Mercoledì 22 aprile 2020 II Settimana di Pasqua

  • VANGELO (Gv 3,16-21)
    Dio ha mandato il Figlio nel mondo, perché il mondo sia salvato per mezzo di Lui.
  • Dal Vangelo secondo Giovanni
    In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio
    unigenito, perché chiunque crede in Lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti,
    non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato
    per mezzo di Lui. Chi crede in Lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato,
    perché non ha creduto nel Nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la Luce è
    venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la Luce, perché le loro opere
    erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la Luce, e non viene alla luce perché le sue
    opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia
    chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio». Parola del Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    Gesù parla della Luce Divina che illumina chi sta nella verità, svela però con amarezza che
    moltissimi uomini scelgono le tenebre, tutte quelle opere prive di onestà, verità e giustizia. È la
    vera epidemia che contagia le coscienze ad una velocità sorprendente che ha rotto, come gli jet,
    anche il muro del suono.
    Molti uomini e donne di questi tempi varcano senza esitazione, le soglie della morale
    che viene anche indicata come decenza e dignità.
    L’oscuramento dell’intelletto lascia credere di non essere visti da nessuno e se peccare fa
    parte della natura umana essendo una sua caratteristica, invece perseverare con abnegazione nel
    Male e desiderare la ripetizione di immoralità, indicano una debolezza spirituale,
    l’offuscamento della coscienza, la mancanza della Luce di Dio.
    La persona umana è debole di suo e con facilità cade nei peccati, con la differenza che i
    cattolici ricorrono alla Confessione mentre i non credenti e i cattolici ostinati perseverano nel
    Male e il loro intelletto si offusca drasticamente di continuo, provocando inevitabilmente la
    perdita della coerenza e della realtà. Entrano in un cono menzognero.
    Senza una Fede vissuta nella quotidianità si entra facilmente in una vita senza valori
    morali e questa porta ad una triste sofferenza interiore che si cerca di placare in modi
    nuovi e vanagloriosi. È una sofferenza intima e silenziosa che comunque persiste in tutte le
    classi sociali, soprattutto in quei benestanti impegnati a curare l’apparenza e per
    disinteresse vivono senza Dio.
    È lontano il tempo in cui la società era attenta ai valori morali, c’erano altre condizioni di
    vita e mancava la globalizzazione che spazza ogni buona tradizione e la decenza nel vestire e
    nel linguaggio.
    Altri tempi quando i nostri nonni o bisnonni avvertivano l’educazione come un bisogno quasi
    primario e in quasi tutti erano presenti quantomeno i valori umani, come la generosità, la
    compassione, la gioia, il rispetto, l’onestà, la responsabilità, la spontaneità, l’amore al lavoro, la
    dignità, la pace, la gratitudine, la collaborazione, la fedeltà, la giustizia e l’obiettività.
    Tutto questo sembra non esistere più in molti ambiti della società, mentre è fin troppo
    evidente l’esaltazione dell’egoismo e della cattiveria, si pratica la magia un po’ ovunque, e si
    preferisce aggrapparsi alle tenebre piuttosto che affidarsi a Dio, l’unica scommessa sicura.
    Con la magia ci si illude di ottenere il risultato «hic et nunc», qui e ora, ma per ricevere dai
    diavoli, l’uomo deve molto qualcosa di suo.
    Non solo i soldi (molti) che si danno ai maghi, soprattutto ai diavoli si concede di operare nel
    proprio intelletto, suscitando con maggiore facilità pensieri sempre opposti alla verità,
    all’onestà, ai valori umani e morali, indispensabili per considerarsi davvero una persona umana.
    E la bramosia del potere e del denaro fa scadere nell’irrazionalità e nella crudeltà.
    Un esempio incredibile arriva da molti cattolici che ricorrono alla magia e continuano a
    considerarsi seguaci di Gesù. Ci sono quelli che portano un nastro colorato al polso o ai polsi se
    ne hanno richiesti diversi, senza preoccuparsi della loro anima e del giudizio negativo di quanti
    conoscono la tremenda negatività di queste strisce di tessuto o di plastica.
    Queste persone contagiano con lo spirito di negatività dei diavoli che portano addosso e
    fanno maggiori danni del coronavirus!
    La scelta di vivere nelle tenebre non è razionale in molti, è una addomesticata conseguenza
    dell’allontanamento dalla Luce che è Gesù Cristo.
    Nella spiegazione finale che dà Gesù a Nicodemo, c’è la sintesi del comportamento
    dell’essere umano. «Chiunque infatti fa il Male, odia la Luce, e non viene alla luce perché le
    sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la Luce, perché appaia
    chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
    La preghiera costante e l’osservanza dei Comandamenti ricolmano l’anima del credente di
    quiete e il suo intelletto di questa potente Luce, diventando capace di «capire» intuitivamente e
    di «leggere» la realtà. Questa Luce Divina permette di conoscere Bene e Male, quanto è
    invisibile all’occhio umano.
    1 Ave Maria per Padre Giulio
    P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.
    “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la
    missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti,
    perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino
    da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”.

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