Archivio Mensile: Febbraio 2013

Lunedì 18 febbraio 2013 1ª Settimana di Quaresima 0

Lunedì 18 febbraio 2013 1ª Settimana di Quaresima

  • VANGELO (Mt 25,31-46)
    Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.
  • Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell’Uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli
    Angeli con Lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a Lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà
    gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla
    sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare,
    ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o
    in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a
    uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra:
    “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto
    fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete
    accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di
    questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita
    eterna». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Questa pagina del Vangelo è amata soprattutto da molti cristiani che cercano giustizia in questo mondo che
ha perduto l’onestà. Soprattutto all’interno delle famiglie si vive una forte tensione causata dalle scelte anche di
una sola persona che però inevitabilmente ricadono sulla famiglia. Avvengono disastri familiari per scelte poco
ponderate e compiute con una forte agitazione incontrollata.
L’unico che può davvero mettere mano alla giustizia è Gesù, non intesa come condanna, intendo il diritto o
la risoluzione di una controversia tra due o più persone. L’onestà sembra scomparsa nel mondo, con essa viene
a mancare anche il senso di imparzialità, che implica la padronanza della volontà. Ed è facile leggere o sentire
storie familiari o litigi tra persone che rasentano l’insensatezza, proprio perché non è più presente la conoscenza
personale.
Avviene questo in molte famiglie, c’è sempre qualcuno disturbato dall’inquietudine che si lascia vincere
dall’avidità e dimentica l’amore verso i genitori e i familiari. Se si domanda a questa persona il perché del suo
comportamento, risponde che non ha fatto nulla di male. Questo ci spiega oggi Gesù nel Vangelo: molti sbagliano anche gravemente e non si rendono conto dei mali commessi. Ma sono lo stesso pienamente responsabili
dei loro peccati.
“Ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e
non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Quelli che Gesù indica alla sua sinistra replicano con sorpresa alla sentenza del Signore, ritenevano di avere
fatto secondo la loro coscienza… Ecco dove sta il vero problema: la mancata formazione delle coscienze.
Questo non avviene più, consideriamo che in futuro ci saranno sempre meno confessori disponibili e sarà problematico trovare bravi Padri spirituali. In tutto il Nord Europa i Sacerdoti non confessano più da decenni, questo Sacramento è ritenuto inutile dai cattolici che vivono lì.
Il perno centrale dell’azione pastorale rimane la formazione delle coscienze, solo così cresceranno
buoni cristiani nel mondo!
Noi con questa newsletter stiamo seguendo il Vangelo di Gesù e il Catechismo della Chiesa, non abbiamo
altre teorie per formare le coscienze, sappiamo che non potremo mai sbagliarci seguendo quanto indicato sopra.
Io non ho nulla di mio da insegnare a voi e a tutti, non elaboro nulla che non scaturisca dal Vangelo di Gesù
e dal Catechismo della Chiesa. Questa è la più grande e sicura garanzia per voi, nella newsletter non troveremo
una sola parola non conforme al Catechismo della Chiesa promulgato da Papa Giovanni Paolo II nel 1992. Solo
conoscendo la propria Fede la persona è libera di agire secondo coscienza, non è schiava di false convinzioni e
non si lascia vincere dagli istinti.
Nella parabola di oggi Gesù indica che molte persone compiono opere buone e quasi non ci fanno caso perché ad esse riesce naturale e spontaneo comportarsi bene. Questo non è tanto il sorriso mostrato a chi si incontra
o il saluto che si dona, Gesù intende anche questo, ma essenzialmente quelle opere buone compiute con sincero
amore e senza alcun interesse.
Compiere opere buone deve implicare nello stesso tempo la mancanza delle opere cattive.
Molti cattolici si sforzano di fare del bene ed evitare il male, questa regola è basilare per vincere di continuo
i propri vizi. La ripetizione degli atti virtuosi demolisce inesorabilmente la potenza dei vizi ma non è facile distruggerli definitivamente, se non dopo avere raggiunto un alto grado di spiritualità.
Gesù nella parabola parla anche di quei peccatori che vivono nei vizi e non si accorgono più della vita corrotta che conducono. Con una ininterrotta gradualità quanti vivono nella corruzione e abbandonano i Sacramenti o non li praticano affatto, scendono sempre più in basso nello spirito perché hanno già perduto il controllo
della volontà. Il male per essi è un bene e non distinguono più nulla, l’unica cosa che considerano un bene è
quello che piace ad essi.
Finiscono per inseguire solamente le opere cattive e diffondono la loro falsa mentalità in famiglia, al
lavoro, tra gli amici, con tutti.
Per questo quando si ritrovano condannanti nell’inferno si sorprendono, però qui c’è un risvolto che indica
Gesù nella parabola e che devo evidenziare. In questa parabola Gesù rivolge la condanna a tutti i peccatori non
convertiti, soprattutto a quanti erano chiamati a compiere le sue opere e non si sono accorti dei poveri, dei malati, dei peccatori, ecc. Sorpresi essi replicano: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Non si erano accorti che nei poveri e nei malati
Gesù continuava a vivere la sua Passione mistica.
A quanti non hanno osservato il suo Vangelo Gesù dice: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno,
preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto
sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in
carcere e non mi avete visitato”.
I cristiani devono sapere che non basta avere Gesù sulle labbra: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel Regno dei Cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei Cieli” (Mt 7,21).
Noi con questa newsletter abbiamo compreso l’importanza della Verità del Vangelo. La Madonna ci è sempre vicina perché vogliamo amare con tutto il cuore suo Figlio Gesù. Mi arrivano innumerevoli testimonianze,
leggiamone alcune:

“Ave Maria! Ringraziamo sempre Dio per quanto fanno i Suoi pastori, i Suoi pastori veri, quelli che vivono
in Spirito e verità! Per quelli che non si comportano da ‘Suoi’ ci aiuterà la Madre a pregare con il cuore e in unità. Grazie Carissimo Padre di esserci, di testimoniare, di accalorarsi, di educarci e di rimproverarci, tutto serve. Grazie di cuore per tutto quanto fa per la Gloria di Dio a nome di una delle tante pietre che si sentono vive
solo nel Cuore di Cristo. Sempre presente nella mia preghiera. Loredana (Roma)”.

“Da quando leggo i suoi messaggi il desiderio di stare più in comunione con Gesù è sempre più grande e la
preghiera si è fatta ancor più profonda. Io sono insegnante di Religione presso un Liceo e sto per arrivare alla
Licenza teologica, collaboro con l’Università Salesiana, dove ho acquisito un master in catechetica per la sperimentazione didattica. Tutto questo per dire però che la mia Fede è nata nella semplicità di una famiglia, capace
di accoglienza e di attenzione all’altro, dove la gioia era la recita del Rosario insieme e andare tutti insieme alla
Messa domenicale. Nonostante questo da adolescente, ho vacillato, mi sembrava tutto puerile e inutile, ma Dio
mi ha aspettato. Una prima volta, una sera, in cui stavo ripetendo un esame di papirologia greco latina (sono
laureata anche in letteratura greca), dove ho riletto il prologo giovanneo e il LOGOS, che io ritenevo diointelligenza, mi ha aperto gli occhi e da allora ho deciso di fare teologia, di diventare catechista e di dedicare il
mio tempo alla crescita spirituale dei giovani. Ma la seconda volta è stato ancor più sconvolgente, in una visita
a Lourdes, fatta come corso di aggiornamento sulla sofferenza per IRC, qui ho scoperto la bellezza e l’allegria
dei giovani che facevano i volontari, da allora sono 7 anni (e non senza difficoltà, di ogni tipo…) che conduco
giovani in età adolescenziale dai 14 ai 23 anni a Lourdes una settimana per fare volontariato: da allora la nostra
Pastorale giovanile è aumentata nel numero dei partecipanti e nella qualità… La nostra diocesi (Massa Carrara
Pontremoli) vede tanti giovani impegnati e ho avuto la gioia di vedere ben tre allievi miei entrare due in seminario e una ragazza è novizia francescana… Ringrazio continuamente Maria e suo Figlio delle tante Grazie che
mi hanno dato e danno, soprattutto dell’energia che non mi permette di fermarmi e mi fa dire sono un tuo strumento, fa di me quello che vuoi. Prego anche per lei affinchè continui nella sua opera con la stessa forza. Ave
Maria. Renata”.
“Carissimo Padre, Lei non sa quanto bene fa con le Sue parole! È da poco che La seguo e sono piacevolmente colpita non solo della Sua profonda cultura religiosa, ma anche e soprattutto della passione con cui tratta gli
argomenti. Si riconosce chiaramente un cuore innamorato di Gesù e di Maria. Il Signore la benedica in eterno
per quello che sta facendo ed io sono onorata perchè il Signore mi ha dato il privilegio di conoscerLa (anche se
non personalmente). NOI ABBIAMO BISOGNO DI PERSONE COME LEI!!! La mia fede piano piano sta
maturando, sto pregando di più e quando non lo faccio mi sento male… è difficile da spiegare, ma è così. E non
solo. Ora desidero fare qualcosa in più per esempio pensare alle persone più povere donando loro del vestiario. Le sembrerò banale, ma questi sentimenti che prima erano molto latenti, ora si sono rafforzati e anche notevolmente. Quell’amore che Lei prova per Gesù e Maria, Lei lo “contagia” alle persone che leggono le Sue
newsletter. Almeno per me è così. Spiritualmente parlando Lei è la mia carica quotidiana. Preghi molto per me
e soprattutto per la conversione di mio marito. La saluto nel nome del Signore. Con affetto e stima. Anna Maria
Audino”.

“Caro Padre Giulio, sono Maurizio e abito nella provincia di Varese, sto seguendo da poco il Vangelo che
mi arriva per email. Da quando la seguo nelle sue omelia la vita è ritornata serena dopo un lungo periodo di dipendenza da droga. Adesso mi sento più sicuro e meno vulnerabile verso il male che ogni giorno prova a provocarci. Le chiedo di pregare anche per me e la mia famiglia e la ringrazio per riavermi fatto ritrovare la Fede
che era già dentro di me. Un saluto affettuoso. Maurizio Testi”.

“Caro Padre io sono nato in una famiglia cattolica tiepida… E in questo storico avvenimento ognuno dice la
sua, grazie a voi stanno aprendo gli occhi, sto stampando le newsletter per far capire che ci eravamo un po’
smarriti… Io adesso prego col cuore come mi ha insegnato, e consapevole della sua grande Spiritualità la seguo
e mi affido a ciò che dice e so che le sue parole portano alla Verità! Continuo a pregare per tutte le anime, e per
la Madre Chiesa, per Voi che ci portate sulla giusta strada. Grazie. Omar”.

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Al lavoro, a scuola, a casa, in ciò che sono chiamato a fare, agirò senza lamentarmi della fatica, o
dell’incomprensione, o degli imprevisti, ma con serenità e gioia.

Pensiero
La Santa Messa è come una colonna salda che sostiene il mondo vacillante sotto il peso dei suoi delitti (San
Eucherio).

Per superare le prove dolorose, non soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera efficace, già utilizzata da decine
di migliaia di fedeli. Sono migliaia le testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal mio sito:
http://www.gesuemaria.it/efficace-preghiera.html
“Continuiamo a recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione di preghiera, già
siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale. Possiamo pregare in comunione di amore nelle
stesse ore, recitando il Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della Madonna. Ognuno decide se
partecipare alle due Corone oppure a una delle due. L’importante è recitare almeno una Corona al giorno in
comunione con Gesù, la Madonna e tra noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera diventa potente”.
Messaggio della Madonna a Medjugorje del 2 dicembre 2012 (Mirjana)
Cari figli, con materno amore e materna pazienza vi invito di nuovo a vivere secondo mio Figlio, a
diffondere la sua pace ed il suo amore, ad accogliere con tutto il cuore, come miei apostoli, la verità di Dio ed a
pregare lo Spirito Santo affinché vi guidi. Allora potrete servire fedelmente mio Figlio e, con la vostra vita,
mostrare agli altri il suo amore.
Per mezzo dell’amore di mio Figlio e del mio amore, io, come Madre, cerco di portare nel mio abbraccio
materno tutti i figli smarriti e di mostrare loro la via della fede.
Figli miei, aiutatemi nella mia lotta materna e pregate con me affinché i peccatori conoscano i loro peccati e
si pentano sinceramente. Pregate anche per coloro che mio Figlio ha scelto e consacrato nel suo Nome. Vi
ringrazio.

Domenica 17 febbraio 2013 1ª DOMENICA DI QUARESIMA 0

Domenica 17 febbraio 2013 1ª DOMENICA DI QUARESIMA

  • VANGELO (Lc 4,1-13)
    Gesù fu guidato dallo Spirito nel deserto e tentato dal diavolo.
  • Dal Vangelo secondo Luca
    In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe
    fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose:
    «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”». Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi
    voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del
    tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo
    riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Dopo
    aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La Quaresima commemora i quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto, è stato un periodo di preparazione
agli anni della predicazione fino ad arrivare poi alla gloriosa Pasqua. Gesù trascorse questi quaranta giorni in
preghiera e facendo penitenza, proprio Lui che non aveva alcun bisogno di compierla. Volle prepararsi come
Uomo ad iniziare una lotta contro i falsi credenti ebrei e, soprattutto, per diffondere la Buona Novella, il Vangelo dell’Amore di Dio.
Il deserto nel suo significato negativo indica desolazione, vuoto, assenza di vita umana, miseria, superficie
arida, luogo inselvatichito e anche morte. Nel significato cristiano indica il luogo dell’incontro con Dio, il luogo
della Parola, infatti prima di far entrare il popolo eletto, Israele, nella Terra Promessa, Dio lo fece restare per
quarant’anni nel deserto, per purificarsi ed entrare in ascolto della Parola di Dio. Proprio nel tempo del deserto
Dio diede i 10 Comandamenti.
L’episodio delle tentazioni avviene alla fine dei quaranta giorni di digiuno osservato da Gesù, nel momento
in cui era più debilitato, questo prova che satana tenta una persona quando è maggiormente vulnerabile. Dinanzi
a Gesù trovò una corazza più dura del granito e dovette desistere dall’insidia che abbiamo meditato nel racconto
rivelato a Maria Valtorta.
Oltre a presentarsi nei momenti in cui la persona è più debole, vulnerabile e con la difesa spirituale minima,
satana è quello che insinua, quasi sempre non presenta il peccato nella sua gravità e questo fa parte della sua
strategia, egli è abile nel presentare i lati positivi del peccato mortale, lo trasforma in qualcosa di opportuno,
necessario, piacevole, da non lasciarsi sfuggire.
È per questa ragione che molti cristiani trovandosi di sorpresa nella mente tentazioni pesanti, peccano
senza porre alcuna resistenza.
Dopo il peccato mortale satana è pure abile nel castigare la persona con pensieri di rimorsi. Fa sentire la persona come se non avesse più alcuna speranza davanti a Gesù e così la spinge a peccare nuovamente, a reiterare
immoralità e altre perversioni. Quando la persona si trova in peccato mortale, i diavoli esercitano una potentissima influenza su di essa ed insinua tutto ciò che si oppone alla realtà e alla verità.
Le false convinzioni che pensano molti credenti -per non parlare degli atei-, sono originati dal potere
dei diavoli su tutti loro!
Ed è facilissimo credere sempre l’opposto della verità, perché le convinzioni presenti nella mente sono come
dei dogmi per quanti in realtà sono soggiogati dalle manovre dei diavoli. Invece questi nostri nemici tremano e
scappano ogni volta che ci confessiamo, partecipiamo con fervore alla Santa Messa, recitiamo il Santo Rosario,
amiamo tutti e perdoniamo coloro che non ci amano.
I cristiani diventano fortissimi davanti ai diavoli quando sono in vera comunione con Gesù e rifiutano
i consigli letali di satana.
Nel Vangelo di oggi vediamo che satana interviene per la prima volta nella vita di Gesù e lo fa in modo
sfrontato. Mette alla prova Gesù per verificare se è davvero arrivato il tempo del Messia, e rimane un mistero la
permissione rilasciata dal Signore. Si lasciò tentare. Lo fece per dare a noi un insegnamento molto importante
sulla strategia per sconfiggere i diavoli, però riflettendoci adesso mi viene in mente anche la necessità di lasciar fare ai diavoli il loro dovere…
Essi dovevano tentarlo, non potevano non farlo, perché l’unica loro occupazione era ed è quella di tentare
per portare nell’inferno.
Se i diavoli non avessero tentato Gesù, sarebbe stata una incongruenza per loro, quindi, dovevano tentare tutti, anche l’Uomo che digiunò quaranta giorni nel deserto! E se la tentazione toccò anche Gesù, questo spiega
che nessuno è esente dalla prova, tutti noi siamo continuamente pedinati dai diavoli, essi aspettano con pazienza
il tempo opportuno per insinuare un solo accenno di tentazione e così distruggere la vita di Grazia, il matrimonio, la famiglia, l’onestà di una persona perbene.
Un altro aspetto da considerare è l’abilità di satana nel pesare le sue tentazioni. È un abile venditore della sua
corruzione, ad ognuno offre quello sufficiente per stenderlo e magari non farlo più rialzare per camminare verso
la Confessione. C’è una proporzione nelle tentazioni di satana, a Gesù offrì tutto quello che aveva di meglio da
offrire perché intuiva la potenza dell’Uomo che digiunò quaranta giorni, ad una persona poco spirituale e debole basta poco per far commettere peccati mortali.
I diavoli presentano le loro offerte per indurre a peccare con pensieri allettanti e con ragioni incredibilmente plausibili. Riflettete un po’.
La strategia è molto sottile nel condurre le tentazioni, dove trovano un po’ di resistenza ripetono quella tentazione di continuo, ad intermittenza, come un martello che continua a colpire lo stesso punto senza causare dolore fisico ma mette molta agitazione. Uno dei segnali della presenza di satana è la frenesia nel far peccare subito o nel fare compiere al più presto qualcosa che porterà indirettamente al peccato.
L’agitazione impulsiva o la falsità che si pronuncia per compiere successivi peccati, sono le porte che
spalancano ogni forma di immoralità.
Come vedete conosco molto bene le strategie di Rapirello, cioè di satana. Dove satana vede la protezione
della Madonna ha poco potere per arrecare del male ma agisce attraverso i suoi uomini, quelli che non hanno
più una coscienza e sono in balia delle influenze infernali.
Una sera ho lavorato su un articolo molto importante e la mattina dopo non ci vedevo più bene, vedevo offuscato e non riuscivo a leggere il testo dal monitor. Ho messo un po’ di acqua santa sugli occhi e ho fatto le benedizioni e ci vedevo meglio, poi una benefattrice oculista mi ha visitato nel pomeriggio e ha dato alcune gocce
da mettere per alcuni giorni e tutto si è risolto. La causa non si è capita, ma nella preghiera sono arrivato a decifrare il suo attacco: giorni fa in due circostanze mentre scrivevo, ho avvertito dolore agli occhi, ho pregato e fatto alcune benedizioni e il dolore è scomparso. Rapirello non voleva farmi scrivere, chissà cosa lo ha disturbato
di più.
Non voleva farmi scrivere sul Papa? E allora devo dare la notizia di ieri. La decisione di lasciare il papato
era stata presa oltre tre mesi fa, come aveva detto Benedetto XVI al suo biografo e giornalista tedesco Peter Seewald. Lo aveva deciso d’accordo con altri e aveva riferito questa motivazione: “Credo che possa anche bastare quel che ho fatto”. Ieri sui quotidiani e ai telegiornali è stata diffusa questa frase del Papa come vera motivazione delle dimissioni. Nessuno pensava oltre tre mesi fa che questo giornalista avrebbe rivelato l’altro ieri
questa importante affermazione.
Ognuno liberamente dà una sua spiegazione alle parole del Papa, le interpretazioni sono tante, emerge in
modo evidente che la decisione non è stata presa per motivi di salute. Le parole del Papa sgombrano ogni dubbio, però mettiamo da parte quanto avvenuto e concentriamoci sulla Chiesa attuale, bisognosa delle nostre preghiere. Ora dobbiamo guardare avanti ed aspettare il nuovo Conclave, non si conosce ancora la data, sono state
indicate diverse date e spostati i giorni, presto dovrebbe stabilirsi ufficialmente.
L’azione dei diavoli si riversa essenzialmente sulla Chiesa Cattolica, essi da sempre hanno cercato di demolirla ma non ci riusciranno mai. “Le porte degli inferi non prevarranno contro di Essa” (MT 16,18). Le tre tentazioni portate da satana a Gesù, sono state portate a tutti i cristiani e ai Prelati principalmente, perché se cade
qualcuno della gerarchia la rovina sarà molto grande.
Il Papa Mercoledì delle Ceneri ha detto che il volto della Chiesa appare “deturpato da divisioni e inimicizie”. Ha ricordato che é stato Cristo stesso a “denunciare l’ipocrisia religiosa”.
Le tre tentazioni i diavoli le ispirano con più forza ai cristiani mentre non si impegnano molto con gli atei
perché loro già vivono nei peccati. Sono tre tentazioni davvero micidiali che satana pone a Gesù e continua a
porle ad ognuno di noi, batte e ribatte fino a quando apre un minuscolo squarcio per poi piano piano e con pensieri sempre più seducenti, riuscire a trovare il varco per ispirare quella forte tentazione che distrugge la spiritualità della persona.
Vediamo le tre tentazioni poste a Gesù:
1) i piaceri carnali dell’uomo (prima tentazione, vinta con la virtù della castità);
2) il successo e il potere mondani (seconda tentazione, vinta con la virtù della povertà);
3) l’autonomia dal volere divino (terza tentazione, vinta con la virtù dell’obbedienza).
Tentazioni che corrispondono ai piaceri biologici dell’uomo: la gola, ma anche la soddisfazione dell’istinto
sessuale; poi la tentazione del successo facile e la tentazione del potere. I diavoli utilizzano queste armi per
annientare la spiritualità cristiana presente nel credente, sostituendola con effimeri pensieri che procurano temporanei soddisfazioni. Non c’è altro mezzo per resistere se non la vita di comunione con Gesù, la permanenza
nella sua Grazia, l’Eucaristia e il Santo Rosario.
Chi prega con Fede e umiltà resiste e vince ogni tentazione. Le continue vittorie aumentano la Grazia di Dio
nella persona e la rendono molto forte dinanzi ai diavoli.
Quando amate tutti, anche chi non vi ama, e perdonate chi vi ha fatto del male, i diavoli hanno paura
di voi, perdono potere e fuggono!

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

Per superare le prove dolorose, non soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera efficace, già utilizzata da decine
di migliaia di fedeli. Sono migliaia le testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal mio sito:
http://www.gesuemaria.it/efficace-preghiera.html
“Continuiamo a recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione di preghiera, già
siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale. Possiamo pregare in comunione di amore nelle
stesse ore, recitando il Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della Madonna. Ognuno decide se
partecipare alle due Corone oppure a una delle due. L’importante è recitare almeno una Corona al giorno in
comunione con Gesù, la Madonna e tra noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera diventa potente”.
Messaggio della Madonna a Medjugorje del 2 maggio 2012 (Mirjana)
Cari figli, con amore materno io vi prego: datemi le vostre mani, permettete che io vi guidi. Io, come
Madre, desidero salvarvi dall’inquietudine, dalla disperazione e dall’esilio eterno. Mio Figlio, con la sua
morte in croce, ha mostrato quanto vi ama, ha sacrificato se stesso per voi e per i vostri peccati. Non rifiutate il
suo sacrificio e non rinnovate le sue sofferenze con i vostri peccati. Non chiudete a voi stessi la porta del
Paradiso. Figli miei, non perdete tempo. Niente è più importante dell’unità in mio Figlio. Io vi aiuterò, perché il
Padre Celeste mi manda affinché insieme possiamo mostrare la via della Grazia e della salvezza a tutti coloro
che non Lo conoscono. Non siate duri di cuore. Confidate in me ed adorate mio Figlio. Figli miei, non potete
andare avanti senza pastori. Che ogni giorno siano nelle vostre preghiere. Vi ringrazio.

Messaggio della Madonna a Medjugorje del 20 febbraio 1985 (Messaggio dato al gruppo di preghiera)
Decidete fermamente che cosa fare di particolare per questa Quaresima. Io vorrei darvi un’idea. Durante
questo tempo cercate di vincere ogni giorno un difetto evitando una delle vostre debolezze e mancanze più
frequenti, quali l’irascibilità, l’impazienza, la pigrizia, il pettegolezzo, la disubbidienza, il rifiuto delle
persone antipatiche. Se non riuscite a sopportare una persona orgogliosa, dovete voi cercare di avvicinarvi a
lei. Se volete che diventi umile, fate voi il primo passo verso di lei. Mostratele che l’umiltà vale più
dell’orgoglio. Dunque ogni giorno meditate su voi stessi e cercate nel vostro cuore ciò che c’è da cambiare, le
debolezze da superare, i vizi da eliminare. Desidero inoltre che ognuno di voi scelga un altro membro del gruppo e insieme decidiate di vivere spiritualmente uniti per tutta la Quaresima. Accordatevi su che cosa fare insieme per cercare di eliminare i vostri difetti. Dovete impegnarvi e sforzarvi al massimo. Dovete desiderare sinceramente che questa Quaresima trascorra nell’amore. Così sarete più vicini a me e al Padre celeste. Sarete più felici voi e saranno più felici anche gli uomini attorno a voi. Come Madre vi invito ad essere coscienti di tutto
quello che fate.

Messaggio della Madonna a Medjugorje del 26 novembre 1983 (Messaggio straordinario)
Prima della Messa bisogna pregare lo Spirito Santo. Le preghiere allo Spirito Santo devono sempre accompagnare la Messa.

Messaggio della Madonna a Medjugorje del 2 agosto 1984 (Messaggio dato al gruppo di preghiera)
Prima di accostarvi al Sacramento della Confessione preparatevi consacrandovi al mio Cuore e al Cuore di
mio Figlio e invocate la Spirito Santo perché vi illumini.

Sabato 16 febbraio 2013 Tempo di Quaresima 0

Sabato 16 febbraio 2013 Tempo di Quaresima

  • VANGELO (Lc 5,27-32)
    Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano.
  • Dal Vangelo secondo Luca
    In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era
    una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù
    rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La Quaresima soprattutto ci introduce nella spiritualità imprescindibile per arrivare alla Pasqua, intesa come
Risurrezione, anche se il suo significato è passaggio. La Pasqua diventa con Gesù il passaggio dalla morte alla
vita, dalla schiavitù dei peccati alla santità di vita, dall’inimicizia con Dio alla figliolanza, dall’anonimato
all’identità di seguaci del Cristo. La Pasqua dobbiamo ricordarla all’inizio della Quaresima, sono distanti quaranta giorni ma intimissime.
La parabola redentiva di ogni persona o cammino di salvezza, inizia indubitabilmente con la Quaresima e si completa nella Pasqua.
La Quaresima è penitenza, rinnegamento dell’amor proprio che arriva ad agonizzare, poi la morte della propria volontà e la rinascita spirituale.
È impossibile che ci sia la Pasqua senza la Quaresima, mentre è possibile la presenza della Quaresima senza
la Pasqua. Molti si convertono e iniziano il cammino spirituale, pochi però proseguono con un impegno profondo. Gesù vuole salvare tutti ed attende con pazienza la conversione anche dei più grandi peccatori, ma se non
rientrano in sé e non incrociano misticamente lo sguardo del Signore, resteranno sempre molto lontani dalla
salvezza.
Lo disse Gesù a casa del convertito Matteo: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io
non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano”. La disponibilità di Gesù ad accogliere tutti è infinita, lo vedremo con l’approfondimento del Vangelo di oggi, ma il dato deludente è che oggi
sono pochi quelli che scoprono la Pasqua per arrivare alla loro risurrezione. Quindi, sono pochi che iniziano il
cammino di Quaresima.
Le conversioni più forti avvengono nei luoghi mariani, dove la Madonna vuole attirare tutti per condurli a Gesù.
Molti sono pure i casi dei convertiti a causa della malattia o della sofferenza, questi però si ritrovano catapultati dentro la Quaresima, intesa come penitenza ed espiazione. Nonostante la loro quasi ritrosia, se si rivolgono
a Gesù e Lo pregano con quella Fede che si ritrovano, iniziano a dare alla loro sofferenza un nome che resterà
indelebile nei Cieli.
Qualsiasi sofferenza è crocifiggente, solamente la Grazia di Gesù addolcisce anche le più tormentate pene.
Abbiamo la Quaresima che si abbraccia con gioia e si vive volontariamente per quaranta giorni, un’altra
Quaresima è della persona sofferente che la incontra senza cercarla, poi l’altra Quaresima è dei cattolici deboli,
impegnati in molte cose spesso non importanti, ed indifferenti nella Fede. Per questi, la Quaresima inizia e finisce… non se ne accorgono, non praticano nessuna rinuncia, neanche una piccola penitenza giornaliera.
Vediamo invece come devono viverla i cattolici attenti, quindi, speriamo tutti noi. Nella vita del cristiano autentico non può non esserci la Quaresima, sia quella liturgica sia quella della propria croce, che cambia di intensità nei vari periodi dell’anno, ma spesso senza loro colpevolezza, rimane sempre lì ad aspettare la spalla pronta
per appoggiarsi. Ma la Quaresima non indica qualcosa di triste o di negativo, al contrario, emana una forza spirituale che rende dolce tutto ciò che è amaro.
Padre Pio e Natuzza Evolo vissero un’interminabile Quaresima, per le loro sofferenze scaturirono milioni di
Grazie per i credenti.
È la Quaresima la porta della Pasqua, non dimentichiamolo, chi più si avvicina a Gesù scopre meglio
la dolcezza della croce e diventa molto forte nell’anima, la sua Fede diventa robusta e incrollabile.
In questi giorni di Quaresima dobbiamo scoprire il valore di questo tempo liturgico e dedicare più tempo al
bene spirituale dell’anima, tutto passa nella vita, rimane quello che avremo seminato di bene. Questo cominciò
a fare Matteo dopo avere risposto alla chiamata di Gesù: “Seguimi!”.
Non è stata un’imposizione, non agisce così il Signore, era Matteo che desiderava cambiare vita e non aspettava altro che l’azione della Grazia Divina per lasciare anche il denaro sul tavolo ed aggregarsi alla comitiva di
Gesù.
Quando Gesù ci vede disponibili ci riempie di Grazie, compie miracoli in noi, quindi anche ciò che
umanamente è impossibile.
Da dove è arrivata questa disponibilità di Matteo? Non si è trattato di un cambiamento repentino, non avvenne neanche in San Paolo, le conversioni richiedono tempo per maturare bene, bisogna sospettare di quelle
conversioni che sembrano infiammate e poi si spengono.
Matteo aveva un cuore buono, svolgeva però un lavoro davvero disgraziato e non godeva di alcuna stima da
parte dei paesani. Gesù chiamò anche lui, solo il Signore poteva conoscere la bontà presente nel cuore di un
uomo additato come un esattore venale.
Sicuramente per molti mesi Matteo meditò gli insegnamenti di Gesù, questo ci dice che si diventa ciò che si
pensa. Assisteva ai miracoli e scopriva davanti al Signore la bellezza della vita, nonostante i divertimenti che
non si faceva mancare. Scoprì che quei divertimenti e le cene allegre chiudevano il suo cuore, mentre quando
pensava a Gesù o ascoltava le sue parole, magari nascosto per non farsi vedere, la vita gli sorrideva e stava interiormente bene.
Quando Gesù gli disse: “Seguimi”, il cuore di Matteo era già pronto per abbandonare ricchezze e piaceri mondani. Una bella conversione.
Oggi il Vangelo ci dice che Gesù attende la conversione di tutti, la sua attesa è sempre infinita, però quando
il peccatore abusa della sua misericordia, non avrà più la forza per andare incontro al Signore. Nessuno presuma di poter gestire la sua conversione secondo la propria convenienza, la ripetizione dei peccati sprofonda la
persona nel burrone e non avrà più la forza per risalire.
Preghiamo per quanti non hanno incontrato Gesù e si trovano vicini alla conversione o sono molto legati ai
vizi del mondo.

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Al lavoro, a scuola, a casa, in ciò che sono chiamato a fare, agirò senza lamentarmi della fatica, o
dell’incomprensione, o degli imprevisti, ma con serenità e gioia.

Pensiero
La Santa Messa è come una colonna salda che sostiene il mondo vacillante sotto il peso dei suoi delitti (San
Eucherio).

Venerdì 15 febbraio 2013 Tempo di Quaresima 0

Venerdì 15 febbraio 2013 Tempo di Quaresima

  • VANGELO (Mt 9,14-15)
    Quando lo sposo sarà loro tolto, allora digiuneranno.
  • Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze
    essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Ieri è stata una giornata piena di impegni e solo sul tardi sono riuscito a preparare la newsletter. Anche oggi
succede la stessa cosa, significa che si lavora con grande amore per il Regno di Dio. Nella newsletter di ieri non
ho riportato le parole dette sempre ieri dal Papa per la premura di completare il testo, vedrò di recuperare adesso. Anche le parole dette dal Papa nella Messa di Mercoledì delle Ceneri hanno maggiormente aperto la visuale
a quanti rimangono chiusi in una Fede istintiva.
Il Papa ha denunciato le gravi divisioni nella Chiesa nella celebrazione delle Ceneri in San Pietro.
Benedetto XVI ha parlato di “momento difficile per la Chiesa”, invocando la preghiera del Principe degli
Apostoli, San Pietro.
Ha sottolineato la necessità di “agire sul proprio cuore davanti a scandali e ingiustizie”.
Ha detto che il volto della Chiesa appare “deturpato da divisioni e inimicizie”.
Ricordando che é stato Cristo stesso a “denunciare l’ipocrisia religiosa”.
Parole che spiegano tutto e non c’è bisogno di aggiungere altro, solo chi non vuole sentire rimane sordo, infatti, non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. Dalle parole pronunciate dallo stesso Papa, egli si è trovato
in una situazione gravissima e ha scelto le dimissioni, poi ogni credente rimane libero di dare la spiegazione che
più è intima alla propria spiritualità.
Sono parole di grande importanza, se le rileggete con calma vi trovate la vera motivazione dell’atto compiuto da Benedetto XVI, ma nessuno si trova nella coscienza del Papa per sapere compiutamente tutto. Le persone
sagge e forti nel dominare i propri istinti, aspettano serenamente quanto si conoscerà nei prossimi mesi, anche
se non si può stabilire quando sarà possibile vederci meglio in questa situazione. Non tanto sulle dimissioni del
Papa, per me è già un capitolo chiuso, ma sugli effetti delle sue dimissioni.
Quali effetti causeranno le dimissioni del Papa? Lui ha agito come gli dettava la sua coscienza. Era libero di agire come credeva.
Nonostante queste parole così forti e troppo chiare del Papa, c’è chi mi scrive con premura spirituale per
dirmi che ritiene preferibile non fare conoscere ai fedeli le spaccature tra i Prelati. Ma se ne parla pubblicamente il Papa? Allora non dobbiamo approfondire le sue parole? Dobbiamo ignorare anche le sue parole, ma
così dove si vuole andare? Ad una fede a proprio uso e consumo? Ma non è la Fede di Gesù Cristo, non c’entra
nulla con la spiritualità cristiana.
Ancora sono forti le fibrillazioni in quanti sono felici delle dimissioni di Benedetto XVI, come se avessero
vinto qualcosa. Forse l’eccitazione è ancora più forte. Da cosa dipenderà? Mi sono arrivate diverse centinaia di
mail che condividono il mio pensiero, come anche alcune che hanno opinioni diverse e sono liberi di averle,
trascrivo una parte della mail di un parroco di Roma:
“Carissimo Padre, è difficile in questi giorni contenere l’esaltazione di parrocchiani stranamente contenti
delle dimissioni del Papa, come se fosse una cosa normale. (…) Dopo il discorso che ha tenuto ieri il Papa a
noi del clero romano, ho notato uscendo che i miei confratelli più modernisti erano contenti, erano euforici e
dicevano che è il momento di aggiornare la dottrina cattolica. E le cose che vogliono cambiare sono molte. Così si spiega l’euforia con il desiderio di modernizzare la Chiesa, mentre io e altri confratelli che abbiamo sempre seguito il Papa ne proviamo grande dolore. Cosa succederà adesso nella Chiesa? (…)”.
Tra le mail che mi arrivano, c’è qualcuno che vuole dimostrare di avere compreso tutto e và in cerca sul web
di articoli favorevoli alle dimissioni del Papa e me li invia quasi a volermi convincere che il Papa ha fatto bene.
Che devo dire? Pazienza… Non deve convincere me ma deve avvicinarsi di più a Dio e amarlo di più.
Qualcuno parla di prudenza come se Gesù quando doveva dire la verità temeva i pareri divergenti dei
suoi oppositori. Chi teme di dire la verità nel momento in cui si riconosce l’opportunità, non segue Gesù,
segue se stesso. Chi vuole vivere nella soggezione, muore di prudenza!
Invece non rinuncio a rimanere con pazienza vicino a quanti camminano nella vita spirituale con difficoltà,
appartengono a queste due tipologie di cattolici: i tiepidi o indifferenti che quasi vorrebbero… ma non si interessano veramente di Gesù, e quelli che alternano momenti di preghiera a lontananza dai Sacramenti e dalla
preghiera. Vorrebbero impegnarsi ma le incombenze si susseguono, la debolezza non fa lasciare certi peccati,
c’è l’attaccamento alla materia, non riescono ad avvicinarsi bene a Gesù e rimangono per anni ai margini della
vita spirituale.
Gesù ci insegna che dobbiamo aiutare tutti, sia i tiepidi che gli incostanti, ma i tiepidi hanno una propria teologia… possono esternare o ostentare un grande interesse spirituale ma è esalazione… evapora subito. Hanno
una propria idea del Vangelo e della Quaresima, infatti, per questi la Quaresima è un tempo liturgico come gli
altri, non compiono nulla di meritorio e soprattutto, non riescono mai a rinnegarsi.
Gli incostanti sono più autentici perché mostrano che è solamente la debolezza a tenerli lontani da Gesù, non è mancanza di amore.
Io seguo tutte le persone che chiedono aiuto, seguo anche gli incostanti, erano non credenti e dopo un accenno di conversione hanno cominciato a fare qualche preghiera, dopo hanno riflettuto con maggiore apertura,
hanno recitato qualche decina di Ave Maria, sono andati a Messa anche se non avvertivano nessun richiamo e
d’altra parte si sentivano spinti ad avvicinarsi.
Queste persone possono rimanere in questo stato anche per anni, io non le abbandono mai perché vedo in essi il desiderio di convertirsi seriamente, continuo a pregare per loro e sono certo che verrà il momento in cui la
Madonna toccherà i loro cuori. E cominceranno una nuova vita. Anche se ancora non hanno attuato la vera
conversione, gradualmente cambiano vita e si avvicinano al sacro.
Bisogna aspettare i tempi di conversione degli incostanti, con pazienza si spiega la nostra sana dottrina, donando amore e preghiere.
E oggi c’è molta gente che vive una Fede esteriore, l’ho spiegato ieri, la vera conversione si manifesta nella condotta. Convertirci significa essere disposti a tutto pur di vivere come Gesù spera che noi viviamo!
Chi è veramente capace di vivere con una mentalità nuova come chiede Gesù nel Vangelo? Da qui inizia la
vera conversione: “Non si mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si rompono gli otri e il vino si versa e gli
otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano” (Mt 9,17).
Se il nuovo insegnamento del Vangelo non trova il cuore puro, non si radicherà mai, si potrà impararlo a
memoria, si potrà illudere di capire tutto, ma il vino nuovo (Vangelo) và sempre perduto perché gli otri (cuore)
erano vecchi ed impuri.
È come quel seme (Parola di Dio) caduto sui rovi e sulle pietre. Se non purifichiamo il cuore con il rinnegamento, non sarà Quaresima!

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Al lavoro, a scuola, a casa, in ciò che sono chiamato a fare, agirò senza lamentarmi della fatica, o
dell’incomprensione, o degli imprevisti, ma con serenità e gioia.

Pensiero
La Santa Messa è come una colonna salda che sostiene il mondo vacillante sotto il peso dei suoi delitti (San
Eucherio).

Giovedì 14 febbraio 2013 Tempo di Quaresima 0

Giovedì 14 febbraio 2013 Tempo di Quaresima

  • VANGELO (Lc 10,1-9)
    La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai.
  • Dal Vangelo secondo Luca
    In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore
    della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non
    portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti
    ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno,
    mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di
    Dio”». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La Quaresima è il tempo forte che invita alla vera penitenza, una pratica poco conosciuta da quanti vogliono
vedere nel Vangelo solo quella parte piacevole e che trasformano secondo le proprie convenienze. La Madonna
in tutte le apparizioni ha parlato di penitenza, alcuni giorni fa abbiamo letto che ripetè tre volte questo invito nel
1858 a Bernadette: “Penitenza! Penitenza! Penitenza!”.
Anche a Fatima e a Medjugorje la Madonna ha sempre invitato alla penitenza, ma da quello che si percepisce in giro, pochi ascoltano le sue parole. Si rimane sempre in superficie e non si entra nel vivo della vera Fede,
non si è capaci di farsi violenza come chiede Gesù nel Vangelo. E se non si pratica l’invito di Gesù si rimane
sempre ai margini della vera Fede: “Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mt 16,24).
Vediamo cosa comporta questo rinnegarsi. Chi non riesce a rinnegarsi è schiavo dei suoi istinti, non riesce a
pensare con la nuova mentalità del Vangelo, non è libero di scegliere ciò che è lecito ma sceglie ciò che diletta i
sensi, non ha alcuno discernimento e le sue parole sono espressione della sua spiritualità minima.
Così vediamo che un credente che ha una Fede immatura comprende la realtà secondo la sua ottica sbagliata,
al contrario un altro credente che pratica i Sacramenti, vive virtuosamente ed è di buon esempio in famiglia,
comprende gli avvenimenti in modo più vicino alla volontà di Dio.
Mi capita spesso di parlare e di incontrare laici con una Fede profonda e molto vicini a Gesù e alla
Madonna.
Le loro persone presentano tutte un aspetto gioioso, si vede che credono veramente e che si rinnegano anche
nelle cose lecite per seguire da vicino Gesù. Li vedi impegnati nei Cenacoli di preghiera e mettono sempre Gesù al primo posto nella loro vita. Questi sono gli apostoli mariani che la Madonna si sta formando e continuerà
a formarsi per fronteggiare con il Santo Rosario e la Fede viva, gli attacchi portentosi che da anni continuano
contro l’amata Chiesa.
Ma chi si accorge di questi attacchi o chi li ritiene tali? Sono quelli che “non si sono contaminati e seguono
l’Agnello dovunque va. Essi sono stati redenti tra gli uomini come primizie per Dio e per l’Agnello” (Ap 14,4).
Nell’Apocalisse San Giovanni distingue tra i credenti quelli che sono rimasti avvinghiati alla corruzione, perdendosi per strada, da quanti invece si sono purificati secondo il Vangelo di Gesù, e non secondo la mentalità
del mondo.
La Quaresima è il tempo propizio per la conversione del cuore, queste parole però non si colgono quando il
cuore è già gonfio di sé, delle proprie sicurezze, della facoltà di decidere il bene e il male come neanche Dio,
quindi un cuore pieno di vizi e con l’ostentata apparenza esteriore. Ma Gesù vede nei cuori, conosce anche la
più piccola fibra e vede quale amore c’è verso Lui.
Dove non trova vero amore ma corruzione, volge lo sguardo altrove.
La vera conversione è nella illusoria convinzione di essere perfetti? La vera conversione si manifesta nella
condotta. Convertirci significa essere disposti a tutto pur di vivere come Gesù spera che noi viviamo!
La vera conversione può avvenire quando la persona desidera purificare il cuore, quando è contrito per i
peccati e la vita disordinata. Non si conclude nulla quando si prega senza sforzarsi di purificare il cuore, è una
preghiera zoppa e non si eleva da terra.
Questo è il tempo di rientrare in noi stessi e di conoscerci meglio, guardandoci allo specchio del Vangelo, riflettendo in che modo viviamo gli insegnamenti di Gesù. La Quaresima ci dice che la Croce fa parte del cristiano, è inevitabile la sua presenza. Ogni giorno ci troviamo a fronteggiare difficoltà e problemi, alle volte sembrano insormontabili e ci si smarrisce. Prendere la Croce è l’atto di inizio per imitare Gesù, fuggire la Croce è
allontanarsi dalla santità e dalla gioia.
Sforziamoci di sopportare la Croce di ogni giorno e di viverla con gioia, pensando che la sofferenza
passa, l’avere sofferto rimane e ci santifica!

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Al lavoro, a scuola, a casa, in ciò che sono chiamato a fare, agirò senza lamentarmi della fatica, o
dell’incomprensione, o degli imprevisti, ma con serenità e gioia.

Pensiero
La Santa Messa è come una colonna salda che sostiene il mondo vacillante sotto il peso dei suoi delitti (San
Eucherio).

Mercoledì 13 febbraio 2013 MERCOLEDÌ DELLE CENERI 0

Mercoledì 13 febbraio 2013 MERCOLEDÌ DELLE CENERI

  • VANGELO (Mt 6,1-6.16-18)
    Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
  • Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
    Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e
    nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece,
    mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che,
    nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi
    dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e
    prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate,
    non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e
    làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo,
    che vede nel segreto, ti ricompenserà». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
È un Mercoledì delle Ceneri diverso quest’anno, c’è quasi un senso di smarrimento e di sconfitta in molti
cattolici, da alcuni giorni si considerano come abbandonati dal Vicario di Cristo chiamato a proteggere le pecorelle del gregge celeste. Ho già scritto che ognuno interpreta gli eventi che vede secondo la spiritualità che
possiede, per la Fede che ha, piccola, mediocre o grande! Lo stesso avviene per le dimissioni del Papa, e se
la stragrande maggioranza delle persone non ha discernimento per le cose del mondo come potrà avere il discernimento per intuire la vera motivazione delle dimissioni?
Quindi, chi è modernista dà una spiegazione, un’altra teoria la dà chi è fedele alla Chiesa, ancora diversa è dell’ateo, dell’anticlericale, del giovane, dell’anziano, di chi ha cultura e chi ne ha meno, chi è
saggio e chi è uno sprovveduto.
Come ho già scritto, sono milioni le interpretazioni che vengono date alle sue dimissioni, ci sono eccessi
davvero illeggibili, sia per chi lo difende sconclusionatamente sia per chi lo attacca impietosamente. Non c’è la
possibilità di una interpretazione misurata ed autentica? Anche io ho dato il mio contributo, ognuno è libero di
condividerlo o meno, ma il mio ragionamento poggia su fatti accaduti e non sulle sensazioni o l’emotività esaltata.
Il Papa lo dobbiamo sempre difendere perché Vicario di Cristo, ma chi difende a prescindere le dimissioni
non ha la libertà intellettuale per parlare. Ognuno è libero di dare il proprio parere, è preferibile un parere illuminato dalla Fede.
Potrei aggiungere tante cose che conosco e che spiegherebbero meglio il fatto accaduto, ma non lo faccio
perché devo difendere il Vicario di Cristo. Ma non si può tacere o inventare storielle o avanzare una difesa irrazionale. Trovo una perdita di tempo dialogare o leggere mail di chi difende qualche cosa irrazionalmente, non
intendo il Papa, ma anche altri fatti che avvengono nella società.
È bello il dialogo con chi parla di questioni che conosce bene, che ha studiato o almeno letto analisi importanti. Dialogare con chi difende o condanna per istinto e irrazionalmente, senza una conoscenza sufficiente di un problema, non se ne cava un ragno dal buco.
Come ho già scritto, a me piace confrontarmi con tutti, è ancora più proficuo il confronto quando siamo venti o trenta in un salone ed ognuno esprime il suo parere anche per dare un contributo spesso interessante. Ma se
viene detto per esempio che Padre Pio non può essere Santo perché poco prima di morire gli scomparvero le
stimmate, allora si perde tempo inutilmente.
HO SCRITTO CHE LE DIMISSIONI DI UN PAPA SONO INAMMISSIBILI E LO RIBADISCO, senza voler dare io le
motivazioni che sicuramente nel tempo verranno fuori. Vedrete. Le mie parole cosa sono a confronto con i fatti
che si conosceranno quando Dio vorrà? Ma sorrido amaramente dinanzi a quelle persone moderniste e senza un
briciolo di vera Fede che emettono giudizi ottusi e improvvisati sulla decisione di Benedetto XVI. Come posso-
no queste persone che seguono un Gesù bonaccione, tutto amore umano e misericordia, capire appena appena
qualcosa di spiritualità?
Non conoscono la forza di Gesù quando predicava e la ignorano, non hanno mai letto libri dei Padri della
Chiesa e dei più grandi Santi e scrittori della Chiesa, i quali affermavano parole tremende contro gli eretici e i
nemici della Chiesa. Anche contro quei Prelati che agivano contro la Chiesa. I miei scritti non sono paragonabili a quelli dei Santi, loro erano Santi, ma io posso avere una Fede grande che solo Dio sa, e posso avere
anch’io questo fuoco che brucia dentro per difendere la vera Chiesa di Gesù Cristo. Che ne sappiamo?
Ho sempre testimoniato con coraggio e verità per difendere il Vangelo storico e la Chiesa Santa! Chi
può affermare diversamente?
Il mio commento di lunedì sulle dimissioni del Papa ha lasciato sorpreso qualche modernista e questo mi lascia indifferente, è normale che chi non conosce l’autentico Vangelo e non vive la spiritualità cristiana, è felice
delle dimissioni perché in questo modo tutto viene a cambiare nella Chiesa. Lo dicono i modernisti, gli atei e gli
anticlericali: la Chiesa si è modernizzata, finalmente cambierà tutto!
Non mi disturba chi non capisce il mio commento, sarebbe curioso se un modernista fosse d’accordo
con me.
La Teologia non si fa con il “secondo me”, questo appartiene ai modernisti e ai protestanti presenti nella
Chiesa, non si fa neanche con parole tanto superflue quanto inutili: “Il Papa ha agito secondo lo Spirito Santo”, ma cosa ne sanno loro? Oppure: “Ha preso una decisione libera, in preghiera, davanti a Dio e dopo lunga
riflessione, perciò ha deciso in piena comunione con lo Spirito Santo e ha fatto la volontà di Dio”.
Questa seconda frase non merita alcun commento, come si fa a scrivere questo? Chi scrive così è molto lontano dal Vangelo storico e non conosce Gesù. Sono parole al vento, si parla tanto per aprire la bocca, si lanciano opinioni senza alcun fondamento, senza avere studiato la Teologia, né letto molti libri sulla Chiesa, sul Papato, sui nemici della Chiesa che manovrano dall’interno… Che ne sanno di quanto sta avvenendo…?
C’è chi parla come se ne sapesse più di Dio, ha letto addirittura il pensiero di Benedetto XVI ed era
presente quando lui decideva…
Non voglio fare polemiche inutili e non voglio condannare nessuno che manifesta una spiritualità davvero
minima, non faccio caso a questi commenti non ragionati e senza alcuna preparazione teologica, spirituale, morale. Distinguo facilmente gli scritti che manifestano in buonafede e con sincerità il loro parere anche se
privi di preparazione e li accolgo con disponibilità, sono scritti addolorati per il Papa, mentre qualche altro
scritto modernista si rallegra per le dimissioni del Papa e giustifica tutto.
Chi si rallegra per le dimissioni del Papa non ha ancora incontrato Gesù Cristo! Vive una fede tutta
sua…
È normale che con i miei scritti sinceri e riscontrabili negli avvenimenti, i modernisti e quanti nella Chiesa
hanno una fede finta, apparente, quasi inesistente, reagiscano perché vado a disturbare le loro allucinazioni sul
Vangelo. Ma è questo il compito di ogni Sacerdote, lo vuole Gesù, lo ha detto Gesù quando inviò gli Apostoli:
“Ammaestrate le genti”. In che modo? Assecondando i peccati immorali di quanti si dicono cattolici e vivono
come pagani? Oppure scuotendoli con amore, misericordia e la verità del Vangelo?
Quindi la mia newsletter deve scuotere le coscienze, se non ci riesco è un fallimento, ed è questo il
compito di un Sacerdote.
Chi non vuole leggere parole che disturbano le fantasticherie che seguono, sono liberi di non leggermi più. È
molto semplice. Io preferisco far leggere i commenti a un solo cattolico che vive il Vangelo piuttosto che a un
milione che rimangono pagani. A me non interessano gli applausi, devo far conoscere la verità completa del
Vangelo e di quanto sta avvenendo nella Chiesa, con coraggio e verità. Se ho scritto qualcosa che non si è già
verificato o non si verificherà presto, fatemelo sapere.
Oltre la micidiale predicazione di Gesù, rileggete come parlava Giovanni Battista, leggete cosa diceva di forte San Francesco d’Assisi, conosciuto dai superficiali solo come il Santo umile. Leggete cosa diceva di impetuoso e di drastico Padre Pio ai peccatori per scuoterli e a quanti avevano una Fede a proprio uso e consumo.
Non faccio affatto caso agli attacchi dei modernisti e da chi non segue il Vangelo, sarei preoccupato se
da essi ricevessi complimenti.
La mia spiritualità non segue i primi pensieri che aleggiano nella mente: “Secondo me, io ho capito questo,
io ho ragione”. Non ci potrà mai essere dialogo con chi presume di sapere tutto e di avere capito ogni cosa. Il
cattolico debole si convince sempre del contrario della realtà, si forma una propria dimensione e crede sempre e
solo quello che gli piace.
Noi non dobbiamo correre questo rischio, è un atto di debolezza seguire ciò che diletta l’istinto, mentre è un
atto di virtù astenersi dal parere se non si hanno gli strumenti per dare una valutazione matura e intelligente.
Finora quanto ho scritto si è rivelato nel tempo sempre come vero, anche se al momento dell’invio c’è
qualcuno che si sorprende. Sorprendersi non è un problema, occorre anche avere umiltà e pazienza per
attendere se le mie parole erano avventate oppure autentiche. Anche in questo caso delle dimissioni, aspettiamo un po’ di tempo e poi mi direte se queste dimissioni erano opportune oppure no.
Non c’entra qui il Papa, non lo colpevolizzo assolutamente e sono molto vicino a lui, ci mancherebbe,
perché lui ha agito come era costretto dalle circostanze. “Per il bene della Chiesa”, ha detto questa mattina. D’altronde, il motivo adesso è cambiato: da problemi di salute al bene della Chiesa. Chi è intelligente
attenda prima di replicare inutilmente.
Scrivere sciocchezze ci vuole poco, nel mio caso invece quanto scrivo deve avere riscontri nei fatti, o si
stanno verificando o si verificheranno. Le persone oneste intellettualmente riconoscono che quanto scrivo nella
newsletter poi lo riscontrano nei fatti. Ho già scritto in tempi non sospetti di molte cose che sarebbero avvenute
nella Chiesa, si stanno verificando sotto i nostri occhi.
Più di un anno e mezzo fa pubblicai nel mio libro “La corruzione nella Chiesa”, che avvenimenti drammatici si preparavano nella Chiesa e tutte le volte che vi ho annunciato nella newsletter risvolti drammatici che si
preparavano sempre nella Chiesa, si stanno realizzando. Quali altre prove devo dare a chi scrive con avventatezza?
In questi giorni aggiungo che siamo solamente all’inizio, lo scrivo con il cuore che mi sanguina, ma è la verità. Voi non potete immaginare l’amore che porto per la Madre Chiesa, la sento come una parte di me, il male
fatto ad Essa mi fa soffrire, ed è con questo dolore profondo che desidero con prudenza e con coraggio difenderla e proclamare ovunque la verità.
«Ave Maria! Carissimo Padre Giulio come figlia devota della Chiesa sono rimasta esterrefatta per le dimissioni del Papa che personalmente amo ed apprezzo. Io non credo alla versione della malattia e concordo con
lei su quanto ha detto e scritto nel suo libro “La corruzione nella Chiesa”. La sua, caro Padre, è stata una profezia quando affermava che sarebbe successo qualcosa di serio in Vaticano. Ho molta fiducia in quello che lei
dice (prova ne è il fatto che telefono quando ho bisogno di consiglio e preghiera). Sono convinta che dietro la
scelta del Papa ci sia una grande sofferenza, sofferenza che, però, si ripercuoterà su tutta la Chiesa universale
che inizierà il suo calvario con divisioni e derisione da parte di altre religioni. Una cosa è certa, il diavolo sta
facendo salti di gioia ma il Signore, nella Sua grande misericordia, difenderà col Suo sangue la sua Sposa e le
“porte degli inferi non prevarranno su di essa”. Noi che siamo consapevoli di quello che sta accadendo abbiamo il dovere di difendere la Chiesa con i Sacerdoti in modo da ricondurre all’ovile le pecorelle smarrite a
causa del vento del modernismo che distrugge tante anime belle e pure. In tantissimi siamo con lei caro Padre
Giulio, continui sempre ad avere il coraggio di dire sempre e comunque la verità. Avvolgiamo con il Rosario
tutta la Chiesa affinchè sia protetta sotto il manto della Madonna. GRAZIE con affetto fraterno, Emanuela Lapaglia».
Anche per me sarebbe facile tacere ed ignorare la gravità del momento, riceverei consensi da tutti, sarei considerato prudente e mite, ma non da Gesù. Questa è la differenza: io scrivo per piacere a Gesù e non agli uomini
o ai modernisti nella Chiesa che vivono una fede opposta a quella del Vangelo e sono sempre pronti a dare giudizi a destra e a manca.
Non voglio piacere ai cattolici nel tempo libero, ma non li voglio trascurare o ignorare. Prego ogni giorno
anche per quei cattolici tiepidi e che non hanno conosciuto Gesù, e sono sempre disponibile ad aiutarli.
Non si può seguire veramente Gesù ed essere ipocriti, io voglio affermare la verità e chiamare per nome ogni
cosa, anche se evito di scrivere quello che molti lettori non possono comprendere in questo momento, ma sicuramente accenno qualcosa per prepararvi. L’ho già scritto nel libro, non è una novità, ho anche ripetuto che Gesù vincerà ogni attacco contro la sua Chiesa e alla fine il Cuore Immacolato trionferà.
Ma quanto si sta preparando oggi nella Chiesa è un tentativo per colpire e scandalizzare la Chiesa nel mondo, renderla umana e fare intendere che tutto oramai è possibile. Non che l’abbia voluto Benedetto XVI questo,
anche lui è stato colpito dalle conseguenze.
“Ave Maria! Caro Padre, ho letto come sempre con viva attenzione e partecipazione il suo commento sul
gesto apparentemente più contraddittorio di questi ultimi oscuri tempi; ma quella frase uscita dalla bocca del
nostro amato pontefice “sarà per il bene della chiesa” ci deve far riflettere tutti, consacrati e non. Perchè le
scrivo? Perchè tutti noi, tutti, prima fra tutti la sottoscritta, dobbiamo ricordare che la Forza che governa la
Chiesa, lo Spirito Santo, è Dio stesso, e come tale a Lui spetta il compito di guidarla secondo i tempi, nella certezza che le porte degli inferi “non prevarranno”. Questa certezza che ho sentito solo dopo un primo attimo di
smarrimento avevo desiderio di condividerla con lei che da tempo seguo, stimo e ho nel mio cuore. Grazie per
la pazienza di leggere le nostre parole e un caro saluto in Gesù e Maria. Loredana”.
Vengono in mente le domande che Gesù ripetè tre volte a Pietro, allora era comprensibile la paura degli Apostoli dopo l’arresto di Gesù.
«Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro?”. Gli rispose: “Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: “Pasci i miei agnelli”. Gli disse di
nuovo: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene?». Gli rispose: “Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli
disse: “Pasci le mie pecorelle». Gli disse per la terza volta: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi vuoi bene?, e gli disse: “Signore, tu sai tutto; tu sai che ti
voglio bene». Gli rispose Gesù: “Pasci le mie pecorelle”. In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti
cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi” (Gv 15-18).
San Pietro fu portato al patibolo e morì per obbedire pienamente a Gesù, nonostante la paura iniziale, al
momento della profezia rivelata da Gesù. Ma poi divenne docile e si abbandonò alla volontà di Dio senza fare
alcun ragionamento. I Santi non ragionano davanti alla volontà di Dio, la seguono e basta. La delusione di tutti
ed anche la mia, più che rivolta alla persona del Papa è indirizzata a quanti lui stesso ha considerato lupi il 24
aprile 2005 nel primo discorso di insediamento: “… perché io non fugga davanti ai lupi”.
Due giorni prima delle dimissioni del Papa la veggente Mjrjana ai pellegrini aveva chiesto preghiere per il
Papa: “Come vostra sorella -poiché so tutto quello a cui la Madonna ci sta preparando- vi prego (…) pregate
soprattutto per il nostro Santo Padre, soprattutto Lui, che nei tempi nostri che noi viviamo ha molto bisogno
del vostro aiuto, del nostro aiuto, delle nostre preghiere, del nostro amore”.
Se fosse stata volontà di Dio la rinuncia del Papa, la Madonna avrebbe chiesto di pregare per il Santo
Padre? Ma lui è una vittima!
Noi consideriamo il Papa come il baluardo della Fede cattolica, colui che ci conferma nella sana dottrina rivelata da Gesù e vigila sul popolo di Dio. La sua rinuncia non può trattarsi di un problema di salute fisica, come
ha spiegato ieri il portavoce. C’è dell’altro ancora, e noi adesso non vogliamo rimescolare acque già agitate, ma
dobbiamo iniziare un cammino quaresimale più forte e con una preghiera prolungata.
Oggi inizia la Quaresima, e si inizia con una sofferenza profonda, ci sono tutte le condizioni per trascorrerla
con forte partecipazione e vicinanza insieme a Gesù che si prepara a rivivere misticamente la sua Passione. Avviciniamoci a Lui ed aiutiamolo sul serio a salvare la sua Chiesa, non con le chiacchiere e le rivelazioni personali, ma con la vera penitenza e con una maggiore conoscenza della sua Passione meditata nel Vangelo.

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Al lavoro, a scuola, a casa, in ciò che sono chiamato a fare, agirò senza lamentarmi della fatica, o
dell’incomprensione, o degli imprevisti, ma con serenità e gioia.

Pensiero
La Santa Messa è come una colonna salda che sostiene il mondo vacillante sotto il peso dei suoi delitti (San
Eucherio)

Martedì 12 febbraio 2013 5ª Settimana del Tempo Ordinario 0

Martedì 12 febbraio 2013 5ª Settimana del Tempo Ordinario

  • VANGELO (Mc 7,1-13)
    Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.
  • Dal Vangelo secondo Marco
    In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate -i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti-, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché
    i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
    Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
    “Questo popolo mi onora con le labbra,
    ma il suo cuore è lontano da me.
    Invano mi rendono culto,
    insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
    Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
    E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione.
    Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi
    invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”,
    non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che
    avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Dopo l’annuncio delle dimissione di Papa Benedetto XVI si sono diffuse in ogni dove milioni di teorie, ognuno è in grado di capire le vere motivazioni e pretende che sia accettata la sua linea. Ieri mi sono arrivate una
quantità enorme di mail per discutere sulle dimissioni del Papa. Quasi tutte sono concorde con il mio commento, alcune mail hanno liberamente espresso che hanno altre teorie ed io rispetto le opinioni di ognuno.
Non trattandosi di dottrina della Chiesa ma di un fatto opinabile, ognuno legittimamente può dire quello che
vuole, e parla dalla pienezza del cuore, come dice Gesù. Ognuno vede le dimissioni in base alla sua Fede e alla
sua personalità. Chi è perseguitato da qualcuno adduce come motivo che il Papa era perseguitato in Vaticano,
chi è ammalato giustifica il Papa ed afferma che è meglio curare la salute fisica cagionevole.
Succede di sentire in televisione giornalisti, politici e altra gente, che discutono delle dimissioni senza avere
alcuna preparazione dottrinale, senza possedere quella Fede matura che permette di entrare nel Cuore di Dio,
pieni di presunzione nell’esprimere opinioni assurde. C’è addirittura chi ha parlato di polizia segreta straniera e
chi di ribellioni del Papa a qualche Cardinale.
Sulle dimissioni del Papa si è detto molto e anche questo è sintomo di libertà di pensiero, non è un problema
esprimere un parere su un avvenimento pubblico, in questo caso il dramma scaturisce da un atto incredibilmente sorprendente compiuto da un Papa.
C’è qualche persona che non conosce la dottrina cattolica, non conosce nulla di quanto avviene in Vaticano,
non ha studiato la storia della Chiesa, non si è documentato sui fatti avvenuti negli ultimi decenni in Vaticano,
non ha letto ottimi libri sulla presenza della massoneria nella Chiesa, non conduce una intensa vita di preghiera
e di penitenza… come può arrivare ad intuire un po’ della verità che c’è dietro le dimissioni del Papa?
Credo che bisogna frenare le congetture sparate per istinto, non è un gioco a chi la dice più grossa, si deve
avere una grande venerazione per la figura del Papa, non stiamo parlando di un uomo qualsiasi. Nonostante
quanto avvenuto, lui rimane sempre nelle nostre preghiere e la nostra devozione al Vicario di Cristo non è diminuita assolutamente. L’amarezza provata deve trasformarsi in speranza per il futuro, anche se tutto comincia
ad apparire inquietante.
Quanto ho scritto ieri, quello è il mio pensiero, suffragato dalle citazioni di Gesù, dalla nostra Fede che non
deve temere nulla dinanzi la malattia e i ricatti perché il Signore è sempre con noi! Le persone che posseggono
una buona Fede hanno capito che non è possibile dimettersi da Papa, è lo stesso buon senso a dirlo. Benedetto
XVI nel suo cuore avrà ritenuto valide quelle situazioni in cui si è trovato per dimettersi, e noi rispettiamo la
sua decisione.
Comprendo anche qualcuno che cerca di difendere il Papa senza però portare alcun argomento valido, senza
portare una sola prova ragionevole per giustificare le dimissioni. Tutti noi difendiamo il Vicario di Cristo, ci
mancherebbe, proprio noi ne prendiamo le difese dagli attacchi spropositati, per noi è Pietro, Capo della Chiesa
Romana. Restano un dramma le sue dimissioni. Un atto inspiegabile che continua ad abbattere molti cattolici.
Ora che sono avvenute, guardiamo avanti e iniziamo una nuova vita di preghiera, i cattolici maturi comprendono che qui si sta sollevando tutto contro la Chiesa Santa di Gesù, e noi dobbiamo difenderla ad ogni costo.
Tutti noi dobbiamo unirci attorno alla Chiesa Santa e difenderla dai nemici, aumentando la preghiera
e la devozione verso la Sposa di Cristo!
Oggi il Vangelo ci presenta una profezia di Isaia che suscita inquietudine proprio il giorno dopo le dimissioni del Papa. Questa profezia non riguarda il Papa, non c’entra nulla con questa profezia, riguarda chi non segue
più Gesù con vero amore e nella verità: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da
me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini. Trascurando il Comandamento
di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini”.
Leggiamo alcune testimonianze suffragate da intuizioni spirituali, la prima arriva da Cracovia, dove visse
Papa Giovanni Paolo II:

“Caro Padre, ho letto il suo commento sulle dimissioni del Papa: sono pienamente d’accordo con Lei! È un’analisi molto intelligente e molto corretta. Preghiamo per la Chiesa! Le porgo migliori saluti. Beatrice Maria
(di Cracovia)”.

«Reverendo Padre, non avrei voluto leggere questa newsletter perché Lei ha messo il sigillo alle mie immediate sensazioni dopo la notizia del “gran rifiuto”! Quella spada che il vecchio Simeone annunciava alla Vergine Maria nella Presentazione di Gesù al Tempio, oggi ha trapassato il mio cuore! Il Signore protegga la sua
Chiesa e la Vergine la copra col suo manto. Fraternamente. Angela».

“Dio la benedica Padre Giulio, aspettavo con ansia la sua mail e da stamattina che continuo a pensare e a dire ciò che più profondamente ha scritto lei nella sua mail, ma mi ritrovavo intorno persone che mi rispondevano
che bisognava apprezzarne l’umiltà e che ero troppo drastica. Dopo fatta la Comunione ho chiesto alla Madonna
di aiutarmi a capire se il mio ragionamento fosse sbagliato, se io che ho tanto voluto bene a questo Papa e che
ancora gliene voglio stavo peccando di insensibilità… La risposta è arrivata nella sua mail! Tuttavia non sono
felice di questo e avrei preferito sbagliarmi, vedere il Papa mollare fa male e poi immagino che ciò che accadrà
prossimamente sarà ancora più doloroso di questo. La Chiesa vincerà e su questo non c’è alcun dubbio ed è la
nostra Fede che ci fa continuare ad andare avanti e ad avere fiducia nel futuro, però la preoccupazione per chi
mi sta accanto e non vuole capire è forte, prego per loro è la miglior cosa che posso fare. La ricordo sempre nelle mie preghiere, non ci abbandoni. Mara Oppo”.

“Comunque Padre appena saputa la notizia ho pensato pure io le stesse cosse e le condivido tutte. Considero
comunque Benedetto XVI un Papa molto bravo e preparato. Ma secondo me le sue dimissioni non sono frutto
della sua volontà e tanto meno quella di Dio. Marino Procissi”.

“Caro Padre Giulio, anch’io sono del suo stesso parere, e vorrei dire con dolore al Santo Padre: QUO VADIS? TU ES PETRUS. Mi corregga se sbaglio,
-non possono esserci due Papi contemporaneamente, perchè altrimenti si darebbe ragione alle altre chiese separate che non riconoscono il Papa.
-Lo Spirito Santo non cambia idea.

  • come Isacco ebbe una sola benedizione, quella per Giacobbe e non anche per Esaù così Gesù ha costituito un
    solo Pietro come pietra angolare della Chiesa e non già due contemporaneamente.
    Io come Cristiano sarò fedele a Benedetto XVI e spero non ci sia uno scisma e la persecuzione della vera
    Chiesa di Gesù Cristo a causa di questo evento. Il Signore la Benedica. Luigi Salis”.

“Caro Padre vedo che non siamo solo noi a pensarla così, le allego questo link (…). Oggi sono triste, per la
notizia ma ancor più triste se le cose sono così. Ci aspettano tempi duri, ma il Signore provvederà, non ci lascia
soli, Lui ce l’ha promesso. La ringrazio di tutto in particolare nel chiarirci le cose perché possiamo essere attenti, ma anche per le preghiere per me come per tutti, ne ho bisogno immenso. La mia lotta contro il male seguita,
oggi ancora di più. Vuoi perché è la ricorrenza della Madonna di Lourdes, vuoi per la notizia che il nostro Santo
Padre ci lascia. Dire che sono scioccata è poco, sconvolta si. Dio la benedica e Maria la protegga. Ave Maria.
Renata”.

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Al lavoro, a scuola, a casa, in ciò che sono chiamato a fare, agirò senza lamentarmi della fatica, o
dell’incomprensione, o degli imprevisti, ma con serenità e gioia.

Pensiero
La Santa Messa è come una colonna salda che sostiene il mondo vacillante sotto il peso dei suoi delitti (San
Eucherio).

Per superare le prove dolorose, non soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera efficace, già utilizzata da decine
di migliaia di fedeli. Sono migliaia le testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal mio sito:
http://www.gesuemaria.it/efficace-preghiera.html
“Continuiamo a recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione di preghiera, già
siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale. Possiamo pregare in comunione di amore nelle
stesse ore, recitando il Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della Madonna. Ognuno decide se
partecipare alle due Corone oppure a una delle due. L’importante è recitare almeno una Corona al giorno in
comunione con Gesù, la Madonna e tra noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera diventa potente”.
Messaggio della Madonna a Medjugorje del 2 dicembre 2012 (Mirjana)
Cari figli, con materno amore e materna pazienza vi invito di nuovo a vivere secondo mio Figlio, a
diffondere la sua pace ed il suo amore, ad accogliere con tutto il cuore, come miei apostoli, la verità di Dio ed a
pregare lo Spirito Santo affinché vi guidi. Allora potrete servire fedelmente mio Figlio e, con la vostra vita,
mostrare agli altri il suo amore.
Per mezzo dell’amore di mio Figlio e del mio amore, io, come Madre, cerco di portare nel mio abbraccio
materno tutti i figli smarriti e di mostrare loro la via della fede.
Figli miei, aiutatemi nella mia lotta materna e pregate con me affinché i peccatori conoscano i loro peccati e
si pentano sinceramente. Pregate anche per coloro che mio Figlio ha scelto e consacrato nel suo Nome. Vi
ringrazio

Lunedì 11 febbraio 2013 5ª Settimana del Tempo Ordinario Madonna di Lourdes 0

Lunedì 11 febbraio 2013 5ª Settimana del Tempo Ordinario Madonna di Lourdes

  • VANGELO (Mc 6,53-56)
    Quanti lo toccavano venivano salvati.
  • Dal Vangelo secondo Marco
    In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono. Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse. E là dove giungeva, in villaggi o città o
    campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Questo giorno di festa mariana è stato trasformato nel giorno dell’umiliazione per la Chiesa Cattolica. Forse
l’intenzione era proprio questa da parte di quanti dall’interno vogliono distruggere l’unica Chiesa di Cristo, vogliono svergognarla e gettarla al pubblico disprezzo, perché da oggi ancora di Più la Chiesa sarà considerata solamente umana, in quanto questo Dio non aiuta i Papi. Cominceranno le derisioni dei non credenti e degli anticlericali avvelenati contro il Cristianesimo. Diranno: “Dov’è il vostro Dio se il Papa si dimette per motivi di salute? Non è in grado il vostro Dio di aiutare la salute di Pietro?”.
Sarà una vera gogna per i cattolici, è stata intaccata la nostra Fede soprannaturale, che crede in un Dio che
dirige la storia. In questo caso chi ha diretto la storia? Le dimissioni di Papa Benedetto XVI aprono interrogativi micidiali sul momento tragico che sta vivendo la Chiesa e questo è purtroppo solamente l’inizio. Se fino
a questa mattina la Chiesa si trovava immersa nella Passione, oggi è iniziata la sua agonia. Questo ci provoca
una sofferenza immensa, una amarezza profonda ma non l’abbattimento.
Siamo sicuri che la Madonna vincerà le potenze malefiche: “Infine il mio Cuore Immacolato trionferà”.
Moltissime cose le avevo già scritte nel mio libro pubblicato più di un anno e mezzo fa “La corruzione nella
Chiesa”, scrivevo che prevedevo un papato breve, una lotta intestina, mai avvenuta prima tra i Prelati, come
ebbe a dire lo stesso Benedetto XVI alcuni anni fa: “I Cardinali e i Vescovi si mordono e si divorano a vicenda” (Basilica di San Pietro – 10 marzo 2009).
Se dobbiamo entrare dentro la decisione del Papa, io non sono sorpreso, ai miei collaboratori più stretti avevo detto che i tempi erano maturi per l’attacco portato dai poteri occulti, inoltre nel libro avevo scritto che gli
uomini senza Dio dentro la Chiesa, avevano già raggiunto l’obiettivo della maggioranza per le prossime elezioni del futuro Papa. Non si può sapere se Benedetto XVI sia stato manipolato o guidato in questi anni da alcuni
Prelati potenti e lontani da Gesù, è un fatto che quando hanno raggiunto il loro scopo non hanno più avuto bisogno del Papa.
Lo hanno scaricato? Ci sono alcuni fatti che spiegano questo, non lo affermo io.
Le dimissioni di un Papa sono inammissibili, non voglio entrare nei particolari perché in questa newsletter
non tutti possono comprendere certi ragionamenti, ma lasciare il pontificato è come una fuga, lascia intravedere
negli atei ma anche nei cattolici che il Primato di Pietro è qualcosa deciso dagli uomini e che Dio non è coinvolto assolutamente. Infatti, se un Papa viene eletto per volontà di Dio, non può dimettersi se non è volontà di
Dio!
Inoltre, se Dio ha voluto quel Papa perché poi deve cambiare idea. Se Dio vuole un Papa non ne chiede dopo
8 anni le dimissioni… Allora chi le ha volute?
Se Gesù vuole quel Papa, lo aiuta in ogni momento del suo ministero papale, non fa venire meno le forze,
anche se ciò che viene richiesta è la sua Fede e non le energie fisiche come sono richieste per svolgere lavori
manuali. È indubitabile che se si opera nella volontà di Gesù, si ricevono le energie necessarie per portare
avanti il compito ricevuto. E se Gesù aiuta anche il più piccolo cristiano, non deve aiutare il Papa?
Ognuno interpreta secondo la sua spiritualità queste dimissioni, si fa una sua idea, da parte mia nel mio libro
avevo già scritto che dopo questo papato sarebbero iniziati per la Chiesa i momenti più tribolati della sua storia.
In molte newsletter ho accennato con poche parole della crisi nella Chiesa e delle conseguenze drammatiche
che avverranno. Finchè rimaneva la situazione attuale, le forti divisioni rimanevano segrete, ma da oggi cominceranno a svelarsi le strategie contro la Chiesa e la sua santità soprannaturale.
Il Papa ha portato come giustificazione una teoria che va benissimo in tutti gli altri luoghi ma non nella
Chiesa di Cristo: “Le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero Petrino”. Sono parole che deludono e non ci consolano, un uomo di Chiesa ha fiducia in Dio, crede fermamente in Dio e non abbandona proprio quando c’è un pericolo. Ci aspettavano una risposta piena di Fede dal
Papa, se viene meno nella fiducia in Dio un Papa cosa ci aspettiamo dai credenti.
C’è una parola di Gesù che è davvero pesante, lo è ancora di più applicata in questo caso: “Nessuno
che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il Regno di Dio” (Lc 9,62).
È una tremenda affermazione di Gesù che ognuno può applicare o meno alle dimissioni di Benedetto XVI, io
sono ferito nell’anima per l’amore che porto alla Chiesa Santa e al ruolo del Vicario di Cristo che noi chiamiamo Papa. Non c’era alcun motivo da giustificare le dimissioni, neanche una minaccia di morte, anzi, proprio dinanzi al pericolo della vita avrebbe dovuto imitare gli Apostoli e milioni di martiri che hanno donato la vita per
la causa del Vangelo.
Anche se fosse stato minacciato, la scelta doveva cadere sulla resistenza, sull’eroicità delle virtù.
Un’altra sua giustificazione: “Lascio per il bene della Chiesa”, non può convincere, perché è Gesù a stabilire cosa deve avvenire e non l’uomo. Se poi quelli che vogliono trasformare la Chiesa Cattolica in un chiesa umana senza più il soprannaturale sono riusciti anche in questo, allora è un’ulteriore prova che la Chiesa si trova
al centro della sua Passione. Arriverà al punto da sembrare abbandonata da tutti, sconfitta e perduta. Ma Gesù
vincerà ogni attacco dei diavoli e degli uomini suoi seguaci.
La Chiesa ritornerà certamente al suo antico splendore e sarà quella voluta da Gesù, lo scrivo diverse
volte nel mio libro, quindi, nessuno si abbatta ma al contrario aumentiamo le preghiere per i bisogni della nostra amata Chiesa. Noi amiamo la Chiesa come una Madre, questa Chiesa Santa la vediamo assai
tradita e trafitta dagli uomini senza Dio.
I commenti sulle dimissioni si sprecano, molti parlano di coraggio e di umiltà di Benedetto XVI, e queste parole non sono complimenti per lui, anche se vogliono complimentarsi in realtà non ci si può rallegrare quando si
lascia una tale responsabilità davanti a Dio. Le dimissioni non sono state un atto di coraggio né di umiltà, questa è l’amara verità, chi confida in Gesù non può abbandonare la causa del Vangelo e la sua speranza lo fa sperare anche quando non ha più speranza.
Molti oggi ricordano che proprio un anno fa, lo stesso giorno, 11 febbraio 2012, sui quotidiani del mondo
venne la notizia shock che questo Papa avrebbe avuto un solo anno di vita. Era stato un Cardinale a rivelarlo in
Cina in uno dei suoi viaggi e un altro Cardinale lo aveva appreso sempre in Cina ed aveva poi inviato una lettera privata al Papa, ma il corvo fece il suo dovere e la fece conoscere pubblicamente.
Puntualmente ed esattamente nello stesso giorno di un anno dopo è morto questo papato, perché si è dimesso. Come si sapeva la notizia un anno fa, anche se veniva detto che si sarebbe dimesso entro un anno? Senza
voler imputare alcuna colpa a Benedetto XVI, gli uomini si chiedono perché ha permesso la realizzazione di
questa profezia malefica! Si è trattato quindi di un logoramento psico-fisico?
Ma chi vive in intima comunione con Gesù non può mai avere esaurimenti né mancare di energie!
Sembra che la scelta dell’11 febbraio sia da collocare in un quadro di segnali che i potenti dentro la Chiesa
lanciano al mondo dei poteri occulti, come a dire che sono stati loro a stabilire, esattamente un anno dopo, la
morte con le dimissioni del Papa, preventivamente preannunciata. La morte di Papa Luciani, Giovanni Paolo I,
avvenne il 33° giorno dopo la sua elezione, e il 33 è il ruolo più alto all’interno della massoneria.
Le dimissioni del Papa causano uno sgomento e una delusione enormi, invece la morte di un Papa viene vissuta con dolore ma anche come compimento della volontà di Dio. In queste dimissioni può entrarci Dio? Se
Gesù risuscitava i morti: “Lazzaro, vieni fuori!”, e dopo quattro giorni quando già emanava cattivo odore, non
poteva dare un po’ di energie a Benedetto XVI? È plausibile che si affermi come causa la salute fisica, creando
così la convinzione in molti che Gesù non è in grado di aiutarlo?
Un cattolico che vive con Fede autentica non può temere nulla quando lavora al servizio di Dio, quando si
lascia consumare nella volontà di Dio, e vive nell’abbandono totale. Grande esempio di fedeltà a Dio è stato
Papa Giovanni Paolo II, è rimasto fino all’ultimo respiro e con l’eroicità degli uomini che credono in Dio e vivono di Fede. La testimonianza di Papa Giovanni Paolo II è stata straordinaria, ci ha mostrato un Dio Amore
anche nella sofferenza più cruda ed umiliante.
Molti continuano a ripetere che Papa Giovanni Paolo II in condizioni fisiche da ricovero permanente rimase
fino all’ultimo respiro alla guida della Chiesa, quindi ad osservare la volontà di Dio, mentre Benedetto XVI ha
rifiutato la Croce e si è ritirato dal compito. È un’amara verità, ma è questa e nessuno la potrà manipolare diversamente. Nessuno può ingannare le persone spirituali, dicendo oggi nella conferenza stampa che lo aveva saputo questa mattina ed era impreparato, ma ha parlato contraddicendosi perché certamente conosceva le dimissioni da tempo.
Benedetto XVI ha parlato di poche energie per continuare e ha rifiutato, mentre Papa Giovanni Paolo
II non aveva neanche le poche energie ed è rimasto in Croce come immenso modello al mondo intero di
Grande Papa e uomo di immensa Fede.
Papa Giovanni Paolo II come insegna il Vangelo ha creduto nella forza redentrice della Croce, ha seguito
Gesù modello dei sofferenti e ha dato alla Chiesa uno splendore che non si vedeva da decenni. Benedetto XVI
non ha creduto alla potenza della Croce come mezzo di redenzione e di espiazione per la salvezza dei peccatori.
Una differenza davvero enorme separa le due spiritualità, e tutto questo lo avevo già detto a una decina di persona subito dopo l’elezione di Benedetto XVI.
Ho sempre seguito con piena obbedienza il Magistero di Benedetto XVI perché rappresentava Pietro, ma
c’erano strane aperture…
Ci sono molte cose che non tornano, noi dobbiamo conoscere la verità per non perdere la Fede e rimanere
ancora più legati alla Chiesa Santa, istituita da Gesù e che solo per qualche anno sembrerà abbandonata. Gesù
potrà mai abbandonare la sua Chiesa e lasciarla nelle mani dei suoi traditori?
Nel mio libro “La corruzione nella Chiesa” per ben cinque volte nei vari capitoli invito a seguire il Catechismo promulgato da Papa Giovanni Paolo II nel 1992. Chiedetevi il motivo di questa mia insistenza e che
cosa si sta preparando per distruggere la nostra amata dottrina cattolica. Qualcuno forse non riusciva a capire la
mia insistenza nel parlarvi della crisi nella Chiesa e della necessità di rimanere fedeli a questo Catechismo del
1992.
Qualcuno forse con poca Fede si chiedeva il motivo delle mie indicazioni sugli scandali ecclesiali, ma dovevo prepararvi a questo e a quello che avverrà. Vi facevo vedere che la Chiesa Santa non era quella che gli uomini di Chiesa deturpano, tradiscono e rifiutano. La vera Chiesa Santa non potrà essere distrutta dai suoi traditori.
Il fratello di Benedetto XVI ha detto che sapeva delle dimissioni da alcuni mesi. Perché si è deciso per l’11
febbraio, esattamente un anno dopo l’annuncio che entro un anno il Papa sarebbe morto?
Da Cracovia il Cardinale Dziwisz, per oltre quarant’anni segretario di Papa Giovanni Paolo II ha detto una
frase breve e semplice, ma che spiega tutta la verità di queste dimissioni: “Papa Wojtyla scelse di restare sul
Soglio pontificio, anche se malato, convinto che dalla Croce non si può scendere”.

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Al lavoro, a scuola, a casa, in ciò che sono chiamato a fare, agirò senza lamentarmi della fatica, o
dell’incomprensione, o degli imprevisti, ma con serenità e gioia.

Pensiero
La Santa Messa è come una colonna salda che sostiene il mondo vacillante sotto il peso dei suoi delitti (San
Eucherio).

Per superare le prove dolorose, non soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera efficace, già utilizzata da decine
di migliaia di fedeli. Sono migliaia le testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal mio sito:
http://www.gesuemaria.it/efficace-preghiera.html
“Continuiamo a recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione di preghiera, già
siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale. Possiamo pregare in comunione di amore nelle
stesse ore, recitando il Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della Madonna. Ognuno decide se
partecipare alle due Corone oppure a una delle due. L’importante è recitare almeno una Corona al giorno in
comunione con Gesù, la Madonna e tra noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera diventa potente”.
Messaggio della Madonna a Medjugorje del 2 dicembre 2012 (Mirjana)
Cari figli, con materno amore e materna pazienza vi invito di nuovo a vivere secondo mio Figlio, a
diffondere la sua pace ed il suo amore, ad accogliere con tutto il cuore, come miei apostoli, la verità di Dio ed a
pregare lo Spirito Santo affinché vi guidi. Allora potrete servire fedelmente mio Figlio e, con la vostra vita,
mostrare agli altri il suo amore.
Per mezzo dell’amore di mio Figlio e del mio amore, io, come Madre, cerco di portare nel mio abbraccio
materno tutti i figli smarriti e di mostrare loro la via della fede.
Figli miei, aiutatemi nella mia lotta materna e pregate con me affinché i peccatori conoscano i loro peccati e
si pentano sinceramente. Pregate anche per coloro che mio Figlio ha scelto e consacrato nel suo Nome. Vi
ringrazio.

Domenica 10 febbraio 2013 5ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO 0

Domenica 10 febbraio 2013 5ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

  • VANGELO (Lc 5,1-11)
    Lasciarono tutto e lo seguirono.
  • Dal Vangelo secondo Luca
    In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il
    lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una
    barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
    Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti».
    Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai
    compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle
    quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati
    da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a
    Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo
    seguirono. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La frase che più colpisce oggi è l’invito a distaccarci dalle cose terrene, soprattutto dalla vecchia mentalità
umana: “Prendi il largo”. Siamo chiamati ad allontanarci dalla riva dei diletti che sconfinano nei vizi, allontanarci dalla deriva a cui spesso si finisce causa intontimento dovuto alle passioni disordinate. Gesù dice questa
frase ad ognuno di noi, almeno a quelli che vogliono fare meglio nella vita e vogliono superare difficoltà apparentemente dure.
C’era molta gente sulle rive del lago di Genesaret, lì si erano viste scene incredibili, Gesù aveva compiuto
grandi miracoli e molta folla correva per ascoltarlo. Non aveva spazio per predicare, salì su una barca e così fece un insegnamento.
La barca non a caso era quella di Pietro, Gesù aveva scelto proprio la sua per varie ragioni che avrebbe nel
tempo svelato, ma in quel momento voleva che il pescatore conoscesse meglio il Figlio di Dio e non solo Gesù
di Nazareth. Vediamo che Gesù si introduce poco per volta nella vita di Pietro, trova il suo cuore aperto e la sua
disponibilità piena nell’aderire al Vangelo di Gesù.
Gesù agisce così nelle persone che trova disponibili, soprattutto in quelle chiamate alla Consacrazione. Ma la
sua azione delicata è sempre condizionata dall’apertura del cristiano. Ed avvengono sempre fatti soprannaturali
in questa azione di Gesù, ma quasi sempre molti cristiani non se ne accorgono oppure li confondono con fatti
naturali.
Quando Gesù terminò la predicazione, disse a Pietro di armare i remi e di prendere il largo. Lo sbigottimento
di Pietro e degli altri fu grande perché la pesca non aveva fruttato nulla ed erano tornati da poco. Non era giornata per la pesca secondo il ragionamento degli uomini, invece per Gesù è sempre tempo per compiere quello
che Lui vuole. L’esperienza degli uomini diceva che era inutile pescare, la conoscenza Divina di Gesù affermava che è sempre tempo di fare cose buone quando si compie la volontà di Dio.
Possiamo immaginare la difficoltà di Pietro e degli altri nel dover rimettere le reti lunghe da quattrocento a
cinquecento metri, un super lavoro nella stessa giornata dopo il fallimento della pesca notturna. C’è da considerare che Gesù comandò di pescare di giorno, mentre quel tipo di pesca avviene di notte e Pietro non aveva pescato nulla. Sicuramente lui avrà pensato che Gesù chiedeva di pescare di giorno perché non conosceva il mestiere…
Sono tanti i pensieri che vengono quando non si vuole compiere la volontà di Dio, però Pietro aveva
valide ragioni, anche se umane.
Pietro era chiamato ad un atto di Fede a lui poco congeniale, la sua praticità lo portava a dire e a voler fare il
contrario di quanto affermava Gesù. Lo stesso avviene quando si modifica il Vangelo e si interpreta in modo
opposto al significato che ne diede Gesù. Pietro non aveva minimamente intenzione di trasgredire la volontà di
Gesù, molti cristiani di oggi fanno dire al Vangelo solo ciò che piace ad essi.
Adesso vediamo l’altra faccia della medaglia riguardo Pietro, perché lui dopo i primi giustificati momenti di
resistenza, si è abbandonato alla Parola di Gesù e compì un vero atto di Fede: “Sulla tua Parola getterò le reti”.
Questo voleva Gesù come primo risultato, il suo abbandono, non doveva ragionare più secondo i criteri umani,
per arrivare a discernere nella preghiera la volontà di Dio.
Pietro era stanco per la notte trascorsa nell’inutile pesca, inoltre l’invito di gettare le reti veniva da una Persona inesperta, ma lo stesso rinnegò i suoi pensieri e credette alle parole di Gesù.
Quanto abbiamo da imparare dal comportamento di Pietro, egli divenne docile dopo avere espresso il
suo parere di esperto pescatore.
Gesù però sposta il discorso e quanto stava per avvenire su un piano più alto, soprannaturale, subito gli disse
quale sarà la sua missione: “Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini”. Gesù lo rassicura, perché
Pietro ancora stordito dalla pesca miracolosa si rese conto della sua piccolezza davanti a Gesù e non si sentiva
degno di stargli vicino. “Non temere”, gli disse Gesù, come a dire che avrà tempo per migliorare e diventare
quello che voleva Dio.
Poi Gesù con questa pesca gli fa capire che diventerà uno che troverà uomini apparentemente perduti, ma la
Fede e l’obbedienza saranno la sua forza. La pesca fatta di giorno vuole significare anche questo, Gesù mostra
che nulla è impossibile a Lui, riesce ad ottenere tutto ciò che vuole, anche quanto appare impossibile o inammissibile. La lezione data a Pietro e agli altri è senza dubbio determinante per far intendere bene l’identità del
Signore Gesù.
Quindi, nell’apostolato sono indispensabili due cose: la Fede e l’obbedienza a Gesù.
Sono inutili i mezzi umani, tutti gli sforzi nel fare conferenze, anche inutili sono le veglie notturne, infruttuosi le mortificazioni se non c’è la volontà di Dio e se non si rimane in comunione con Gesù. Fa di più una
persona che rimane a casa e prega per i peccatori come vuole Gesù, piuttosto che qualcuno organizzatore di
grandi incontri senza la vera presenza di Gesù. Tutto diventa inutile.
Pietro prese una grande quantità di pesci solo dopo avere obbedito a Gesù e dopo avere accettato per
Fede il comando del Signore.
Non solo Pietro obbedisce e compie un gesto pieno di Fede, ma si rende conto della propria inutilità: “Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore”. Chi compie apostolato deve sentirsi piccolo davanti a
Gesù, deve chiedergli di intervenire e di renderlo fruttuoso per portare anime in Chiesa e alla Confessione.
La fecondità dell’apostolato dipende dalla intima spiritualità di chi lo compie, dalla sua profonda Fede e dalla sua vita virtuosa. Gesù è sempre pronto a donare molte Grazie, ma desidera che ci siano le condizioni per donarle. Pietro e gli altri discepoli lasciarono tutto per seguire Gesù, noi dobbiamo lasciare tutto ciò che si oppone
al Vangelo.

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

Per superare le prove dolorose, non soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera efficace, già utilizzata da decine
di migliaia di fedeli. Sono migliaia le testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal mio sito:
http://www.gesuemaria.it/efficace-preghiera.html
“Continuiamo a recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione di preghiera, già
siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale. Possiamo pregare in comunione di amore nelle
stesse ore, recitando il Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della Madonna. Ognuno decide se
partecipare alle due Corone oppure a una delle due. L’importante è recitare almeno una Corona al giorno in
comunione con Gesù, la Madonna e tra noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera diventa potente”.
Messaggio della Madonna a Medjugorje del 2 maggio 2012 (Mirjana)
Cari figli, con amore materno io vi prego: datemi le vostre mani, permettete che io vi guidi. Io, come
Madre, desidero salvarvi dall’inquietudine, dalla disperazione e dall’esilio eterno. Mio Figlio, con la sua
morte in croce, ha mostrato quanto vi ama, ha sacrificato se stesso per voi e per i vostri peccati. Non rifiutate il
suo sacrificio e non rinnovate le sue sofferenze con i vostri peccati. Non chiudete a voi stessi la porta del
Paradiso. Figli miei, non perdete tempo. Niente è più importante dell’unità in mio Figlio. Io vi aiuterò, perché il
Padre Celeste mi manda affinché insieme possiamo mostrare la via della Grazia e della salvezza a tutti coloro
che non Lo conoscono. Non siate duri di cuore. Confidate in me ed adorate mio Figlio. Figli miei, non potete
andare avanti senza pastori. Che ogni giorno siano nelle vostre preghiere. Vi ringrazio.

Messaggio della Madonna a Medjugorje del 20 febbraio 1985 (Messaggio dato al gruppo di preghiera)
Decidete fermamente che cosa fare di particolare per questa Quaresima. Io vorrei darvi un’idea. Durante
questo tempo cercate di vincere ogni giorno un difetto evitando una delle vostre debolezze e mancanze più
frequenti, quali l’irascibilità, l’impazienza, la pigrizia, il pettegolezzo, la disubbidienza, il rifiuto delle
persone antipatiche. Se non riuscite a sopportare una persona orgogliosa, dovete voi cercare di avvicinarvi a
lei. Se volete che diventi umile, fate voi il primo passo verso di lei. Mostratele che l’umiltà vale più
dell’orgoglio. Dunque ogni giorno meditate su voi stessi e cercate nel vostro cuore ciò che c’è da cambiare, le
debolezze da superare, i vizi da eliminare. Desidero inoltre che ognuno di voi scelga un altro membro del gruppo e insieme decidiate di vivere spiritualmente uniti per tutta la Quaresima. Accordatevi su che cosa fare insieme per cercare di eliminare i vostri difetti. Dovete impegnarvi e sforzarvi al massimo. Dovete desiderare sinceramente che questa Quaresima trascorra nell’amore. Così sarete più vicini a me e al Padre celeste. Sarete più felici voi e saranno più felici anche gli uomini attorno a voi. Come Madre vi invito ad essere coscienti di tutto
quello che fate.

Messaggio della Madonna a Medjugorje del 26 novembre 1983 (Messaggio straordinario)
Prima della Messa bisogna pregare lo Spirito Santo. Le preghiere allo Spirito Santo devono sempre accompagnare la Messa.

Messaggio della Madonna a Medjugorje del 2 agosto 1984 (Messaggio dato al gruppo di preghiera)
Prima di accostarvi al Sacramento della Confessione preparatevi consacrandovi al mio Cuore e al Cuore di
mio Figlio e invocate la Spirito Santo perché vi illumini.

Sabato 9 febbraio 2013 4ª Settimana del Tempo Ordinario 0

Sabato 9 febbraio 2013 4ª Settimana del Tempo Ordinario

  • VANGELO (Mc 6,30-34)
    Erano come pecore che non hanno pastore.
  • Dal Vangelo secondo Marco
    In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello
    che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un
    po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora
    andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le
    città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
È vero che oggi ci sono molte pecorelle senza Pastori, ma non sempre la colpa si deve addebitare ai Pastori.
Facciamo una valutazione sulla disponibilità dei fedeli, vediamo quanto desiderio mostrano molti cattolici nel
cercare la vera spiritualità. Per diverse ragioni ci sono credenti che non riescono assolutamente a pregare o a
dedicare tempo alla conoscenza della loro Fede. Dove potranno andare se non conoscono la strada?
Non basta lamentarsi per la mancanza di Sacerdoti, bisogna anche chiedersi se si prega ogni giorno
per i Sacerdoti e i bisogni della Chiesa.
Oltre a questa importante preghiera, non sempre si intuisce in molti fedeli la vera ricerca di Gesù storico,
quello fatto conoscere dal Magistero della Chiesa, invece la debolezza e l’istinto umano spingono verso una
spiritualità apparente, fatta di belle parole e di pochissime opere. È questa l’analisi che ogni cattolico deve fare
a se stesso, deve chiedersi se si sta impegnando seriamente nella vita spirituale o se dedica solo qualche minuto
alla preghiera giornaliera.
Chi sta compiendo un vero cammino cerca almeno una volta al giorno di passare da una Chiesa per
fare una visita a Gesù, breve o prolungata. Da questo si riconosce il vero amore a Gesù che esige uno
sforzo. Questa è una delle prove che manifestano la vera ricerca di Gesù, e Lui dona cento volte tanto a
quanti Lo seguono con amore e con le rinunce.
Il diavolo è molto bravo nel caricare di impegni un po’ tutti, essi spingono gli esseri umani a fare sempre di
più illudendoli che così diventano super impegnati e quindi persone di mondo, che conoscono la vita e la sfruttano come meglio piace. Invece gli uomini ad essere sfruttati, spremuti da moltissime fatiche inutili. Ed è difficilissimo farlo capire a quanti sono immersi in questa vita che corre veloce e non riescono a fermarla. Ma sono
compiaciuti di fare molto e di essere intraprendenti…
Corrono e verso dove? Non capiscono che questa corsa non ha una meta gloriosa, si interromperà senza essere riusciti a prendere in mano la loro vita, lasciandosi trasportare dagli eventi e da quanto la passione disordinata ha ispirato loro di fare. Si sa che miliardi di persone seguono quello che piace, cioè quello che pensano,
senza però chiedersi se è cosa buona, se è lecita, conveniente per il Regno dei Cieli.
Moltissimi non seguono ciò che è conveniente al decoro della persona, ma seguono quello che pensano
senza chiedersi dove li porta.
Anche i cristiani non hanno compreso l’assoluta necessità di ritirarsi un po’ nella giornata per riflettere sulla
sana spiritualità e su se stessi. Chi non rientra in sé rimane fuori da sé, estraneo a sé, incapace di trovare le coordinate dalla vita onesta e santa, perché trasportato dai vizi che sempre si impongono.
La meditazione e il ritiro per qualche ora in una zona silenziosa della casa è molto importante. Già questo è
un rinnegamento, perché molti vogliono restare sempre davanti alla televisione o a parlare al telefono per perdere tempo.
“Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un poco”, già questa frase è il programma di
vita per santificarsi. La divido in quattro parti e la spiego come si fa nella Lectio Divina.
“Venite in disparte”, indica che bisogna allontanarsi per qualche ora da tutto ciò che causa dissipazione e
dai dialoghi con gli altri anche con l’utilizzo del telefono. “… voi soli”, non si può meditare parlando con altri o
ricevendo distrazione per la presenza di chi causa rumori o si muove spesso. “… in un luogo deserto”, quindi
silenzioso. Nel deserto c’è silenzio, bisogna crearlo per quanto è possibile nella propria casa o in Chiesa quando
non ci sono funzioni o in un momento di pausa lavorativa. “… e riposatevi un poco”, il corpo necessita di ripo-
so, anche l’anima ha bisogno di riposare in Gesù. L’anima cerca Gesù e Lo trova nella preghiera fatta bene, soprattutto quando ritrova la pace.
Chi riesce a trovare nella giornata questo tempo per incontrare Gesù nella preghiera intima e profonda, troverà una grande forza interiore che è un dono di Dio. Solo chi possiede questa forza è capace di fare
quell’apostolato che piace a Gesù, un apostolato in cui il protagonista è il Signore mentre i cristiani che fanno
buon apostolato sono strumenti e si considerano “servi inutili” (Lc 17,10).
Quando Gesù scese dalla barca vide una grande folla ed ebbe compassione, oggi Lui dal Tabernacolo non
vede una grande folla in Chiesa e non gioisce, come non gioisce dove c’è una grande folla perché si insegna
una dottrina modernista e libertina, che tutto permette e tutto calpesta del Vangelo storico.
Cosa possiamo fare noi per aiutare i credenti confusi ad avvicinarsi a Gesù del Vangelo? Ognuno di noi deve
impegnarsi nell’attivismo corretto ma deve prima “andare in disparte, solo, in un luogo deserto, e riposare nel
Cuore di Gesù”.
Oggi molti Pastori non sono più innamorati del loro gregge, muoviamoci a compassione e facciamo qualcosa
in coloro che sono confusi e senza più speranza. Avviciniamoli e parliamo ad essi che Gesù li ama così come
sono e vuole cambiarli in creature nuove, buone, sincere. Gesù li aspetta sempre, la sua compassione per i sofferenti è infinita.

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Al lavoro, a scuola, a casa, in ciò che sono chiamato a fare, agirò senza lamentarmi della fatica, o
dell’incomprensione, o degli imprevisti, ma con serenità e gioia.

Pensiero
La Santa Messa è come una colonna salda che sostiene il mondo vacillante sotto il peso dei suoi delitti (San
Eucherio)