Categoria: ANNO 2020

Lunedì 2 settembre 2013 22ª Settimana del Tempo Ordinario 0

Lunedì 2 settembre 2013 22ª Settimana del Tempo Ordinario

  • VANGELO (Lc 4,16-30)
    Mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio. Nessun profeta è bene accetto nella sua patria.
  • Dal Vangelo secondo Luca
    In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del Profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
    «Lo Spirito del Signore è sopra di me;
    per questo mi ha consacrato con l’unzione
    e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
    a proclamare ai prigionieri la liberazione
    e ai ciechi la vista;
    a rimettere in libertà gli oppressi
    e proclamare l’anno di grazia del Signore».
    Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di
    Lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano
    testimonianza ed erano meravigliati delle parole di Grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il Figlio di Giuseppe?». Ma Egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura
    te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In
    verità Io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità Io vi dico: c’erano molte vedove
    in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il
    paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in
    Israele al tempo del Profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste
    cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e Lo cacciarono fuori della città e Lo condussero
    fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma Egli, passando in mezzo a loro,
    si mise in cammino. Parola del Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    Mi trovo obbligato a spendere ancora qualche parola sulla discussione del Rosario per la Siria. Mi è stato
    detto che ci sono discussioni intense sul web, ognuno dà la sua versione e si dibatte sulla veridicità o meno delle parole pronunciate dalla Madonna. Eppure non si trattava di chiarire un’eresia o un messaggio contraddittorio
    che avrebbe dato di Medjugorje una connotazione negativa, l’invito era di recitare una Corona del Rosario. Tutto qui!
    La maturità spirituale è quella consapevolezza che in un caso del genere più che voler avere ragione a
    tutti i costi, si prega…
    Molti hanno perduto molto tempo sia a scrivere che a leggere molti commenti, quando invece avrebbero potuto (o dovuto perchè cattolici) cominciare a pregare. Dovrebbero domandarsi chi è stato a condurli su questa
    falsa pista di scoprire con molta angoscia la vera provenienza del messaggio.
    Ci sono due versioni e tutte e due arrivano da Medjugorje, a me però non interessa affatto capire se lo ha detto la Madonna o non lo ha detto, perché si tratta solo di pregare per la pace nel mondo, cosa che già facciamo e
    che è stato chiesto migliaia di volte, e la Madonna può chiedere questo come quando ripeteva richieste simili
    durante la guerra nella ex Jugoslavia. Non si ricordano più quelle richieste di preghiere per fare terminare la
    guerra?
    Nei giorni scorsi la richiesta riguardava la preghiera del Rosario, non metteva in dubbio il Vangelo o
    una Verità di Fede. Cosa ci vuole a capire la necessità di pregare invece di perdere tempo prezioso in dispute inutili?
    A chi è servito tutto questo dibattito inconcludente? Non certo alla causa della Madonna, a qualcun altro sì.
    Anche da queste considerazioni ognuno manifesta la propria spiritualità, pur agendo in buonafede ciò che viene
    evidenziato è la determinazione di prevalere sugli altri e di stabilire ciò che deve dire e fare la Madonna. Ma la
    Madonna proprio a Medjugorje non ha insegnato questo, proprio ieri abbiamo meditato sull’umiltà.
    Non è sufficiente sapere che l’umanità si trova ad un passo dal conflitto mondiale?
    Oggi intorno alle 13 un comunicato del Vaticano manifestava la preoccupazione per una guerra mondiale
    causata dall’attacco alla Siria.
    Non voglio più perdere tempo con queste precisazioni che tolgono anche a me tempo prezioso che devo dedicare al Vangelo.
    San Luca distingue due momenti contrastanti e il lettore rimane sorpreso per il repentino mutamento dei nazaretani dopo avere festeggiato inizialmente Gesù, l’importante concittadino. Forse la sua improvvisa notorietà
    dà fastidio a quanti vivevano nel turbamento, essi non accettano le lodi compiaciute a Gesù e dopo avere fatto
    silenzio all’inizio, dopo alcune parole del Signore vengono allo scoperto con la loro cattiveria. Arrivano al punto di voler gettare Gesù dal ciglio del monte.
    Questi i fatti: danno a Gesù il rotolo per leggere le Scritture, vi trova l’annuncio di Isaia e lo proclama, fin
    qui i paesani accettano e Lo benedicono perché ha ricordato il tempo della venuta del Messia. Si tratta di una
    compiacenza ipocrita o non pienamente sincera, infatti subito dopo Gesù espone due esempi dell’Antico Testamento, i protagonisti sono il Profeta Elia e il Profeta Eliseo, i quali ottennero miracoli non per i connazionali
    ma per gli stranieri, la vedova di Sarepta e il siro Naaman il lebbroso.
    Un discorso molto chiaro, non si ottengono miracoli perché abitanti in Israele ma per l’amore a Dio,
    quindi per Fede!
    I nazaretani avvertono chiaramente che l’ammonimento di Gesù è diretto a loro e reagiscono con molta cattiveria. “Tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno”, si spingono fino a volerlo uccidere precipitandolo in un
    precipizio. Poco prima avevano osannato Gesù, “tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di Grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano”. Lo invitano a manifestare nella sinagoga del suo paese le sue capacità miracolose. Ma in essi non c’è sincerità.
    “Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”. Gesù è costretto a rispondere con molta chiarezza e senza rispetto umano, cioè, non teme le loro reazioni e le conseguenze di queste
    parole che seguono: “In verità Io vi dico: nessun Profeta è bene accetto nella sua patria”. Riportando i due esempi dei Profeti Elia e Eliseo scoppia la reazione dei nazaretani e tutta la loro invidia diventa odio.
    Oggi il Vangelo ci insegna che dobbiamo provare grande gioia quando altri si avvicinano a Gesù e cominciano un santo cammino di Fede. Non deve esserci un senso quasi di possessione o di proprietà di Gesù, tutti
    siamo chiamati a seguirlo e a salvarci eternamente. L’invidia e la diceria presenti nei gruppi di preghiera e nelle
    comunità ecclesiali sono un male da debellare, un impedimento alla preghiera e alla conversione.
    I nazaretani mostrano di accogliere Gesù fino a quando spiega la profezia di Isaia, non appena indica che si
    sta realizzando in Lui non sono più d’accordo e cercano di ucciderlo. All’inizio pensano di controllare Gesù,
    quel povero giovane che se ne stava sempre silenzioso, quando svela di essere Lui il Messia si rompe l’ipocrita
    facciata e scoppia il puro odio.
    Di chi è Gesù? Sono molti quelli che credono di avere un certo dominio e di controllare tutto. Si agitano se
    qualcuno prega di più o segue Gesù con piena fedeltà. Ma questi che si agitano in realtà non sono veri seguaci
    di Gesù, altrimenti cercherebbero di farlo conoscere a tutti, certo se possedessero lo Spirito Divino.
    CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
    MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
    Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
    Proposito
    Chiederò a Gesù il coraggio dell’impegno deciso nella preghiera personale, della generosità nella donazione
    al prossimo e nell’azione di evangelizzazione.
    Pensiero
    Il Nome di Gesù sia inscindibilmente unito al vostro respiro e a tutta la vostra vita: allora conoscerete il beneficio della pace (Sant’Esichio).
Sabato 1 febbraio 2020 III Settimana del Tempo Ordinario 0

Sabato 1 febbraio 2020 III Settimana del Tempo Ordinario

  • VANGELO (Mc 4,35-41)
    Chi è costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?
  • Dal Vangelo secondo Marco
    In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra
    riva». E, congedata la folla, Lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre
    barche con Lui. Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto
    che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora Lo svegliarono e
    gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». Si destò, minacciò il vento e disse al
    mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete
    paura? Non avete ancora Fede?». E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro:
    «Chi è dunque Costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?». Parola del Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    Vicino al timone della barca che rappresenta la Chiesa c’è sempre Gesù, rimane vicino a
    vigilare anche se apparentemente dorme. «Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva». Il
    sonno di Dio non esiste, in questo caso il Corpo di Gesù necessitava di ristoro. Dio continuava a
    vigilare su tutto, sugli Apostoli e la barca.
    La Chiesa oggi è scossa da molte difficoltà che arrivano da tutte le parti, non sono solo
    il vento e le alte onde a scuoterla. C’è di più.
    La sorpresa che lascia sbigottiti i suoi nemici -anche se non troppo perché confidano nei loro
    subdoli piani-, è la forte resistenza presente nella Chiesa e che li innervosisce. La Chiesa è di
    Cristo ed è Lui che permetterà un’apparente sconfitta per purificarla e lasciare solo i buoni.
    Sembrava a tutti loro facile eliminare il soprannaturale e la sana dottrina della Chiesa, intanto
    non hanno ancora trovato la possibilità per riuscire a realizzare questo piano. Quando avverrà,
    sarà un fenomeno solo passeggero, infatti il Cuore Immacolato di Maria trionferà presto. Ella
    però precisò a Fatima che solo alla fine avverrà, prima dovrà avvenire la purificazione del
    mondo. Non è Dio a volerla, Lui è l’Amore, ma l’uomo malvagio e simile a Satana lo vuole.
    Abbiamo anche sentito un prelato affermare che la riforma di Lutero è stata voluta dallo
    Spirito Santo, ma non precisa la ragione della Controriforma della Chiesa con il Concilio di
    Trento (1545-63) proprio per annientare l’azione dei protestanti e ristabilire la verità della Sacra
    Tradizione.
    Nella Chiesa di oggi non sono molti quelli che si accorgono del vento protestante che scuote
    con inusitata violenza la Santa Chiesa, al contrario degli Apostoli che gridarono spaventati,
    richiamando Gesù quando la barca dove si trovavano non poteva essere più governata.
    Non abbandonarono la barca non solo perché loro erano lì, la consideravano un bene
    prezioso da proteggere. Non avviene lo stesso nella Chiesa quando si levano voci favorevoli al
    modernismo eretico, voci che santificano Lutero, voci stonate non più impregnate del Divino e
    prive di Fede in Gesù Cristo.
    Si abbandona la Chiesa al suo destino per la convenienza umana, per la carriera e il
    potere da erigere come vessillo, nell’accecamento intellettuale dovuto alla perdita della
    Fede. Non hanno più gioia nelle cose di Dio e cercano altrove l’apparente gioia mentre è
    solo una gramigna dannosa che infetta il cuore e la mente. Si perde la Fede e si vive di
    apparenza, diventa consequenziale affiliarsi a qualsiasi società segreta.
    Le teorie che vengono inventate all’interno della Chiesa manifestano uno sbandamento
    morale prima ancora che dottrinale, di quanti non sono armonizzati con il Vangelo e non lo
    considerano più autentico riferimento della loro vita.
    Quando Gesù disse agli Apostoli di raggiungere l’altra riva con la barca, non considerava il
    vento minaccioso e le alte onde perché Lui è Dio che governa tutto. Gli Apostoli all’inizio
    erano tranquilli, poi si spaventarono e gridarono, un grido fiducioso e non disperato, anche se
    ancora non avevano la piena convinzione che erano davanti a Dio.
    «Chi è dunque Costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».
    Pur non avendo la certezza della vera identità di Gesù, Lo seguivano per amore e anche per
    Fede, ma per trovare la risposta a questa domanda dovranno attendere ancora un po’, fino a
    quando la loro Fede prenderà il posto dell’incertezza.
    Rileggiamo con quale fervore e paura chiamarono Gesù quando si spaventarono: «Maestro,
    non T’importa che siamo perduti?». Gli Apostoli erano presi da un profondo terrore mentre
    Gesù era calmo, dominatore della natura e con poche parole ha riportato la pace, la quiete, la
    calma.
    Quando pregate e non avvertite la presenza di Gesù, questo può indicare una preghiera fredda
    o priva di amore e umiltà. Non è Gesù lontano o distratto… è sempre responsabilità del credente
    permettere o non permettere al Signore di intervenire.
    Gesù è sempre osservatore e ascoltatore di quanto facciamo e diciamo, lo possiamo notare
    nel posto che và ad occupare sulla barca: «Egli se ne stava a poppa». Nulla si trova scritto a
    caso nel Vangelo, infatti il posto che occupa Gesù a poppa sulla barca, è la posizione migliore
    per osservare tutto.
    La poppa è la parte posteriore di un’imbarcazione, quella parte situata all’estremità opposta
    della prua che è possibile individuare osservando l’imbarcazione dalla prua nella direzione
    opposta a quella di navigazione.
    La poppa è l’area in cui sono situati gli apparati di timoneria, lo specchio di poppa, la
    barra del timone e gli organi di governo.
    Dalla poppa Gesù osservava tutto anche se gli Apostoli vedevano che dormiva. Come può
    dormire lo Spirito eterno di Dio?
    Nel Vangelo Gesù mostra agli Apostoli la sua Onnipotenza nel dominare la natura, oltre che
    la malattia e la morte. «Minacciò il vento e disse al mare: “Taci, calmati!”. Il vento cessò e ci
    fu grande bonaccia». Dopo avere visto questo straordinario intervento, gli Apostoli rimasero
    impressionati e si chiedevano: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli
    obbediscono».
    Considerate che gli Apostoli da poco tempo stavano insieme a Gesù e non avevano chiaro di
    trovarsi dinanzi a Dio incarnato. Questo episodio li rese più fiduciosi, maggiormente
    abbandonati alla Volontà di Gesù.
    Non temete mai quando cercate Gesù, Lui attende le vostre preghiere. Impegnatevi ogni
    giorno nella recita di molte ardenti invocazioni.
    1 Ave Maria per Padre Giulio
    P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.
    “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la
    missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti,
    perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino
    da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”.
Domenica 2 febbraio 2020 Presentazione del Signore 0

Domenica 2 febbraio 2020 Presentazione del Signore

  • VANGELO (Lc 2,22-40)
    I miei occhi hanno visto la tua salvezza.
  • Dal Vangelo secondo Luca
    Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la Legge di Mosè,
    Maria e Giuseppe portarono il Bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore -come è
    scritto nella Legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore»- e per offrire
    in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore.
    Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la
    consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato
    che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo
    Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il Bambino Gesù per fare ciò che la
    Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
    «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei
    occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da Te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle
    genti e gloria del tuo popolo, Israele». Il Padre e la Madre di Gesù si stupivano delle cose che si
    dicevano di Lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua Madre, disse: «Ecco, Egli è qui per la
    caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione -e anche a Te una
    spada trafiggerà l’anima-, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». C’era anche una
    profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto
    con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva
    ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni
    e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del
    Bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni
    cosa secondo la Legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazareth. Il
    Bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la Grazia di Dio era su di Lui. Parola del
    Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    Oggi è la festa della Candelora e la Chiesa celebra la Presentazione al Tempio di Gesù.
    Candelora indica la benedizione delle candele, simbolo di Gesù «Luce per illuminare le
    genti», come il Bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della
    presentazione al Tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla Legge giudaica per i
    primogeniti maschi.
    La festa è anche detta della Purificazione di Maria Santissima, perché, secondo l’usanza
    ebraica, una donna era considerata impura del sangue mestruale per un periodo di 40 giorni
    dopo il parto di un maschio e doveva andare al Tempio per purificarsi: il 2 febbraio cade
    appunto 40 giorni dopo il 25 dicembre, giorno della nascita di Gesù.
    Agli inizi del Cristianesimo questa festa veniva celebrata il 14 febbraio (40 giorni dopo
    l’Epifania), ed è Egeria a darci la prima testimonianza nel suo Itinerarium Egeriae (cap. 26).
    Spiega che la denominazione di «Candelora» data popolarmente alla festa deriva dalla
    somiglianza del rito del Lucernare, di cui appunto parla Egeria: «Si accendono tutte le lampade
    e i ceri, facendo così una luce grandissima» (Itinerarium 24,4).
    La Madonna era Immacolata e non aveva alcuna necessità di purificarsi, ma anche in
    questa circostanza si sottomise alle prescrizioni ebraiche per umiltà e per non dare motivo
    agli altri di accusarla.
    La festa liturgica di oggi è importante per diverse ragioni, una di queste è la considerazione
    della preziosità di questa tradizione che esalta la Vita Consacrata. Tutti i Religiosi consegnano
    la loro vita alla tenerezza di Dio Padre, così come Gesù ancora Bambino fu presentato al
    cospetto del Padre.
    I primi Consacrati a Dio del Nuovo Testamento furono Maria e Giuseppe. Lei si consacrò
    quando aveva appena tre anni e Giuseppe per la vita stessa che condusse, si deve considerare
    come il primo Uomo religioso al servizio di Maria Santissima e di Gesù Cristo.
    Nella Presentazione di Gesù si considera la sua obbedienza alla Legge, Dio che si sottomette
    alle tradizioni degli uomini. È un’obbedienza che mira però a cambiare le regole, senza lasciare
    la tradizione antica ispirata d’altronde da Lui. La nuova Legge dovrà riportare vitalità alla Fede
    del nuovo popolo dei cristiani e dare un senso compiuto alla loro spiritualità.
    La festa di oggi ci dice che Gesù è offerto al Padre, subito è donato e quel gesto si ripeterà
    infinite volte nella sua luminosa Vita.
    Gesù è sempre un dono, lo è per il Padre che ne fa dono ad ognuno di noi, ma molti non
    riescono a valutare correttamente la preziosità del dono.
    I Religiosi dovrebbero aver compreso questo, la loro consacrazione totale a Dio segue la
    logica del dono, così come Gesù si è donato per Amore all’umanità. Quando si sceglie la vita
    religiosa deve essere presente una decisa volontà di fare un’offerta a Dio della nostra piccola
    vita.
    Dio ce l’ha donata e a Lui la doniamo, senza trattenere nulla e lottando ogni giorno per
    eliminare ciò che non appartiene a Dio.
    Con la benedizione delle candele e dei ceri vogliamo anche noi diventare luce in questo
    mondo di tenebre, senza regole e avvelenato da una invasione di immoralità. I Consacrati sono
    chiamati a trasmettere quello che ricevono dal Signore che è la Luce, ma se non sono in
    comunione con Lui, è impossibile dare ciò che non possiedono.
    Senza la Luce soprannaturale trasmessa dai Consacrati e dai Ministri di Dio, il mondo
    diventa sempre più occulto. Molti cristiani che pregano ma che non compiono un buon
    cammino di Fede, diventano tiepidi e smettono di cercare la Luce di Dio. Sono smarriti proprio
    nei luoghi che credono di conoscere meglio, perché è l’identità ad essere perduta e si trovano a
    camminare in una galleria non illuminata.
    Gesù è la Luce che illumina il creato, l’opera malefica dei malvagi ostruisce questa
    Luce nel mondo e le tenebre scendono ovunque.
    La preghiera della Chiesa fa ottenere abbondanti Grazie al popolo fedele a Dio, si privano di
    aiuti quanti non pregano e sono in balìa del Male.
    La Chiesa rimane sempre Santa in questa estesa confusione che non permette a moltissimi di
    accorgersi della perdita dei valori più importanti per l’essere umano. Un mondo dove
    primeggiano persone con un potente istinto disumano e determinati ad ottenere obiettivi
    impensabili senza la vendita della loro dignità e di quello che restava di accettabile.
    Ovunque sono presenti comportamenti irrazionali e imprevedibili, atipici se consideriamo la
    loro cultura ma non è la cultura a rendere la persona perbene e retta. Questo agire arrogante che
    esprimono molti potenti si annida maggiormente dove c’è una miope presunzione di superiorità,
    e non comprendono che è sterile e inutile vanagloria. Dura un lampo dinanzi all’eternità e loro
    perdono la gloria dell’eternità.
    «Simeone mosso dallo Spirito, si recò al Tempio», anche in noi lo Spirito di Dio vuole agire
    costantemente e operare meraviglie, non può compiere nulla dove si frappongono impedimenti.
    Quelli che sono vacillanti nella Fede, orientano la volontà verso ciò che piace senza attivare la
    prudenza e soprattutto il discernimento: giova ed è cosa giusta?
    Molte persone di cultura prendono cantonate per scelte che solo a loro appaiono intuizioni
    geniali e potrei elencare tanti personaggi pubblici italiani. L’attività intellettuale è soggiogata
    dall’altezzosità, si chiama superbia della vita, ed essa contamina ogni valutazione e dato
    oggettivo.
    Senza la Luce di Dio si perde il senso sano della vita, gradualmente si arriva a toccare ogni
    perversione e tutto si giustifica come opportuno.
    Presentiamo ogni mattina la nostra vita e la giornata da affrontare a Gesù e a Maria, per
    ricevere gli aiuti fondamentali e non sbagliare.
    1 Ave Maria per Padre Giulio
    P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.
    “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la
    missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti,
    perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino
    da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”.
Lunedì 3 febbraio 2020 IV Settimana del Tempo Ordinario 0

Lunedì 3 febbraio 2020 IV Settimana del Tempo Ordinario

  • VANGELO (Mc 5,1-20)
    Esci, spirito impuro, da quest’uomo.
  • Dal Vangelo secondo Marco
    In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni.
    Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito
    impuro. Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche
    con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e
    spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe
    e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre. Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai
    piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio Altissimo? Ti
    scongiuro, in Nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da
    quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione -gli risposeperché siamo in molti». E Lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese.
    C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E Lo scongiurarono: «Mandaci
    da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti,
    entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e
    affogarono nel mare. I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle
    campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro
    l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed
    ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato
    e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio. Mentre risaliva
    nella barca, colui che era stato indemoniato Lo supplicava di poter restare con Lui. Non glielo
    permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e
    la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli
    quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati. Parola del Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    Ancora una volta Gesù incontra una persona posseduta e la libera con estrema facilità dai
    diavoli, con un comando scaccia i nemici dell’uomo. La meditazione di questo esorcismo
    favorisce alcune certezze che noi dobbiamo conoscere e credere fermamente.
    La prima è l’Onnipotenza di Gesù Cristo, non tutti i cristiani hanno la convinzione che Lui
    può tutto e se non interviene per il momento a ripristinare la moralità in questo mondo, è
    dovuto all’Amore che questo Dio colmo di bontà nutre per le sue creature.
    Invece di fulminare buona parte dell’umanità ha finora cercato di svegliarla con numerosi
    richiami ma in molti casi sono stati inutili.
    Chi ha fatto l’esperienza della presenza di Gesù quando ha chiesto aiuto, ha anche compreso
    che Lui risponde sempre dinanzi alla richiesta accompagnata da questi requisiti: l’amore,
    l’umiltà, la fiducia in Lui.
    Gesù vuole concedere miliardi di Grazie ogni giorno ma bisogna chiederle con Fede,
    occorre pregare bene e vivere il Vangelo.
    Solo chi è prevenuto per ragioni equivoche afferma la non esistenza di Dio, ma non ha la
    capacità di portare delle prove. Chi lo ha fatto, è caduto nel ridicolo e le contraddizioni lo hanno
    ricoperto, fino a non essere più considerato un filosofo credibile.
    Sono incalcolabili i miracoli che Gesù ha continuato a compiere da quando è asceso al Cielo,
    miracoli che concede con infinita gioia perché ci ama così come siano, ma chiede un impegno
    spirituale coerente e superiore da chi gli chiede il miracolo.
    Moltissimi miracoli avvengono tramite i mediatori che sono stati i Santi canonizzati o anime
    immerse nella Volontà di Dio e in profonda comunione con Lui. I meriti raccolti dalle anime
    buone, con una vita donata completamente a Dio, sono le condizioni richieste da Lui.
    Un’altra certezza è l’esistenza dei diavoli. Molti all’interno della Chiesa non l’ammettono e
    lo dicono pubblicamente, oppure insinuano il dubbio, vivono loro stessi con molta
    irresponsabilità perché sicuri della non esistenza dell’inferno. Se non esistono i diavoli non
    esiste neanche l’inferno, è il loro ragionamento senza logica perché negano il Vangelo che
    dicono di seguire!
    La più grande vittoria dei diavoli è quella di riuscire a convincere della loro non
    esistenza. Qui non si tratta di una tentazione ordinaria, c’è invece una strategia per
    minimizzare Gesù Cristo e la Chiesa Cattolica, ma in quale contesto può nascere un
    progetto mirato contro Dio?
    Ancora una certezza sono gli esorcismi, necessari per liberare una persona dalla presenza dei
    diavoli. Gesù ne ha compiuto molti, questo che leggiamo oggi presenta l’atteggiamento
    terrorizzato dei diavoli dinanzi al Signore Gesù.
    Questo avviene negli esorcismi, altrimenti non avverrebbe mai la liberazione della persona
    posseduta dai diavoli. Gesù li domina sempre.
    «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!».
    Davanti a Gesù i diavoli gridavano come pazzi per la paura e i tormenti che soffrivano, Lo
    imploravano di non mandarli nell’inferno e scelsero i porci. Allo stesso modo tutti i diavoli
    soffrono terribilmente quando preghiamo, soprattutto con il Santo Rosario.
    Il silenzio in molti casi Satana lo mantiene dove agisce potentemente e tiene soggiogati
    anche molti cristiani che non vivono bene e non curano la vita spirituale. Molto spesso Satana
    non causa persecuzione verso qualcuno o verso un gruppo cattolico e li conduce
    tutti «silenziosamente e sollecitamente» dove vuole lui. Sempre più lontano da Gesù Cristo, alla
    rovina!
    I diavoli tentano sempre, ricordatelo. Fanno apparire buono ciò che è cattivo e cattivo
    quanto è buono. Non seguite fiduciosamente i vostri pensieri, diffidate sempre di ciò che
    pensate se riguarda il giudizio sugli altri o le scelte di vita o su altri aspetti importanti.
    Per vincere le tentazioni o i disturbi che arrivano dai diavoli, occorre utilizzare anche i tre
    Sacramentali che la Chiesa indica come potenti. Sono l’acqua, il sale e l’olio esorcizzati. La
    loro potenza è sorprendente, in questi tre Sacramentali agisce lo Spirito di Gesù e i diavoli
    terrorizzati perdono forza e potere, fino a sparire.
    Poi, il Vangelo ci dice che ogni cristiano è chiamato ad annunciare Gesù Cristo. «Va’ nella
    tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto
    per te».
    1 Ave Maria per Padre Giulio
    P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.
    “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la
    missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti,
    perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino
    da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”.
Martedì 4 febbraio 2020 IV Settimana del Tempo Ordinario 0

Martedì 4 febbraio 2020 IV Settimana del Tempo Ordinario

  • VANGELO (Mc 5,21-43)
    Fanciulla, Io ti dico: Alzati!
  • Dal Vangelo secondo Marco
    In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno
    molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il
    quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta
    morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo
    seguiva e gli si stringeva intorno. Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e
    aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun
    vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò
    il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E
    subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male. E subito
    Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha
    toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e
    dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la
    donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli
    disse tutta la verità. Ed Egli le disse: «Figlia, la tua Fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita
    dal tuo male». Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire:
    «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse
    al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi Fede!». E non permise a nessuno di seguirlo,
    fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della
    sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché
    vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati
    tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò
    dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa:
    «Fanciulla, Io ti dico: alzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici
    anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno
    venisse a saperlo e disse di darle da mangiare. Parola del Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    Ci sono momenti nella vita in cui anche i ricchi si rendono conto di non avere più privilegi
    dei poveri, questo avviene quando la malattia sorge a far capolino e scuote le fondamenta di
    ogni sicurezza. Si possono anche superare con indifferenza altre prove che spesso si creano con
    leggerezza, ma quando si pensa alla morte la paura ridimensiona tutto.
    Di fronte alla malattia siamo tutti uguali, i più ricchi alle volte sono più uguali degli altri e
    riescono a contattare specialisti rinomati, però sono penalizzati dalla mancanza della Fede. Non
    tutti i ricchi hanno Fede, i beni materiali nel corso della vita prendono il posto di Dio e la loro
    sicurezza arriva solo dalla potenza del denaro.
    Il denaro non può comprare la pace, la felicità, gli aiuti dell’Onnipotente Gesù e la
    protezione della Madonna.
    È una potenza immaginaria il più delle volte, non bisogna andare lontano per trovare
    bravissimi specialisti nelle strutture pubbliche o private ma convenzionate. In Italia abbiamo
    grandi specialisti nelle varie branche della medicina ma la «ricerca» viene penalizzata,
    ignorata. Alla Sanità negli ultimi dieci anni sono stati tagliati 37 miliardi di euro, mentre oltre
    dieci miliardi di euro sono stati utilizzati per l’immigrazione. Una difformità che evidenzia
    l’incapacità e la malafede.
    Nel Vangelo di oggi sono due i personaggi che mostrano una grande Fede e rallegrano Gesù.
    In questi due casi la componente principale che accomuna entrambi è la sofferenza. Il potente
    Giairo era capo della sinagoga e aveva compreso l’imminente morte della figlia, mentre la
    donna pagana soffriva di emorragie e non aveva trovato nessun miglioramento in dodici anni di
    cure.
    La sofferenza li accumunava e solo la speranza di ricevere aiuti da Gesù, non li faceva
    cadere nella disperazione.
    I due personaggi erano convinti di non poter dominare la morte e la malattia, incontrarono
    tutti i limiti umani, e la loro debolezza li convinse a non contare sulle capacità umane. Con
    molta probabilità non avrebbero cercato Gesù senza le sofferenze, non avrebbero neanche
    compiuto un piccolo sforzo interiore per conoscere la verità.
    Senza una malattia o una sofferenza morale, anche i cristiani poco spirituali, creano un
    trono al loro orgoglio, sicuri di superare tutto e di non avere bisogno di Dio. Quando
    arriva la malattia si scoprono sguarniti e miseri, aprono gli occhi e si vedono sprovvisti di
    quella potenza che presumevano di possedere.
    La Fede della donna malata del Vangelo era sorprendente: «Se riuscirò anche solo a toccare
    le sue vesti, sarò salvata». Era sicura dell’Onnipotenza di Gesù, così deve essere la preghiera
    dei cristiani. Non dubitava né perdeva la speranza di incontrare il Signore dopo dodici anni di
    terribili sofferenze e tanti soldi spesi inutilmente.
    Quando arrivò all’apice della delusione delle cure inutili, ella si mise a cercare Gesù e Lo
    considerava come il vero Medico che poteva guarire all’istante. La donna pagana scoprì di
    avere una Fede forte già nella ricerca di Gesù, non tanto solo quando Lo toccò. Il suo desiderio
    di incontrare il Signore era una preghiera efficacissima.
    Gesù rimase ammirato della sua Fede: «Figlia, la tua Fede ti ha salvata. Và in pace e sii
    guarita dal tuo male».
    Bastarono poche parole per liberarla da un male che perdurava da dodici anni, quindi
    ognuno di noi può ottenere in un istante ciò che chiede da molto tempo. Mentre la donna
    pagana non conosceva Gesù e rimase dodici anni a praticare cure inefficaci, noi Lo
    conosciamo e se le Grazie non arrivano subito, dobbiamo domandarci quali impedimenti
    sono presenti nella nostra vita.
    Al capo della sinagoga che con indebolita autorità parlava a Gesù della gravissima malattia
    che aveva colpito la figlia, il Signore lo rassicurò perché vedeva nell’uomo la speranza
    dell’aiuto: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva».
    Questa è la Fede che il cristiano deve mostrare quando prega. Più che le parole conta
    l’amore, la piena fiducia nel Signore.
    Gesù tranquillizzò Giairo con due frasi, prima quando i parenti affermavano che la bambina
    era morta: «La bambina non è morta, ma dorme»; poi, quando lo invitò a continuare ad avere
    Fede quando apparentemente tutto sembra perduto: «Non temere, soltanto abbi Fede!». Così
    Gesù può agire e guarire, liberare dalle negatività in un istante.
    «“Fanciulla, Io ti dico: alzati!”. E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti
    dodici anni. Essi furono presi da grande stupore».
    1 Ave Maria per Padre Giulio
    P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.
    “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la
    missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti,
    perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino
    da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”.
Mercoledì 5 febbraio 2020 IV Settimana del Tempo Ordinario 0

Mercoledì 5 febbraio 2020 IV Settimana del Tempo Ordinario

  • VANGELO (Mc 6,1-6)
    Un Profeta non è disprezzato se non nella sua patria.
  • Dal Vangelo secondo Marco
    In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli Lo seguirono. Giunto il sabato,
    si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da
    dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come
    quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il Figlio di Maria, il fratello di
    Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per
    loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua
    patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo
    impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù
    percorreva i villaggi d’intorno, insegnando. Parola del Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    L’impedimento all’azione di Gesù arrivava dall’incredulità sulle sue opere di molti
    concittadini a Nazaret, non erano solo prevenuti, anche invidiosi della fama del concittadino
    che si diffondeva ovunque. «E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani
    a pochi malati e li guarì».
    Questa frase apparentemente sembra contraddittoria, in realtà esprime due cose esatte: per
    l’incredulità dei paesani non poteva compiere prodigi ma di sua iniziativa impose le mani a
    pochi malati in buonafede e lì guarì. Il Vangelo precisa che sono stati pochi quelli guariti, a
    sottolineare che una minima percentuale dei suoi paesani aveva fiducia in Gesù.
    Eppure, non aveva fatto né compiuto nulla di male, ma loro non riuscivano ad accettare la
    notorietà del giovane «falegname, il Figlio di Maria». Non avevano la capacità di discernere e
    di apprezzare ciò che per tutti gli altri era la benedizione di Dio. L’invidia li accecava.
    Ecco il motivo della scarsissima stima che in tutta la regione avevano di Nazaret. Lo disse
    anche Natanaele che diventerà l’Apostolo Bartolomeo: «Da Nazaret può mai venire qualcosa
    di buono?» (Gv 1,46). Su Nazaret aleggiava un giudizio pesante a causa del pessimismo e della
    scarsa operosità di molti abitanti.
    Come Gesù si recò nella sua cittadina e non fu compreso da quasi tutti i paesani, lo
    stesso avviene inevitabilmente ai suoi seguaci di oggi che tramandano fedelmente i suoi
    insegnamenti. Lo ha detto il Signore agli Apostoli e a tutti i Consacrati per non
    sorprendersi dinanzi alle reazioni scomposte dei pagani: «Se il mondo vi odia, sappiate che
    prima di voi ha odiato Me» (Gv 15,18).
    L’autentico seguace di Cristo viene odiato da persone istigate dai diavoli e queste persone
    non riescono a controllarsi, reagiscono con esagerazione e neanche loro poi comprendono le
    motivazioni. Questo spiega la causa di ¾ di matrimoni finiti. I familiari colpiti da accuse
    inesistenti e da altro di irrazionale, se prima rimangono scioccati, nel tempo comprendono.
    I buoni capiscono che le reazioni invasate dei familiari scattano quando loro pregano,
    operano virtuosamente e obbediscono al Vangelo di Gesù.
    A Nazaret tutti conoscevano Gesù per il suo lavoro e per la famiglia di appartenenza, come
    accade per tutti. Era l’artigiano, il Figlio di Maria. Fece il medesimo lavoro di suo Padre
    terreno. La sua Famiglia, che custodiva il più grande Tesoro, il Verbo di Dio fatto Uomo, era
    stata amata e stimata da tutti.
    La meditazione di questo passo, nel quale indirettamente si riflette la vita che Gesù aveva
    condotto a Nazaret negli anni precedenti, ci aiuta a esaminare se la nostra vita ordinaria, fatta di
    lavoro e di normalità, è vita di santità, come lo fu quella della Sacra Famiglia.
    Lo sarà se facciamo in modo di viverla con perfezione umana, con onestà e, insieme, con
    Fede e senso soprannaturale.
    Gesù a Nazaret era andato per portare la Grazia ma non L’hanno accolta, hanno scelto di
    seguire la propria opinione senza capire che un’opinione se non è supportata da prove, rimane
    un’interpretazione soggettiva e molto spesso opposta alla verità, alla realtà dei fatti così come
    sono.
    Sulle cose di Dio non può esistere una convinzione personale, questo avviene dove non c’è
    umiltà, docilità e amore per la Verità. Dove non si conosce il Magistero autentico della Chiesa,
    né la sana dottrina annunciata dai Papi rimasti fedeli all’ispirazione dello Spirito Santo.
    Nessuno di loro ha mai modificato una parola della Rivelazione di Gesù, essa si chiuse con la
    morte dell’Evangelista Giovanni e nessuno ha autorità per modificare una sola parola.
    Tra i laici con spontanea ma inesperta espressione danno opinioni sulle cose di Dio come se
    si trattasse di qualcosa di opinabile, di umano come in effetti diversi cardinali e vescovi
    lasciano credere.
    Questo comporta una «diminuitio capitis» da parte di Dio. Si avrebbe la caduta della sua
    immagine come Padre e Creatore, sottoposto alle decisioni improvvisate e volubili dei cristiani
    che pretendono di comandare proprio Dio, di ergersi al di sopra di Lui. Questo fanno quelli che
    vogliono modificare il Vangelo e il Magistero autentico della Chiesa.
    Si cerca di manipolarlo con «secondo me», «la mia opinione», ecc. Così si dimentica che è
    stato Dio a rivelare il Vangelo e non l’uomo, quindi l’uomo non può ragionevolmente ergersi a
    dio e voler modificare la Volontà eterna dell’Eterno.
    Senza una dottrina definita della Chiesa per Volontà dello Spirito Santo in questi duemila
    anni, ognuno potrebbe cooperare con le proprie convinzioni ma si tratterebbe di un contributo
    umano per un’opera umana.
    La Chiesa invece è Divina, è di Dio ed è Lui a stabilire le Leggi da osservare e mai in nessun
    passo del Vangelo afferma che qualcosa del suo insegnamento potrà essere cambiato. «Il cielo
    e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno» (Mt 24-35).
    Gesù vuole aiutare tutti e visita le anime che Lo invocano. Vuole trovare una Fede elevata e
    la retta intenzione per donare molte Grazie.
    1 Ave Maria per Padre Giulio
    P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.
    “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la
    missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti,
    perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino
    da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”
Giovedì 6 febbraio 2020 IV Settimana del Tempo Ordinario 0

Giovedì 6 febbraio 2020 IV Settimana del Tempo Ordinario

  • VANGELO (Mc 6,7-13)
    Prese a mandarli.
  • Dal Vangelo secondo Marco
    In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere
    sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né
    pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E
    diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in
    qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto
    i vostri piedi come testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si
    convertisse, scacciavano molti demoni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano. Parola
    del Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    Queste poche righe custodiscono l’essenza del vero apostolato e danno precise indicazioni
    sul comportamento che devono mantenere i testimoni di Gesù. I primi testimoni videro,
    ascoltarono e custodirono, noi siamo testimoni del Vangelo che dimostra ineccepibilmente che
    il Cristianesimo è la vera Religione di Dio incarnato in Gesù di Nazaret.
    Prima della venuta di Gesù il popolo ebraico era stato chiamato all’alleanza con Dio ma fallì
    pienamente il «contratto» d’amore stipulato con Dio e perse la fiducia dell’Eterno, il quale
    inviò suo Figlio per dare inizio ad un nuovo popolo, quello cristiano, e creare una nuova
    Alleanza.
    Ognuno di noi mostra di essere testimone di Gesù dalla Fede che possiede, dalle opere
    che compie, dalle parole che pronuncia.
    Tutti i cristiani possono essere testimoni di Cristo, innanzitutto bisogna volerlo, quindi,
    decidersi per Gesù e seguire le sue orme.
    I testimoni autentici non improvvisano la loro spiritualità, non si accontentano di qualche
    preghiera, non sono pieni di agitazione per adempiere cose umane trascurando Dio. Essi piano
    piano sanno fare spazio nel cuore e rifiutano quanto si oppone ai Comandamenti, vedono con
    gli occhi della Fede che non possono illudersi di seguire Gesù e svincolarsi dalla vita spirituale.
    Nella Sacra Scrittura ci sono esempi di persone chiamate da Dio a compiere grandi opere nel
    suo Nome e hanno fallito dopo anni di fedeltà.
    Adamo ed Eva vennero meno all’obbedienza infinita data da Dio e per colpa loro nel mondo
    entrò il peccato; Caino era stato invitato ad avere cura del fratello Abele ma lo uccise per
    invidia; il re di Israele Saul perse il controllo del suo potere e il favore di Dio; il secondo re di
    Israele, Davide, fece uccidere in battaglia il marito della sua amante ed espiò nella terribile
    malattia il tradimento a Dio; Giuda Iscariota era uno dei Dodici e inviato da Gesù a compiere
    miracoli, Lo tradì per 30 monete e si impiccò all’albero.
    In questi ultimi decenni alcuni veggenti -in passato autentici- di diverse Nazioni, hanno
    tradito Gesù e la Madonna. Adesso millantano apparizioni ma non ne hanno più da un po’ di
    anni a causa delle loro infedeltà. Questo succede anche a fondatori di Istituti Religiosi
    condannati dalla Chiesa, laici un tempo ispirati e poi caduti miseramente nella loro tremenda
    superbia.
    Ci sono laici che si autocertificano come profeti, con un fare da impostori ingannano
    altri e impongono di credere quanto i segni fin troppo evidenti affermano il contrario. I
    deboli laici credono alle parole false e più fortemente subdole.
    Questi laici che si arrogano il titolo di profeti sono più pericolosi dei diavoli, perché dei
    diavoli si possono controllare le loro tentazioni, di questi impostori profeti se sei credulone
    credi ciecamente quanto affermano.
    Si capisce il loro agire meschino e senza Dio quando accontentano alcuni seguaci
    affermando quanto questi vogliono sentire e da profeti menzogneri ne diventano succubi: questi
    falsi profeti per continuare ad esistere finiscono per obbedire ai loro seguaci.
    Brevemente riassumo quanto avviene contro due mistiche avversate da persone quantomeno
    in malafede oppure sono persone ispirate dai diavoli.
    Queste due mistiche hanno avuto e stanno per avere ma è giù ufficiale, l’imprimatur da due
    Arcivescovi, sono autorizzate a diffondere i loro messaggi da due Arcivescovi, sono confermate
    nei loro racconti da due Arcivescovi. Questi Prelati sono Pastori di vita santa, sostenuti da
    intere diocesi.
    Luz de Maria ha ricevuto l’imprimatur dal Vescovo Mons. Juan Abelardo Mata del
    Nicaragua, mentre Gisella di Trevignano Romano lo riceverà tra alcuni mesi da un alto
    Prelato della Polonia non appena sarà pubblicato il libro dei messaggi in polacco.
    Mi è stato inviato un video di una decina di minuti con la testimonianza di un Sacerdote
    polacco che parla in italiano e presenta la preparazione del libro nella sua lingua, si trovano
    sulla collina delle apparizioni a Trevignano Romano con altri Sacerdoti. Sono almeno una
    settantina i Sacerdoti che incontrano Gisella e seguono con molto interesse le apparizioni.
    Sacerdoti di molte parti d’Italia e d’Europa che parlano con Gisella per chiedere soprattutto
    preghiere e consigli.
    Negare l’autenticità di Luz de Maria e di Gisella è un’attività di Satana, solo i seguaci
    di Satana o quanti vogliono mostrare ingannevolmente di avere il dono del discernimento,
    possono negare nelle due mistiche gli interventi di Gesù e di sua Madre Santissima.
    I frutti di queste rivelazioni non si possono stimare tanto sono immensi, e il tempo darà
    definitiva prova della piena autenticità di Luz de Maria e di Gisella, e simultaneamente farà
    svelare i falsi profeti che ingannevolmente hanno avversato queste due mistiche.
    C’è un’accusatrice che prima della sua conversione praticava il satanismo e lo scrive nel suo
    blog, agisce come una posseduta e va a Medjugorje per guadagnare soldi, ma i pellegrinaggi
    alla vicino Trevignano Romano rischiano di farle perdere soldi, così accusa Gisella ma senza
    prove, tutto è frutto della sua malattia.
    Nega pure Luz de Maria aggrappandosi a piccole cose irrilevanti, e se si usasse lo stesso
    metro per altre apparizioni pure autentiche, si dovrebbero negarle pienamente. Ma noi abbiamo
    buonsenso e valutiamo ognuna così come vuole la Madonna.
    La donna che accusa queste due mistiche lo ha scritto sul web ma è una donna malata di
    protagonismo, accusa senza prove, verità e moralità.
    Questa intervista a Luz de Maria merita un’attenta lettura, ella descrive i tratti fisici di
    Gesù e della Madonna, spiega con semplicità e piena coerenza la sua esperienza mistica.
    Dice anche che è seguita da molti Sacerdoti come avviene a Gisella, e due Sacerdoti
    l’accompagnano nei suoi viaggi in giro per il mondo per testimoniare la sua straordinaria
    esperienza mistica. La presenza di molti Sacerdoti è una garanzia di credibilità delle due
    mistiche!
    https://www.abbapadre.it/testimonianza-della-veggente-luz-de-maria-imprimatur/
    Nel Vangelo di oggi c’è un aspetto che sembra minore, ed è la guarigione degli ammalati.
    L’attenzione si focalizza sul primo invio dei Dodici a predicare la dottrina di Gesù e già
    questa iniziativa del Signore è la prova della necessità dell’apostolato, quindi, la
    determinazione di fare proselitismo per il bene del prossimo. Chi afferma che non è cosa buona
    per la Chiesa fare proseliti, ha tradito la Chiesa e non obbedisce più a Gesù Cristo.
    Non si arreca alcun danno ai non credenti che noi vogliamo liberare dalle catene del peccato
    accompagnandoli al confessionale, perché questo è il passaggio per determinarsi a cambiare
    vita, a scoprire la vera vita e a seguire Gesù.
    Quanti non possono confessarsi perché divorziati e risposati o conviventi, non devono farsi
    ingannare dal pensiero che senza la Santa Comunione non sono più amati da Gesù. Anche loro
    Dio vuole salvare e aiutare, devono corrispondere con le buone opere e un cammino spirituale
    espressione di un intenso amore verso Gesù e Maria.
    I divorziati vanno trattati sempre benignamente, tutti rimangono figli della Chiesa, anche
    quando non possano ricevere l’assoluzione né la Santa Comunione.
    L’apostolato è un gesto di amore e di misericordia anche di chi lo compie a favore dei non
    credenti o dei cristiani tiepidi che hanno abbandonato la Chiesa.
    «Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demoni,
    ungevano con olio molti infermi e li guarivano».
    Mi soffermo sull’annuncio di conversione che diffondevano. Come leggiamo è fin troppo
    evidente che Gesù inviò i Dodici a convertire.
    1 Ave Maria per Padre Giulio
    P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.
    “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la
    missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti,
    perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino
    da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”.
Venerdì 7 febbraio 2020 IV Settimana del Tempo Ordinario 0

Venerdì 7 febbraio 2020 IV Settimana del Tempo Ordinario

  • VANGELO (Mc 6,14-29)
    Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto.
  • Dal Vangelo secondo Marco
    In quel tempo, il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo Nome era diventato famoso. Si
    diceva: «Giovanni il Battista è risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi». Altri
    invece dicevano: «È Elia». Altri ancora dicevano: «È un profeta, come uno dei profeti». Ma
    Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!».
    Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a
    causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti
    diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo
    odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo
    giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava
    volentieri. Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un
    banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della
    Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora
    il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte:
    «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse
    alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E
    subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un
    vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei
    commensali non volle opporle un rifiuto. E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli
    fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su
    un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni,
    saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro. Parola del Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    La prima osservazione che si coglie è la domanda sull’identità del Messia, la seconda è la
    necessità di essere liberi per vivere e annunciare il Vangelo in una società pagana, irascibile e
    indifferente alle cose di Dio.
    La confusione mentale rende difficile il raggiungimento della Verità, è quasi impossibile
    arrivare alla scoperta del vero Volto di Dio.
    Chi si trova nella confusione e vive con avventatezza scambia facilmente vero e falso, i suoi
    impulsi sono guidati più dall’improvvisazione umana che dallo Spirito Santo. E Satana in
    queste circostanze diventa sempre più forte, ha un’influenza particolare sulla mente e conduce
    la persona su vie false e opposte alla Verità.
    Sono troppi i contesti subdoli dove Satana la fa da dominatore in ogni campo di questa
    società sbandata e già predisposta a ricevere il colpo definitivo. Ovunque c’è inganno,
    malafede, ostentazione, cattiveria. Anche tante persone perbene si lasciano contagiare dal virus
    dell’ipocrisia ed elevano come infallibili le opinioni.
    Non si vede nel mondo ma si avverte e possono percepirlo i più spirituali, la presenza di
    uno spirito potentissimo e perverso che aleggia sulle teste e penetra nei cuori privi della
    protezione della Madonna. Molti nella Chiesa parlano e predicano come se non fossero
    seguaci di Cristo, questo apre a tutte le altre inclinazioni.
    C’è un oscuramento intellettuale generalizzato maestoso e dominante, riescono a sottrarsi al
    dominio dello spirito di confusione e di perversione solo i veri devoti della Madonna, anche se
    non sempre riescono a rimanere incolumi.
    Tanti si stanno trasformando in nuovi Erodi e rinunciano con veloce facilità alla verità,
    all’onestà, e in passato potevano reggere tentazioni molto più violente. L’indebolimento
    spirituale della società appare in tutta la sua decadenza, se si considera la perdita della Fede di
    cardinali e vescovi, impegnati a formare alleanze con i poteri forti, accettando con grande
    premura di farne parte e di voltare le spalle a Cristo.
    Quello che è obbrobrio viene scambiato per grande contributo alla missione della Chiesa, si
    accolgono con applausi personaggi come l’artista Benigni che continua a dissacrare la Sacra
    Scrittura per suscitare ammirazione e incassare lauti compensi con i soldi degli italiani.
    Trecentomila euro per farlo sproloquiare è un grande tradimento degli italiani disoccupati che
    non comprano buon cibo, ammalati senza cure mediche e tutte le famiglie in grande difficoltà
    economica.
    Anni fa osservai un breve video con questo artista che faceva spettacolo saltando sulle
    ginocchia dei presentatori o toccando con fare volgare uomini e donne. Tutta la sua presunta
    comicità si compendiava in volgarità gestuali, stravaganze nei movimenti e lunghi silenzi che
    colmavano la mancanza di battute intelligenti.
    Non trovando una vena comica da presentare, cominciò a parlare a vanvera di Chiesa e di
    politica e i suoi interventi televisivi hanno suscitato clamore e discussioni. Quello che cercava
    lui, infatti leggevamo sui quotidiani o online delle sue stravaganze per coprire l’inutile
    comicità.
    Considerando il vuoto pneumatico che mostrava di essere, quando guardai quel video fu
    tempo sprecato. Invece per ogni minuto Benigni ha guadagnato a Sanremo 10 mila euro, in
    totale 300 mila euro. Davvero bravi i funzionari Rai che hanno accettato un esborso così
    oneroso.
    Ho letto delle sue sortite televisive strumentalizzando la nostra Fede, lui che non è un
    cattolico. Ha commentato i Comandamenti con quel modernismo tanto caro ai quanti sono
    senza bussola spirituale e a quella parte di cattolicesimo che non prega più e non và a Messa,
    ma che si riconosce credente quando deve lanciare sentenze su cose di cui non ha un briciolo di
    competenza.
    Nel Vangelo oggi troviamo una frase che possiamo applicare a tutti i grandi peccatori,
    lontani da Dio e considerati come dannati da quanti li giudicano. Però lo spregevole Erode ci
    mostra come anche un cattivo e impuro come lui, può rimanere inquieto mentre ascolta un
    Testimone di Cristo, Giovanni Battista. «… nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo
    ascoltava volentieri».
    Anche noi possiamo incontrare peccatori induriti, disinteressati di Dio e privi del desiderio di
    fare del bene. Se ci consideriamo veri seguaci di Gesù dobbiamo rivolgere anche a loro
    esortazioni a ravvedersi e a confessarsi. Bisogna dire di cambiare vita e di considerare che
    l’infelicità e la tristezza interiore li schiaccerà sempre.
    Se non si arriva alla vera conversione, i pensieri non si discostano molto da quelli di Erode.
    Egli durante la festa era ottenebrato dall’impurità e neanche si rendeva conto delle promesse
    che faceva pur di assaporare un piacere disonesto. «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò».
    Questa è anche la promessa che fa Satana con altre sottili insinuazioni, quando vuole
    rapire le anime per condurle nell’inferno!
    Va anche oltre e per attirare i peccatori dalla sua parte, soprattutto quelli che ancora
    oscillano, Satana dona l’apparente sensazione di appagamento, ma è solo fuffa, lui che è il più
    abile venditore di fumo. «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio
    regno».
    Da questo si può dedurre che il regno di Satana è popolato da persone che hanno
    tradito Dio o hanno cercato il successo a qualunque costo.
    Senza la Grazia di Dio si vive nel dubbio come Erode, rimane difficile arrivare a
    comprendere la Volontà di Dio, i pensieri si formano non seguendo la proposta dello Spirito
    Santo, al contrario, Lui rimane sempre al di fuori dai pensieri che si formano in un clima di
    presunzione e di autoreferenzialità.
    Chi vive nell’egoismo accoglie solo se stesso, perdendo ogni rapporto con la realtà
    esterna e la complessità dei problemi che la caratterizzano.
    Questa debolezza porta l’anima a un crescente distacco da Gesù e dai suoi pensieri. In questa
    condizione Lui non può ispirare chi Lo rifiuta o Lo segue senza vivere i suoi insegnamenti.
    Come Erode che non accettò Giovanni Battista e si rifiutò di incontrare Dio che agiva nel
    Precursore del Messia.
    Erode possedeva ricchezze e ogni sfarzo, ma non possedeva la sua volontà, era succube
    dell’impulso. È una prigionia esistenziale per tutti.
    1 Ave Maria per Padre Giulio
    P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.
    “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la
    missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti,
    perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino
    da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”.
Sabato 8 febbraio 2020 IV Settimana del Tempo Ordinario 0

Sabato 8 febbraio 2020 IV Settimana del Tempo Ordinario

  • VANGELO (Mc 6,30-34)
    Erano come pecore che non hanno pastore.
  • Dal Vangelo secondo Marco
    In quel tempo, gli Apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che
    avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed Egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli,
    in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e
    non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo
    deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi
    e li precedettero. Sceso dalla barca, Egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro,
    perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Parola
    del Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    La compassione di Gesù che viene citata nell’episodio di oggi, ha accompagnato ogni sua
    opera, fin dall’eternità Dio è stato sempre lo stesso, ricolmo di bontà. La sua Incarnazione è
    mossa da una misericordia che significa compassione, è l’unico e vero Dio che vuole sollevare
    l’umanità dalla sua pietosa condizione.
    L’uomo invece è mutevole, cambia parere e le opere secondo la percezione del momento,
    egli si lascia guidare il più delle volte dai sensi.
    La compassione di Gesù la sperimentano tutti i suoi seguaci, almeno quelli che si sforzano di
    vincere l’egoismo e la pigrizia spirituale o accidia. È una lotta impegnativa per la solidità dei
    vizi presenti anche nei cristiani, e per limitare i vizi deve emergere la spiritualità di chi prega.
    La preghiera è la medicina per sostenere qualsiasi sofferenza, solo la preghiera ottiene
    l’intervento di Gesù e della Madonna e gli aiuti affiorano. Se il disturbo arriva dai diavoli,
    con la preghiera essi fuggono e la vita ritorna serena.
    Il riposo domenicale va vissuto con una prospettiva spirituale, innanzitutto si mettono da
    parte tutte quelle attività che ostacolano la propria Fede e il riposo dell’anima e del corpo. Il
    Comandamento afferma che la domenica bisogna dedicarla a Dio e a se stessi.
    L’occupazione più importante è la seria dedizione alla propria anima per non dimenticarla e
    farla «ammalare».
    Il riposo della domenica deve favorire una maggiore preghiera, è il tempo delle buone letture
    e delle opere di carità, della Messa e dei familiari.
    «Venite in disparte in un luogo solitario, e riposatevi un po’».
    Senza il tempo per meditare e conoscere meglio Gesù, la Fede non cresce e la preghiera
    rimane sterile. Nella necessità non c’è la capacità di pregare convenientemente e mancando la
    fiducia in Gesù non si potrà entrare in dialogo con Lui. Sarà solo un’illusa preghiera senza
    fondamento.
    Molti cristiani non conoscono la vera spiritualità per indifferenza, altri perché non hanno
    trovato riferimenti spirituali. Molti vivono come se fare propria la spiritualità del Vangelo fosse
    un optional, un accessorio a richiesta e spesso si arriva a considerarla come superflua.
    Oggi non si avverte più l’attrattiva verso Gesù Eucaristia, in poche parrocchie si svolge
    l’Adorazione Eucaristica. Non c’è più il «sentire» spirituale che attrae verso il Tabernacolo
    perché la Fede è diventata «liquida» come dice qualcuno e vivono senza Gesù.
    Restare vicini a Gesù significa riempirsi del suo Spirito, pregare con amore, avvertire che Lui
    è veramente presente ed ascolta ogni nostro gemito.
    Oggi Gesù ci parla dell’importanza del riposo e la necessità di santificare il riposo. Il
    Vangelo ci presenta Gesù che con molta premura dice agli Apostoli di riposare dopo un viaggio
    missionario. Qui vediamo l’equilibrio tra attività e riposo, si compensano armoniosamente nel
    cristiano attento alla vita spirituale.
    Gesù ci indica la necessità di trovare ogni giorno momenti per il silenzio interiore ed
    esteriore. «Venite in disparte, in un luogo deserto».
    Dalla preghiera si riceve una forte ricarica spirituale che si dona a quanti si incontrano o che
    la Madonna utilizza per la conversione dei peccatori.
    Nella preghiera troviamo il migliore rilassamento spirituale che viene trasmesso al corpo e
    alla mente, perché la preghiera attira lo Spirito Santo ed è vera gioia, non si rimane mai delusi
    dopo avere pregato. Ci sentiamo più forti e sereni, sicuri dell’aiuto e della vicinanza di Gesù.
    L’invito di Gesù è rivolto anche a tutti i laici, essi fanno parte del Corpo mistico e la loro
    preghiera è molto importante.
    Solo pregando il cristiano comprende l’importanza della santificazione della domenica
    e compie tante opere buone, ma sono troppi a non preoccuparsi della propria salute
    spirituale, fisica e psichica. Le preoccupazioni verso l’esterno permangono nelle persone
    meno capaci di controllare gli impulsi interiori e anche i loro pensieri.
    Sono in tanti a ritrovarsi deboli nell’anima e mossi da qualche idolo, non riescono a
    dominare l’esuberanza dell’appartenenza a qualche gruppo anche cattolico. Poi ci sono tante
    persone inebriate dal successo e dall’appartenenza a gruppi sociali o società segrete,
    appassionate nell’organizzare sempre qualcosa pur di non fermarsi che equivarrebbe ad un
    sentore di fallimento.
    È curioso quando la domenica ci si preoccupa eccessivamente del pasto o si rimane a
    lavorare in casa per molto tempo, trascurando l’anima, il riposo della mente e del corpo. Si
    dimentica il precetto indicato da Dio nel 3° Comandamento: «Ricordati di santificare le feste».
    Non è ammissibile fare la domenica quanto è opportuno fare nei giorni feriali, dimenticando
    soprattutto la preghiera, la cura della propria anima e il riposo fisico che deve facilitare la
    contemplazione delle cose di Dio, con la lettura e la riflessione.
    «Venite in disparte in un luogo solitario, e riposatevi un po’». La domenica è da dedicare a
    Dio e alle esigenze spirituali, del corpo e della mente.
    Questo riposo insieme ad una maggiore preghiera, oltre a curare lo stress fino ad annullarlo,
    dona grande entusiasmo e la vita diventa gioiosa.
    1 Ave Maria per Padre Giulio
    P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.
    “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la
    missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti,
    perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino
    da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”
Domenica 9 febbraio 2020 V Domenica del Tempo Ordinario 0

Domenica 9 febbraio 2020 V Domenica del Tempo Ordinario

  • VANGELO (Mt 5,13-16)
    Voi siete la luce del mondo.
  • Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il
    sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e
    calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta
    sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e
    così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini,
    perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei Cieli». Parola
    del Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    Gesù ricorda a tutti i cristiani che ogni loro opera deve compiersi per amore, senza altro
    interesse. Un amore soprannaturale sicuramente, tale da superare di gran lunga quello umano.
    Molti nel mondo sono pronti a sacrificarsi per un familiare ma non per gli sconosciuti, forse
    neanche per i parenti e gli amici.
    Gesù dona a tutti, soprattutto ai suoi Ministri sacri, un comando che è possibile osservare
    solo rimanendo nel suo Cuore, in piena comunione con Lui. «Gratuitamente avete ricevuto,
    gratuitamente date». Non si tratta di dare solo qualcosa di materiale, si dona quanto si riceve da
    Dio. E si può donare quello che si possiede, l’amore e la moralità presenti dove c’è la Fede.
    La crisi nella Chiesa nasce per la perdita del sale del Vangelo, di ciò che condisce di
    significato e di importanza la vita di tutti. Senza la Luce soprannaturale l’omelia rimane
    insulsa, priva di richiami alla vita eterna, senza insegnamenti morali da praticare in
    questa vita. Il messaggio che viene predicato in molti contesti non è più quello di Gesù, è
    ricolmo di interessi umani e contrari molto spesso al buonsenso!
    Ecco la ragione degli interventi della Madre dell’umanità per richiamare tutti e risvegliarli
    dal sonno magnetico e seducente del mondo che annebbia l’intelletto. La Madonna ha iniziato
    le più importanti apparizioni a Parigi a una Suora diventata Santa Caterina Labourè.
    Nella notte tra il 18 e il 19 luglio 1830, mentre la Francia agonizzava per la prossimità di una
    nuova rivoluzione, Suor Caterina di notte venne condotta da un Angelo nella grande cappella
    della Casa Madre ed ebbe un colloquio durato più di due ore con la Madre di Dio. Le
    apparizioni si susseguirono nei mesi successivi e il 27 novembre 1830 la Vergine Santa le
    rivelò il valore e l’importanza della Medaglia Miracolosa.
    Poi a La Salette nel 1846 la Madonna iniziò a lanciare appelli al mondo sul degrado morale
    della società e nei messaggi dati a Massimino e Melania, Ella profetizzava la grande crisi nella
    Chiesa e la devastazione morale nel mondo. Predisse le carestie in Francia e periodi di povertà
    nella popolazione, tanti avvertimenti che si verificarono puntualmente. La Madre Addolorata si
    è sempre preoccupata dei suoi figli.
    A Lourdes nel 1858 parlò alla piccola Bernardetta e indicò nel Santo Rosario il rimedio
    per guarire da ogni male, per vincere ogni avversità.
    A Fatima nel 1917 apparve sei volte ai tre bambini, con parole preoccupate rivelò anche i
    segreti e il terzo si sta pienamente avverando.
    Numerose altre apparizioni sono avvenuto da Fatima in poi e ne ho scritto molte volte,
    consideriamo che Gesù e Maria sono preoccupati per noi e non per Loro, conoscono quanto
    avverrà di catastrofico nel mondo e sono addolorati per quanti finiranno all’inferno e altri che
    soffriranno come mai nessuno prima.
    Come vi ho indicato più volte, l’ala progressista e protestante all’interno della Chiesa già
    dagli anni ’70 ha cercato di minimizzare la devozione alla Madonna, riuscendo ad introdurre
    nelle facoltà di Teologia molti testi teologici falsi, contrari alla vera devozione alla Madre di
    Dio.
    Non solo migliaia di giovani seminaristi, da allora anche incalcolabili Sacerdoti sono stati
    indotti a minimizzare la potentissima mediazione della Madonna e a perdere così il sale del
    Vangelo. È la Madonna la formatrice dei Santi e la Maestra di formazione spirituale, la
    Mediatrice e la nostra potentissima Avvocata, solo con il suo aiuto è possibile conoscere il vero
    Volto del Figlio Gesù.
    La tiepidezza è una malattia dell’anima che colpisce l’intelligenza e la volontà, e lascia il
    cristiano senza forza spirituale e con una vita interiore triste e impoverita, immiserita. I sintomi
    di questa malattia spirituale sono una volontà debilitata, a causa di frequenti mancanze e
    colpevoli trascuratezze.
    La Parola di Dio ha il potere di cambiare la vita.
    L’uomo senza la Luce di Dio è spento e senza la gioia che arriva sempre da Dio la sua vita è
    senza sapore, soggetta a capricci e agitazioni.
    Per chi non vive il Vangelo la luce della sua vita è l’appagamento degli impulsi interiori,
    senza capire la provenienza né dove li condurrà.
    Gesù ci indica cosa dobbiamo diventare, mentre alcuni giorni fa ci ha detto cosa dobbiamo
    essere. «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà
    salato?». Parlando del sale sappiamo che non può mai perdere il sapore anche in condizioni
    avverse, ma Gesù parla agli Apostoli del pericolo di perdere essi stessi il sapore del Vangelo.
    Li indica come possessori del sapore del Vangelo, «voi siete il sale della terra», e li avverte
    che questo sapore spirituale si può perdere.
    Ogni cristiano è invitato a domandarsi se la sua vita ha sapore spirituale, se con i suoi
    comportamenti porta sapore nella vita degli altri, a cominciare dai familiari. Si può essere
    sale che dà sapore, quando si agisce con amore, si vive nella verità, si è umili, buoni e
    rispettosi.
    Non c’è mai sapore di bontà e verità nella persona che eleva come guida solo i propri
    interessi, che si lascia guidare da giudizi avventati e dai pensieri negativi. Il sapore delle virtù
    da praticare lo dobbiamo cercare con docilità e nel rinnegamento, altrimenti si rimane in una
    condizione di negatività e si cade nell’ipocrisia.
    Gesù desidera che diventiamo come il sale, un elemento importante nella cucina, serve a
    conservare i cibi, dà sapore a quanto è insipido.
    Il modo più sicuro per diventare come il sale che dà sapore al cibo, è di amare tutti e questa
    bontà condisce di bene ogni opera.
    Il Vangelo di oggi illumina le beatitudini, e il nuovo sapore che viene dato alla vita anche
    nelle condizioni più difficili, come è quella della sofferenza, è la nuova visione della nostra
    esistenza. Le Beatitudini senza il gusto della pace interiore non si possono vivere, rimane
    impossibile.
    Allo stesso modo possiamo diventare luce che porta nel mondo una nuova mentalità. La luce
    che portiamo agli altri è proporzionata alla nostra Fede.
    Nel mondo c’è oscurità per la mancanza della Fede in Gesù.
    Questa settimana dobbiamo puntare al rafforzamento della Fede, con buone letture spirituali
    e una preghiera prolungata. La Fede illumina le cose oscure che avvengono nella società e noi
    siamo chiamati a conoscerle per pregare e avere una maggiore consapevolezza della realtà.
    1 Ave Maria per Padre Giulio
    P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.
    “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la
    missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti,
    perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino
    da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”