MARIA, PIENA DI GRAZIA

Il Cuore di nostra Madre Maria

fu colmato di Grazie dallo Spirito Santo

Dice il Signore: “Non c’è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia frutti buoni. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza del cuore”.

Mediante questo duplice paragone –quello dell’albero, che se è buono dà buoni frutti, e quello dell’uomo che parla di ciò che ha nel suo cuore– Gesù ci insegna che la santità non si può dissimulare, né può essere sostituita da null’altro: si dà quel che si ha. E commenta san Beda: “Il tesoro del cuore è come la radice dell’albero. La persona che ha un tesoro di pazienza e di carità nel cuore produce frutti eccellenti: ama il prossimo e riveste le altre qualità che Gesù insegna; ama i nemici, fa il bene a chi lo odia, benedice chi lo maledice, prega per chi lo calunnia. Ma la persona che ha nel cuore un fondo di malvagità fa l’esatto opposto: odia i suoi amici, parla male di chi gli vuol bene, e tutte le altre cose condannate dal Signore”.

Il cuore di nostra Madre santa Maria fu colmato di grazie dallo Spirito Santo. Eccetto Cristo, mai ci fu né ci sarà mai un albero di ceppo eccellente come la vita della Vergine. Tutte le grazie ci sono giunte e tuttora ci giungono per suo tramite; soprattutto ci è arrivato Gesù stesso, “frutto benedetto” del grembo purissimo di santa Maria. Dalle sue labbra sono sgorgate le più belle lodi a Dio, le più gradite le più colme di tenerezza. Da Lei gli uomini hanno ricevuto il consiglio migliore: “Fate quello che vi dirà”, un’esortazione che ci ripete silenziosamente nell’intimo del cuore.

A Nazaret la Vergine ricevette l’annuncio dell’Angelo che le fece conoscere il progetto che Dio fin da tutta l’eternità aveva nei suoi confronti: farla Madre di suo Figlio, Salvatore del genere umano.

“Il messaggero saluta,infatti, Maria come “piena di Grazia”: la chiama così, come se fosse questo il suo vero nome. Non chiama la sua interlocutrice col nome che le è proprio all’anagrafe terrena: Miryam (Maria), ma con questo nome nuovo: piena di Grazia”

Che cosa significa questo nome? Perché l’arcangelo chiama così la Vergine di Nazaret? […].

Quando leggiamo che il messaggero dice a Maria “piena di Grazia”, il contesto evangelico, in cui confluiscono rivelazioni e promesse antiche, ci lascia capire che qui si tratta di una benedizione singolare tra tutte le “ benedizioni spirituali in Cristo”. Nel mistero di Cristo ella è presente già “prima della creazione del mondo”, come colei che il Padre “ha scelto” come Madre del suo Figlio nell’incarnazione ed insieme al Padre l’ha scelta il Figlio, affidandola eternamente allo Spirito di Santità “. La ragione di questa dignità si fonda sul fatto che la Grazia iniziale di Maria dovette essere tale da disporla a diventare Madre di Dio, realtà che appartiene a un ordine diverso rispetto a quello dei santi e degli angeli. Maria – afferma il Concilio Vaticano II – è “madre del Figlio di Dio, ed è perciò figlia prediletta del Padre e tempio dello Spirito Santo; per il quale dono di Grazia eccezionale precede di gran lunga tutte le altre creature, celesti e terrestri”.

“Tutta la bontà, tutta la leggiadria, tutta la maestà, tutta la bellezza, tutta la Grazia adornano nostra Madre. – Non ti innamora avere una Madre così ?”. 

La pienezza di Grazia di Maria, un immenso regalo per noi.

Essere grati al Signore per questo privilegio mariano

Afferma san Tommaso che il bene di una Grazia è maggiore del bene naturale di tutto l’universo. La minima misura di Grazia santificante racchiusa nell’anima di un bambino dopo il Battesimo vale di più dei beni naturali di tutto l’universo, più di tutta la natura creata, compresi gli angeli. Nella Grazia è presente una partecipazione alla vita intima di Dio superiore anche a tutti i miracoli. Come sarà allora l’anima di Maria, dal momento che Dio l’ha rivestita di ogni dignità possibile e del suo infinito amore?

Dio si compiace in Maria da tutta l’eternità del suo Essere. “Da sempre, in un continuo presente, Dio si compiace nel pensare sua Madre, Figlia e Sposa. Non è casuale né privo di logica che la Chiesa, nella sua liturgia, applichi e abbia applicato alla Madonna parole della Scrittura, il cui diretto significato si riferisce alla Sapienza increrata”. Così leggiamo nel libro dei Proverbi: “ il Signore mi ha creato all’inizio della sua attività, prima di ogni sua opera, fin d’allora. Dall’eternità sono stata costituita, fin dal principio, dagli inizi della terra. Quando non esistevano gli abissi, io fui generata; quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d’acqua; prima che fossero fissate le basi dei monti, prima delle colline, io sono stata generata. Quando ancora non aveva fatto la terra e i campi, né le prime zolle del mondo; quando egli fissava i cieli, io ero là; quando tracciava un cerchio sull’abisso; quando condensava le nubi in alto, quando fissava le sorgenti dell’abisso; quando stabiliva al mare i suoi limiti, sicchè le acque non ne oltrepassassero la spiaggia; quando disponeva le fondamenta della terra, allora io ero con lui come architetto ed ero la sua delizia ogni giorno, mi rallegravo davanti a lui in ogni istante; mi ricreavo sul globo terrestre, ponendo le mie delizie tra i figli dell’uomo. Ora, figli, ascoltatemi: beati quelli che seguono le mie vie!”.

La Vergine è, in modo molto profondo, “trono della Grazia”. A Lei si possono applicare le parole della Lettera agli Ebrei: “accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della Grazia, per ricevere misericordia e trovare Grazia ed essere aiutati al momento opportuno”. Il “ trono” , simbolo d’ autorità, appartiene a Cristo, che è “ Re dei vivi e dei morti”. E’ però un trono di Grazia e di misericordia, che possiamo considerare di Maria – così appare negli antichi testi liturgici -, e dal quale ci giungono tutte le grazie. La protezione di Maria è “come un fiume spirituale che da quasi duemila anni si riversa sugli uomini”. E’ la linfa che non finisce di dare frutti in quest’albero che Dio ha voluto piantare con tanto amore. E’ il tesoro immenso di Maria, da cui i suoi figli traggono continuo beneficio. Come meglio potremmo ottenere la misericordia divina, se non ricorrendo alla Madre di Dio, che è anche Madre nostra?

La pienezza di Grazia con la quale Dio volle colmare la sua anima è un regalo immenso anche per noi. Ringraziamo Dio di averci dato sua Madre per Madre nostra, di averla creata così straordinariamente bella in tutto il suo essere. E il miglior modo di mostrargli la nostra gratitudine, è amarla molto, frequentarla durante la giornata, imparare a imitarla nel suo amore per il Figlio, nella sua piena disponibilità alla volontà di Dio. Le diciamo: “Ave Maria, piena di Grazia…”, e rimaniamo incantati da tanta grandezza, da tanto splendore, come di certo successe all’arcangelo Gabriele quando le si presentò davanti. “ O nome della Madre di Dio! In te ripongo tutto il mio amore!”. 

Corrispondenza fedelissima di Maria a tutte le Grazie

La Vergine ebbe in ogni istante la pienezza di Grazia che le era propria, e che giorno dopo giorno cresceva e aumentava, poiché le grazie e i doni soprannaturali non limitano la capacità di chi li riceve, ma la dilatano e l’allargano per nuove grazie nuovi doni. Quanto più si ama Dio tanto più l’anima diventa capace di amarlo di più e di ricevere più Grazia. Amando si acquistano nuove forze per amare, e chi più ama più vuole e può amare: “La Grazia chiama Grazia”, e la pienezza della Grazia attira una pienezza maggiore.

Il tesoro di grazie che Maria ricevette nell’istante stesso della creazione della sua anima santa fu immenso. In quell’istante già si erano compiute le parole che l’angelo le rivolse il giorno dell’Annunciazione: “Ti saluto, o piena di Grazia”. Maria fin dal principio fu amata da Dio più che tutte le creature; infatti il Signore si compiacque pienamente in Lei e la colmò in modo sovrabbondante di tutte le sue grazie, “più che tutti gli spiriti angelici, più che tutti i santi”.

Molti santi e dottori della Chiesa pensano che la Grazia iniziale di Maria sia stata superiore alla Grazia che tutti i santi insieme raggiunsero alla fine della loro vita. San Tommaso afferma della Vergine che “ha una certa dignità infinita”. Questa Grazia fu donata alla Vergine in ragione della sua Maternità divina.

Inoltre il contatto materno – fisico e spirituale – di Maria con l’Umanità santissima di Cristo costituisce per Lei una fonte continua e inesauribile di Grazia. “Maria è in modo del tutto speciale ed eccezionale unita a Cristo, e parimenti è amata in questo Figlio diletto eternamente, in questo Figlio consustanziale al Padre, nel quale si concentra tutta “la gloria della Grazia”. I frutti di tale relazione materna furono i più grandi, secondo il principio che san Tommaso così esprime: “quanto più un soggetto perfettibile è vicino alla causa della sua perfezione, tanto più ne risente l’influsso”. Nessuna creatura è mai stata più vicina a Dio. Il continuo aumento della pienezza di Grazia di nostra Madre fu più intenso in alcuni momenti precisi della sua vita: nell’Incarnazione, nel Natale, ai piedi della croce a Pentecoste, ogni volta che la Vergine riceveva la sacra Eucaristia…

Alla pienezza di Grazia della Vergine corrispose una pienezza di libertà -si è più liberi quanto più si è santi-, e, di conseguenza, una risposta fedelissima ai doni di Dio, per la quale ottenne un’immensità di meriti. Ricorriamo a Lei ora, noi che siamo figli suoi e che abbiamo tanto bisogno di aiuto.

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