Archivio Mensile: Ottobre 2023

La presenza della Grazia arreca benefici indicibili – 31 Ottobre 2023 0

La presenza della Grazia arreca benefici indicibili – 31 Ottobre 2023

Martedì 31 ottobre 2023

XXX Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 13,18-21)

Il granello crebbe e divenne un albero.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il Regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami». E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il Regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Per spiegare la straordinaria capacità che ogni cristiano ha in sé di accogliere il Regno di Dio, Gesù porta due esempi e paragona il suo Regno a un albero maestoso e al pane lievitato. Per raggiungere queste due condizioni bisogna avere pazienza, c’è la cura da prestare al granello di senape e alla farina da far lievitare.

Questo spiega che il cammino spirituale dura tutta la vita, come per tutta la vita bisognerà cibare il proprio corpo per sostenerlo e occorrerà respirare per introdurre l’indispensabile ossigeno per vivere, inoltre l’ossigeno fornisce all’organismo le energie per muoversi, ma non ci si rende conto che una respirazione inadeguata riduce la vitalità dell’organismo.

Nessuno può fare a meno di respirare, è una delle prime cose che facciamo dopo essere venuti al mondo e l’ultima che compiamo prima di lasciare il mondo. È un processo automatico, controllato dal nostro sistema nervoso.

Il cammino spirituale necessita della Grazia di Dio, come il corpo necessita dell’ossigeno. Senza la Grazia di Dio non c’è cammino spirituale.

Consideriamo che i problemi respiratori possono ostacolare il sistema circolatorio, compromettendo di conseguenza la salute di tutto il corpo. I peccati mortali e la dissolutezza ostacolano invece la presenza della Grazia e la Fede non aumenta, il credente rimane poco spirituale, con tutti i suoi limiti che comandano.

Se non c’è il sostegno della preghiera costante, si finisce per cadere pericolosamente nella tiepidezza e non si prega più con amore e fiducia. Senza queste disposizioni interiori rimane difficile ottenere quanto chiediamo. È indispensabile prendere consapevolezza di chi siamo noi e chi è Gesù, per amare, lodare e ringraziare Lui molte volte nella giornata.

Senza Gesù la nostra vita è in balìa dell’imponderabile, tutto può accadere di negativo in un secondo perché non c’è la protezione di Dio. Mentre noi che preghiamo possiamo sperare con grande fiducia negli aiuti costanti di Gesù e della Madonna.

La vita spirituale e il processo fisico della respirazione hanno diverse funzioni ma tutti e due sono indispensabili per chi vuole crescere davanti a Dio e agli uomini: una per la comunione con Dio e vivere il Vangelo di Gesù l’altra per mantenere vivo il corpo e permettergli di svilupparsi.

Mentre la vita spirituale richiede sforzo e vigilanza, la respirazione è un processo automatico ma indispensabile per la vita fisica.

La Grazia di Dio avvolge la persona che la cerca e ne ha i requisiti.

La Grazia di Dio che entra nell’anima la inonda di Gloria e Luce Divina, e si riversa immediatamente in ogni parte della persona così come il sangue trasporta l’ossigeno contenuto nell’aria in ogni parte del corpo. Se c’è la Grazia di Dio in una persona, è presente in tutto il corpo. Bisogna ottenerLa nella Confessione e poi conservarLa, mantenendosi in uno stato spirituale virtuoso.

La presenza della Grazia in una persona arreca benefici indicibili e ineffabili.

Il corpo ha bisogno di ossigeno per vivere, la vita spirituale ha bisogno di Dio con la conseguente presenza dello Spirito Santo nell’anima.

Nel corpo l’ossigeno è indispensabile, lo è di più la Grazia di Dio perché porta pace e gioia, buoni sentimenti e la vita cristiana.

Gesù ci dice che dobbiamo essere buon lievito spirituale per far fermentare la pasta del corpo e diventare pane speciale gradito a tutti.

Ognuno di noi può diventare come un albero maestoso per accogliere e ristorare le persone stanche, far riflettere quelli che sono esauriti dalla vita dissoluta che conducono, proteggere i più deboli e i peccatori con la preghiera costante e devota.

OGNUNO DI NOI ANCHE SE È ANCORA UN PICCOLISSIMO GRANELLO DI SENAPE E DEL LIEVITO INFORME, PUÒ DIVENTARE UN ECCELLENTE E VIRTUOSO CRISTIANO.

La vera caratteristica del cristiano virtuoso è l’imitazione del lievito e del seme. Gesù porta due esempi azzeccati, solo Lui è fenomenale, meraviglioso, eccezionale, sublime, splendido, formidabile.

Il cristiano deve essere come il lievito, c’è nella pasta e la fa fermentare ma non si vede, il lievito agisce e rende migliore la pasta. Il cristiano agisce nel nascondimento, non cerca gli applausi del mondo e non si compromette con altri ingredienti oltre la buona farina.

Il cristiano deve essere come un piccolo seme che viene messo nella terra, non si vede per del tempo ma cresce nel silenzio, poi spunta fino a diventare un albero immenso. Il granello di senape anticamente era utilizzato proverbialmente per indicare tutto ciò che era molto piccolo, era simbolo di piccolezza.

Noi vogliamo essere il granello di senape, piccolo e silenziosamente potente, per diventare grandi nell’amare il nostro amatissimo Gesù.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Halloween è il capodanno dei satanisti – 30 Ottobre 2023 0

Halloween è il capodanno dei satanisti – 30 Ottobre 2023

Lunedì 30 ottobre 2023

XXX Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 13,10-17)

Questa figlia di Abramo non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta. Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio. Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato». Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?». Quando Egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da Lui compiute. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

È una pagina consolante per tutti, nessuno è privo di una benché minima malattia o disturbi provenienti dai diavoli. Le negatività non si vedono e quasi tutti gli esseri umani non le percepiscono.

È quel metodo che fa ragionare sempre per averne dei vantaggi, così se si sta male si corre davanti a Gesù e si invoca la Madonna con grande apprensione, non appena il male svanisce si ritorna ad agire con questo metodo che allontana dalla vera Fede.

Tantissimi nel mondo soffrono per malesseri di varia natura, molti di loro pregano con premura e hanno la convinzione che solo il Signore ha la capacità di liberare o di guarire dai mali. Questi che rimangono sotto la malattia, sono costretti dalle circostanze a farsi umili e a non agire con la faciloneria e la presunzione antiche.

Il Vangelo oggi porta un motivo di profonda gioia a quanti vivono nella sofferenza, soprattutto a quanti pregano da più anni per la guarigione dalle malattie o la liberazione dalle negatività sataniche e ancora non hanno ricevuto la Grazia desiderata.

La donna curva viene prima liberata dai diavoli presenti in lei e che la obbligavano a rimanere curva, poi come conseguenza viene guarita e subito si raddrizza. La scena commovente vede questa donna glorificare Dio dopo diciotto anni di preghiere e di un’attesa piena di Fede.

È Gesù a prendere l’iniziativa, la donna si trova nella sinagoga perché fermamente credente in Dio, ed è Dio a posare gli occhi su di lei e a ricompensarla per la lunga attesa, sicuramente non inutile. Ritorna sana, non è più curva e le ossa docilmente si riposizionano nella posizione normale e non ha più in sé i diavoli che la opprimevano.

“Gesù impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio”.

SONO DIVERSI GLI SPUNTI IMPORTANTI CHE CI PRESENTA IL VANGELO, OGNI PERSONA CHE SOFFRE VI TROVA MOTIVO DI GIOIA E CONFORTO, SA CHE GESÙ ASCOLTA OGNI ACCENNO DI PREGHIERA E VEDE TUTTO. NESSUNO DEVE CONSIDERARSI ABBANDONATO DA DIO, DEVE SEMMAI RIVEDERE LA SUA VITA PER RIMANERE IN PIENA COMUNIONE CON LUI E RICEVERE QUELLE GRAZIE CHE CHIEDE.

Gesù si trova nella posizione di attesa delle nostre preghiere, devono però contenere grande fiducia in Lui, speranza e pazienza.

Questo è un tempo difficile sotto ogni aspetto, i diavoli si sono riversati nel mondo e trovano incalcolabili metodi per far cadere nelle loro trappole i peccatori. Oltre quanto compiono ogni giorno per tutto l’anno, domani sera i diavoli celebreranno una festa mondiale attraverso tutti i disgraziati presenti alla demoniaca festa di Halloween.

L’esorcista don Gabriele Amorth avvisava della pericolosità satanica di questa festa dei diavoli, ne sono convinti i veri cristiani.

«Penso che la società italiana stia perdendo il senno, il senso della vita, l’uso della ragione e sia sempre più malata. Festeggiare la festa di Halloween è rendere un osanna al diavolo. Il quale, se adorato, anche soltanto per una notte, pensa di vantare dei diritti sulla persona.

Allora non meravigliamoci se il mondo sembra andare a catafascio e se gli studi di psicologi e psichiatri pullulano di bambini insonni, vandali, agitati, e di ragazzi ossessionati e depressi, potenziali suicidi.

Mi dispiace moltissimo che l’Italia, come il resto d’Europa, si stia allontanando da Gesù il Signore e, addirittura, si metta a omaggiare satana. La festa di Halloween è una sorta di seduta spiritica presentata sotto forma di gioco.

L’astuzia del demonio sta proprio qui. Se ci fate caso tutto viene presentato sotto forma di gioco innocente. Anche il peccato non è più peccato al mondo d’oggi. Ma tutto viene camuffato sotto forma di esigenza, libertà o piacere personale. L’uomo è diventato il dio di se stesso, esattamente ciò che vuole il demonio.

Halloween non è una festa, ma un evento inquietante che ha lo scopo di ironizzare, con l’uso delle maschere, su ciò che è male per farlo passare come un divertimento innocente. È IL CAPODANNO DEI SATANISTI, la notte per eccellenza dell’occulto, di chi lo pratica perché si festeggia il dio dell’occulto, satana.

E poco importa saperlo o non saperlo perché i suoi effetti malefici e devastanti nel tempo, raggiungono anche le persone che, inconsapevolmente, vi partecipano… Fuggite da tutti i simboli di Halloween, sono “porte” sataniche che portano i demoni nelle vostre case, portano la divisione, invidie e malefici…».

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Con Gesù ogni guarigione è possibile – 29 Ottobre 2023 0

Con Gesù ogni guarigione è possibile – 29 Ottobre 2023

Domenica 29 ottobre 2023

XXX Domenica del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mt 22,34-40)

Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, Lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande Comandamento?». Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo Comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due Comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

In questi due Comandamenti troviamo la risposta ai grandi interrogativi della vita, la loro osservanza rende la persona gioiosa, concreta e intellettualmente sincera. Infatti non è vero amore quello di convenienza o suscitato da qualche interesse, non c’è sincerità nelle opere compiute senza la retta intenzione.

Gesù ci chiama ad una purificazione interiore necessaria ad eliminare quanto si oppone all’amore verso tutti e occorre un amore puro.

Il cammino spirituale compiuto seriamente conduce a intuire il Bene e il Male presente nel proprio cuore, ed è una scoperta straordinaria conoscersi per resistere al Male e cercare l’Amore di Dio. Rimane impossibile amare sinceramente gli altri se non c’è un forte legame con Dio.

Si comincia dalla conoscenza di sé per individuare quanto nella parte interiore della persona non è amore e che si manifesta all’esterno con atteggiamenti intrisi più o meno di orgoglio e superbia. I vizi sono innati e nessuno si meraviglia di portarli in sé, chi onestamente li riconosce, comprende che è possibile liberarsi di essi e di iniziare un nuovo cammino di Fede.

Un nuovo cammino che poggerà sull’Amore di Dio e per capire il significato, Gesù spiega che Dio va amato con tutto se stesso.

«Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente».

Amare in questo modo Dio, non impedisce di amare tutto ciò che è buono e a cui si è affezionati, come i familiari e quanto giova. Amando Dio nel modo indicato da Gesù, totalmente, viene elevata la capacità di amare senza limiti, e questo amore arreca una gioia interiore inimmaginabile, impagabile.

Chi ama Dio prova dentro un’allegria che trasforma il modo di intendere le cose che esistono, tutto assume un valore nuovo e le scelte diventano mirate e precise. Il Signore vuole discepoli allegri, mentre coloro che non cercano Dio o sono avversari di Dio, sono angosciati, tristi e bugiardi. Sono costretti a ricorrere a tante forme di dipendenze per far tacere la coscienza che lamenta la condizione di vita depravata.

La tristezza nasce dall’egoismo, dall’ansiosa ricerca di compensazioni, dal disinteresse per l’anima spirituale e soprattutto per le cose di Dio. Invece, il Signore ci ha creato per la felicità, e quanto più ci chiama vicino a sé, tanto più ci desidera allegri.

L’allegria vale più di una medicina, è sicuramente la migliore medicina per prevenire certe malattie e per sanare quanto ancora si può ripristinare. Le preoccupazioni che non mancano in nessuno possono abbattere, confondere, avvilire, sconfortare.

PROPRIO QUANDO SONO PRESENTI INQUIETUDINI CHE SUBITO SCUOTONO LA SERENITÀ E CONFONDONO LA MENTE, BISOGNA PREGARE DI PIÙ E RIPETERE PREGHIERE SPONTANEE DI PIENA FIDUCIA IN GESÙ E NELLA MADONNA. LA PREGHIERA UMILE, FIDUCIOSA E COSTANTE È LA PIÙ POTENTE MEDICINA MAI ESISTITA.

I nervosismi spesso sono presenti in chi corre tutto il giorno per le tante incombenze e molte non sono importanti o necessarie, non si può vivere correndo per tante ore al giorno, non si può condurre questa vita per anni. Prima o poi si sarà costretti a fermarsi per qualche problema fisico e poi verrà il tempo in cui non ci sarà più tempo per correre…

Le ansie fanno tremare dentro e portano scompensi impercettibili all’inizio per poi diventare problemi seri. Qui si possono inserire i diavoli e sono molto astuti nel causare problematiche gravi, le quali molto spesso richiedono l’utilizzo delle medicine, l’intervento del medico. Il ricorso alle cure è necessario, in molti casi però non si risolve nulla, tutto rimane come prima o si sviluppa un peggioramento.

In questi casi c’è la prova della mancanza della preghiera e del ricorso a Gesù. Lui vuole guarire tutti ma occorre pregare bene e molto.

Ho fatto moltissime esperienze di casi simili e tante volte dopo le preghiere di guarigione, i malesseri o addirittura le malattie cessavano e le persone ritrovavano la gioia, la pace e un intenso stato di rilassamento. È Gesù a guarire, a far scappare la bestia infernale dalle persone colpite da strani malesseri.

I MALESSERI ANCHE LEGGERI ARRECANO FASTIDIO, SOFFERENZE E STANCHEZZA, QUESTO È LO SCOPO DEI DIAVOLI PER NON FAR PREGARE ED INDURRE I CATTOLICI DISTURBATI A LASCIARE LA PREGHIERA!

TANTI MALESSERI, ANSIE, IL BATTITO CARDIACO ACCELERATO, PENSIERI CONFUSI, DOLORI NEL CORPO, IMPEDIMENTI A COMPIERE OPERE BUONE E MOLTO ALTRO DI STRANO, MOLTO SPESSO SONO ATTACCHI DEI DIAVOLI. NON SONO SINTOMI NATURALI.

FATEVI IL SEGNO DELLA CROCE CON L’ACQUA ESORCIZZATA O CERCATE ANCHE AL TELEFONO UN SACERDOTE PER RICEVERE UNA PREGHIERA DI LIBERAZIONE.

C’è da aggiungere che moltissimi cattolici non conoscono la potenza della benedizione del Sacerdote. Chiedete al parroco o al Sacerdote disponibile preghiere per la guarigione delle malattie e di ogni forma di sofferenza.

San Gregorio Nazianzeno diceva che il Sacerdote è venerato anche dagli Angeli.

L’amore a Gesù è già un grande impedimento ai diavoli di agire con libertà.

Per arrivare a possedere un amore abbondante è indispensabile abbandonare le cose inutili e spesso dannose, ed indirizzare a Gesù le maggiori attenzioni. Si deve stabilire con Lui un’affezione superiore a tutto il resto, una predilezione speciale. Questo atteggiamento svilupperà una comunicazione tra l’anima e Gesù ed arrecherà grandi benefici.

Solo così l’anima si riempirà dell’Amore di Dio e la vita sarà vissuta nell’allegria, tutto si supera con questa potenza interiore.

Oltre a mettere al centro Dio, dobbiamo chiedere ogni giorno a Gesù e a Maria, la vittoria sull’invidia e sui pensieri che inquietano. Nella meditazione mattutina uno dei principali propositi deve essere quello di amare tutti durante la giornata, dimenticando ogni incomprensione e cercando solamente la pace duratura.

Non è facile amare tutti, c’è da compiere uno sforzo per non pensare al passato e allo stesso tempo far prevalere l’amore e il perdono interiore.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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La folla cercava di toccare Gesù perché tutti guarivano – 28 Ottobre 2023 0

La folla cercava di toccare Gesù perché tutti guarivano – 28 Ottobre 2023

Sabato 28 ottobre 2023

XXIX Settimana del Tempo Ordinario

Santi Simone e Giuda

+ VANGELO (Lc 6,12-19)

Ne scelse dodici ai quali diede anche il nome di Apostoli.

Dal Vangelo secondo Luca

In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di Apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore. Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Gesù continua a scegliere i suoi apostoli, scelta indispensabile per le necessità della sua Chiesa e della missione in tutto il mondo. La chiamata di Gesù è un mistero, non chiama solo i buoni, altrimenti sarebbe una predestinazione di salvezza da parte di questi. Chiama quelli che vuole e da essi attende un forte impegno di profonda conversione per diventare modelli di vita cristiana.

Molti vengono chiamati al sacerdozio e questa premura di Dio ci fa capire che l’umanità necessita di guide preparate sulla sana dottrina e sulla conoscenza della via migliore per la salvezza eterna. Dio è un vero Padre che si prende cura di ogni sua creatura ed è sempre disponibile ad ascoltare ogni richiesta.

A Dio non possiamo attribuire alcuna mancanza sulla crisi del sacerdozio o sulla tiepidezza che si è impadronita di molti cristiani, la responsabilità ricade esclusivamente su coloro che non corrispondono alla Legge divina perché troppo imbrigliati nelle vicende umane.

È una insensatezza attribuire a Dio una qualche responsabilità davanti alle sofferenze derivanti da scelte sbagliate e spiacevoli. Lui non è causa dell’infelicità di miliardi di persone e delle conseguenze causate dalle loro sofferenze, perché l’infelicità suscita anche malattie psicofisiche. L’abbattimento e la tristezza aprono varchi a problemi seri di salute.

Occorrono molti santi Sacerdoti, dobbiamo pregare ogni giorno per questa intenzione, pregare soprattutto per i Sacerdoti che si sono smarriti nelle dissipazioni del mondo e non percepiscono più Dio, trovandosi nelle stesse condizioni degli atei, ma con responsabilità elevatissime.

Giustamente il Cardinale Sarah ha detto al Congresso Internazionale organizzato a Varsavia dal Movimento Europa Christi, e a cui hanno presenziato esponenti della politica, della cultura e della Chiesa, che nel mondo è presente «un’inedita crisi di civiltà», e che «l’Europa, costruita sulla Fede in Cristo, è ora in un periodo di tranquilla apostasia».

Questa tranquillità priva di fede in Europa, favorita dall’assenza della predicazione tuonante ed evangelica della Chiesa, sta dirigendo gli europei verso una visione atea della vita, dove idealmente vengono bruciati il Vangelo e il Catechismo sostituendoli con insegnamenti proclamati dai mass-media e preparati da menti raffinatissime, consacrate a satana.

I GIOVANI NON CONOSCONO I VALORI MORALI E SONO ISTIGATI A COMMETTERE TUTTI I PECCATI, GLI ADULTI CHE NON PREGANO TROVANO CONSOLAZIONE IN TANTI IDOLI OPPOSTI A CRISTO, E SONO LE FAMIGLIE A SUBIRE UNA DEVASTAZIONE SPESSO IRREPARABILE.

L’Europa non potrà ritornare a Gesù senza una forte predicazione da parte di tutti i Sacerdoti, ma occorre una rinascita nello Spirito, come disse il Signore a Nicodemo.

Il silenzio della Chiesa è una contraddizione che spaventa, il suo essere visibile come Istituzione che diffonde la Verità, i valori, il senso di giustizia intesa come equità e onestà, l’insegnamento perfetto di Dio incarnato, le Leggi morali che orientano la vita dei buoni, questa visibilità oggi è appannata di parecchio.

Ovviamente non intendo la Santa Chiesa come Istituzione divina, riguarda coloro che hanno dimenticato proprio la santità della Chiesa e si impegnano più nel cercare i propri interessi che a difendere la causa di Gesù!

È un controsenso per la Chiesa non gridare il Vangelo dai tetti, è un dovere morale per ogni Sacerdote cercare i peccatori e i tiepidi per parlare di Gesù Cristo, dei suoi miracoli e della necessità di conoscere i valori che determinano le scelte della vita.

Quando si incontra Gesù la vita migliora sotto ogni suo aspetto.

Il Vangelo oggi afferma che guariva gli ammalati che Lo cercavano, anche gli indemoniati «tormentati da spiriti impuri venivano guariti». Questo è Gesù che gli uomini di Chiesa devono predicare senza paura all’Europa rimasta quasi priva di Fede, con una predicazione costante, autentica e spirituale.

«Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da Lui usciva una forza che guariva tutti».

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Distinzione tra sospetto e giudizio – 27 Ottobre 2023 0

Distinzione tra sospetto e giudizio – 27 Ottobre 2023

Venerdì 27 ottobre 2023

XXIX Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 12,54-59)

Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo?

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù diceva alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La sintesi dei lunghi e meravigliosi insegnamenti di Gesù, unisce due discorsi apparentemente distaccati. Nel primo spiega che è importante saper giudicare i segni dei tempi, osservando attentamente quanto avviene. Nel secondo invita alla riconciliazione per evitare di rimanere nel peccato, il quale anche se confessato ma non riparato, poi sarà obbligo scontarlo lì dove si esce dopo avere pagato le mancanze commesse in vita, ed è il Purgatorio.

L’intenzione è determinante, e questa la conosce solo Dio, oltre l’interessato.

L’INTENZIONE È BASILARE NEL DETERMINARE LA BONTÀ O LA MALVAGITÀ DI UN’AZIONE E DELLO STESSO LINGUAGGIO CHE SI UTILIZZA. QUANDO SI PARLA IN LIBERTÀ SI FINISCE PER MISCHIARE DI TUTTO, SI PERDE L’AUTOCONTROLLO.

I cristiani sanno più o meno che giudicare gli altri è grave, ed è giudizio temerario quando non si posseggono gli elementi indispensabili per attribuire correttamente la vera intenzione che rimane alla base di ogni azione. È inopportuno e peccaminoso giudicare senza conoscere perfettamente la verità.

Appunto è il GIUDIZIO TEMERARIO, una grave debolezza che fa giudicare con grande facilità le azioni altrui, senza possedere alcuna prova morale.

In questo modo si fa perdere al prossimo la sua buona stima e la sua reputazione. Un giudizio senza alcuna prova morale è diffamazione. Quando si dice male di qualcuno, mormorando o calunniandolo, si fa perdere a tale persona quella buona stima che godeva presso gli altri e davanti a Dio il colpevole perde credibilità e la sua preghiera diventa debole.

Il fatto stesso di giudicare male, fa crollare la buona opinione che si conservava nel cuore di qualcuno. Già il pensiero negativo sminuisce le qualità degli altri, dentro di noi si minimizza l’importanza di qualsiasi conoscente, a cominciare dagli stessi familiari.

La maldicenza toglie la buona fama al prossimo, nel giudizio temerario si toglie la buona fama al prossimo soprattutto nella nostra mente. Questo avviene anche contro noi Sacerdoti pienamente fedeli al vero Magistero della Chiesa ed impegnati in un ininterrotto apostolato per far conoscere ed amare Gesù e la Madonna.

I cristiani devoti si ritrovano anch’essi nella mente pensieri di giudizio, ma hanno la forza di controllarsi senza crederci e di evitare di esternarli, li trattano come semplici pensieri o sospetti involontari, che arrivano alla mente contro qualcuno e li cacciano subito via.

Tra sospetto e giudizio c’è una netta distinzione.

Il SOSPETTO è presente nella mente quando c’è una naturale inclinazione a credere il male, quindi a pensare sempre male.

Il GIUDIZIO sorge quando si considera qualcosa per certa e indubitata, se invece non c’è alcuna prova si tratta di giudizio temerario.

Così, giudicare male il prossimo, senza giusto e vero motivo, è sempre peccato mortale, per le accuse senza fondamento e quelle parole che fanno credere il nostro prossimo come cattivo, tanto che gli si toglie la buona stima e la reputazione.

SENZA GIUSTI MOTIVI È SBAGLIATO GIUDICARE, MENTRE PER GRAVI MOTIVI SUPPORTATI DA PROVE, IL GIUDIZIO CESSA DI ESSERE TEMERARIO PER LA NECESSITÀ DI AFFERMARE LA VERITÀ IN UN CONTESTO DI CHIARIMENTI E DI GIUSTIZIA.

Oltre le preghiere del mattino e della sera, dobbiamo fare l’esame di coscienza per conoscerci e distinguere il vero dal falso, il Bene dal Male.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Gesù porta la Pace, satana la divisione – 26 Ottobre 2023 0

Gesù porta la Pace, satana la divisione – 26 Ottobre 2023

Giovedì 26 ottobre 2023

XXIX Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 12,49-53)

Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Sono venuto a portare il fuoco sulla terra, e come vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto! Pensate che Io sia venuto a portare pace sulla terra? No, Io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La divisione di cui parla Gesù, nasce a causa dei comportamenti opposti alla sua Parola. La divisione non arriva mai da Gesù, avviene in quelle famiglie che vivono nel disordine spirituale e spesso morale. L’armonia è frutto della preghiera e della fedeltà alla sua Parola.

Le parole di Gesù oggi suscitano un po’ di apprensione, eppure sono perfettamente in linea con la sua dottrina. Lui non vuole assolutamente la guerra e non è contento di vedere le famiglie disgregate, al contrario il suo messaggio di Amore desidera una pace perfetta e duratura nei cuori e nelle famiglie.

Non è l’azione di Gesù a portare la guerra nelle famiglie, non potrebbe esserlo, è invece la reazione di uno o più familiari contro i seguaci di Cristo a causare contrasti. Gesù è coinvolto perché è la sua Parola a suscitare irrequietezze irragionevoli in quanti non Lo amano.

Così si spiega questa pagina un po’ complicata.

«Pensate che Io sia venuto a portare pace sulla terra? No, Io vi dico, ma divisione».

La presenza di Gesù crea moltissime reazioni, come vediamo oggi e come è avvenuto nel passato. Le reazioni contro Gesù nascono dai cuori ribelli, senza pace, cattivi, disonesti, pieni di rovine e che Lui indica nel Vangelo come «sepolcri imbiancati».

Agiscono con malizia per danneggiare l’immagine del Signore e della Chiesa, la loro azione è incisiva e persistente. Lo fanno in famiglia e, soprattutto, in certi ambiti inquietanti dove si discute più dell’odio da scaricare su Dio che del bene da compiere.

Gesù afferma che molte famiglie cristiane «saranno divise»«si divideranno» a causa della Fede. È Gesù a soffrire più degli altri.

Perché tanta animosità contro Gesù, la Chiesa e i familiari cattolici? Neanche gli oppositori impulsivi di Gesù riescono a spiegarlo.

Ne sanno qualcosa i seguaci autentici di Gesù, essi sono portatori dello Spirito di Dio e i cattivi odiatori reagiscono senza motivi validi…

Gesù è la Pace, l’Amore e il Bene, da Lui scaturisce la Bontà e non vuole alcuna divisione nelle famiglie. Dio ci ama e solo ascoltando la sua Parola si riesce ad amare e a perdonare. È venuto in mezzo a noi il Figlio di Dio ad insegnare le opere buone e la pratica delle virtù.

CHI È IN COMUNIONE CON IL SIGNORE E LO ADORA, OLTRE AD AVERE IN SÉ UNA PACE IMPAGABILE CHE PORTA AD AMARE ANCHE I PROPRI NEMICI, EFFONDE ANCHE ALL’ESTERNO LA STESSA PACE CHE PORTA IN SÉ PERCHÉ È UNA PERSONA MANSUETA, MA CORAGGIOSA, FORTE, DECISA NEL BENE!

Nella società è diffusa una cattiveria strisciante e nascosta anche sotto i sorrisi, essa contamina molte persone mansuete e mancando la protezione della preghiera, arrivano ad assumere comportamenti reazionari in famiglia contro la Fede cattolica.

LA DIVISIONE È ACCOVACCIATA NEI CUORI DELLE PERSONE CHE NON OSSERVANO I COMANDAMENTI, È INTERNA AD ESSI E LE LORO CONTRADDIZIONI NASCONO DALLA SUPERBIA E DA UNA SCATTANTE IMPULSIVITÀ, DALL’INCAPACITÀ DI CONTROLLARSI, DI CAPIRE IL LORO STATO SPIRITUALE BIASIMEVOLE E PER QUESTO REAGISCONO MALDESTRAMENTE CONTRO GLI ALTRI FAMILIARI CHE PREGANO.

La nostra preghiera non è importante solo per ringraziare Dio dei doni e beni elargitici, la preghiera è la nostra forza e il mezzo per parlare con Dio. In ognuno produce molti frutti spirituali che fortificano la volontà e illuminano l’intelletto.

I doni dello Spirito vengono accresciuti abbondantemente dove c’è una preghiera elevata e la santità di vita. Questi doni trasfigurano il cristiano, dandogli la tranquilla forza di resistere ai contrasti in famiglia a causa del Nome di Gesù.

La sua misericordia il Signore vuole espanderla in tutti i cuori, ma l’uomo che vive lontano da Lui e non vuole pentirsi, la rifiuta di continuo.

È determinante la preghiera intensa, costante e prolungata di un solo familiare per convertire nel tempo tutta la famiglia e ottenere la conversione di tutti. Credeteci!

Nel Vangelo Gesù manifesta ai suoi discepoli, come un vero amico, i sentimenti più intimi. Così parla loro dello zelo apostolico che Lo consuma, del suo Amore per tutte le anime. «Sono venuto a portare il fuoco sulla terra, e come vorrei che fosse già acceso!».

I discepoli dopo la Pentecoste, infiammati da un tale fuoco divino, si sparsero per il mondo e, portatori della santa spiritualità, distrussero le eresie dei nemici del Signore. I nemici di Dio sono coloro che, allontanatisi dal vero Dio da cui erano stati creati, adoravano gli idoli creati da loro stessi.

Il santo fuoco della Fede ogni cattolico deve portarlo nella propria famiglia, anche senza parlare troppo delle cose di Dio quando non è il momento opportuno, ma questo fuoco divino lo stesso silenziosamente si diffonde e trasmette negli altri e riuscirà a bruciare i mali che si annidano negli altri familiari.

È l’azione dello Spirito Santo che agisce per le preghiere dei buoni che chiedono la conversione dei familiari. Gesù è vicino e non dimentica.

Le grandi conversioni non avvengono in poco tempo, dipende dalle preghiere dei cattolici e dalla loro Fede. Bisogna avere molta Fede.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Gesù affida molto ai suoi Sacerdoti – 25 Ottobre 2023 0

Gesù affida molto ai suoi Sacerdoti – 25 Ottobre 2023

Mercoledì 25 ottobre 2023

XXIX Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 12,39-48)

A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’Uomo». Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero Io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Molti insegnamenti di Gesù non vengono considerati con l’attenzione che meritano, anzi si escludono quelli più fastidiosi e si mitigano altri, con sospetta prontezza.

Si è creata nella Chiesa una frattura pericolosa anche se al momento è solo accennata, c’è una divisione che non viene mai da Dio, la divisione è opera del diavolo, dal verbo greco «diabàllo» è frantumare, separare, calunniare, dividere.

Personalizzare il Vangelo è un atto privo di Fede, un’opera subdola che fa perdere la comunione con Gesù, si tradisce la sua Volontà.

Le opposte posizioni dottrinali nella Chiesa che vedono schierati diversi gruppi, indeboliscono la Chiesa, le fanno perdere le finalità volute da Gesù e che vengono praticate dalla minima parte dei cattolici, quanti posseggono la vera Fede e seguono con docilità le ispirazioni dello Spirito Santo.

Le ultime frasi del Vangelo di oggi sono avvertimenti molto seri, decisivi per utilizzare correttamente i suoi doni e per la salvezza eterna.

«A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».

Queste poche parole meritano una meditazione prolungata e periodica, senza spostare l’occhio da questo avviso di Gesù. Inserisce due verbi, DARE E AFFIDARE, ci vuol dire che a tutti i battezzati viene data la Grazia, i doni dello Spirito Santo che portano particolari talenti in ognuno. «Fu dato molto, molto sarà chiesto».

Poi, Gesù affida molto ai suoi Sacerdoti, una consegna che indica la responsabilità di guidare, vigilare e salvare le anime.

«A chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».

GESÙ RICHIEDE AI SACERDOTI L’INTERA LORO VITA, UNA DONAZIONE TOTALE PER VIVERE NEL COSTANTE SACRIFICIO E OTTENERE GRANDI GRAZIE INNANZITUTTO PER LA CONVERSIONE DEI PECCATORI.

Noi Sacerdoti abbiamo una enorme responsabilità davanti a Dio e questo non bisogna mai dimenticarlo, per la missione esclusiva e divina.

Gesù nel Giudizio chiederà conto soprattutto delle omissioni. Quanti obblighi non vengono adempiuti per negligenza ed assenza di amore per le anime? Come si arriva a non preoccuparsi più delle necessità spirituali e fisiche delle persone che cercano aiuti?

Il servizio prestato dal Sacerdote deve essere costante, tra le priorità c’è la disponibilità ad ascoltare e confessare i penitenti. Da alcuni decenni la Confessione non è più considerata sia per l’attività dei modernisti sia per la perdita della Fede di numerosi Pastori.

La Confessione è determinante nel cammino spirituale, è il Sacramento che permette di riavere la Grazia perduta con il peccato mortale.

Ogni Sacerdote deve riflettere periodicamente nella meditazione su quanto gli è stato affidato da Gesù. Molte Grazie richieste dai parrocchiani, Gesù vuole farle passare dai suoi Sacerdoti e se non c’è corrispondenza la parrocchia diventa arida di Bene e i suoi parrocchiani tiepidi.

Non avviene a tutti, ci sono quelle anime buone che pregano bene e le Grazie le ricevono per le loro penitenze e preghiere.

Il passo del Vangelo è un forte invito alla responsabilità, infatti a tutti noi è stato dato molto. Cosa stiamo rendendo in cambio a Gesù?

Solo la persona libera può essere responsabile, scegliendo in ogni momento, tra molteplici possibilità, quella più conforme al volere divino e, pertanto, alla sua personale perfezione. Chi conosce la Volontà di Dio ha grandi possibilità di scoprire nuovi orizzonti e gradualmente arrivare ad ottenere il dominio della sua volontà.

Qui sta il vero cambiamento del cristiano!

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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La Luce di Gesù illumina la vita – 24 Ottobre 2023 0

La Luce di Gesù illumina la vita – 24 Ottobre 2023

Martedì 24 ottobre 2023

XXIX Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 12,35-38)

Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità Io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La vita presenta prove difficili e grandi sorprese, in molti c’è un’aspettativa fatta di grandi luci ma alle volte incontrano abbagli e illusioni. Senza Dio si vuole ottenere tutto quello che si desidera e si diventa pronti a compiere qualsiasi gesto. Senza riconoscere la provenienza e la conseguenza dell’impulso.

Nella vita si commettono tanti errori soprattutto per l’incapacità di intuire gli sviluppi delle vicende ma non si tratta di profetizzare, è solo la capacità di presentire o percepire ciò che è realmente presente nelle cose che facciamo o nella persona con cui dialoghiamo.

Il motivo di questa mancata intuizione è l’assenza della Luce di Gesù Cristo.

Avvengono equivoci e si prendono abbagli per la troppa sicurezza che l’uomo e la donna assumono, magari senza rendersene conto.

QUESTA SOCIETÀ GESTISCE E TRASMETTE UNA MENTALITÀ CHE CONDUCE SOTTILMENTE A DIVENTARE FORTEMENTE EGOISTI E FIN TROPPO SICURI DI SÉ, MA LE LUCI CHE GUIDANO L’INTELLETTO SONO SPENTE E CI SI AFFIDA ALLA SENSAZIONE, AL PRESENTIMENTO, ALLA PROBABILITÀ.

SI COMMETTONO INCALCOLABILI ERRORI SEGUENDO L’ISTINTO E L’ORGOGLIO DI POTER FARE DA SOLI. GESÙ CI DICE CHE SENZA LUI NULLA DI BUONO PUÒ ESSERE FATTO.

La mancanza della Luce di Gesù è una grande disgrazia.

Rimane oscuro il corretto orientamento della vita, la bussola della verità e della sincera realizzazione è squilibrata e i progetti che si perseguono sono improntati sulla bramosia priva di serenità e di una progettualità cristiana.

Nel Vangelo di oggi Gesù promette la felicità a tutti quelli che Lo attendono nella preghiera: «Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli»; «… li troverà così, beati loro!».

Gesù ci avvisa di restare «con le cinture ai fianchi e le lucerne accese». Cingersi con una corda e metterla attorno alla veste talare riguarda il Sacerdote, ma tutti i cristiani devono rimanere cinti della loro Fede. Essere cinti significava essere preparati a tutti gli imprevisti.

Le lucerne accese che ci ricorda il Signore, esprimono la nostra Fede e sono determinanti per non sbagliare percorso nella vita e non perderci nelle false intuizioni o nelle convinte suggestioni che ci illudono di fare tutto bene.

LE LUCERNE ACCESE SONO ALIMENTATE DALLA PREGHIERA, DAI SACRAMENTI E DALLE VIRTÙ, CI PERMETTONO DI CONDURRE UNA VITA ONESTA E DI NON PERDERCI!

È necessario lottare ogni giorno, spesso i piccoli dettagli, perché ogni giorno ci imbattiamo in ostacoli che non vengono da Dio.

Spesso l’impegno per mantenersi in questo stato di veglia, così lontano dalla tiepidezza, si concreterà in fortezza per compiere i nostri atti di preghiera, quegli incontri con il Signore che ci riempiono di vigore e di pace.

Non dobbiamo mai abbandonare la lucidità del momento presente, noi seguiamo Gesù e dobbiamo stare attenti a non farci influenzare dallo stato d’animo confuso che arriva dalla nostra agitazione o dai demoni.

Questo atteggiamento di veglia, come quello della sentinella che sta a protezione della città, non ci garantisce che saremo sempre vittoriosi: insieme alle vittorie ci sono mete e propositi che spesso non si realizzano pienamente, ma nel tempo Gesù interviene con la sua potenza e ci libera da ogni forma di Male per darci la piena vittoria.

In queste circostanze la preghiera sostiene sempre e non ci abbattiamo mai, anche dinanzi agli errori ci possiamo rialzare aiutati da Gesù che ci aspetta a braccia aperte. Non abbattiamoci mai, oggi sono numerose le occasioni per scoraggiarsi ma con il Santo Rosario si superano tutte le prove perché preghiamo la Regina delle Vittorie.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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L’effimera sicurezza materiale – 23 Ottobre 2023 0

L’effimera sicurezza materiale – 23 Ottobre 2023

Lunedì 23 ottobre 2023

XXIX Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 12,13-21)

Quello che hai preparato, di chi sarà?

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, dì a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma Egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così -disse-: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e divertiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Nel mondo ha valore solo la ricchezza materiale, in ogni epoca storica c’è stata questa inclinazione ma oggi coinvolge la maggioranza della popolazione. Non si tratta solo di beni per vivere dignitosamente, l’egoismo ha introdotto in tantissimi l’idolo di un benessere ostentato, inteso come agiatezza per soddisfare tutti i capricci inutili.

Si obbedisce con molta debolezza alle accattivanti pubblicità televisive.

SI COMPRANO TANTE COSE NON INDISPENSABILI, OGGETTI, ABBIGLIAMENTI E SFIZI NON NECESSARI E RICERCATI. MOLTI SONO SCHIAVI DI QUESTA DIVORATRICE MENTALITÀ, E NON POSSONO AVERE ALCUN DESIDERIO DI COMPIERE UN CAMMINO DI FEDE. SE VANNO IN CHIESA NON AMANO GESÙ.

Pensare in modo tormentoso ad un benessere di molto superiore alle reali necessità, è una brama pericolosa, comporta quasi sempre conseguenze psicofisiche nocive. Si può entrare in una fase di turbamento mentale che supera di molto l’agitazione, l’irrequietezza. Non c’è pace!

I soldi sono necessari per vivere, Dio desidera una vita decorosa per tutti gli esseri umani, nessuno escluso. È un Padre che guarda con amarezza la disuguaglianza sociale presente nel mondo, dove le ricchezze le posseggono in pochi e della povertà si nutrono miliardi di persone.

Gesù non condanna chi ha un palazzo d’oro ma deve vivere con il cuore distaccato da quella ricchezza: utilizzarla senza considerarla un idolo!

Abbiamo visto molto spesso anche in Italia che numerosi di quanti hanno intrapreso l’impegno per eliminare la disuguaglianza sociale, sono diventati benestanti o ricchi, proprietari e padroni, ed è una contraddizione vergognosa. Prima erano comunisti poi sono diventati ricconi… Comprano barche, ville importanti, conducono uno stile di vita lussuoso.

Tanti dittatori comunisti nel secolo scorso hanno schiavizzato miliardi di persone, hanno ingannato quasi tutti con la teoria del collettivismo, una economia statalizzata, il controllo di tutto da parte dello Stato, separando due condizioni di vita: la loro e quella del popolo.

I dittatori e i cortigiani vivevano e mangiavano nell’opulenza dei ricchi, il popolo affamato aveva appena il denaro per sopravvivere qualche giorno.

Non è Dio a scegliere chi deve essere ricco e chi povero, è l’uomo malvagio a decidere la povertà di miliardi di persone.

Quello che noto, tra tante altre cose, è l’assoluta mancanza del senso della realtà che si è impadronito dei potenti del mondo e vivono senza Dio. Non avvertono più il pericolo di una guerra nucleare e non pensano al rischio delle loro vite. Amano sfidare i nemici e affidarsi all’imprevedibile con grande sfrontatezza. Questa si chiama irragionevolezza, follia, possessione diabolica.

LA MENTE PRIVA DI DIO È TORTUOSA, OSCURA E INESPLICABILE PER LA STESSA PERSONA.

I non credenti hanno una visione immaginaria della vita, ingannevole e opposta alla Volontà di Dio. I politici atei sono il più grande pericolo.

Lo notiamo in un cittadino ateo, senza valori morali è pericoloso per se stesso, per le scelte e la mancanza degli insegnamenti di Gesù, comandano i sette vizi e dirigono pensieri e azioni solo verso il Male. Salvo rare eccezioni.

Ci sono atei garbati e affabili, ma senza i valori cristiani la visione della loro vita ha orizzonti opposti al Vangelo. Per loro il peccato non esiste, non c’è inferno e rifiutano l’idea dell’aldilà. Tutto è ammesso, non c’è limite alle trasgressioni! Tutto si svolge in questa vita e cercano di soddisfare ogni vizio.

Nel Vangelo di oggi Gesù spiega che non bisogna mai riporre la sicurezza nei beni materiali: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».

Per spiegare il significato racconta una parabola, dove un ricco è protagonista di un ragionamento pragmatico e allo stesso tempo sprovveduto. È felice per la ricchezza aumentata, per gli abbondanti raccolti e dice tra sé: «Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e divertiti!».

Così ragiona l’uomo sciocco senza Dio: raccoglie molto denaro, illuso di vivere mille anni e di spassarsela nelle ricchezze accumulate.

GESÙ TERMINA LA PARABOLA COSÌ: «STOLTO, QUESTA NOTTE STESSA TI SARÀ RICHIESTA LA TUA VITA. E QUELLO CHE HAI PREPARATO, DI CHI SARÀ?».

Molte persone ricche sono state sfrenate e intrepide nella vita per accumulare tante ricchezze, ma gli anni aumentano anche per loro e poi cosa ne faranno di tutti i beni? Li lasceranno ai figli e ai nipoti? Questo è il modo per non amare figli e nipoti, i quali cresceranno nei vizi, senza alcuna esigenza di studiare né di impegnarsi per raggiungere impieghi dignitosi.

Lasciare beni ai figli per vivere dignitosamente è ragionevole, ma lasciare ricchezze per renderli arroganti e oziosi, senza la preoccupazione di una professione acquisita per non vivere da sfaticati, con una superbia paralizzante, l’ostentazione nauseante… è la rovina eterna di figli e nipoti. Salvo eccezioni.

I genitori ricchi che si preoccupano della dignità e della salvezza dei loro figli, non lasciano ad essi decine di milioni di euro. Li fanno lavorare!

Un ricco americano ha detto che lascerà ai figli i soldi sufficienti per vivere dignitosamente, pagherà gli studi e li farà laureare, comprerà buone case dove vivere e uffici dove lavorare con la loro professione, ma essi dovranno impegnarsi nelle loro professioni per guadagnare i soldi.

Questo ricco sembra anacronistico ma egli ama davvero i suoi figli, è molto lucido sul pericolo dell’eccessivo denaro e per i suoi figli desidera il meglio, si preoccupa di tirare fuori i loro talenti e di farli faticare, lavorare per capire il valore del denaro.

NON LI ABBANDONA ALL’OZIO DI UNA VITA INUTILE COME VIENE CONDOTTA DA MOLTI RICCHI. MOLTI RICCHI NELL’ALDILÀ MALEDIRANNO LE LORO RICCHEZZE!

Chi vive nel benessere deve riflettere: «Gesù mi ha permesso molto denaro e beni materiali, che ne farò?». Gesù dice di compiere opere buone, sia per espiare i peccati sia per mettere in pratica il Vangelo!

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Non c’è solo Cesare, a Dio dobbiamo dare molto di più – 22 Ottobre 2023 0

Non c’è solo Cesare, a Dio dobbiamo dare molto di più – 22 Ottobre 2023

Domenica 22 ottobre 2023

XXIX Domenica del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mt 22,15-21)

Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da Lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, dì a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La risposta di Gesù è di una profondità divina che si pone molto al di là di quanto avevano domandato i suoi nemici, e insieme risponde con estrema puntualità al quesito che gli avevano posto per farLo cadere nell’errore. «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

Gesù evidenzia con semplicità disarmante che il cittadino doveva rispettare le leggi di «Cesare», in quel denaro c’era la sua immagine. Non risponde con la parola «date» ma con «rendete» proprio per l’immagine di Cesare. Se l’immagine è di Cesare, restituite a lui la sua moneta.

L’obbedienza allo Stato è un dovere morale ma devo fare alcune precisazioni.

I cittadini devono obbedienza alle leggi giuste, ma non più di queste, perché lo Stato non ha un’autorità e un potere assoluti.

Come cittadini normali, i cristiani hanno il dovere di apportare allo Stato i servizi, materiali e personali, richiesti dal bene comune.

Da parte loro, le autorità sono gravemente obbligate a comportarsi con equità e giustizia nella ripartizione delle funzioni e sovvenzioni, a servire il bene comune senza cercare un profitto personale, a legiferare e governare nel più pieno rispetto della legge naturale e dei diritti della persona: della vita fin dal suo concepimento, il primo di tutti i diritti.

Poi, la protezione della famiglia tradizionale: senza essa non esiste la società.

Le autorità devono inoltre garantire la libertà religiosa e il diritto dei genitori all’educazione dei figli. Uno Stato non può negare o manipolare la volontà dei genitori di scegliere, fa parte dell’essere umano che tutti debbano ricevere un’educazione, crescere in una società, acquisire una cultura e una serie di conoscenze.

Tutti noi siamo chiamati a pregare molto per le autorità che ci governano. Ci sono stati politici interessati all’immigrazione per fini non umanitari ma ideologici, come anche ci sono politici in buonafede e possono anche sbagliare, dalle loro opere si riconosce la presenza o meno della moralità.

Nel mondo giganteggiano miriadi di idoli e Dio è dimenticato anche per l’impegno costante e consistente economicamente di diversi milioni di potenti legati da accordi segreti. Per tutti loro Dio deve essere dimenticato dall’umanità ed in effetti con i mezzi di comunicazione riescono ad ingannare e confondere quasi l’intera umanità.

Dio è il Creatore di tutto, non tarderà a riprendersi quello che è suo!

La stampa, il cinema, la radio, la televisione, i media per la produzione, la registrazione e la riemissione di immagini, tutto è nelle mani di quanti si oppongono a Gesù Cristo e sono determinati a cancellare l’adorazione a Lui.

E qui c’è l’altra risposta di Gesù: «Date a Dio quello che è di Dio». A Dio appartiene tutto, anche la nostra vita, ed è un obbligo morale servire Dio, fare quanto ci chiede nei Comandamenti, osservare gli insegnamenti del Vangelo.

Per responsabilità dei potenti oggi l’umanità non restituisce a Dio quello che appartiene a Lui e questo è molto grave. La storia insegna che l’allontanamento da Dio ha sempre reso violenti e disumani i potenti, oggi la scienza deviata è in grado di arrecare danni impensabili all’umanità e noi dobbiamo pregare molto per riparare i peccati e per chiedere pietà al buon Dio.

Nel Vangelo di oggi gli ebrei ponevano domande inconcludenti a Gesù, sempre con il fine di accusarLo, oggi le persone senza Dio accusano Dio in modo miope e folle, non considerano più i peccati come tali anche per le giornaliere «catechesi» che la matrigna cattiva televisione inietta, ipnotizzando miliardi di utenti. Utilizzano la televisione prevalentemente per distruggere la morale e far dimenticare i valori morali.

La gente che rimane lunghe ore a guardare la televisione non si preoccupa di Gesù e della Madonna né della preghiera, e dimentica anche il pericolo che incombe su tutti, a causa dei virus che hanno preparato i potenti del mondo.

«Date a Dio quel che è di Dio».

Noi dobbiamo ricordare tutto il bene ricevuto da Dio nella nostra vita, dai doni dello Spirito Santo ricevuti nel Battesimo alla Grazia che ci ha donato nonostante le distrazioni e la debole spiritualità.

Dare a Dio l’adorazione che merita e non dissiparla negli idoli, nel denaro, nelle cose materiali di questa società priva di amore ed egoista!

Chi è riconoscente, ringrazia Gesù molte volte ogni giorno, osserva i Comandamenti per amore e non come un obbligo che non avverte con amore.

Gesù ci ama così come siamo e vuole donarci tutto quello che chiediamo, ed è stato Lui a dire: «Qualunque cosa chiederete nel Nome mio, la farò» (Gv 14,13). Crediamoci fermamente e chiediamo con Fede per ottenere tante Grazie speciali.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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