Martedì 16 aprile 2013 Tempo di Pasqua

  • VANGELO (Gv 6,30-35)
    Non Mosè, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo.
  • Dal Vangelo secondo Giovanni
    In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai?
    I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità Io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è Colui che discende dal cielo e dà la vita
    al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il Pane della
    vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Abbiamo meditato in questi ultimi giorni il capitolo 6 di San Giovanni, precisamente venerdì 12 aprile (Gv
6,1-15 Gesù distribuì i pani a quelli che erano seduti, quanto ne volevano”; sabato 13 (Gv 6,16-21 Videro Gesù
che camminava sul mare); lunedì 15 (Gv 6,22-29 Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo
che rimane per la vita eterna); mentre oggi sorprendentemente emerge stupore sulle opere compiute da Gesù.
Questo capitolo ci ha fatto conoscere il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, nonostante la
manifestazione del dominio che Gesù aveva già dimostrato sulla natura, sui diavoli, sulla malattia, la folla ha la
spudoratezza di lamentarsi con Lui ponendo queste incredibili domande: “Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai?”.
Notiamo con facile accorgimento la contraddizione, oppure l’accecamento intellettuale come oggi avviene
d’altronde anche a coloro che si dicono cristiani e seguaci di Gesù. Quasi ogni giorno si legge o si ascolta qualche incomprensibile contraddizione commessa da persone indicate come dotte, tra cui si riconoscono anche alcuni cattolici.
Possiamo capire la difficoltà dei non credenti di accettare Dio, ma come si spiega l’agire ambiguo dei
cattolici che ostentano sapienza?
Un po’ ovunque vediamo una forte ricerca di supremazia sugli altri, avviene in tutti i settori della società, è
lo sfogo di un egoismo che cresce con il passare dei giorni. È inevitabile il prevalere dei vizi nelle persone che
non pregano, possono anche essere brave persone nei modi, ma è la vita interiore che non si svela all’esterno ad
essere prevalentemente colpita dai vizi.
Lo stupore aumenta nelle persone che credono nell’onestà e nella retta intenzione, cercano di dialogare con
pari valori ma rimangono deluse.
Vediamo che la società continua ad allontanarsi dai valori cristiani, questo è manifesto un po’ dappertutto, i
mezzi di comunicazione sono la cassa di risonanza di tutto ciò che si oppone a Gesù. La società pagana non
crede in Dio e moltissimi cristiani vivono come se Dio non esistesse. Ripetono nel loro vuoto queste parole per
trovare una giustificazione: “Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai?”.
Se per i pagani possiamo solamente pregare e dialogare se mostrano almeno una minima apertura, con i cristiani è più facile spiegare le Verità del Vangelo e dimostrare come in questi duemila anni Gesù si è mostrato
vivo nella sua Chiesa ed anche attraverso i suoi apostoli onesti.
Per fare accettare i grandi miracoli compiuti da Gesù, dobbiamo mostrare con la nostra vita che crediamo a quanto affermiamo!
L’esercizio più facile per controllare le parole e i gesti, è quello di rimanere alla presenza di Dio, credere che
Dio ci vede sempre e che ogni nostro errore volontario è un distacco da Lui. La presenza di Dio è facilitata dalla
preghiera e dai Sacramenti, non si potrà avere una certa capacità di concentrazione anche in mezzo alla confusione, se la nostra volontà non è sottoposta al nostro dominio.
Quando i cristiani autentici scoprono l’Amore di Gesù, non cercano altro e ripetono con Fede: “Signore, dacci sempre questo pane”.

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Mi fermerò a pregare per una persona in particolare, quella con cui fatico ad andare d’accordo, o con cui ho
uno screzio aperto, o che preferisco non incontrare.

Pensiero
La carità perfetta consiste nel sopportare i difetti degli altri, non stupirsi delle loro debolezze, ma soprattutto
nel comprendere che questa regina delle virtù non deve assolutamente restar chiusa in fondo al cuore. (Santa
Teresa di Lisieux)

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