L’ESORCISMO DA GESÙ A PAPA WOJTYLA
Written by gesuemaria on 24 Giugno 2009. Pubblicato in ESORCISTI ESORCISMI«Esorcismo» è una parola suggestiva, suscita paure e curiosità. Appare come una misteriosa realtà che evoca mondi occulti, scontri singolari con l’invisibile. Accende la fantasia, suscita perplessità.
In realtà che cosa è?
Una intimazione, cioè un preciso comando rivolto a satana da un sacerdote incaricato dalla Chiesa, in nome e per la potenza di Gesù Cristo, perché si allontani e smetta di nuocere alle persone redente dalla passione e morte di Gesù. Gli esorcismi, ha iniziato a praticarli Gesù stesso, poi sono proseguiti per sua disposizione nella Chiesa, dalla primitiva comunità dei credenti fino ad oggi.
Facciamo una rapidissima carrellata storica su questa realtà, suffragandola con qualcuna delle più accessibili documentazioni, tra le moltissime che se ne potrebbero addurre.
Gesù esorcizza
Il Vangelo che ne parla con più ampiezza è quello di Marco e da questo stralciamo alcune affermazioni:
«Gesù andò a Cafarnao ed entrò di sabato nella Sinagoga. Un uomo che era nella Sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: “Che c’entri con noi Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio”. E Gesù lo sgridò: “Taci! Esci da quell’uomo”. E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui» (Mc 1,23-26).
«Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portarono tutti malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano afflitti da varie malattie e scacciò moltidemoni» (Mc 1,32-34).
«Gesù andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demoni» (Mc 1,39).
Gli apostoli e i discepoli esorcizzano
II compito di allontanare gli spiriti del male Gesù lo conferìai dodici apostoli fin dal momento in cui li chiamò al suo seguito: «Gesù chiamò a sé i Dodici e diede loro potere e autorità su tutti i demoni e di curare le malattie» (Lc 9,1 ).
«Allora chiamò i Dodici, ed incominciò a mandarli a due a due e diede loro potere sugli spiriti immondi. E partiti, predicavano che la gente si convertisse, scacciavano molti demoni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano» (Mc 6,7-12).
Importante è quello che si legge nel capitolo 10 di Luca. Lapotestà di esorcizzare non è conferita solo ai dodici apostoli,ma viene estesa anche a semplici discepoli. Queste espressioni aprono il discorso che farò più avanti, sulla possibilità di ritornare oggi a conferire l’Esorcistato anche ai laici, come avveniva nei primi tempi della Chiesa.
«Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: “Signore anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome”. Gesù disse: “Non rallegratevi però perché i demoni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli”» (Lc 10, 1.17.20).
L’esorcismo nella Chiesa primitiva
La storia della Chiesa che nasce dopo l’ascensione di Gesùrisorto e la discesa dello Spirito Santo nel giorno di Pentecoste, è narrata nel libro degli Atti degli apostoli, che nella Bibbia è collocato subito dopo i Vangeli. In questo libro si parlaparecchie volte della lotta degli apostoli contro le forze delmale e contro le varie forme di magia. Qualche citazione:
«Molti miracoli e prodigi avvenivano fra il popolo per opera degli apostoli. Anche la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva, portando malati e persone tormentate da spiriti immondi e tutti venivano guariti» (At 5, 12.16).
«Filippo sceso in una città della Samaria, cominciò a predicare loro il Cristo. E le folle prestavano ascolto unanimi alla parola di Filippo sentendolo parlare e vedendo i miracoli che egli compiva. Da molti indemoniati uscivano spiriti immondi, emettendo alte grida e molti paralitici e storpi furono risanati» (At 8, 5-7)
«Dio intanto operava prodigi non comuni per opera di Paolo, al punto che si mettevano sopra i malati i fazzoletti o grembiuli che erano stati a contatto con lui e le malattie cessavano e gli spiriti cattivi fuggivano» (At 19, 11 -12).
L’esorcismo nei primi secoli
Nei primi secoli del cristianesimo l’uso degli esorcismi fulargamente praticato. La liberazione dalle forze del male eracosì efficace per la diffusione del Vangelo che nel III secolo fuistituito l’ordine dell’Esorcistato. Qualche testimonianza in ordine di tempo:
– San Giustino, filosofo e apologeta, che subì il martirio a Roma nel 165, nel suo libro Apologia scriveva:
«Numerosi indemoniati in ogni parte del mondo e della vostra città, che non furono guariti da tutti gli altri esorcisti, incantatori e fattucchieri, li guarirono e anche ora li guariscono molti dei nostri cristiani, facendo scongiuri nel nome di Gesù Cristo» (Apologia, II, 6).
– Papa Cornelio, morto martire nel 253 durante la persecuzione di Decio, in una lettera scritta al vescovo Fabio di Antiochia nel 251, dopo dettagliate informazioni sul numero deipresbiteri, diaconi e accoliti della chiesa di Roma, parla anche degli esorcisti come di una «classe speciale».
– Tertulliano, scrittore ecclesiastico di Cartagine morto nel240, nel libro Apologia, al capitolo 13, attesta l’uso dell’esorcismo, così come il suo concittadino san Cipriano, vescovo diCartagine, martirizzato nel 258, nello scritto: «contro Demetrio» (XIV, 5).
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Come si vede, la Chiesa dei primi secoli, che viveva nell’umiltà delle catacombe ed era molto vicina alla Croce diCristo per il sangue dei suoi martiri, non aveva il sacro pudoredi nascondere il fatto che satana colpiva i credenti in Cristo,come fa invece la Chiesa di oggi.
L’esorcismo nella Chiesa di oggi
DOMANDA
Quale è oggi la posizione della Chiesa nei confronti dell’esorcismo?
Sembra che non ci sia un orientamento preciso: molti, anche fra i teologi, non credono che satana esista, altri pur ammettendone l’esistenza, non credono che abbia il potere di disturbare gli uomini. Voi esorcisti siete un gruppo sparuto e insignificante. Sembra che coltivate un hobby personale, più che un ministero della Chiesa. Esiste una posizione ufficiale e sicura su questo argomento?
R. – La risposta la affido a quattro date importanti, che rientrano tutte entro l’ultimo decennio e documentano quindiprese di posizioni di sicura attualità.
Prima data: 25 gennaio 1983
Le leggi universali che regolano la vita della Chiesa cattolica diffusa in tutto il mondo sono contenute in un libro chiamato: Codice di diritto canonico.
Le grandi innovazioni del Concilio Ecumenico Vaticano II,terminato nel 1965, ne hanno imposto la revisione. Perciò,dopo anni di approfondimento, il 25 gennaio 1983 è statopubblicato il nuovo Codice che sancisce le innovazioni deldopo Concilio.
Riguardo agli esorcismi, il canone 1172 dice: «Nessuno può proferire legittimamente esorcismi sugli ossessi, se non ne ha ottenuto dall’Ordinario del luogo peculiare ed espressa licenza».
Dunque gli esorcismi si fanno ancora, ma possono farli soltanto sacerdoti incaricati dal Vescovo, come del resto stabiliva il vecchio Codice.
Il governo della Chiesa viene assicurato dalla curia Vaticana che è formata da dicasteri che sono simili ai ministeri deigoverni civili.
In rapporto al Canone 1172 sopra citato, due tra i più importanti dicasteri hanno emanato decreti di conferma e precisazione.
Seconda data: 29 settembre 1985
II cardinale Joseph Ratzinger, prefetto del dicastero dellaSacra Congregazione per la Dottrina della fede, ha emesso undecreto indirizzato a tutti i vescovi della Chiesa con normeper il corretto uso di quanto dispone il nuovo Codice.
Terza data: 4 giugno 1990
Le formule con cui oggi si fanno gli esorcismi sono contenute nel Titolo XII del Rituale romano, pubblicato nel 1952.Essendo formule antiche anche nel linguaggio, si è perciò ravvisata la necessità di un aggiornamento.
Il 4 giugno 1990, il cardinale Eduardo Martinez, prefettodel dicastero della Sacra Congregazione del Culto e dei Sacramenti, ha sottoposto all’attenzione dei vescovi un nuovoformulario. Entro due anni i vescovi debbono inviare le loroosservazioni, dopo di che verrà redatta la nuova formula definitiva che dovranno usare tutti gli esorcisti.
Quarta data: 7 aprile 1990
La rivista L’Europeo pubblica un’importante notizia. È il noto esorcista romano don Gabriele Amorth a rivelare al settimanale che il Pontefice in Vaticano aveva fatto almeno duevolte gli esorcismi.
Riguardo a ciò la rivista da le seguenti precisazioni:
«Gli episodi sono noti ai membri della famiglia pontificia e ad alcuni esponenti della Segreteria di Stato. “Il fatto che il Papa abbia esorcizzato”, sostengono in Vaticano, “ non deve meravigliare perché egli ha compiuto un gesto che spetta a ogni vescovo cattolico. È notorio che Karol Wojtyla, già da arcivescovo e da cardinale, esorcizzava”» («L’Europeo», 7 aprile 1990, p. 39).
Dunque il Papa è un esperto esorcista e, se fra le tante umiliazioni che noi esorcisti dobbiamo accettare a causa di questoministero ci è consentito un momento di giustificato orgoglio,possiamo dire di avere un illustrissimo collega in Vaticano.
Da riservate indiscrezioni, sembra che il Papa, preoccupatoper gli atteggiamenti negativi, a lui noti, di molti vescovi italiani, abbia voluto questa rivelazione del suo operato come unmessaggio discreto e indiretto ai pastori della Chiesa italiana,perché abbiano maggiore comprensione verso le persone colpite dalle forze del male. Quello che non è dato sapere, è se ilPapa che viene da così lontano, conosca il proverbio italianoche dice: «Non c’è peggior sordo di chi non vuoi sentire».
Non è facile poter contare i numerosi insegnamenti, espressi con estrema chiarezza da questo Pontefice sull’esistenza el’opera di satana.
Scelgo fra tutti, quello pronunciato il 24 maggio 1987 nelfamoso santuario di S. Michele Arcangelo a Monte S. Angeloin Puglia, dove si recò in pellegrinaggio anche san Francesco:
«Questa lotta contro il Demonio, che contraddistingue la figura dell’Arcangelo Michele, è attuale anche oggi, perché il Demonio è tuttora vivo ed operante nel mondo. Infatti il male che è in esso, il disordine che si riscontra nella società, l’incoerenza dell’uomo, la frattura interiore della quale è vittima, non sono solo le conseguenze del peccato originale, ma anche effetto dell’azione infestatrice ed oscura di Satana, di questo insidiatore dell’equilibrio morale dell’uomo, che san Paolo non esita a chiamare “il dio di questo mondo”, in quanto si manifesta come astuto incantatore, che sa insinuarsi nel gioco del nostro operare per introdurvi deviazioni tanto nocive, quanto all’apparenza conformi alle nostre istintive aspirazioni.
Per questo l’Apostolo delle Genti mette i cristiani in guardia dalle insidie del Demonio e dei suoi innumerevoli satelliti, quando esorta, gli abitanti di Efeso a rivestirsi “dell’armatura di Dio per poter affrontare le insidie del Diavolo, poiché la nostra lotta non è soltanto col sangue e con la carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i Dominatori delle tenebre, contro gli spiriti maligni dell’aria” (Ef 6, 11-12)».
Va ricordata a questo punto la singolare vicenda di Paolo VI.
Nella spensierata letizia del dopo Concilio, sembrò superato per sempre l’antico incubo di questi esseri perversi, emergenti dallo sconfinato braciere di fuoco, volgarmente denominato inferno. Euforica soddisfazione tra i teologi, sempre all’avanguardia in questa nobile battaglia: ormai è certo, il mitodell’esistenza di satana è finito.
Invece, sette anni dopo la fine del Concilio, esattamente ilmercoledì 15 novembre 1972, Paolo VI nel discorso in piazzaS. Pietro, dedicò tutta la sua allocuzione a una improvvisa einaspettata conferma dell’esistenza degli spiriti del male.
Di quel discorso riporto due brevi e significativi brani: «Quali sono oggi i bisogni maggiori della Chiesa? Non vi stupisca come semplicistica, o addirittura come superstiziosa e irreale la nostra risposta: uno dei bisogni maggiori è la difesa da quel male, che chiamiamo il Demonio».
«Il male non è soltanto una deficienza, ma una efficienza, un essere vivo, spirituale pervertito e pervertitore. Terribile realtà: misteriosa e paurosa. Esce dal quadro dell’insegnamento biblico ed ecclesiastico chi si rifiuta di riconoscerla esistente».
Fu un fulmine a ciel sereno. Irritazione e derisione sui mezzi di comunicazione da parte dei bacchettoni del laicismo italiano. Sconcerto e perplessità nei credenti.
Nacque in quel giorno la Chiesa del «pudore» di cui hoparlato all’inizio. Se il Papa lo dice, sarà pure vero, ma adesso, dopo la benefica ventata del Concilio, possiamo tornarea essere considerati uomini del medioevo? E allora, anche se il diavolo c’è, evitiamo di parlarne, facciamo conto che nonci sia.
Chi scrive ha potuto fornire la data precisa della nascitadell’era del «pudore», ma non può prevedere quando finirà.
Ai posteri l’ardua sentenza!
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Dunque, «medioevo» o «non medioevo», per chi vuol capire, la Chiesa ai nostri giorni ha una posizione chiara e ufficiale su questo problema.
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