Sabato 4 agosto 2018 XVII Settimana del Tempo Ordinari San Giovanni Maria Vianney

  • VANGELO (Mt 14,1-12)
    Erode mandò a decapitare Giovanni e i suoi discepoli andarono a informare Gesù.
  • Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi
    cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare
    prodigi!». Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in
    prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti gli diceva: «Non ti
    è lecito tenerla con te!». Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo
    considerava un Profeta. Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in
    pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse
    chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il
    Battista». Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le venisse
    data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne portata su un vassoio, fu
    data alla fanciulla e lei la portò a sua madre. I suoi discepoli si presentarono a prendere il
    cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesù. Parola del Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    La figura del Santo Curato d’Ars è incantevole, la sua storia mostra come la mano di Dio
    accompagna i cristiani docili lì dove vuole farli realizzare. Mai il giovane Giovanni Vianney
    avrebbe immaginato di diventare Sacerdote, innanzitutto per la mancanza di studi, era
    analfabeta fino quasi alla maggiore età.
    Furono diverse circostanze che il Signore sa far coincidere perfettamente ad infondergli
    inizialmente il desiderio del sacerdozio, poi l’incontro con un parroco santo che si prese cura di
    lui e lo fece studiare, riuscendo il giovane Giovanni ad imparare l’indispensabile.
    Per arrivare al sacerdozio occorreva molta più preparazione, studi impegnativi che il giovane
    non riusciva a completare e quando il parroco lo segnalò al Vescovo, questi rispose che non si
    poteva ordinare Sacerdote un uomo incolto. Occorrevano maggiori studi e Giovanni si impegnò
    molto, avrà fatto sudare anche il suo Angelo Custode…
    Dopo anni di ripetuti tentativi, quando non appariva possibile l’ordinazione sacerdotale del
    buon Giovanni, nel parroco sconsolato era vivo il forte incoraggiamento e l’aiuto nelle
    spiegazioni teologiche ma non riusciva a risolvere nulla.
    Nel momento opportuno lo Spirito Santo illuminò il parroco di recarsi dal Vescovo per
    perorare nuovamente la causa di Giovanni, per dirgli una cosa che il Prelato doveva discernere
    bene prima di ripetere il suo no al sacerdozio.
    Il parroco gli disse con trepidazione e intensa speranza: «Giovanni Vianney non sarà un
    grande predicatore ma di sicuro un santo Sacerdote. Recita il Santo Rosario con un amore
    quasi angelico. Farà molto bene alle anime».
    A queste parole il Vescovo rimase pensieroso e lo Spirito di Dio lo illuminò, gli fece capire
    la Volontà Divina e si rese conto che se lo inviava nel paesino più piccolo e sperduto tra i monti
    della diocesi non avrebbe causato alcun problema e avrebbe portato sicuramente frutti spirituali.
    Il Vescovo si convinse e ordinò Sacerdote Giovanni Vianney, destinandolo in un paesino di
    trecento abitanti, davvero isolato, quasi irraggiungibile e senza parroco da diversi decenni.
    Subito dopo il nuovo Curato d’Ars prese possesso della fatiscente Chiesa e prima la pulì, poi
    dopo la celebrazione della Santa Messa, si pose dinanzi al Tabernacolo a ringraziare Gesù
    Cristo. L’Eucaristia divenne il centro della sua vita.
    Nessuno dei paesani andava in Chiesa, nessuno quindi partecipava alla Santa Messa.
    Cosa fece il nuovo Curato d’Ars per cercare di riportare i parrocchiani in Chiesa?
    Forse organizzò feste e festini?
    Oppure offriva l’aperitivo al termine della Santa Messa come fa qualche parroco italiano, che
    ha l’intento di farsi acclamare dai fedeli benestanti della sua parrocchia?
    O modificò il Vangelo introducendo dottrine favorevoli all’uomo e contrarie alla morale,
    come numerosi sacerdoti usano fare?
    Il parroco Giovanni Vianney iniziò una vita penitenziale eroica, pregava di continuo e
    rimaneva per lunghe ore dinanzi all’Eucaristia.
    Visse come meglio poteva il suo sacerdozio, si donò interamente alla sua missione
    sacerdotale e i frutti furono incommensurabili.
    Egli pregava già con la sua vita donata interamente a Gesù, oltre a voler dare massima gloria
    a Dio, la sua grande preoccupazione era quella di salvare i peccatori. Per la conversione di essi
    compiva sacrifici indicibili, dormiva poco e non pensava minimamente a nessun divertimento.
    D’altronde, chi accoglie la chiamata al sacerdozio, non sa che questa missione è
    esclusiva e deve dedicarsi anima e corpo al compito unico e sacro di compiere interamente
    la Volontà di Dio? Non deve forse abbandonare ogni forma di diletto umano per pensare
    esclusivamente alle cose di Dio?
    L’incolto Curato Giovanni Vianney divenne una persona speciale per gli abitanti di Ars,
    cresciuti senza cultura religiosa, tutti i paesani cominciarono a frequentare la Santa Messa
    domenicale e presto si diffuse la voce in tutta la Francia, ed andavano ogni anno milioni di
    francesi a confessarsi con l’uomo Santo e a partecipare alla Santa Messa.
    Il Santo Curato d’Ars ricevette carismi particolari, paragonabili a quelli di Padre Pio. La
    Chiesa ha riconosciuto la vita eroica del più mite parroco della storia e lo ha eletto Patrono di
    tutti i parroci del mondo.
    Questo ci insegna che Gesù cerca il nostro amore, ci vuole santi interiormente, vuole vivere e
    crescere in noi per noi diventare come Lui.
    1 Ave Maria per Padre Giulio
    P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.
    “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la
    missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti,
    perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino
    da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”.
    Atto di consacrazione personale
    e di riparazione al Cuore di Gesù
    O Cuore dell’amatissimo mio Gesù, Cuore adorabile e degno di tutto il mio amore, io, acceso
    dal desiderio di riparare ed espiare le offese sì numerose e tanto gravi a Te fatte, ed anche per
    non macchiarmi io stesso, per quanto mi è possibile, della colpa di ingratitudine, Ti offro il mio
    cuore con tutti i suoi affetti, anzi Ti do e consacro tutto me stesso.
    O Gesù, amore dell’anima mia, spontaneamente io offro al Tuo Cuore tutto il valore
    soddisfattorio che potranno avere le preghiere, gli atti di penitenza, di umiltà, di obbedienza e di
    ogni altra virtù che farò durante tutta la vita, sino all’ultimo respiro: accettali per quanto sia
    poco e assai misero quello che io Ti offro.
    Per la Santa Chiesa e per i Sacerdoti
    O Gesù mio, ti prego per la Chiesa intera: concedile l’amore e la luce del tuo Spirito, rendi
    efficaci le parole dei Sacerdoti, affinché spezzino anche i cuori più induriti e li facciano
    ritornare a Te, o Signore.
    Signore, dacci Sacerdoti Santi, e Tu stesso conservali nella serenità.
    Fa che la potenza della tua Misericordia li accompagni dovunque e li custodisca contro le
    insidie che il demonio non cessa di tendere all’anima di ogni Sacerdote. La potenza della tua
    Misericordia, o Signore, distrugga tutto ciò che potrebbe offuscare la santità del Sacerdote,
    perché Tu sei Onnipotente.
    Ti chiedo, Gesù, di benedire con una luce speciale i Sacerdoti dai quali mi confesserò nella
    mia vita. Amen.
    Consacrazione dell’Italia
    O Maria, Madre di Dio e Madre nostra, tu hai sempre guardato all’Italia con quello stesso
    occhio di predilezione con cui l’ha guardata il tuo figlio Gesù.
    Tu hai voluto questa terra disseminata dei tuoi Santuari.
    Te la consegniamo, questa nostra Patria: sia sempre tua e del tuo Figlio; custodiscila.
    Sia pura la Fede, siano buoni i costumi, siano ordinate le famiglie, sia cristiana la scuola; e
    regni la giusta pace tra tutti.
    Che questa Italia continui a svolgere e compia sempre meglio la sua missione: di essere
    centro vivo ed operante di civiltà cristiana.
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    Gesù. “Dai loro frutti li riconoscerete” (Mt 7,16)

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