I miracoli di Lourdes 2

Fratel Léo SCHWAGER
“Aveva un’aria straordinariamente estatica”
Nato il 19 maggio 1924, a Friburgo (Svizzera). Guarito il 30 aprile 1952, a 28 anni.
Miracolo riconosciuto il 18 dicembre 1960 da Mons. François Charrière, vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo.
Il 30 aprile 1952 il professore Barbin, della Facoltà di medicina di Nantes, è sbalordito da ciò che ha visto con i propri occhi. È senza dubbio uno degli avvenimenti maggiori della sua vita: infatti è appena stato testimone diretto della guarigione spettacolare di Léo Schwager. L’immagine di questo volto non lo lascerà mai più. Il professore è colpito dall’espressione del malato: “aveva una straordinaria aria estatica, guardando fisso il Santissimo Sacramento che si allontanava, e non lo lasciava con gli occhi. Ho notato che nello stesso momento sembrava oppresso, come se avesse ricevuto un colpo o una violenta emozione e che faceva fatica a trovare una ispirazione profonda.” Ma che cosa è esattamente successo a Léo Schwager, questo fratello benedettino di Friburgo, in Svizzera.
È stato guarito all’improvviso dalla sclerosi a placche, niente di meno. Dopo aver provato una specie di choc, come una scossa elettrica, Léo si è alzato, lasciando la sua carrozzina per mettersi in ginocchio, in preghiera, al passaggio del Santissimo Sacramento. Dopo questo avvenimento egli conserverà per tutta la vita una buona salute, ponendo soprattutto le sue energie al servizio degli ammalati a Lourdes e come organizzatore del pellegrinaggio della Svizzera tedesca.

Paul PELLEGRIN
Un colonnello nella lotta della sua vita
Nato il 12 aprile 1898, residente a Tolone (Francia). Guarito il 3 ottobre 1950, a 52 anni.
Miracolo riconosciuto l’8 dicembre 1953 da Mons. Auguste Gaudel, vescovo del Féjus. Morto nel novembre 1976.
Il 5 ottobre 1950, il colonnello Pellegrin e sua moglie sono di ritorno a casa, a Tolone, provenienti da Lourdes ed il colonnello si reca come d’abitudine all’ospedale per riprendere la cura di iniezioni di chinino nel fianco destro. Sono mesi e mesi che questa fistola resiste ad ogni trattamento. È apparsa in seguito ad un’operazione per un ascesso al fegato. Egli, tenente colonnello della fanteria coloniale, impiega ormai tutta la sua energia in questa battaglia, nella lotta feroce contro questa infezione microbica. E nulla è mai migliorato, anzi al contrario il peggioramento è continuo! Di ritorno da Lourdes, né lui né sua moglie intravedono veramente una guarigione, anche se la Signora Pellegrin ha constatato, dopo il bagno nell’acqua della Grotta, che la piaga di suo marito non è più come prima. All’ospedale di Tolone, gli infermieri si rifiutano di fare l’iniezione di chinino poiché non la piaga e scomparsa ed al suo posto vi è la macchia rosa della pelle ricostruita di fresco… È solo allora che il colonnello comprende di essere guarito. Il medico che lo esamina gli domanda all’improvviso: “Ma cosa ci ha messo sopra?” “Torno da Lourdes” risponde. La malattia non tornerà mai più. Era l’ultimo “miracolato” nato nel XIX° secolo.

Edeltraud FULDA
Da ma “prima” a Milano,
ad una “prima” alle piscine di Lourdes…
Nata il 20 luglio 1916, residente a Vienna (Austria) morta nel 2003. Guarita il 12 agosto 1950, a 34 anni.
Miracolo riconosciuto il 18 maggio 1955 dal cardinale Innitzer, arcivescovo di Vienna. Morta nel 2002.
Edeltraud e Ruth, sua sorella, sono ballerine classiche e conducono la vita che hanno scelto viaggiando in tournée in Austria, in Ungheria, in Svizzera, in Italia. Ma la vita di Edeltraud precipita la sera di una “prima” a Milano. È il 29 giugno 1937.
I dolori al ventre che sente da qualche tempo sono diventati insopportabili. Si crede all’inizio ad una crisi di appendicite. Dopo molti ricoveri, nel maggio 1938, le viene tolto un rene. E i medici diagnosticano finalmente la malattia “di Addison”, una insufficienza delle ghiandole surrenali. Nell’agosto del 1950, vuole partecipare ad un pellegrinaggio organizzato a Lourdes, ma è tardi per iscriversi, ed allora vi si reca accompagnata da sua madre. Vi giunge l’11 agosto. A Lourdes incontrano un hospitalier olandese che invita Edeltraud ad andare alle piscine. All’inizio è molto reticente, ma poi si decide ad andare. Fin dal primo bagno si sente meglio. E nei giorni seguenti decide da sola di interrompere le iniezioni quotidiane di ormoni, prima di ritornare a casa. Guarita, l’anziana danzatrice, “troppo vecchia per ballare sulle punte”, trova un impiego come magliaia, un mestiere che esige una posizione costantemente in piedi. Il 16 aprile 1968, sempre in eccellente salute, si sposa e diventa la Signora Haidinger.

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