Domenica 7 giugno 2020 SANTISSIMA TRINITÀ

  • VANGELO (Gv 3,16-18)
    Dio ha mandato il Figlio suo perché il mondo sia salvato per mezzo di Lui.
  • Dal Vangelo secondo Giovanni
    In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo: «Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo
    Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha
    mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di
    Lui. Chi crede in Lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha
    creduto nel Nome dell’unigenito Figlio di Dio». Parola del Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    Appare abbastanza evidente la Volontà di Gesù espressa ripetutamente, anche poco prima di
    ascendere al Cielo, di annunciare il Vangelo in ogni parte del mondo, ad ogni uomo.
    D’altronde, perché si è sacrificato per tre anni nell’annunciare il Vangelo o per quale ragione il
    Figlio di Dio si è incarnato se non per far conoscere agli uomini di tutti i tempi qual è la vera
    Via per conoscere il Padre e ottenere la vita eterna?
    Il comando dato da Gesù ai suoi Consacrati di annunciare ovunque il Vangelo, oggi non
    viene osservato da numerosi Prelati con motivazioni risibili e con alleanze contraddittorie
    di eretici che hanno sempre combattuto il Cristianesimo.
    Nel mondo in larghissima parte è assente l’amore a Gesù per la terribile opposizione
    organizzata dagli ebrei dopo la Risurrezione da morte dell’Uomo che davanti a tutti era stato
    crocifisso e posto in un sepolcro, poi trovato vuoto nonostante le guardie appostate davanti.
    Agli ebrei si unirono tutti i nemici del Bene e l’opposizione che si è creata oggi attorno a
    Gesù Cristo è estesa nei luoghi più insospettabili. Opposizione presente all’interno della sua
    Chiesa e ne vediamo le disgraziate contraddizioni, gli scandali pubblici, la piena disobbedienza
    al Vangelo.
    L’Amore autentico è legato alla Verità, altrimenti qualsiasi amore si può scambiare per
    buono. Hitler nutriva un grande amore per la razza ariana ma fece uccidere oltre cinque milioni
    di persone. C’è allora un amore che produce effetti cattivi e immorali.
    Gesù dona il suo Amore ai cristiani che Lo richiedono e li invia «spiritualmente» in ogni
    parte del mondo ad annunciare il Vangelo, azione possibile appunto per quanti pregano nelle
    loro case o conventi o monasteri e pregano con Fede, chiedono la conversione dei peccatori del
    mondo.
    Gesù inoltre invia molti coraggiosi missionari ma negli ultimi decenni si è quasi spenta la
    forza apostolica di annunciare Lui, il Risorto. Il fervore diminuisce come la Fede o scade
    perché aumenta l’inaudita crisi all’interno della Chiesa.
    Sotto gli occhi della platea mondiale hanno già cominciato a presentare un falso Cristo e una
    falsa Chiesa, questo vuol dire che molti non predicano né parlano del Cristo del Vangelo, quello
    che la Sacra Tradizione ha tramandato santamente ai cattolici. Inoltre, la gerarchia segue la
    dottrina protestante e presenta al mondo una nuova chiesa, non più quella Divina.
    È abbastanza semplice accorgersi delle incalcolabili contraddizioni e iniziative eretiche
    che caratterizzano l’operato di numerosi Prelati.
    Uno su tanti esempi. Oggi per noi cristiani è tempo di meditazione della Santissima Trinità,
    un mistero di Fede da noi accolto ma odiato dai musulmani, eppure la gerarchia si è alleata con
    gli Imam musulmani ed è stato firmato il documento che preannuncia scenari futuri che la
    nostra Chiesa non può accettare perché eretici e la piena fedeltà a Dio è stata ampiamente
    dimostrata da Papa Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI.
    È un grave tradimento dialogare con i musulmani escludendo Gesù Cristo, c’è quindi
    un altro piano che persegue questa gerarchia, non più in linea con la Sacra Tradizione dei
    Papi passati. È impossibile il dialogo con i musulmani per numerosi ragioni e se è questa
    gerarchia a promettere l’esclusione dei misteri fondamentali della nostra Fede
    bimillenaria, molto presto la Chiesa arriverà al più grande scisma della storia cristiana.
    La Santissima Trinità rivelata da Gesù è un mistero davvero impenetrabile, tutti i misteri non
    possono essere compresi ma questo possiede una molteplice impermeabilità. Ogni mistero della
    nostra Fede non è comunque qualcosa di irragionevole. Il mistero centrale della Fede e della
    vita cristiana è proprio la Trinità.
    Il mistero non è dimostrabile con la ragione, ma mai è irrazionale, non cade in
    contraddizione con la ragione. L’affermazione di un Dio Uno e Trino non possiamo dimostrarlo
    ma per noi che abbiamo Fede, è possibile questa Verità, l’accettiamo perché crediamo nelle
    parole del Signore. La sua autorità è per noi sufficiente.
    Per i cristiani Dio è unico, anche se sono tre Persone uguali e distinte. C’è una sola
    Onnipotenza, una sola Volontà e un solo Amore.
    Possiamo comprendere meglio il mistero della Trinità riflettendo sull’uomo, creato a
    immagine e somiglianza di Dio. La mente dell’uomo genera il pensiero, questo pensiero
    essendo buono viene contemplato dalla mente e amato, così dal pensiero e dalla mente
    scaturisce o procede l’amore.
    Possiamo affermare che nell’uomo la mente, il pensiero e l’amore sono tre cose distinte fra
    loro, ma se esistono sono anche assolutamente inseparabili l’una dall’altra. In una persona la
    mente, il pensiero e l’amore diventano così una cosa sola.
    Nella Trinità il Padre è la mente, il Figlio è il pensiero, lo Spirito Santo è l’Amore.
    Circola al suo interno un Amore infinito come dall’eternità esistono queste tre Persone
    Divine, e l’azione «ad extra» è indivisibile, quando agisce il Padre agiscono anche le altre due
    Persone. Questo vale per tutte e tre le Persone.
    Quando il Figlio incarnato in Gesù operava la Redenzione, era sempre attiva l’azione del
    Padre e dello Spirito, anche se ad ogni Persona viene applicata un’azione esterna: al Padre la
    creazione, al Figlio la redenzione, allo Spirito Santo la santificazione.
    Chi si è incarnato passivamente è solo la Persona del Verbo. Però Colui che fa incarnare
    sono tutti e Tre, indistintamente. Come tra gli uomini, Sant’Ireneo fa vedere quasi un consiglio
    delle Persone trinitarie, che si consultano su che cosa fare per redimere l’uomo e mandano il
    Figlio perché prenda su di sé la sua umanità, l’umanità ricevuta dal grembo della Beata Vergine
    Maria.
    Lo Spirito Santo procede come l’Amore dal Padre e dal Figlio. Procede da entrambi, perché
    è il Dio eterno e increato che il Padre dona al Figlio generandolo e che il Figlio restituisce al
    Padre come risposta al suo Amore. Nella Trinità circola l’Amore ed è lo Spirito Santo, lo stesso
    Spirito del Padre e del Figlio.
    Quando facciamo il segno della Croce, dobbiamo riflettere sulle parole che pronunciamo. Un
    amore più intimo verso le tre Persone Divine, fa avvertire una presenza serena e gioiosa nella
    propria persona, quando si dice «nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo».
    I diavoli tremano dinanzi alla Croce e al segno della Croce che ci tracciamo. Quando siete
    tentati o confusi, fate il segno della Croce con Fede!
    1 Ave Maria per Padre Giulio
    P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.
    “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la
    missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti,
    perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino
    da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”

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