Venerdì 5 giugno 2020 IX Settimana del Tempo Ordinario
di
gesuemaria
·
14 Gennaio 2021
- VANGELO (Mc 12,35-37)
Come mai dicono che il Cristo è figlio di Davide? - Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, insegnando nel Tempio, Gesù diceva: «Come mai gli scribi dicono che il
Cristo è Figlio di Davide? Disse infatti Davide stesso, mosso dallo Spirito Santo: “Disse il
Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici sotto i tuoi piedi”.
Davide stesso Lo chiama Signore: da dove risulta che è suo Figlio?». E la folla numerosa Lo
ascoltava volentieri. Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il ragionamento di Gesù appare un po’ difficile per la citazione di Davide e il Messia che
viene chiamato nelle Scritture suo Figlio. Gesù si trova nel Tempio e discute con gli ineffabili e
indefinibili scribi, quelli che presumevano di avere compreso tutto e di poter addirittura
spiegare la volontà di Dio.
Gesù inizialmente ha spiegato il Comandamento più importante a uno degli scribi,
stranamente più comprensivo e attento alla sua missione, poi Egli stesso gli pone la domanda
che abbiamo già valutato ieri, riguardo il primo di tutti Comandamenti. Il Signore gli ha
spiegato anche il secondo più importante ed è l’amore verso il prossimo, ogni persona che
conosciamo.
Lo scriba rispose con sincerità, lo fece eliminando i preconcetti verso Gesù e solo in
questo modo si rese libero di rispondere bene.
Rispose infatti con molta fede e si meritò l’apprezzamento di Gesù: «Non sei lontano dal
Regno di Dio» (12,34). La risposta dello scriba mostrava di non essere condizionata alle
numerose diffamazioni che si diffondevano contro Gesù.
Sempre nel Tempio Gesù parlava e per far capire agli scribi che intellettualmente erano
ciechi, citava la Scrittura e pose una domanda a cui nessun ebreo riusciva assolutamente a dare
una risposta corretta. «Davide stesso chiama Signore il Cristo: da dove risulta che è suo
Figlio?».
Una domanda che schiacciava gli scribi e tutti gli ebrei che non seguivano Gesù, che non Lo
avevano accolto come il Messia. Questi scribi esperti in tutto ciò che riguardava la trasmissione
dei testi e delle tradizioni religiose di Israele, erano titolati a rispondere ricordando le scritture,
ma non serviva a nulla conoscere a memoria ogni parola della Bibbia se rimanevano distaccati
dalla comunione con Dio!
Anche i diavoli conoscono la Bibbia.
Non bisogna mai lasciarsi guidare dalla conoscenza teologica di chi predica e magari utilizza
molte citazioni o fa continui riferimenti biblici, non è questa la prova della fedeltà a Dio. Infatti
i diavoli conoscono a fondo le Sacre Scritture ma ne sono fieri avversari e le utilizzano in modo
iniquo per dirottare altrove i cristiani. Numerosi teologi oggi avversano la sana dottrina.
I protestanti contano decine di migliaia di comunità ecclesiali diverse, ognuno che dirige è
libero di interpretare le Scritture a convenienza e questo piace molto a satana. Le comunità
protestanti che loro chiamano impropriamente chiese, nascono come funghi ovunque e
i fondatori si improvvisano predicatori, convinti sconsideratamente di possedere la Verità.
Le eresie che seguono rendono il Vangelo affievolito fino al limite e la predicazione di
Gesù viene seguita in modo travisato.
I «padri eretici» dei protestanti sono stati gli scribi del Tempio anche se questi non erano
cristiani.
Gli scribi odiavano Gesù per la nuova dottrina che insegnava e non si ponevano la semplice
domanda riguardo la provenienza di quella sapienza. Un semplice uomo non poteva spiegare le
Scritture in modo lineare e con assoluta coerenza.
La domanda posta da Gesù li lasciava ancora di più sbigottiti e la loro incapacità era elevata
soprattutto perché non riconoscevano che quel Cristo citato nell’Antico Testamento nel Salmo
110 era davanti a loro e spiegava proprio quella citazione.
Nel Salmo, Davide chiama il Messia suo Signore, al tempo stesso gli scribi consideravano lo
stesso Signore suo Figlio. Come si spiega?
Il Cristo non poteva essere figlio di Davide, l’errore degli scribi era quello di non aver
compreso che il Messia è Figlio di Dio e ha due nature.
La cecità dottrinale degli scribi veniva evidenziata da Gesù con la domanda che pose e
la risposta stava nella sua doppia natura: umana e divina. Come Dio era il Signore di
Davide quando questi scriveva il Salmo, come Uomo è discendente di Davide come viene
indicato nel Vangelo di Matteo.
Lo studio delle Sacre Scritture emoziona e rende il cristiano più saggio, ma non si devono
forzare le interpretazioni.
La devozione al Sacro Cuore di Gesù è stata voluta da Lui, la meditazione delle sue opere e
delle sue parole fanno dedurre con grande facilità che Lui è la Bontà, Dio ha un Cuore
straordinariamente buono perché è l’Amore ed è paziente verso tutti i peccatori.
Lo Spirito Santo permette di penetrare le Scritture, ed Egli opera dove c’è la sua Sposa, dove
si coltiva una buona devozione alla Madonna. Sono innumerevoli i benefici che ci arrivano
dall’amore che nutriamo per la Vergine Santa. Recitiamo più Corone del Santo Rosario e
adoriamo il Sacro Cuore di Gesù.
1 Ave Maria per Padre Giulio
P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.
“O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la
missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti,
perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino
da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”.
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