L’essenza umana confusa e il trionfo dell’apparenza – 7 Novembre 2021
Domenica 7 novembre 2021
XXXII Domenica del Tempo Ordinario
+ VANGELO (Mc 12,38-44)
Questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù nel Tempio diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa». Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità Io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere». Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La strategia molto riuscita di quanti governano il mondo mira innanzitutto a far dimenticare Dio, la Religione, che l’uomo è anche anima ed è la parte spirituale più nobile del corpo. L’essenza della persona umana è stata spostata all’esterno di essa, anche se effettivamente l’essenza si rivela come sostanza e fondamento di ciò che si è, nelle opere.
Non sono le parole che definiscono realmente la persona, con le parole si incensa e si esalta sia chi parla che gli altri con cui si dialoga.
La gravità del momento attuale è l’inabissamento nell’apparenza, distogliendo ogni interesse verso l’essenza e la sostanza della persona non è fatta dell’idea come la intendeva Platone, c’è in essa quasi sempre solo l’opinione.
Mancano le certezze e aumentano le paure, anche per l’astuta opera dei criminali malvagi che intendono isolare tutti, incutere paura e terrore, per poi assoggettarli interamente. L’isolamento forzato e falsato da molte menzogne di questo tempo è stato un esperimento, ha prodotto grandi paure negli italiani e le loro sofferenze sono aumentate non per colpa loro.
L’essenza è ciò che costituisce la natura, la sostanza propria e permanente di una cosa, mentre l’apparenza è la forma, l’esteriorità che si modella secondo le circostanze e si mostra molto spesso nelle sembianze più differenti per i vantaggi predeterminati da chi combatte il Cristianesimo o ha perduto l’identità cristiana.
Il seguace di Cristo non adora gli idoli. C’è da vigilare e lo ricorda Gesù, senza la preghiera diventa quasi inevitabile concentrarsi su quanto segue il mondo senza Dio. L’abbandono della vita spirituale causa confusioni, smarrimenti e l’accecamento intellettuale.
I personaggi famosi tremano quando pensano di dover abbandonare il ruolo ricoperto bene o male, ruoli artistici o politici che hanno procurato sostenitori e ammiratrici, hanno permesso di ricevere lodi e potere, hanno aperto porte che dovevano rimanere sbarrate a loro per l’evidente indegnità.
La mancanza di Dio causa ad essi un’acuta forma di angoscia, la mancanza di capacità di sopportare e vivere con distacco il ruolo ricoperto.
L’apparenza conduce alla vanagloria, ad una vita non vissuta ma accettata con la convinzione di fare tutto benissimo e di essere i migliori.
La vera vita non è il privilegio momentaneo, questo è solo un mezzo. Quanti stanno con Dio ed esercitano un potere si ricordano dei poveri e degli ammalati, e Dio benedice tantissime volte anche una sola piccola buona opera verso chi si trova in difficoltà.
Molto presto tutti i potenti del mondo sbatteranno le loro teste contro i muri e terrorizzati si troveranno dinanzi a situazioni imprevedibili, nessun potere né tutto il denaro del mondo potranno dare salvezza e la forza per resistere a quanto avverrà contro loro. Questo è il tempo dell’Apocalisse, l’ho scritto più volte e i segni sono evidenti. Si realizzeranno i terribili sette castighi preannunciati nell’Apocalisse.
«Quando l’Agnello aprì il sesto sigillo, vidi che vi fu un violento terremoto. Il SOLE divenne nero come sacco di crine, la LUNA diventò tutta simile al sangue, le STELLE del cielo si abbatterono sopra la terra, come quando un fico, sbattuto dalla bufera, lascia cadere i fichi immaturi. Il cielo si ritirò come un volume che si arrotola e tutti i MONTI e le ISOLE furono smossi dal loro posto.
Allora i re della terra e i grandi, i capitani, i ricchi e i potenti, e infine ogni uomo, schiavo o libero, si nascosero tutti nelle caverne e fra le rupi dei monti; e dicevano ai monti e alle rupi: Cadete sopra di noi e nascondeteci dalla faccia di Colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello, perché è venuto il gran giorno della loro ira, E CHI VI PUÒ RESISTERE?» (Ap, 6,12-17).
Noi figli innamorati della Madonna non dobbiamo temere Satana, né gli uomini, né le sofferenze. Gesù è il Re dell’Universo e la sua Onnipotenza può in un istante distruggere i potenti del mondo, può farli gettare vivi dagli Angeli dentro il Sole o farli scomparire nel nulla.
Non temete mai e abbiate fiducia incondizionata in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.
Il Vangelo di oggi ci dice che dobbiamo agire nella verità, non come facevano gli scribi o come oggi si comportano tanti politici indecorosi.
Per noi cristiani la ricerca della stima degli altri deve avvenire nella verità, senza ipocrisia, senza comportamenti subdoli. Se gli altri ci stimano per la vita onesta che conduciamo, per la coerenza, l’amicizia autentica, la pazienza amorevole, và benissimo.
Non sono le lodi e magari i falsi complimenti a renderci migliori, è la nostra vita onesta, buona e piena di carità.
La società è imbevuta di superbia ed egoismo, noi dobbiamo essere luci che brillano nelle tenebre. Luci che emanano bontà e verità.
Guardatevi, allora, da chi parla per affascinare e sedurre. Ammirate invece la vedova povera che donò al Tempio i pochi spiccioli che possedeva. Era grande la sua Fede. Gesù disse: «Questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri».
Nelle persone semplici e leali si trovano buoni sentimenti e una grande generosità.
Gesù esaltava la vedova povera per le due monetine donate al Tempio.Ha fatto quanto ha potuto ma lo ha fatto con amore.Questo conta davanti a Dio. Gesù viene attratto dall’umiltà del cristiano, dalla sua bontà e dalle opere di carità verso i poveri e le necessità dell’apostolato per diffondere il suo Vangelo.
I benestanti si preoccupano di accumulare e faticano molto nel donare con amore perché troppo legati ai beni materiali e non vogliono perdere nulla.
«Tutti hanno dato del loro superfluo, la vedova invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».
1 Ave Maria per Padre Giulio
“O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen”.
3 Ave Maria…
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