Archivio Mensile: Agosto 2021

Come scaturiscono le scelte insensate e istintive – 31 Agosto 2021 0

Come scaturiscono le scelte insensate e istintive – 31 Agosto 2021

Martedì 31 Agosto 2021

+ VANGELO (Lc 4,31-37)

Io so chi Tu sei: il Santo di Dio!

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità. Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi Tu sei: il Santo di Dio!». Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male. Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Ieri abbiamo considerato il comportamento dei concittadini di Gesù, cambiato in poco tempo dopo avere ascoltato parole che non condividevano. Da questo disappunto sono arrivati presto alla cattiveria quasi inferocita, e volevano spingere il Signore giù dal monte.

Quando si insegna la Verità si incontrano oppositori inferociti, quelli che non vogliono lasciare la loro mentalità e preferiscono i vizi.

Tutti quelli lontani da Gesù reagiscono contro i veri cristiani e i Santi hanno ricevuto sempre persecuzioni, incomprensioni e diffamazioni.

A Cafarnao Gesù non trovava l’invidia di Nazaret, lì insegnava con autorità e la gente restava affascinata. Compiva molti miracoli e la forza divina che emanava oltre a portare benessere in quanti Lo ascoltavano, suscitava la reazione terrorizzata dei diavoli. C’era chi si meravigliava e chi fuggiva dalla sua presenza.

Oggi è una fortuna ricevere preghiere di liberazione da un Sacerdote autentico, bastano pochi minuti con l’imposizione delle mani sulla testa del credente e i diavoli fuggono immediatamente dalla persona che riceve la preghiera.

Gli effetti sono tanti, potenti e straordinari, per esempio: dalla mente scompaiono confusione e tentazioni o pensieri immorali disonesti; si riacquista la lucidità e il volto si trasforma da irritato a sereno; le sofferenze fisiche causate dai diavoli vanno via, scompaiono e si ritrova la buona salute; ritorna il desiderio di pregare; si ha più fiducia in Gesù  e nella Madonna; si ricomincia a recitare il Santo Rosario; la vita appare bella e senza più turbamenti; i familiari e i parenti si amano con sincerità.

Tutti noi Sacerdoti possiamo e dobbiamo fare preghiere di guarigione e di liberazione. Non c’è spazio per descrivere le meraviglie che compie Gesù quando un Sacerdote pieno di Fede comanda ai diavoli di andare via immediatamente o prega per la guarigione di un ammalato. Dalla Fede del Sacerdote dipende l’intervento di Gesù. ricordate bene queste due parole di Gesù.

«SE MI CHIEDERETE QUALCHE COSA NEL MIO NOME, IO LA FARÒ» (Gv 14,14).

«IN VERITÀ IO VI DICO: SE AVRETE FEDE PARI A UN GRANELLO DI SENAPE, DIRETE A QUESTO MONTE: “SPOSTATI DA QUI A LÀ”, ED ESSO SI SPOSTERÀ, E NULLA VI SARÀ IMPOSSIBILE» (Mt 17,20). 

Gli effetti di una benedizione dipendono dalla Fede di chi la riceve, in alcuni dura una settimana e anche di più, in altri pochi giorni. Quando faccio una semplice benedizione a chi mi incontra, avverto l’immediato allontanamento dei diavoli, ancora più affrettata è la loro fuga quando faccio una preghiera di guarigione o liberazione.

Gesù vuole dare la guarigione fisica a tutti gli ammalati e ha dato ai Sacerdoti questo potere, pertanto andate dai Sacerdoti e chiedete preghiere.

QUANDO FACCIO QUESTE PREGHIERE IN CUI CHIAMO GESÙ E MARIA AVVENGONO FATTI SOPRANNATURALI, DIO SEMPRE INTERVIENE E RILASCIA LA SUA GRAZIA. IL SUO INTERVENTO SI PERCEPISCE TUTTE LE VOLTE E LA PERSONA AMMALATA O DISTURBATA AVVERTE GRANDI MIGLIORAMENTI, IL DOLORE DIVENTA GIOIA.

OGNI SACERDOTE PUÒ AVVERTIRE E VEDERE COSE CHE NON SI POSSONO RACCONTARE, E VE LO SCRIVO PER DARVI CERTEZZA CHE GESÙ E MARIA CI ASCOLTANO SEMPRE E I DIAVOLI FUGGONO TERRORIZZATI SOPRATTUTTO PER LA FEDE DEI SACERDOTI.

Si dovrebbe fare la fila ogni giorno davanti le Chiese per ricevere una benedizione dal Sacerdote, invece il modernismo di molti Vescovi e Sacerdoti nega tutto questo, non c’è più la volontà di fare del Bene al popolo di Dio fino a proibire di inginocchiarsi durante la Consacrazione nella Santa Messa.

Ancora peggio fanno i Ministri sacri che si rifiutano di dare la Comunione in bocca e si «scandalizzano» se un cattolico si inginocchia per ricevere Gesù Eucaristia in bocca. Dove è rimasta la Fede di questi celebranti? DOVREBBERO ESSERE PRINCIPALMENTE LORO A METTERSI IN GINOCCHIO NEL DISTRIBUIRE LA SANTISSIMA COMUNIONE. Dov’è la loro Fede?

Si attende adesso il cambiamento eretico delle parole della Consacrazione e la fine della Santa Messa nelle Chiese, così si celebrerà il nulla.

Oggi il Vangelo ci presenta un esorcismo di Gesù e il nostro tempo è quello della negazione da parte di molti Vescovi e Sacerdoti degli esorcismi e dell’affermazione della falsa dottrina che non ammette più l’esistenza dei diavoli e dell’inferno. Proprio questa persistente attività demoniaca e l’opera di convincimento in tanti cristiani superficiali, agevola l’attività distruttrice dei diavoli. L’azione dei diavoli è micidiale soprattutto nella mente.

I diavoli sono liberi di agire nelle persone che persistono ostinatamente nell’esaltazione dell’orgoglio, considerandosi come piccole divinità che hanno compreso tutto della vita ed esaltano ogni loro azione come l’unica perfetta, vogliono comandare anche i loro familiari come se avessero la sfera magica.

Questa illusione i diavoli la trasmettono a miliardi di persone, è la migliore attività di questi dannati che hanno come obiettivo quello di portare l’umanità all’inferno, alla dannazione eterna, ma non hanno la libertà né pieno potere, essi possono agire solo dove non c’è Dio o con tacito permesso di Dio. E dove Dio viene rifiutato, c’è libertà di azione dei diavoli e causano alle persone colpite danni molto gravi e spesso irreversibili.

È un agire opposto all’umiltà insegnata da Gesù, al controllo e all’equilibrio che deve mantenere una persona saggia e matura.

In questo stato si compiono scelte insensate e impulsive ma che la persona giustifica con pensieri di orgoglio e si prepara la sua rovina.

I pensieri assillanti che trasmettono i diavoli si vincono facilmente con la preghiera e il proprio rinnegamento, con le buone opere, la pratica delle virtù, il completo abbandono in Gesù, la Confessione periodica e l’Eucaristia.

Persone con questi disturbi si vedono facilmente in televisione e sembrano «normali» anche se le loro idee sono insensate ma molti le condividono. Questi personaggi amati dai telespettatori non possono capire la provenienza delle loro idee, non hanno alcun discernimento e seguono ogni loro pensiero come perfetto. Quanti politici e personaggi famosi affermano parole insulse e compiono scelte contraddittorie, dannosissime nel tempo. La lungimiranza per loro cos’è? Hanno il vuoto dentro e i diavoli si impegnano nel riempirlo!

Anche se è improvvido fare una statistica, ma da come parlano i personaggi famosi italiani, molto probabilmente il 99% di loro è senza Dio. Gli artisti si dividono tra atei e satanisti, mentre i parlamentari nazionali veramente fedeli a Gesù si contano sulle dita di una mano. Guardate i loro volti conseguenza del marcio interiore, nonostante il denaro e il lusso. Tutti questi non hanno alcuna protezione Divina.

È indispensabile pregare molto e bene ogni giorno, nessuno deve sentirsi al sicuro dai pensieri sbagliati che arrivano e perforano la mente, la traggono sempre in inganno, e la persona rimane convinta di avere le migliori idee personali. Sono pensieri formati dall’emotività del momento (raggiante o avvilita) e non c’è il discernimento spirituale che viene da Gesù. Inoltre, molti pensieri sono suggeriti dai diavoli.

La Fede autentica ci rende sicuri della protezione di Gesù e della sua autorità nel comandare ai diavoli. Questo è Gesù, dominatore dei diavoli e liberatore di ogni forma di negatività, qualsiasi disturbo satanico presente nelle persone e nelle case.

Riflettete ogni giorno su queste frasi: Gesù comanda ai diavoli; Gesù è Dio Onnipotente; Gesù può guarire in un istante; Gesù salva; Gesù libera; Gesù è l’Amore; Gesù è la Misericordia.

La continua meditazione dell’Onnipotenza di Gesù migliora la nostra conoscenza della sua Persona, del suo agire buono e potente.

I diavoli fuggono quando si pronuncia il Nome di Gesù, a Cafarnao i diavoli presenti nel posseduto non poterono resistere alla voce del Signore e scoppiarono supplicandolo: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi Tu sei: il Santo di Dio!».

«Gesù gli ordinò severamente: “Taci! Esci da lui!”. E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male».

Pregate per suscitare molti Sacerdoti disponibili quantomeno a fare preghiere di liberazione a milioni di persone che non trovano accoglienza nelle Chiese e si rivolgono alla magia, peggiorando in modo devastante la loro condizione.

Chi ha frequentato la magia deve confessarsi e riparare con molte preghiere, anche per bloccare l’azione dei diavoli nella sua famiglia.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

I musulmani vogliono occupare l’Italia – 30 Agosto 2021 0

I musulmani vogliono occupare l’Italia – 30 Agosto 2021

Lunedì 30 agosto 2021

XXII Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 4,1630)

Mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio. Nessun profeta è bene accetto nella sua patria.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù venne a Nazaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del Profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:

«Lo Spirito del Signore è sopra di me;

per questo mi ha consacrato con l’unzione

e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,

a proclamare ai prigionieri la liberazione

e ai ciechi la vista;

a rimettere in libertà gli oppressi

e proclamare l’anno di grazia del Signore».

Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di Lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è Costui il Figlio di Giuseppe?». Ma Egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità Io vi dico: nessun Profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità Io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del Profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e Lo cacciarono fuori della città e Lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma Egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

L’amarezza infinita di Gesù nel constatare il rifiuto dei suoi concittadini è espressa con parole addolorate, costretto prima a notificare la sorte del vero Profeta di Dio: «IN VERITÀ IO VI DICO: NESSUN PROFETA È BENE ACCETTO NELLA SUA PATRIA», poi a spiegare alcuni passi della Scrittura che risultano come una condanna per l’ipocrita religiosità dei nazaretani.

Non sbagliava Bartolomeo quando Filippo gli parlò che aveva trovato il Messia e proveniva da Nazaret: «Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?» (Gv 1,46). Questa cittadina non era presente neanche in una cartina, eppure vi abitò Dio incarnato e lavorò nel raccoglimento, nella più assoluta riservatezza.

Tutti Lo ricordavano come un giovane equilibrato, e se all’inizio ne erano ammirati, poi si ribellarono per invidia nel sentire le sue parole.

L’equilibrio divino e la saggezza incarnata in Gesù, anche quando era un ragazzo, gli permettevano il controllo pieno delle sue facoltà, e fuoriuscivano dalle sue labbra solo parole perfettamente sapienti, oltre alle lodi, ringraziamenti e preghiere a Dio suo Padre, e solo in due ne erano a conoscenza: Maria e Giuseppe.

I POLITICI DI ROMA HANNO PRESO DECISIONI SCELLERATE E MENZOGNERE NELL’ULTIMO ANNO E MEZZO PER GIUSTIFICARE IL PROGETTO DI RIDURRE LA POPOLAZIONE MONDIALE, ESSI DOVREBBERO POSSEDERE QUANTOMENO UNA PARTICELLA DELL’ONESTÀ INTELLETTUALE DI GESÙ PER NON CONSEGNARE L’ITALIA AGLI ILLUMINATI CHE GOVERNANO IL MONDO E SOPRATTUTTO AI MUSULMANI TERRORISTI CHE GIÀ VIVONO IN ITALIA, INFILTRATISI INSIEME AGLI IMMIGRATI CLANDESTINI.

QUESTO STANNO COMPIENDO CONGIUNTAMENTE TANTI POLITICI ITALIANI E QUANTI DELLA GERARCHIA NON OBBEDISCONO PIÙ A GESÙ CRISTO.

QUANTI SI STRACCIANO LE VESTI TRA POLITICI E PRELATI, PER FAR ENTRARE IMMIGRATI CLANDESTINI, OLTRE AD ESSERE DISGRAZIATI PER AVERE PERDUTO DIO, SONO IMPLICATI NEL PIANO KALERGI DELLA MASSONERIA.

FORSE CHE I PRELATI ATEI E I MASSONI ITALIANI SARANNO RISPARMIATI DALLA VIOLENZA DEI TALEBANI E DEI TERRORISTI MUSULMANI CHE SONO IN ITALIA E DI QUANTI ARRIVERANNO TRA BREVE PER OCCUPARE L’ITALIA?

La conquista musulmana della Sicilia avvenne tra l’827 con lo sbarco a Mazara del Vallo, e il 902. Il dominio musulmano sulla Sicilia iniziò a partire da questo sbarco nell’827 e terminò con la caduta di Noto nel 1091. Precedentemente, intorno al 700, era stata occupata l’isola di Pantelleria.

Oggi più di allora, i musulmani vogliono dominare il mondo, è il falso Corano ad insegnarlo e si sono preparati negli ultimi decenni per compiere importanti occupazioni di vasti territori. Il Nuovo Ordine Mondiale appoggia i talebani e gli Stati Uniti hanno lasciato di proposito in Afghanistan a questi terroristi musulmani tutti i potenti armamenti.

L’aspetto molto curioso riguarda quei Cardinali e Vescovi massoni, dediti ad una grande corruzione e nel cuore opposti a Gesù Cristo, mentre esteriormente Lo nominano e parlano di poveri, importanza del vaccino e green pass. Questi Prelati sono talmente sfrontati e senza alcun equilibrio che perseguitano nel nascondimento e con complotti, quei Sacerdoti che proclamano Gesù Figlio di Dio e predicano il vero Magistero della Chiesa.

Con le loro opere disoneste e la persecuzione dei buoni vivono già qui il loro inferno!

Gesù ha detto soprattutto di loro:«… quando riconosceranno di essersi sbagliati, gemeranno in una valle di lacrime».

Questa non è una consolazione per me, io sono dispiaciuto per i miei nemici e di tutti i Sacerdoti perseguitati senza aver commesso nessun sbaglio, ma non confondiamo i buoni Sacerdoti con altri Sacerdoti scorretti che sono puniti per avere ingannato molti credenti con dottrine inventate da loro o perché dicono di essere gli unici a salvare la Chiesa! Questi Sacerdoti che sbagliano non sono perseguitati anche se dicono di esserlo.

Questi Sacerdoti sbandati hanno perduto la vera spiritualità e vivono nell’inganno per mancanza di discernimento essendo privi di un Padre spirituale dotto e forte. Anche i compaesani di Gesù non avevano discernimento.

Non c’era solamente l’invidia nella reazione di questa gente contro Gesù, c’era un grande vuoto spirituale, la mancanza della vera Fede in Dio. Non erano in comunione con Dio e non potevano possedere quella luce per comprendere che quantomeno Gesù era inviato da Jahvè.

Fatto strano è che inizialmente «erano meravigliati delle parole di Grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: “Non è Costui il Figlio di Giuseppe?”», una domanda che portava già un assenso perché tutti ne erano a conoscenza. Ma i loro cuori erano induriti.

Questo ci spiega un insegnamento che ho ripetuto molte volte, riguarda l’inutilità della preghiera e della partecipazione alla Messa se il cuore è indurito, insensibile e non c’è alcun proposito di cambiare mentalità.

Avviene anche quando non si compie la Volontà di Dio e ci si improvvisa saggi con parole sregolate e con l’intento accentratore di appagare i propri progetti. Così facendo, si perde sempre più la spiritualità fino a rendere inutile la preghiera che si recita. La persona si illude di pregare Gesù e la Madonna, prega senza alcun valore della preghiera, perché Gesù non accetta questa preghiera!

Gesù oggi invita tutti a vivere i suoi insegnamenti per ricevere aiuti e Grazie, solo con l’osservanza si rimane in comunione con Lui.

C’è grande confusione in quanti esprimono una Fede apparente e non vogliono cambiare le loro abitudini sbagliate, considerano i loro pensieri più importanti dei Comandamenti, le loro decisioni le vedono come superiori alla stessa Volontà di Dio e finiscono per rovinarsi e rovinare quanti li frequentano, amici e familiari.

La coerenza non è acqua, si traduce in fedeltà a Dio, buone opere e la determinazione ad agire sempre con retta intenzione.

L’onestà intellettuale è vincolante per restare in comunione con Gesù, ottenere Grazie e immergersi nell’Amore di Dio che rende migliori.

Il Signore gioisce dei cristiani che agiscono bene, ha maggiore fiducia in loro, li stima più di tutti e li riveste di molte Grazie.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

Purificare i rancori rimasti in fondo all’anima – 29 Agosto 2021 0

Purificare i rancori rimasti in fondo all’anima – 29 Agosto 2021

Domenica 29 agosto 2021

XXII Domenica del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mc 7,1-8.14-15.21-23)

Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani immonde, cioè non lavate -i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavate le mani fino al gomito, attenendosi alla tradizione degli antichi, e tornando dal mercato non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie e oggetti di rame- quei farisei e scribi Lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani immonde?». Ed Egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini. Trascurando il Comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e intendete bene: non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo». Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo». Parola del Signore.

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La discussione di oggi tra Gesù e i suoi nemici, rappresentati qui dai farisei e dagli scribi, verte sulla purezza della religione. Il confronto si stabilisce su due posizioni diverse, inutile scrivere che quella di Gesù è la perfetta e logica, evidente.

Egli pone al centro della questione il cuore, la vita interiore del credente che deve dialogare con Dio, mentre per scribi e farisei è più importante l’aspetto esteriore, diciamo l’apparenza. Già si comprende l’assurdità della posizione dei nemici del Signore e questi sono gli iniziatori, gli antesignani di quanti oggi hanno trasformato la Fede in spettacolo.

«Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini. Trascurando il Comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini”».

La purezza di cuore appare come la condizione per avvicinarsi a Dio, per partecipare al suo culto e vedere il suo Volto.

Quando la Fede si indebolisce si perdono allo stesso tempo tutte le premure e i buoni sentimenti verso Dio, che diventa quasi inesistente e non ci si rapporta più con Lui. Non esiste più comunione e la vita viene gestita secondo ciò che piace e non secondo ciò che è giusto, morale, santo, lecito.

Il cammino che non si conosce è quello della purificazione dell’anima, una pulizia spirituale che richiede la pratica dei Sacramenti, delle virtù, di determinati buoni comportamenti che devono prendere il posto della vita dissipata, della mentalità umana ed egoista.

Ce lo dice Gesù come si vive quando si obbedisce a se stessi e non si compie alcuna opera di conversione personale.

«Dal di dentro, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo»

Da questi vizi e peccati bisogna guarire per purificare l’anima. Non commetterli più, comunque, non è sufficiente. La vita nuova che si comincia con una preghiera prolungata e la capacità di rinnegarsi, di non agire impulsivamente, di non essere avventati nelle scelte e nelle opere, è assolutamente indispensabile per rimanere nel Cuore di Gesù, perché noi crediamo fermamente che il vero cammino spirituale nasce interiormente.

LA PUREZZA DELL’ANIMA CHE IL SIGNORE CHIEDE AI SUOI È BEN LONTANA DALLE FORMALITÀ ESTERIORI, D’APPARENZA. NOI NON DOBBIAMO «LAVARE» LE MANI E LE STOVIGLIE COME I FARISEI E I MODERNISTI DI OGGI, E POI RIMANERE CON IL CUORE SUDICIO.

La Fede non si può spettacolarizzare come avviene in molti contesti anche televisivi.

Il cristiano autentico non deve esibire per vanteria la sua Fede, deve semmai nell’ordinarietà della vita agire e vivere in modo correttissimo. Così si dimostra la vera Fede che si possiede, non è con le false parole spirituali o con gli atteggiamenti insinceri che si diventa più graditi a Dio, così agiscono i falsi cristiani.

Chi è senza Fede non si cura più di Dio, non si preoccupa della sua presenza e del suo Giudizio! Può simulare, fingere di seguire Gesù!

«QUESTO POPOLO MI ONORA CON LE LABBRA, MA IL SUO CUORE È LONTANO DA ME». A chi lo dice oggi il Signore? Si rivolge anche ai laici, ma soprattutto interpella i suoi Ministri, Vescovi e Sacerdoti, ad essi chiede come vivono e dove si stanno dirigendo.

La crisi nella Chiesa è tragica e molti non si curano più della purezza del cuore, della quale tutti gli atti esteriori sono segno e simbolo. È ineccepibile il rapporto tra le opere esteriori con la vita interiore, con la Fede che si possiede, con la preghiera che si recita, le virtù e il rinnegamento.

Ci sono cattolici che conoscono questo e con la loro indifferenza, fanno finta di non capire e coprono le loro mancanze dimenticandole…

La mancanza di purezza non si esaurisce nel disordine della sensualità, quantunque il disordine della lussuria lasci un’impronta profonda.

Vi sono altresì compresi il desiderio smodato di beni materiali; la tendenza di guardare agli altri con occhio malevolo, con intenzione non retta; e poi ancora l’invidia, il rancore, la propensione egocentrica di pensare a se stessi dimenticando gli altri, l’apatia interiore.

LE OPERE ESTERIORI RIMANGONO SEGNATE DA CIÒ CHE SI HA NEL CUORE: MOLTE MANCANZE DI CARITÀ HANNO ORIGINE DA SUSCETTIBILITÀ O RANCORI RIMASTI IN FONDO ALL’ANIMA E CHE SI DOVREBBERO TRONCARE. Il cuore umano avverte oggi le stesse inclinazioni che Gesù denunciava come causa e radice della mancanza della purezza spirituale.

La lealtà nei confronti dei nostri impegni di uomini e donne che seguono Gesù, la fortezza e l’indispensabile buon senso ci indurranno ad agire con criterio, evitando le occasioni di pericolo per la salvezza dell’anima e per l’integrità della vita spirituale.

«Il suo cuore è lontano da me». Preoccupiamoci della nostra conversione, essa dura tutta la vita e non solo quando si è ammalati o si soffre.

1 Ave Maria per Padre Giulio

“O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen”.

3 Ave Maria…

I tantissimi doni che ci elargisce Gesù – 28 Agosto 2021 0

I tantissimi doni che ci elargisce Gesù – 28 Agosto 2021

Sabato 28 agosto 2021

XXI Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mt 25,1430)

Sei stato fedele nel poco, prendi parte alla gioia del tuo padrone.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. “Bene, servo buono e fedele -gli disse il suo padrone-, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. “Bene, servo buono e fedele -gli disse il suo padrone-, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”. Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Da Gesù abbiamo ricevuto in dono molti beni spirituali, noi siamo solo amministratori e non padroni, ma chi comprende questo? Dopo averci invitati alla vigilanza, il Signore nel Vangelo della Messa ci propone una parabola che è un nuovo richiamo alla responsabilità dinanzi ai doni e alle Grazie ricevute.

Un talento era una antica unità di misura della massa. Era un peso di riferimento per il commercio, nonché una misura di valore pari alla corrispondente quantità di metallo prezioso. Il talento era equivalente pressappoco a cinquanta chili di argento, e si usava per misurare grosse quantità di denaro.

L’uomo che partì per il viaggio consegnò ai tre servi una quantità immensa di beni e chiese di farli fruttificare, ognuno aveva comunque la libertà di gestire i talenti.

Ai tempi di Gesù, il talento equivaleva a seimila denari, e un denaro nel Vangelo è quanto corrispondeva alla paga giornaliera del bracciante.

Gesù in questa parabola ci spiega che ognuno di noi è responsabile dei doni ricevuti, non li può sotterrare, non può ignorarli ma li deve conoscere, non deve fare come il terzo servo che per paura di non saperli far fruttare non li utilizzò e sotterrò quello che aveva ricevuto.

Come vediamo i beni donati dal padrone ai tre servi furono immensi, anche il servo che ricevette meno beni (un solo talento) ebbe da lui una grande quantità di denaro. È il primo insegnamento di questa parabola: ABBIAMO RICEVUTO INCALCOLABILI BENI SPIRITUALI DA DIO PADRE.

Il tema della corrispondenza alla Grazia di Dio, all’adempimento di quanto deve osservare il cristiano, va a sgretolare quella convinzione tutta umana di coloro che si considerano perfetti o giustificano la poca preghiera, sicuri di fare molto con la sola partecipazione alla Messa festiva.

Essi dimenticano la vera osservanza degli insegnamenti del Vangelo e la pratica delle buone opere, che si devono compiere nella verità.

I due servi che hanno ricevuto cinque e due talenti, sono lodati dal padrone per il loro impegno, avevano obbedito e adempiuto a quanto aveva detto l’uomo ricco partito per un viaggio, senza deviare su altre strade o impegni che non venivano da Dio e allontanavano dalla Fede.

La prova della lontananza pericolosa da Gesù arriva dall’aridità, dal mancato impegno spirituale e dalle scelte opposte alla Volontà di Dio.

Questo succede ai cattolici come anche a quei Sacerdoti e Vescovi che seguono solo le loro opinioni, quanto è frutto di pensieri personali.

In molti casi il cattolico cammina sul ciglio del burrone, è paralizzato nello spirito dalle sue stesse frenesie o assilli, nel senso che non può fare più a meno di compiere determinate opere sbagliate o di compiacersi delle opere (inutili) che annullano la sua preghiera. Così il cattolico perde la comunione con Gesù e si incammina solitario verso l’ignoto.

Al contrario chi prega bene, si eleva di continuo nella contemplazione delle cose di Dio. Diventa migliore e aiuta gli altri con la sola presenza o con parole sincere, giorno dopo giorno diventa sempre più simile a Gesù Cristo!

Dei tre servi fidati solo due hanno corrisposto degnamente ed è stata grande la compiacenza del padrone -che è figura di Gesù-, ritornato dopo un lungo tempo per regolare i conti. Infatti, GESÙ DOPO AVERCI REGALATO MOLTI DONI, RITORNERÀ A CHIEDERE CONTO DELL’UTILIZZO, CHIEDERÀ AD OGNUNO CONTO DELLA SUA CORRISPONDENZA O DELLA SUA TRASCURATEZZA.

Saranno più colpevoli quanti conoscono la sua Parola e l’hanno trascurata per seguire la propria mentalità, rifiutando il rinnegamento.

Il significato della parabola è chiaro.

SERVI  siamo noi;

TALENTI sono le doti che Dio ha dato a ciascuno (l’intelligenza, la capacità di amare, di rendere felici gli altri, i beni temporali);

il TEMPO durante il quale il padrone è in viaggio è la nostra vita;

il RITORNO inatteso è la morte;

la RESA DEI CONTI è il Giudizio;

il BANCHETTO è il Cielo.

Nessuno avrà la possibilità di dire nel Giudizio che non aveva avuto durante la vita consapevolezza dei tanti doni ricevuti da Dio.

Gesù dona ai buoni il suo Spirito che sostituisce quello umano e blocca lo spirito diabolico, che cerca di continuo di opprimere ogni credente.

Come nella parabola, Dio ha dato ad ognuno di noi beni spirituali, insieme ai Comandamenti e alla Sacra Scrittura, dicendoci di far fruttificare tutto il Bene concesso alla nascita e durante la vita.

Dalle nostre opere e dalle scelte si comprende chi siamo interiormente e se è presente lo Spirito di Dio.

Ognuno può fare questa valutazione ed eventualmente immettersi finalmente nella Via della Verità e incontrare la vera Vita. Chi continua a camminare nell’errore e nella falsità andrà a sfracellarsi, perderà la sua anima e nulla è più prezioso dell’anima, della vita eterna!

Molti ripartono daccapo con la determinazione di osservare con sincerità il Vangelo e solo in questo modo mostrano di amare Gesù e la Madonna.

Con l’aiuto della Beata Vergine diventa più facile il cammino di Fede, si acquisisce la vera spiritualità del Vangelo e crescono i frutti spirituali.

Chi dirige la sua volontà nella Volontà di Gesù, vedrà cambiare il Male presente nella sua vita in Bene e riceverà molte Grazie.

Seguiamo con piena fiducia la Stella che ci guida in modo sicuro nel porto della salvezza che è il Sacro Cuore di Gesù. Il Nome della Stella è Maria!

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Le cinque donne stolte senza olio per accendere la Fede – 27 Agosto 2021 0

Le cinque donne stolte senza olio per accendere la Fede – 27 Agosto 2021

Venerdì 27 agosto 2021

XXI Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mt 25,113)

Ecco lo sposo! Andategli incontro!

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il Regno dei Cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La spiegazione di questa parabola che appare al tempo stesso incomprensibile e banale, è la perdita del Paradiso delle vergini stolte per non avere amato lo Sposo, che è Gesù Cristo. Non amandolo, non hanno osservato i Comandamenti, non hanno obbedito né compiuto la sua Volontà.

Questa pena cade anche su quanti seguono il Signore solo esteriormente, partecipano alle funzioni o le guidano, ma hanno il cuore altrove, adorano idoli presentati dalla televisione, anche il denaro e tanto altro ancora. Sono innamorati di altro e Dio non conta più nelle loro esistenze, non ha alcun posto.

Questo ci fa capire la deriva di tanti cattolici e la mancanza del desiderio di rialzarsi e riprendere il buon cammino, magari aumentando la disponibilità a seguire e amare le cose di Dio. Il collegamento è fin troppo evidente e le conseguenze le stabilisce sempre il cattolico.

È il credente a determinare quale cammino spirituale compiere, in che modo osservare la Parola di Dio e come vincere i vizi.

I cattolici che dicono e non fanno sono come le cinque vergini stolte, infatti sono presenti alla preparazione e a tutto quello che esteriormente richiede poco impegno nel rinnegamento. Però rimangono troppo legati alle proprie fissazioni e non riescono a modificare i chiodi fissi piantati nella mente, cadono non tanto per le forze negative dei diavoli ma per il proprio orgoglio.

QUESTA PARABOLA MEDITATA BENE ALMENO UNA VOLTA NELLA VITA, INSEGNA CHE PIÙ CHE IL RAGIONAMENTO GESÙ VUOLE L’AMORE, E L’AMORE SI MANIFESTA ESCLUSIVAMENTE NELL’OBBEDIRE A LUI, CON LA CONSEGUENTE RINUNCIA A TUTTO CIÒ CHE È FUTILE E IRRILEVANTE PER LA VITA SPIRITUALE, IN PREVISIONE DI QUELLA ETERNA.

Le cinque vergini stolte della parabola, quelle troppo sicure, vanno incontro a una punizione tremenda: «In verità Io vi dico: non vi conosco».

La spiegazione sta nella mancanza di amore verso Gesù Cristo, esse -come tanti cristiani indifferenti- non hanno amato Colui che prepara il banchetto per festeggiare, non Lo hanno amato ed infatti non hanno preparato quanto necessario per l’incontro con Lui.

La rovina spirituale alle volte inizia con piccoli errori che nel tempo assumono forme gigantesche, fino a perdere tutto, sia il Paradiso che le cose importanti di questa vita. Si guastano amicizie e si interrompono relazioni anche con i parenti, quando con una rinuncia o un po’ di ragionamento è possibile amare e compiere ciò che è giusto.

Lo Spirito Santo ci insegna che non basta aver cominciato a percorrere la strada che conduce a Cristo: è necessario mantenerla con una vigilanza incessante e un rinnegamento giornaliero, perché la tendenza naturale di ogni uomo, di ogni donna, è quella di attenuare l’impegno che la vocazione cristiana comporta.

Si diventerebbe simili alle cinque vergini stolte, inizialmente piene di buoni propositi, ma si stancarono presto e non poterono andare incontro allo sposo per la debolezza spirituale, e si stavano preparando da un giorno intero.

QUINDI, SI POSSONO COLTIVARE BUONI PROPOSITI SENZA POI VIVERLI, NÉ METTERLI IN PRATICA PER INDIFFERENZA E DEBOLEZZA.

La preghiera e il ricorso ai Sacramenti non devono praticarsi solo nel bisogno, non c’è da prepararsi spiritualmente solo quando si viene colpiti da malattie o da coloro che vivono nella doppiezza e causano molte sofferenze e avversità.

La preparazione all’incontro con Gesù non ci deve sfuggire, non dobbiamo perdere l’olio che mantiene accesa la luce della Fede e l’intimità con Gesù.

La virtù teologale della carità o amore o bontà deve sempre illuminare le nostre azioni, in ogni circostanza, in ogni momento: sia quando tutto procede bene come anche nella malattia, nella stanchezza e nell’insuccesso; sia tra persone amabili e con chi è più arduo convivere in armonia; che nel lavoro, in famiglia, sempre.

L’olio che mantiene accesa la carità quindi, la Fede, è la preghiera attenta e piena d’amore: l’intimità con Gesù Cristo. Una preghiera fiduciosa, umile e abbondante. Dobbiamo essere molto sinceri con Dio e con noi stessi, per essere sempre aperti ai suoi suggerimenti, combattendo l’egoismo.

Chi si affeziona a una vita comoda, chi rifugge l’abnegazione e il sacrificio o si lascia condurre solamente dal desiderio di gratificazioni personali, non troverà le forze necessarie per darsi con tutto il cuore e con tutta l’anima a Gesù e agli altri.

I pianti di Sangue della Madonna in molti luoghi del mondo manifestano che la coppa dell’ira di Dio Padre è colma ed Ella non potrà trattenerla per molto. L’umanità è stata guidata a guinzaglio a fare a meno di Dio, le Chiese sono sempre più vuote e molti cristiani non pregano più abbandonano la Fede.

Una constatazione triste e che va detta, è quella di vedere con prove inequivocabili che nei luoghi dove tutto dovrebbe essere santo e sacro, c’è finzione, ipocrisia, compromessi e lussuria, peccati di ogni genere e scandali.

«Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello! Guai a voi…».

Non possiamo restare in silenzio per paura delle persecuzioni, questo è il comportamento dei traditori o dei codardi.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Vigilare per esaminare i pensieri sbagliati – 26 Agosto 2021 0

Vigilare per esaminare i pensieri sbagliati – 26 Agosto 2021

Giovedì 26 agosto 2021

XXI Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mt 24,4251)

Tenetevi pronti.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’Uomo. Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero Io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni. Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

I Santi hanno meditato lungamente che questa vita è un pellegrinaggio, esiste la vita eterna e anche a molti cristiani appare come qualcosa di insignificante. È la vera vita che dura per l’eternità ed ognuno vivrà le conseguenze di questa esistenza terrena.

Non deve incutere timore e non si deve esorcizzare la riflessione sulla morte, procura solo un grande bene spirituale e riporta coi piedi per terra.

Fa rientrare in sé anche la stessa malattia anche quando non è grave, e chi riflette sulla vita che conduce la riprende in mano e la veicola verso Dio, ovviamente se ha Fede, in caso contrario ricorre ad altri idoli o cerca modi viziosi e pervertiti per «dimenticare» la sua sofferenza.

Molte persone soffrono a causa delle cattiverie procurate da altri privi di morale o malati psichici ignari del loro disturbo mentale. SI PUÒ ESSERE BORDERLINE O SCHIZOFRENICI, portare in sé una scissione nella mente senza capirci nulla e di conseguenza suscitare sofferenze ai familiari e ad altre persone incolpevoli delle irrazionali scelte, appunto, di quanti hanno disturbi mentali.

Anche nelle persone apparentemente normali possono persistere sintomi di alterazione del pensiero, del comportamento e dell’affettività, da un tempo superiore ai sei mesi, con forte disadattamento e credono di fare bene anche le opere più cattive o corrotte.

Questa conoscenza deve farci pregare per chi non ci ama, potrebbe soffrire di disturbi di personalità, ma bisogna precisare che non sempre risultano incolpevoli. La persona colpita da questo disturbo difficilmente si rende conto di essere «affetta» da una malattia e più frequentemente considera i sintomi come tratti peculiari del proprio stile di vita e tende a voler cambiare l’ambiente, non se stessa.

La persona disturbata accusa sempre gli altri e non riesce a rientrare in sé e conoscersi, per capire che deve curarsi e arrivare con la Grazia di Dio alla guarigione. Questo ci dice che se il cristiano deve pregare per i suoi nemici, deve anche riflettere che spesso i persecutori sono disturbati mentalmente e non comprendono la gravità delle loro parole e azioni. E vanno perdonati nel proprio cuore con maggiore rapidità.

Quasi tutti sono colpevoli davanti a Dio, non si arriva a vivere questa condizione senza la complicità del soggetto, a meno che non ci sia l’intervento dei diavoli, abilissimi a far stancare la mente, a creare illusioni, ad infondere pensieri insensati con molta insistenza, fino a convincere la persona e in questo caso si può parlare anche di possessione diabolica.

Dio conosce i cuori e la mente di ognuno, Lui vede perfettamente la responsabilità o l’innocenza della persona disturbata, ma il disturbo molto spesso cresce in chi non prega o prega male, in chi non vuole guarire perché troppo legato al suo orgoglio.

Questo per dirvi che è necessario mantenere sempre desta la vita spirituale!

Per il cristiano che si è mantenuto vigilante, l’ultimo giorno non verrà «come un ladro di notte», non rimarrà sorpreso e confuso, perché ogni giorno sarà stato un incontro con Dio attraverso la preghiera e gli accadimenti più semplici e normali.

Il Signore ci mette in guardia in molti modi, con varie parabole, contro la trascuratezza, la pigrizia e la mancanza d’amore. Un cuore che ama è un cuore che vigila su se stesso e sugli altri. Dio ci raccomanda di vegliare su coloro ai quali ci legano particolari vincoli di Fede, di parentela, di amicizia.

Quando Gesù si riferisce al «ladro di notte», intende raccomandarci di non distrarre l’attenzione dal grande affare della salvezza dell’anima, e vuole che non consideriamo questo stare all’erta come qualcosa di meramente negativo: vigilare non significa solamente evitare di cadere addormentati per timore che possa succedere qualcosa di sgradevole mentre dormiamo.

Vigilare vuol dire rimanere sempre in attesa, non lasciarci vincere dai pensieri infondati o devianti, molto spesso così ambigui e insoliti.

Noi restiamo vigilanti per far agire Gesù in ogni circostanza della vita, per lasciarlo operare in noi, per vivere da vivi e non schiavi della mentalità corrente o dei suggerimenti non chiari o peccaminosi che vengono proposti soprattutto tramite i social media. Fate attenzione.

Solo il Signore ci dona la Luce per discernere la provenienza dei pensieri e ci facilita la realizzazione di quelli che arrivano da Lui.

Ringraziamo di continuo Gesù e la Madonna, forse in questo istante qualcuno sta pregando per noi, e la nostra anima riprende vigore grazie alla generosità di persone che forse non conosciamo, o di qualcuno che ci è molto vicino. Pregate sempre per i Sacerdoti.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Sempre in cerca di qualcosa per acquietare la bramosia – 25 Agosto 2021 0

Sempre in cerca di qualcosa per acquietare la bramosia – 25 Agosto 2021

Mercoledì 25 agosto 2021

XXI Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mt 23,2732)

Siete figli di chi uccise i profeti.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Si continua ancora ad approfondire l’annuncio e la conseguenza dei guai proferiti da Gesù a scribi e farisei. Questi dovevano essere troppo maliziosi per far scattare nel Signore una condanna che appariva definitiva per la vita condotta da questi personaggi teatrali, bravissimi a fingere, travestiti da ebrei osservanti.

In effetti essi osservavano rituali religiosi inventati da loro, non c’era la Volontà di Dio nei loro precetti e modificavano i Comandamenti.

Una grande tragedia quella che vivevano scribi e farisei e non erano in grado di capire la distanza siderale che oramai li separava da Dio. Erano sotto l’illusione per loro luminosissima ma rivolta al Male, avevano deviato dal cammino santo e si ritrovavano a giustificare i loro gravissimi errori nei confronti di Dio.

Erano finiti in fondo al tunnel invaso dall’oscurità, ma essi nell’inganno immaginavano di trovarsi nella verità e attaccavano Gesù.

Non c’era solo malizia nel loro comportamento, essa comunque scaturiva dalla perdita di Dio, della Luce che illumina la coscienza e mostra alla persona la realtà della sua vita e non lascia in balìa dell’identità congetturata.

Scribi e farisei supponevano di seguire Dio e diffamavano il Figlio Gesù ritenendolo nell’errore, nella piena eresia.Per loro Gesù era eretico!

La differenza con l’eretico di oggi si trova nel tradimento e nella manipolazione delle Sacre Scritture, mentre la predicazione di Gesù completava l’Antico Testamento, ma come potevano comprenderlo gli infedeli ebrei?

È vero che il Signore affermava alcune Verità nuove e non presenti nelle antiche Scritture facendo scattare nei suoi nemici alcuni capi di imputazione, motivati dall’odio e dalla voglia di eliminare questo Uomo che però compiva miracoli straordinari, ma qui sorge una riflessione: Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea pur essendo autorevoli membri del sinedrio credevano in Gesù. Come mai?

San Luca nota che Giuseppe d’Arimatea era una persona buona e giusta, lo stesso si poteva dire di Nicodemo, essi erano rispettivamente membro autorevole del sinedrio il primo e dottore della Legge, fariseo e membro del sinedrio il secondo. Divennero discepoli di Gesù pur facendo parte del sinedrio che odiava a morte il Signore e questo sta ad indicare che il sinedrio era infedele, blasfemo e aveva tradito Dio.

Tranne, appunto, Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea, tanto che la Chiesa li ha canonizzati e la loro festa liturgica è il 31 agosto.

Questi due Santi si sono santificati per la loro bontà, per l’onestà intellettuale che per i cristiani deve rimanere l’identità eccelsa e nobile, sia davanti a Dio che conosce tutto, sia davanti agli uomini che non vedono dentro, ma percepiscono dove è presente la correttezza.

«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità».

Senza voler giudicare alcuno, solo per constatare la vita senza vergogna che mostrano tanti personaggi dello spettacolo, dello sport e di altri ambiti che all’esterno amano rivestirsi in ghingheri e orpelli, mentre devastano i giovani e quanti li ascoltano o seguono le loro opere scandalose.

I valori si sono capovolti e moltissimi cattolici arrivano a confondersi dinanzi alle rappresentazioni della vita indecente e corrotta di gente famosa che sfoggia con fanatismo, indecenza e vizi come se fossero i veri valori. Lasceranno ricordi in questo mondo quanti seminano scandali soprattutto pubblici, ma verrà tempo in cui malediranno in eterno quanto compiuto in questo mondo.

ESSI SOFFRONO INTIMAMENTE SENZA TREGUA PER LA MANCATA FELICITÀ CHE SI ILLUDONO DI VIVERE MA NELL’ANGOSCIA E NELLE PAURE PERIODICHE, COSÌ LA RINCORRONO SUI BINARI SBAGLIATI, NEL FRATTEMPO IL BENESSERE E IL SUCCESSO NON APPAGANO MAI.

SONO SEMPRE IN CERCA DI QUALCOSA PER ACQUIETARE IL LEONE RUGGENTE CHE DALL’INTERNO RUGGISCE.

Intanto Gesù desidera salvare le anime di tutti, cerca i peccatori per suscitare il pentimento.

Neanche per loro è chiusa la possibilità di liberarsi dalle catene della vita insopportabile e banale, ogni peccatore ha la possibilità di recuperare la dignità smarrita e di risalire dal burrone dei vizi che indicano immoralità e corruzione.

È molto difficile pentirsi senza la preghiera, occorrono le preghiere dei buoni per ricevere tanti aiuti spirituali, per guarire da tanti mali.

Gesù li attende a braccia aperte e dinanzi al loro pentimento dimentica subito il loro passato, ogni peccato commesso e li abbraccia.

Gesù non condanna nessuno, sono le scelte sbagliate dei peccatori ostinati a far perdere ogni Bene, quel Bene che se vissuto rimane eternamente. Tutto passa e niente rimane per sempre. Solo Dio è quel valore insostituibile e facilmente raggiungibile ma bisogna esaminare la coscienza e ripartire dal binario giusto, quello della docilità alla Volontà di Dio.

Questo può farlo qualsiasi peccatore che umilmente scopre la vita sperperata nelle cose effimere e rinasce santamente in spirito e verità.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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L’intelligenza umile e l’onestà di Bartolomeo 24 Agosto 2021 0

L’intelligenza umile e l’onestà di Bartolomeo 24 Agosto 2021

Martedì 24 agosto 2021

XXI Settimana del Tempo Ordinario

San Bartolomeo Apostolo

+ VANGELO (Gv 1,4551)

Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato Colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il Figlio di Giuseppe, di Nazaret». Natanaèle gli disse: «Da Nazaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, Io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, Tu sei il Figlio di Dio, Tu sei il Re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità Io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli Angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’Uomo». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

È bellissima l’affermazione che Gesù spende per un uomo che incontra durante il cammino di nome Natanaèle, poi cambiato in Bartolomeo: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Non è un sempliciotto Natanaèle, al contrario è dotto e preparato sulle Sacre Scritture, le conosce così bene da affermare: «Da Nazaret può venire qualcosa di buono?».

Una cittadina conosciuta per la sua inconsistenza sociale, mentre il Messia era stato profetizzato come nativo di Betlemme, quindi Natanaèle non trovava alcun riscontro con l’Uomo che veniva indicato da Filippo come il Messia. «Abbiamo trovato Colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il Figlio di Giuseppe, di Nazaret».

Contrariamente agli orgogliosi e agli ostinati inflessibili, spesso paragonabili alla testardaggine dei muli, Natanaèle mostra immediatamente una intelligenza superiore e umile, non è sufficiente infatti essere solamente intelligenti.

L’intelligenza senza umiltà è arroganza, anche i diavoli sono intelligenti come lo sono noti uomini che agiscono per corrompere tutti.

Filippo avvisò Natanaèle dell’arrivo di Gesù e in un minuto la sua vita cambiò, le parole del Signore lo sconvolsero: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Egli accolse le parole di Gesù come rivelazione proveniente da Dio. Parole che danno di Natanaèle un’immagine perbene, parole che ognuno di noi vorrebbe sentire per se stesso, e che vengono riferite nella verità dalle persone oneste intellettualmente.

Natanaèle era sincero e umile, non c’era finzione in lui come quanti amano adulare gli altri per averne vantaggi anche al solo fine relazionale.

O quelle persone che amano lodarsi di continuo e cercano affannosamente negli altri più che l’amicizia, l’elogio, una ricompensa umana pagata appunto già in questa vita e che non dovranno mai più cercarla davanti a Gesù Cristo.

Qui si nota facilmente la mancanza di autostima e la presenza di una ricerca affannosa di continue gratificazioni umane, denotando comunque, lo scarso equilibrio psicofisico. L’aspetto psichico e fisico nello stesso tempo è quello riguardante i rapporti tra processi psichici e fenomeni fisici.

Tristezza, rabbia, angoscia, paura: sono le emozioni che possono rendere instabili.

Meglio imparare a controllarli per raggiungere l’equilibrio psico-fisico. Il controllo esclusivamente scientifico non arriva a guarire completamente la persona, occorrono i Sacramenti, la preghiera, la pratica costante dell’onestà, della bontà, della verità e il distacco convinto dalle bugie e dai comportamenti ingannevoli e commedianti.

Guardiamo al Santo Apostolo di oggi, Bartolomeo, per capire quale altezza morale bisogna raggiungere per agire sempre onestamente.

Bartolomeo era una persona esemplare e quelli come Lui sono modelli che seguono i principi etici e li insegnano ai figli, ai dipendenti o sottoposti.

Bartolomeo non credeva inizialmente in Gesù perché arrivava da Nazaret, ma non cercava assolutamente di fuorviare o distogliere Filippo dal Signore: qui viene evidenziata la sua straordinaria onestà intellettuale.

Tra Filippo e Natanaèle troviamo due diversi modi di approcciarsi al Signore: nel primo troviamo una Fede semplice come desidera Dio da ognuno di noi; nel secondo invece c’è la ragione che domina e questa può portare lontano da Dio se non è illuminata dalla Fede.

Per scardinare la razionalità, la logica, la ragionevolezza di Natanaèle, Gesù lo scuote dicendogli due frasi che nessun essere umano poteva conoscere perfettamente. Solo Dio poteva conoscere intimamente l’anima di Natanaèle.

BARTOLOMEO OGGI CI INSEGNA CHE LA RETTITUDINE MORALE È UNA RICCHEZZA SUPERIORE A TUTTI I BENI MATERIALI, NON È PARAGONABILE NEANCHE AI MIGLIORI ONORI CHE OFFRE IL MONDO. NULLA PUÒ ELEVARE MORALMENTE UNA PERSONA COME LA SUA PREZIOSA RETTA INTENZIONE, CHE RIFUGGE I DOPPI PENSIERI.

Chi parla deve curare la purezza dei pensieri, deve vincere l’ambiguità della mente per rimanere con una dignità splendente che deve quasi manifestarsi… Quando ingannano vengono assaliti da una certa compiacenza, essi dimenticano che Dio sempre sente e vede tutto.

È possibile per tutti arrivare a questa integrità morale, ci si può elevare spiritualmente di continuo, cambiando mentalità e stile di vita.

Le parole che rivolse Gesù a Natanaèle incontrandolo, lo sconvolsero, causarono una sua immediata e disorientata replica: «Come mi conosci?».

Natanaèle che diventerà Bartolomeo cercava di ritrarsi dal dialogo che il Signore voleva imbastire, considerando che lo aveva accolto con esplicita ammirazione: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità».

L’affermazione di Gesù come sempre non era casuale, poteva dire anche altre parole ma per Natanaèle solo quelle parole potevano sconvolgerlo completamente e toccare il suo cuore per farlo ricredere sia sulla Persona di Gesù, che sulla sua provenienza, da quella Nazaret considerata insignificante dall’opinione pubblica.

Gesù ci conosce perfettamente e vede tutto quello che compiamo, questo «piccolo» dettaglio sfugge a molti cristiani e senza una vita spirituale curata e guidata, rimangono sempre impulsivi e inclini alle bugie e all’orgoglio, alle scappatoie inventate per non svelare i loro piani ed errori.

La risposta di Gesù disarmò Bartolomeo e accolse il Signore nella sua vita: «Prima che Filippo ti chiamasse, Io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi”.

Natanaèle pregava sotto l’albero, contemplava Dio e dove si trovava non poteva essere visto da nessuno. Solo Dio poteva vederlo e ascoltare le sue intense preghiere. In pochi istanti Natanaèle eliminò i suoi convincimenti e accolse subito Gesù, accettò la Volontà di Dio, fino a diventare un grande Apostolo e venerato come Santo.

«Rabbì, Tu sei il Figlio di Dio, Tu sei il Re d’Israele!».

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Il più terribile tracollo morale – 23 Agosto 2021 0

Il più terribile tracollo morale – 23 Agosto 2021

Lunedì 23 agosto 2021

XXI Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mt 23,1322)

Guai a voi, guide cieche.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il Regno dei Cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi. Guai a voi, guide cieche, che dite: “Se uno giura per il Tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l’oro del Tempio, resta obbligato”. Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l’oro o il Tempio che rende sacro l’oro? E dite ancora: “Se uno giura per l’altare, non conta nulla; se invece uno giura per l’offerta che vi sta sopra, resta obbligato”. Ciechi! Che cosa è più grande: l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il Tempio, giura per il Tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Gesù continua a svelare l’identità degli scribi e dei farisei celata sotto i filattèri e le frange, dietro una ritualità fatta di annunci e di un’osservanza religiosa inesistente. Da qui si comprende l’inefficacia delle parole senza Fede e questo oggi viene percepito dai cristiani che non trovano in molte Chiese né ascoltano una spiritualità coerente al Vangelo.

Non sono le parole che si pronunciano ad esprimere la presenza della Fede nel cristiano, è la sua retta vita, le opere buone che compie.

La vanità, l’inutile ostentazione degli scribi e dei farisei non bisogna considerarle come una condotta da applicare solamente a loro, e loro venivano disapprovati da Gesù. Anche la nostra generazione ha i suoi ipocriti, quegli impostori vestiti di abiti sacri che tradiscono il Signore per l’ambizione e le ricompense dei potenti e dei ricchi iniqui.

Gesù prima di questa nuova invettiva contro scribi e farisei, aveva precisato che farsi chiamare rabbi, che significa «maestro mio» o «padre», era per Lui un abuso di autorità perché uno solo ha diritto d’essere chiamato «Padre» ed è Dio, e uno solo è il vero Maestro, il Cristo, che è la Parola del Padre.

Questo ammonimento era diretto agli scribi e ai farisei e non ai Sacerdoti cattolici, Gesù non aveva ancora istituito il sacerdozio. Nella Chiesa Cattolica sono chiamati Padri i Religiosi solo perché, come Sacerdoti della Nuova Alleanza rappresentano il Signore.

Il Sacerdote cattolico è un Alter Christus.

L’ammonimento di Gesù agli scribi e ai farisei, metteva in guardia tutti sulle messinscene spettacolari proprio di coloro che erano chiamati ad essere di esempio al popolo, chiamati a mostrare con la vita onesta e le buone opere l’esistenza di Dio.

Qui emerge il distacco totale tra la propria immaginazione e la vita reale, tra l’idea che si ha di sé e il valore della persona davanti a Dio.

Si scende sempre più in basso nella vita spirituale quando si tralascia l’osservanza dei Comandamenti e non si prega più con il cuore, quando la preghiera è solo routine, considerata più come una pratica da completare presto che un incontro amorevole con Gesù.

Questo svuotamento spirituale non avviene di solito in modo consapevole ma si è sempre responsabili, è il punto in cui il cristiano ha già perduto la bussola della sua vita e non sa più da dove e come ricominciare. Si è perduta la comunione con Gesù e la Madonna, la vita scorre senza l’impegno di compiere nella giornata quanto c’è di più importante: pregare.

Gesù è Amore e Misericordia, contro scribi e farisei fu costretto a proferire dei «guai», smascherandone tutte le grettezze ipocrite, e questo dovrebbe intimorire soprattutto quei Ministri di Dio che oggi non osservano più la sana dottrina e preferiscono occuparsi del sociale trascurando Dio e i poveri della parrocchia.

I guai lanciati da Gesù a scribi e farisei indicano l’irrimediabilità della loro condotta di vita. Eppure si consideravano i puri e perfetti di Israele, gli unici che potevano insegnare e addirittura anche correggere gli ebrei.Invece davanti a Dio erano solo dei disgraziati.

I Sacerdoti devono pregare molto nella giornata fino a diventare essi stessi preghiera, con una vita retta e la piena osservanza dei Comandamenti.

Apro una parentesi per valutare la possibilità dell’attenuante: sono consapevoli della vita traviata e del cammino verso la disperazione?

La risposta esatta su essi la conosce solo Dio, di sicuro la perdita della Fede rende anche gli ostinati peccatori cristiani che seguono Gesù, come dei pagani perché non avendo più Fede, non osservano i Comandamenti, non riescono a frenare i pensieri instabili che portano ad una vita dissoluta.

Molti cristiani abbandonano la preghiera e la Santa Messa perché l’aridità li svuota e non sanno cosa fare, non avvertono più alcun interesse verso Dio e non pregano né Lo adorano più.

Quando si perde il gusto della preghiera e si smarrisce la comunione con Gesù e Maria, l’intelletto confuso non permette di dare conto a Dio delle opere e scelte, tanto che questi cristiani si stabilizzano nella mentalità in cui trovano l’appagamento dei loro capricci.

Nella Chiesa è in atto il più tragico tracollo morale, molti sono come ciechi che non vedono più il Bene e seguono la strada della corruzione.

«Guai a voi, guide cieche. (…) Ciechi! (…) Ipocriti».

Questa cecità colpisce anche i cristiani che hanno abbandonato l’osservanza dei Comandamenti e non si curano più della vita spirituale. Può avvenire ai laici ma anche ai Cardinali, Vescovi e Sacerdoti. Nessuno è escluso, anzi, chi più ha avuto dal Signore più grande sarà la responsabilità davanti a Lui.

«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il Regno dei Cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare».

Recitiamo con grande fiducia e costanza il Santo Rosario per l’amata Chiesa, la trasfigurazione dei Vescovi, dei Sacerdoti e di tutti i peccatori.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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La predicazione autentica è incentrata sul Vangelo – 22 Agosto 2021 0

La predicazione autentica è incentrata sul Vangelo – 22 Agosto 2021

Domenica 22 agosto 2021

+ VANGELO (Gv 6,60-69)

Da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’Uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che Io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che Lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a Me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con Lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che Tu sei il Santo di Dio». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Questo brano del Vangelo ci spiega la difficoltà che incontrano i Sacerdoti nell’annunciare gli insegnamenti di Gesù. Non è tanto un problema di comunicazione, quanto il contenuto del messaggio da diffondere. I veri seguaci del Signore però sono sereni e annunciano il Vangelo così come vuole Gesù, senza annacquarlo né trasformarlo ed è per questo che risulta indigesto ai tiepidi.

Molti tiepidi, infatti, preferiscono andare in quelle Chiese dove si predica un Vangelo alla moda e senza il soprannaturale… Ma questi non sono cattolici, pur andando nelle Chiese non sono riconosciuti da Gesù. «Non vi conosco, non so di dove siete» (Lc 13,25). Peggio ancora succede ai Sacerdoti che predicano il loro vangelo profano e non il Vangelo di Gesù!

Nel Vangelo annunciato da Gesù c’è un messaggio esigente che rende veramente liberi, e non c’è una sola contraddizione. Chi lo legge con Fede avverte una elevazione spirituale, interiore e gioiosa, ed è la risposta di Gesù a quanti Lo adorano.

Il linguaggio di Gesù è perfetto, infinitamente equilibrato, attuale, semplice, veritiero, esigente e giusto. Chiede molto per dare di più!

I Sacerdoti che predicano come vuole Gesù sono considerati antichi da molti cattolici, in realtà sono questi diffamatori cattolici a vivere in una modernità teologica che non viene da Gesù perché inventata dai teologi di oggi grondanti di protestantesimo e senza Dio, senza più credere nel soprannaturale.

Questi cattolici senza Fede offendono i coerenti e si allontanano anche da quelle parrocchie ancora spirituali, e dove se ne vanno? Lontano…

È facile avere «successo» quando non si predica il Vangelo di Gesù e si tace sui peccati, sulle immoralità e non si richiamano i peccatori a cambiare vita. Si deve predicare questo con grande amore e misericordia, allargando le braccia come il padre del figliol prodigo senza giudicare il passato del peccatore.

Quando il peccatore si pente diventa una persona nuova, speciale, corretta, molto gradita a Gesù e protetta con grande amore dalla Madonna.

Un esempio della sacralità del Vangelo sono le persecuzioni subite dall’unica Chiesa di Gesù in questi duemila anni. Oggi i nemici di Gesù si sono coalizzati contro la Chiesa Cattolica.

Tutte le religioni e gli alti gradi delle società segrete, fino ai testimoni di Geova, gli atei e gli anticlericali, i buddisti, tutte le altre comunità cristiane, tutti insieme, quindi, HANNO SANCITO UNA TACITA ALLEANZA CONTRO LA CHIESA CATTOLICA.

La persona buona, chi ha lo Spirito di Dio non perseguita, non odia, non manipola i fatti perché non mente, ma ama, perdona ed aiuta.

Questo santo comportamento oggi è poco praticato, l’inganno e la doppiezza dominano in ogni luogo di potere e non ci sorprende più nulla.

Il fine non può giustificare i mezzi, mai, e bisogna possedere grande onestà intellettuale per capire la centralità del bene comune.

L’onestà non riguarda solo la corruzione, la vera onestà è presente nella mente e nel cuore degli incorruttibili. È più importante l’onestà della mente, dei pensieri, la purezza di quanto viene pensato per il bene personale e dei cittadini. Se uno è onesto nei pensieri, ancora di più lo è nella vita!

L’autenticità dei veri cristiani incontra sempre difficoltà a causa dell’invidia e della reazione frenetica dei cattivi, privi dello Spirito di Dio.

Portare Dio agli uomini: è questa la missione essenziale del Sacerdote, missione che il Ministro sacro è reso capace di realizzare perché egli, che viene scelto da Dio, è stato trasformato in un Altro Cristo, e deve vivere con Lui e per Lui.

I Sacerdoti fedeli a Dio annunciano in ogni circostanza il Vangelo nella Verità. Qualche parrocchiano si allontanerà, altri diranno che il linguaggio della predicazione è esigente, ma questo vuole Gesù. Così faceva Lui e lasciava liberi quelli che si allontanavano da Lui, non meritavano le sue Grazie e perdevano la salvezza eterna. Questo dicevano i tiepidi contro Gesù.

I giusti invece ripetono con Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna».

Il cammino cristiano è impegnativo ma rende felici, gioiosi e porta la vera pace. Nessuna religione dona ai seguaci quello che dona il Cristianesimo.

Gesù dona sempre il cento per uno a quanti Lo seguono con amore e mansuetudine.

1 Ave Maria per Padre Giulio

“O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen”.

3 Ave Maria…

Nel nostro sito numerosi articoli interessanti, libri e altro:  www.gesuemaria.it