilante, l’ultimo giorno non verrà «come un ladro di notte», non rimarrà sorpreso e confuso, perché ogni giorno sarà stato un incontro con Dio attraverso la preghiera e gli accadimenti più semplici e normali.

Il Signore ci mette in guardia in molti modi, con varie parabole, contro la trascuratezza, la pigrizia e la mancanza d’amore. Un cuore che ama è un cuore che vigila su se stesso e sugli altri. Dio ci raccomanda di vegliare su coloro ai quali ci legano particolari vincoli di Fede e di conoscenza.

Quando Gesù si riferisce al «ladro di notte», intende raccomandarci di non distrarre l’attenzione dal grande affare della salvezza dell’anima, e vuole che non consideriamo questo stare all’erta come qualcosa di meramente negativo: vigilare non significa solamente evitare di cadere addormentati per timore che possa succedere qualcosa di sgradevole mentre dormiamo.

Vigilare vuol dire rimanere sempre in attesa, non lasciarci vincere dai pensieri infondati o devianti, molto spesso così ambigui e insoliti.

Noi restiamo vigilanti per far agire Gesù in ogni circostanza della vita, per lasciarLo operare in noi, per vivere da vivi e non schiavi della mentalità corrente o dei suggerimenti non chiari o peccaminosi che vengono proposti soprattutto tramite i social media. Fate attenzione.

Solo il Signore ci dona la Luce per discernere la provenienza dei pensieri e ci facilita la realizzazione di quelli che arrivano da Lui.

Ringraziamo di continuo Gesù e la Madonna, forse in questo istante qualcuno sta pregando per noi, e la nostra anima riprende vigore grazie alla generosità di persone che forse non conosciamo, o di qualcuno che ci è molto vicino.

Per questo, pregate ogni giorno per i Sacerdoti, pregate sempre per me.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Gesù attende a braccia aperte i peccatori – 30 Agosto 2023 0

Gesù attende a braccia aperte i peccatori – 30 Agosto 2023

Mercoledì 30 agosto 2023

XXI Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mt 23,27-32)

Siete figli di chi uccise i profeti.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Si continua ancora ad approfondire l’annuncio e la conseguenza dei guai proferiti da Gesù a scribi e farisei. Questi dovevano essere troppo maliziosi per far scattare nel Signore una condanna che appariva definitiva per la vita condotta da questi personaggi teatrali, bravissimi a fingere, travestiti da ebrei osservanti.

In effetti essi osservavano rituali religiosi inventati da loro, non c’era la Volontà di Dio nei loro precetti e modificavano i Comandamenti.

Una grande tragedia quella che vivevano scribi e farisei e non erano in grado di capire la distanza siderale che oramai li separava da Dio. Erano sotto l’illusione per loro luminosissima ma rivolta al Male, avevano deviato dal cammino santo e si ritrovavano a giustificare i loro gravissimi errori nei confronti di Dio.

Erano finiti in fondo al tunnel invaso dall’oscurità, ma essi nell’inganno immaginavano di trovarsi nella verità e attaccavano Gesù.

Non c’era solo malizia nel loro comportamento, essa comunque scaturiva dalla perdita di Dio, della Luce che illumina la coscienza e mostra alla persona la realtà della sua vita e non lascia in balìa dell’identità congetturata.

Scribi e farisei supponevano di seguire Dio e diffamavano il Figlio Gesù ritenendolo nell’errore, nella piena eresia. Per loro Gesù era eretico!

La differenza con l’eretico di oggi si trova nel tradimento e nella manipolazione delle Sacre Scritture, mentre la predicazione di Gesù completava l’Antico Testamento, ma come potevano comprenderlo gli infedeli ebrei?

È vero che il Signore affermava alcune Verità nuove e non presenti nelle antiche Scritture facendo scattare nei suoi nemici alcuni capi di imputazione, motivati dall’odio e dalla voglia di eliminare questo Uomo che però compiva miracoli straordinari, ma qui sorge una riflessione: Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea pur essendo autorevoli membri del sinedrio credevano in Gesù. Come mai?

San Luca nota che Giuseppe d’Arimatea era una persona buona e giusta, lo stesso si poteva dire di Nicodemo, essi erano rispettivamente membro autorevole del sinedrio il primo e dottore della Legge, fariseo e membro del sinedrio il secondo. Divennero discepoli di Gesù pur facendo parte del sinedrio che odiava a morte il Signore e questo sta ad indicare che il sinedrio era infedele, blasfemo e aveva tradito Dio.

Tranne, appunto, Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea, tanto che la Chiesa li ha canonizzati e la loro festa liturgica è il 31 agosto.

Questi due Santi si sono santificati per la loro bontà, per l’onestà intellettuale che per i cristiani deve rimanere l’identità eccelsa e nobile, sia davanti a Dio che conosce tutto, sia davanti agli uomini che non vedono dentro, ma percepiscono dove è presente la correttezza.

«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità».

Senza voler giudicare alcuno, solo per constatare la vita senza vergogna che mostrano tanti personaggi dello spettacolo, dello sport e di altri ambiti che all’esterno amano rivestirsi in ghingheri e orpelli, mentre devastano i giovani e quanti li ascoltano o seguono le loro opere scandalose.

I valori si sono capovolti e moltissimi cattolici arrivano a confondersi dinanzi alle rappresentazioni della vita indecente e corrotta di gente famosa che sfoggia con fanatismo, indecenza e vizi come se fossero i veri valori. Lasceranno ricordi in questo mondo quanti seminano scandali soprattutto pubblici, ma verrà tempo in cui malediranno in eterno quanto compiuto in questo mondo.

ESSI SOFFRONO INTIMAMENTE SENZA TREGUA PER LA MANCATA FELICITÀ CHE SI ILLUDONO DI VIVERE MA NELL’ANGOSCIA E NELLE PAURE PERIODICHE, COSÌ LA RINCORRONO SUI BINARI SBAGLIATI, NEL FRATTEMPO IL BENESSERE E IL SUCCESSO NON APPAGANO MAI.

SONO SEMPRE IN CERCA DI QUALCOSA PER ACQUIETARE IL LEONE RUGGENTE CHE DALL’INTERNO RUGGISCE.

Intanto Gesù desidera salvare le anime di tutti, cerca i peccatori per suscitare il pentimento.

Neanche per loro è chiusa la possibilità di liberarsi dalle catene della vita insopportabile e banale, ogni peccatore ha la possibilità di recuperare la dignità smarrita e di risalire dal burrone dei vizi che indicano immoralità e corruzione.

È molto difficile pentirsi senza la preghiera, occorrono le preghiere dei buoni per ricevere tanti aiuti spirituali, per guarire da tanti mali.

GESÙ LI ATTENDE A BRACCIA APERTE E DINANZI AL LORO PENTIMENTO DIMENTICA SUBITO IL LORO PASSATO, OGNI PECCATO COMMESSO E LI ABBRACCIA.

Gesù non condanna nessuno, sono le scelte sbagliate dei peccatori ostinati a far perdere ogni Bene, quel Bene che se vissuto rimane eternamente. Tutto passa e niente rimane per sempre. Solo Dio è quel valore insostituibile e facilmente raggiungibile ma bisogna esaminare la coscienza e ripartire dal binario giusto, quello della docilità alla Volontà di Dio.

Questo può farlo qualsiasi peccatore che umilmente scopre la vita sperperata nelle cose effimere e rinasce santamente in spirito e verità.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Certi pensieri strani si stabilizzano nella mente – 29 Agosto 2023 0

Certi pensieri strani si stabilizzano nella mente – 29 Agosto 2023


Martedì 29 agosto 2023

XXI Settimana del Tempo Ordinario

Martirio di San Giovanni Battista

+ VANGELO (Mc 6,17-29)

Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista.

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Erode aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri. Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto. E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Questa festa ci ricorda l’agire malvagio di persone devastate dal Male e pronte a tutto pur di raggiungere i loro obiettivi, senza preoccuparsi dei danni che procurano agli altri, come nel caso di Giovanni Battista.

Non hanno la forza spirituale né il desiderio di agire nella verità e di bloccare la loro istintività delirante, e riescono appena a rientrare in sé solo in presenza di qualche disgrazia o di sofferenze acute. Sono però pochi quelli che chiedono perdono a Dio.

Noi Sacerdoti non facciamo politica ma la Dottrina Sociale della Chiesa indica che è opportuno interessarci delle condizioni dei cittadini e possiamo farlo esprimendo indicazioni che conducono ai principi non negoziabili e ai valori cristiani.

I punti principali della Dottrina Sociale cristiana riguardano: l’Uomo; il lavoro; lo Stato.

Di queste esigenze sociali cristiane si sono fatti portatori in tutto il mondo numerosi cattolici, fra i quali San Giovanni Bosco, San Giuseppe Benedetto Cottolengo, Federico Ozanam, Léon Harmel ed altri.

A noi Sacerdoti deve interessare solo il Bene dei cittadini, sostenendo i politici cristiani che non si preoccupano dei loro interessi e servono i cittadini.

Noi Sacerdoti parliamo dei valori cristiani e invitiamo a seguirli. Diversi cattolici chiedono ai parroci indicazioni di voto, le risposte dovrebbero far risaltare la ricerca di Gesù Cristo nei programmi e nella vita di determinati politici.

Se fossero molti i politici cattolici difensori del Vangelo, gli italiani vivrebbero in una civiltà oggi sconosciuta ed è quella che vuole instaurare Gesù. Noi dobbiamo aiutare Gesù e la Madonna, non quanti sono ostili a Dio.

È urgente la presenza di tanti nuovi Giovanni Battista in grado di annunciare la Verità della Bibbia, senza temere le ripercussioni dei cattivi e dei traditori.

La festa di oggi è particolare, è dedicata all’unico Santo, dopo la Madonna, di cui si festeggia la sua morte oltre che la sua nascita. Dio ha voluto che il suo popolo Lo ricordasse anche con la festa di oggi per il suo martirio, ad indicarci la sua Fede e che per diventare veri seguaci di Gesù bisogna avere una Fede forte, essere coraggiosi e non curarsi del giudizio altrui quando è doveroso e opportuno gridare la verità.

La sua morte scaturisce da una vendetta consumata in un clima immorale, indecente e con un re fuori di sé, bavoso per vedere ballare una ragazza. Arrivò a fare una promessa inconcepibile, volle donare la metà del suo regno per vederla ballare. La risposta della ragazza fu inaspettata.

«Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista».

Scendere a compromessi fa perdere la cosa più preziosa della persona ed è la sua dignità.

Erode cambiò parere e decisione su Giovanni Battista, dalla paura passò alla sua morte per vedere ballare una ragazza. Che bassezza!

Un re dimostrò di non poter gestire i suoi impulsi e si lasciò vincere dai piaceri della carne.

Certi pensieri che si stabilizzano nella mente di chi non prega o vive nella corruzione, diventano le guide da seguire, pensieri falsi e diabolici trasformati in dogmi da seguire assolutamente. Molto spesso per il rispetto umano, per mantenere amicizie umane e paragonabili all’aria fritta.

Abbiamo assistito a molti fallimenti di persone troppo sicure e bugiarde. Queste persone non riescono a discernere nulla, sono potentemente schiave del potere, del denaro, delle bugie e degli affari. Non vedono assolutamente il Bene da fare e sono sottomessi al Male.

Tutte le tentazioni sono superabili, proprio tutte, si possono vincere invocando Gesù e recitando il Santo Rosario alla Madonna!

San Giovanni Battista è il grande modello dei cristiani che seguono con coraggio Gesù Cristo e non temono ritorsioni nella difesa di Dio, della Santa Chiesa e del Vangelo storico.

Sono i cristiani che hanno incontrato veramente il Volto di Gesù a non avere rispetto umano, essi non si vergognano pubblicamente di testimoniare Dio e non trascurano i doveri religiosi anche se vengono giudicati dai cattivi e dai diffamatori.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Il più terribile tracollo morale dei Pastori – 28 Agosto 2023 0

Il più terribile tracollo morale dei Pastori – 28 Agosto 2023


Lunedì 28 agosto 2023

XXI Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mt 23,13-22)

Guai a voi, guide cieche.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il Regno dei Cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi. Guai a voi, guide cieche, che dite: “Se uno giura per il Tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l’oro del Tempio, resta obbligato”. Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l’oro o il Tempio che rende sacro l’oro? E dite ancora: “Se uno giura per l’altare, non conta nulla; se invece uno giura per l’offerta che vi sta sopra, resta obbligato”. Ciechi! Che cosa è più grande: l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il Tempio, giura per il Tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Gesù continua a svelare l’identità degli scribi e dei farisei celata sotto i filattèri e le frange, dietro una ritualità fatta di annunci e di un’osservanza religiosa inesistente. Da qui si comprende l’inefficacia delle parole senza Fede e questo oggi viene percepito dai cristiani che non trovano in molte Chiese né ascoltano una spiritualità coerente al Vangelo.

Intanto, non sono solo le parole che si pronunciano ad esprimere la presenza della Fede nel cristiano, è la sua retta vita, le opere buone che compie.

La vanità, l’inutile ostentazione degli scribi e dei farisei non bisogna considerarle come una condotta da applicare solamente a loro, e loro venivano disapprovati da Gesù. Anche la nostra generazione ha i suoi ipocriti, quegli impostori vestiti di abiti sacri che tradiscono il Signore per l’ambizione e le ricompense dei potenti e dei ricchi iniqui.

Gesù prima di questa nuova invettiva contro scribi e farisei, aveva precisato che farsi chiamare rabbi, che significa «maestro mio» o «padre», era per Lui un abuso di autorità perché uno solo ha diritto d’essere chiamato «Padre» ed è Dio, e uno solo è il vero Maestro, il Cristo, che è la Parola del Padre.

Questo ammonimento era diretto agli scribi e ai farisei e non ai Sacerdoti cattolici, Gesù non aveva ancora istituito il sacerdozio. Nella Chiesa Cattolica sono chiamati Padri i Religiosi solo perché, come Sacerdoti della Nuova Alleanza rappresentano il Signore.

Il Sacerdote cattolico è un Alter Christus.

L’ammonimento di Gesù agli scribi e ai farisei, metteva in guardia tutti sulle messinscene spettacolari proprio di coloro che erano chiamati ad essere di esempio al popolo, chiamati a mostrare con la vita onesta e le buone opere l’esistenza di Dio.

Qui emerge il distacco totale tra la propria immaginazione e la vita reale, tra l’idea che si ha di sé e il valore della persona davanti a Dio.

Si scende sempre più in basso nella vita spirituale quando si tralascia l’osservanza dei Comandamenti e non si prega più con il cuore, quando la preghiera è monotona, considerata più come una pratica da completare presto che un incontro amorevole con Gesù.

Questo svuotamento spirituale non avviene di solito in modo consapevole ma si è sempre responsabili, è il punto in cui il cristiano ha già perduto la bussola della sua vita e non sa più da dove e come ricominciare. Si è perduta la comunione con Gesù e la Madonna, la vita scorre senza l’impegno di compiere nella giornata quanto c’è di più importante: pregare.

Gesù è Amore e Misericordia, contro scribi e farisei fu costretto a proferire dei «guai», smascherandone tutte le grettezze ipocrite, e questo dovrebbe intimorire soprattutto quei Ministri di Dio che oggi non osservano più la sana dottrina e preferiscono occuparsi del sociale trascurando Dio e i poveri della parrocchia.

I guai lanciati da Gesù a scribi e farisei indicano l’irrimediabilità della loro condotta di vita. Eppure si consideravano i puri e perfetti di Israele, gli unici che potevano insegnare e addirittura anche correggere gli ebrei. Invece davanti a Dio erano solo dei disgraziati.

I Sacerdoti devono pregare molto nella giornata fino a diventare essi stessi preghiera, con una vita retta e l’osservanza dei Comandamenti.

Apro una parentesi per valutare la possibilità dell’attenuante: sono consapevoli della vita traviata e del cammino verso la disperazione?

La risposta esatta su essi la conosce solo Dio, di sicuro la perdita della Fede rende anche gli ostinati peccatori cristiani che seguono Gesù, come dei pagani perché non avendo più Fede, non osservano i Comandamenti, non riescono a frenare i pensieri instabili che portano ad una vita dissoluta.

Molti cristiani abbandonano la preghiera e la Santa Messa perché l’aridità li svuota e non sanno cosa fare, non avvertono più alcun interesse verso Dio, non pregano né Lo adorano più perché si annoiano.

Quando si perde il gusto della preghiera e si smarrisce la comunione con Gesù e Maria, l’intelletto confuso non permette di dare conto a Dio delle opere e scelte, tanto che questi cristiani si stabilizzano nella mentalità in cui trovano l’appagamento dei loro capricci.

Nella Chiesa è in atto il più tragico tracollo morale, molti sono come ciechi che non vedono più il Bene e seguono la strada della perdizione.

«Guai a voi, guide cieche. (…) Ciechi! (…) Ipocriti».

Questa cecità colpisce anche i cristiani che hanno abbandonato l’osservanza dei Comandamenti e non si curano più della vita spirituale. Può avvenire ai laici ma anche ai Cardinali, Vescovi e Sacerdoti. Nessuno è escluso, anzi, chi più ha avuto dal Signore più grande sarà la responsabilità davanti a Lui.

«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il Regno dei Cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare».

Recitiamo con grande fiducia e costanza il Santo Rosario per l’amata Chiesa, la trasfigurazione dei Vescovi, dei Sacerdoti e di tutti i peccatori.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

Nel nostro sito numerosi articoli interessanti, libri e altro:  www.gesuemaria.it

La Fede carnale e la Fede spirituale – 27 Agosto 2023 0

La Fede carnale e la Fede spirituale – 27 Agosto 2023

Domenica 27 agosto 2023

XXI Domenica del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mt 16,13-20)

Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del Regno dei Cieli.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarea di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell’Uomo?». Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Voi chi dite che Io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei Cieli. E Io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di Essa. A te darò le chiavi del Regno dei Cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei Cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei Cieli». Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che Egli era il Cristo. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Ancora oggi il tema centrale è la Fede. Il Vangelo ci fa conoscere che la Fede può essere carnale, quindi venire dalla carne e dal sangue, o spirituale, quindi venire dallo Spirito di Dio che abita in noi.

La conoscenza ci arriva dalle parole di Gesù a Pietro, poco prima di designarlo Capo del collegio degli Apostoli e suo Vicario.

Quando Pietro assunse con forza e brillantezza questa carica con la discesa dello Spirito Santo nella Pentecoste, divenne la guida spirituale di tutti i cristiani e non si occupò del pensiero dei politici di quel tempo né fece accordi con l’Impero Romano.

La sua missione era concentrata nell’apostolato per far conoscere Gesù Cristo, da Lui convintamente ritenuto Figlio di Dio.

Nessun ateo o idolatra apprezzava Pietro e questo per i millenni è il vero segno della piena fedeltà a Dio di un Papa. I nemici del Cristo sono acerrimi nemici del Papa, hanno sempre lottato con subdola ferocia tutti i Papi della storia cristiana.

Pietro non cercava consensi né considerava lontanamente immaginabile allearsi con i nemici del Signore, in lui era presente il Primato del Papa. I romani e altri idolatri lo chiamavano eretico, come già Gesù era stato definito eretico molte volte dai farisei e dai traditori di Dio.

È vero che anche quanti nella Chiesa sono eretici ricevono accuse di eresia, la differenza è che questi vengono accusati dai cattolici fedeli a Gesù Cristo, mentre gli accusatori dei cattolici coerenti sono gli atei e i pagani.

Sono proprio i non credenti i grandi persecutori dei veri cattolici, e rimane impossibile che gli atei e i pagani siano favorevoli a un Papa.

Pietro venne crocifisso a testa in giù su sua richiesta e non ebbe mai consensi dai pagani né dalla politica di quel tempo. Erano tutti suoi nemici.

Ritorno alla Fede carnale e a quella spirituale. Quella carnale si distingue soprattutto per la sua presunzione, in Nome di Dio pretende di dare risposte su tutto, soprattutto sulle apparizioni e sulla dottrina cattolica. Persone quasi senza Fede hanno la presunzione o la spocchia di sentenziare senza prove né alcuna spiritualità.

La Fede spirituale è colma di adorazione verso Dio e i suoi tratti sono opposti a quanto detto su quella carnale. C’è più mitezza e apertura all’azione di Dio, senza porre limiti o ostacoli alla rivelazione che lo Spirito Santo compie per la conversione del mondo.

In Pietro c’era la debolezza dettata dall’amore disordinato per Gesù, almeno fino alla morte di Gesù. Pietro nei tre anni aveva Fede ma anche dubbi, credeva fermamente in Gesù ma gli suggerì di non vivere la Passione, era un uomo forte e al contempo debole.

Pietro rinnegò per il terrore del momento ma non tradì Gesù neanche per un solo istante, non scelse gli applausi per il forte legame che intratteneva con Gesù. Questo avviene a tutti i seguaci di Gesù. Quando il cristiano prega molto e adora l’Eucaristia non arriva mai a tradire il Signore per la potente e confortante presenza dello Spirito Santo.

Quando non c’è la Fede è facile confondere Gesù con Elia o Geremia, come oggi si confonde Gesù con i falsi profeti presenti nelle altre pseudo religioni. Gli Apostoli riportarono quanto altri dicevano del Signore, erano le parole di quanti non avevano Fede.

Alla prima domanda di Gesù, «la gente chi dice che sia il Figlio dell’Uomo?», hanno risposto tutti gli Apostoli e alla seconda, «voi chi dite che Io sia?», rispose solo Pietro. Lui era stato designato ad essere il Vicario, primo Papa.

Quando guidava la Chiesa, Pietro si recò in molte città per predicare Gesù, il Vangelo e il Cristianesimo. Gesù ha costruito la Chiesa sulla Fede di Pietro, una Fede professata pienamente ed esclusivamente, oltre a testimoniarla con la sua vita.

La Fede carnale fatta di presunzione non trovava posto in Pietro, nonostante i suoi pacifici dubbi iniziali egli amò profondamente Gesù e si abbandonò alla sua Volontà senza preoccuparsi delle vicende umane.

Praticò una Fede spirituale che è saggia, docile e adoratrice di Dio. Da ogni sua parola fuoriusciva il fuoco che incendia le anime di amore verso Dio e i credenti ascoltavano senza disperdersi, si avvicinavano alla Chiesa e adoravano solo il Figlio di Dio, Gesù Cristo.

Negli Atti degli Apostoli leggiamo il miracolo compiuto da Pietro allo storpio che chiedeva l’elemosina davanti al Tempio: «“Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel Nome di Gesù Cristo, il Nazareno, alzati e cammina!”. Lo prese per la mano destra e lo sollevò. Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono e, balzato in piedi, si mise a camminare; ed entrò con loro nel Tempio camminando, saltando e lodando Dio» (3,6-8).

La Fede autentica in Gesù permette di ottenere anche miracoli umanamente impossibili.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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La responsabilità del Sacerdote davanti a Dio è immensa – 26 Agosto 2023 0

La responsabilità del Sacerdote davanti a Dio è immensa – 26 Agosto 2023


Sabato 26 agosto 2023

XX Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mt 23,1-12)

Dicono e non fanno.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

L’arroganza di scribi e farisei scaturiva da una indecente usurpazione, essi si erano seduti sulla cattedra di Mosè e insegnavano le loro teorie, trascurandone molte di quelle antiche. Erano i modernisti di quel tempo.

Come succede anche oggi in moltissime facoltà di Teologia, dove è quasi difficile trovare l’insegnamento del vero Magistero della Santa Chiesa.

I teologi che ancora resistono alla ventata neomodernista che ha sommerso la sana dottrina, sono quasi costretti ad insegnare sottovoce. Questi teologi coerenti aiutano secondo la Volontà di Dio i nuovi Sacerdoti, coloro che diventeranno l’aiuto spirituale determinante per milioni di cattolici. Ma teologi graditi a Dio ne sono rimasti pochi.

I SACERDOTI PIENI DI FEDE E NON DISPONIBILI A BARATTARE CON IL MONDO PAGANO LA FIDUCIA CHE GESÙ RIPONE IN ESSI, SONO QUELLE LAMPADE ACCESE CHE EMANANO TANTA LUCE PER GUIDARE NEL CORRETTO PERCORSO SPIRITUALE ANCHE I CIECHI.

La cecità spirituale si trova inevitabilmente in tutti i cattolici che hanno trascurato la formazione spirituale e hanno scelto con estrema debolezza una vita superficiale, quella che illude allegramente e allo stesso tempo annebbia l’intelletto, fino a precipitare nella fossa della dannazione eterna.

Gesù oggi ci dice che l’uomo è molto bravo anche nel compiere opere contrarie a quanto afferma. Ci vuole poco a diventare bravi nel compiere il Male, ognuno trova in sé l’inclinazione naturale e non deve sforzarsi molto per degenerare ancora di più la sua vita.

Quante persone cattive fin dalla nascita, crescendo diventano tali e quali ai demoni!

È IMPEGNATIVO INVECE FARE DEL BENE, FARLO PER AMORE E CON SOMMO DISINTERESSE.

Chi detiene il potere e non è rinforzato spiritualmente, se non prega e non cura una Fede concreta in Gesù, inevitabilmente finisce per diventare ateo ed agire come un piccolo dio. È il potere a trasformare con un automatismo sincronizzato tutti i potenti che nel loro operare assumono unicamente la mentalità del «do ut des».

Questa formula di origine giuridica presente nel diritto romano indica uno scambio: «Do a te perché tu dia a me», praticato sovente nelle tenebre.

IL SACERDOTE INVECE NON DEVE MAI CEDERE AL COMPROMESSO, SE LO ACCETTA NON È PIÙ UN UOMO DI DIO E DIO NON HA PIÙ FIDUCIA IN LUI. DIVENTA UNA CANNA AL VENTO, UN UOMO SENZA ALCUNA CREDIBILITÀ.

E SE IL MONDO PAGANO E LA SCHIERA DI CATTOLICI MODERNISTI CERCANO IL SACERDOTE «COME UNO DI NOI», QUEL SACERDOTE È SENZA DIO E SI PERDERÀ.

La responsabilità del Sacerdote davanti a Dio è immensa, e una maggiore consapevolezza del suo ruolo accresce la volontà di voler fare bene.

Ogni Sacerdote è chiamato all’imitazione di Gesù, a diventare modello per tutti e non solamente dei cristiani, ma il suo ruolo deve diventare un servizio e non un potere. La sua missione vissuta nell’intensa preghiera lo deve rendere sempre più interessato al bene di tutti i parrocchiani, senza alcuna forma di discriminazione.

Solo così il Sacerdote è modello di vita cristiana e la sua vita è una vera testimonianza.

Sarà sempre coerente e non sarà mai come quelli che un po’ ovunque «dicono e non fanno».

Chi non è umile non può servire gli altri. Senza umiltà e spirito di servizio non è possibile vivere la carità, che resta senza effetto.

Gesù è l’esempio supremo di umiltà e di dedizione agli altri. Nessuno ebbe mai dignità paragonabile alla sua, nessuno servì con altrettanta sollecitudine gli uomini: «Io sto in mezzo a voi come Colui che serve».

Tuttora Gesù mantiene lo stesso atteggiamento verso ciascuno di noi: disposto a servirci, ad aiutarci, a sollevarci dalle cadute.

Questo è il momento di intensificare le preghiere e di avvicinarci al Signore con immensa fiducia, sicuri che Lui ascolta e vuole aiutarci. Preghiamo per l’umanità, per la conversione di Vescovi e Sacerdoti, per i peccatori e quanti agiscono in questi tempi con disumano odio contro uomini e donne di tutto il mondo.

Imitiamo Gesù nel saper servire con amore tutte le persone che conosciamo. Servire significa essere utili, disponibili, premurosi nell’aiutare, collaborare per sanare le ferite morali altrui, fare del bene, essere docili con chi non ci ama e amare tutti senza limiti.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Amarsi per trovare l’equilibrio emotivo e mentale – 25 Agosto 2023 0

Amarsi per trovare l’equilibrio emotivo e mentale – 25 Agosto 2023

Venerdì 25 agosto 2023

XX Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mt 22,34-40)

Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, Lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande Comandamento?». Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo Comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due Comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La spiegazione di Gesù alla pretestuosa domanda del fariseo è abbastanza chiara, afferma che l’uomo è stato creato per adorare e servire Dio, nella vita la cosa più importante è adorare Dio e poi con l’Amore di Dio si devono amare tutti gli altri come ognuno ama se stesso.

Qui viene fuori un impedimento abbastanza serio per quelli che sono incapaci di amare se stessi e non si accettano per qualche ragione.

MOLTI NON ACCETTANO LA LORO CONDIZIONE DI VITA, ALTRI SI RIBELLANO AL LORO PASSATO E LO VEDONO SEMPRE DIVERSO SENZA TROVARE LA GIUSTA INTERPRETAZIONE, ANCORA ALTRI RECRIMINANO SULLE OCCASIONI SPRECATE, SECONDO LA LORO PROSPETTIVA E TUTTI SI ANGUSTIANO.

La tristezza e il tormento interiore provengono da una grande insoddisfazione e solo Gesù può dare la vera felicità, fa trovare l’appagamento con quello che si possiede perché l’anima pura e gioiosa trova grande diletto in Dio. Non servono le cose inutili del mondo.

Amare se stessi significa prendersi davvero cura di sé.

Amare se stessi è forse la sfida più difficile, perché deve avvenire in una condizione di assoluta onestà intellettuale, senza finzioni, illusioni, orgoglio, falsità storiche. L’amore verso se stessi è la conclusione di un percorso che inizia con la conoscenza personale, ma anche in questa fase iniziale deve essere presente un po’ di amore verso se stessi.

OCCORRE CORAGGIO OCCUPARSI CON PIENA SINCERITÀ DI SÉ, ED È UN’ATTIVITÀ DI INTROSPEZIONE O DI ESAME SPIRITUALE PER CONOSCERSI BENE.

CHI NON COMPIE QUESTO ESERCIZIO, RIMANE COME AL DI FUORI DEL PROPRIO CORPO E SI ILLUDE DI FARE TUTTO BENE, NON RIESCE A CONOSCERSI NÉ RIESCE A FARE QUALCOSA PER MIGLIORARSI.

Non bisogna bloccarsi dinanzi a qualsiasi critica, non c’è necessità di confrontarsi con i personaggi famosi che fingono e sono artificiosamente elevati dal contesto, perché noi abbiamo già un modello, l’unico: Gesù Cristo.

Bisogna imparare ad ascoltarci, ad amarci e a perdonarci.

Non ci può essere ascolto delle esigenze interiori che la coscienza reclama se non c’è silenzio e pace interiori, senza dimenticare quello esterno. Quello interno dispone la persona ad ascoltarsi, a capire le vere problematiche personali che ha cercato di occultare in molti modi e ricorrendo a mezzucci anche molto ingenui.

SE C’È L’ASCOLTO DI SÉ, QUINDI LA CONOSCENZA PERSONALE, LA PERSONA IMPARA AD AMARSI E AD ACCETTARSI COSÌ COM’È, SENZA ALCUNA PAURA!

L’accettazione di sé non riguarda esclusivamente quelle persone che hanno affrontato problemi seri nella vita o vivono in modo modesto o che hanno sofferto per le continue prepotenze dei conoscenti ed anche dei propri familiari.

Chi si accetta vuol dire che ha cominciato a conoscersi, a vedere cosa c’è dentro di sé e può arrivare al perdono di sé. Di conseguenza può perdonare gli altri. Vuol dire anche dimenticare per sempre i torti subiti, anche se rimane difficile non ricordare le ferite patite, quindi, occorre guarire le ferite morali, chiedendo al Signore Gesù di intervenire e di curarle.

Quando si pensano le contrarietà passate, la preghiera sana i ricordi e permette di considerarle con amore e con molta pace.

Il perdono di se stesso è possibile ricordando il passato e valutandolo nella maniera spirituale, per assimilarlo nella gioia e farlo diventare parte buona della vita. Non deve essere più un passato ricordato con sofferenza, rabbia, sete di vendetta e cattivi giudizi verso chi ne è stato la causa.

La capacità di perdonare si impara anche dall’esperienza, dai propri genitori soprattutto, e Dio non fa mancare il suo aiuto. Quando si possiede una buona conoscenza personale e si vive nella pace interiore, il cammino spirituale diventa gioioso e fruttuoso per sé e per gli altri.

CHI RIESCE AD AMARE SE STESSO È CAPACE DI AMARE TUTTI, IN CASO CONTRARIO RIVERSERÀ SUGLI ALTRI TUTTO IL RANCORE ARRUGGINITO DELLA SUA VITA.

Chi ama davvero non ha più un amore pieno di orgoglio, al contrario, diventa un amore spirituale e potente proprio nella misura della perdita dell’orgoglio.

Il punto più importante del Vangelo di oggi è quello di amare Dio, lo sappiamo, di metterLo al centro di tutto, di amarLo con tutto il cuore.

Rimane difficile se il cuore è impegnato ad adorare molti idoli e non ha spazio né fervore per amare il Signore. Molti amano Gesù, annunciano pure il suo Nome, ma spesso non mostrano di imitarLo e di agire come indica Lui nel Vangelo.

Molti cristiani pregano Gesù ma poi di Gesù non osservano la sua Parola e il nucleo centrale è di compiere la Volontà del Padre.

Solo questa obbedienza ci rende veramente seguaci di Gesù e Lui così può gioire di noi, altrimenti non ci considera veri discepoli e la nostra preghiera non vale assolutamente nulla. In pratica, è una preghiera solamente umana ed è una perdita di tempo.

Gesù ci aiuta ad amarci per trovare l’equilibrio interiore e mentale, per scoprire l’onestà intellettuale e vivere nell’umiltà così come visse Lui.

Per raggiungere l’equilibrio emotivo dobbiamo imparare a stare bene anche da soli e non dipendere emotivamente dagli altri. 

1) Lascia perdere ciò che non ti serve.

2) Abbandona il giudizio.

3) Sviluppa la gratitudine.

4) Scopri chi sei veramente e chi è Gesù per te.

Per raggiungere l’equilibrio mentale:

1) Diminuire lo stress.

2) Rilassarsi.

3) Ossigenare il cervello con il silenzio interiore, recitando il Santo Rosario, ripetendo molti atti di amore nella giornata a Gesù e alla Madonna.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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L’intelligenza umile e l’onestà di Bartolomeo – 24 Agosto 2023 0

L’intelligenza umile e l’onestà di Bartolomeo – 24 Agosto 2023


Giovedì 24 agosto 2023

XX Settimana del Tempo Ordinario

San Bartolomeo Apostolo

+ VANGELO (Gv 1,45-51)

Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato Colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il Figlio di Giuseppe, di Nazareth». Natanaèle gli disse: «Da Nazareth può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, Io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, Tu sei il Figlio di Dio, Tu sei il Re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità Io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli Angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’Uomo». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

È bellissima l’affermazione che Gesù spende per un uomo che incontra durante il cammino di nome Natanaèle, poi cambiato in Bartolomeo: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Non è un sempliciotto Natanaèle, al contrario è dotto e preparato sulle Sacre Scritture, le conosce così bene da affermare: «Da Nazareth può venire qualcosa di buono?».

Una cittadina conosciuta per la sua inconsistenza sociale, mentre il Messia era stato profetizzato come nativo di Betlemme, quindi Natanaèle non trovava alcun riscontro con l’Uomo che veniva indicato da Filippo come il Messia. «Abbiamo trovato Colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il Figlio di Giuseppe, di Nazaret».

Contrariamente agli orgogliosi e agli ostinati inflessibili, spesso paragonabili alla testardaggine dei muli, Natanaèle mostra immediatamente una intelligenza superiore e umile, non è sufficiente infatti essere solamente intelligenti.

L’intelligenza senza umiltà è arroganza, anche i diavoli sono intelligenti come lo sono noti potenti venduti al Male che agiscono per corrompere.

Filippo avvisò Natanaèle dell’arrivo di Gesù e in un minuto la sua vita cambiò, le parole del Signore lo sconvolsero: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Egli accolse le parole di Gesù come rivelazione proveniente da Dio. Parole che danno di Natanaèle un’immagine perbene, parole che ognuno di noi vorrebbe sentire per se stesso, e che vengono riferite nella verità dalle persone oneste intellettualmente.

NATANAÈLE ERA SINCERO E UMILE, NON C’ERA FINZIONE IN LUI COME QUANTI AMANO ADULARE GLI ALTRI PER AVERNE VANTAGGI ANCHE AL SOLO FINE RELAZIONALE.

O quelle persone che amano lodarsi di continuo e cercano affannosamente negli altri più che l’amicizia, l’elogio, una gratificazione umana.

Qui si nota facilmente la mancanza di autostima e la presenza di una ricerca affannosa di continui riconoscimenti umani, denotando comunque, lo scarso equilibrio psicofisico. L’aspetto psichico e fisico nello stesso tempo è quello riguardante i rapporti tra processi psichici e fenomeni fisici.

TRISTEZZA, RABBIA, ANGOSCIA, PAURA: SONO LE EMOZIONI CHE POSSONO RENDERE INSTABILI.

Meglio imparare a controllarli per raggiungere l’equilibrio psico-fisico.

Il controllo esclusivamente scientifico non arriva a guarire completamente la persona, OCCORRONO I SACRAMENTI, LA PREGHIERA, LA PRATICA COSTANTE DELL’ONESTÀ, DELLA BONTÀ, DELLA VERITÀ e il distacco convinto dalle bugie e dai comportamenti ingannevoli e bugiardi.

Guardiamo al Santo Apostolo di oggi, Bartolomeo, per capire quale altezza morale bisogna raggiungere per agire sempre onestamente.

Bartolomeo era una persona esemplare e quelli come Lui sono modelli che seguono i principi etici e li insegnano ai figli, ai dipendenti o sottoposti.

Bartolomeo non credeva inizialmente in Gesù perché arrivava da Nazareth, ma non cercava assolutamente di fuorviare o distogliere Filippo dal Signore: qui viene evidenziata la sua straordinaria onestà intellettuale.

Tra Filippo e Natanaèle troviamo due diversi modi di approcciarsi al Signore: nel primo troviamo una Fede semplice come desidera Dio da ognuno di noi; nel secondo invece c’è la ragione che domina e questa può portare lontano da Dio se non è illuminata dalla Fede.

Per scardinare la razionalità, la logica, la ragionevolezza di Natanaèle, Gesù lo scuote dicendogli due frasi che nessun essere umano poteva conoscere perfettamente. Solo Dio poteva conoscere intimamente l’anima di Natanaèle.

BARTOLOMEO OGGI CI INSEGNA CHE LA RETTITUDINE MORALE È UNA RICCHEZZA SUPERIORE A TUTTI I BENI MATERIALI, NON È PARAGONABILE NEANCHE AI MIGLIORI ONORI CHE OFFRE IL MONDO. NULLA PUÒ ELEVARE MORALMENTE UNA PERSONA COME LA SUA PREZIOSA RETTA INTENZIONE, CHE RIFUGGE I DOPPI PENSIERI.

Chi parla deve curare la purezza dei pensieri, deve vincere l’ambiguità della mente per rimanere con una dignità splendente che deve quasi manifestarsi… Quando ingannano vengono assaliti da una certa compiacenza, essi dimenticano che Dio sempre sente e vede tutto.

È possibile per tutti arrivare a questa integrità morale, ci si può elevare spiritualmente di continuo, cambiando mentalità e stile di vita.

Le parole che rivolse Gesù a Natanaèle incontrandolo, lo sconvolsero, causarono una sua immediata e disorientata replica: «Come mi conosci?».

Natanaèle che diventerà Bartolomeo cercava di ritrarsi dal dialogo che il Signore voleva imbastire, considerando che lo aveva accolto con esplicita ammirazione: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità».

L’affermazione di Gesù come sempre non era casuale, poteva dire anche altre parole ma per Natanaèle solo quelle parole potevano sconvolgerlo completamente e toccare il suo cuore per farlo ricredere sia sulla Persona di Gesù, che sulla sua provenienza, da quella Nazareth considerata insignificante dall’opinione pubblica.

Gesù ci conosce perfettamente e vede tutto quello che compiamo, questo «piccolo» dettaglio sfugge a molti cristiani e senza una vita spirituale curata e guidata, rimangono sempre impulsivi e inclini alle bugie e all’orgoglio, alle scappatoie inventate per non svelare i loro piani ed errori.

La risposta di Gesù disarmò Bartolomeo e accolse il Signore nella sua vita: «Prima che Filippo ti chiamasse, Io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi”.

Natanaèle pregava sotto l’albero, contemplava Dio e dove si trovava non poteva essere visto da nessuno. Solo Dio poteva vederlo e ascoltare le sue intense preghiere. In pochi istanti Natanaèle eliminò i suoi convincimenti e accolse subito Gesù, accettò la Volontà di Dio, fino a diventare un grande Apostolo e venerato come Santo.

«Rabbì, Tu sei il Figlio di Dio, Tu sei il Re d’Israele!».

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Tutti siamo amati da Gesù e ci chiama a lavorare per Lui – 23 Agosto 2023 0

Tutti siamo amati da Gesù e ci chiama a lavorare per Lui – 23 Agosto 2023

Mercoledì 23 agosto 2023

XX Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mt 20,1-16)

Sei invidioso perché io sono buono?

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il Regno dei Cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”. Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e dà loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”. Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Secondo la mentalità umana e anche il senso di giustizia, l’operaio deve guadagnare secondo il lavoro che ha svolto, comunque ci sono particolari contratti che variano secondo l’incarico, il luogo e la produzione. Oggi l’operaio in alcune Regioni viene pagato a giornata, in altre ad ore, non c’è un criterio uniforme. Non solo l’operaio, è la condizione di tutti quelli che svolgono un’attività, per i professionisti c’è ancora un altro metodo di retribuzione.

Gesù nel Vangelo si paragona a un padrone di casa, esce in varie ore del giorno e chiama operai a lavorare nella sua vigna. La differenza delle chiamate è notevole, inizia all’alba fino alle cinque del pomeriggio. Tutti ricevono la stessa paga, questa è la ragione del lamento comprensibile di uno degli operai che aveva lavorato tutto il giorno, ma si era accordato per un denaro.

Sia quelli che avevano lavorato per lunghe ore, sia altri che invece avevano lavorato qualche ora, percepirono la stessa paga.

È UN AGIRE POCO EQUILIBRATO DA PARTE DI UN PADRONE DI QUESTO MONDO, MA QUI IL PADRONE È DIO E CI INSEGNA CHE LUI CI AMA E CI ACCOGLIE IN QUALSIASI ORA O MOMENTO DELLA VITA. NON BISOGNA PERÒ ILLUDERSI DI POTER PRENDERE LA DECISIONE QUANDO È TROPPO TARDI E NON C’È PIÙ TEMPO PER ENTRARE NELLA VIGNA CHE È LA CHIESA.

Gesù ha una Misericordia che il mondo non comprende, è un Amore talmente infinito e indecifrabile da lasciare intontiti anche i più dotti.

Non tutti nel mondo credono in Dio, le ragioni sono molteplici ma a tutti Dio dà la possibilità di conoscerLo per mezzo di ispirazioni e di segni che si ripetono di frequente. Si interrompono quando la persona compie gravissime opere peccaminose e agisce con molta ingiustizia, soprattutto quando partecipa a progetti contro la Chiesa.

Con questa parabola Gesù ci dice che c’è per tutti una chiamata del Signore a lavorare nella sua Vigna. Non riguarda solamente i Sacerdoti e i Religiosi consacrati, tutti gli esseri umani sono invitati a fare parte dell’unica Chiesa di Dio, quella Cattolica.

Preciso che oggi c’è una Chiesa umana e modernista all’interno della vera Chiesa, ed è quindi una Chiesa che non osserva il vero Magistero… Persone che Gesù aveva chiamato a compiere grandi missioni di salvezza e oggi sono diventati apostati, nemici del Signore.

L’invito di Gesù a lavorare nella sua Vigna riguarda molte persone, ma pochi prendono sul serio la richiesta di Dio, di obbedire al Vangelo.

Nella parabola, il denaro o il premio che tutti ricevono alla fine della giornata indica la gloria eterna, la partecipazione alla vita stessa di Dio, a una felicità senza fine quando si concluderà la giornata della vita, e, già qui sulla terra, la gioia incomparabile di lavorare per il Maestro, di spendere la vita per Cristo.

Lavorare nella Vigna del Signore e quindi fare apostolato con un sentire obbediente al vero Magistero della Santa Chiesa, quale che sia l’età in cui ci troviamo ad avere. È collaborare con Gesù Cristo nella redenzione del mondo:

1)    diffondendo la sua dottrina in ogni occasione;

2)    avvicinando le persone alla Confessione, forse insegnando loro come fare l’esame di coscienza e indicando i beni preziosi che derivano da questo Sacramento;

3)    chiamando altri a seguire Gesù più da vicino e introducendoli a una vita di preghiera;

4)    collaborando con i propri averi a creare nuovi strumenti di apostolato.

Nella parabola di oggi Gesù ci spiega che Lui è sempre generoso con i buoni, anche se lavorano di meno nella sua Vigna. DEVONO ALMENO POSSEDERE LA RETTA INTENZIONE, AGIRE IN BUONAFEDE E SFORZARSI DI PRATICARE LE VIRTÙ. Per conoscere le virtù è sufficiente imitare il comportamento umano di Gesù.

Il messaggio che ci dona oggi il Signore è che nessuno è escluso dal suo Amore, dalla sua misericordia. Tutti siamo amati da Lui.

È pronto ad accogliere anche gli operai dell’ultima ora, quelli che quasi in extremis si pentono e si riconciliano con Dio.

È compito nostro aiutare gli anziani a pregare di più, dobbiamo insegnare a pregare, invitarli alla Confessione. Questo è vero amore.

Chi ha genitori, parenti, conoscenti anziani, deve parlare della necessità del pentimento dei peccati di tutta la vita, bisogna suscitare in tutti gli anziani il pentimento interiore e far desiderare la presenza del confessore per ricevere il Sacramento della Confessione che dona sempre abbondante Grazia.

Questo è un apostolato importante e vi esorto ad impegnarvi, perché la beata eternità di molti anziani e ammalati dipende anche da voi!

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

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La Regina dell’Universo schiaccia tutti i servi di Satana! – 22 Agosto 2023 0

La Regina dell’Universo schiaccia tutti i servi di Satana! – 22 Agosto 2023


Martedì 22 agosto 2023

XX Settimana del Tempo Ordinario

Beata Vergine Maria Regina

+ VANGELO (Lc 1,26-38)

Ecco concepirai un Figlio e Lo darai alla luce.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una Vergine, promessa Sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La Vergine si chiamava Maria. Entrando da Lei, disse: «Ti saluto, piena di Grazia: il Signore è con Te». A queste parole Ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’Angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato Grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un Figlio, Lo darai alla luce e Lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo Regno non avrà fine». Allora Maria disse all’Angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’Angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di Te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò Colui che nascerà sarà Santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la Serva del Signore: avvenga di Me secondo la tua parola». E l’Angelo si allontanò da Lei. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Otto giorni dopo l’Assunzione al Cielo di Maria Santissima, festeggiamo la sua regalità concessa dal Creatore alla Creatura che ha corrisposto pienamente alla sua Volontà. L’incoronazione di Regina è la conseguenza della sua grandezza dinanzi alla Santissima Trinità, è una onorificenza alla Madre del Verbo eterno il quale prese il Corpo proprio da Maria Santissima e si rese visibile all’umanità, potendo riscattare l’umanità dal peccato mortale.

La festa di Maria Regina ci dice che questo onore Le è stato concesso per i suoi meriti, per la vita donata a Dio e Dio premia largamente quanti Lo ascoltano docilmente. Ognuno di noi riceve da Dio molti aiuti aggiuntivi per le buone opere compiute, ma devono essere sostenute dalla Fede.

Questa festività venne istituita da Papa Pio XII nel 1955 ed è affiancata a quella di Cristo Re. In passato il 22 agosto si celebrava la festa del Cuore Immacolato di Maria, lo spostamento è avvenuto per collocare la festa di oggi subito dopo l’Assunzione al Cielo della Beata Vergine Maria.

Il titolo di Regina indica un posto di singolarità e di preminenza accanto a Cristo Re, e Papa Pio XII nella lettera enciclica «Ad Coeli Reginam» (11 ottobre 1954), enuncia i molteplici titoli ad Ella attribuiti, non solo dalla devozione del popolo cristiano, valutando soprattutto quanto la Sacra Scrittura afferma di Lei e quanto tramandato dalla Sacra Tradizione.

Questa festa della Madonna, La indica all’umanità non solo come Madre del Capo e dei membri del Corpo mistico (noi cattolici), manifesta il suo potere di augusta Sovrana e Regina della Chiesa e dell’Universo, e La rende partecipe non solo della dignità regale di Gesù, ma anche del suo potere di intercessione e inoltre di operosa santificazione dei membri del Corpo mistico, quindi, Ella è Corredentrice del genere umano.

Maria Regina è un titolo che La determina come Colei che comanda, Ella è la vincitrice sul Male: «Ti schiaccerà la testa» (Gn 3,15).

È la Signora conquistatrice dei popoli che conduce a suo Figlio Gesù, ed è una conquista spirituale che avviene nel pieno rispetto della libertà di ognuno. Le sue stesse apparizioni a La Salette, a Lourdes, a Fatima, non vogliono imporre ad alcuno quanto dice, i suoi sono appelli di amore verso tutti i suoi figli peccatori. Li invita a ritornare a Dio e a lasciare la strada della perdizione. Viene a ricordarci che siamo creati per il Paradiso ed esiste anche l’inferno.

È una vera Madre preoccupata di quanti non si preoccupano della vita eterna, di ogni forma di pericolo in questa vita, delle deviazioni comportamentali che con facilità attecchiscono senza lasciare riflettere quanti le subiscono.

In un mondo senza identità, la Regina e Madre di tutti viene ad indicarci la Via della nostra vera realizzazione per non sciupare inutilmente questa vita.

La Vergine Maria è Regina perché suo Figlio è Re dell’Universo. Con Lui ha condiviso ogni scelta nella vita terrena, così in Cielo condivide la regalità che si esplicita in un amore materno e sofferente verso i suoi figli lontani da Dio.

È una Regina che ama e non condanna, vuole dare ogni aiuto a quanti a Lei si rivolgono e La pregano. I diavoli tremano quanto si recita l’Ave Maria, gli Angeli sono i suoi servitori e il Capo dell’Esercito celeste, San Michele, è il suo primo guerriero.

I veri devoti imitano tutte le virtù della Madonna, non abbiamo altra possibilità per arrivare a Gesù se prima non conosciamo la Madre. Solo Lei potrà farci conoscere bene suo Figlio. Senza Lei c’è improvvisazione e grande confusione nell’avvicinarsi a Gesù.

Quando si comincia il vero cammino spirituale, la Madonna trasmette quella virtù che La rese grande davanti alla Trinità: l’umiltà.

Più si è vicini a Dio più la persona ha una bassa considerazione di sé. Nella Luce di Dio l’anima vede nitidamente tutta se stessa e si accorge di essere troppo piccina dinanzi al Creatore. Comprende di non poter fare nulla di buono senza la Grazia di Dio e l’umiltà cresce a dismisura fino a raggiungere vette inimmaginabili.

L’Arcangelo Gabriele La chiamò «… Piena di Grazia», e Piena di Grazia è una Persona Immacolata, non intaccata dal peccato originale. Un privilegio che Le ha permesso di ricevere tanti altri doni. Non poteva assolutamente diventare Madre di Dio se il suo Corpo fosse stato appena sfiorato dalla bava malefica del peccato originale.

Anche tra i Pastori ci sono falsi devoti e presentano la Madonna in modo distorto, quasi come una donna di casa che non ha capito nulla e ha avuto il solo merito di comportarsi bene. Sbagliano gravemente quanti minimizzano il ruolo della Madonna, sono falsamente cattolici ed eretici nel cuore, interpreti del modernismo che è l’anticamera dell’inferno.

Maria è Regina perché eccelle in santità su tutte le creature ed è Madre del Figlio di Dio. Verità insabbiate con il preciso obiettivo anche da autorevoli e insospettabili Vescovi, i quali addirittura lasciano credere di essere devoti… della Madonna.

Tutti i veri devoti della Madonna vedono e venerano in Lei la sovrabbondante generosità dell’Amore Divino, che L’ha colmata di ogni Grazia.

Come Madre riceve dal Figlio Re tutto quello che chiede, ma Ella comanda come abbiamo letto nel miracolo di Cana, perché più un figlio è santo più desidera che sua madre venga amata, onorata e in questo caso supplicata.

Questo desidera più di tutto Gesù Cristo: che sua Madre, Regina dell’Universo sia amata e venerata con un amore singolare.

E Maria Vergine è Onnipotente per Grazia di Dio, questo spiega il terrore dei diavoli quando si recita il Santo Rosario e quando si invoca Colei che diede al mondo il Re buono che ha redento l’umanità e in virtù della sua Corredenzione concede abbondantemente il suo Spirito e i suoi doni a quanti li richiedono con fiducia e amore.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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