Categoria: ABORTO E BIOETICA

Al comando di Gesù, il paralitico si alzò, prese la barella e camminava – 21 Marzo 2023 0

Al comando di Gesù, il paralitico si alzò, prese la barella e camminava – 21 Marzo 2023

Martedì 21 marzo 2023

IV Settimana di Quaresima

+ VANGELO (Gv 5,1-16)

All’istante quell’uomo guarì.

Dal Vangelo secondo Giovanni

Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Alzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare. Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina”?». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo. Poco dopo Gesù lo trovò nel Tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Gli ebrei perseguitavano Gesù non tanto per il sabato violato, ma per i miracoli che compiva pubblicamente e che potevano avere come effetto quello di risvegliare nel popolo la vera Fede in Jahvé. Una contraddizione frutto dell’invidia verso Gesù. Non era dalla loro parte e non poteva permettersi di manifestare l’Onnipotenza di Dio.

Gli ebrei che comandavano al tempo di Gesù si erano creati i loro riti, sostituendoli a quelli dettati da Dio a Mosè, e un Uomo sconosciuto che predicava i veri insegnamenti biblici, era un pericolo. Il sabato era solo una scusa per attaccare Gesù, gli ebrei erano logorati dalla sua presenza e Lo delegittimavano per allontanare la gente da Lui.

È l’opera dei maliziosi, odiano il Bene perché non riescono a compierlo o non lo compiono più come facevano in qualche modo in passato.

Gesù divenne per tutti gli ebrei un pericolo da controllare e da emarginare. Le stesse opere oltraggiose degli ebrei le hanno compiuto nella Chiesa contro grandi Santi/e, gli stessi Cardinali e Vescovi svuotati di Dio e perduti dietro il materialismo.

QUESTO CI DICE CHE L’ALLONTANAMENTO DA GESÙ FA PERDERE IL SUO SPIRITO, E CHI VIVE NELLA CHIESA SENZA PIÙ FEDE, DIVENTA COME UN DEMONIO PROPRIO PER L’AUTORITÀ CHE HA, LA LIBERTÀ DI AGIRE, DECIDERE, FALSARE… NON C’È UN SOLO FALSO PROFETA, LA COMPAGNIA È NUTRITA.

La Chiesa si avvia verso lo scisma per la paralisi spirituale che ha colpito molti non più disponibili a sacrificarsi nel Nome di Gesù e a compiere quanto chiede Lui nel Vangelo. Affermava Papa Benedetto XVI il 29 giugno 2010: «Il Male è nella Chiesa. Il pericolo peggiore è l’infedeltà dei suoi membri».

Il miracolo del paralitico che leggiamo oggi, mi ricorda tutti quelli che vivono una paralisi spirituale e si rifiutano di seguire Gesù Cristo.

Medito ogni giorno sulla condizione spirituale dei non credenti e dei cristiani lontani da Gesù, li ricordo nella preghiera che ripeto spesso e la riflessione accresce il dispiacere, pensando alla loro condizione tragica e sciagurata, la fine disgraziata della loro vita.

Gesù oggi, come avvenne nell’episodio del Vangelo, prova una compassione infinita per le folle che sono come pecore senza pastore.

Le Chiese svuotate con la gerarchia che ignora questo dramma, depredando ai cattolici quanto Dio aveva stabilito come Casa di preghiera e questo peccato è una bestemmia contro lo Spirito Santo, tanto che i molti che lo commettono non potranno mai ricevere perdono, come afferma Gesù: «La bestemmia contro lo Spirito non verrà perdonata» (Mt 12,31).

Chi ci aiuterà in questi tempi tragici e di grande disorientamento con i potenti che vogliono far soccombere l’umanità con i loro ingegnosi piani di morte? Come si potranno conoscere le scelte migliori da compiere ogni giorno? Solo se si sta con Gesù e la Madonna.

Gesù ci vuole aiutare per non soccombere sotto i colpi del Male spietato, menzognero e imprevedibile.

Restare vicini a Gesù ci permette di ricevere il suo Spirito che dona la sua Luce e consente di intuire i giochi dei politici contro gli innocenti.

La bontà di Gesù supera sempre i nostri calcoli, Egli vuole che sia nostro il desiderio di uscire dalla difficoltà del momento.

Gesù mentre passava venne attratto dalla bontà del paralitico, dalla sua umiltà, dal suo cuore buono. Dio cerca sempre i buoni e li aiuta.

Due aspetti voglio rilevare in queste riflessioni: l’uomo da trentotto anni non camminava ma rimase sempre nell’attesa della guarigione, fu costante, e chissà con quanti sforzi riusciva a raggiungere la piscina, probabilmente chiedeva aiuto. La sua costanza fu premiata con il miracolo ricevuto direttamente da Dio, non per l’acqua che veniva agitata dagli Angeli per guarire gli ammalati.

La lunga malattia rese più buono e umile il paralitico, migliorò la sua persona, si purificò dai peccati e tutto questo attrasse l’attenzione di Gesù.

Qualsiasi sofferenza và affrontata con Fede, con la certezza che non siamo soli e che Gesù concede tutto quello che ci necessita e meritiamo.

Chi prega bene non può mai scoraggiarsi, non deve mollare. La costanza nella preghiera procura sempre grandi frutti spirituali e guarigioni anche impossibili. È la preghiera, anche spontanea, il modo per dialogare con Dio, sempre attento alle nostre necessità.

Senza Dio il mondo rimane paralizzato nella sua folle corsa verso l’autodistruzione. L’uomo che non prega bene e ogni giorno, è inerte e vulnerabile.

Cosa è un uomo senza Dio?

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

Nel nostro sito numerosi articoli interessanti, libri e altro: www.gesuemaria.it

La semplicità cristiana è consistenza, non è ingenuità – 04 Gennaio 2023 0

La semplicità cristiana è consistenza, non è ingenuità – 04 Gennaio 2023

Mercoledì 4 gennaio 2023

Feria propria

+ VANGELO (Gv1,3542)

Abbiamo trovato il Messia.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’Agnello di Dio!». E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, vedendo che Lo seguivano, disse: «Che cercate?». Gli risposero: «Rabbì (che significa maestro), dove abiti?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove Egli abitava e quel giorno si fermarono presso di Lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e Lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)» e lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La chiamata dei primi due Apostoli si presenta con una semplicità disarmante. Erano altri tempi e c’era meno cattiveria nel cuore dell’uomo.

Solo il cammino spirituale cristiano rende l’uomo capace di controllare le debolezze, controllare le cattive inclinazioni ed esaltare le virtù, anche quelle che si acquisiscono ripetendole, oltre i talenti donati da Dio.

Le altre religioni insegnano violenze o insegnamenti che esaltano la superbia, solo Gesù Cristo, Figlio di Dio, insegna ai cristiani l’umiltà e la bontà!

La semplicità cristiana è una virtù da non confondere con l’ingenuità né viene applicata esclusivamente in chi comprende solo concetti semplici.

LA SEMPLICITÀ CRISTIANA SI CONTRAPPONE DIRETTAMENTE ALLA COMPLESSITÀ, CHE RITROVIAMO NELLA MENTE SUPERBA E PRESUNTUOSA, INCLINE AD INSINUAZIONI, MALPENSANTE, QUINDI IN MALAFEDE.

loro dovranno spiegare a Dio perché vanno all’inferno con le loro scelte inique mentre erano in vita.

Tanti insegnanti atei hanno inoculato a giovani universitari, genuini e semplici, il veleno rosso e  mortale per l’anima, diventando assassini ideologici e sabotatori della vita gioiosa di miliardi di giovani nel mondo.

Noi dobbiamo rifugiarci serenamente in Dio, Lui solo dona protezione, vita e amore. Dove è presente Dio c’è vittoria, verità e realismo.

Dio agisce nelle anime semplici, prive di quella complessità razionale tendente al Male, alla negatività. Sono contorte e oscure le anime senza Dio, per i tanti peccati commessi e non confessati, per la mancanza del cammino spirituale, della sincera conversione, del cuore diventato arido e chiuso al Bene.

I grandi scrittori cattolici hanno avuto la caratteristica della semplicità dell’esposizione, del linguaggio e della loro vita. Il teologo latino più importante, San Tommaso d’Aquino, era di una semplicità commovente, sia nel parlare che nell’esposizione della più importante opera cattolica, la Summa Theologiae (Somma Teologica).

Gli insegnamenti di Gesù sono semplici e comprensibili a tutti, solo alcune parabole spesso sono difficili e vanno comprese con il suo Spirito.

LA SEMPLICITÀ DELLA MENTE E DEL CUORE È UNA GRANDE VIRTÙ, UN AIUTO STRAORDINARIO NEL RAGIONAMENTO O DINANZI UN PROBLEMA. PORTA NATURALEZZA, MODESTIA E SOBRIETÀ.

LA SEMPLICITÀ È POTENTE PERCHÉ ESCLUDE LA MALIZIA.

San Giovanni nel Vangelo ricorda il momento dell’incontro con Gesù con grande commozione e precisa l’ora: le quattro del pomeriggio. Lui e Andrea cominciarono a seguire Gesù secondo le indicazioni di Giovanni Battista, animati dall’amore e dalla ricerca di Dio.

A Gesù chiesero: «Rabbì, dove abiti?». Non chiesero segni, non si distrassero né si preoccuparono delle cose materiali, quando conobbero l’Agnello di Dio. Da quel momento per loro iniziò un’altra storia, meravigliosa e straordinaria.

Lo stesso avviene ai cristiani che focalizzano tutto l’interesse su Gesù Cristo e compiono ogni opera con Lui, come vuole Lui.

Chi cerca davvero Gesù e Lo trova, cambia da subito il suo stile di vita e come gli Apostoli si ferma presso di Lui. Gesù ci chiama: «Venite e vedrete».

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Chiedete e vi sarà dato – 24 Luglio 2022 0

Chiedete e vi sarà dato – 24 Luglio 2022

Domenica 24 luglio 2022

XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

+ VANGELO (Lc 11,1-13)

Chiedete e vi sarà dato.

Dal Vangelo secondo Luca

Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed Egli disse loro: «Quando pregate, dite:

“Padre,

sia santificato il tuo Nome,

venga il tuo Regno;

dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,

e perdonaci i nostri peccati,

perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore,

e non ci indurre in tentazione”».

Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono. Ebbene, Io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del Cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Chiedere qualcosa è un’abitudine naturale, ma non sempre quanto viene chiesto è giusto e spesso c’è da dare in cambio qualcosa. Molte volte le richieste non sono opportune, anche se moralmente buone, il discernimento non si acquisisce con la cultura o con il denaro. Si chiede impulsivamente soprattutto tutto ciò che necessita al sostentamento del corpo ma non si pensa all’anima.

Le richieste non buone, quelle ingiuste, non le prendiamo in considerazione, dobbiamo purificare la mente e il cuore dai pensieri negativi.

Focalizziamo le richieste buone perché i seguaci di Gesù devono sempre desiderare il Bene, solo ciò che conduce ad esso e alla verità. I pensieri strani sono presenti soprattutto quando si è all’inizio del cammino spirituale, comunque fino a quando non si lascia la mentalità umana e si entra decisamente nella spiritualità pura ed elevata.

La prima richiesta da fare è proprio questa: «Gesù, donami il tuo Spirito e aiutami a cambiare mentalità, fa che io viva il tuo Vangelo!».

Questa è la richiesta migliore che possiamo fare.

La selezione delle richieste è sicuramente cosa buona ma bisogna valutare da quale prospettiva. Non è facile capire chi parla con sincerità da chi è menzognero, non si può vivere portando un forte dubbio sull’autenticità degli altri, allora si devono valutare le loro opere.

Anche qui il dissimulatore è bravo a rivestire i suoi interessi venali con atteggiamenti premurosi verso gli amici o i familiari, e nasconde l’inganno.

Non dobbiamo avere pregiudizi, prendiamo atto dei comportamenti leali o falsi degli altri e proseguiamo il cammino con umiltà e fortezza.

A noi Gesù ci chiede di camminare nella Via della piena verità e bontà.

Gesù e la Madonna hanno bisogno di apostoli sinceri e credibili, essi devono testimoniare con la loro vita, le parole, le scelte, le virtù, che Dio è veramente Vivo e ci ama così come siamo, ma ci chiede la vera conversione per ricolmarci dei suoi doni e vivere già in questa Terra nella vera felicità.

Sembra impossibile da realizzare, ma se «questo è impossibile agli uomini, a Dio tutto è possibile» (Mt 19,26). Ce lo dice Gesù.

Il Signore ha promesso di donarci tutto quello che ci necessita, di cui abbiamo veramente bisogno, e che riguarda la vita spirituale e la vita fisica. Tutto vuole donarci Gesù, tutto quello che risulta utile a noi e che Lui riconosce come davvero necessario per la nostra santificazione.

Gesù però ci dice di chiedere tutto a Lui con grande fiducia e un abbandono totale alla sua Volontà. Queste sono le sue condizioni per aiutarci.

Quando lasciamo vivere Gesù in noi, si arriva a chiedere con fiducia cosa fare, dove andare, come amare e parlare. Questo è il cammino spirituale.

È la vera svolta più importante della vita!

Non è tanto qualcosa di esteriore come l’andare a Messa che rimane importante, è l’intimità divina a trasformarci interiormente!

Per arrivare a tanto non solo occorre pregare bene e praticare le virtù, necessita ogni giorno una analisi interiore o l’esame di coscienza.

Dobbiamo metterci dinanzi al mistero della coscienza e vedere cosa non è andato o non và bene. Entrare dentro, quindi compiere una santa introspezione per conoscerci bene, capire le proprie emozioni e le motivazioni profonde dell’agire.

Ogni parola espressa e ogni opera compiuta hanno necessariamente una motivazione, spesso essa non è chiara e bisogna scoprirla.

Con Gesù tutto diventa bello e facile, ci accorgiamo di non essere più soli e che la direzione della vita segue quella tracciata da Lui. Questo avviene, appunto, quando facciamo richiesta al Signore di fare parte della nostra esistenza e di guidarci dove vuole Lui.

Questo comporterà naturalmente la continua richiesta di fare quello che piace a Lui e che è la migliore cosa per noi.

Gesù dice che i genitori vogliono dare le cose migliori ai figli, quanto più Dio vuole donare il meglio ai suoi figli che Lo adorano?

Gesù ci invita a chiedere con insistenza per ottenere Grazie e grandi miracoli. Chi ha piena fiducia in Gesù, chiede perché sa di ottenere.

Tra le preghiere giornaliere non dobbiamo tralasciare quella allo Spirito Santo.

Il Vangelo oggi riporta la preghiera del Padre Nostro e la richiesta pressante fatta da Gesù di invocare il suo Spirito per compiere quella elevazione spirituale che conduce alla piena realizzazione della vita. Non c’è pace, gioia, felicità e realizzazione senza lo Spirito Santo e senza la sua presenza c’è solamente tristezza, confusione, disperazione, immoralità e corruzione.

Recitiamo con amore la versione del Padre Nostro insegnata da Gesù e che comprende anche le parole: «NON CI INDURRE IN TENTAZIONE».

Numerose volte ho spiegato il significato di queste parole dette da Gesù e insegnate da duemila anni. Papi e Santi hanno sempre pregato il Padre Nostro ripetendo: «NON CI INDURRE IN TENTAZIONE».

Gli esperti spiegano l’interpretazione corretta del «NON CI INDURRE IN TENTAZIONE», in base ai testi originali aramaico, greco e latino.

San Girolamo (347-420) ha tradotto con il verbo latino inducere (che significa introdurre, concisamente indurre) la plausibilità di una prova a cui ci sottopone il Signore per verificare la nostra fedeltà. In questa preghiera chiediamo a Gesù di non permettere che cediamo alla tentazione e di aiutarci nei pericoli di ogni giorno.

1 Ave Maria per Padre Giulio

“O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen”.

3 Ave Maria…

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«Chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato» – 9 Luglio 2021 0

«Chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato» – 9 Luglio 2021

Venerdì 9 luglio 2021

 

XIV Settimana del Tempo Ordinario

 

+ VANGELO (Mt 10,1623)

Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.

 

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Ecco: Io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio Nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità Io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’Uomo». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Ognuno parla ed esprime quello che ha nel cuore, molto spesso dice cose diverse da quelle che pensa e tradisce la sua coscienza. Quando non si manifesta la verità avviene una disconnessione tra cuore, mente e parola, causando alla persona menzognera, come uno shock interiore. La coscienza si deforma e gradualmente degenera.

Il cammino di Fede autentico cambia il cristiano fino a fargli provare orrore verso le menzogne che prontamente ripete per ingannare o sminuire.

Gesù ci dice che il cristiano impegnato nel cammino spirituale del Vangelo viene illuminato dalla Luce Divina, percepisce la verità dove neanche appare.

«Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro».

Da cosa siamo spinti quando dialoghiamo con un familiare o con un amico o con altri? Si utilizza l’identica retta intenzione oppure sono presenti più pensieri nella mente e mentre si parla si sceglie quale linguaggio utilizzare?

Per debolezza si può cadere in questo gravissimo agire falso, ma si può vincere con la convinta volontà di essere sempre sinceri!

Molti si possono illudere di avere ispirazioni o di aver capito tutto, commettendo molti errori, mentre lo Spirito ispira dove trova una Fede matura, rinnegamento, umiltà, obbedienza a Lui, silenzio interiore, preghiera e verità.

Lo Spirito di Gesù si comporta con il cristiano come il cristiano si comporta con Lui. Dio risponde per come viene invocato.

Non sorprendiamoci se un Vescovo o un Sacerdote non sa pregare con il cuore e un cristiano comune (uomo o donna) è contemplativo e ha raggiunto una elevata spiritualità. Ogni persona è un mistero a se stessa, figuriamoci nelle relazioni esteriori. È sincero solo, ripeto solo, chi vive in comunione con Gesù Cristo, per il resto bisogna valutare caso per caso.

Gesù è sempre vicino a quanti rimangono fedeli a Lui, non li abbandona e non vuole perderli, ma non è sufficiente qualche preghiera o l’ottusa convinzione di fare tutto bene nonostante il distacco dal suo Vangelo.

Gesù dona «cento volte tanto» ai buoni, a quanti osservano la sua Parola e gli obbediscono.

I cristiani coerenti ricevono molte Grazie e protezioni divine, sono persone speciali davanti a Gesù e questo«buon odore» impresso in loro fa scattare nei cattivi un’avversità strana e malefica, mossi quasi sempre dallo spirito satanico.

Tante persone soffrono per quanto ricevono di offensivo da parenti e conoscenti, e non riescono a spiegare la ragione. Una è questa, sicuramente è quella che causa una maggiore avversione in quanti non pregano o sono cattivi.

Nelle persone in cui dimora lo spirito dei diavoli c’è invidia, odio, diffamazione, cattiveria, vendetta. Sono persone molto pericolose. Quanto le incontrate cominciate subito a pregare mentalmente, a perdonare le loro infide operazioni perfide e credete che Gesù non permetterà al Male di danneggiarvi.

I diavoli lavorano ininterrottamente per portare tutti all’inferno, ma i cristiani che pregano sono forti e non si lasciano ingannare da loro, così i diavoli utilizzano molte, molte, molte persone cattive o ingannate dal loro orgoglio, per arrecare del male ai buoni.

«Sarete odiati da tutti a causa del mio Nome».

Per tutti s’intende molti cattivi e quanti sono consacrati direttamente o tramite i gruppi satanici. Tutti questi vengono sconfitti da Gesù Cristo, FORSE NON SUBITO PER LA POTENTE RESISTENZA CHE TRASMETTONO I DIAVOLI AI LORO SEGUACI, ma con la preghiera costante e fiduciosa, i buoni ottengono dal Signore tutto il Bene che chiedono e nel tempo anche Giustizia.

Non ingannatevi se qualche cattivo «trionfa» per alcuni anni o per un tempo più lungo! La vittoria sarà sempre di Gesù, Lui è Dio.

«Chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato». Nulla ci deve spaventare se abbiamo Fede in Gesù, inoltre il Santo Rosario schiaccia i diavoli.

 

1 Ave Maria per Padre Giulio

 

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

 

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Atto di consacrazione personale

e di riparazione al Cuore di Gesù

O Cuore dell’amatissimo mio Gesù, Cuore adorabile e degno di tutto il mio amore, io, acceso dal desiderio di riparare ed espiare le offese sì numerose e tanto gravi a Te fatte, ed anche per non macchiarmi io stesso, per quanto mi è possibile, della colpa di ingratitudine, Ti offro il mio cuore con tutti i suoi affetti, anzi Ti do e consacro tutto me stesso.

O Gesù, amore dell’anima mia, spontaneamente io offro al Tuo Cuore tutto il valore soddisfattorio che potranno avere le preghiere, gli atti di penitenza, di umiltà, di obbedienza e di ogni altra virtù che farò durante tutta la vita, sino all’ultimo respiro: accettali per quanto sia poco e assai misero quello che io Ti offro.

 

 

Per la Santa Chiesa e per i Sacerdoti

O Gesù mio, ti prego per la Chiesa intera: concedile l’amore e la luce del tuo Spirito, rendi efficaci le parole dei Sacerdoti, affinché spezzino anche i cuori più induriti e li facciano ritornare a Te, o Signore.

Signore, dacci Sacerdoti Santi, e Tu stesso conservali nella serenità.

Fa che la potenza della tua Misericordia li accompagni dovunque e li custodisca contro le insidie che il demonio non cessa di tendere all’anima di ogni Sacerdote. La potenza della tua Misericordia, o Signore, distrugga tutto ciò che potrebbe offuscare la santità del Sacerdote, perché Tu sei Onnipotente.

Ti chiedo, Gesù, di benedire con una luce speciale i Sacerdoti dai quali mi confesserò nella mia vita. Amen.

 

 

Consacrazione dell’Italia

O Maria, Madre di Dio e Madre nostra, tu hai sempre guardato all’Italia con quello stesso occhio di predilezione con cui l’ha guardata il tuo figlio Gesù.

Tu hai voluto questa terra disseminata dei tuoi Santuari.

Te la consegniamo, questa nostra Patria: sia sempre tua e del tuo Figlio; custodiscila.

Sia pura la Fede, siano buoni i costumi, siano ordinate le famiglie, sia cristiana la scuola; e regni la giusta pace tra tutti.

Che questa Italia continui a svolgere e compia sempre meglio la sua missione: di essere centro vivo ed operante di civiltà cristiana.

 

 

Sostieni l’apostolato per Gesù e Maria.  Aiuta con donazioni la diffusione del Vangelo, la Parola di Vita che salva le anime e guarisce le malattie. Il nostro apostolato è vastissimo e non abbiamo fini di lucro, abbiamo bisogno di offerte per sostenere tutte le spese. Aiutaci a continuarlo secondo il Cuore di Gesù. Il nostro forte impegno vuole far conoscere Gesù ovunque e diffondere la vera devozione alla Madonna. Vogliamo diffondere e difendere la sana dottrina della Chiesa. Il vostro contributo economico è un segno di stima e di amore, manifestazione di vicinanza e di Fede. Diventa anche tu difensore dell’unica Chiesa fondata da Gesù. “Dai loro frutti li riconoscerete” (Mt 7,16).

http://www.gesuemaria.it/chi-siamo/sostienici.html

 

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.

Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

 

Proposito

Devo fare memoria ogni giorno delle grande cose che il Signore Gesù ha fatto nella mia vita.

 

Pensiero

Un’anima che vive nella tiepidezza non pensa per niente a uscirne, perché crede di essere a posto con il buon Dio. (Santo Curato d’Ars)

 

Per superare le prove dolorose, non soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera efficace, già utilizzata da decine di migliaia di fedeli. Sono migliaia le testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal nostro sito:

http://www.gesuemaria.it/apostolato/efficace-preghiera.html

 

Continuiamo a recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione di preghiera, già siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale. Possiamo pregare in comunione di amore nelle stesse ore, recitando il Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della Madonna. Ognuno decide se partecipare alle due Corone oppure a una delle due. L’importante è recitare almeno una Corona al giorno in comunione con Gesù, la Madonna e tra noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera diventa potente.

 

Martedì 23 marzo 2021 – Sono un povero Sacerdote che prega 0

Martedì 23 marzo 2021 – Sono un povero Sacerdote che prega

Martedì 23 marzo 2021

V Settimana di Quaresima

+ VANGELO (Gv 8,21-30)

Avrete innalzato il Figlio dell’Uomo, allora conoscerete che Io Sono.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado Io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado Io, voi non potete venire”?». E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, Io sono di lassù; voi siete di questo mondo, Io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati». Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che Io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma Colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da Lui, le dico al mondo». Non capirono che Egli parlava loro del Padre. Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’Uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da Me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con Me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in Lui. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Gesù risponde ai farisei con determinazione ma alcune parole risultano enigmatiche, soprattutto a quanti sono prevenuti e cercano prove per accusarLo. In Gesù l’umiltà che traspare è pure forte anche se esprime parole apparentemente incomprensibili.

Le parole di Gesù lasciano sempre riflettere, occorre il suo Spirito per comprenderle e trovare la logicità di tutto il suo insegnamento.

«Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado Io, voi non potete venire».

Le ultime parole chiudono la porta del Paradiso, non a causa di una predestinazione divina, al contrario la causa è il peccato ostinato di quanti rifiutano la conversione. «Dove vado Io, voi non potete venire».

È evidente il riferimento ai peccatori ostinati come i farisei, infatti a loro dice: «Morirete nel vostro peccato».

Non è Gesù a condannare, la sentenza di condanna su quei farisei si basava sulla vita condotta da loro, dalla putridume delle loro anime.

Gesù afferma che essi e quanti hanno la loro mentalità, cercheranno Dio nella sofferenza e forse in punto di morte, ma essendo putrefatti nei peccati non avranno alcuna capacità di pentirsi, né di avvicinarsi alla Verità.

Gesù parla della sua morte e della risurrezione, della riapertura del Paradiso dove Lui salirà nell’Ascensione. Ma perché dice ai farisei che Lo cercheranno ma moriranno nei loro peccati? Proprio perché dopo l’Ascensione i farisei cercheranno il suo Corpo glorioso per accusare gli Apostoli e dissacrare il Cristo, ma non Lo troveranno e resteranno corrotti, perderanno il Paradiso.

«Dove vado Io, voi non potete venire». Gesù non rifiuta nessuno, ama e accoglie quanti cominciano a seguirLo fedelmente, anche coloro che peccano spesso per debolezza ma che si rialzano presto con il pentimento e ricorrono alla Confessione sacramentale.

Se hanno impedimenti morali e non possono confessarsi, chiedano sinceramente perdono a Gesù e si impegnino in un cammino di Fede ricco di opere buone. Il Signore segue anche quanti vivono in peccato ma che pregano e si pentono intimamente dei loro peccati, anche se non c’è l’assoluzione e non ricevono il perdono sacramentale.

Ricordiamo con piena convinzione che Gesù vuole salvare tutti, Lei è vivo e vero, presente in mezzo a noi, è in noi se siamo con Lui.

In ogni circostanza delicata volgete lo sguardo al Crocifisso e chiedete aiuto. Guardate il Crocifisso e la sua forza vi aiuterà.

Ogni giorno si possono ripetere migliaia di atti di amore a Gesù e alla Madonna, brevi giaculatorie che ci legano a Loro e sono richiami molto importanti da ripetere in qualsiasi momento della giornata. Prendete la santa abitudine di recitare le famose giaculatorie o atti d’amore spontanei: ogni volta vi sentirete più forti e avrete la percezione della presenza di Gesù.

Solo chi prega bene vede la realtà in modo oggettivo e non è lontano dalla verità.

I diavoli cercano di impedire ai peccatori di raggiungere la verità e li infarciscono di strani pensieri, di convinzioni false, di tentazioni ricorrenti.

Gesù è sempre vicino a quanti Lo invocano, se non si vive in comunione con Lui, le persone sono assolutamente prive di protezioni e i loro pensieri molto spesso sono negativi, avviliti, pieni di tristezza e di angoscia. La mancanza di Gesù lascia ai diavoli piena possibilità di azione e sono molto scaltri nel preparare inganni.

Questo smuove premurosamente i diavoli e si attivano per non permettere ai peccatori di incontrare buoni Sacerdoti per confessarsi o per consigli.

Nel mio caso, in un esorcismo i diavoli hanno detto che già la mia voce li tortura, stanno male e così FANNO DI TUTTO PER NON FAR PARLARE LE PERSONE CON ME, perché se queste hanno negatività o effetti di maledizioni, parlando con me ne hanno benefici. Nel senso che i diavoli perdono potere e si allontanano. Da molti anni ho compreso questo.

Anni fa quando ero in convento vicino Assisi, mi telefonò una signora molto preoccupata e poi mi passò il figlio, posseduto da molti diavoli. All’inizio era tranquillo, quando cominciai a parlare io il ragazzo si trasformò e con voce cavernosa i diavoli mi gridarono di zittirmi, perché la mia voce aveva l’effetto in loro simile alla corrente elettrica. Senza paura dissi di andare via nell’inferno e i diavoli mi risposero: «Zitto, zitto, sei la nostra disperazione».

Le stesse parole e altre simili, come: «Sei la nostra rovina»; «Ti spezzo le gambe, le braccia e il collo», i diavoli le hanno ripetute contro me in altri esorcismi. Comunque, queste minacce o con parole simili, i diavoli le rivolgono a tutti quei Sacerdoti che sono davvero in comunione con Gesù e vivono per la salvezza delle anime. I diavoli odiano anche i laici che pregano molto ma non possono fare nulla perché protetti.

L’odio verso me è dovuto alla mia piena fedeltà a Gesù e alla Madonna, la mia vita donata pienamente a Loro, i miei scritti e le immagini sacre che diffondo ovunque. Prego per strappare ai diavoli molte anime dirette all’inferno.

Questo spiega le persecuzioni e le diffamazioni contro me di quanti non sono più adoratori di Gesù Cristo e servono il Male.

Moltissime persone mi dicono che dopo avere parlato con me ritrovano la pace, stanno bene, non sono più confuse, e il motivo è l’allontanamento dei diavoli da loro. Non sopportano la mia voce, ma io non faccio nulla né recito preghiere in quei momenti. Forse la mia stessa vita è una preghiera?

Lo sa Dio, io prego anche con le opere perché sono sempre buone e piene di amore verso chiunque, voglio il Bene di tutti e perdono sempre.

È evidente e non c’è alcun dubbio, che tutto avviene per Grazia di Gesù e per la presenza della Madonna. Io sono solo un povero Sacerdote che prega.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

Nel nostro sito numerosi articoli interessanti, libri e altro:www.gesuemaria.it

Triduo alla Vergine dell’Annunciazione

O Vergine Santa, che l’Angelo Gabriele

salutò «Piena di Grazia» e «Benedetta tra tutte le donne»,

noi adoriamo il mistero ineffabile dell’Incarnazione

che Dio ha compiuto in Te.

L’amore ineffabile che porti al frutto benedetto del tuo seno,

ci è garanzia dell’affetto che nutri per noi, per i quali un giorno

il Figlio tuo sarà Vittima sulla Croce.

La tua Annunciazione è l’aurora della Redenzione

e della salvezza nostra.

Aiutaci ad aprire il cuore al Sole che sorge e allora

il nostro tramonto terreno si muterà in alba immortale.

Madre cara,

Dio è entrato nella Tua vita con il Suo progetto speciale,

aiutami adesso in questa mia necessità (chiedere la Grazia).

Tu, come umile sua Serva, gli hai generosamente aperto

le porte del tuo Cuore.

Il tuo esempio mi sprona a volgermi anch’io verso il Signore

per dirgli:

«Vieni nei miei sogni e nei miei progetti, nelle mie speranze

e nelle mie paure.

Perciò, Signore entra nelle mie tenebre, nelle mie angosce

e nelle mie sofferenze.

Entra anche in quegli angoli della mia vita in cui ho amato

più la mia volontà che la Tua».

3 Ave Maria

Atto di consacrazione personale

e di riparazione al Cuore di Gesù

O Cuore dell’amatissimo mio Gesù, Cuore adorabile e degno di tutto il mio amore, io, acceso dal desiderio di riparare ed espiare le offese sì numerose e tanto gravi a Te fatte, ed anche per non macchiarmi io stesso, per quanto mi è possibile, della colpa di ingratitudine, Ti offro il mio cuore con tutti i suoi affetti, anzi Ti do e consacro tutto me stesso.

O Gesù, amore dell’anima mia, spontaneamente io offro al Tuo Cuore tutto il valore soddisfattorio che potranno avere le preghiere, gli atti di penitenza, di umiltà, di obbedienza e di ogni altra virtù che farò durante tutta la vita, sino all’ultimo respiro: accettali per quanto sia poco e assai misero quello che io Ti offro.

Per la Santa Chiesa e per i Sacerdoti

O Gesù mio, ti prego per la Chiesa intera: concedile l’amore e la luce del tuo Spirito, rendi efficaci le parole dei Sacerdoti, affinché spezzino anche i cuori più induriti e li facciano ritornare a Te, o Signore.

Signore, dacci Sacerdoti Santi, e Tu stesso conservali nella serenità.

Fa che la potenza della tua Misericordia li accompagni dovunque e li custodisca contro le insidie che il demonio non cessa di tendere all’anima di ogni Sacerdote. La potenza della tua Misericordia, o Signore, distrugga tutto ciò che potrebbe offuscare la santità del Sacerdote, perché Tu sei Onnipotente.

Ti chiedo, Gesù, di benedire con una luce speciale i Sacerdoti dai quali mi confesserò nella mia vita. Amen.

Consacrazione dell’Italia

O Maria, Madre di Dio e Madre nostra, tu hai sempre guardato all’Italia con quello stesso occhio di predilezione con cui l’ha guardata il tuo figlio Gesù.

Tu hai voluto questa terra disseminata dei tuoi Santuari.

Te la consegniamo, questa nostra Patria: sia sempre tua e del tuo Figlio; custodiscila.

Sia pura la Fede, siano buoni i costumi, siano ordinate le famiglie, sia cristiana la scuola; e regni la giusta pace tra tutti.

Che questa Italia continui a svolgere e compia sempre meglio la sua missione: di essere centro vivo ed operante di civiltà cristiana.

Sostieni l’apostolato per Gesù e Maria.Aiuta con donazioni la diffusione del Vangelo, la Parola di Vita che salva le anime e guarisce le malattie. Il nostro apostolato è vastissimo e non abbiamo fini di lucro, abbiamo bisogno di offerte per sostenere tutte le spese. Aiutaci a continuarlo secondo il Cuore di Gesù. Il nostro forte impegno vuole far conoscere Gesù ovunque e diffondere la vera devozione alla Madonna. Vogliamo diffondere e difendere la sana dottrina della Chiesa. Il vostro contributo economico è un segno di stima e di amore, manifestazione di vicinanza e di Fede. Diventa anche tu difensore dell’unica Chiesa fondata da Gesù. “Dai loro frutti li riconoscerete” (Mt 7,16).

http://www.gesuemaria.it/chi-siamo/sostienici.html

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.

Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

Proposito

Devo impegnarmi a pregare con il cuore, cioè con amore, non solo con le labbra.

Pensiero

Prima di giudicare del vostro prossimo, fate conto che voi siate lui ed esso voi, e vi assicuro che giudicherete rettamente e bene. (San Francesco di Sales)

Per superare le prove dolorose, non soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera efficace, già utilizzata da decine di migliaia di fedeli. Sono migliaia le testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal nostro sito:

http://www.gesuemaria.it/apostolato/efficace-preghiera.html

Continuiamo a recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione di preghiera, già siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale. Possiamo pregare in comunione di amore nelle stesse ore, recitando il Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della Madonna. Ognuno decide se partecipare alle due Corone oppure a una delle due. L’importante è recitare almeno una Corona al giorno in comunione con Gesù, la Madonna e tra noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera diventa potente.

Aborto diretto e aborto indiretto 0

Aborto diretto e aborto indiretto

ABORTO DIRETTO
Si ha l’aborto diretto ogni qualvolta viene interrotta la gravidanza uccidendo direttamente il bambino nel seno materno per qualsiasi motivo (ad esempio per salvare la vita della madre o per disfarsi di un tiglio ecc.). Ogni caso di aborto diretto è sempre vietato dal costante insegnamento della Chiesa, perché si tratta di un vero omicidio, di un terribile delitto contro un piccolo innocente che non può difendersi dalla mano assassina. Questo insegnamento costante della Chiesa «non è mutato ed è immutabile» ha detto il Papa Paolo VI il 9 dicembre 1972.
Il Concilio Vaticano Il aveva già solennemente ribadito: « Dio, Padre della vita, ha affidato agli uomini l’altissima missione di proteggerla: missione che deve essere adempiuta in modo umano.
Perciò la vita, una volta concepita, deve essere protetta con la massima cura, e l’aborto come l’infanticidio sono abominevoli delitti» (Gaudium et Spes – 51c).
Anche l’aborto procurato, perché si ritiene che il bimbo chiuso in grembo non sia vitale, non è ammesso dalla morale cattolica. Tale divieto si fonda soprattutto sulla costatazione che tale certezza (la morte del bimbo nel seno) è sempre relativa, per cui molte volte si ritiene morto il bimbo mentre poi risulta che era vivo! Inoltre bisogna salvare il principio che non si può mai accorciare la vita a nessuno, neppure a chi è destinato per grave infermità a perderla entro breve tempo.
ABORTO INDIRETTO
L’aborto indiretto si ha quando il medico opera un intervento clinico o chirurgico su una donna gravida per motivi sanitari del tutto indipendente dallo stato di gravidanza della donna, e tale intervento produce la morte del bimbo soltanto come effetto collaterale, cioè secondario, non voluto. Ad es. il medico interviene necessariamente per asportare l’utero affetto da cancro e in questo caso c’è un bambino in gestazione.
L’aborto indiretto è moralmente lecito quando il medico non vuole uccidere il bimbo per salvare la madre, ma vuole e deve effettuare l’intervento necessario ad eliminare un male dell’organismo; ciò facendo, come effetto non voluto anche se previsto, consegue la morte del bimbo. In questo caso non c’è colpa perché l’intenzione e l’azione del medico non colpiscono direttamente il bambino, ma il cancro; non vogliono eliminare- il bimbo, ma il tumore.
La morte del bimbo quindi è una dolorosa conseguenza non voluta, e spesso tragica per la madre. L’aborto è sempre illegale.
Solo Dio è l’origine e il fine della vita umana. La vita umana è vigilata dall’amore di Dio (Gn. 4:10), ed è difesa dal Comandamento divino: «Non uccidere» (Es. 20:13 – Mt. 5:21). Perciò nessuna legge civile può pretendere di legalizzare l’aborto e renderlo moralmente lecito, perché violerebbe un Comandamento di Dio e approverebbe un abominevole delitto.
Le parole del Vangelo: «Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie Me» (Mc. 9:37), indicano chiaramente quale debba essere la condotta dei coniugi cristiani nell’accettare ogni nuovo figlio. L’accoglienza a un bambino che viene in questo mondo va fatta con la consapevolezza di accogliere un essere umano destinato ad essere, mediante il ricevimento del Battesimo, un figlio adottivo di Dio, partecipe della natura divina (2 Pt. 1:4), amato da sempre dal Padre (Ef. 1:4), e fratello di Gesù Cristo, nostro divino Primogenito (Rom. 8:29).
Sesto e Nono Comandamento
Molte volte, si sa, la violazione del sesto e nono comandamento causa la violazione del quinto comandamento. Il sesto e nono comandamento — pecialmente oggi — sono i due comandamenti più calpestati dagli Uomini. Il demonio fa proprio cuccagna con la nostra lussuria. Non per niente la Madonna disse per mezzo di Giacinta di Fatima: «I peccati che mandano più anime all’inferno sono i peccati della carne». E non per niente Dio ha dato all’umanità due comandamenti in materia di castità e di continenza.
Anche nei riguardi dell’aborto molto spesso la causa è solo la concupiscenza della carne! La degenerazione della sessualità anziché alla propagazione porta alla distruzione della vita.
Non commettere atti impuri — Non desiderare la donna d’altri», dice il Signore, e cioè non profanare il tuo corpo, il tuo cuore, non fornicare, non avere rapporti adulterini, non avere rapporti prematrimoniali.
Il frutto di questi peccati può essere il concepimento di un bimbo. Però questo bimbo così concepito non è voluto, non è gradito, anzi è di fastidio e spesso lo si odia a tal punto da ucciderlo per disfarsene. E l’aborto, è l’assassinio dell’innocente.
La lussuria, la concupiscenza carnale, l’immoralità e l’erotismo, la nefandezza di comportamento da bruti, la glorificazione della pornografia e della pornocinematografia, del pansessualismo, del nudismo più rivoltante: tutto questo è oggi una realtà cancrenosa che sta putrefacendo la società e sta operando i massacri di milioni e milioni di innocenti ogni anno.
A tre anni dell’approvazione della legge 194 sull’aborto, ogni anno gli aborti aumentano in Italia sempre più. Il prof. Luigi Perniola, della Terza Clinica di Patologia ostetrica dell’Università di Roma, a un convegno scientifico sullo « stato attuale e prospettive della contraccezione», organizzato a Roma dal Club Europeen de la Santé, ha parlato di oltre 800 mila aborti, legali e clandestini, all’anno. Eppure questo numero, osserva il prof. Perniola, è inferiore alla realtà. Infatti un’indagine conferma che in Italia il numero degli aborti soltanto clandestini supera i 500 mila l’anno.
Impressionante, poi, è la crescita degli aborti tra le minorenni. Tra il 1979 e il 1980, per esempio, le domande per l’autorizzazione all’aborto, rivolte dalle minorenni ai giudici tutelati, sono aumentate del 47,69%! Da quanto è stato detto si calcola che nel mondo cristiano vengono uccisi più di 10 milioni di bambini ogni anno. Nel mondo intero più di 60 milioni.

Le menzogne sterilizzatrici di sigmund freud 0

Le menzogne sterilizzatrici di sigmund freud

Una doverosa premessa: Nell’ambito delle false teorie psicanalitiche, come di moltissime false teorie economiche, la preponderante presenza giudaica non può non essere rilevata. In questi casi la lobby ebraica ha saputo condire sempre in salsa scientifica le peggiori menzogne.

In particolare la psicanalisi ha avuto come “padre” l’ebreo sigmund freud, così come ebrei furono i suoi principali seguaci sia ortodossi che eterodossi. Questi ultimi ebbero nel giudeo adler il principale esponente. Persino i medici che per primi applicarono le folli teorie di tale “nuova scienza” furono giudei: in Italia, per molti anni l’unica rivista che parlava di psicoanalisi era diretta dall’israelita edoardo weiss; il quale aveva come collaboratori quasi solo elementi di religione ebraica, in un paese dove gli ebrei erano meno di cinquantamila a fronte di una popolazione complessiva di oltre trenta milioni di persone.
Il principale, se non l’unico, scopo delle false teorie psicanalitiche è rappresentato dalla necessità di ridurre la natalità nelle masse non vaccinate al riguardo di tali scelleratezze; bensì convinte di trovarsi dinanzi ad “ineluttabili verità scientifiche”.
II) Il padre della psicanalisi e le sue “verità”.
Abbiamo già accennato al “padre della psicanalisi” sigmund freud. Ogni suo libro è ritrovabile in edicola… ce lo si presenta come un “vate” della scienza…
In realtà egli non fu altro che l’inventore di una delle più pericolose tossine che siano mai state inoculate nelle masse: la falsa scienza psicoanalitica.
Tale “scienza” genera ogni sua assunzione partendo dal presupposto che il comportamento umano è sempre e comunque determinato dal “LÌBIDO”: forza primordiale irresistibile che ha come unico movente il godimento, in tutte le forme, ma essenzialmente in quella che, direttamente od indirettamente, si riconduce al …sesso.
Le tesi sviluppate dal freud su tale base teorica, con l’ausilio di abili giri di parole, possono inculcare nella mente del neofita concetti che non esitiamo a definire mostruosi.
Partendo dalla disamina della sessualità infantile (!!!) freud afferma che l’infante trova un appagamento sessuale analogo a quello che può dare un coito nel… suggere al seno materno. Dopo il periodo dell’allattamento, l’infante prova un piacere analogo a quello che può dare una masturbazione nel… succhiarsi il pollice. Ma freud supera se stesso allorquando attribuisce valenze sessuali analoghe a quelle di una masturbazione perfino alla ritenzione delle feci nell’età prepuberale.
La falsità delle tesi freudiane, peraltro iperpropagandate, è evidente: suggere il latte dal seno materno, o dal biberon, da lo stesso appagamento sessuale che può dare… un buon pasto ad un adulto; mentre secondo freud: “Chi abbia visto un poppante staccarsi sazio dal seno materno e cadere addormentato con le guance arrossate e con il viso beato, non può rifiutarsi di riconoscere che questa immagine è il prototipo dell’espressione del soddisfacimento sessuale nella vita dell’adulto.”
Per quel che riguarda la sunzione del pollice, freud afferma: “Il bambino che indulge al succhiamento sensuale esamina il proprio corpo e ne sceglie una parte (erogena) da succhiare.” Ma allora perché vengono succhiati anche i ciucciotti? Sono per caso una zona erogena al pari del pollice?, e… i leccalecca?!
La menzogna freudiana riguardante la ritenzione delle feci, vista come “libido” dell’età prepuberale è altrettanto facilmente smascherabile: ritenere le feci (a qualsiasi età) serve solo ad ammorbidirle e ad espellerle in modo più completo e meno doloroso; chiunque abbia letto le modalità d’uso di una purga lo sa bene.
Come non vedere in queste tesi farneticanti un, nemmeno tanto subdolo, invito alla pedofilia? Questo bambino di 8-9 anni che “gode” nel ritenere le feci… come può non far sorgere un lapalissiano parallelismo col desiderio sodomico? Per non parlare poi di quel… “succhiamento sensuale”…
Ma il fine ultimo, perseguito da freud e dalla lobby, non è tanto l’istigazione alla pedofilia od alla pederastia; quanto il farci ragionare sotto una chiave diversa. Si cerca di farci vedere la malizia la dove non ve ne può assolutamente essere. Si cerca di tramutare il nostro naturale istinto protettivo nei confronti dei bambini in qualcosa d’altro. L’ “altro” in questione, solo in individui particolarmente predisposti, può portare da una vera e propria forma di degenerazione sessuale; altrimenti si traduce in una semplice disaffezione nei confronti dei figli che rappresentano, come abbiamo visto e come vedremo ancora in seguito, il nemico numero uno del regime.
A questo stratagemma per ridurre la naturale predisposizione alla procreazione dei genitori, il “padre della psicanalisi” ne afficanca un altro ancora più potente. Il nostro eroe non s’accontenta di fare vedere ai genitori i propri pargoletti come dei lussuriosi. Egli cerca anche di insinuare una sorta di gelosia malata del genitore nei confronti del figlio del proprio stesso sesso; utilizzando a tal uopo l’ennesima “teoria psicoanalitica”, secondo la quale ogni bambino prova amore incestuoso nei confronti del genitore del sesso opposto. I figli desiderano accoppiarsi con la madre (“complesso di Edipo”) e le figlie col padre (“complesso di Elettra”)…
…Ma che degenerati che eravamo da poppanti!!!
Comunque, sdrammatizzazioni a parte, rimane importante sottolineare che la psicoanalisi serve solo a farci detestare, possibilmente anzitempo, coloro che, scevri da ogni menda, sono innocenti per definizione.
III) Psicoanalisi e corruzione sessuale
Il padre della psicoanalisi dopo aver detto tutto quanto fosse stato possibile dire contro i bambini per non farli fare; da buon “padre” si preoccupa anche di elargirci una quantità elevatissima di “buoni consigli” finalizzati a farci vivere in modo “sano” la sessualità…
Ora, di questi consigli, noi riteniamo opportuno riportare i due che sono in assoluto più importanti.
Il primo riguarda la verginità all’altare che fu per millenni, ed è a tutt’oggi, un pilastro sul quale si fonda ogni sana morale sessuale: i paesi nei quali la maggior parte delle spose giungono vergini alla prima notte di nozze sono …guarda caso… proprio quelli a più elevato tasso di prolificità. E questo perché, coloro che sono stati in grado di contenersi fino al matrimonio, coloro che si sono mantenuti puri fino a giacere sul talamo nuziale, molto più probabilmente sapranno essere reciprocamente fedeli di chi è passato di letto in letto con la stessa facilità con la quale respirava. Naturalmente la fedeltà mantiene saldo il legame conigale, rende sereni e felici, e predispone ad una maggiore prolificità.
Il corruttore da tutti quanti chiamato “padre della psicoanalisi” queste cose le sapeva benissimo; così come sapeva benissimo che i divorzi, oltre che rendere infelici, sono un potentissimo mezzo di riduzione delle nascite. Si vuole inoltre che vi sia una relazione molto forte tra divorzio e suicidio, dato che oltre il 60% dei suicidi è anche divorziato, mentre i divorziati rappresentano una percentuale assai inferiore della popolazione adulta dei paesi occidentali. Ragione per la quale si può senz’altro dire che i divorzi oltre a ridurre le nascite aumentano anche le morti…
Nel suo trattato, del 1918, intitolato “Il tabù della verginità” freud denuncia la verginità al matrimonio come un grave ostacolo alla vita di coppia, in quanto la donna odierà sempre, …”inconsciamente”… l’uomo che l’ha deflorata. Ragione per la quale è fortemente raccomandabile che la donna non sposi mai l’uomo che, per primo, la concupisce. Freud afferma, inoltre, che è per questo motivo che i matrimoni delle divorziate risposate sono molto più solidi (!!!). Ragione per la quale si desume che, il divorzio è quanto mai auspicabile per le donne che hanno sposato l’uomo che ha tolto loro la verginità .
Che ne dite?! Niente male come… “teoria psicanalitica”!
Il trattato in questione si dilunga su tutta una casistica relativa a culture primitive nelle quali dovrebbero trovare riscontro le “teorie” di freud. Molto probabilmente si tratta solo di menzogne, ma potrebbe non essere sempre così. Parecche tribù che vivono allo stato primitivo hanno una morale sessuale assai malata e perversa. Quale vantaggio si ottiene da una tale morale? L’unico ed il solo vantaggio è rappresentato dalla …crescita demografica zero, che è (materialisticamente parlando, beninteso) vantaggiosa; ma solo ed esclusivamente quando le risorse alimentari non aumentano, a causa dell’assenza di progresso tecnologico. Tutti i popoli civili hanno, al contrario, un incremento demografico sempre molto inferiore all’aumento delle risorse alimentari; e ciò a causa del continuo progresso scentifico. Freud ci dice che dobbiamo imparare la morale sessuale da civiltà che non sono mai riuscite a sollevarsi dal magma. Mentre non dobbiamo curarci di buttare a mare gli insegnamenti di tutte; dico TUTTE, le civiltà progredite, presenti e passate.
La masturbazione e la sua… ovvia… salubrità… rappresentano il secondo “consiglio” del buon “padre della psicanalisi”.Che dire… meglio quello che far figli!
Nel testo intitolato “Contributi ad una discussione sulla masturbazione” del 1912, il nostro eroe parte dalla teoria delle masturbazioni in età neonatale e prepuberale sopra esposte, per poi giungere a conclusioni di pura follia, quando, fra l’altro, si afferma che la riduzione della potenza sessuale, derivante dall’onanismo, è quanto mai positiva al fine di facilitare la pratica delle virtù e della FEDELTA’ FAMILIARE(!!!). Insomma, freud afferma che, masturbandosi, si potrà essere più facilmente fedeli alla propria consorte…
Dobbiamo dunque concludere, riflessione nostra, che se si ci congiunge con essa… l’infedeltà è garantita?!
Ancora, a riguardo della masturbazione freud ne parla come nuova “terapia”. Egli, testualmente, afferma:
<(i conferenzieri ai quali si rivolge questo suo trattato n.d.A.) certo avete presenti i molti attacchi isterici in cui gli atti masturbatori si presentano sotto forma mascherata o irriconoscibile (?!), dopo che il soggetto ha rinunciato a quella forma di appagamento, e i numerosi sintomi nella nevrosi ossessiva che cercano di sostituire e di ripetere questo tipo di attività sessuale, che in precedenza è stata proibita (…grave errore…). Possiamo quindi parlare di un ritorno terapeutico della masturbazione. Alcuni di voi (sempre i conferenzieri) avranno avuto modo di constatare che è di grande aiuto se, durante il trattamento (…”psicoterapico”…), il paziente osa (…osa!!!) riprendere a masturbarsi>>.
Che dire? Pare proprio sia sempre preferibile masturbarsi che congiungersi con la propria consorte… Del resto, se lo si facesse… potrebbe anche succedere il …misfatto…
IV) Il “padre della psicanalisi” ed i suoi molteplici …”figli”
Come ogni buon padre, anche freud ebbe i suoi “figli” i quali si dividono in figli devoti e fedeli, che onorano il genitore, e figli biricchini e scapestrati… Risulta ovvio che i figli devoti non fecero e non fanno nient’altro che applicare le “verità scentifiche” del padre loro. Mentre i figli “monelli” di cotanto padre si cimentarono nell’elaborazione di nuove “teorie psicanalitiche”; le così dette teorie “eterodosse”.
Tuttavia, sia le teorie eterodosse che quelle ortodosse, pur essendo spesso assai diverse fra loro, risultano equivalenti nella loro sostanza sterilizzatrice. In altri termini, lo scopo che muove questi “studiosi” è sempre e solo il nostro annientamento. La dimostrazione di ciò è data dal fatto che per tutti gli psicanalisti risulta essere un dogma la teoria dell’amore incestuoso che da bambini provavamo per il genitore del sesso diverso dal nostro.
Il cruccio di tutti gli psicanalisti è stato inoltre sempre quello di voler reinterpretate ogni desiderio superiore dell’uomo come frutto di nevrosi e di compensazioni psichiche. In altri termini i “figli” di freud hanno cercato di creare una nuova VISIONE DEL MONDO; non più religiosa o politica, bensì psicanalitica (!!!).
Ad esempio, chi manifesta preferenze nazionalistiche, quali il tifare per la propria nazionale, risulta essere, per costoro, vittima di una “trasposizione” (o “sublimazione”) dell’amore incestuoso che si provava da fanciulli per la propria madre. In altri termini, il tifoso o colui che privilegia per i suoi acquisti prodotti del proprio paese, per non parlare poi del vero e proprio nazionalista, altro non fa che trasporre l’amore incestuoso della propria infanzia nei confronti della nazione vista, inconsciamente, come una …”nuova madre”… Da cui l’ovvia deduzione secondo la quale, una tifosa della nazionale non può che essere una donna con forti tendenze al …lesbismo…
Per i figli di freud, ogni devozione religiosa è frutto di “trasposizioni” di simil fatta.
Dette “trasposizioni” sono talmente perverse e blasfeme che, in questo scritto, per rispetto della eventuale fede del lettore, non oso riferire nel dettaglio.
Ogni simbolo religioso rappresenta chissà quale “totem” (simbolismo) sessuale. Ogni elevarsi dello spirito al di sopra della materialità delle cose; per esempio rendendo grazie a Dio per la Sua gloria immensa o per la bellezza di quanto da Lui creato; non rappresenta altro che una “compensazione” di “nevrosi”, cagionate dalla paura primordiale per l’ignoto insita in noi; oppure, peggio, generate dalla repressione dell’incontenibile LÌBIDO; altro dogma intangibile di tutte le teorie psicanalitiche. In altri termini, se ci capita di sentirci bene dopo aver pregato, lo dobbiamo solo al fatto che abbiamo compensato la frustrazione sessuale che ci rendeva insodisfatti con una sorta di “masturbazione encefalica” quale sarebbe per questi “studiosi” la preghiera. Oppure il suddetto benessere dello spirito potrebbe, secondo altre “teorie”, essere il frutto dell’ “esorcizzazione” della paura per l’ignoto, tipica dell’uomo primitivo che… “vive in noi”.
Nella visione del mondo che la psicanalisi ci vuole imporre non esistono sentimenti nobili. Tutto viene degradato: non esiste altruismo, non esiste generosità, non esiste bontà, non esiste fedeltà, ma solo “compensazioni” di sensi di colpa, di nevrosi o di chissà quale perversione sessuale repressa…
L’uomo viene ridotto a semplice automatismo biologico. I vizi più perversi vengono presentati come indiscutibili necessità e ciò in quanto ogni repressione della LÌBIDO cagiona… “mali devastanti”…
La LÌBIDO si configura come una sorta di nuovo dio; ovviamente cornuto, che la religione psicanalitica vuole farci adorare. Tutto viene reinterpretato in questa chiave riduzionistica, meccanicistica, perversa ed, ovviamente, sterilizzatrice. per quanto attiene agli effetti finali.
V) La verità e le menzogne
Un’ultima importante considerazione rimane da compiere a riguardo della “scienza psicanalitica”: perché molte menzogne siano credibili è importante infarcirle con una dose, se pur minima, di verità. Un abile mentitore sa che il miglior modo per perpetrare grandi inganni è quello di guadagnarsi la fiducia dell’ingannato, abbindolandolo con delle verità lapalissiane, evidentissime; ma di secondaria importanza rispetto alle menzogne che gli vengono propinate.
Nel nostro caso freud sfonda una porta aperta quando rileva che, in genere, ci si dimentica di fare quel che meno ci piace fare. Il concetto in questione venne espresso nella famosa teoria dei “lapsus freudiani”. Ma questo non ce lo doveva dire freud; lo sapevamo già. Chiunque sappia usare anche solo un briciolo di auto analisi si rende perfettamente conto che, se si dimentica (o se perde) spesso l’ombrello è perché quest’ultimo, se non piove, è …scomodo e sgradevole da portare con se.
Quando freud interpreta i sogni dicendo, fra l’altro, che in genere si sogna ciò che si desidera oppure quel che si teme; ancora una volta, non fa che dire una cosa ovvia. Ovvia a chiunque si sia sognato di mangiare prima di svegliarsi con molto appetito. Ovvia a chiunque abbia sognato di sostenere un esame la notte prima dell’esame medesimo.
Come detto, queste piccole verità servono solo per acquistare la nostra fiducia al fine di poterci meglio ingannare. Ciò non toglie che, il treno (carico di menzogne) della forviante dialettica di freud e discepoli debba necessariamente passare sui binari della nostra, più assoluta, indifferenza.

La dignità dell’embrione umano 0

La dignità dell’embrione umano

La dignità dell’embrione umano

di Adele Ceramico

Nella terminologia medica vengono usati vari termini per indicare il neoconcepito. A seconda del periodo gestazionale che si osserva si parla di zigote, di pre-embrione, di embrione o di feto. Ma, in effetti, non ha alcuna importanza come venga chiamato il frutto del concepimento umano: esso comunque è una persona alla quale si deve il rispetto ed alla quale si deve riconoscere la stessa dignità del bambino appena nato.
Ogni essere umano, fin dal primo istante del suo concepimento, fin dal momento in cui la cellula germinale femminile si unisce con quella maschile, dando così origine ad una nuova vita, ha il diritto di essere rispettato come persona e gli devono essere riconosciuti quei diritti propri della persona umana stessa, ed il primo fra questi è il diritto alla vita [cfr. Donum Vitae, I, 1 (si indicherà con DoV, tale documento)].
“L’essere umano è da rispettare – come una persona – fin dal primo istante della sua esistenza” [DoV, I, 1]: non importa quindi a quale stadio della sua crescita si trovi il neoconcepito. Egli è vita umana e ciò basta perché le si riconosca la stessa dignità della persona già nata. Dall’istante in cui avviene la fusione tra l’ovulo e lo spermatozoo inizia una nuova vita, che è diversa sia dal padre che dalla madre. La stessa scienza ha messo in risalto che fin da tale momento si costituisce un nuovo individuo umano che ha una sua propria identità biologica [cfr. DoV, I, 1; cfr. anche Dichiarazione sull’aborto procurato, 12-13].
Nello sviluppo embrionale non possono esserci salti di qualità, che possono farlo passare dall’essere “cosa” all’essere persona. “Il corpo umano può maturare come tale in quanto lo è già” [R. LUCAS LUCAS, Antropologia e problemi etici, Cinisello Balsamo (MI) 2001, p. 83]. Sappiamo come ci siano studiosi che non considerino l’embrione umano “persona” dal momento del concepimento. Ma bisogna tener presente che, nello sviluppo dell’embrione, la vita biologica non può dissociarsi da quella prettamente umana [cfr. R. LUCAS LUCAS, o. c., p. 83].
In effetti, l’inizio dello sviluppo dell’embrione non può considerarsi di carattere puramente biologico, non può prima iniziare lo sviluppo delle cellule biologiche e poi, in un secondo momento, quelle stesse cellule diventare cellule umane!
“L’embrione appartenente alla specie biologica umana, che non fosse fin dall’inizio vero individuo umano, non potrebbe diventarlo successivamente senza contraddire la propria identità di essenza” [R. LUCAS LUCAS, o. c., p. 84].
L’essere umano è tale fin dal momento del concepimento e non può essere considerato diversamente, altrimenti si dovrebbe arrivare all’affermare l’assurdo e cioè che potrebbe diventare umano, con tutte le relative caratteristiche, “qualcosa” che invece è iniziata come non – umana.
L’embrione umano è individuo ed è unico. L’unicità è una caratteristica della persona umana che va applicata al neoconcepito.
“Gli individui appartenenti a una medesima natura sono tali per le caratteristiche generali di quella natura da essi partecipata; in questo senso ogni uomo è un individuo perché appartiene alla natura umana” [R. LUCAS LUCAS, o. c., p. 95].
Pure se l’embrione umano non è in grado di espletare tutte quelle funzioni tipicamente umane, non si può però non riconoscere che, dal momento del concepimento, si costituisce la capacità reale di poter attivare tutte quelle attività superiori per l’uomo. Non è necessario neppure attendere la cosiddetta stria primitiva, e neppure che il primo nucleo del sistema nervoso abbia la sua struttura, perché il frutto del concepimento possiede già la capacità necessaria sia per realizzare il cervello che la sua funzione [cfr. E. SGRECCIA, Manuale di Bioetica, vol. I, Milano 20003, p. 118].
“Questa reale capacità si radica nell’essenza stessa dell’individualità umana da cui la corporeità è informata e strutturata dallo spirito che la vivifica” [E. SGRECCIA, o. c., p. 118].
Non si può, quindi, fare una distinzione, a livello ontologico, tra individuo umano e persona umana, qualsiasi sia la fase di sviluppo in cui si trovi dal momento in cui è avvenuto il concepimento e qualsiasi sia lo stadio di maturazione intellettuale raggiunto [cfr. E. SGRECCIA, o. c., p. 118].
La persona umana ha il diritto di essere rispettata fin dal momento del suo concepimento in quanto essa, in se stessa, ha una valore superiore e trascendente, rispetto agli altri esseri viventi. Ed un tale dovere riguarda ogni singola persona, indipendentemente da quali possano essere le differenze di sesso, di situazione psicologica, sociale, ecc…, perché in ogni uomo abbiamo la realizzazione dell’umanità con tutta la dignità che le spetta [cfr. M. L. DI PIETRO – E. SGRECCIA, Procreazione assistita e fecondazione artificiale tra scienza, bioetica e diritto, Brescia 1999, p. 157].
Applicare questo al frutto del concepimento umano significa permettergli di svilupparsi per quello che è: una persona. La stessa dignità che l’uomo rivendica per se stesso, deve essere riconosciuta anche all’embrione, qualsiasi sia il momento del suo stadio di sviluppo, perché è e resta sempre persona alla quale deve essere lasciata la libertà e possibilità di svilupparsi e crescere come tale. E non c’è diritto più grande dell’uomo se non quello alla vita, all’esistere, all’integrità fisica, alla salute.
Il neoconcepito, l’atteso è il più indifeso degli esseri umani, che non ha ancora la forza di ribellarsi contro chi non vorrebbe farlo vivere.
Nel Vangelo troviamo che Gesù, quando gli viene chiesto chi fosse il più grande nel Regno dei Cieli, chiama un bambino e lo pone in mezzo [cfr. Mt 18, 1-2] dicendo:
“Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel Regno dei Cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me” [Mt 18, 4-5]. Riferendoci a questi versetti potremmo chiederci: chi è più piccolo del bambino appena concepito? E, con tale domanda, riflettere su quale valore immenso ha la vita di ogni uomo, fin dal suo primo istante nel grembo materno

La dignità della persona umana 0

La dignità della persona umana

L’uomo immagine di Dio

213. Come conosciamo noi la vera vocazione dell’uomo?
È Cristo che svela pienamente l’uomo all’uomo e gli rende nota la sua altissima vocazione.

214. Qual è questa vocazione dell’uomo?
Dotata di un’anima spirituale, di intelligenza e di volontà, la persona umana fin dal suo concepimento è ordinata a Dio e destinata alla beatitudine eterna. Essa raggiunge la propria perfezione nel cercare e amare il vero e il bene.

215. Quale deve essere il comportamento morale dell’uomo?
L’uomo, che è dotato di vera libertà, segno altissimo dell’immagine divina in lui, è tenuto a seguire la legge morale che lo spinga a fare il bene e a fuggire il male. Questa legge risuona nella sua coscienza.

216. La libertà dell’uomo è inclinata ugualmente al bene e al male?
L’uomo, ferito nella propria natura dal peccato originale, è soggetto all’errore e incline al male nell’esercizio della sua libertà. [38]

217. Come possiamo superare questa inclinazione?
Con la sua Passione Cristo ci ha liberati da Satana e dal peccato. Ci ha meritato la vita nuova dello Spirito. La sua Grazia restaura ciò che il peccato aveva deteriorato.

218. Quale sarà il compimento della vita morale?
La vita morale,cresciuta e maturata nella Grazia, arriva a compimento nella gloria del cielo, dove si realizzeranno le beatitudini evangeliche.

LA NOSTRA VOCAZIONE ALLA BEATITUDINE

219. Qual è il significato delle beatitudini evangeliche nella nostra vita?
Le beatitudini evangeliche ci insegnano qual è il fine ultimo al quale Dio ci chiama: il Regno, la visione di Dio, la partecipazione alla natura divina, la vita eterna, la filiazione divina, il riposo in Dio.

220. Le beatitudini ci indicano anche la via da seguire per andare in cielo?
Sì, le beatitudini ci mettono di fronte a scelte decisive riguardo ai beni terreni: esse purificano il nostro cuore per renderci capaci di amare Dio al di sopra di tutto e ci danno i criteri di discernimento nell’uso dei beni terreni in conformità alla legge di Dio.

221. La beatitudine della vita eterna è raggiungibile con le sole forze umane?
No, la beatitudine della vita eterna è un dono gratuito di Dio: è soprannaturale al pari della Grazia che ad essa conduce.

LA LIBERTÀ DELL’UOMO

222. Che cos’è la libertà?
La libertà è il potere di agire o di non agire e di porre così da se stessi azioni deliberate.
Essa raggiunge la perfezione del suo atto quando è ordinata a Dio, Bene supremo.

223. Perché Dio ci ha lasciati liberi?
Dio ha lasciato l’uomo «in balia del suo proprio volere» (Sir 15,14) perché potesse aderire al suo Creatore liberamente, e così giungere alla beata perfezione.

224. Che cosa comporta per l’uomo l’essere libero?
La libertà caratterizza gli atti propriamente umani. Rende l’essere umano responsabile delle azioni che volontariamente compie. Il suo agire libero gli appartiene in proprio.

225. Ci sono dei fattori che diminuiscono la responsabilità?
La responsabilità e l’imputabilità di un’azione possono essere sminuite o annullate dall’ignoranza, dalla violenza dal timore e da altri fattori psichici o sociali.

226. L’uomo ha il diritto di esercitare la propria libertà?
Il diritto all’esercizio della libertà è un’esigenza inseparabile dalla dignità dell’uomo, particolarmente in campo religioso e morale. Però l’esercizio della libertà non implica il diritto di dire o fare qualsiasi cosa.

227. Chi ci dona la vera libertà?
Gesù, il quale «ci ha liberati perché restassimo liberi» (Gal 5,1).

LA MORALITÀ DEGLI ATTI UMANI

228. Da che cosa dipende la moralità degli atti umani?
La moralità degli atti umani dipende: 1) dall’oggetto scelto; 2) dal fine che ci si prefigge; 3) dalle circostanze dell’azione. Oggetto, fine e circostanze prendono il nome di «fonti» della moralità.

229. In che modo l’oggetto specifica l’atto del volere?
L’oggetto scelto specifica l’atto del volere in quanto la ragione lo riconosce e lo giudica buono o cattivo.

230. Si può compiere un’azione cattiva per un fine buono?
No, il fine non giustifica i mezzi. Non è lecito compiere un male perché ne derivi un bene.

231. Che cosa si richiede perché un atto sia moralmente buono?
Perché un atto sia moralmente buono si richiede che siano buoni l’oggetto, il fine e le circostanze.

LA MORALITÀ DELLE PASSIONI

232. Che cosa si intende per «passioni»?
Il termine «passioni» indica gli affetti e i sentimenti.

233. Quali sono le passioni principali?
Sono l’amore e l’odio, il desiderio e il timore, la gioia, la tristezza, e la collera.

234. Le passioni sono buone o cattive?
Nelle passioni, intese come moti della sensibilità, nella misura in cui dipendono o no dalla ragione e dalla volontà, c’è in esse il bene o il male morale. Esse possono venire assunte nelle virtù o pervertite nei vizi.

235. La perfezione del bene morale esige l’eliminazione delle passioni?
No: la perfezione del bene morale si ha quando l’uomo non è indotto al bene dalla sola volontà, ma anche dal suo «cuore».

La coscienza

236. Che cos’è la coscienza?
La coscienza morale è un giudizio della ragione, con il quale la persona umana riconosce la qualità morale di un atto concreto. Essa è il nucleo più segreto e il sacrario dell’uomo, dove egli si trova da solo con Dio, la cui voce risuona nell’intimità propria.

237. La coscienza deve essere educata?
Sì, la coscienza deve essere educata e formata. Una coscienza ben formata è retta e veritiera. Formula i suoi giudizi seguendo la ragione, in conformità al vero bene voluto dalla sapienza del Creatore.

238. Bisogna sempre obbedire alla coscienza?
Non si può mai andare contro la coscienza. Però la coscienza morale può trovarsi nell’ignoranza o dare giudizi erronei. Ora, tali ignoranze ed errori non sono sempre esenti da colpevolezza. Vi è quindi l’obbligo di rettificare e formare la coscienza.

239. Come si può formare la coscienza?
La parola di Dio è una luce sui nostri passi. Dobbiamo assimilarla nella fede e nella preghiera, guidati dall’insegnamento sicuro della Chiesa, e dobbiamo metterla in pratica. In tal modo si forma la coscienza morale.

Le virtù

240. Che cosa sono le virtù?
Le virtù sono disposizioni abituali e ferme a compiere il bene. Più precisamente sono disposizioni stabili dell’intelligenza e della volontà, che regolano i nostri atti, ordinano le nostre passioni e indirizzano la nostra condotta in conformità alla ragione e alla fede. Possono essere raggruppate attorno a quattro virtù cardinali: la prudenza, la giustizia, la fortezza e la temperanza.

241. Che cos’è la prudenza?
La prudenza è la virtù che dispone la ragione pratica a discernere, in ogni circostanza, il nostro vero bene e a scegliere i mezzi adeguati per attuarlo.

242. Che cos’è la giustizia?
La giustizia è la virtù che consiste nella volontà costante e ferma di dare a Dio e al prossimo ciò che è loro dovuto.

243. Che cos’è la fortezza?
La fortezza è la virtù che assicura, nelle difficoltà, la fermezza e la costanza nella ricerca del bene.

244. Che cos’è la temperanza?
La temperanza è la virtù che modera l’attività dei piaceri sensibili e rende capaci di equilibrio nell’uso dei beni creati.

245. Come possono crescere le virtù morali?
Le virtù morali crescono per mezzo dell’educazione, di atti deliberati e della perseveranza nello sforzo. La Grazia divina le purifica e le eleva.

246. Oltre a quelle morali vi sono altre virtù?
Sì, oltre alle virtù morali vi sono quelle teologali, cioè la fede, la speranza e la carità, che dispongono i cristiani a vivere in relazione con la Santissima Trinità. Hanno Dio come origine, motivo e oggetto. Dio conosciuto mediante la fede, oggetto di speranza, amato per se stesso. Esse informano e vivificano tutte le virtù morali.

247. Come opera in noi la fede?
Per la fede noi crediamo in Dio e crediamo tutto ciò che Egli ci ha rivelato e che la Santa Chiesa ci propone a credere. [12]

248. Come opera in noi la speranza?
Per la speranza noi desideriamo e aspettiamo da Dio, con ferma fiducia, la vita eterna e la Grazia per meritarla.

249. Come opera in noi la carità?
Per la carità noi amiamo Dio al di sopra di tutto e il nostro prossimo come noi stessi per amore di Dio. Essa «il vincolo di perfezione» (Col 3, 14) è la forma di tutte le virtù.

250. Quali sono i sette doni dello Spirito Santo?
I sette doni dello Spirito Santo dati ai cristiani sono la sapienza, l’intelletto, il consiglio, la fortezza, la scienza, la pietà e il timore di Dio.

La bioetica in difesa dell’uomo 0

La bioetica in difesa dell’uomo

LA BIOETICA IN DIFESA DELL’UOMO

Il termine “Bioetica” è recente, anche se affonda le sue radici in due antiche parole greche: “Bìos”, che significa “vita” ed “Ethòs” che significa “morale”.
La Bioetica si può quindi definire così:
LA BIOETICA È LA SCIENZA MORALE CHE REGOLA GLI INTERVENTI MEDICI SULLA VITA DELL’UOMO.
In altre parole la Bioetica deve dirci quando gli interventi medici sulla vita dell’uomo sono un bene o un male, quando sono leciti o no .
In questa ricerca ci faremo guidare unicamente dalla ragione umana: in tal modo ogni persona ragionevole potrà facilmente condividere quel che diremo.
CHI È L’UOMO
Poiché la scienza bioetica ha il compito di stabilire ciò che è bene e ciò che è male per l’uomo, è necessario anzitutto conoscere chi è l’uomo.
OGNI UOMO È UNITÀ SOSTANZIALE DI UN CORPO MATERIALE E DI UN’ ANIMA SPIRITUALE.
a) IL CORPO MATERIALE
Osservando l’uomo, ci imbattiamo anzitutto nel suo corpo fatto di materia, ossia fatto con gli stessi elementi-base di tutta la materia: atomi e molecole materiali.
Proprio perché fatto di materia il corpo dell’uomo può essere pesatoe misurato; può spostarsi da un luogo all’altro purché non ne sia impedito da un ostacolo materiale; ma può anche dividersi fino a dissolversi come organismo unitario e così morire.
Inoltre l’esperienza ci dice che tutte le attività del corpo avvengono nel tempo: per svilupparsi, per lavorare, per spostarsi da un luogo ad un altro il corpo dell’uomo ha bisogno di tempo.
In conclusione: il corpo umano sottostà a tutte le leggi della materia e non ha in sé la capacità di superarle.
b) L’ANIMA SPIRITUALE
Se però osserviamo alcuni comportamenti dell’uomo, ci accorgiamo che egli compie atti di natura superiore ed anzi opposta a quelli della materia, che perciò non possono derivare dalla materia, ma devono derivare da una realtà superiore e con caratteristiche opposte a quelle della materia.
Ricordiamone alcuni:
– Mentre per spostarmi col corpo da una stanza all’altra di casa devo aprire le porte e impiegare un certo tempo, col mio pensiero io posso, in un istante, portarmi in un luogo lontano centinaia di chilometri, come la piazza del Duomo di Milano o la piazza di San Pietro a Roma, senza per questo aprire porte o usare mezzi di trasporto. Il mio pensiero infatti – contrariamente al corpo – non ha peso, non è legato al tempo e non è condizionato da ostacoli materiali.
– Il mio pensiero ha inoltre la capacità di formulare idee astratte, come comprendere il significato di ciò che è scritto su un libro, di comporre una poesia o una musica, di risolvere un problema di matematica e, quindi, di progredire nella cultura e nella tecnica: attività queste che sono sconosciute agli animali anche più evoluti, come il cane, dal quale è vano sperare la soluzione di un problema matematico semplicissimo come 2+2, o l’apprendimento di un linguaggio diverso da quello istintivo di abbaiare.
– Ma c’è di più: io esperimento in me la capacità di fare scelte libere, come il volere o non volere una cosa, il volerne una piuttosto che un’altra. Ad esempio io sono libero di continuare la lettura di questo libro o di rimandarla a più tardi o anche di accantonarla per sempre.
– “Pensiero” e “libertà di scelta” essendo attività di natura superiore ed anzi opposta alle capacità del corpo materiale, devono derivare da una realtà diversa dal corpo materiale, da una realtà che chiameremo “spirito” o, più propriamente, “anima spirituale” del corpo.
C) NELL’UOMO CORPO E ANIMA SONO UNITI SOSTANZIALMENTE
L’uomo è quindi “unità di corpo e di anima”. Ma di quale “unità” si tratta?
Spieghiamoci con un esempio: in una automobile, il motore, per funzionare, ha bisogno della benzina. Tra motore e benzina c’è quindi una unità puramente “funzionale”, tanto è vero che, senza la benzina, il motore non cessa di essere un motore.
Nell’uomo invece il corpo materiale ha bisogno dell’anima spirituale per esistere come corpo umano.
Nell’uomo, corpo e anima sono uniti “sostanzialmente”, ossia formano un’unica sostanza; tanto è vero che senza l’anima il corpo dell’uomo non sarebbe un corpo “umano”, ma un organismo materiale molto simile – per le sue caratteristiche genetiche – a quello dello scimpanzé.
In conclusione: l’uomo è unità sostanziale di materia e di spirito, ossia di corpo materiale e di anima spirituale, quest’ultima capace di pensare e di volere.
DUE DOMANDE SULL’ANIMA
A questo punto è doveroso rispondere a due importanti interrogativi:
1) Da dove viene l’anima spirituale dell’uomo?
I filosofi materialisti fanno l’ipotesi che esso derivi dalla materia, che sia cioè un super-prodotto del DNA del corpo.
Ma questa ipotesi è assurda. Infatti, dalla materia, comunque organizzata, e più precisamente dal DNA comunque programmato, non potranno mai scaturire attività spirituali, come quella di formulare idee astratte e di fare scelte libere.
L’anima spirituale deve avere un’altra origine, diversa dal corpo materiale dell’uomo.
E poiché tra le realtà materiali non ne esiste un’altra più perfetta del corpo dell’uomo, non ci resta che cercare l’origine dell’anima spirituale dell’uomo al di fuori (al di sopra!) delle realtà create, non ci resta che cercarla nel Creatore dell’uomo.
Sì, la stessa ragione umana, applicando il primo principio di “ragione sufficiente” ci conduce a riconoscere che l’anima spirituale dell’uomo è creata direttamente da Chi ha progettato e realizzato l’uomo come unità sostanziale di corpo e di anima, ossia da Dio.
2) Ma c’è un secondo interrogativo al quale dobbiamo dare una risposta:
Quando Dio crea l’anima umana?
La risposta – che non può essere scientificamente documentata ma neppure smentita – è che l’anima spirituale dell’uomo è creata da Dio nell’istante stesso del suo concepimento.
Questa affermazione è conforme a quanto diremo più avanti circa l’inizio della Persona umana.
PERCHÈ L’UOMO È “PERSONA”
Quanto è stato fin qui detto è valido per l’ uomo in genere ed è estensibile a tutta l’umanità.
Ma nella realtà esistono solo uomini concreti: esiste questo uomo, esiste questa donna, esisto io, esisti tu…
Quindi se vogliamo conoscere chi è veramente l’uomo, è necessario che ognuno di noi entri nel proprio intimo dove scoprirà le due qualità più profonde del suo “essere uomo”:
1) la prima è la coscienza della propria individualità personale: se penso a me stesso, a chi sono, ho l’evidenza di essere un “io” distinto da tutti gli altri, ho la consapevolezza che “io sono io e non un altro”.
È ciò che i filosofi chiamano “la coscienza di sé” o “autocoscienza”.
2) La seconda è la consapevolezza di essere personalmente responsabile di tutte le scelte libere che ho compiute o che compirò. È ciò che i filosofi chiamano “responsabilità morale”.
Sia l’ “autocoscienza” , che la “responsabilità morale” ci rivelano che ogni singolo uomo è un Soggetto autonomo di diritti inviolabili (è un “io” cosciente) e di doveri morali (è un “io” libero):
il che è come dire che ogni uomo è una “ Persona”.
È infine dichiaro che la dignità di “ Persona “ non deriva all’uomo dal suo corpo materiale, ma dall’anima spirituale, fonte unica della propria “autocoscienza” e della propria “responsabilità”.