Venerdì 10 aprile 2020 Venerdì Santo (Passione del Signore)

  • VANGELO (Gv 18,1-19,42)
    Passione del Signore.
  • Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Giovanni
    (Si può leggere il testo di domenica, questa è una sintesi)
  • Catturarono Gesù e Lo legarono
  • Lo condussero prima da Anna
  • Non sei anche tu uno dei suoi discepoli? Non lo sono!
  • Il mio Regno non è di questo mondo
  • Salve, re dei Giudei!
  • Via! Via! Crocifiggilo!
  • Lo crocifissero e con lui altri due
  • Si sono divisi tra loro le mie vesti
  • Ecco tuo figlio! Ecco tua Madre!
    (Qui si genuflette e di fa una breve pausa)
  • E subito ne uscì Sangue e Acqua
  • Presero il Corpo di Gesù e Lo avvolsero con teli insieme ad aromi. Parola del Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    La Passione vissuta da Gesù è la più grande prova che ci dà come dimostrazione del suo
    Amore infinito verso ognuno di noi. Con i miracoli straordinari ha dimostrato di essere il Figlio
    di Dio. Verrà presto colui che si oppone a Cristo e compirà prodigi, tanto che Ministri sacri e
    tanti cattolici si lasceranno ingannare. L’Apocalisse descrive la fine che faranno i due soci.
    «La bestia fu catturata e con essa il falso profeta, che alla sua presenza aveva operato i
    prodigi con i quali aveva sedotto quanti avevano ricevuto il marchio della bestia e ne avevano
    adorato la statua. Ambedue furono gettati vivi nello stagno di fuoco, ardente di zolfo» (Ap
    19,20).
    Il Venerdì Santo ci presenta Gesù sofferente e poi crocifisso in croce, ma dopo due giorni
    risorge e mostra di essere il Signore dell’Universo. La bestia e il falso profeta adesso non
    soffrono e non vivono crocifissi, al contrario con le opere ingannevoli ricevono e riceveranno
    elogi soprattutto dagli anticlericali, ma quando Dio Padre interverrà li getterà «vivi nello stagno
    di fuoco, ardente di zolfo».
    Nel Venerdì Santo Gesù si consegna ai suoi nemici perché era necessario farlo. Egli poteva
    polverizzarli tutti o pietrificarli per bloccarli e non farli nemmeno avvicinare a Lui o poteva
    compiere qualsiasi atto per cancellarli.
    Gesù essendo Dio ha permesso tutto, ed era lo spirito satanico a possedere i nemici del
    Signore.
    Ogni persona avrebbe agito diversamente da Gesù proprio perché umana, da Lui invece ci
    arriva un insegnamento sorprendente e meraviglioso: ci dimostra il suo Amore infinito con una
    morte che non solo Lui non merita, neanche tutti noi siamo degni di ricevere i frutti dalla sua
    violenta morte.
    L’Amore ha spinto Gesù a redimere l’umanità e nella perfetta Giustizia di Dio, la morte di
    Croce è stata la vittoria sulla morte e sulla malattia.
    Contemplando la Croce troviamo ogni risposta ad ogni interrogativo. Gesù inchiodato alla
    Croce è l’immagine più sconvolgente che possiamo immaginare, ma è il segno della sua vittoria
    sui diavoli, sulla morte, sulla malattia, sul peccato.
    Dio si fa Uomo per soffrire nella natura umana e per dimostrare ad ogni persona che la
    sofferenza e la morte non vanno più considerate come punizioni o disgrazie, sono in realtà
    esperienze redentive, e la migliore prova ci arriva da Gesù che le affronta e le vince. La sua
    morte in Croce è la prova più grande dell’Amore che Dio ha per ognuno di noi, ha voluto
    sperimentare tutto quello che viviamo tranne il peccato.
    Gesù muore in Croce e assume su di sé la sofferenza e la morte,
    rendendole «buone» perché tutto quello che ha fatto Lui è buono.
    Prima della venuta di Gesù la sofferenza e la morte venivano considerate come conseguenze
    del peccato, dopo la dimostrazione data da Lui con la sua morte in Croce, sofferenza e morte
    non sono più conseguenze del peccato. La sofferenza diventa strumento salvifico e in noi ripara
    i peccati. Con la sua morte in Croce fa scaturire vita e salvezza.
    Gesù muore in Croce ma non elimina la sofferenza e la morte fisica, le ha rese salvifiche,
    insignite di meriti per la vita eterna.
    Chi non accetta la sofferenza non ottiene alcun vantaggio spirituale, mentre chi
    l’accetta con pazienza scopre la rinascita spirituale, perché la sofferenza è fonte di meriti.
    Sicuramente la sofferenza non è piacevole, solo insieme a Gesù si sopporta e si offre.
    La ribellione alla sofferenza indica mancanza di docilità, di capacità di sopportazione e la
    non conoscenza di Gesù. Egli non manda mai alcuna sofferenza, Dio è Amore, e quando
    chiediamo aiuto nella preghiera, trasforma ogni nostra sofferenza in Grazie spirituali e anche
    fisiche con le guarigioni.
    Chi si ribella si dispera, chi l’accoglie e prega con umiltà e spirito di sopportazione,
    offrendo ogni dolore a Gesù, ottiene senz’altro Grazie straordinarie.
    Gesù muore in Croce per queste ragioni tutte condivisibili, ma non possiamo essere noi a
    dare un parere di opportunità, in quanto Dio ha deciso così ed è cosa buona e giusta. Con la sua
    Passione atroce, il Signore ci comprende benissimo per avere vissuto in modo crudele una
    sofferenza agghiacciante, e per dimostrarci quanto ci ama ha preso su di sé i peccati degli
    uomini.
    La morte se viene considerata come decomposizione e disgregazione del corpo, è la
    conseguenza diretta del peccato. L’opposto della morte è la vita, l’amore donativo, l’amore che
    trasforma tutto in Bene. La morte non è un Bene in sé ma con la morte in Croce di Gesù diventa
    redentiva, i buoni l’attraversano per ricevere in Paradiso i premi meritati in questa vita.
    Otterranno la gloria eterna, mentre i nemici di Gesù la tortura e la dannazione eterna.
    Dio si fa Uomo per dimostrarci il suo Amore infinito, Lui Onnipotente, Eterno, Immortale,
    dimostra che tutti noi siamo la sua vera preoccupazione.
    Gesù appare come sconfitto agli increduli di oggi, quanti non hanno fatto l’esperienza del
    suo Amore. Affermano che Gesù predicava vita e salvezza, l’eliminazione della morte e del
    male ma nel mondo vince sempre la cattiveria. Per quanti sono accecati dall’orgoglio e dalla
    superbia è così, ma la verità è diversa.
    I buoni, quanti adorano Gesù, prima o poi ricevono sempre giustizia dal Signore perché è
    impossibile il trionfo assoluto del Male.
    Gesù davvero ci ha liberato dal peccato, dalla sofferenza e dalla morte ma in modo
    diverso dalla mentalità corrotta del mondo.
    Gesù ha vinto la morte e il dolore, anche noi possiamo vincerle se rimaniamo uniti a Lui,
    insieme a Lui e con Lui. Ognuno di noi è chiamato a vincere il peccato per restare con Gesù,
    deve adorarlo sopra ogni cosa e sarà vittorioso come Lui!
    Non libera l’uomo dal peccato senza la volontà dell’uomo, deve essere l’uomo a
    desiderare la vittoria, lottando il peccato nel cammino spirituale intrapreso. Quanti nella
    Chiesa predicano un falso Gesù e una falsa Chiesa, appaiono contenti e soddisfatti, ma
    non riescono a considerare che si sono separati dal Vangelo e dall’autentico Magistero
    della Chiesa. Non riescono a pensare che dopo la morte c’è quell’inferno che oggi negano.
    La lotta al peccato è anche la prova che si vuole vivere con Lui, per seguire i suoi
    insegnamenti apparentemente severi, ma sono pieni dell’Amore manifestato sulla Croce, Egli ci
    usa una Misericordia senza limiti. Oggi iniziamo la Novena alla Divina Misericordia chiesta da
    Gesù a Santa Faustina Kowalska.
    Comprendiamo per quanto possibile che Gesù si è caricato del peccato del mondo per
    renderci figli del Padre e cristiani in grado di vincere i diavoli se ci uniamo alla sua Volontà. Se
    viviamo nella sua Volontà. Ed assolve il peccato quando il peccatore si pente e ricorre alla sua
    Misericordia.
    Gesù vuole salvare tutti, Lui è l’Amore che perdona sempre i peccatori pentiti ed è
    Misericordia verso l’umanità ma essa deve ritornare a Lui. Chiede a tutti di agire con coraggio
    per non perdere il Paradiso eterno.
    Il Corpo di Gesù muore per poche ore per poi riprendere la vita gloriosa, ma come Dio vive
    sempre e ci ama senza limiti, ci chiede quasi con suppliche di lasciare ogni forma di Male e di
    ricominciare una nuova vita insieme a Lui, Signore vittorioso sui cattivi.
    Dio attende sempre la conversione dei potenti oggi impegnati nella realizzazione di
    strategie dominanti senza considerare le vite umane che vogliono intenzionalmente
    ridurre in tutto il mondo. Vite umane che nella sofferenza incontrano Gesù e si salvano
    eternamente mentre quei potenti esagitati contro l’umanità saranno sconfitti non appena
    Dio attiverà la sua Giustizia ed essi non potranno ricevere alcuna gloria eterna. Ditemi se
    il gioco vale la candela.
    Oggi oltre a meditare la Passione di Gesù, leggiamo il capitolo 24 di San Matteo.
    Gesù e la Madonna da decenni profetizzano che a fronte dell’agire malvagio di quei potenti
    decisi a ridurre la popolazione mondiale con la diffusione di nuovi e più pericolosi virus capaci
    di uccidere miliardi di persone e schiavizzare l’umanità: in tutto il mondo i vulcani erutteranno
    come mai in passato e il cielo sarà ricoperto di denso fumo scuro di vari chilometri da impedire
    ai raggi del Sole di riscaldare la Terra e ci sarà un freddo polare e gli umani non potranno
    viaggiare per molto tempo; i terremoti saranno terribili e senza sosta e in ogni Nazione del
    mondo; i mari si innalzeranno; ovunque ci sarà terrore e si penserà alla fine del mondo, mentre
    sarà la fine dei tempi dominati dal Male.
    Dio è Amore ed è Giustizia, non tollera i crimini contro l’umanità.
    Non appena inizieranno queste e tante altre calamità vedremo cosa faranno quei potenti e i
    loro discepoli che occultamente odiano l’umanità!
    1 Ave Maria per Padre Giulio
    P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.
    “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la
    missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti,
    perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino
    da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”

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