Venerdì 4 ottobre 2013 26ª Settimana del Tempo Ordinario SAN FRANCESCO D`ASSISI

  • VANGELO (Mt 11,25-30)
    Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.
  • Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste
    cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
    Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se
    non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e Io vi
    darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». Parola del Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    Come abbiamo letto nella biografia di San Francesco, il suo ravvedimento iniziò durante il periodo trascorso
    nel carcere di Perugia, dopo avere partecipato allo scontro tra i cittadini di questa città e quelli di Assisi. La battaglia era diversa rispetto ad oggi, i più potenti erano i cavalieri corazzati e il Santo era uno di questi. Prima
    dell’arresto era irrequieto e intrepido, dopo l’anno di segregazione divenne più mansueto e riflessivo.
    Dio aveva un grande progetto su Francesco, aveva permesso la sua prigionia, era con lui ed aspettava la sua
    conversione ma non lo forzava, nè lo spingeva a rinunciare alla sua libertà di scegliere. Il periodo di chiusura
    forzata in una cella insieme a personaggi strani, soprattutto nel silenzio interiore ed esteriore, fu per il giovane
    Francesco il momento per rientrare in sè e porsi delle domande, riflettere sulla vita che conduceva e la sconfitta
    costante con se stesso.
    Le feste erano lontane e non le ricordava più, in carcere comprese che quella vita viziosa lo aveva
    svuotato della vera vita.
    Rimase a riflettere nel carcere a Perugia, certamente fu un periodo abbastanza difficile e tormentato per un
    giovane dedito alla vita festaiola, ma questo anno gli permise di rientrare in sè e riprendere la guida della sua
    esistenza. Chissà quante volte avrà benedetto l’anno trascorso in carcere!
    Nel silenzio egli potè rientrare in sè, ricordiamo questo passaggio: nel silenzio…
    Dio cercava la collaborazione del giovane Francesco ma aspettava la sua risposta. Qui è sottile la distinzione
    tra la libera scelta di Francesco e la volontà di Dio, perchè la domanda che ne scaturisce è questa: poteva il giovane rifiutare il progetto di Dio? Sì, poteva anche rifiutare, ma vediamo bene come agisce Dio.
    Non è stato imposto nulla a Francesco durante la sua reclusione, Dio non violentava la sua volontà, c’era
    un’azione Divina che lo consolava e lo illuminava, permettendo così al giovane di conoscere la Verità e di potere scegliere tra la vita condotta fino a quel momento e la dolce pace interiore che provava nel silenzio. Divenne
    più docile in carcere ma non si convertì, Dio infatti interveniva nella sua vita senza opprimerlo, le scelte di
    Francesco rimanevano sempre libere.
    Dopo un pò di tempo si ammalò e rimase in casa per circa due anni, in questo periodo cominciò a conoscere
    la provenienza della pace interiore, scoprì l’Amore di Dio e fece la sua scelta definitiva. Fu il Santo a decidere il
    suo futuro, non fu condizionato da nulla. Dio non lo obbligò a partecipare, lo accompagnò nel doloroso periodo
    di malattia e si fece conoscere, diede a lui la libera possibilità di scegliere quale cammino intraprendere.
    Quindi, Dio non violenta mai il libero arbitrio ma illumina, si fa conoscere e dona la sua pace. Chi raccoglie il suo invito, cambia vita.
    Tutti voi avete avuto brevi o lunghi periodi di sofferenza, malattie fastidiose e prove in famiglia. Dio non
    vuole mai la sofferenza, la permette per una purificazione o per scuotere un peccatore. Ma lascia sempre liberi
    di accettare il suo invito e di accogliere la sua Legge di Amore e Verità.
    Molti di quelli che hanno sofferto o ancora soffrono non trovano una spiegazione e si disperano, non riescono a vedere neanche i loro sbagli, e invece di pregare di più e bene, si abbattono e poi non si rialzano più. Non
    comprendono che proprio nella sofferenza si diventa pazienti e mansueti e si rientra in sè per conoscersi senza
    aver paura di avere amare sorprese.
    La malattia e qualsiasi sofferenza non vengono accettate con facilità da chi non ha una buona tempra, è facile scoraggiarsi o diventare pessimisti. Ma non superano l’abbattimento con questo atteggiamento, anzi si irrigi-
    discono ancora di più e tutto diventa più nero. Ci si lamenta di continuo e non conoscono mai un momento di
    gioia.
    Invece qualsiasi sofferenza si deve affrontare con Fede e con una viva speranza di superarla con l’aiuto della
    Madonna. Nella prova vissuta con Fede vengono bruciate le ruggini del carattere freddo ed insensibile, si scopre l’impotenza umana dinanzi a situazioni strane che neanche gli scienziati possono capire, si diventa un pò
    umili perchè si conoscono i propri limiti.
    È il momento della speranza e della nuova vita.
    Gesù può intervenire in molti peccatori solamente quando si fermano a causa della sofferenza e si aprono a
    Dio, pregano anche se in modo farfugliato. Gesù non fa mai violenza, vuole sempre aiutare quelli che soffrono,
    perchè Lui è il Medico delle anime e dei corpi. Chi scopre Gesù e sceglie la sua Legge, ottiene Grazie particolari.
    Non abbattetevi quando arriva una sofferenza, accettatela con serenità perchè solo chi rientra in sè
    scopre Dio.
    CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
    MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
    Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
    Proposito
    Cercherò di mantenere il clima di raccoglimento e dialogo con Dio nelle mie attività.
    Pensiero
    La conversione è cosa di un istante. La santificazione è lavoro di tutta la vita (San J. Escrivà).

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.