Sabato 7 marzo 2015 II Settimana di Quaresima
di
gesuemaria
·
12 Gennaio 2021
- VANGELO (Lc 15,1-3.11-32)
Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita. - Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo
aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed
egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per
un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti
salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami
come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe
compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il
Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era
perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno,
quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto
sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo
padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un
capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze
con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e
tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato
in vita, era perduto ed è stato ritrovato”». Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Un’altra parabola ci presenta oggi la liturgia, qui si fa riferimento anche alla morte. “Questo tuo fratello era
morto ed è tornato in vita”. Non possiamo dire lo stesso dei cristiani che vengono martirizzati in Iraq, ed è
grande l’angoscia che colpisce soprattutto i credenti. Se questi fratelli martiri entrano in un’altra vita, quella vera del Cielo, non è umano quanto sta avvenendo di gravissimo in Iraq e con i potenti del mondo che continuano
ad osservare in silenzio.
È una buona occasione per le organizzazioni segrete che vogliono distruggere il Cristianesimo l’azione
dell’Isis contro i cristiani, infatti i terroristi musulmani pretendono la conversione di massa all’islamismo o
la morte di tutti i cristiani. Il silenzio dei potenti è un tacito assenso a questa tragedia che ha visto finora la
morte di migliaia di seguaci di Gesù Cristo.
Uccisi nei modi più orrendi, anche i bambini vengono quasi squartati dai sanguinari terroristi musulmani,
colmi di odio satanico per i cristiani. La nostra preghiera deve essere forte, costante e potente, non lasciamo soli questi coraggiosi cristiani e chiediamo per tutti l’intervento del Signore e la potentissima protezione
dell’Immacolata.
Sempre i terroristi musulmani sono entrati in Libia e stanno occupando grandi città anche per favorire la fuga dei libanesi verso l’Europa, ma tappa obbligata è l’Italia. Sono un milione i migranti pronti a invadere l’Italia, l’allarme lo ha lanciato Fabrice Leggeri, direttore di Frontex. Il nostro ministro degli esteri Paolo Gentiloni
ha risposto: “Non serve sollevare allarmi e allarmismi”. Forse li solleverà quando gli immigrati invaderanno in
massa l’Italia? Dobbiamo solo aspettare?
Ho già scritto che gli immigrati vanno aiutati e non discriminati e che tra loro ci sono molti -e forse la maggioranza- di persone che cercano di migliorare la loro condizione di vita, cercando un lavoro e una buona sistemazione in Europa. Ma in mezzo a loro ci sono pure migliaia di terroristi musulmani che arrivano in Italia e
riescono a nascondersi nei covi dei loro complici.
È una grande tragedia umanitaria vedere centinaia di migliaia di immigrati attraversare il mare in tempesta,
azzardano viaggi proibitivi con queste condizioni climatiche spaventose. Sono pure costretti a partire anticipan-
do i tempi, perché i terroristi hanno premura di arrivare in Italia infiltrati tra i buoni e preparare attentati in Europa.
Lo scorso anno sono entrati in Italia 200 mila immigrati, della maggioranza non si conosce il nome né la residenza perché riescono a fuggire anche dai centri di accoglienza, mentre tra breve si preparano incalcolabili
sbarchi di migranti e non abbiamo le strutture per accoglierli.
I politici italiani stranamente non fanno nulla per fermare le partenze in Libia e si rimane amareggiati nel
vedere questi politici benestanti e solenni, indifferenti verso questo dramma umanitario.
A questo si aggiunge la beffa dell’accoglienza degli immigrati negli alberghi, lo Stato italiano paga per ognuno anche 70 euro, ma la cifra media dovrebbe scendere di diverse decine di euro. Sono contento per
l’ospitalità data agli immigrati, ma per quanto tempo potranno rimanerci? Non è un’illusione momentanea che
li farà soffrire quando lasceranno quelle strutture? E gli italiani poveri che non riescono a mangiare?
Sono molti i politici di ogni estrazione che agiscono senza Dio, decidono senza amore per la persona,
ignorano la morale!
Mai come oggi prevale nella politica la strategia ampia e anticristiana degli incappucciati, per questo sono
molti a dirigersi verso gli stessi interessi e a promuovere esclusivamente i loro progetti. Non di vita, non di verità, non di bene comune. Solo l’intervento di Gesù potrà sollevare dalle poltrone parlamentari quanti non operano per il bene comune.
Preghiamo ogni giorno per l’Italia, chiediamo alla Madonna di salvare l’Italia da ogni pericolo di
guerra e di invasione!
Ieri abbiamo sentito che una violenta bufera ha colpito parte dell’Italia, anche se non colpevolizzo satana di
ogni disgrazia, quello che è successo a Forte dei Marmi fa riflettere. Questa è una cittadina frequentata dai ricchi o da presunti tali che comunque sono amici della gente che ama apparire e vive di esteriorità. È uno dei luoghi italiani più adatto all’alta società, valutata in soldi e non in morale.
Non sto qui a condannare i turisti che vanno, vi si recano anche molte persone perbene che amano il lusso e
lo sfarzo senza dare scandali.
Forte dei Marmi fa parte della Versilia, la quale è la parte della Toscana nord-occidentale, all’interno della
provincia di Lucca, compresa nei territori dei comuni di Pietrasanta, Forte dei Marmi, Seravezza e Stazzema.
La riviera costiera ha una forte vocazione turistica con una immensa spiaggia dorata ed una vivace attività
mondana. Qui infatti sono numerosi i locali notturni e le discoteche storiche che si affacciano direttamente sul
mare.
Ieri un vento a 140 km orari ha sradicato 1000 alberi secolari, maestosi e adornanti, sistemati in tutta la cittadina rimasta distrutta, perché gli alberi pesantissimi si sono abbattuti sulle case, macchine e altro. Perché proprio Forte dei Marmi e non una zona vicina?
Non pensiamo a satana, pensiamo che è stata permissione di Dio per tutta l’immoralità e la vergognosa perversione che vivono anche i giovani, frequentatori delle discoteche e di altri luoghi salottieri.
Introduco alcune parole di Gesù che sono l’argomento del Vangelo di oggi: “Un uomo aveva due figli”. Abbiamo letto la parabola e ci accorgiamo che le conseguenze del peccato nell’anima sono tremende, fino ad oscurare l’intelletto e far dimenticare ogni riconoscenza e amore. Il figlio più piccolo dimenticò tutto il bene ricevuto dal padre e lo abbandonò.
Molti cristiani dimenticano con facilità le Grazie e gli aiuti ricevuti da Gesù e dalla Madonna, Li abbandonano e adorano gli idoli.
Tutti siamo il figliol prodigo, nel senso che abbiamo tutti la possibilità di ritornare a Dio dopo avere dilapidato ogni suo dono e Grazia. Per farlo dobbiamo valutare il peccato come massima tragedia dell’uomo. Se non
c’è questa consapevolezza rimane difficile convertirsi sul serio e iniziare una nuova vita con Gesù.
Non bisogna pensare che avviene in pochi minuti la conversione e la convinzione della tragedia del peccato,
è un cammino di Fede. Occorre pazienza se si continua a peccare, ma risolutezza nella lotta, bisogna proporsi
una maggiore vigilanza e la pratica della virtù opposta.
Ognuno di noi rispecchia uno dei due figli della parabola, ma tutti possiamo essere il figliol prodigo
che rinasce a vita nuova.
1 Ave Maria per Padre Giulio
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