Martedì 2 giugno 2020 IX Settimana del Tempo Ordinario
di
gesuemaria
·
14 Gennaio 2021
- VANGELO (Mc 12,13-17)
Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio. - Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel
discorso. Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di
alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito
o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?». Ma Egli, conoscendo la loro
ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo».
Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli
risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello
che è di Dio, a Dio». E rimasero ammirati di Lui. Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
L’odio unisce anche i rivali quando devono danneggiare un comune nemico. È un sentimento
pericoloso e doloroso l’odio, la prima vittima è la persona che si tormenta e si dispera nel
desiderare il male di un familiare, un ex amico, un conoscente.
L’invidia è la costante che manifestano i nemici di Gesù nel Vangelo, Lui aveva
successo tra la gente mentre loro erano diventati poco credibili e maestri del nulla. Verso
Gesù provavano solo sentimenti negativi come l’odio, l’invidia, la gelosia e la noia.
Pur di contrastare Gesù i suoi nemici si compattarono e deliberarono di fargli del male,
dimenticando nel frattempo i loro contrasti e progettarono inizialmente di screditarlo con
diffamazioni pesanti. Due gruppi o partiti che si lottavano tra loro, riuscirono a unirsi per
perseguitare il Signore.
Sono i farisei e gli erodiani. I primi li conosciamo per il fanatico senso della Legge,
soprattutto da far osservare agli altri, i secondi erano fedeli seguaci del re ed utilizzavano la
religione per fini politici. Avevano un solo obiettivo: diffamare e mettere in difficoltà il Profeta
che arrivava da Nazaret.
Chi di noi non ha avuto o non ha nemici, diventati tali per l’invidia? Anche se abbiamo
fatto del bene, l’invidia li acceca e li rovina!
Tra le numerose accuse che formulavano contro Gesù, nel solito conciliabolo pensarono di
metterlo alla prova per farlo cadere in un tranello, farlo esporre e capire la finalità della sua
predicazione. Gli posero la domanda del tributo da pagare a Cesare, una domanda che trovava
discordi gli stessi ideatori. I farisei lo consideravano un sopruso, per gli erodiani invece era
giusto pagare la tassa a Roma.
Una trappola per capire la posizione di Gesù, se parteggiava per i romani o era un sovversivo
disobbediente. In tutti e due i casi sarebbe sorta una condanna contro Lui, si sarebbe
intensificata la persecuzione.
Non potevano comprendere la divinità di Gesù, Egli leggeva nei loro cuori e la sua risposta li
lasciò meravigliati, fino a rimanere «ammirati di Lui».
Non dobbiamo dimenticare da dove erano partiti i suoi nemici, quale tranello gli avevano
preparato per danneggiarlo.
Anche noi ci ritroviamo spesso a subire prove e persecuzioni inspiegabili, senza alcuna
ragione valida, scaturita solo dall’invidia degli altri e la cattiveria per quanto facciamo di buono
o per qualcosa che possedete. Non sempre la cordialità è autentica e nasconde altre finalità.
La falsa gentilezza mostrata dai farisei e dagli erodiani, nascondeva molta malizia.
«In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel
discorso». Inoltre, erano bravi simulatori e adulatori ipocriti: «Sappiamo che sei veritiero e non
hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio
secondo verità».
È un’ulteriore insegnamento per tutti, non si devono accogliere elogi e lodi fuori luogo
con facilità e compiacenza, questi sono autentici solo se arrivano da persone di provata
onestà intellettuale. Ci sono invece circostanze in cui gli apprezzamenti arrivano per un
lavoro svolto bene o per la disponibilità verso chi chiedeva aiuto, e in questi casi è più
facile trovare sincerità.
Il Vangelo oggi ci invita a non imitare mai il comportamento ipocrita ed invidioso dei nemici
di Gesù, anche se ogni persona fin dalla nascita si ritrova i vizi che solo la Grazia di Dio e la
nostra preghiera costante riescono a diminuire fino a controllarli con prontezza.
Ai nostri nemici mostriamo sempre amore, gioia ed amicizia. Se rifiutano non ci abbattiamo
assolutamente, avremo la conferma di chi non ci ama.
Nella preghiera giornaliera chiediamo un cuore puro e buono, anche la lucidità di capire dove
si annida il Male e di vincerlo con la Grazia di Dio.
1 Ave Maria per Padre Giulio
P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.
“O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la
missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti,
perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino
da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”
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