Dal Trono di Pompei la Regina elargisce continue Grazie – 8 Maggio 2022
Domenica 8 maggio 2022
IV DOMENICA DI PASQUA
+ VANGELO (Gv 10,27-30)
Alle mie pecore Io do la vita eterna.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola». Parola del Signore.
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Poche parole racchiudono Verità da conoscere e approfondire con grande interesse. È l’interesse per la Parola di Dio a contraddistinguere i veri seguaci cristiani da quelli superficiali. L’interesse indica una particolare attrazione verso qualcosa o qualcuno, quello spirituale è il più importante e santifica chi vuole conoscere Gesù.
In tutte le cose utili bisogna trovare un interesse particolare, inteso come coinvolgimento e attrattiva, per il valore della persona o di un oggetto. Il distacco manifestato da molti cristiani da Gesù e dal Vangelo, manifesta la mancanza di interesse, quindi, il loro rifiuto.
Ciò che si ama veramente si segue con molta attenzione, si conosce profondamente, si obbedisce a colui che ha autorità.
Gesù oggi inizia con queste parole: «Le mie pecore ascoltano la mia voce». L’ascolto è il primo atteggiamento che si deve manifestare quando bisogna stabilire un dialogo con Dio, nella preghiera non si deve solo parlare o chiedere, davanti a Dio è più vantaggioso ascoltare.
Quando si ascolta con interesse qualcuno significa dirgli: tu sei importante, meriti tutta la mia attenzione. Questa considerazione però ci lascia amareggiati considerando il poco ascolto che l’umanità presta a Dio. Anche tra i cristiani non va meglio.
Questo dato indica che oggi Dio interessa poco, o forse interessa solo quando c’è un bisogno urgente e grave, così ci si ricorda della sua esistenza.
Agiscono in questo modo molti cristiani e si scoraggiano quando cercano di pregare ma con difficoltà e non riescono ad entrare nella preghiera. Per pregare bene è indispensabile stabilire un contatto spirituale, ma se non si è esperti e non si riesce ad aprire il cuore, non c’è gioia e tutto diventa pesante.
In questa società crudele e divoratrice dei valori umani, l’ascolto di Dio sta scomparendo, ed è pressoché assente un servizio importante e di estrema delicatezza che è l’ascolto degli altri. Neanche tra familiari c’è la capacità di ascoltare l’altro, e molti arrivano ad ascoltare solo dopo molti fallimenti o iniziative sbagliate.
Lo stesso avviene con Gesù: Lui parla da duemila anni ma l’uomo prima di ascoltarLo deve compiere molti errori e sbattere la testa!
L’aspetto incredibile è che Gesù ci dona quanto è indispensabile per la nostra realizzazione, per vivere sempre nella gioia e nella pace interiore, nonostante le dure prove della vita. Tutto possiamo superare insieme a Gesù, mentre l’uomo da solo può raggiungere gratificazioni umane che durano poco e non danno mai la vera felicità.
Dovremmo restare ad ascoltare Gesù ogni giorno con grande premura, invece si corre, corre, corre, e per Lui non c’è mai tempo per andarLo a trovare giornalmente davanti al Tabernacolo e ringraziarLo. Niente e nessuno potrà mai darci quanto ci dona Gesù in un istante!
Per arrivare ad ascoltare Gesù dobbiamo convincerci che Lui è l’unico che merita di essere ascoltato. Approfondiamo questo importante aspetto. Non solamente il Vangelo ma la storia di duemila anni di Cristianesimo ci dicono che il Signore ha compiuto miliardi di miracoli e che Lui è in modo assoluto Dio.
Un Dio Amore che può tutto, interessato ad ognuno di noi come mai nessuno ha fatto e ha sempre il desiderio di aiutarci e renderci felici.
Non aggiungo tantissime Verità che conosciamo dal Vangelo, e tutto ci dice che Gesù è veramente l’unico a meritare il nostro ascolto insieme all’obbedienza. Gli uomini dobbiamo ascoltarli, almeno nelle cose giuste e moralmente sane, ma a Gesù dobbiamo obbedienza e per non sbagliare è opportuno conoscere i Comandamenti.
Quando preghiamo, noi ascoltiamo Dio, molto spesso però la sua voce non la percepiamo per il disordine esistenziale che ci avvolge, per il poco interesse che prestiamo alla preghiera stessa. Pregare è parlare con Gesù e la Madonna, le Loro risposte forse non arrivano subito, ma se facciamo silenzio, riusciamo ad ascoltare le ispirazioni sottili e sicure.
Le ascoltiamo anche quando operiamo bene e pratichiamo le virtù, queste buone opere sono preghiera e sarà facile ottenere quanto chiediamo.
Gesù ha dato la sua Vita per ognuno di noi, noi siamo chiamati a mettere la nostra vita nella sua Volontà e nel suo Cuore!
Oggi si recita la supplica alla Regina del Santo Rosario di Pompei alle 12 o in altre ore se impossibilitati.
Al Santuario di Pompei sono legatissimo per diverse ragioni: innanzitutto per il trasporto interiore che avverto da tanti anni e quando vivevo nei conventi nel Centro Italia mi recavo spesso lì a pregare e rimanevo a contemplare l’immagine impressa sul miracoloso quadro. È un’immagine che conquista e rapisce il cuore, infatti si rimane a contemplare senza più accorgersi delle ore che trascorrono.
Dopo la mia ordinazione sacerdotale che avvenne l’8 dicembre 1996, l’indomani mattina ho celebrato la prima Santa Messa nel Santuario di Pompei.
Quello di Pompei è un Santuario inesprimibile per la potentissima presenza della Madonna, non si riesce a spiegare adeguatamente cosa avviene al suo interno. Miracoli straordinari e Grazie ininterrotte la Madonna le elargisce dal suo trono di Regina. Lo diciamo nella supplica:
«Dal Trono di clemenza,
dove siedi Regina,
volgi, o Maria,
il tuo sguardo pietoso
su di noi, sulle nostre famiglie,
sull’Italia, sull’Europa, sul mondo».
La supplica alla Regina del Santo Rosario si recita oggi e la prima domenica di ottobre. Quando si recita si avverte un senso di pace, anche se non sono importanti solo le parole, è l’amore sincero e puro alla Madonna a trasformare una preghiera in una inappellabile richiesta, a cui Lei non dice mai no per la Fede che vi trova, per l’amore presente nella recita della preghiera.
In questi tempi molti teologi sono stati astuti a minimizzare la figura della Madonna e ad ignorare le ricorrenze a Lei dedicate.
Se avessero Fede e anche devozione alla Madonna, reciterebbero con premura la Supplica che converte e guarisce da malattie, libera da negatività demoniache pericolose. Invece nei seminari, nelle omelie, nelle catechesi diocesane non si parla quasi più della Madonna per non dispiacere quanti esercitano un forte e minaccioso potere nella Chiesa e obbligano l’eliminazione della devozione alla Santissima Vergine.
La Madonna risponde con il suo ineffabile Amore e allo stesso tempo piange per tutti coloro che tradiscono Gesù e scelgono l’inferno.
L’avvocato Bartolo Longo diventato devotissimo della Madonna edificò tantissime strutture per l’accoglienza degli orfani e di tante categorie di persone disagiate, favorendo la ricostruzione di Pompei con la nuova città divenuta meta di incalcolabili persone che vi si recano per pregare dinanzi il miracoloso quadro.
Sono milioni le Grazie donate dalla Madonna in questo Santuario e in ogni parte del mondo dove viene invocata come potentissima Regina dell’Universo. Ad ogni Corona del Santo Rosario che viene recitata, anche senza intenderlo, ognuno si unisce alla Regina vittoriosa di Pompei su tutti i nemici di Gesù e dei suoi autentici seguaci.
Recitando il Santo Rosario invochiamo implicitamente la Madonna di Pompei seduta sul Trono quale Corredentrice e Mediatrice Onnipotente per Grazia.
1 Ave Maria per Padre Giulio
“O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen”.
3 Ave Maria…
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