Giovedì 30 aprile 2020 III Settimana di Pasqua

  • VANGELO (Gv 6,44-51)
    Io sono il Pane vivo, disceso dal Cielo.
  • Dal Vangelo secondo Giovanni
    In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Nessuno può venire a Me, se non lo attira il Padre che
    mi ha mandato; e Io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei Profeti: “E tutti saranno
    istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da Lui, viene a Me. Non perché
    qualcuno abbia visto il Padre; solo Colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità
    Io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il Pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la
    manna nel deserto e sono morti; questo è il Pane che discende dal Cielo, perché chi ne mangia
    non muoia. Io sono il Pane vivo, disceso dal Cielo. Se uno mangia di questo Pane vivrà in
    eterno e il Pane che Io darò è la mia Carne per la vita del mondo». Parola del Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    Gesù inizia a preannunciare il dono dell’Eucaristia, il miracolo dei miracoli, la più
    meravigliosa «invenzione» di Dio. La ragione di questo dono elargitoci dal Signore la spiega
    Lui e serve per la nostra santificazione. Egli così ci ha mostrato un Amore infinito,
    nell’Eucaristia ci dice di continuo che ci ama senza limiti, e rimane nei Tabernacoli del mondo
    per donarci quanto chiediamo di buono e di santificante.
    Le parole di Gesù rimanevano incomprensibili alla folla, nessuno poteva immaginare fin
    dove si sarebbe spinto il Figlio di Dio, come tutti ancora non potevano capire il suo Amore
    infinito fino a lasciarsi crocifiggere per riparare i peccati degli uomini, chiedendo allo stesso
    tempo agli uomini di convertirsi e di camminare nella via della Verità.
    L’Eucaristia rimane sempre un mistero e solo la Fede spinge ad adorarla senza porsi
    domande. Lo ha detto Gesù, questo è sufficiente per adorare un pezzetto di Pane dopo la
    consacrazione nella Santa Messa, che avviene esclusivamente con queste parole: «Questo è
    il mio Corpo… Questo è il mio Sangue».
    Non solo lo ha detto, in tutti questi secoli ha dimostrato in molte parti del mondo, soprattutto
    in Italia, che l’Eucaristia è Lui presente in modo sacramentale. Sono incalcolabili i miracoli
    eucaristici inspiegabili per la scienza e meravigliosi per quanti rimangono affascinati e colpiti
    dalla premura di Dio nel volerci attirare a Lui.
    Non ci attira per ottenere qualcosa che non ha, Dio è perfetto e infinito, invece ci vuole
    attirare a sé, anche con amorevole insistenza, per donarci ciò che noi non abbiamo. Noi siamo
    bisognosi di Lui e dei suoi aiuti, Lui possiede già tutto e non ha bisogno di noi.
    Siamo solo creature e la stessa vita è un dono di Dio, tutto abbiamo avuto da Lui. Senza Lui
    restiamo sregolate o difettose creature, mancanti dell’Amore fondamentale per vivere
    rettamente ed è quello Divino. Amore che eleva l’anima e trasforma i cristiani che pregano
    bene e prolungatamente quasi in Angeli umani.
    L’Eucaristia è il riferimento preciso di Gesù in questo discorso del Vangelo di oggi. Ne parla
    ancora velatamente seguendo la sua pedagogia progressiva, il tema è abbastanza misterioso per
    la ragione e lo comprende solo chi ha una Fede viva.
    Dove non c’è questa Fede viva non c’è neanche il ricordo dell’Eucaristia.
    In questi ultimi mesi gli italiani hanno assistito al distacco di numerosi Ministri sacri
    dall’Eucaristia, nel momento della difesa senza sconti!
    La vera trasformazione interiore del cristiano avviene davanti al Tabernacolo, lì si ricevono
    Grazie particolari, lì Gesù opera con infinita generosità miracoli impossibili, lì Gesù trasfigura
    il cristiano adoratore e lo eleva dalle miserie di questo mondo impazzito e privo di decoro.
    Quando i cattolici adoratori dell’Eucaristia necessitano di un maggiore sostegno spirituale,
    quasi tutte le Chiese rimangono chiuse.
    Per chi ha ancora Fede, continua a credere nella presenza vera, reale e sostanziale di
    Gesù nell’Eucaristia.
    Moltissimi cattolici non hanno ancora scoperto il valore incommensurabile
    dell’Eucaristia, non hanno ancora compreso la straordinaria Onnipotenza che si
    sprigiona dall’Eucaristia, non hanno sperimentato la pace che si acquisisce e la forza che
    ci si ritrova quando si rimane davanti al Tabernacolo ad adorare il Pane di vita.
    Ringraziare Gesù è la prima preghiera da fare in molti momenti della giornata, perché
    esprimergli gratitudine è l’inizio della comprensione della sua bontà. Oltre al ringraziamento,
    dobbiamo spesso chiedergli di salvare la sua Chiesa e di convertire quanti Lo hanno tradito,
    convertire tutti i peccatori che seminano corruzione, convertire i suoi e nostri nemici pieni di
    odio e di vendetta.
    A Gesù dobbiamo offrire nelle preghiere del mattino le sofferenze della giornata, non
    ricercate da noi ma che si presentano e che il Signore può trasformare in Bene se glielo
    chiediamo con fiducia e umiltà, se le uniamo alla sua Volontà.
    Dobbiamo pregare molto e con costanza giornaliera, con le nostre preghiere possiamo aiutare
    tanti peccatori a lasciare il peccato e a salvarsi l’anima.
    «Io sono il Pane disceso dal Cielo. Se uno mangia di questo Pane vivrà in eterno e il Pane
    che Io darò è la mia Carne per la vita del mondo».
    1 Ave Maria per Padre Giulio
    P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.
    “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la
    missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti,
    perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino
    da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”.

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