Giovedì 2 agosto 2018 XVII Settimana del Tempo Ordinario Santa Maria degli Angeli alla Porziuncola Perdono d’Assisi
di
gesuemaria
·
12 Gennaio 2021
- VANGELO (Lc 1,26-33)
Hai trovato Grazia presso Dio. - Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, l’Angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata
Nazaret, a una Vergine, Sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La Vergine
si chiamava Maria. Entrando da Lei, disse: «Ti saluto, o piena di Grazia, il Signore è con
Te». A queste parole Ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.
L’Angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato Grazia presso Dio. Ecco concepirai
un figlio, Lo darai alla luce e Lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo;
il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe
e il suo Regno non avrà fine». Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Questa di oggi è una solennità vissuta con particolare intensità nel mondo francescano ma
non è una festa francescana. È una ricorrenza meravigliosa rivolta all’umanità, riguarda tutti,
soprattutto i peccatori ostinati e quanti, pur pregando, non riescono a rimanere sempre fedeli al
Vangelo.
Gesù anche in questa circostanza non si è dimenticato dei peccatori, di tutti i lontani da Lui,
dei cristiani che trovano molta difficoltà nell’osservare i Comandamenti. Il Signore mostra il
suo Volto mite e amabile, dice a tutti di non temerlo ma di amarlo, perché Egli è buono.
Dice a tutti di cercarlo come se fosse il più importante tesoro, una perla unica e speciale.
D’altronde, cosa non si fa per ottenere quello che piace? Il punto iniziale è questo: Gesù fa
parte dei nostri pensieri? È presente nella giornata che trascorriamo tra impegni e
preoccupazioni? È davvero il Signore della nostra vita e la Persona più prestigiosa?
Dio ha creato l’uomo e la donna e non vuole perderli eternamente, non vuole lasciarli in balia
del male e della corruzione dilagante, così ha concesso a San Francesco d’Assisi una
indulgenza che dimostra il suo infinito Amore anche per i più ribelli peccatori.
Per tutti c’è speranza, questo è il messaggio del «Perdono d’Assisi».
Innanzitutto, vediamo cos’è l’indulgenza.
«I peccati non solo distruggono o feriscono la comunione con Dio, ma compromettono anche
l’equilibrio interiore della persona e il suo ordinato rapporto con le creature. Per un
risanamento totale, non occorrono solo il pentimento e la remissione delle colpe, ma anche una
riparazione del disordine provocato, che di solito continua a sussistere.
In questo impegno di purificazione il penitente non è isolato. Si trova inserito in un mistero
di solidarietà, per cui la santità di Cristo e dei Santi giova anche a lui. Dio gli comunica le
Grazie da altri meritate con l’immenso valore della loro esistenza, per rendere più rapida ed
efficace la sua riparazione.
Nella Chiesa progressivamente è cresciuta la consapevolezza che il potere di legare e
sciogliere, ricevuto dal Signore, include la facoltà di liberare i penitenti anche dei residui
lasciati dai peccati già perdonati, applicando loro i meriti di Cristo e dei Santi, in modo da
ottenere la Grazia di una fervente carità.
I Pastori concedono tale beneficio a chi ha le dovute disposizioni interiori e compie alcuni
atti prescritti. Questo loro intervento nel cammino penitenziale è la concessione
dell’indulgenza» (Catechismo degli adulti, 710).
La storia del «Perdono d’Assisi» è commovente e la sintetizzo.
Nella piccola Chiesa che si trova all’interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli in
Assisi, Frate Francesco in una notte del luglio 1216, mentre se ne stava in ginocchio innanzi al
piccolo altare della Porziuncola, immerso in preghiera, vide all’improvviso uno sfolgorante
chiarore rischiarare le pareti dell’umile Chiesa.
Gli apparvero Gesù e Maria Santissima seduti in trono, circondati da uno stuolo di Angeli. Il
Signore conosceva già i pensieri di Frate Francesco ma lo stesso chiese al suo Servo quale
Grazia desiderasse per il bene degli uomini. Il Santo manifestò il suo grande interesse per la
salvezza eterna di tutti i peccatori e fece una richiesta davvero insolita.
«Poiché è un misero peccatore che Ti parla, o Dio misericordioso, egli Ti domanda pietà
per i suoi fratelli peccatori; e tutti coloro i quali, pentiti, varcheranno le soglie di questo
luogo, abbiano da Te o Signore, che vedi i loro tormenti, il perdono delle colpe commesse».
Chiedeva una speciale indulgenza per tutti i peccatori che si fossero recati in quella Chiesa,
chiedeva un perdono straordinario.
«Quello che tu chiedi, o Frate Francesco, è grande -gli disse il Signore-, ma di maggiori
cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu
domandi al mio Vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza».
Si trattava dell’indulgenza del Perdono. Una richiesta audace di Frate Francesco e una
risposta misericordiosa di Gesù buono.
Dalle parole di Frate Francesco si comprende che pregava giorno e notte per la conversione
dei peccatori e questa sete di salvare le anime è un dono dello Spirito Santo. Come lo hanno
ricevuto altri Santi, uno dei più grandi che conosciamo bene è stato Padre Pio.
Gesù chiese a Frate Francesco la Grazia speciale che desiderava, ma conosceva il cuore del
Poverello e accolse la potentissima richiesta per l’intercessione della Madonna, con la
condizione di rivolgersi al Papa Onorio III come Vicario di Cristo in terra, per richiedere
l’istituzione di tale indulgenza.
Anche se diversi cardinali trovarono eccessiva la richiesta di Frate Francesco, il vero uomo
di Dio Papa Onorio III si commosse e per obbedire a Gesù e per la salvezza delle anime,
concesse l’indulgenza perché essa liberasse «dalla colpa e dalla pena in cielo e in terra, dal
giorno del Battesimo al giorno e all’ora dell’entrata in questa Chiesa».
Nelle parole di Gesù troviamo il suo infinito Amore per ognuno di noi, per tutti i peccatori,
perché ricordiamolo: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati» (Mt 9,12).
Con la concessione di questa meravigliosa indulgenza, il Signore dice a tutti i peccatori di
non temerlo, di recarsi ad Assisi in qualsiasi periodo dell’anno oppure da mezzogiorno dell’1
agosto fino alla mezzanotte del 2 agosto in una Chiesa e, pentiti, chiedere perdono nella
Confessione, compiendo alcuni atti.
Secondo il Manuale delle indulgenze della Chiesa, per ottenere l’indulgenza plenaria un
fedele, completamente distaccato dal peccato anche veniale, deve: - confessarsi, per ottenere il perdono dei peccati;
- fare la Comunione eucaristica, per essere spiritualmente unito a Cristo;
- pregare secondo le intenzioni del Papa, per rafforzare il legame con la Chiesa, recitando un
Padre nostro, Ave Maria e Gloria al Padre; - recitare il Credo e il Padre nostro;
- visitare una Chiesa o oratorio francescano o, in alternativa, una qualsiasi Chiesa
parrocchiale.
La Confessione e la Comunione possono essere fatte anche alcuni giorni prima o dopo le
date previste (nell’arco di una settimana). La visita e la preghiera vanno fatte lo stesso giorno, il
2 agosto. L’indulgenza plenaria può essere richiesta, una volta al giorno, per sé o per i defunti.
Oggi è la più grande occasione per preoccuparsi della propria anima, liberarla dalle cose che
opprimono e iniziare un vero cammino spirituale!
1 Ave Maria per Padre Giulio
P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.
“O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la
missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti,
perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino
da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”.
Atto di consacrazione personale
e di riparazione al Cuore di Gesù
O Cuore dell’amatissimo mio Gesù, Cuore adorabile e degno di tutto il mio amore, io, acceso
dal desiderio di riparare ed espiare le offese sì numerose e tanto gravi a Te fatte, ed anche per
non macchiarmi io stesso, per quanto mi è possibile, della colpa di ingratitudine, Ti offro il mio
cuore con tutti i suoi affetti, anzi Ti do e consacro tutto me stesso.
O Gesù, amore dell’anima mia, spontaneamente io offro al Tuo Cuore tutto il valore
soddisfattorio che potranno avere le preghiere, gli atti di penitenza, di umiltà, di obbedienza e di
ogni altra virtù che farò durante tutta la vita, sino all’ultimo respiro: accettali per quanto sia
poco e assai misero quello che io Ti offro.
Per la Santa Chiesa e per i Sacerdoti
O Gesù mio, ti prego per la Chiesa intera: concedile l’amore e la luce del tuo Spirito, rendi
efficaci le parole dei Sacerdoti, affinché spezzino anche i cuori più induriti e li facciano
ritornare a Te, o Signore.
Signore, dacci Sacerdoti Santi, e Tu stesso conservali nella serenità.
Fa che la potenza della tua Misericordia li accompagni dovunque e li custodisca contro le
insidie che il demonio non cessa di tendere all’anima di ogni Sacerdote. La potenza della tua
Misericordia, o Signore, distrugga tutto ciò che potrebbe offuscare la santità del Sacerdote,
perché Tu sei Onnipotente.
Ti chiedo, Gesù, di benedire con una luce speciale i Sacerdoti dai quali mi confesserò nella
mia vita. Amen.
Consacrazione dell’Italia
O Maria, Madre di Dio e Madre nostra, tu hai sempre guardato all’Italia con quello stesso
occhio di predilezione con cui l’ha guardata il tuo figlio Gesù.
Tu hai voluto questa terra disseminata dei tuoi Santuari.
Te la consegniamo, questa nostra Patria: sia sempre tua e del tuo Figlio; custodiscila.
Sia pura la Fede, siano buoni i costumi, siano ordinate le famiglie, sia cristiana la scuola; e
regni la giusta pace tra tutti.
Che questa Italia continui a svolgere e compia sempre meglio la sua missione: di essere
centro vivo ed operante di civiltà cristiana.
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Gesù. “Dai loro frutti li riconoscerete” (Mt 7,16).
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