Sabato Santo – Novena alla Divina Misericordia – 16 Aprile 2022
Sabato Santo – Novena alla Divina Misericordia
Sabato 16 aprile 2022
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Sono presenti tre messaggi
della Madonna a Don Stefano Gobbi
sul Sabato Santo,
dati dal 1987 al 1996
e di seguito la
Novena alla Divina Misericordia
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La Madonna a Don Stefano Gobbi
La meditazione della Passione di Gesù è l’esercizio devozionale che aiuta a conoscere e ad amare profondamente il Signore.
La meditazione giornaliera della sua Passione arreca vantaggi spirituali.
Noi vogliamo farlo con i messaggi dati dalla Madonna a Don Stefano Gobbi, mite Sacerdote scelto dalla Madre di Dio per diffondere nel mondo la devozione a Lei e amico intimo del grande Papa San Giovanni Paolo II.
Questo è il link per conoscere e meditare tutti i messaggi dati dalla Madonna a Don Stefano Gobbi dal 1973 al 1997.
SABATO SANTO
18 aprile 1987 – Dongo (Como)
Il Sabato del mio grande dolore.
«Figli miei prediletti, oggi restate accanto a Me, che sono la vostra Mamma tanto addolorata. Questo è il giorno del mio grande dolore.
È il solo giorno che ho vissuto con Gesù morto.
Dopo averlo pietosamente deposto nel sepolcro con l’aiuto di Giovanni e delle pie donne, dopo che una grande pietra è stata rotolata davanti alla sua entrata, per la prima volta sono rimasta senza mio Figlio. Il tempo per Me si è fermato in quel momento.
Allora si è iniziata la mia veglia continua, in una preghiera incessante che ritmava il trascorrere delle ore, in una sicura speranza che giungeva a penetrare la porta del Cielo, in una sofferenza profonda ed intensa, mentre finalmente potevo dare spazio all’esprimersi del mio materno dolore e lacrime continue scendevano dai miei occhi, quasi a formare una culla di pianto, in cui deporre tutti voi, che da Gesù sulla Croce mi siete state affidati.
È il sabato del grande riposo. È il sabato del grande silenzio. È il sabato del mio grande dolore.
È l’unico giorno in cui la Madre resta sola, crocifissa e implorante, fiduciosa e fedele, oppressa sotto il peso del suo patire.
È il giorno in cui anche la vostra Mamma ha tanto bisogno di conforto.
È il giorno in cui la Madre ha bisogno dell’amore di tutti i suoi figli.
Oggi vi raccolgo fra le mie braccia materne e sono consolata nel sentire che voi veramente mi amate come figli.
Mi pare di sentire ancora la Sua voce, protesa nella sua estrema e più preziosa offerta: Donna ecco tuo figlio!
Oggi, nella culla di questo mio dolore, tutti vi aprite ad accogliere il frutto divino di questo suo ultimo dono. Questo è il mio ed il vostro giorno. Entrate nel nuovo riposo sabbatico della mia spirituale maternità.
La Chiesa ha ricevuto questo dono come il primo frutto della Passione e della Morte di mio Figlio Gesù. Per questo -fin dai tempi più antichi- si è diffusa la tradizione di dedicare il sabato ad una mia particolare venerazione. Vi domando ancora oggi di consacrarmi questo giorno.
È il giorno che segna il trascorrere del tempo fra la morte e la resurrezione di Gesù. È un giorno di passaggio per tutti: dalla morte alla vita; dalla passione alla gloria; dall’egoismo all’amore; dalla schiavitù alla libertà; dalla tenebra più profonda alla Luce che non conosce tramonto.
Entrate in questo luminoso riposo. Per questo vi invito ancora a dedicare in mio onore il giorno di sabato, perché vi possa aiutare ad entrare nel vostro riposo, col vivere ogni giorno la vostra Pasqua assieme a Me, Madre Addolorata della Passione e Madre gioiosa della Resurrezione».
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SABATO SANTO
30 marzo 1991 – Rubbio (Vicenza)
Nel lungo Sabato Santo.
«Figli prediletti, viviamo insieme questo giorno del Sabato Santo.
Gesù riposa esanime nel nuovo sepolcro, ove è stato deposto. Io veglio nella fiducia, nella preghiera, nella speranza e nell’attesa.
È il giorno del vostro spirituale riposo. È il primo giorno della mia spirituale maternità. In questi ultimi tempi diventi più forte il vostro impegno di vivere in unione di vita con la vostra Mamma Addolorata. È un lungo Sabato Santo, che sta ormai per finire.
Allora diventi più intensa la vostra preghiera. Non lasciatevi assorbire né prendere dall’azione e da eccessiva preoccupazione.
Nei momenti della sofferenza, nei dolori degli ultimi tempi che vivete, vi invito a vegliare con Me in assidua preghiera.
Nel lungo Sabato Santo, che state vivendo, vegliate con Me nella fiducia e nella speranza.
Nel sepolcro del vostro lungo Sabato Santo viene per sempre sepolta l’iniquità e la miseria umana; sono deposti il male ed il peccato, l’orgoglio e l’odio, l’impurità e la superbia, ogni forma di corruzione e di morte.
Nel lungo Sabato Santo di questi vostri ultimi tempi, dovete soprattutto vegliare con Me nell’attesa.
Ciò che mi ha reso più lieve il grande dolore di questo giorno, era la certezza che Gesù sarebbe gloriosamente risorto. Al sabato del sepolcro sarebbe succeduto il primo giorno della Resurrezione. Pur vivendo ancora il dolore, la fatica, la sofferenza, la morte di questo lungo Sabato Santo, vivete con Me nell’attesa.
Gesù tornerà sulle nubi del Cielo per instaurare il suo Regno di gloria e fare nuove tutte le cose. Figli prediletti, vivete con Me oggi, nell’attesa di questo suo ritorno».
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SABATO SANTO
6 aprile 1996 – Capoliveri (Livorno)
Consolate il mio dolore.
«Figli prediletti, restate accanto alla vostra Mamma addolorata, in questo solo giorno in cui sono rimasta senza mio Figlio.
Il suo Corpo, frettolosamente composto e ricoperto da purissimo lino, riposa esanime nel suo nuovo sepolcro. Io veglio nel dolore e nella preghiera; nella fiducia e nella speranza; nella sicura attesa della sua Risurrezione.
Consolate il mio dolore.
Vedete se vi è un dolore simile al mio. I miei occhi ancora rivedono con sgomento tutta la crudeltà, la cattiveria, la disumana ferocia della crocifissione e della morte di Gesù sulla Croce.
E ritorno col pensiero al gioioso momento dell’Annunciazione; ai canti celesti degli Angeli ed al lieto annuncio dato ai piccoli ed ai poveri della sua nascita in una grotta; al tempo beato della sua infanzia insidiata, della sua adolescenza e giovinezza, mentre era chino sul suo quotidiano lavoro; ai brevi e intensi anni della sua pubblica missione, quando a tutti annunciava la buona novella e veniva seguito ed ascoltato dai piccoli, dai poveri, dagli ammalati e dai peccatori. La mia vita è stata sempre segnata dalla presenza accanto a Me di mio figlio Gesù.
Consolate il mio dolore.
Proprio per fare dolce compagnia alla mia solitudine, dai primi tempi della Chiesa, si è diffusa la pietosa consuetudine di offrire il giorno di sabato ad una particolare venerazione della vostra Mamma Celeste. Ed a Fatima ho domandato che mi venissero offerti i primi cinque Sabati del mese, in segno di filiale ed amorosa riparazione.
Per mezzo del mio Movimento Sacerdotale Mariano, questa mia richiesta viene ormai accolta in ogni parte del mondo. E ciò dona grande conforto al dolore del mio Cuore Immacolato.
Consolate il mio dolore.
Questo è anche il primo giorno della mia nuova e spirituale maternità. Allora Io guardo a tutti i miei figli, che Gesù mi ha affidato sulla Croce, e li invito ad accogliere nella propria vita il dono prezioso della sua redenzione.
Quanti sono ancora oggi quelli che Lo rifiutano e camminano sulle strade del peccato e del male, della violenza e dell’odio, del piacere e della impurità.
Quanto è grande il mio dolore nel vedere così che il patire di Gesù è stato sopportato invano, perché da molti viene calpestato il Sangue che ha sparso per la vostra salvezza.
Consolate il mio dolore.
Vi domando di portare nel sicuro rifugio del mio Cuore Immacolato tutti i lontani, gli atei, i peccatori, gli schiavi del peccato e del male, coloro che sono sedotti dalle subdole insidie del mio e vostro Avversario.
Per questo oggi vi voglio tutti qui con Me, nel solo giorno in cui sono rimasta senza mio Figlio. Da Me imparate a credere, a sperare e ad amare. Da Me apprendete ad affidarvi, con sicura fiducia, alla Verità della Parola di Dio.
Nei momenti del dubbio e della oscurità domandate a Me l’aiuto per vegliare nella preghiera e nell’attesa. Quando Gesù ritornerà a voi nello splendore della sua gloria divina, allora questa povera umanità peccatrice e ferita, che giace dentro il sepolcro della corruzione e della morte, uscirà per iniziare finalmente i tempi nuovi della sua vita rinnovata».
RICHIESTA DI PREGHIERE