IL SEGRETO AMMIRABILE DEL SANTO ROSARIO
Di SAN LUIGI M. GRIGNON DA MONTFORT Felice chi recita la preghiera insegnata dal Signore; meditando attentamente ogni parola, vi troverà tutto ciò di cui ha bisogno e tutto quanto può desiderare. Con quest’ammirabile preghiera prima di tutto ci cattiviamo il cuore di Dio invocandolo col dolce nome di Padre.Padre nostro: il più tenero dei padri, onnipotente nella creazione, ammirabile nel conservarla, som-mamente amabile nella sua Provvidenza e infinitamente buono nell’opera della Redenzione. Dio è nostro Padre! ma allora noi siamo tutti fratelli, il cielo è nostra patria e nostra eredità. Non basta, forse, questo per ispirarci l’amore di Dio, l’amore per il prossimo, il distacco da tutte le cose della terra?Amiamo, dunque, un tale padre e ripetiamogli mille volte: Padre nostro che sei nei cieli: tu che riempi la terra e il cielo con l’immensità della tua essenza e dappertutto sei presente; tu che sei nei Santi con la tua gloria, nei dannati con la tua giustizia, nei giusti con la tua grazia, nei peccatori con la tua pazienza sopportatrice, fa’ che ci ricordiamo sempre della nostra celeste origine, che viviamo come veri tuoi figli e che tendiamo sempre verso Te solo con tutto l’ardore dei nostri desideri.Sia santificato il tuo nome! Il nome del Signore è santo e terribile – dice il re-profeta – ed il cielo risuona delle lodi incessanti dei serafini alla santità del Signore Dio degli eserciti – esclama Isaia. Con queste parole chiediamo che tutta la terra conosca e adori gli attributi di Dio tanto grande e santo; che Egli sia conosciuto, amato, adorato dai pagani, dai turchi, dagli ebrei, dai barbari e da tutti gli infedeli; che tutti gli uomini lo servano e lo glorifichino con fede viva. con ferma speranza, con ardente carità, rinunciando ad ogni errore: in una parola, che tutti gli uomini siano santi perché Santo è Egli medesimo.Venga il tuo regno. Regna, cioè, o Signore, nelle nostre anime con la tua grazia in questa vita affinché meritiamo di regnare con Te dopo la morte, nel tuo regno che è la suprema felicità che noi crediamo, speriamo ed attendiamo, felicità che la bontà del Padre ci ha promesso, che i meriti del Figlio ci hanno acquistato e che i lumi dello Spirito Santo ci rivelano.La tua volontà sia fatta sulla terra come in cielo. Nulla certamente sfugge alle disposizioni della divina Provvidenza che ha tutto previsto e tutto disposto ancor prima che qualcosa accada. Nessun ostacolo, può deviarla dal fine che si è prefisso; e perciò, quando chiediamo a Dio che si compia la sua volontà non temiamo – dice Tertulliano – che qualcuno possa efficacemente opporsi all’attuazione dei suoi disegni, ma acconsentiamo umilmente a tutto quanto gli è piaciuto di ordinare a nostro riguardo e ci dichiariamo disposti a compiere sempre e in ogni cosa la sua santissima volontà, a noi nota nei comandamenti, conla stessa prontezza, amore e costanza con cui gli Angeli e i Santi obbediscono in cielo.Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Il Signore Gesù ci insegna a chiedere a Dio il necessario alla vita del corpo e dell’anima; con queste parole confessiamo umilmente la nostra miseria e rendiamo omaggio alla Provvidenza dichiarando che aspettiamo dalla sua bontà tutti i beni temporali. Con la parola « pane » chiediamo a Dio lo stretto necessario per la vita; il superfluo ne è escluso. Questo pane lo chiediamo per oggi, cioè limitiamo al giorno presente ogni nostra sollecitudine fiduciosi nella Provvidenza per l’indomani. Ancora: chiedendo il pane di ogni giorno ammettiamo che i nostri bisogni rinascono continuamente e proclamiamo il nostro incessante bisogno della protezione e del soccorso di Dio.Perdona a noi le offese come noi le perdoniamo a chi ci ha offesi. I nostri peccati -dicono Sant’Agostino e Tertulliano- sono debiti contratti con Dio, debiti dei quali la sua giustizia esige il saldo sino all’ultimo centesimo. E noi tutti abbiamo di questi tristi debiti! Però, nonostante le numerose nostre colpe, accostiamoci a lui con fiducia e diciamogli con sincero pentimento: Padre nostro che sei nei cieli, perdona i peccati del nostro cuore e della nostra bocca, i peccati di azione e di omissione che ci rendono assai colpevoli agli occhi della tua giustizia; sì, perdonali perché anche noi, figli di un Padre clemente e misericordioso, perdoniamo per obbedienza e per carità a coloro che ci hanno offeso.E non permettereche per la nostra infedeltà alle tue grazie noi soccombiamo alle tentazioni del mondo e della carne, ma liberaci dal male che è il peccato, dal male della pena temporale e della pena eterna da noi meritata. Amen! Espressione molto consolante – dice san Girolamo -; è come il sigillo posto da Dio alla conclusione delle nostre domande per assicurarci che ci ha esauditi; sì, l’avete ottenuto. È il senso della parola Amen.
RICHIESTA DI PREGHIERE