REGINA DI TUTTI I SANTI
1. La Regina degli Angeli e dei Santi ci ripete: Siate Santi! La santità fiorirà in noi in proporzione della devozione alla Madonna; e, viceversa, tutte le defezioni, i raffreddamenti nel fervore, la tiepidezza spirituale sono sintomi di scarsa devozione a Maria.C’è la santità ordinaria, che consiste nel vivere in grazia santificante. La Sacra Scrittura chiama “santi” quei cristiani che vivono senza peccati gravi, ma nella grazia di Dio.C’è la santità straordinaria, che sta nell’evitare anche il peccato veniale e nell’attendere all’acquisto di tutte le virtù cristiane, specialmente nel vivere intensamente la fede, la speranza e la carità ossia l’amore a Dio e al prossimo.2. Tutti sono chiamati da Gesù alla santità straordinaria, sia le persone consacrate come i fedeli laici. Anche i laici sono obbligati a tendere alla santità.S. Pietro afferma: “Diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta, poiché stà scritto: Voi sarete santi perché io sono santo” (1 Pietro 1,14-15).Il Concilio Vaticano II dice anche ai laici: “L’apostolato dei laici dipende dalla loro unione vitale con Cristo” (Lumen g., 4), ossia dall’amare Gesù con tutto il cuore, nutrendo un ardente desiderio della santità, una volontà tenace e un impegno perseverante.Giovanni Paolo II grida: “La santità è una vocazione che riguarda tutti, nessuno escluso” (Esort. Apost. Cristi fideles laici).Lo Spirito Santo ripete a tutti: “Siate santi perche Io, Il Signore vostro Dio, sono santo” (Lev. 19, 2). “Cammina alla mia presenza e sii perfetto” (Gen. 17,1). Quello che Dio vuole (da voi) è che siate santi” (2 Tess. 4, 3). “Questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione” (1 Tess. 4,3 e 7). “Siate irreprensibili e semplici, figli di Dio immacolati in mezzo a una generazione perversa e degenere” (Fil. 2,15).Un obbligo particolare l’hanno le anime consacrate. Ecco le parole forti di Paolo VI ai Sacerdoti, alle Suore e ai Frati dei cinque Continenti: “Costoro sono di fronte a un terribile dilemma: o essere santi, totalmente, senza compromessi, per raggiungere la loro piena dimensione, o ridursi a scherzi, a caricature, a essere malsicuri e abortivi” (il 24 novembre 1969).Purtroppo non pochi Sacerdoti, Suore e Frati sono annoiati, imborghesiti, imbastarditi. Occorre entusiasmo, grande impegno, molta generosità. Chi non vive come santo, vive come insensato.Il B. Idelfonso Schuster, già Card. Arciv. di Milano, pochi giorni prima di morire, così parlò ai seminaristi: “Voi desiderate da me un ricordo. Altro ricordo non ho da darvi che un invito alla santità. La gente pare che non si lasci più convincere dalla nostra predicazione, ma di fronte alla santità ancora crede, ancora si inginocchia e prega”.Pirandello ripeteva: “O si è santi o si è pazzi”.3. E’ per mezzo della Madonna, la Regina di tutti i Santi, che noi ci santifichiamo.S. Massimiliano Kolbe afferma: “Se qualcuno fosse già con un piede nell’inferno, potrà anche divenire grande santo: basta che immediatamente cominci a correggersi, a confidare nell’Immacolata e ad amarla con tutto il suo cuore”.Giovanni Paolo II ha dichiarato: “II Rosario può veramente essere una via semplice e accessibile a tutti verso la santità che è la vocazione di ogni battezzato… Per molti Santi e Beati è stato il Rosario ad offrire un mezzo privilegiato per il loro quotidiano colloquio con il Signore. Il Rosario li ha condotti a una intimità sempre più profonda con Cristo e con la Vergine Santa” (1 Nov. 2003).Di fronte alla dolcissima Mamma Celeste, dobbiamo, con gioia, vivere le nostra infanzia spirituale ossia comportarci come bimbi deboli, bisognosi di tutto. E Maria Santissima ci farà santi. Questo è il più grande segreto della santità. Questa è la strada più diritta, più facile, più breve, più sicura, più perfetta per immergerci nel cuore di Gesù ossia per diventare santi. Questo è “l’ascensore divino”, come lo chiama S. Teresa di Gesù Bambino, che ci solleva in alto, al più alto grado di grazia qui sulla terra e al più alto grado di gloria nel Cielo. Dobbiamo abbandonarci affettuosamente tra le braccia materne di Maria, dobbiamo metterci nelle sue mani verginali, come un violino nelle mani del violinista, perché la nostra vita sia un completo abbandono nel Cuore del suo Figlio Gesù, perché la nostra anima sia un amorevole canto di lode affettuosissimo a Gesù”.EsempioIl ragazzino S. Domenico Savio, molto devoto della Madonna, tanto fedele alla recita giornaliera del Rosario, certamente ha chiesto ripetutamente alla Madonna che l aiutasse a diventare santo. E quando S. Giovanni Bosco dice ai suoi ragazzi: “Vi voglio fare un regalo. Scrivete in un foglio che cosa desiderate che io vi regali”, lui scrisse: “Caro don Bosco, fammi questo regalo: aiutami a diventare santo”. S. Giovanni Bosco rispose: “Per diventare santo si richiede semplicemente questo: amare tanto tanto Gesù, e compiere tutti i propri doveri con grande amore a Gesù e con amore alla Madonna ed essere contenti”.Gli piacque tanto questa risposta: amare Gesù e Maria ed essere contenti e gioiosi. Si impegnò molto a realizzare questo stupendo programma e a 15 anni era già un meraviglioso santo.EsortazioneSiamo devoti alla Madonna. Questa devozione è la dolcezza delle dolcezze, la regina delle virtù, la perfezione dell’amore. E’ il mezzo più facile e più gioioso per diventare santi. E la santità allontana ogni tristezza come afferma Leon Bloy: “Non c’è che una tristezza: quella di non essere santi”. La santità ricolma di una felicità inimmaginabile anche la più grande sofferenza, come dice Igino Giordani: “Non c’è che una gioia: quella di santificarsi”.PropositoInvochiamo la Madonna molto frequentemente, durante la giornata, e nelle notti insonni mediante quelle preghierine che chiamiamo giaculatorie. Sono frecce di ardente amore che partono dal nostro cuore per raggiungere il cuore di Gesù e della nostra Madre Celeste. Qualche esempio? Ecco: “Ave Maria!”; “Rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi!”; “Mammina mia, mi affido a Te!”; “Dolce cuore di Maria, siate la salvezza dell’anima mia!” e tante altre. Ripetiamole, anche soltanto con la mente e col cuore, in casa, per le strade, nell’auto, in bicicletta, durante il lavoro…Le giaculatorie sono un mezzo potentissimo per crescere nell’amore a Gesù e nella devozione alla Madonna.Quindi sono un mezzo sicurissimo e molto facile per diventare santi. Come afferma il Beato Don Alberione: “Chi ama la Madonna si salva; chi l’ama molto si fa santo”. E come conferma S. Luigi di Montfort: “Uniti alla Madonna si fa più progresso in un solo mese che non in molti anni senza di lei”.
RICHIESTA DI PREGHIERE