Sabato 28 marzo 2020 IV Settimana di Quaresima
di
gesuemaria
·
15 Gennaio 2021
- VANGELO (Gv 7,40-53)
Il Cristo viene forse dalla Galilea? - Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il
profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse
dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di
Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a Lui. Alcuni di loro
volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di Lui. Le guardie tornarono quindi dai capi
dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non Lo avete condotto qui?». Risposero
le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati
ingannare anche voi? Ha forse creduto in Lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente,
che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da
Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo
ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e
vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua. Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Nel Vangelo di oggi mi piace molto la meraviglia e la testimonianza degli uomini che erano
stati mandati ad arrestare Gesù. «Mai un uomo ha parlato così!». L’incredulità dei capi dei
sacerdoti e dei farisei sorgeva da una cattiva interpretazione delle Scritture, soprattutto dai loro
affrettati e malvagi pregiudizi: «Il Cristo viene forse dalla Galilea?».
Quale metro di valutazione si poteva utilizzare per scoprire l’autenticità di Gesù, dei
capi dei sacerdoti e dei farisei? Le parole e le opere. Le persone oneste potevano anche
notare il Volto di Gesù che emanava Luce di Amore, pace e gioia.
Addentriamoci nel discorso per far emergere una differenza che sfugge. Anche i capi dei
sacerdoti e dei farisei dicevano parole edificanti nelle loro predicazioni al popolo, parole
mielose, lodavano Jahvè e cantavano Salmi, ripetevano gli insegnamenti delle Scritture e si
mostravano come uomini di Dio.
Questa loro apparente devozione si fermava alle parole. Nella vita erano cattive
persone, non facevano seguire le buone opere.
Anche oggi moltissime omelie si fermano alle parole e in larga misura hanno la
tendenza protestante, dove tutti si salvano anche senza pentimento. Non ricordano che
Gesù istituì la Confessione e disse: «In verità Io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra
sarà legato in Cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in Cielo» (Mt
18,18).
Oltre l’iniziale resa della Chiesa italiana allo Stato, avendo permesso la chiusura delle Chiese
a febbraio nei luoghi dove non c’era contagio e con tutte le attività aperte, luoghi di socialità
con assembramenti asfissianti, si è giunti a non intervenire nelle forzature contro chi si trova
all’interno di una Chiesa CHIUSA, come è avvenuto nel Santuario della Madonna dello
Splendore a Giulianova in Abruzzo con l’intervento delle forze dell’ordine, dopo una denuncia
preventiva dei consiglieri dell’opposizione contro il Sindaco mentre recitava l’annuale
preghiera e la consegna delle chiavi della città alla Madre di Dio. La Chiesa era CHIUSA.
Sono morti circa sessanta Sacerdoti in Lombardia ma nessun Vescovo si è visto negli
ospedali neanche per dare dall’esterno l’assoluzione generale in «articulo mortis», a tutti quegli
ammalati che hanno recitato nella loro vita almeno una preghiera a Gesù Cristo. Ci sono le
norme del Rituale per la cura pastorale dei malati e del Manuale delle Indulgenze.
Per ottenere l’indulgenza plenaria e la remissione dei peccati è indispensabile la Confessione
con un Sacerdote, e vale ricordare alcuni concetti sulle indulgenze stesse. Al numero 1471 del
Catechismo della Chiesa Cattolica si legge: «La dottrina e la pratica delle indulgenze nella
Chiesa sono strettamente legate agli effetti del Sacramento della Penitenza (Confessione)».
Perché ci sia l’indulgenza plenaria e la remissione dei peccati è indispensabile la
Confessione, mancando questa nella funzione di ieri in Piazza San Pietro non c’è stata né
indulgenza plenaria né la remissione dei peccati.
Mentre per gli agonizzanti e non solo, c’è l’assoluzione generale in «articulo mortis» e il
Ministro sacro la può impartire anche dall’esterno di un ospedale o mentre vede cadere un aereo
o se vede affondare una nave, ecc.
La benedizione «Urbi et orbi» contiene una formula pronunciata in latino che si riferisce alla
remissione dei peccati e all’indulgenza di quanti si trovano in una condizione spirituale di
santità! La benedizione è una formula di remissione dei peccati, ma non ha valore di
assoluzione, solo di impetrazione, dipende dalla spiritualità dei credenti.
La concessione dell’indulgenza viene annunciata dal Cardinale protodiacono e da quanto mi
dicono ieri questo non è avvenuto. Nella funzione di ieri nessuno poteva ricevere la remissione
di tutte le pene, mentre l’annuncio della benedizione «Urbi et orbi» è rimasta solo una
benedizione.
Per concludere questo lamento sull’assenza della Chiesa, dei Vescovi in questa catastrofe che
vivono gli italiani, proprio i Vescovi dovrebbero quantomeno recarsi fuori dagli ospedali, fuori
dalle case di cura, fuori dalle case dove si trovano pazienti in quarantena ed esercitare quel
Ministero per cui sono stati consacrati tali.
Andate ad impartire l’assoluzione generale in «articulo mortis» a tutti gli ammalati a
cominciare dagli ospedali, potete restare nelle vostre automobili e lontani dal pericolo di
contagio, ma è urgente la vostra opera. Si tratta di far ottenere il Paradiso ad incalcolabili
migliaia di persone.
Come i medici attraversano i corridoi con le stanze aperte degli ammalati contagiati,
anche voi potreste entrare negli ospedali, ma non vi viene chiesto tanto coraggio, andate
almeno fuori dai luoghi di sofferenza e impartite l’assoluzione generale a chi è in punto di
morte, concedendo in questo modo l’indulgenza plenaria e la remissione delle pene, che
vuol dire la salvezza eterna dei credenti che la ricevono.
C’è sempre il Paradiso e c’è sempre l’inferno!
Gesù alle parole faceva seguire le opere, la verità, e Lui faceva miracoli.
Voi che leggete non accontentatevi delle sole parole, cercate di discernere i frutti di coloro
che predicano il Signore per non sbagliarvi e seguire chi mostra una vera Fede nel Signore.
Questo è il tempo del tradimento, noi rimaniamo ancorati agli insegnamenti di Gesù Cristo,
tenendo nelle mani il Catechismo del 1992 per non sbagliare direzione.
Non sono le parole a garantire la rettitudine della persona, sono introduttive è vero, ma solo
le opere manifestano una vita onesta o disonesta.
Non turbatevi se venite offesi o diffamati per la vostra Fede in Gesù Cristo, questo deve
avvenire necessariamente ma i cristiani ne escono sempre vittoriosi. Occorre un po’ di tempo
ma è sempre Gesù ad abbattere il Male e a vincere.
Con la presenza della Madonna si possiede una protezione spirituale potentissima che
sconvolge tutti i nemici dei buoni cattolici.
1 Ave Maria per Padre Giulio
P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.
“O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la
missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti,
perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino
da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”.
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