Sabato 11 maggio 2013 Tempo di Pasqua
- VANGELO (Gv 16,23-28)
Il Padre vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto. - Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «In verità, in verità Io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio Nome, Egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio Nome. Chiedete e otterrete, perché la
vostra gioia sia piena. Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio Nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che Io sono uscito
da Dio. Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre». Parola
del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Ieri abbiamo compreso che nel mondo non è possibile trovare la gioia autentica, ciò che appare non è felicità
genuina, non la conoscono neanche quelli che vivono senza preoccupazioni. Il mondo non può dare la gioia
perché non ce l’ha. Solo Gesù può donarla perché è Lui l’unica fonte della gioia e della felicità. Per vivere nel
mondo con la gioia autentica è necessario restare in comunione con Lui.
Gesù vuole che ogni essere umano sia felice in questa vita, da parte sua c’è solo questo desiderio mentre poi
la risposta la deve dare l’uomo. Siamo noi a stabilire se portare nel mondo -quindi nei luoghi che si frequentano-, la gioia e la pace, siamo noi a determinare le vicende della nostra vita con l’adesione o meno al progetto di
Dio. Lui vuole donarci tante Grazie, la gioia e la pace, noi rispondiamo con le nostre scelte.
Oggi Gesù ci indica il metodo per chiedere Grazie al Padre: “Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio
Nome, Egli ve la darà”. È esplicita la volontà di Dio di soddisfare le nostre richieste, Lui vuole renderci felici e
donarci quanto chiediamo, perché allora determinate Grazie non arrivano o bisogna attendere? Chiaramente il
problema non è Dio, bisogna considerare quale spiritualità possiede la persona che chiede una Grazia, non solo
se prega, soprattutto se ama e perdona.
Gesù nel Vangelo numerose volte promette che darà le Grazie a quanti le chiederanno, addirittura insiste
nell’invitare a chiedere, è Lui a mostrare piena disponibilità. Non si può mai, ripeto mai, addebitare a Gesù la
mancata ricezione di una Grazia, si contraddice il Vangelo, si distorce palesemente la sua Parola.
Nel Vangelo oggi ripete nuovamente che bisogna chiedere: “Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia
piena”. Infatti, quando si chiede, solitamente non si vive perfettamente nella gioia e per questo si invoca la
Grazia. È la necessità a risvegliare la Fede e Gesù lo sa bene ma lo stesso vuole accontentare quanti pregano solamente nel bisogno, però essi hanno difficoltà a pregare bene, non sono esperti nella preghiera.
La loro gioia non è piena, lo dice Gesù, solo con l’arrivo della Grazia avranno la gioia piena. “… la vostra gioia sia piena”.
Abbiamo visto che da parte di Gesù c’è una infinita disponibilità ad aiutarci, a donarci ogni Grazia per il bene dell’anima e del corpo, il problema quindi è la persona che non prega bene, non pratica i Sacramenti, non
compie la volontà di Dio espressa nei Comandamenti, non ama il prossimo e forse non perdona i suoi oppositori. Se aggiungiamo che vive di superbia e orgoglio, non si sforza per rinnegare i vizi…
Vedete, in queste condizioni non è possibile ottenere Grazie, ma non bisogna mai abbattersi, tutto è possibile. Gesù potrà donarle liberamente, ma le disposizioni della persona devono cambiare.
“Finora non avete chiesto nulla nel mio Nome”. Non basta pronunciare il Nome di Gesù, occorre anche
vivere come vuole Lui.
Leggendo le biografie dei Santi la costante principale è l’adesione alla volontà di Dio, lo sforzo nella loro vita di rinnegare ogni aspetto diverso dal Vangelo, la purificazione interiore e il distacco dai piaceri dissipatori.
Loro non pronunciavano solo il Nome di Gesù quando chiedevano Grazie, mostravano implicitamente al Signore la vita pura e umile che conducevano, per questo ottenevano anche miracoli impossibili.
L’intercessione dei Santi che conosciamo non è mai stata facile, hanno raggiunto una elevata spiritualità per
innestarsi nella Vite divina e vivere in piena comunione con Dio. Hanno sempre faticato con sforzi eroici e con
rinnegamenti sovrumani per salire il monte della Trasfigurazione, perché avevano sempre dinanzi agli occhi
della Fede il fine della vita: la salvezza dell’anima, compiendo la volontà di Dio.
Per questo quando i Santi come intercessori chiedevano Grazie, erano e sono sempre esauditi dalla
Madonna.
Perché i Santi chiedono le Grazie possibili, mentre molti credenti chiedono Grazie impossibili, nel senso che
non sono un bene per l’anima e il corpo. Sono tante le richieste sbagliate ma che vengono fatte perché in buonafede si considerano necessarie. Non sto qui a elencarne molte, spesso molti chiedono ciò che in realtà non è un
bene per loro, per esempio sposare una determinata persona che conoscono poco, trasferirsi altrove, cambiare
lavoro, ecc.
Chiaramente le Grazie che si chiedono per la vita spirituale e la guarigione fisica sono sempre buone,
Gesù vuole aiutare tutti.
Noi sappiamo che Gesù ci ama e pensa sempre ad ognuno di noi, ci ha anche detto che “il Padre stesso ci
ama”. Siamo amati da Dio!
CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Mi impegnerò nelle piccole cose, realizzandole con grande amore, per Gesù e per i fratelli.
Pensiero
La verità nobilita chi la professa apertamente e senza rispetti umani (Papa Giovanni XXIII).
RICHIESTA DI PREGHIERE