Archivio Mensile: Gennaio 2021

Sabato 13 aprile 2013 Tempo di Pasqua 0

Sabato 13 aprile 2013 Tempo di Pasqua

  • VANGELO (Gv 6,16-21)
    Videro Gesù che camminava sul mare.
  • Dal Vangelo secondo Giovanni
    Venuta la sera, i discepoli di Gesù scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafàrnao. Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato, perché soffiava un forte vento. Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si
    avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Sono io, non abbiate paura!». Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La Tradizione ha visto in questa barca l’immagine della Chiesa nel mondo, scossa lungo i secoli dalla
tempesta delle persecuzioni, delle eresie, delle infedeltà. San Tommaso d’Aquino ha scritto che quel vento
è figura delle tentazioni e delle persecuzioni che la Chiesa subirà a causa delle mancanze d’amore.
Ciò che noi conosciamo perché l’ha profetizzato il Signore, è che il vento, la tempesta, le onde e le tenebre
non riusciranno mai ad affondare la barca della Chiesa. L’aspetto bello dell’episodio narrato dal Vangelo è che
sulla barca insieme agli Apostoli è salito anche Gesù, Egli non lascia mai soli quelli che si trovano in difficoltà e Lo invocano con fiducia.
Anche oggi nella Chiesa è presente Gesù, nonostante la profonda crisi, molti non Lo percepiscono più perché attratti dalle cose materiali e mondane, ma Lui c’è e continua a proteggere la sua Sposa.
Tutti i Santi nel passato hanno scritto e parlato della persecuzione costante contro la Chiesa, ma i persecutori sono scomparsi e dimenticati mentre la Chiesa è sempre viva e lo sarà ancora di più quando i suoi nemici
all’interno penseranno di averla distrutta.
Molti nei secoli passati hanno dato per finita la Chiesa, lo stesso Napoleone fece di tutto per distruggerla ed
era convinto di riuscire in questo avventato proposito, invece Gesù presente nella barca non ha mai permesso a
nessuno di affondarla.
Gli attacchi contro la Chiesa ci arrecano profondo dolore, ma la nostra consolazione è la certezza che Gesù è
vivo, rimane in questa barca e lo sarà per sempre, per questo le potenze dell’inferno non prevarranno mai contro
di Essa. Tutto quello che è umano passa, l’uomo stesso con i suoi errori e le sue gravissime contraddizioni passa, ma la Chiesa rimane sempre Santa e più forte.
Basta leggere la storia della Chiesa per scoprire le incalcolabili tribolazioni causate dalle malevolenze dei
suoi nemici, anche se molti erano istigati dai diavoli, hanno sempre agito con cattiveria e ferocia.
La Chiesa Cattolica ha moltissimi nemici ma è sempre rimasta conservata, questa è una delle prove della Divinità presente in Essa, è l’unica Chiesa voluta da Dio anche se la salvezza eterna rimane aperta anche a tutti
quelli che desiderano conoscere Dio e servirlo fedelmente. La Chiesa ha i Comandamenti, una Legge morale,
insegnamenti fondati sulla Parola di Dio, rimane quindi indispensabile osservarli.
Non possiamo mai avere dubbi nell’amare la Chiesa come una Madre e servirla con pieno amore.
Dobbiamo pregare molto ogni giorno per i suoi bisogni! La Chiesa è la nostra Madre, amiamola così!
Come la Chiesa ha ricevuto innumerevoli attacchi ed è sempre rimasta forte, così i suoi figli coerenti sono
disturbati dal vento e dalle tempeste delle cattiverie umane, ricevono persecuzioni e sono costretti ad ascoltare
eresie proprio da quanti invece sono chiamati a mostrare la santità di Dio. I figli buoni di questa Madre però
non si abbattono né si allontanano da Essa, sanno bene che gli uomini passano ma La Chiesa di Gesù rimarrà
fino alla fine del mondo.
Non abbattetevi mai per nessuna ragione, quando tutto vi sembra contrario e le tempeste cattive vi colpiscono, Gesù vi viene incontro e cammina sulle acque per fortificare la vostra Fede e per dirvi: “Sono Io, non temere”. Nei momenti di oscurità e di turbamento interiore, di incomprensione con i familiari e con gli amici, Gesù
è sempre vicino a vi ripete senza stancarsi queste parole.
“Sono Io, non temere”.

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Mi fermerò a pregare per una persona in particolare, quella con cui fatico ad andare d’accordo, o con cui ho
uno screzio aperto, o che preferisco non incontrare.

Pensiero
La carità perfetta consiste nel sopportare i difetti degli altri, non stupirsi delle loro debolezze, ma soprattutto
nel comprendere che questa regina delle virtù non deve assolutamente restar chiusa in fondo al cuore. (Santa
Teresa di Lisieux).

Domenica 14 aprile 2013 3ª DOMENICA DI PASQUA 0

Domenica 14 aprile 2013 3ª DOMENICA DI PASQUA

  • VANGELO (Gv 21,1-19)
    Viene Gesù, prende il pane e lo dà loro, così pure il pesce.
  • Dal Vangelo secondo Giovanni
    In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due
    discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i
    discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e
    non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a
    Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché
    era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci:
    non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con
    del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete
    non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?»,
    perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era
    la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti. Quand’ebbero mangiato, Gesù
    disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo
    sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le
    mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato
    che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà
    dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Arrivata la domenica ogni cattolico è chiamato ad osservare il Comandamento della santificazione della festività, dedicando più tempo a Gesù e a se stesso. Se guardiamo i dati della frequenza alla Messa domenicale, ci
accorgiamo che in Italia circa il 10% dei credenti si ricorda di Dio e desidera crescere nel cammino spirituale.
Mentre il 90% dei cattolici proprio la domenica organizza tante altre cose e dimentica la Persona di Gesù.
Sapete quanti credenti si lamentano delle loro sofferenze e di altri problemi ma non osservano la Messa festiva?
Non c’è motivo di lamentarsi se il rapporto con Gesù è stato interrotto e si fa a meno di Lui, oppure si recitano alcune preghiere e si è convinti di avere compiuto le stesse opere di San Francesco d’Assisi. Questo atteggiamento è presente in coloro che volano molto basso con lo spirito e non riescono mai ad elevarsi verso il Cielo. Sono molto occupati nelle cose terrene e non trovano tempo per pensare a Gesù e all’anima che in essi è
principio di vitalità.
Se Dio ritira l’anima, il corpo si affloscia senza più vita e dopo qualche giorno marcisce dentro una
bara al cimitero.
Si corre dietro a tante cose inutili e che non alimentano alcuna pace né gioia, si è sottomessi all’istinto irrazionale e si seguono i primi pensieri che arrivano alla mente. E quali pensieri arrivano ad una persona che non
prega e pecca con impegno?
I cattolici indifferenti devono considerare bene le loro scelte di vita, capire perché desiderano ciò che oggettivamente è peccato, devono capire che il mancato cammino spirituale danneggia l’anima e si perde sempre più
il contatto con il Divino. Si rimane soli, perché non si dà più spazio a Gesù.
È un discorso generale questo, non lo rivolgo a tutti voi ma a quanti di voi stentano a trovare la forza per
vincere le debolezze. Questo lo scrivo per aiutare chi ha difficoltà, qui non c’è alcuna condanna ma un grande
desiderio di trasmettervi le conoscenze spirituali per vincere le tentazioni e dominare l’istinto incontrollato.
Non ci si può illudere di fare qualcosa per Gesù e la Madonna continuando a vivere con molta superficialità.
Il cattolico quando scopre l’Amore di Gesù è felice, la gioia è così grande che vuole trasmetterla agli
altri. L’Amore di Dio contagia.
Oggi il Vangelo ci mostra ancora una volta che una iniziativa presa senza l’aiuto di Gesù è destinata al fallimento. Quanto decide Pietro è senza dubbio una scelta ovvia, fatta migliaia di volte in passato, quella di andare
a pescare. Cosa cambia adesso? La Risurrezione del Signore. Mentre prima le scelte degli Apostoli erano personali ed erano buone perché senza la pesca non potevano sussistere, successivamente scoprono che la pesca
diventa un’altra: “Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini” (Mc 1,17).
Questa elezione comporta una comunione con Gesù, quindi gli Apostoli devono occuparsi della preghiera e
della predicazione, non possono più pensare al commercio e alle cose del mondo. Allo stesso modo oggi un Vescovo o un Sacerdote non deve preoccuparsi delle cose del mondo che non hanno attinenza con il Vangelo, deve distaccarsi dal denaro oppure se gli viene donato, l’intenzione deve essere solo quella di utilizzarlo per la
Chiesa e i poveri.
E quanti nuovi poveri sta sfornando la crisi economica? C’è un’altra crisi di cui non si parla ma si evidenzia nel mondo: la Fede.
Pietro decide di andare a pescare animato dalla sua spontaneità senza pensare al suo nuovo ruolo di Capo
della nascente Chiesa di Cristo, e per tutta la notte non pesca neanche una sardina. È una lezione per Pietro, da
solo non è possibile compiere grandi cose, occorre diventare povero interiormente per cominciare ad accogliere
la volontà di Gesù. Quando c’è questo desiderio il Signore si presenta sempre e ci chiede qualcosa: “Figlioli,
non avete nulla da mangiare?”.
Gesù sa benissimo che non c’è un pesce nella barca, usa un pretesto per dire che senza Lui non è possibile
mangiare il cibo benedetto. Solo Gesù può risolvere i problemi di chi non ha nulla da mangiare o si trova nella
scarsità di cibo. Gesù indica a quanti pregano bene e sperano in Lui come fare per avere il cibo sufficiente e vivere dignitosamente.
Egli indica come compiere una buona pesca, “gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete”,
come anche dà le indicazioni ai Vescovi e ai Sacerdoti per la conversione dei peccatori: prolungate preghiere,
penitenze, vita virtuosa. Non c’è altro modo per portare le persone in Chiesa se non la coerenza e l’integrità
morale.
Obbedendo a Gesù la pesca di Pietro è infatti miracolosa, “la rete piena di centocinquantatré grossi pesci”,
come mai era avvenuto nella sua vita. Non solo, ma “la rete non si squarciò”, nulla si perde quando si pesca
come viene indicato dal Signore. Come la rete rimase integra così la Fede di Pietro deve rimanere integra,
una rete che deve accogliere tutti i peccatori per fare conoscere il Deposito della Fede contenuto esclusivamente
nella Chiesa Cattolica.
Pietro in alcuni minuti pesca una quantità impressionante di pesci, “centocinquantatré grossi pesci”, come
sono le specie di pesci identificati nel mare di Tiberìade dagli studiosi nel secolo scorso. Impressiona la modalità della pesca, praticamente un pesce di ogni specie presente in quel mare si gettò nella rete di Pietro. Come se
fossero stati comandati da Dio ed essi hanno obbedito prontamente. Un miracolo davvero eccezionale.
Quando sono giunti vicino la riva e Giovanni, il discepolo puro riconosce Gesù, “è il Signore!”, avviene che
Pietro ascoltando quel grido si copre e si getta in mare per arrivare il prima possibile davanti al Signore, si tuffa
nell’acqua come un nuovo battesimo dopo il suo rinnegamento.
Questa terza apparizione dopo essere risorto dai morti, Gesù la utilizza per riabilitare Pietro e riconfermarlo
Capo della Chiesa: “PASCI LE MIE PECORE”. Lo designa nuovamente come suo Vicario e Capo del Collegio
degli Apostoli, l’uomo che dovrà pascere le pecore di Gesù che sono i cattolici.
Senza fare mai mancare la preghiera costante per la conversione dei peccatori e per quanti non conoscono Gesù, l’Uomo-Dio.

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

Lunedì 15 aprile 2013 Tempo di Pasqua 0

Lunedì 15 aprile 2013 Tempo di Pasqua

  • VANGELO (Gv 6,22-29)
    Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna.
  • Dal Vangelo secondo Giovanni
    Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non
    era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da
    Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie. Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di
    Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù
    rispose loro: «In verità, in verità Io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete
    mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane
    per la vita eterna e che il Figlio dell’Uomo vi darà. Perché su di Lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli
    dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di
    Dio: che crediate in Colui che egli ha mandato». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, il popolo comincia a cercare Gesù con maggiore interesse, il
motivo non è dato dalla conversione a Lui, migliaia di persone pensano di avere risolto il problema del cibo…
Cercano Gesù perché hanno fame di cibo e non riescono ancora a realizzare nella loro mente il significato della
predicazione del Maestro. Egli li chiama a sé per dare un cibo diverso, quello che sazia e appaga ogni desiderio,
essi però non lo comprendono.
Che avvenga a questa gente ancora ignara della vera identità di Gesù ci può stare, ma se sono i cristiani a
cercare Gesù per vantaggi personali e non spirituali, allora si spiega la perdita della Fede. È un gravissimo errore strumentalizzare il Nome di Gesù per averne vantaggi non quantificabili, nel senso che non sono solamente
economici, ci sono anche incarichi di rilievo e il raggiungimento del potere senza avere mostrato alcun merito o
santità di vita.
Questi tempi sono assolutamente diversi dai duemila anni passati, anche se la Chiesa ha attraversato persecuzioni violentissime, oggi si manifesta in tutta la sua malvagità l’odio di quanti non vogliono più servire Dio e
scelgono altro. Hanno agito nel Nome di Gesù senza amarlo, hanno lasciato credere agli altri una loro appartenenza che in realtà era solamente esteriore.
Quanto ci rattrista sapere che la Chiesa Santa è l’obiettivo di agguerriti e determinati nemici che vogliono ridimensionarla.
Se noi che seguiamo Gesù con docilità e piena fiducia non avessimo una Fede solida, valuteremmo questo
momento storico come quello finale per la Chiesa, ma è appunto la Fede a renderci sereni senza cadere nello
sconforto. Non tutti i credenti riescono a visualizzare totalmente la confusione teologica e liturgica all’interno
della Chiesa, ognuno comprende la crisi secondo la sua capacità percettiva.
I credenti che “percepiscono” i continui tradimenti alla Chiesa da parte di quanti sono stati chiamati
da Gesù, piangono sangue…
Nel messaggio del 2 a Medjugorje la Madonna continua a ripetere di pregare per i Pastori. Nella parte finale
che qui anticipo, la Madonna ripete l’esortazione di pregare con insistenza per i Vescovi e i Sacerdoti, per dare
loro una maggiore protezione in questo tempo di assalto finale dei diavoli e della confusione teologica esistente:
“Di nuovo vi ammonisco: pregate per coloro che mio Figlio ha chiamato, ha benedetto le loro mani e li ha
donati a voi”. Leggiamo tutto il messaggio:
“Cari figli, vi invito ad essere nello spirito una cosa sola con mio Figlio. Vi invito affinché, attraverso la
preghiera e per mezzo della Santa Messa, quando mio Figlio si unisce a voi in modo particolare, cerchiate di
essere come Lui. Affinché siate, come Lui, sempre pronti a compiere la volontà di Dio, e non a chiedere che si
realizzi la vostra. Perché, figli miei, per volontà di Dio siete ed esistete ma, senza la volontà di Dio, siete un
nulla. Io, come Madre, vi chiedo di parlare della gloria di Dio con la vostra vita, perché in questo modo glorificherete anche voi stessi, secondo la sua volontà. Mostrate a tutti umiltà ed amore verso il prossimo. Per mezzo di questa umiltà e di questo amore, mio Figlio vi ha salvato e vi ha aperto la via verso il Padre Celeste. Io vi
prego di aprire la via verso il Padre Celeste a tutti coloro che non l’hanno conosciuto e non hanno aperto il
proprio cuore al suo amore. Con la vostra vita aprite la via a tutti coloro che stanno ancora vagando in cerca
della verità. Figli miei, siate miei apostoli che non hanno vissuto invano. Non dimenticate che verrete davanti
al Padre Celeste e gli parlerete di voi. Siate pronti! Di nuovo vi ammonisco: pregate per coloro che mio Figlio
ha chiamato, ha benedetto le loro mani e li ha donati a voi. Pregate, pregate, pregate per i vostri pastori. Vi
ringrazio”.
È un messaggio ampio e articolato su diversi aspetti. La Madonna dà l’impressione in ogni messaggio del 2
del mese di avere premura sulla conversione dell’umanità a Gesù, ma sa che è difficile, allora si rivolge ai credenti e li esorta a scegliere quanto è veramente importante nella vita. Indica subito cosa necessita per seguire
Gesù: “… attraverso la preghiera e per mezzo della Santa Messa”. Solo così si potrà “essere come Lui”, avere il suo Spirito e vivere nel suo Cuore.
Con la preghiera e la Santa Messa diventa possibile “compiere la volontà di Dio”, e qui la Madonna spiega
brevemente in che modo è possibile diventare veramente seguaci di Gesù: “Per volontà di Dio siete ed esistete
ma, senza la volontà di Dio, siete un nulla”.
Indica anche la necessità dell’apostolato nel mondo, che non si realizza solamente con la parola: “Io, come
Madre, vi chiedo di parlare della gloria di Dio con la vostra vita”. I nostri conoscenti prima ancora delle parole spirituali vagliano la nostra vita, controllano come ci comportiamo e se pratichiamo il Vangelo. Molti credenti non sono creduti dai loro stessi familiari per la mancata coerenza.
“Con la vostra vita aprite la via a tutti coloro che stanno ancora vagando in cerca della verità”. Sappiamo
che più di molte parole sono importanti le opere, alle volte il silenzio in certe situazioni è un atto virtuoso ed edifica quelli che osservano. È facile arrabbiarsi e litigare con chiunque, è invece una virtù e una vittoria su se
stessi controllarsi ed usare pazienza.
“Mostrate a tutti umiltà ed amore verso il prossimo”. È molto difficile incontrare umiltà ed amore anche tra
i cristiani, anzi se si valutasse il comportamento di alcune personalità come testimonianza di Dio, si dovrebbe
convenire che Dio non esiste. Ma Dio c’è ed è Amore, chi non ama non ha incontrato Dio. I cristiani che non
amano e vivono nell’incessante impegno di arrecare oltraggi e cattiverie ai buoni, dovranno renderne conto a
Dio!
“Non dimenticate che verrete davanti al Padre Celeste e gli parlerete di voi. Siate pronti!”.

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Mi fermerò a pregare per una persona in particolare, quella con cui fatico ad andare d’accordo, o con cui ho
uno screzio aperto, o che preferisco non incontrare.

Pensiero
La carità perfetta consiste nel sopportare i difetti degli altri, non stupirsi delle loro debolezze, ma soprattutto
nel comprendere che questa regina delle virtù non deve assolutamente restar chiusa in fondo al cuore. (Santa
Teresa di Lisieux).

Martedì 16 aprile 2013 Tempo di Pasqua 0

Martedì 16 aprile 2013 Tempo di Pasqua

  • VANGELO (Gv 6,30-35)
    Non Mosè, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo.
  • Dal Vangelo secondo Giovanni
    In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai?
    I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità Io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è Colui che discende dal cielo e dà la vita
    al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il Pane della
    vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Abbiamo meditato in questi ultimi giorni il capitolo 6 di San Giovanni, precisamente venerdì 12 aprile (Gv
6,1-15 Gesù distribuì i pani a quelli che erano seduti, quanto ne volevano”; sabato 13 (Gv 6,16-21 Videro Gesù
che camminava sul mare); lunedì 15 (Gv 6,22-29 Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo
che rimane per la vita eterna); mentre oggi sorprendentemente emerge stupore sulle opere compiute da Gesù.
Questo capitolo ci ha fatto conoscere il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, nonostante la
manifestazione del dominio che Gesù aveva già dimostrato sulla natura, sui diavoli, sulla malattia, la folla ha la
spudoratezza di lamentarsi con Lui ponendo queste incredibili domande: “Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai?”.
Notiamo con facile accorgimento la contraddizione, oppure l’accecamento intellettuale come oggi avviene
d’altronde anche a coloro che si dicono cristiani e seguaci di Gesù. Quasi ogni giorno si legge o si ascolta qualche incomprensibile contraddizione commessa da persone indicate come dotte, tra cui si riconoscono anche alcuni cattolici.
Possiamo capire la difficoltà dei non credenti di accettare Dio, ma come si spiega l’agire ambiguo dei
cattolici che ostentano sapienza?
Un po’ ovunque vediamo una forte ricerca di supremazia sugli altri, avviene in tutti i settori della società, è
lo sfogo di un egoismo che cresce con il passare dei giorni. È inevitabile il prevalere dei vizi nelle persone che
non pregano, possono anche essere brave persone nei modi, ma è la vita interiore che non si svela all’esterno ad
essere prevalentemente colpita dai vizi.
Lo stupore aumenta nelle persone che credono nell’onestà e nella retta intenzione, cercano di dialogare con
pari valori ma rimangono deluse.
Vediamo che la società continua ad allontanarsi dai valori cristiani, questo è manifesto un po’ dappertutto, i
mezzi di comunicazione sono la cassa di risonanza di tutto ciò che si oppone a Gesù. La società pagana non
crede in Dio e moltissimi cristiani vivono come se Dio non esistesse. Ripetono nel loro vuoto queste parole per
trovare una giustificazione: “Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai?”.
Se per i pagani possiamo solamente pregare e dialogare se mostrano almeno una minima apertura, con i cristiani è più facile spiegare le Verità del Vangelo e dimostrare come in questi duemila anni Gesù si è mostrato
vivo nella sua Chiesa ed anche attraverso i suoi apostoli onesti.
Per fare accettare i grandi miracoli compiuti da Gesù, dobbiamo mostrare con la nostra vita che crediamo a quanto affermiamo!
L’esercizio più facile per controllare le parole e i gesti, è quello di rimanere alla presenza di Dio, credere che
Dio ci vede sempre e che ogni nostro errore volontario è un distacco da Lui. La presenza di Dio è facilitata dalla
preghiera e dai Sacramenti, non si potrà avere una certa capacità di concentrazione anche in mezzo alla confusione, se la nostra volontà non è sottoposta al nostro dominio.
Quando i cristiani autentici scoprono l’Amore di Gesù, non cercano altro e ripetono con Fede: “Signore, dacci sempre questo pane”.

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Mi fermerò a pregare per una persona in particolare, quella con cui fatico ad andare d’accordo, o con cui ho
uno screzio aperto, o che preferisco non incontrare.

Pensiero
La carità perfetta consiste nel sopportare i difetti degli altri, non stupirsi delle loro debolezze, ma soprattutto
nel comprendere che questa regina delle virtù non deve assolutamente restar chiusa in fondo al cuore. (Santa
Teresa di Lisieux)

Mercoledì 17 aprile 2013 Tempo di Pasqua 0

Mercoledì 17 aprile 2013 Tempo di Pasqua

  • VANGELO (Gv 6,35-40)
    Questa è la volontà del Padre: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna.
  • Dal Vangelo secondo Giovanni
    In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in
    me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete. Tutto ciò che il Padre mi dà,
    verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non
    perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre
    mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Una delle sofferenze della persona onesta è la constatazione dell’ipocrisia in molti personaggi pubblici. I
buoni rimangono sgomenti anche per l’atteggiamento falso dei parenti e dei conoscenti, ma il più delle volte però non riguarda aspetti gravi, mentre i comportamenti ambigui di personalità famose arrecano un po’ di malessere. Dalle parole che affermano e le opere opposte che compiono, ne risulta una doppiezza imbarazzante. Allora i cittadini smarriti non sanno a quale santo votarsi prima e commettono errori.
Noi credenti sappiamo a quale Santissimo rivolgerci e lo facciamo con Fede ogni giorno, ma proviamo
orrore dinanzi all’ipocrisia.
Non è tanto rivolto ai politici questo discorso, anche se lo Stato è assente in questo periodo sia per l’attuale
blocco politico sia per un disinteresse viscerale in molti economisti che sta portando molte famiglie alla disperazione. I suicidi continuano e quanti hanno agevolato queste disgrazie non li considerano neppure.
L’ipocrisia è un comportamento che Dio disapprova in modo infinito, nel Vangelo vediamo in che modo Gesù condanna scribi e farisei, utilizza parole sferzanti verso uomini incuranti dei bisogni degli altri, uomini senza
anima che ignorano la povertà e la disperazione dei poveri. L’indifferenza che in questi tempi mostrano uomini
famosi e annessi, scoraggia quei cittadini che non conoscono la speranza cristiana. Noi dobbiamo pregare per
tutti loro.
Al telegiornale hanno mostrato il frigorifero vuoto di una famiglia, si percepiva anche il vuoto spirituale in
quella casa e questo ci dispiace sinceramente. Noi proviamo amarezza per tutti quelli che soffrono, anche se sono atei. La considerazione scioccante e che i cittadini comprendono con spavento, è che questa situazione non
si risolverà presto, crescerà invece la finzione degli economisti baldanzosi.
C’è una contrapposizione imbarazzante tra i nuovi poveri che hanno perduto il lavoro, gli esodati, quelli che
chiudono le aziende, con lo spreco delle famiglie benestanti o con doppi stipendi. Il lavoro è sempre cosa buona, ci sono famiglie più fortunate in cui lavorano più persone e rimangono più serene, come vorremmo fossero
tutte le famiglie. Però quando si sta bene si pensa meno o per niente a Gesù, non c’è bisogno di Lui nella vita.
È un errore e molti lo scoprono quando soffrono o avvertono un senso di vuoto interiore. Nulla più li
appaga.
La mancanza di Gesù spesso si trasmette ai propri figli. Moltissimi giovani hanno già fatto esperienze forti
neanche a 15 anni e cercano qualcos’altro per coprire il vuoto che emerge quando svanisce l’effetto dell’euforia
dovuta a qualche trasgressione.
Negli Stati Uniti è venuta fuori una nuova forma di disturbi alimentari, non per mancanza di cibo come avviene a miliardi di persone, questi giovani rifiutano il cibo di giorno per poi ubriacarsi la sera e inevitabilmente
diventano anoressici. Si chiama Drunkoressia questa mania, sono magre e ubriache, questa è la nuova follia
made in Usa.
Quali ideali o che futuro cercano questi giovani? Forse conoscere Gesù, oppure studiare bene per formarsi
una cultura e poi lavorare e formarsi una buona famiglia? No, non hanno più speranze… Il loro futuro è uno stile di vita senza mangiare di giorno e riempirsi di alcolici la sera. Una patologia che ha già fatto 300mila “vittime”. E otto su dieci sono donne…
La dipendenza colpisce uomini e donne, se la Drunkoressia colpisce più donne, le droghe interessano
di più gli uomini.
Non mi soffermo qui sulla immoralità dilagante nel mondo, sembra infatti proprio irrefrenabile e tutti i peccati sono diventati un bene, ma voglio evidenziare ciò che ci dice oggi Gesù: “Io sono il pane della vita; chi
viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!”. È Lui che sfama veramente tutti coloro che
Lo cercano con una Fede umile e sincera.
Lui ha dato prova in questi duemila anni di sfamare qualsiasi fame, quella fisica, quella spirituale,
quella della verità.
Quando nel Padre Nostro chiediamo il pane quotidiano, chiediamo al Padre di provvedere a tutti i nostri bisogni e Lui sa perfettamente cosa ci serve ma vuole che lo imploriamo. Invito quanti si trovano in difficoltà economica a pensare di più alla preghiera e a chiedere con vera Fede la Provvidenza a Dio. Chi ha Fede non può
abbattersi né pensare di togliersi la vita, nessuno che ha pregato Gesù è rimasto inascoltato.
Gesù sazia ogni fame, dona giustizia a chi la cerca, placa i tumultuosi istinti, fa trionfare la verità, elargisce cibo e dignità.

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Mi fermerò a pregare per una persona in particolare, quella con cui fatico ad andare d’accordo, o con cui ho
uno screzio aperto, o che preferisco non incontrare.

Pensiero
La carità perfetta consiste nel sopportare i difetti degli altri, non stupirsi delle loro debolezze, ma soprattutto
nel comprendere che questa regina delle virtù non deve assolutamente restar chiusa in fondo al cuore. (Santa
Teresa di Lisieux).

Giovedì 18 aprile 2013 Tempo di Pasqua 0

Giovedì 18 aprile 2013 Tempo di Pasqua

  • VANGELO (Gv 6,44-51)
    Io sono il Pane vivo, disceso dal Cielo.
  • Dal Vangelo secondo Giovanni
    In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato;
    e Io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da Lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo Colui che viene
    da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità Io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il Pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il Pane che discende dal Cielo, perché chi
    ne mangia non muoia. Io sono il Pane vivo, disceso dal Cielo. Se uno mangia di questo Pane vivrà in eterno e il
    Pane che Io darò è la mia Carne per la vita del mondo». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
In questo passo del Vangelo sempre del capitolo 6 di San Giovanni, Gesù fa una rivelazione molto importante e allo stesso tempo sbalorditiva. In questi giorni Gesù ha parlato ripetutamente del Pane che sazia ogni fame
e dona la vera pace interiore, ma molti confondevano questo Pane con quello che mangiavano dopo le miracolose moltiplicazioni compiute dal Signore.
“Questo è il Pane che discende dal Cielo”, è la prima precisazione di Gesù, quindi non è quello che sorgeva
dal nulla nelle ceste. Ma anche quello delle ceste poteva discendere dal Cielo, cosa allora lo differiva dal Pane
che Gesù indica come la sua Carne?
Il pane che il popolo ha mangiato quando Gesù lo moltiplicava sotto i loro occhi non era prodotto da mani
d’uomo, la sua comparsa nelle ceste si identifica come miracolo, che non è appunto spiegabile ma si accetta per
l’autorità di chi lo compie e per l’effettiva causa che ne deriva.
Oggi Gesù parla senza troppi misteri di un altro Pane, questo discende dal Cielo come Lui era disceso dal
Cielo, e precisa che è addirittura la sua Carne. Lo sbigottimento sarà stato immenso nei presenti, alcuni avranno
anche fatto supposizioni maligne. Ma bisogna però verificare in Gesù l’assoluta coerenza in quello che dice,
tutti i suoi insegnamenti sono riscontrabili nelle opere, quindi perché non verificare anche le parole che dice sul
Pane come sua Carne?
Gesù spiega senza alcun dubbio che il Pane che sfama è la sua Carne, è Lui stesso presente
nell’Eucaristia! Per questo sorprendono enormemente le strane teorie contro l’Eucaristia da parte di
molti teologi e di coloro che non vogliono l’Adorazione Eucaristica.
Chi legge la biografia di qualsiasi Santo o Santa riscontra inevitabilmente una grande devozione
all’Eucaristia, l’ansia che hanno avuto tutti i Santi di andare continuamente a trovare Dio nel Tabernacolo e fargli compagnia. Non solo per parlare delle loro gioie (poche) e delle sofferenze (quasi ininterrotte), soprattutto
per ringraziarlo, adorarlo, amarlo.
I Santi rimangono più davanti al Tabernacolo che in altri luoghi. Perché dall’Eucaristia arriva ogni Bene e i
più grandi miracoli.
Ci sono molti credenti che hanno scoperto che l’Eucaristia è Gesù e ogni giorno Lo vanno a trovare
per salutarlo.
Vi esorto a prendere come santa abitudine quella di trovare un po’ di tempo nei giorni feriali, se non potete
partecipare alla Messa, e di recarvi davanti al Tabernacolo per mettere nel Cuore di Gesù ogni gioia e preoccupazione, ogni problema e proposito. Parlate di tutto a Gesù, Lo rendete contento. Egli non aspetta altro!
La forza che si acquisisce mentre si rimane davanti l’Eucaristia è immensa, lo dice Gesù affermando che “se
uno mangia di questo Pane vivrà in eterno”. Sappiamo che mangiare l’Eucaristia in peccato mortale è una Comunione sacrilega ed è molto grave, quindi gli innumerevoli effetti suscitati dall’Eucaristia avvengono quando
ci si trova in Grazia di Dio.
Gesù ci parla del credente che vivrà in eterno, infatti l’anima è immortale ed è principio di attività del corpo,
senza l’anima non c’è assolutamente vita nell’involucro che la riveste. Ecco l’errore di quanti si occupano esclusivamente dell’aspetto esteriore e trascurano l’anima. Non hanno compreso la vera vita che è quella
dell’anima immortale, essa vivrà anche dopo l’esperienza terrena e sarà nella gioia o nella disperazione.
Sono come quegli antichi ebrei che non avevano creduto all’intervento di Dio nella liberazione dalla schiavitù in Egitto ed erano finiti male. Lo dice oggi Gesù: “I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e so-
no morti”, intendendo che non hanno conosciuto la vita eterna. Dandoci la sua Carne come Pane invece Gesù ci
sfama e ci eleva ad una spiritualità di molto superiore alla miseria umana.
“Io sono il Pane della vita”, la vera vita è quando si vive insieme a Gesù e si seguono i suoi insegnamenti. Non c’è pace senza Gesù!

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Mi fermerò a pregare per una persona in particolare, quella con cui fatico ad andare d’accordo, o con cui ho
uno screzio aperto, o che preferisco non incontrare.

Pensiero
La carità perfetta consiste nel sopportare i difetti degli altri, non stupirsi delle loro debolezze, ma soprattutto
nel comprendere che questa regina delle virtù non deve assolutamente restar chiusa in fondo al cuore. (Santa
Teresa di Lisieux).

Venerdì 19 aprile 2013 Tempo di Pasqua 0

Venerdì 19 aprile 2013 Tempo di Pasqua

  • VANGELO (Gv 6,52-59)
    La mia Carne è vero cibo e il mio Sangue vera bevanda.
  • Dal Vangelo secondo Giovanni
    In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua Carne da
    mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità Io vi dico: se non mangiate la Carne del Figlio dell’Uomo e
    non bevete il suo Sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia Carne e beve il mio Sangue ha la vita eterna e Io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia Carne è vero cibo e il mio Sangue vera bevanda. Chi
    mangia la mia Carne e beve il mio Sangue rimane in me e Io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato
    me e Io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il Pane disceso dal Cielo; non
    è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo Pane vivrà in eterno». Gesù disse queste
    cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il capitolo 6 di San Giovanni dà l’impressione della ripetitività di una nuova Verità veramente impegnativa
da comprendere. Mi sembra il film di quanto sta avvenendo oggi nel mondo, i grandi della terra non comprendono neanche le parole più semplici del Cristianesimo. Ogni persona che non è distante da Gesù non ha la capacità di leggere i segni dei tempi. I più potenti e i personaggi famosi sono sempre lì a dire e a contraddirsi.
Vi ho già scritto che non bisogna mai fidarsi delle parole che si ascoltano in televisione, anche perché qualcuno può variare le sue considerazioni, passare dall’ipocrisia a qualche verità, ma rimane sempre inaffidabile.
Non voglio scrivere di politica, sarebbe molto facile indicare lo stato comatoso di questa casta, mi riferisco alla
televisione in sé che non è madre ma matrigna. Seduce e conquista spesso anche l’anima, formando le coscienze secondo gli insegnamenti pericolosi di personaggi appartenenti a sètte segrete, anticlericali, pagani e immorali.
È diventato difficile comprendere il messaggio di Gesù, miliardi di persone sono distanti fisicamente e mentalmente, non hanno neanche idea dei valori cristiani. È vero però che la classe politica che ci rappresenta non è
lo specchio della società, non è vero affermare che la società si merita i suoi politici, perché l’Italia si trova in
queste situazioni drammatiche per colpa dei politici e non dei cittadini.
Non è più possibile dare credibilità ai cattolici parlamentari impegnati in politica, non risultano credibili se osserviamo la loro attività, sono molto esperti e programmati… nelle dichiarazioni che rilasciano.
Ci rimane davvero solo Gesù e tutto ciò che riguarda Lui, a cominciare da sua Madre e nostra potentissima
Mediatrice.
Noi continuiamo a meditare questo capitolo di San Giovanni che a qualcuno mette molta confusione mentre
il mondo pensa a tutt’altro che a Dio. Gli stessi cattolici che non pregano hanno oramai la stessa mentalità dei
non credenti, ma rimangono convinti di avere una grande spiritualità. E se i cattolici hanno smarrito il senso
della vita, cosa ne sarà degli altri?
Il Vangelo che meditiamo oggi è una pagina chiarificatrice per noi dopo quanto ha affermato Gesù nel capitolo 6, ma sono parole oscure e fastidiose per miliardi di persone. Come gli ebrei duemila anni fa insorgevano
contro Gesù quando diceva questi insegnamenti, anche oggi la gente non ha alcun interesse e si annoia.
Tempo fa ho detto ad un uomo che ha pensato solo a lavorare in vita sua: “La Fede non può mantenersi viva
senza la preghiera”. È rimasto frastornato perché non conosce nulla di Dio. Gli ho spiegato molte cose ma la
conversione del cuore avverrà gradatamente. Occorre avere pazienza ed aiutare.
Lo stesso Vangelo di oggi fa riflettere anche i buoni cristiani, ma finalmente Gesù parla ancora più chiaramente del Pane disceso dal Cielo. Ieri ho già indicato l’Eucaristia, oggi leggiamo la spiegazione completa che
indica l’assoluta importanza di quanto avviene nella Messa: “In verità, in verità Io vi dico: se non mangiate la
Carne del Figlio dell’Uomo e non bevete il suo Sangue, non avete in voi la vita”.
Non è sufficiente solo mangiare, occorre farlo con le giuste disposizioni. Se è importante adorare l’Eucaristia
per assimilare lo Spirito di Dio, ancora più importante è mangiare l’Eucaristia. “Chi mangia la mia Carne e
beve il mio Sangue rimane in me e Io in lui”.
Adesso è chiaro il significato del Pane che Gesù ha ripetuto in questi giorni, è Lui stesso il Pane che sazia.
Solo chi dimora in Dio è certo che Gesù vive in lui ed è questa la vera aspirazione di un cristiano autentico.
Gesù ci dice che la comunione che vuole stabilire con ognuno di noi è la stessa che Lui ha con il Padre. Allora non dobbiamo pensare solo a fare la Santa Comunione, è determinante restare in comunione con Gesù. Con
la costante preghiera e una vita virtuosa.

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Mi fermerò a pregare per una persona in particolare, quella con cui fatico ad andare d’accordo, o con cui ho
uno screzio aperto, o che preferisco non incontrare.

Pensiero
La carità perfetta consiste nel sopportare i difetti degli altri, non stupirsi delle loro debolezze, ma soprattutto
nel comprendere che questa regina delle virtù non deve assolutamente restar chiusa in fondo al cuore. (Santa
Teresa di Lisieux).

Sabato 20 aprile 2013 Tempo di Pasqua 0

Sabato 20 aprile 2013 Tempo di Pasqua

  • VANGELO (Gv 6,60-69)
    Da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna.
  • Dal Vangelo secondo Giovanni
    In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo
    vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’Uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non
    giova a nulla; le parole che Io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
    Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che Lo avrebbe tradito. E
    diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con Lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete
    andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi
    abbiamo creduto e conosciuto che Tu sei il Santo di Dio». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Gesù oggi rivela ai suoi discepoli che conosce i cuori di tutti e individua bene quelli che non Lo amano sinceramente. “Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che Lo avrebbe tradito”. Tutto è chiaro per Gesù, anche questo è il motivo del suo accaloramento quando viene accusato infondatamente, quando la sua predicazione viene falsata e rivoltata.
In questi giorni, la parola tradimento è quella che circola di più tra i politici a Roma, per varie ragioni non
sono riusciti per diversi giorni ad eleggere il nuovo presidente della Repubblica ed è stato uno spettacolo pietoso. Abbiamo sentito e letto di tutto e il contrario, abbiamo così avuto la prova che i cittadini italiani non riescono ad eleggere i migliori politici che si candidano perché la legge elettorale non lo permette. E ritornano sempre
gli stessi in Parlamento, magari con buone intenzioni, molto spesso senza risultati.
Dobbiamo dire qualcosa oggi, è troppo quanto avvenuto a Roma e gli italiani sono sconcertati. Non voglio
scrivere di politica, non mi compete farlo per il mio ruolo e non ho alcuna intenzione di affondare il coltello più
di quanto già lo sia. Sono contento per la rielezione di Napolitano nonostante sia ateo e il suo passato comunista, ha dimostrato in questi anni una competenza determinante per frenare situazioni pericolose. L’unico neo è
stato il governo dei tecnici ma certamente lo ha voluto a suo modo per il bene dell’Italia.
Voi che leggete avete i vostri politici preferiti, io spero in politici difensori della Chiesa e dei valori cristiani,
ed è relativa la loro provenienza, contano gli interessi spirituali. Rispetto ovviamente le scelte di tutti e mi piace
approfondire con voi la Dottrina sociale della Chiesa che si occupa anche di politica. Dobbiamo elevarci ad
una comprensione cristiana della politica, sulle scelte più corrette per un credente e la sua visione quando ascolta dichiarazioni dei politici.
Chi non legge e non approfondisce la verità, si lascia guidare dalla simpatia verso i politici o dalle parole che
essi dicono senza convinzione. Si lascia guidare solo da quanto ascolta in televisione e questo è un danno enorme. La coscienza occorre formarla con le notizie autentiche e per farlo è determinante leggere e studiare
quanto è possibile.
Non sto qui a scrivere il mio stupore per le contraddizioni di chi afferma solennemente una cosa e poi la
cambia sempre e solo secondo i suoi interessi personali.
Per esempio, un giovane sindaco si è opposto alla candidatura di Marini del Pd con accuse acide, dicendo
che è un uomo della vecchia politica mentre ha chiesto la candidatura di Prodi, il quale è in politica da più anni
di Marini che è pure un cattolico convinto. Non sono misteri, non posso scrivere che non si capiscono certe illogicità, perché è fin troppo chiaro che non si pensa al bene dell’Italia e della Chiesa ma esclusivamente alla
propria ambizione.
Sta bene la rielezione di Napolitano per controllare questi politici avventati, ma anche Marini sarebbe stato
un buon presidente, soprattutto favorevole ai valori cristiani. Ognuno di voi, ripeto, aveva i favoriti, ed è normale che sia così, la mia posizione invece cerca il bene della Chiesa e degli italiani, quindi anche la stabilità
dell’Italia altrimenti qui avviene una guerra civile. Qualcuno invoca la guerra civile, qualcuno che mostra di
non amare l’Italia né gli italiani.
Preghiamo per l’Italia e per un prossimo governo che risolva tanti problemi, faccia leggi urgenti a favore dei
cittadini e delle imprese, elimini tutti gli sprechi esistenti che sono incalcolabili a cominciare dalle auto blu, ob-
bligando così tutti i parlamentari a recarsi alle Camere a piedi o con altri mezzi pubblici. Si metta fine a contributi a cascata agli amici e agli amici degli amici… e tutto ciò che non è onestamente necessario per fare girare
bene la macchina dello Stato.
Tutto quello che è successo in questi giorni in Parlamento ci dice che Gesù è assente nei cuori e negli
interessi dei parlamentari.
Nel Vangelo Gesù dice a quanti Lo seguivano ma non credevano fermamente in Lui: “Tra voi vi sono alcuni che non credono”, oggi quasi tutti non credono in Lui. Che futuro avrà questa umanità senza Gesù? Togliendo l’amore e la verità rimangono l’odio e l’ingiustizia, continuando così si arriverà inevitabilmente ad una ribellione completa e la violenza spunterà da ogni lato.
Quanto più si avvicina il trionfo del Cuore Immacolato di Maria tanto più i diavoli scaricano sulla terra odio e negatività.
Noi credenti siamo fortunati, una benedizione inspiegabile si è riversata su di noi e la Fede permane in noi
per darci sempre la forza di vincere dubbi e corruzioni. Siamo benedetti e molti non se ne rendono conto, siamo
ricchissimi della cosa più importante per un essere umano: la Grazia di Dio. Non c’è denaro sufficiente paragonabile alla comunione con Gesù.
È vero, molti cristiani vivono male, e allora noi preghiamo per loro. Ci sono anche quelli scelti da Gesù che
insorgono e dicono come i discepoli del Vangelo: “Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?”. Già, come si
può ascoltare e vivere la Parola di Gesù? Pregando e vivendo in comunione con Gesù! Senza lo Spirito di Dio si
fatica inutilmente: “È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla”.
I cristiani che non si sottomettono al Vangelo, compiono lo stesso gesto dei discepoli, essi “tornarono indietro e non andavano più con Lui”.
Gesù lascia liberi di seguirlo o meno, a tutti ripete: “Volete andarvene anche voi?”. Siamo noi ad avere bisogno di Lui e non Lui di noi. Come possiamo perdere anche per poco tempo la vicinanza di Gesù? Chi ci aiuta
e ci protegge dall’odio, dall’invidia e dalle cattiverie? Ripetiamo anche noi le parole del Vangelo, ripetiamole
spesso in Chiesa davanti al Tabernacolo e in ogni luogo:
“Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che Tu sei il
Santo di Dio”.

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Mi fermerò a pregare per una persona in particolare, quella con cui fatico ad andare d’accordo, o con cui ho
uno screzio aperto, o che preferisco non incontrare.

Pensiero
La carità perfetta consiste nel sopportare i difetti degli altri, non stupirsi delle loro debolezze, ma soprattutto
nel comprendere che questa regina delle virtù non deve assolutamente restar chiusa in fondo al cuore. (Santa
Teresa di Lisieux).

Domenica 21 aprile 2013 4ª DOMENICA DI PASQUA 0

Domenica 21 aprile 2013 4ª DOMENICA DI PASQUA

  • VANGELO (Gv 10,27-30)
    Alle mie pecore io do la vita eterna.
  • Dal Vangelo secondo Giovanni
    In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e Io le conosco ed esse mi seguono. Io do
    loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me
    le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
In poche parole Gesù afferma, appunto in una sintesi precisa, la vita del cristiano autentico. Molti pagani non
credono in Dio o non conoscono Gesù, ma tra i cristiani ci sono pure quelli che non vivono la Fede come un
dono da coltivare e si dibattono tra la ricercata mondanità e qualche volta il ricordo di Dio. Anche se Gesù afferma che conosce le sue pecore, sono molti cristiani a non conoscere Lui. La vera conoscenza presuppone
l’accoglienza degli insegnamenti.
Sono poche parole che contengono diverse tematiche:
1) solamente i cristiani autentici ascoltano la voce di Gesù, da Lui chiamati amorevolmente le mie pecore;
2) ovviamente Gesù li conosce ma è una conoscenza non identificativa, li conosce intendendo che essi Lo
seguono;
3) Gesù assicura la vita eterna a quanti Lo seguono con amore anche se si ritrovano spesso a cadere nei peccati ma si rialzano con la Confessione;
4) Gesù con la vita eterna assicura che non finiranno all’inferno, questa è la più grande vittoria per un essere
umano;
5) sono cristiani autentici che Gesù difende da ogni male e non permetterà ai diavoli di tormentarli oltre il
limite imposto;
6) addirittura nessuno li potrà strappare dal suo Cuore.
Poche ma consolanti parole ci rilascia oggi il Vangelo. È un parlare chiaro questo di Gesù, non solo perché
veniamo da una settimana in cui ha intensamente spiegato il vero significato del Pane disceso dal Cielo e che
noi abbiamo meditato nel capitolo 6 di San Giovanni, è anche un parlare essenziale per un seguace di Gesù, sono concetti molto belli e che vengono accolti con grande gioia.
La vera gioia la sperimentano solamente i cristiani autentici che ascoltano la voce di Gesù e Lo seguono.
Ci sono milioni di cristiani che ascoltano la proclamazione del Vangelo della Messa o leggono personalmente il Vangelo, però l’insegnamento non viene poi tradotto in vita, quindi non tutti quelli che vanno a Messa seguono veramente Gesù. Comprendiamo così che non è sufficiente andare a Messa o conoscere la Parola di Dio,
deve esserci una conseguenza, una risposta, il Vangelo deve incarnarsi nella vita del cristiano.
Non è impossibile questo né bisogna confondersi, il cammino spirituale non và mai affrontato nella confusione o nell’avventatezza, è indispensabile RIENTRARE IN SÉ e conoscersi nell’esame di coscienza giornaliero.
È impegnativo questo esame e se non c’è una buona motivazione non ci sarà mai costanza nella preghiera. Bisogna decidersi nel voler seguire Gesù e la Madonna, seguirli vuol dire fare quello che dicono Loro.
È una santa decisione mettere al centro Gesù, chi compie questa scelta vede trasformarsi la vita sempre in
meglio. Nella riflessione personale che si compie ogni giorno o l’esame interiore, compiuto nel silenzio e in una
situazione di serenità, si ha la possibilità di valutare i vari comportamenti e la pratica dei vizi o delle virtù. Gradualmente si cresce nello spirito e si sottomette la carne alla Fede, si entra sempre più nella sfera spirituale.
Così si segue Gesù, si è in grado di ascoltare la sua voce, perché molti si illudono di fare grandi cose
mentre sono ancora distanti.
Solo a questi cristiani che si sforzano secondo le loro possibilità di seguire Gesù, Egli dice di conoscerli,
perché Lui vede la sua immagine in questi cristiani, vede l’Amore che emana il suo Cuore, sente in essi l’odore
della Fede.
Molti restano delusi quando chiedono una Grazia e l’attesa è vana, non hanno la capacità di capire il loro distacco da Gesù e la preghiera arida che recitano. Però sono pure incalcolabili le Grazie che ricevono quanti si
avvicinano a Gesù improvvisamente e chiedono aiuto come possono, e la loro preghiera carica di sofferenza è
sincera e molto fiduciosa. È nella sofferenza che si comprende l’importanza di Gesù e la necessità di invocarlo
con tutte le proprie forze.
Quando si invoca Gesù con fiducia, le forze spirituali si moltiplicano e le avversità si guardano con
molta serenità, non c’è mai inquietudine o senso di sconfitta, perché nella comunione con il Signore si affida ogni cosa e si prega con fervore per la buona riuscita.
Con quanta più fiducia si prega per ottenere qualcosa, ancora più grande sarà la risposta di Gesù.
Le avversità fanno parte della vita, chi non ne ha non segue Gesù… Soprattutto i cristiani sono colpiti da
molte avversità e si sa che un buon numero si abbatte e rifiuta di lottare. Le avversità spesso arrivano
dall’ambiente che si frequenta, dalla stessa famiglia e dal lavoro, inclusa la parrocchia. Arrecano sofferenze le
avversità ma spingono a pregare con maggiore fiducia e purificano il cuore corrotto.
Se da una considerazione pagana le avversità sono una sciagura, non lo sono per i cristiani. Essi non le maledicono ma cercano di superarle con preghiera e l’amore. La vita di Gesù è stata piena di avversità, così è avvenuto ai grandi Santi. Anche noi dobbiamo affrontare le avversità con fiducia e profonda preghiera.
Lottando le avversità i cristiani si purificano e diventano come quelle pecorelle buone e gradite a Gesù. Le avversità diventano un mezzo di purificazione, anche le stesse intenzioni diventeranno buone e si
compirà tutto per amore di Gesù senza più cercare gratificazioni e ricompense umane.
In questa domenica riflettiamo sulla necessità di ascoltare interiormente la voce di Gesù per vivere la sua Parola, osservare il suo Vangelo. La ricompensa piena di gioia e amore che ci prepara Gesù è infinita, appunto è
eterna.

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

Lunedì 22 aprile 2013 Tempo di Pasqua 0

Lunedì 22 aprile 2013 Tempo di Pasqua

  • VANGELO (Gv 10,1-10)
    Io sono la porta delle pecore.
  • Dal Vangelo secondo Giovanni
    In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità Io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta,
    ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il
    guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce
    fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la
    voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora
    Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità Io vi dico: Io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
In questo capitolo Gesù parla del Buon Pastore che vigila e protegge le sue pecore, una vigilanza amorosa
opposta all’azione del mercenario che ruba, vende ed incassa. Il capitolo 10 continua la spiegazione che Gesù fa
di sé, la sua presentazione richiede uno sforzo meditativo e di comprensione. Una cosa è leggere le vicende dei
suoi miracoli e delle opere straordinarie, altra cosa è approfondire parole di elevatissima teologia.
Senza il vivo desiderio di capire il significato delle parole di Gesù, si cade nella tiepidezza e non si prega bene.
Chi legge con interrese le parole di Gesù scopre una maggiore fiducia in Lui, verifica che il suo linguaggio è
sempre conforme e infinitamente privo di contraddizioni. Gesù ci piace per tutto ciò che è, l’aspetto delle sue
parole coerenti non può di certo mancare, ma evidenziarlo mi rende gioioso. Gesù non ci prende mai in giro,
non ha un doppio linguaggio, non si contraddice mai, non c’è una sola virgola dubbia nel Vangelo storico.
Chi vuole dialogare con una Persona infinitamente onesta, amorevole e fidata, vada ogni giorno davanti al
Tabernacolo. Parlate e rimanete ad ascoltare in silenzio, adorate con l’amore senza ripetere molte parole, fissate
il suo Cuore perché lì dentro Lui conserva tutti quanti noi.
Più alta è la considerazione e la fiducia che riponiamo in Gesù, più sgomento si patisce quando si ascoltano
personaggi ambigui che parlano in televisione. Più si ama Gesù più è forte il desiderio del bene comune, si desidera ardentemente che tutti stiano bene, che le famiglie abbiamo sostentamenti adeguati per vivere dignitosamente.
Cosa possiamo fare noi per avere una classe politica interessata alle sorti degli italiani? Pregare e questo lo
sappiamo, occorre anche cercare di capire il linguaggio dei segni per decifrare bene non tanto quello che dicono
ma quello che nascondono. Di conseguenza ognuno liberamente decide chi votare per rappresentarlo in Parlamento.
Direte che qui ci vuole solo Gesù, è vero, ma è Lui a fornirci i mezzi per decifrare cosa nascondono i cuori
di quanti decidono le sorti degli italiani. Oggi pomeriggio Napolitano farà il giuramento e darà finalmente le indicazioni per un governo che faccia tutto quello che è urgente per gli italiani, non sono più ammissibili i giochetti per il potere. Tutti abbiamo assistito al tradimento e alle coltellate inferte uno contro l’altro di un gruppo
politico e questo è avvilente per gli italiani. Tutti i politici di tutti gli schieramenti devono pensare al bene comune e abbandonare i progetti di potere e i personalismi.
Gli italiani hanno bisogno di aiuti, non interessa chi sarà al governo, adesso è il momento di agire con
onestà, serietà e verità.
Le lotte di potere e le coltellate non ci interessano, l’Italia merita una classe politica che la tiri fuori dal baratro dove è stata gettata dagli stessi politici. Occorre una nuova classe politica, l’ho già scritto, però abbiamo visto che senza esperienza politica e senza preparazione culturale non si và da nessuna parte.
È assente l’amore in questi politici, è invece infinito l’Amore che Gesù ha per le sue pecore! Dio ama
tutti, l’uomo non ama Dio!
Gesù oggi ci parla di mercenari ma non è riferito ai politici, il riferimento è spirituale e riguarda i suoi Ministri. Gesù afferma che ci sono pastori che entrano nell’ovile non per condurre al pascolo le pecorelle ma per
sfruttarle, e li indica come ladri perché entrano per rubare, uccidere e disperdere il gregge.
Il riferimento riguarda i Vescovi e i Sacerdoti, essi sono chiamati a vivere per le pecore, devono difenderle dai lupi. Chi sono i lupi?
La Parola di oggi anticipa e contempla quanto sarebbe avvenuto nei secoli nella Chiesa, essa è l’ovile indicato da Gesù, i mercenari sono coloro che non si curano del bene delle anime, così le sfruttano, uccidono la spiritualità presente e disperdono la Grazia di Dio. È una grande responsabilità davanti a Dio, si dovrà dare conto
anche di tutto il bene che non si è compiuto a servizio del prossimo.
Gesù parlando dell’ovile e dei mercenari, fissò lo sguardo sugli eretici, i falsi pastori che rubano, uccidono e
disperdono il suo gregge e si proclamò unica Vita delle anime, unico abbondante pascolo per sfamare e proteggere le anime. Solo Gesù è la Verità, in Lui troviamo ogni risposta e la salvezza da tutti i pericoli.
Non entrano per la Porta dell’ovile quanti non seguono la Verità del Vangelo, Gesù li chiama ladri ed assassini di anime, e verrà il tempo in cui le maschere cadranno da sole. Possono illudersi quanto vogliono, mascherarsi quanto possono, ma non potranno mai distruggere il fatto che essi sono mercenari e non entrano per la Porta dell’ovile, così le anime che avvicinano le uccidono con le loro menzogne.
Anche se vivono nella Chiesa, unico ovile in cui si trovano i Sacramenti di salvezza, essi sono mercenari perché tradiscono Gesù.
Gesù non accetta i mercenari, li lascia agire anche contro il suo Vangelo, ma verrà il tempo della mietitura e
tutti gli inganni saranno svelati. La Passione di Gesù continua nelle anime mistiche, continua anche per il rinnegamento del Vangelo da parte dei mercenari. Occorrono molti nuovi apostoli mariani per portare ovunque il
Vangelo di Gesù e risvegliare molte coscienze assopite.

CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Ogni giorno cercherò di portare il messaggio della Fede a coloro che sono lontani da Gesù.

Pensiero
Abbi fortezza nel cuore contro tutte le cose che possono muoverlo a ciò che non è Dio, e sii amico dei patimenti di Cristo (San Giovanni della Croce).