Giovedì 23 aprile 2020 II Settimana di Pasqua

  • VANGELO (Gv 3,31-36)
    Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa.
  • Dal Vangelo secondo Giovanni
    Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla
    secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito,
    eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio
    è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura Egli dà lo
    Spirito. Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita
    eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui. Parola del
    Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    Il Vangelo di San Giovanni è molto mistico, ha uno slancio spirituale elevato e anche questo
    è un dono di Dio. Dipende dall’amore che questo Apostolo ha avuto per Gesù, dall’osservanza
    degli insegnamenti e dall’aver impiegato tutta la sua persona al servizio del Maestro.
    È la ricompensa che Gesù dona ai suoi seguaci più intimi, come è stato per San
    Francesco, San Pio e tantissimi Santi.
    Questo è uno degli aspetti conseguenti all’osservanza fedele dei Comandamenti, alla pratica
    degli insegnamenti di Gesù, ed è sicuramente l’aspetto più importante, perché la santità ingloba
    il resto. Qui si vede che l’obbedienza a Gesù non è qualcosa di eccessivo, è invece il minimo
    che possiamo fare per dimostrare la nostra riconoscenza.
    Quando si lascerà questo mondo e si passerà all’aldilà, molti rimpiangeranno il tempo
    sprecato in questa vita quando potevano impegnarsi di più e meglio nel cammino cristiano. Si
    lamenteranno delle poche preghiere recitate e della esteriorità della loro esistenza.
    Ricorderanno con dispiacere le mancate Confessioni e la non osservanza della Volontà di Dio e
    il dolore aumenterà considerando che non si potrà più tornare indietro né recuperare nulla.
    Adesso abbiamo il tempo per rivedere la nostra vita e indirizzarla decisamente verso il
    Vangelo di Gesù, adorando solo Lui perché merita tutto il nostro amore. Considerate le
    distrazioni insignificanti di questo mondo e il vuoto che rimane interiormente quando si vive
    senza Dio…
    C’è un problema: molti non conoscono bene la Parola di Dio o si limitano a leggere,
    senza vivere quanto indica amabilmente Gesù. Molti leggono il Vangelo in fretta e non
    interiorizzano nulla, come avviene per altre letture spirituali.
    C’è sempre premura per fare tante cose ma non per l’anima, si ignorano i malesseri
    spirituali che crescono con il passare del tempo.
    Non si tratta di recitare delle preghiere in modo automatico e tutto è risolto. Bisogna pregare,
    entrare nella preghiera e mettersi davanti a Gesù!
    Non è mai tardi per conoscere bene il Signore e dialogare con Lui, aprendo il cuore ed
    esprimendo parole spontanee, sincere, personali.
    Gesù vuole compiere meraviglie in tutte le anime, vuole donare abbondantemente il suo
    Spirito e ci invita ad invocarlo e adorarlo!
    Nel Vangelo di oggi Gesù distingue le diverse condizioni tra l’azione dello Spirito Santo e le
    opere di quanti seguono la mentalità del mondo.
    «Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e
    parla secondo la terra».
    Rileggere questa frase più volte è come accendere una luce per illuminare dove il buio priva
    della luminosità. La meditazione comporta l’approfondimento di verità non comprensibili
    all’inizio e fa scavare in profondità per trovare le spiegazioni importanti contenute.
    Meditare questa frase è un buon esercizio per capire che nella vita è importante solo
    fare il Bene, mentre al Male bisogna resistere sempre.
    Ogni buon cristiano si impegna nel lasciarsi guidare dalle mozioni dello Spirito Santo ed è
    felice anche nelle sofferenze, è sicuramente superiore moralmente di quanti non pregano, anche
    per la serenità con cui affronta la vita. La serenità che dona Gesù non è quella del mondo, il
    buon cristiano la conosce perché vive nella quiete interiore.
    È indispensabile una disponibilità particolare per trovare il modo di conoscere meglio se
    stesso e amare Gesù in modo nuovo.
    Il motivo principale della mancata conoscenza interiore è il tempo, esso viene dedicato a
    tantissime cose non importanti e si ignora la parte più nobile dell’essere umano: l’anima. Il
    tempo passa e si compiono anche cose buone, ma il tempo non si valuta solamente per il lavoro
    che si svolge o quando si soddisfano i propri piaceri.
    Santi, poeti e scienziati hanno scritto sul tempo che passa inesorabilmente. Sant’Agostino
    scriveva: «Che cos’è il tempo? Se nessuno me lo domanda, lo so. Se voglio spiegarlo a chi me
    lo domanda, non lo so più». Mentre Albert Einstein precisava: «Il tempo è un’illusione». Il
    poeta spagnolo Manuel Neila fa una precisazione interessante: «Il tempo fluisce in modo uguale
    per tutti gli uomini. E ogni uomo galleggia nel tempo in maniera diversa».
    Ognuno di noi sceglie come determinare il suo futuro, vive il suo tempo in questa vita con le
    convinzioni che si è strutturato.
    In un mondo dove vige la regola della fretta e dell’egoismo, il tempo fugge via con
    maggiore velocità e non rimane nulla della vanità.
    «Mai avere fretta; fai tutto con calma e in uno spirito calmo. Non perdere la pace interiore
    per qualsiasi cosa, anche se il mondo intero sembra turbato», insegnava un grande educatore
    come San Francesco di Sales.
    L’uomo pensa e agisce secondo lo spirito che possiede, se è unito a Gesù la sua vita è
    nobilitata e capisce che questo è un tempo di Grazia.
    1 Ave Maria per Padre Giulio
    P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.
    “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la
    missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti,
    perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino
    da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”.

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