Archivio Mensile: Marzo 2022

Neanche in questi anni di terrore si comprende l’Onnipotenza di Gesù – 31 Marzo 2022 0

Neanche in questi anni di terrore si comprende l’Onnipotenza di Gesù – 31 Marzo 2022

Giovedì 31 marzo 2022

IV Settimana di Quaresima

+ VANGELO (Gv 5,31-47)

Vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Se fossi Io a testimoniare di Me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di Me, e so che la testimonianza che Egli dà di Me è vera. Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce. Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che Io sto facendo, testimoniano di Me che il Padre mi ha mandato. E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di Me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua Parola non rimane in voi; infatti non credete a Colui che Egli ha mandato. Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di Me. Ma voi non volete venire a Me per avere vita. Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’Amore di Dio. Io sono venuto nel Nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio? Non crediate che sarò Io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a Me; perché egli ha scritto di Me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Non abbattetevi quando un vostro familiare non ascolta i vostri inviti alla preghiera, si rifiuta di credere in Dio e in cuor suo irride la vostra Fede. Gesù si trovò nelle stesse condizioni con diversi parenti che Lo consideravano pazzo fin dall’inizio della sua predicazione.

Anche dinanzi ai miracoli che compiva con una facilità estrema, molti suoi nemici rimanevano insensibili e non ammettevano l’Onnipotenza di Gesù che poteva provenire solo da Dio. Lo accusavano delle stesse prove che mostrava davanti a loro.

In qualche modo ha una scusante il peccatore di oggi che non vede i miracoli di Gesù e prova difficoltà a convertirsi, gli manca il sostegno della prova, ma a quel tempo i giudei assistevano alle opere del Signore e potevano facilmente credere in Lui. Essi però non cercavano la verità, erano infastiditi dal successo della predicazione di Gesù e rimanevano suoi acerrimi oppositori.

I tempi non sono cambiati e oggi sono anche gli «amici» di Gesù a negare la sua Divinità.

Oggi ci sono seguaci di Gesù che ambiguamente non vogliono permettere ai peccatori di conoscere Gesù e di seguire la sua dottrina.

L’agire senza pregiudizi appartiene alle persone moralmente sane, la loro imparzialità nel giudicare avvenimenti e comportamenti emerge naturalmente e le nobilita di saggezza. L’uomo comunque è sempre esposto a rischi di valutazione, molte volte si lascia guidare dall’istinto e sbaglia, commettendo errori che apportano conseguenze dolorose.

La debolezza è una componente umana che và individuata proprio nelle azioni sbagliate. Ognuno deve vigilare soprattutto sui suoi pensieri e capire se indirizzano verso il Bene o scelgono il più delle volte il Male. Qual è la natura delle scelte che si compiono?

Senza Gesù è impossibile raggiungere una saggezza superiore a quella umana, quella che aiuta nel discernimento e rende trasparente la persona nelle sue azioni e nelle sue parole, una persona sincera che non utilizza l’abilità di scegliere tra più pensieri quando deve parlare o deve esprimere un parere.

È una persona spiritualizzata, non cambia mai i suoi valori e li rende presenti nella sua vita.

Le scelte di vita si possono cambiare facoltativamente, ciò che nel cristiano autentico permane sempre sono la verità e l’onestà.

In determinati non credenti c’è lo sforzo di vivere assiduamente nella verità e nell’onestà, anche se per loro non sono vincolanti e le cadute non sono considerate peccati. Sono convinti di non venire giudicati da nessuno quando compiono opere sbagliate che noi chiamiamo peccati, opere che trasgrediscono i Comandamenti, la morale.

La ripetizione di azioni amorali rende l’uomo meno uomo, è sempre più istintivo anche se è abile nel nascondere le sue debolezze.

Dio ci vede sempre e desidera solo il nostro bene, non và dimenticato che solo uniti a Lui ognuno può conoscersi interiormente e scoprire i suoi talenti, le sue buone disposizioni, la capacità di indirizzare verso il Bene i suoi sforzi e le sue scelte.

Chi non accoglie Gesù nella sua vita è come una bandierina al vento, volubile, senza fondamenti, privo di valori umani.

Chi prega, ringrazia e chiama spesso in aiuto Gesù e Maria anche con brevi invocazioni, ha sentimenti simili a Loro, ha maggiore lucidità e una forza interiore superiore che gli permette di resistere alle tentazioni. Non si adatterà o accontenterà di quanto è presente nel contesto, avrà la naturale capacità di essere forte e sempre coerente con i suoi valori in tutte le circostanze.

Queste parole di Gesù sono importanti per ogni cristiano; deve convincersi che Dio è un Padre buono, Lui ci premia di continuo per le nostre buone opere e Lui solo dobbiamo adorare, non i personaggi famosi o altri idoli che vanificano la Fede.

Neanche in questi anni di spavento e di confusione si comprende l’Onnipotenza di Gesù, come ovviamente non se ne preoccupano quanti vogliono sostituirsi a Lui per ridisegnare un mondo a loro immagine.

Dio è solo uno, ed è la Santissima Trinità che governa l’Universo e dispone ogni cosa.

Dio potrebbe in un nanosecondo far sparire tutti i cattivi del mondo, adesso la sua pazienza vuole salvare i peccatori, poi agirà per annullare i potenti!

Verrà l’ora dell’Ira del Padre che Gesù ha predetto con l’esempio della mietitura, e tutta la zizzania sarà irrimediabilmente bruciata in poche ore!

Gesù e la Madonna non ci lasciano mai soli, Loro aiutano, proteggono e salvano quanti hanno Fede e pregano con fiducia.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Nel mondo sono assenti i valori morali – 30 Marzo 2022 0

Nel mondo sono assenti i valori morali – 30 Marzo 2022

Mercoledì 30 marzo 2022

IV Settimana di Quaresima

+ VANGELO (Gv 5,17-30)

Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi Egli vuole.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’Io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderLo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità Io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che Egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi Egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che Lo ha mandato. In verità, in verità Io vi dico: chi ascolta la mia Parola e crede a Colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità Io vi dico: viene l’ora -ed è questa- in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’Uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il Bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il Male per una risurrezione di condanna. Da Me, Io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia Volontà, ma la Volontà di Colui che mi ha mandato. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Gesù è venuto nel mondo per portare la Luce agli uomini, affinché non dovessero più procedere nelle tenebre dell’errore e dell’ignoranza e, con questa Luce, potessero fare del mondo un luogo dove tutto servisse a dare gloria a Dio, e aiutasse l’uomo a conseguire il fine ultimo della salvezza eterna.

San Giovanni scrive nel Prologo: «La Luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta» (Gv 1,5). La grande parte del mondo si muove ancora nell’oscurità più completa: fuori di Cristo, infatti, gli uomini non potranno raggiungere mai la pace, la felicità, la salvezza.

Lontano da Gesù esistono solo le tenebre e il peccato, questo spiega l’irragionevolezza dei potenti del mondo, la facilità della loro incoerenza, le falsità che si susseguono, la contraddittorietà che si manifesta in un lampo, tanto che spesso viene conosciuta anche dai meno accorti.

Anche per i cristiani esistono tenebre e peccato se ignorano Dio e non Lo adorano più, neanche con semplici preghiere spontanee e filiali, dove manifestano di amarLo nonostante le debolezze.

Le opere di un buon cristiano che prega come può, sono prevalentemente finalizzate al Bene, si sforza comunque di proiettarsi verso quel Bene supremo che già porta in sé e riceve ulteriore spinta naturale ad amare tutti e a comprendere chiaramente il senso ultimo della vita.

Dalla scelta di credere in Dio o rifiutarLo dipende la vita dell’uomo ed egli diventa nella società, portatore di Luce o di tenebre.

Per la mentalità di questa società non è importante condividere qualcosa con chi è portatore di valori morali, anche solo valori umani e li pratica con impegno. Chi non crede in Dio preferisce allearsi con i propri simili, persone negative e amorali. Non è facile riconoscerle, è vero, ma «dai loro frutti li riconoscerete» (Mt 7,20).

La struttura mentale si forma in molteplici modi, senza Dio si possiede una visione eccessivamente egoista e unilaterale.

La consuetudine di un pensiero senza Dio, fa scendere pacatamente nella mente una densa tenebra che annulla e oscura la realtà come essa è veramente, e viene sostituita con quella realtà virtuale, immaginaria che piace tanto alla persona che vive senza Dio.

I diversi modi di agire, di intendere qualcosa di oggettivo, dipende da come viene percepita la realtà dalla persona, dalla sua formazione spirituale, umana, intellettuale, e sceglie se distruggere, con le sue opere, questa civiltà o edificarla, con l’impegno e il ruolo che ha nel suo ambiente, al lavoro, nella società.

Il mondo rimane nelle tenebre se i cristiani, per mancanza di «unità di vita» non illuminano le realtà concrete della vita e non danno loro significato. L’atteggiamento dei veri discepoli di Gesù, e in particolare dei laici, di fronte alle realtà terrene non deve essere di separatezza, ma anzi di accoglienza, di essere inseriti nel cuore stesso del mondo, per trasformarlo come il lievito nella massa.

Il cristiano coerente con la sua Fede è sale che dà sapore a tutto ciò che è amaro e inoltre preserva dalla corruzione.

Se noi cristiani vivessimo secondo la nostra Fede, si verificherebbe la più grande rivoluzione di tutti i tempi. Diventerebbe la Civiltà del Bene!

Il Signore affida ad ognuno il compito di infondere nella società uno spirito cristiano, perché solo in tal caso le strutture, le istituzioni, le leggi, il riposo, saranno davvero al servizio dell’uomo.

Comincino i cattolici a servire Gesù Cristo, consacrandogli la vita, il lavoro, le preghiere, i beni materiali, la gioia, il dolore, le malattie, i pensieri, il tempo libero e quanto appartiene ad essi.

Questa consacrazione a Gesù si scopre facilmente nella preghiera, con la meditazione della vita del Signore. La conoscenza diventa operosità.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Al comando di Gesù, il paralitico si alzò, prese la barella e camminava – 29 Marzo 2022 0

Al comando di Gesù, il paralitico si alzò, prese la barella e camminava – 29 Marzo 2022

Martedì 29 marzo 2022

IV Settimana di Quaresima

+ VANGELO (Gv 5,1-16)

All’istante quell’uomo guarì.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Alzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare. Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina”?». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo. Poco dopo Gesù lo trovò nel Tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Gli ebrei perseguitavano Gesù non tanto per il sabato violato, ma per i miracoli che compiva pubblicamente e che potevano avere come effetto quello di risvegliare nel popolo la vera Fede in Jahvé. Una contraddizione frutto dell’invidia verso Gesù. Non era dalla loro parte e non poteva manifestare l’Onnipotenza di Dio.

Gli ebrei che comandavano al tempo di Gesù si erano creati i loro riti, sostituendoli a quelli dettati da Dio a Mosè, e un Uomo sconosciuto che predicava i veri insegnamenti biblici, era un pericolo. Il sabato era solo una scusa per attaccarLo, gli ebrei erano logorati dalla sua presenza e Lo delegittimavano per allontanare la gente da Lui.

È l’opera dei maliziosi, odiano il Bene perché non riescono a compierlo o non lo compiono più come facevano in qualche modo in passato.

Gesù divenne per tutti loro un pericolo da controllare e da emarginare. Le stesse opere degli ebrei negli ultimi secoli le hanno compiuto nella Chiesa contro grandi Santi/e, quei Cardinali e Vescovi svuotati di Dio e perduti dietro gli idoli.

QUESTO CI DICE CHE L’ALLONTANAMENTO DA GESÙ FA PERDERE IL SUO SPIRITO, E CHI VIVE NELLA CHIESA SENZA PIÙ FEDE, DIVENTA COME UN DEMONIO PER L’AUTORITÀ CHE HA, LA LIBERTÀ DI AGIRE, DECIDERE, FALSARE… NON C’È UN SOLO FALSO PROFETA, LA COMPAGNIA È NUTRITA.

La Chiesa si avvia verso lo scisma per la paralisi spirituale che ha colpito molti non più disponibili a sacrificarsi nel Nome di Gesù e a compiere quanto chiede Lui nel Vangelo. Affermava Papa Benedetto XVI il 29 giugno 2010: «Il Male è nella Chiesa. Il pericolo peggiore è l’infedeltà dei suoi membri».

Il miracolo del paralitico che leggiamo oggi, mi ricorda tutti quelli che vivono una paralisi spirituale e si rifiutano di seguire Gesù Cristo.

Medito ogni giorno sulla condizione spirituale dei non credenti e dei cristiani lontani da Gesù, li ricordo nella preghiera che ripeto spesso e la riflessione accresce il dispiacere, pensando alla loro condizione tragica e sciagurata, alla fine disgraziata della loro vita.

Gesù oggi, come avvenne nell’episodio del Vangelo, prova una compassione infinita per le folle che sono come pecore senza pastore.

Le Chiese svuotate con la gerarchia che ignora questo dramma, depredando ai cattolici quanto Dio aveva stabilito come Casa di preghiera e questo peccato è una bestemmia contro lo Spirito Santo e quanti lo commettono (sono molti) non potranno mai ricevere perdono, come afferma Gesù: «La bestemmia contro lo Spirito non verrà perdonata» (Mt 12,31).

Chi ci aiuterà in questi tempi tragici e di grande disorientamento con i potenti che vogliono far soccombere l’umanità con i loro ingegnosi piani di morte? Come si potranno conoscere le scelte migliori da compiere ogni giorno? Solo se si sta con Gesù e la Madonna.

Gesù ci vuole aiutare per non soccombere sotto i colpi del Male spietato, menzognero e imprevedibile.

Restare vicini a Gesù ci permette di ricevere il suo Spirito che dona la sua Luce e consente di intuire i giochi dei politici contro gli innocenti.

La bontà di Gesù supera sempre i nostri calcoli, Egli vuole che sia nostro il desiderio di uscire dalla difficoltà del momento.

Gesù mentre passava venne attratto dalla bontà del paralitico, dalla sua umiltà, dal suo cuore buono. Dio cerca sempre i buoni e li aiuta.

Due aspetti voglio rilevare in queste riflessioni: l’uomo da trentotto anni non camminava ma rimase sempre nell’attesa della guarigione, fu costante, e chissà con quanti sforzi riusciva a raggiungere la piscina, probabilmente chiedeva aiuto. La sua costanza fu premiata con il miracolo ricevuto direttamente da Dio, non per l’acqua che veniva agitata dagli Angeli per guarire gli ammalati.

La lunga malattia rese più buono e umile il paralitico, migliorò la sua persona, si purificò dai peccati e tutto questo attrasse l’attenzione di Gesù.

Qualsiasi sofferenza và affrontata con Fede, con la certezza che non siamo soli e che Gesù concede tutto quello che ci necessita e meritiamo.

Chi prega bene non può mai scoraggiarsi, non deve mollare. La costanza nella preghiera procura sempre grandi frutti spirituali e guarigioni anche impossibili. È la preghiera, anche spontanea, il modo per dialogare con Dio, sempre attento alle nostre necessità.

Senza Dio il mondo rimane paralizzato nella sua folle corsa verso l’autodistruzione. L’uomo che non prega bene e ogni giorno, è sempre vulnerabile.

Cosa è un uomo senza Dio?

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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La televisione è la matrigna di molti figli – 28 Marzo 2022 0

La televisione è la matrigna di molti figli – 28 Marzo 2022

Lunedì 28 marzo 2022

IV Settimana di Quaresima

+ VANGELO (Gv 4,43-54)

Va’, tuo figlio vive.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù partì dalla Samaria per la Galilea. Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un Profeta non riceve onore nella propria patria. Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei Lo accolsero, perché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch’essi infatti erano andati alla festa. Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da Lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire. Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va’, tuo figlio vive». Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino. Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un’ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato». Il padre riconobbe che proprio a quell’ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», e credette lui con tutta la sua famiglia. Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Il miracolo compiuto da Gesù viene suscitato dalla Fede di un genitore in ansia per il figlio morente. La preoccupazione di un genitore verso un figlio ammalato è sempre premurosa, altrettanto dovrebbero fare i figli verso i loro genitori.

Un genitore si preoccupa quasi sempre solo del corpo dei figli e trascura la parte più nobile che è l’anima, per questo le nuove generazioni sono senza Dio, o comunque capricciose, ottuse, insensate, violenti, invidiose e immorali.

I figli quasi sempre manifestano quanto hanno ricevuto di buono o di male dai genitori, anche se oggi in molti casi il vero educatore e formatore avvelenante sono il web, la scuola senza valori e con insegnanti comunisti, la compagnia di amici e amiche sbagliati, interessati solo alle depravazione.

In questi ultimi decenni i giovani si sono sempre più ritrovati senza valori, deviati verso un ateismo procurato anche dall’assenza educatrice di molti genitori. Li mettono al mondo e si preoccupano solo di accontentarli in tutto, senza pregare per loro e soprattutto con loro.

Gesù non trova spazio in un groviglio di vizi, moltissimi non conoscono Dio Creatore. È inconcepibile questa dimenticanza e si pagherà.

Non è il benessere o la professione o altri ruoli importanti a dare la definizione che invece si fonda sui valori morali, sull’etica comportamentale.

La buona formazione religiosa dei genitori oltre a guidare nella verità entrambi, deve permettere di istruire i figli nella Legge di Dio.

È quella Legge perfetta che diventerà il riferimento naturale negli anni della loro vita. I genitori devono conoscere la Legge di Dio e trasmetterla con pazienza, questo è indispensabile per una sana crescita morale dei figli. Oggi per varie ragioni, molti genitori non dedicano abbastanza tempo ai loro bambini e li lasciano giocare per tenerli occupati, considerano sufficiente amarli e lasciarli crescere con la matrigna che è la televisione!

Sì, proprio dalla televisione arrivano insegnamenti falsi che formano le convinzioni della stragrande maggioranza dell’umanità.

Il «pensiero unico» che in modo sorprendente si ritrova il 99% dei mass-media scaturisce dal comando e dall’elevato denaro che un governo paga per veicolare l’informazione. Tutti i mass-media parlavano allo stesso modo del vaccino, lo stesso fanno con la guerra in Ucraina e continueranno con i nuovi eventi che si verificheranno. Noi non vogliamo nessuna guerra e chi attacca sbaglia, ma l’informazione è di regime se le notizie sono manipolate, c’è faziosità, fanatismo e settarismo.

I genitori sono chiamati a dare esempi edificanti e se sbagliano in qualche occasione, devono spiegare ai loro figli l’errore commesso per debolezza o per leggerezza. Il dialogo è molto importante soprattutto nella fase della crescita, dove si assimilano moltissime nozioni che rimangono impresse.

Già da bambini devono avere la percezione dell’errore, delle azioni da non compiere e solo nel dialogo onesto e costruttivo i genitori danno il meglio ai loro bambini. L’educazione è un fattore di cuore, ma non è sufficiente amare i figli per la consanguineità o la debolezza umana e far compiere tutto quello che vogliono, i figli si amano soprattutto per indirizzarli verso la salvezza eterna, dando le giuste direttive che ricorderanno per tutta la vita.

È bene per i genitori dialogare molto con i figli e punirli se non osservano quanto stabilito. Devono mostrare dispiacere se non obbediscono.

Quando i genitori permettono tutto e dichiarano così che tutto è lecito, segnano la fine morale dei loro figli e cresceranno senza valori.

IMPRESSIONA VEDERE MOLTI BAMBINI COMANDARE CON UN SOLO SGUARDO I LORO GENITORI E QUESTI DEVONO FARE SILENZIO PER NON FARLI PIANGERE…

I figli crescono ad immagine dei genitori, e i genitori che sanno dire di «no» a molti capricci dei figli, sono anche in pace con la loro coscienza. I giovani che hanno ricevuto dai genitori più «no» nelle loro richieste, sono quelli più forti, sicuri, docili e maturi. Mentre i giovani che hanno avuto tutto dai genitori sono presuntuosi, insicuri, immaturi, cattivi.

I buoni genitori si vedono soprattutto quando negano quanto danneggia i figli o li considerano capricci dannosi e spiegano le loro decisioni. Se i figli non comprendono adesso, comprenderanno in futuro e benediranno le negazioni ricevute in passato dai loro genitori.

Chi conosce Gesù educa con amore e impegno giornaliero i figli, non si preoccupa solo della salute fisica.

Il funzionario del re che aveva un figlio malato a Cafarnao, si rivolse a Gesù animato da una profonda Fede e ottenne un grande miracolo.

«Signore, scendi prima che il mio bambino muoia».

Questa è vera Fede, la certezza che Gesù poteva salvare suo figlio e venne accolta pienamente perché il Signore vuole guarire tutti!

Gesù gli rispose: «Và, tuo figlio vive». Ogni genitore deve avere la certezza che i figli siano vivi spiritualmente, che l’anima sia in Grazia di Dio.

Quel giovane meritava la guarigione per la sua bontà, oltre per la supplica del padre.

Basta poco per far intervenire Gesù nella nostra vita e ricevere grandi Grazie, ma dobbiamo coltivare una forte Fede in Lui, occorre quindi fare spazio nel nostro cuore ed eliminare quanto si oppone a Lui, vizi e instabilità, vincere quelle debolezze che ci fanno perdere pure l’autostima.

Dio ci ama infinitamente uno ad uno e ci vuole ricolmare di grandi doni spirituali!

Devono però meritarli, ed è possibile quando ricominciano una nuova vita. Tutto è possibile insieme a Gesù Cristo.

Fermiamoci, riflettiamo attentamente, proponiamoci e riprogrammiamo la vita insieme alla Madonna, a San Michele Arcangelo e l’Angelo Custode.

«Và, tuo figlio vive». Nelle parole di Gesù gioiva anche Dio Padre, Egli desidera che l’umanità si raccolga con umiltà attorno al Figlio Divino.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Nella necessità il figliol prodigo si ricordò del padre – 27 Marzo 2022 0

Nella necessità il figliol prodigo si ricordò del padre – 27 Marzo 2022

Domenica 27 marzo 2022

IV DOMENICA DI QUARESIMA

+ VANGELO (Lc 15,1-3.11-32)

Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinavano a Lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed Egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

È una parabola meravigliosa, allo stesso tempo è difficile da accettare per quanti non hanno compreso l’Amore di Dio, ed è impossibile capirlo nella sua pienezza. Vediamo un padre che perdona l’imperdonabile e questa sua misericordia è solo una piccolissima parte dell’Amore infinito che il Padre del Cielo ha verso ognuno di noi.

È la parabola che mette in grande evidenza la bontà di un padre verso un figlio ingrato. Forse qualche padre riaccoglierebbe il proprio figlio dissipatore e traditore, solo per un amore carnale e interessato, per pietà o per toglierlo da brutte situazioni. Dio Padre perdona e riaccoglie per Amore.

È comprensibile la reazione sdegnata di un genitore tradito dal figlio o dalla figlia, e ci sono varie tipologie di tradimenti, questo raccontato nella parabola è totale. Il figlio non solo rinnega il padre e non riconosce i suoi grandi meriti, pretende inoltre la sua eredità e lo abbandona, lo disconosce.

Dopo essere cresciuto con quanto di meglio poteva avere, il figlio dimentica tutti gli sforzi, i sacrifici del padre! In pochi giorni.

Un genitore tradito vive una sofferenza profonda, quella di Dio è infinita!

Dare sempre la colpa ai figli non è la soluzione, nemmeno bisogna colpevolizzare in ogni caso i genitori, almeno quanti hanno fatto di tutto per educare e formare religiosamente i loro figli. Ci sono casi in cui i figli tradiscono la fiducia dei genitori perché allacciano amicizie sbagliate e commettono opere immorali che diventano vizi pericolosi.

In altri casi, si nota che genitori poco attenti alla crescita spirituale e umana dei figli, non si curano della loro religiosità perché essi non pregano.

Non c’è una regola o una valutazione sicura per stabilire le responsabilità, ogni caso ha le sue dinamiche e connotati particolari.

I genitori sono chiamati comunque a pregare per i loro figli, si devono preoccupare principalmente dello stato spirituale delle loro anime. Anche se non è possibile visionare l’anima… come avviene per il corpo, si può sicuramente capire lo stato dell’anima dai comportamenti esteriori dei figli, dal linguaggio, ma attenzione, spesso i più smaliziati ingannano con molta facilità.

L’aiuto e la vigilanza dei genitori sono determinanti, ma questi genitori devono essere spirituali, devono pregare e dare buoni esempi.

Nella parabola di oggi vediamo un padre che dimentica per amore tutti i peccati commessi dal figlio più giovane, dimentica il doloroso tradimento e tutta l’ingratitudine del figlio sperperatore. La bontà e ogni gesto misericordioso di questo padre, ci permettono di conoscere meglio il Padre Eterno.

OGNUNO DI NOI PUÒ IMITARE IL PADRE DELLA PARABOLA, SOPRATTUTTO SI DEVE PREGARE PER TUTTI I PECCATORI CHE HANNO TRADITO DIO PADRE E «PASCOLANO CON I PORCI».

Con la benedetta catena del Santo Rosario diamo alla Madonna la possibilità di suscitare tante conversioni, incatenare e bloccare l’azione di Satana, di impedirgli di disturbare e fare del male a chi Lo recita, ai suoi familiari e parenti!

Sono molti i figli di Dio smarriti nel mondo e ingannevolmente convinti di poter vivere eternamente in questa Terra, oppure fanno spallucce quando Dio fa ricordare ad essi che la scena di questo mondo passa molto presto e se vivono lontani da Dio, lontani rimarranno quando si troveranno nei pericoli e nella necessità.

Riguardo la meravigliosa parabola del figliol prodigo, il nucleo si trova nel momento in cui il giovane dilapidatore «ritornò in sé e disse: Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te». Ogni peccatore può rientrare in sé e tornare a Dio.

La parabola ci vuole dimostrare che nessuno viene abbandonato dal Padre Eterno, nessuno è dimenticato da Dio ma chi rifiuta Dio per le scelte opposte al Vangelo, si allontana completamente da Lui e non percepisce più il Bene. La scelta definitiva anche se inconscia è l’inferno.

Dio è dimenticato dalla stragrande maggioranza di uomini e donne, le offese contro Lui sono incalcolabili miliardi ogni giorno. Oltraggiare Dio è una colpa inammissibile e Lui in tutti questi anni ha atteso il pentimento dell’umanità, una pazienza oltre l’infinito…

Ma non agisce come un padre umano, Lui è il Padre Eterno e aspetta tutti i peccatori per far festa, per farli rivestire del «vestito più bello», che è la Grazia Divina, ed è ciò che l’uomo può ottenere di più importante nella sua vita e che gli fa sperimentare la più grande gioia interiore.

Gesù parla abbondantemente del Padre e questa parabola ci dà la conferma che la sua Misericordia è senza limiti, ma quando uomini e donne sciupano milioni di atti di Misericordia di Dio, si attirano la Giustizia.

Dio è sempre pronto ad abbracciare quanti ritornano a Lui, è indispensabile il pentimento sincero per ottenere il suo perdono.«Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio».

Noi abbiamo un Padre buono e paziente in Cielo, ci guarda e ascolta sempre, vuole dialogare con ognuno di noi, però dobbiamo obbedire a Lui.

1 Ave Maria per Padre Giulio

“O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen”.

3 Ave Maria…

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L’uomo è artefice del proprio destino – 26 Marzo 2022 0

L’uomo è artefice del proprio destino – 26 Marzo 2022

Sabato 26 marzo 2022

III Settimana di Quaresima

+ VANGELO (Lc 18,9-14)

Il pubblicano tornò a casa giustificato, a differenza del fariseo.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al Tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al Cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Gesù in quel contesto si rivolse a pochi che erano presenti, alcuni che «avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri». È una condizione che si trova in molte persone nella nostra società, e la colpa si trova nell’autosufficienza, nella convinta autonomia di consistenza e di gestione di sé. La presunzione può arrivare da molti fattori, è innata oppure scaturisce da una delle migliaia di vicende umane, molto spesso irrisolte e inconsce.

IL PUNTO FORTE DELLA PRESUNZIONE E CHE RENDE L’UOMO DEBOLE, C’È L’INCAPACITÀ DI SCOPRIRE NELLA PROPRIA VITA QUESTA DISTORTA CONVINZIONE.

Gesù cerca di scuoterli dall’abbaglio dei riflettori finti ed effimeri, purtroppo non si spengono mai i loro riflettori attivati dalla superbia umana che è sempre presente in ogni persona e diminuisce dove c’è una intensa preghiera, un animo quieto dovuto anche alle sofferenze che si affrontano nella vita.

È impensabile per loro rinnegarsi o chiedere aiuto a Gesù nelle difficoltà, cercano sempre di superarle in modo autonomo e con le dissipazioni.

Il Sacerdote è sempre disponibile ad accogliere tutti, non si meraviglia quando si trova dinanzi un grande peccatore, al contrario il Sacerdote deve mostrare una immensa comprensione e disponibilità ad aiutare, ed è così che nasce un vero dialogo che conduce il peccatore a scoprire l’Amore di Dio e della necessità di iniziare un cammino spirituale, di vera conversione interiore.

Occorre molta comprensione verso gli altri e il dialogo matura quando ci si sente accettati, considerati e non condannati.

Gesù cerca soprattutto questi peccatori per aiutarli attraverso i Sacerdoti, senza questi aiuti rimane molto difficile per i peccatori rientrare in sé e conoscersi, rinnegarsi e cambiare mentalità. Alle volte sono sufficienti poche parole, un sorriso di comprensione con gesti gentili per suscitare nel peccatore il risveglio della coscienza.

Anche i nemici di Gesù rimanevano conquistati dalle sue parole, restavano affascinati nel vedere il suo Volto, estasiati per la Grazia che emanava.

QUESTO CI VUOLE DIRE CHE PER AIUTARE GLI ALTRI, DOBBIAMO ESSERE RIFORNITI DI UN FORTE AMORE SPIRITUALE E SORGE SOLAMENTE IN UN CAMMINO DI RINNEGAMENTO. DA QUANTI CI AVVICINANO VIENE PERCEPITA LA PRESENZA IN NOI DI DIO, MA NON COMPRENDONO PIENAMENTE CHE QUEL BENE CHE PORTIAMO IN NOI VIENE DA DIO. CI PERCEPISCONO COME BUONE PERSONE, SENZA TROVARE UNA SPIEGAZIONE.

Ogni cristiano potenzialmente è un missionario del Vangelo anche se non parla del Vangelo, già le sue opere virtuose annunciano che il suo Dio è vivo e vuole salvare anche i grandi peccatori. Così Gesù si serve dei suoi strumenti più spirituali e vicini a Lui, quelli disponibili a dedicare del tempo per la causa del Vangelo e per un santo apostolato.

Nella vita si corre e si dilapida tempo prezioso, si rimanda la vera conversione e nel frattempo gli anni passano e non ci sarà più tempo.

Quando si vive nella sofferenza o si incontra una malattia, anche molti non cristiani rientrano in sé e rivedono il film della loro vita, riconsiderano gli errori commessi e i comportamenti orgogliosi. Comprendono che la superbia perverte tutto, è il più grande ostacolo che l’uomo oppone alla Grazia Divina, è il vizio capitale più pericoloso.

La superbia si insinua e tende a infiltrarsi anche nelle nostre opere buone, togliendo loro la dimensione e il merito soprannaturali.

La radice della superbia sta nell’intimo dell’uomo, nel suo amor proprio disordinato, e niente è altrettanto difficile da sradicare, o anche solo da riconoscere con chiarezza. «Avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri». La causa arriva dalla mancata conoscenza personale.

Fu la superbia ad impedire a molti farisei di convertirsi a Gesù, rifiutarono subito di riconoscerLo come il Messia e rimasero soli. Altri farisei invece si convertirono e diventarono amici e fedeli del Signore.

QUESTI FARISEI CONVERTITI NON SI LASCIARONO GUIDARE DALLA SUPERBIA CHE ILLUDE DI AVER COMPRESO TUTTO E DI POTER DETERMINARE IL FUTURO.

Se l’uomo è artefice del proprio destino, è lo stesso uomo a rifiutare la Volontà di Dio quando si lascia guidare dall’istinto, da pensieri volubili.

Il cristiano può intuire qual è la Volontà di Dio, cosa chiede Lui, se si mette nell’atteggiamento umile dell’ascolto.

Dio desidera solo il meglio per ognuno di noi, ma l’uomo deve rivedere la modalità delle sue scelte. Non è sufficiente una brillante intelligenza per intuire il futuro o indovinare sempre le scelte migliori, non è così, altrimenti gli astuti diavoli conoscerebbero il futuro, ma a loro è impedito.

Se neanche i diavoli conoscono il futuro, l’uomo non deve illudersi di avere compreso anche una minima parte di quanto è imprevedibile.

Nella parabola di oggi Gesù ci presenta due uomini con due caratteristiche opposte. Il FARISEO presumeva di fare tutto bene e finì condannato, mentre il PUBBLICANO -riconosciuto come grande peccatore-, con atteggiamento umile e con un sincero dolore interiore per le offese a Dio, trovò con facilità il perdono da Dio. Fu giustificato e salvato.

NESSUNO PRESUMA DI FARE TUTTO BENE O DI FARE MOLTO PER GESÙ E LA MADONNA, LA PRESUNZIONE O ORGOGLIO DISTRUGGE IL CAMMINO SPIRITUALE E FORSE LA FEDE.

SI È CONVINTI DI SEGUIRE GESÙ MA CON LA SUBDOLA PRESUNZIONE SI SEGUONO SOLO LE PROPRIE CONVINZIONI, FRUTTO DELLA MENTALITÀ CHE SI POSSIEDE.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Tutti i Santi e gli antichi Profeti sono poca cosa dinanzi alla Madonna – 25 Marzo 2022 0

Tutti i Santi e gli antichi Profeti sono poca cosa dinanzi alla Madonna – 25 Marzo 2022

Venerdì 25 marzo 2022

III Settimana di Quaresima

Annunciazione del Signore

+ VANGELO (Lc 1,26-38)

Ecco concepirai un Figlio e Lo darai alla luce.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, l’Angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una Vergine, promessa Sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La Vergine si chiamava Maria. Entrando da Lei, disse: «Ti saluto, piena di Grazia: il Signore è con Te». A queste parole Ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’Angelo Le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato Grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un Figlio, Lo darai alla luce e Lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo Regno non avrà fine». Allora Maria disse all’Angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’Angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di Te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò Colui che nascerà sarà Santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la Serva del Signore: avvenga di Me secondo la tua parola». E l’Angelo si allontanò da Lei. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Anticamente veniva indicato questo giorno come l’inizio di un nuovo anno, come una ricreazione di Dio ricordando l’invio di suo Figlio in mezzo a noi. Nessuno dell’Antico Testamento immaginava che Dio fosse Padre e Figlio e Spirito Santo, neanche i grandi Profeti che hanno dialogato con Jahvè erano a conoscenza che Dio è Padre, con un Figlio e il Loro Amore circolare è lo Spirito Santo.

L’annuncio dell’Incarnazione di Dio avvenne in un paese poco apprezzato, Nazareth, tra l’Arcangelo Gabriele incaricato di portare i grandi annunci di Dio, e una Fanciulla di circa quindici anni, Maria, considerata da tutti buonissima, ricolma di virtù e piena di Fede.

La sua vita molto ritirata, scorreva nella continua preghiera che Le arrecava una gioia ineffabile. Non era una donna come le altre, non giudicava e non era curiosa, non cercava uomo per sposarsi dopo avere consacrato la sua verginità a Dio già all’età di tre anni.

Abitava in una piccola casa e viveva sola, dopo la morte dei suoi genitori. Lei non si considerava sola, soprattutto Lei così intima di Dio, concepita senza peccato originale. Una prerogativa che nessun altro nella storia ha posseduto e questo dono di Dio rendeva la Vergine Maria confermata in Grazia dal suo concepimento. Appunto Maria è l’Immacolata.

Maria Vergine cresceva in Grazia ed era perfetta in tutto. Dio La volle impeccabile e il suo coinvolgimento alla Redenzione era necessario.

Fin dal suo concepimento la Madonna era Immacolata, l’affermazione dell’Arcangelo Gabriele conferma la potente azione di Dio in Lei e La chiama: «Piena di Grazia».

Una Grazia che non raggiunge mai la capienza, lo è sempre in modo più «capiente». Quando un bicchiere è pieno di acqua si dice che è pieno e s’intende che non è possibile aggiungere altra acqua, altrimenti esce fuori e si perde.

Ecco, nella vita della Madonna la Grazia continua sempre a sovrabbondare in Lei, non fuoriesce all’esterno, non si perde, non ha limite, ma al contrario, si sopraggiunge senza limitazioni e La ricolma sempre più, pur essendo piena. È uno dei misteri della nostra Fede.

Dio è infinito e la sua Grazia non ha limiti, in modo simile volle che sua Madre venisse ricolmata di Grazia senza porre un limite di contenimento, pur restando la Creatura perfetta fino a diventare Corredentrice del genere umano. DIO POTEVA DARLE OGNI PRIVILEGIO E LO FECE.

Maria era ed è come un recipiente mistico che raccoglie senza fine lo Spirito di Dio, suo Sposo.

I privilegi dell’Immacolata sono numerosi, oltre l’assenza del peccato originale, è di primissimo valore la sua pienezza di Grazia.

In Lei continua a sovrabbondare tanta Grazia che Lei vuole trasmettere ai suoi veri devoti, a quanti La venerano con umiltà e profondo amore.

È evidente che è «Piena di Grazia» per la mancanza del peccato originale.

Dio concesse a sua Madre privilegi che nessuno nella storia potrà mai ricevere. Per singolare privilegio a Lei concesso da Dio, in previsione dei meriti del Figlio Redentore, fin dal primo istante della sua concezione fu preservata dalla colpa originale.

Anche la Vergine Maria come discendente di Adamo avrebbe dovuto contrarre il peccato originale, avrebbe dovuto vivere in questo mondo priva, come tutti noi, dei doni preternaturali e soprannaturali.

Ma non fu così. Nella Fanciulla di Nazareth Dio si preparò una Casa, un Paradiso in questa Terra dove rimanere per nove mesi, e questo suo farsi più piccolo è sbalorditivo, ci confonde e se non valutiamo con Fede, ci disperde.

La grandezza del vero Dio adorato dai cristiani viene evidenziata dal suo farsi piccolo, addirittura un Bambino. Piccolo in tutti i sensi.

Dio Figlio che dimora per nove mesi nel grembo di Maria Santissima, ci indica che Lui ama questa Madre di un Amore speciale, tanto che prese Carne da Lei. LA CARNE DI GESÙ È LA STESSA CARNE DI MARIA VERGINE.

Il Cuore di Gesù è sgorgato dal Cuore di Maria, e quando adoriamo il Sacro Cuore del Signore e ne contempliamo la sua bontà, non dobbiamo dimenticare che il Cuore Immacolato di Maria è anch’Esso pieno di bontà, anche se non è Divino.

Tutti dobbiamo rimanere spiritualmente nel Cuore di Maria Santissima per lasciarci trasformare e diventare ad immagine di Gesù. Ella è lo stampo di Dio, in quanto Dio dall’eternità non aveva un Corpo ed è stata Lei a donarglielo.

Se non veneriamo con grande fiducia la Madonna, leggendo buoni libri su Lei per conoscere le sue grandezze, non comprenderemo mai l’elevatezza spirituale della Maternità Divina, non scatterà il dolce e premuroso pensiero di recitare il Santo Rosario a Lei per onorarLa e ricevere, al tempo stesso, Grazie particolari.

Tutti i Santi della storia cristiana insieme agli antichi Patriarchi non raggiungono l’infinitesima parte di santità dell’Immacolata.

Oggi si parla pochissimo nelle omelie e nelle catechesi delle grandezze della Madonna e per questo tra i cattolici c’è poco fervore mariano.

Si parla raramente della Madonna nella Chiesa, è un’altra momentanea vittoria di Satana e lui riuscirà ad abolire la devozione pubblica alla Madre di Dio. Prima ci sarà la modifica della consacrazione della Santa Messa e l’annullamento del Sacrificio Eucaristico, subito dopo si proibirà la devozione alla Madonna. Diversi Vescovi che ne parlano lo fanno in modo contraddittorio e il cattolico che prega comprende che si tratta di una finzione.

Questo è il momento di conoscere molto bene la Madonna e di imparare a pregare insieme a Lei. In questo link trovate i libri pubblicati da me. https://www.gesuemaria.it/categoria-prodotto/libri/

Ringrazio di cuore i benefattori che con amore e affetto mi aiutano nelle Opere che porto avanti, benefattori che fanno donazioni per sostenere il mio vasto apostolato e così far conoscere Gesù e la Madonna. www.gesuemaria.it

Non stanchiamoci di ricorrere alla Vergine Santa in tutte le circostanze e chiediamoLe umilmente l’aumento della Fede e il suo Spirito.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Gesù fece parlare il muto posseduto, ma i suoi Pastori restano muti – 24 Marzo 2022 0

Gesù fece parlare il muto posseduto, ma i suoi Pastori restano muti – 24 Marzo 2022

Giovedì 24 marzo 2022

III Settimana di Quaresima

+ VANGELO (Lc 11,14-23)

Chi non è con Me è contro di Me.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demoni, che Egli scaccia i demoni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal Cielo. Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che Io scaccio i demoni per mezzo di Beelzebùl. Ma se Io scaccio i demoni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece Io scaccio i demoni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il Regno di Dio. Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. Chi non è con Me è contro di Me, e chi non raccoglie con Me, disperde». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Gesù sottolinea le conseguenze di chi non è con Lui, ma cosa dobbiamo intendere quando dice: «Chi non è con Me è contro di Me»?

Non si riferisce ad una vicinanza fisica, come è quella di quanti vivono nelle strutture ecclesiali. Non è neanche la predicazione del suo Nome, oppure quando viene lodato in pubblico. Non sono le solenni liturgie a saldare l’alleanza con Lui, neanche l’esternazione di una eloquenza teologica dotta.

La stessa celebrazione della Santa Messa non certifica la santità dei Sacerdoti o un impegno virtuoso nel ministero sacerdotale.

ESSERE CON GESÙ È UNA QUESTIONE DI CUORE, DI AMORE, DI DONAZIONE, DI TOTALE ABBANDONO A LUI, DI FEDELTÀ TOTALE ALLA SUA VOLONTÀ.

È molto più di un amore intenso verso il coniuge, i figli, i genitori, i parenti.

Con il coniuge c’è un vincolo sacro e con un familiare quello di sangue che crea un forte interesse per la persona che si ama. Quando l’interesse è solo umano, disgiunto dalla vera Fede, emerge una evidente immaturità spirituale, direi anche umana. Si può essere grandi professionisti o scienziati ma immaturi umanamente e ancora peggio nella spiritualità cristiana.

La Fede matura dei genitori si evidenzia quando valutano i loro figli secondo coscienza, intendo una coscienza formata ed equilibrata, senza lasciarsi guidare dal naturale affetto. Quando si conoscono per quello che sono e non per quello che illusoriamente si immagina.

I figli bisogna sempre amarli ma si devono conoscere bene con il dialogo e lo «studio» dei loro comportamenti. Molti genitori mettono al mondo i figli per rallegrarsi e non hanno capito che sono loro i formatori per farli vivere nella purezza, nella verità e nella vera Fede in Gesù.

Le ultime due generazioni presentano molti genitori che non «conoscono» i loro figli, non sanno pressoché nulla delle loro debolezze e li lasciano liberi di compiere ogni vergogna. Sono genitori vuoti e confusi, sempre contenti dei loro figli e non cercano di capire la loro vera indole!

I nostri nonni erano esigenti e concreti, insieme all’amore mettevano tanta amorevole severità.

I genitori che non si sono impegnati, da subito possono iniziare un nuovo percorso che non è più di sudditanza verso i loro figli, ma di guide responsabili, persone che con la preghiera acquisiscono saggezza e diventano mature per dare insegnamenti saggi.

I genitori non devono essere come un tappetino o zerbino dei loro figli, devono sempre vigilare su essi e pretendere rispetto. Possono dire di avere ottenuto buoni risultati quando i loro figli si consigliano con loro prima di intraprendere iniziative balorde o dannose per l’anima e spesso per il corpo.

La nostra meditazione di oggi ci spinge a capire il significato che dà Gesù quando parla di quanti non stanno con Lui.

Non si riferisce principalmente agli atei, è evidente che non stanno con Lui perché non credono in Dio. Il riferimento principale riguarda i cristiani, quelli che dovrebbero stare con Gesù ma molto spesso sono indifferenti o si rivoltano contro Lui.

Fare parte dello schieramento del Signore è fondamentalmente un fattore spirituale, se non è presente nel cristiano la convinta disponibilità a lavorare nella sua Vigna, seguendo le sue disposizioni, è tutto inutile quello che viene compiuto soprattutto nella sfera ecclesiale.

Questo ci dice che non è l’autorità che si ricopre o il celebrare riti sacri o essere presenti in Chiesa ogni giorno a rendere una persona gradita a Gesù. Non sono tanto le opere esteriori a rivestirci di una sacralità molto gradita a Dio, non è l’insincerità di quanti pubblicamente si mostrano pii e miti e poi nelle Curie si sfogano malamente.

Chi è con Gesù acquisisce essenzialmente il suo Spirito, aspetto questo che vale più di tutte le ricchezze del mondo. I doni dello Spirito Santo trasfigurano il cristiano meritevole e diventa davvero una persona nuova, con una nuova e sincera mentalità, con la retta intenzione che fa valere sempre.

Diventa leale ed equilibrato, pondera con la Luce di Dio ogni opera prima di compierla. Non è più sicuro delle scelte da fare come in passato, quando l’orgoglio e l’egoismo erano dardi che esprimevano arroganza e presunzione di superiorità.

Il malcostume dell’ipocrisia si manifesta nella cosciente simulazione di virtù immaginarie, artefatte, effimere.

Lo Spirito Santo ci rende buoni e sinceri, piccoli nel pensare di noi anche quando si svolgono attività importanti o si compie del bene agli altri.

Senza Gesù è impossibile agire con lealtà, essere onesti e sinceri.

L’ESORCISMO CHE COMPIE GESÙ SU UN UOMO CHE ERA MUTO E NON ESPRIMEVA LE SUE OPINIONI, CI DICE CHE NON SEMPRE QUELLI CHE RIMANGONO IN UN SILENZIO CALCOLATO, SONO VIRTUOSI.

È UN SILENZIO CHE NON SVELA I LORO LATI DEBOLI, LE ASTUZIE, ANCHE I COMPLOTTI CHE DEVONO RIMANERE SEGRETI PERCHÉ FALSI, NON HANNO PROVE PER ACCUSARE.

L’uomo muto del Vangelo rappresenta tutti i Consacrati che non predicano più la Verità del Vangelo e tacciono colpevolmente. Sono anche i cristiani che non si ricordano di Dio e tacciono, manifestano così una piena lontananza da Dio e non hanno alcun interesse di adorarlo, di osservare le sue Leggi, quindi non curano la vita spirituale.

L’uomo si interessa solo delle cose materiali quando non rimane con Gesù e vaga alla ricerca di un appagamento che non troverà mai. «Chi non è con Me». Purtroppo, non seguire Gesù comporta inevitabilmente l’avversione a Lui, magari non diretta e intenzionale, comunque le opere sono quasi sempre avverse al Vangelo.

Anche tra le persone buone si annidano tanti pensieri illeciti moralmente, ma non seguendo una morale sono convinte di fare tutto bene.

Gesù oltre a precisare che è molto pericoloso non essere con Lui, aggiunge che si diventa oppositori di Lui, della sua Chiesa, del suo Vangelo. Questa condizione negativa la crea la persona e le conseguenze sono imprevedibili ma tutte rovinose.

Vivere senza Gesù comporta scelte di vita avventate e prive di lungimiranza, non prevedono (e non potrebbero) le conseguenze di quelle scelte!

Per vivere una vita autenticamente spirituale dobbiamo amare molto la verità, che è, in un certo modo, qualcosa di sacro, e pertanto esige che la si tratti con rispetto e con amore. La verità è, a volte, così ottenebrata dal peccato, dalle passioni e dal materialismo che, se non la si amasse sarebbe impossibile riconoscerla.

È facile, molto facile accettare la menzogna quando viene in aiuto della pigrizia, della vanità, della sensualità, del falso prestigio… Talvolta la causa dell’insincerità è la vanagloria, o la superbia, o il timore di una brutta figura.

Il Signore ama tanto la virtù della sincerità che ha detto di se stesso: «Io sono la Verità» (Gv 14,6), mentre il diavolo è menzognero e padre della menzogna e tutto ciò che promette è falsità. È contro Gesù chi non osserva il suo Vangelo, chi sceglie altri idoli, chi disprezza la preghiera e rifiuta la Santa Messa.

Tutti noi che rimaniamo con Gesù, saremo premiati. Ma già qui e ora il Signore compie miracoli in ognuno di noi, però molti non se ne accorgono.

Domani è la solennità dell’Annunciazione alla Vergine Maria. Riflettiamo già da oggi sulle parole che rivolse l’Arcangelo Gabriele alla Fanciulla Maria. «Ti saluto, o piena di Grazia, il Signore è con Te» (Lc 1,28). Era Immacolata fin dal suo concepimento.

Ricordiamoci anche di compiere ogni mattina il nostro atto di Consacrazione al suo Cuore Immacolato, Esso è e sarà il nostro rifugio sicuro nei tempi della persecuzione nel mondo da parte del Comunismo alleato con la Massoneria.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Fatale differenza tra i Pastori fedeli al Vangelo e quanti lo trasgrediscono – 23 Marzo 2022 0

Fatale differenza tra i Pastori fedeli al Vangelo e quanti lo trasgrediscono – 23 Marzo 2022

Mercoledì 23 marzo 2022

III Settimana di Quaresima

+ VANGELO (Mt 5,17-19)

Chi insegnerà e osserverà i precetti, sarà considerato grande nel Regno dei Cieli.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che Io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità Io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel Regno dei Cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel Regno dei Cieli». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Tra minimo e grande c’è differenza e dipende dai punti presi in considerazione, se consideriamo la valutazione fatta da Dio allora è illimitata. Due opposti e due distanze che li tengono lontani non si possono unire.

Qui si tratta di qualcuno che potrà essere considerato minimo nel Regno dei Cieli oppure grande sempre nella gloria eterna. DA COSA DIPENDE LA RETRIBUZIONE? Dalla nostra fedeltà a Dio, ai suoi Comandamenti, alla sua Parola che dobbiamo incarnare in noi, nel cuore e nella mente.

La divisione fatta da Gesù è tremenda, Lui dice che trasgredire o osservare i Comandamenti di Dio non è un’azione di poco conto, è la scelta che determina il presente e soprattutto l’eternità. Si tratta senza dubbio di qualcosa di meraviglioso o di negazione definitiva di Dio.

Molti Pastori danno cattivi esempi non solo non osservando i Comandamenti e lo mostrano con le loro opere, l’aspetto pure gravissimo è non predicare più i Comandamenti, come se non fossero importanti o determinanti per la comunione con Dio in questa vita e poi per la salvezza che significa vita eterna.

La distinzione netta che fa Gesù tra la trasgressione e l’osservanza della sua Legge è drastica e ragionevolmente ineguagliabile.

Il ragionamento di Gesù è semplice e in questi tempi confusi, chiarisce un insegnamento a molti cattolici modernisti e «invaghiti» improvvisamente della misericordia di Dio, intesa come la dimenticanza di Dio dei peccati commessi dai peccatori anche senza il loro pentimento.

Questo è un ragionare modernista e irrazionale, si diventa eretici come loro.

È una posizione infedele e non fa parte delle Scritture, in esse Gesù Cristo ha sempre chiesto l’anticipata richiesta di perdono da parte del peccatore per poi concedere prontamente la sua misericordia.

Gesù nel Vangelo di oggi precisa ai modernisti inebriati di fantasia modernista che NON C’È SALVEZZA SENZA LA VERA OSSERVANZA DEI COMANDAMENTI. Non è sufficiente la Fede come predicano i pastori delle comunità protestanti, imitati da molti Vescovi e Sacerdoti cattolici. Occorre l’osservanza dei Comandamenti, necessitano le opere sante, la pratica sincera e costante delle virtù!

«Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel Regno dei Cieli».

Qui Gesù non dice che chi trasgredirà anche una sola piccola Legge andrà all’inferno, sarebbe un provvedimento irrazionale e non Divino. La responsabilità della non osservanza di un precetto ricade sul credente, ma se prega e si confessa non ha difficoltà a rialzarsi e a pentirsi.

Gesù si riferisce a quanti trasgrediscono i precetti e i Comandamenti ed insegnano falsità ai credenti, inculcano la dottrina modernista ed eretica.

Che ne sarà di questi Pastori modernisti? Adesso vivono nell’impostura e stanno trascinando tantissime anime alla perdizione, ma tutto sarà quantificato a loro, perché Pastori infedeli, affamati di potere e denaro, di amicizie al momento influenti, fino a diventare ciechi che guidano altri ciechi (Mt 15,14).

Insegnare la sana dottrina di Gesù non si può equiparare a nessun altro insegnamento, appare già dalle parole che richiedono un coinvolgimento morale, che in nessun’altra religione o filosofia è possibile riscontrare.

QUANDO SI PREDICA IL VANGELO NON SI SPIEGA UNA MATERIA SCOLASTICA, PER QUESTA NON VIENE RICHIESTA UNA VIVA ED ETICA PARTECIPAZIONE DELL’INSEGNANTE, MENTRE QUANDO SI PREDICA IL VANGELO C’È UN OBBLIGO MORALE ED È LA CORRISPONDENZA DI CHI LO ANNUNCIA.

Noi abbiamo una Fede sicura e integra sugli insegnamenti e le opere di Gesù Cristo e questa Fede deve rimanere immutata, sigillata dal nostro amore. Il termine Sacra Tradizione indica la trasmissione della dottrina di Gesù e fatti riguardanti la nostra Fede, avvenuta dapprima solo oralmente e poi conservata anche in forma scritta. Da duemila anni.

Questa mia newsletter è espressione di totale fedeltà al Vangelo predicato da Gesù, non cambio nemmeno una virgola e per questo sono molto perseguitato e diffamato dai modernisti senza Dio. Invio questa newsletter ogni giorno da oltre dodici anni, viene letta ogni giorno da diverse decine di migliaia di credenti che indico come parrocchiani virtuali, e molti la inviano ai loro contatti.

È il più grande onore della mia vita, affermare che sono sempre stato pienamente osservante del Vangelo storico, senza modificare una sola virgola, e per me è sempre un dovere morale servire la Parola di Gesù e rimanere a sua disposizione, per ciò che ancora dovrò compiere secondo la sua Volontà e la salvezza delle anime. Nonostante i nemici maliziosi. Pregate sempre per me, recitate ogni giorno il Santo Rosario per me.

Quando si arriva ad amare esclusivamente Gesù e non ci si preoccupa di null’altro, si diventa veri soldati del suo pacifico esercito, con un grande desiderio di aiutare tutti e di volere la salvezza eterna di tutti. Più si segue il Signore, più cresce il desiderio di obbedire a Lui e di agire come ha agito Lui.

Gesù è venuto per salvare anche i più grandi peccatori pentiti, e dinanzi al loro pentimento dimentica i loro peccati e usa infinita misericordia.

Mentre quanti tradiscono Dio e vogliono distruggere la Chiesa non avvertono alcuna necessità di pentirsi e muoiono disgraziati per loro scelta.

La perdita della Fede in Gesù è la disgrazia più grande per un cristiano, soprattutto per un Vescovo o un Sacerdote. Senza Fede l’intelletto annulla il ricordo di Dio e la volontà viene orientata solo verso quanto si oppone a Dio, ad ogni forma di peccato.

La Madonna non ci lascia mai soli, è sempre vicina a noi ed interviene secondo la possibilità che Le diamo. Uno dei suoi grandi «doni» ce lo ha regalato nel 1830 nella Cappella di Parigi a Suor Caterina Labourè, poi canonizzata, e ha indicato la Medaglia Miracolosa come segno di consacrazione a Lei, di appartenenza e di protezione da ogni forma di Male. QUESTO È IL TEMPO DI PORTARE ADDOSSO LA MEDAGLIA MIRACOLOSA.

Ne ho diffuso incalcolabili migliaia e continuiamo ad inviarle a quanti la richiedono.

Sappiamo che da diversi anni in molte Medaglie sono presenti simboli un po’ diversi da quanto descrisse la Madonna a Santa Caterina, e ho trovato difficoltà a trovare la Medaglia simile all’originale, però l’ho trovata.

Diffondo le Medaglie Miracolose che esorcizzo e che mettono intenso terrore ai diavoli, non è più quella di zama che si anneriva a contatto con la pelle, non è quella dorata che si sbiancava a contatto con la pelle, questa è di alluminio e vi invito a richiederla e a non rimanere indifferenti a questa oggetto sacro tanto grato alla Madonna e che permette di ottenere Grazie.

Questa Medaglia in alluminio è perfetta e la portiamo al collo oppure in tasca ma portatela. Ve lo ripeto per il bene vostro e dei vostri familiari, mi trovo a supplicarvi come supplica Gesù quando chiede preghiere e le preghiere a cosa gli servono? A salvare le anime di quanti pregano!

Chiedete tante Medaglie per fare un sincero apostolato tra parenti e conoscenti, leggete la storia dell’apparizione a Santa Caterina e dite che San Pio da Pietrelcina la diffondeva sempre. Sono incalcolabili i miracoli ottenuti per la Fede riposta nella Medaglia Miracolosa.

Per richiederla inviate una mail con l’indirizzo completo e fate l’offerta libera per pagare le Medaglie all’azienda che le produce e comprarne altre.

Vi ricordo che questo Cenacolo nella Casa di Preghiera dove vivo necessità di donazioni economiche per realizzare le opere per Gesù e la Madonna. Le vostre donazioni sono importanti, dipendono dalla vostra generosità che scaturisce dall’amore che nutrite per Gesù e la Madonna. https://www.gesuemaria.it/sostienici/

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

Nel nostro sito numerosi articoli interessanti, libri e altro: www.gesuemaria.it

Perdonare è un atto d’amore e occorre pregare – 22 Marzo 2022 0

Perdonare è un atto d’amore e occorre pregare – 22 Marzo 2022

Martedì 22 marzo 2022

III Settimana di Quaresima

+ VANGELO (Mt 18,21-35)

Se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello, il Padre non vi perdonerà.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Il tema di oggi è determinante nella vita del cristiano, senza la capacità di perdonare è impossibile compiere il cammino di Fede. L’aspetto del perdono è difficile da capire e da attuare, è una questione di cuore più ancora che di testa.

Si può donare il perdono con parole e atteggiamenti finti, ed è un’ipocrisia inutile, mentre il perdono sincero nasce dal cuore ed esprime amore.

Questa nostra società ha perduto la verità e l’amore verso il prossimo, crudele nel rifiutare il perdono, dura di cervice e non si fermerà se non dopo avere conosciuta la sofferenza. Quanto sta avvenendo nel mondo è reso possibile dal potere acquisito dai diavoli proprio per la diminuzione della preghiera e dell’adorazione a Gesù Cristo.

NEL MONDO SONO PIÙ GLI ADORATORI DEI DIAVOLI CHE DI DIO ONNIPOTENTE! QUESTA BLASFEMA ADORAZIONE RENDE I DIAVOLI MOLTO POTENTI E CHI NON PREGA VIENE TRAVOLTO IN QUALCHE MODO DALLA LORO FEROCIA.

Gesù Cristo in questi tempi è stato nuovamente rifiutato dal mondo come avvenne a Gerusalemme, per questo nel 70 d. C. Gerusalemme fu saccheggiata e il Tempio distrutto. Roma non vivrà una sorte migliore.

Tra i cristiani sorgono molte perplessità sull’abbandono del Gregge da parte della gerarchia della Chiesa, c’è da dire che molti credenti sono accecati e non hanno ancora compreso nulla della realizzazione del 3° Segreto dato dalla Madonna a Fatima nel 1917. Ella disse tra le altre cose: «Satana raggiungerà la sommità della Chiesa». Per capire il significato di queste parole bisogna possedere vera Fede e fedeltà a Gesù.

DIO È ONNIPOTENTE E IN UN ISTANTE GLI È FACILE CAMBIARE TUTTO.

PURTROPPO MOLTO PRESTO LO CONOSCERANNO DOLOROSAMENTE TUTTI I SUOI NEMICI, I POTENTI DEL MONDO E GLI SCHIAVETTI ADORATORI DI SATANA.

PER ALCUNI ANNI DI POTERE E SUCCESSO SOTTO SATANA, SI PRIVANO DELLA FELICITÀ ETERNA, SENZA FINE.

Oggi Gesù parla di perdono, è uno dei pilastri della sua dottrina, afferma che i peccatori devono chiedere perdono a Dio per i peccati commessi e ha istituito il Sacramento della Confessione.

I DIAVOLI CONSIDERANO LA CONFESSIONE COME UN VERO ESORCISMO E FANNO DI TUTTO PER CONVINCERE VESCOVI E SACERDOTI A RIFIUTARE DI CONFESSARE. I CREDENTI NON TROVANO SACERDOTI PER CONFESSARSI…

Il perdono si contrappone all’odio, e l’odio è sempre stato causa di violenze ai danni dei più deboli e non sono stati risparmiati neanche molti ricchi.

Perdonare è un atteggiamento cristiano, ed è autentico quando non si conserva alcun rancore. C’è un cammino da perseguire per arrivare non solo a capire cos’è il perdono, ma a possedere la forza del perdono, ed è possibile solo per mezzo della Grazia di Dio.

Molti non perdonano per la mancata riflessione sul significato del vero amore di Cristo e si privano di un gioioso amore tra gli stessi familiari. Molti non riflettono sulla grandezza della pace tra familiari, parenti e amici, e lasciano crescere silenziosamente un risentimento che distacca e spinge a pensieri negativi, a giudizi pesanti verso i conoscenti.

Molte persone sono causa di immense sofferenze e non se ne curano, non avvertono alcun rimorso e forse gioiscono nella conoscenza delle «disgrazie» altrui. NON IMMAGINANO CHE TUTTO IL MALE COMPIUTO RITORNA SEMPRE, RICADE SU CHI LO COMPIE E MOLTIPLICATO CHISSÀ PER QUANTE VOLTE.

Nella vita si sbaglia anche per la determinata volontà oltre che per involontarietà, a tutto comunque c’è rimedio, si deve avere l’umiltà e la forza di riconoscere i propri errori. Non deve mancare la motivazione spirituale per non rimanere ostinati nel Male, in caso contrario non avverrà mai una vera riconciliazione tra due o più persone.

Non c’è limite nell’amare tutti gli altri, anche gli sconosciuti, amarli perché dobbiamo desiderare il loro Bene, senza mai condannarli.

La misura nell’amare gli altri è Gesù stesso, Lui dobbiamo contemplare per imitarlo nelle circostanze avverse e dolorose.

Il Signore si trovò circondato da molti nemici e non maledì nessuno, svelò la verità dei cuori di molti, chiamandoli «sepolcri imbiancati». Venne perseguitato per l’ossessione pervertita di ipocriti personaggi che presumevano di poter manipolare le Scritture e consideravano perfette solo le loro opinioni, e c’è da dire che essi non volevano essere impostori.

Gesù incontrò molta cattiveria e fu crocifisso per l’invidia che accecava l’intelletto di coloro che avrebbero dovuto adorarLo e servirLo.

Lo Spirito Santo che invochiamo ogni giorno, trasforma i cuori ed infonde la capacità di amare tutti e fare del Bene a chi ci ha causato del male.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

Nel nostro sito numerosi articoli interessanti, libri e altro: www.gesuemaria.it