La pagliuzza e la trave – 21 Giugno 2021

Lunedì 21 giugno 2021

XII Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mt7,15)

Togli prima la trave dal tuo occhio.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

È spontaneo in ogni persona spiritualmente debole, il comportamento di osservare per giudicare, prevalentemente in modo negativo. Un’inclinazione che porta istintivamente a valutare gli altri spesso con indifferenza e biasimo, senza prima guardarsi dentro.

È secondo natura la volubilità in molti, ma non dimentichiamo che Dio ha trasmesso tanti insegnamenti per vincere le debolezze, ha donato il Sacramento del Battesimo per l’eliminazione del peccato originale, ha inviato molti Profeti ad annunciare chi è Lui, fino a donare al mondo il Figlio per far conoscere gli insegnamenti dell’unica Via che permette di raggiungere la vera felicità.

Il problema che ci pone oggi Gesù non è secondario nella vita spirituale, in realtà riguarda indistintamente tutti, anche i non credenti. È l’atteggiamento grave e sfrontato di molti nell’osservare la pagliuzza nell’occhio altrui senza vedere le travi nei loro occhi.

L’accusare gli altri, familiari, amici o colleghi, perché non sono come pretendono quelli che giudicano la parte interiore degli altri senza conoscerla o quella esteriore per diffamare o darne una conoscenza negativa con quanti parlano, è un comportamento sleale e nocivo per tutti.

La debolezza dell’essere umano contempla anche la superbia, essa tende a vedere ingrandite le mancanze altrui e a minimizzare e scusare le proprie mancanze. Per superare questo grave comportamento che spinge a vivere «fuori di sé», bisogna evitare i giudizi negativi sugli altri.

«Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi».

Nessuno è esente dalla superbia fin dalla nascita, molti amplificano questo vizio nella loro vita con molteplici azioni presuntuose. Occorre comprendere l’importanza del rinnegamento e delle penitenze, per controllare la superbia ed evitare quegli atteggiamenti che lasciano tanta amarezza negli altri.

Dove la superbia viene indebolita, c’è maggiore controllo in ogni circostanza, meno sofferenze si causano agli altri.

Le parole di Gesù sulla pagliuzza e la trave, intendono che a causa della nostra personale superbia, si ingrandiscono le mancanze altrui anche minime, mentre per contrasto si tende a minimizzare e a scusare i nostri maggiori difetti.

Di più, la superbia tende a proiettare negli altri quel che in realtà sono imperfezioni ed errori propri.

L’umiltà, al contrario, esercita il suo benefico influsso su quelle virtù che favoriscono una convivenza umana e cristiana.

La persona umile è in condizione di perdonare, di comprendere e di aiutare, solo lei è consapevole di aver ricevuto tutto da Dio, conosce le proprie miserie e sa quanto ha bisogno della misericordia divina.

Ecco che questa persona non giudica con malizia, tratta il suo prossimo con comprensione, scusando e perdonando quando fosse necessario.

D’altra parte, il discernimento sulle azioni altrui, di quanti non sono maturi nella vita spirituale, è sempre assai limitato. Solo Dio conosce le intenzioni più intime, legge nei cuori e sa dare a tutte le circostanze che accompagnano un’azione, una valutazione perfetta.

Possiamo immaginare tutto il male che si arreca alle persone oneste e innocenti, con i racconti falsi che hanno la finalità di renderli inaffidabili, forse per allontanare da esse chi ascolta. A Gesù è successo moltissime volte, così a Padre Pio, a Natuzza Evolo e a tutti quelli che restano nella verità, sia per la loro vita onesta sia per la fedeltà al Vangelo.

Si cade con facilità nel giudizio temerario se si vive avventatamente. Consiste nel comportamento di chi«anche solo tacitamente, ammette come vera, senza sufficiente fondamento, una colpa morale nel prossimo», è scritto nel Catechismo del 1992 al numero 2477. Questo peccato consiste in ciò che comunemente si chiama «pensare o giudicare male» ma senza alcuna prova morale.

C’è l’intenzione consapevole di danneggiare o distruggere la buona reputazione altrui.

L’atteggiamento corretto è quello di astenersi dal giudicare le intenzioni, occorre sospendere qualsiasi valutazione almeno fino a quando non sono presenti delle prove. Non si può giudicare nessuno senza prove, non bisogna pensare male di chi in passato ha già commesso azioni sbagliate e viene riconosciuta come una persona cattiva. Più che condannare si deve usare comprensione e pregare.

Gesù ha detto di non giudicare e intendeva la parte intima della persona che può conoscere solo Lui, mentre le azioni esteriori che si vedono e sono quel che sono, uno le constata e ne può parlare con gli altri ma senza malizia né aggiungere azioni non avvenute o parole non dette.

Gesù ammoniva di non giudicare secondo le apparenze ma con giusto giudizio. Così faceva con i farisei. Gesù giudicava le loro azioni, quelle che vedeva, anche se Lui leggeva nei cuori e conosceva i segreti di ognuno. Anche oggi conosce i segreti intimi di ogni essere umano.

Dobbiamo imparare a scusare i difetti, palesi e innegabili, di coloro che frequentiamo, né i loro errori devono indurci a privarli della nostra stima. Impariamo da Gesù, che non può scusare completamente il peccato di coloro che Lo stanno crocifiggendo; ne diminuisce la malizia, adducendo l’ignoranza della mancata conoscenza del suo essere Figlio di Dio.

Quando non è possibile scusare il peccato perché è palese, rendiamolo almeno degno di compassione, attribuendo alla causa più comprensibile che si possa pensare, quali l’inconsapevolezza, l’irresponsabilità e la debolezza.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Atto di consacrazione personale

e di riparazione al Cuore di Gesù

O Cuore dell’amatissimo mio Gesù, Cuore adorabile e degno di tutto il mio amore, io, acceso dal desiderio di riparare ed espiare le offese sì numerose e tanto gravi a Te fatte, ed anche per non macchiarmi io stesso, per quanto mi è possibile, della colpa di ingratitudine, Ti offro il mio cuore con tutti i suoi affetti, anzi Ti do e consacro tutto me stesso.

O Gesù, amore dell’anima mia, spontaneamente io offro al Tuo Cuore tutto il valore soddisfattorio che potranno avere le preghiere, gli atti di penitenza, di umiltà, di obbedienza e di ogni altra virtù che farò durante tutta la vita, sino all’ultimo respiro: accettali per quanto sia poco e assai misero quello che io Ti offro.

Per la Santa Chiesa e per i Sacerdoti

O Gesù mio, ti prego per la Chiesa intera: concedile l’amore e la luce del tuo Spirito, rendi efficaci le parole dei Sacerdoti, affinché spezzino anche i cuori più induriti e li facciano ritornare a Te, o Signore.

Signore, dacci Sacerdoti Santi, e Tu stesso conservali nella serenità.

Fa che la potenza della tua Misericordia li accompagni dovunque e li custodisca contro le insidie che il demonio non cessa di tendere all’anima di ogni Sacerdote. La potenza della tua Misericordia, o Signore, distrugga tutto ciò che potrebbe offuscare la santità del Sacerdote, perché Tu sei Onnipotente.

Ti chiedo, Gesù, di benedire con una luce speciale i Sacerdoti dai quali mi confesserò nella mia vita. Amen.

Consacrazione dell’Italia

O Maria, Madre di Dio e Madre nostra, tu hai sempre guardato all’Italia con quello stesso occhio di predilezione con cui l’ha guardata il tuo figlio Gesù.

Tu hai voluto questa terra disseminata dei tuoi Santuari.

Te la consegniamo, questa nostra Patria: sia sempre tua e del tuo Figlio; custodiscila.

Sia pura la Fede, siano buoni i costumi, siano ordinate le famiglie, sia cristiana la scuola; e regni la giusta pace tra tutti.

Che questa Italia continui a svolgere e compia sempre meglio la sua missione: di essere centro vivo ed operante di civiltà cristiana.

Sostieni l’apostolato per Gesù e Maria.  Aiuta con donazioni la diffusione del Vangelo, la Parola di Vita che salva le anime e guarisce le malattie. Il nostro apostolato è vastissimo e non abbiamo fini di lucro, abbiamo bisogno di offerte per sostenere tutte le spese. Aiutaci a continuarlo secondo il Cuore di Gesù. Il nostro forte impegno vuole far conoscere Gesù ovunque e diffondere la vera devozione alla Madonna. Vogliamo diffondere e difendere la sana dottrina della Chiesa. Il vostro contributo economico è un segno di stima e di amore, manifestazione di vicinanza e di Fede. Diventa anche tu difensore dell’unica Chiesa fondata da Gesù. “Dai loro frutti li riconoscerete” (Mt 7,16).

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Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.

Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

Proposito

Oggi testimonierò con coraggio la mia Fede in Gesù.

Pensiero

La vera pazienza consiste nel tollerare serenamente i mali che ci fanno gli altri, senza mostrare verso di essi alcun movimento di sdegno. (Sant’Alberto)

Per superare le prove dolorose, non soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera efficace, già utilizzata da decine di migliaia di fedeli. Sono migliaia le testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal nostro sito:

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Continuiamo a recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione di preghiera, già siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale. Possiamo pregare in comunione di amore nelle stesse ore, recitando il Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della Madonna. Ognuno decide se partecipare alle due Corone oppure a una delle due. L’importante è recitare almeno una Corona al giorno in comunione con Gesù, la Madonna e tra noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera diventa potente.

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