Archivio Mensile: Settembre 2022

Gesù considera migliori due città pagane – 30 Settembre 2022 0

Gesù considera migliori due città pagane – 30 Settembre 2022

Venerdì 30 settembre 2022

XXVI Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 10,1316)

Chi disprezza Me, disprezza colui che mi ha mandato.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse: «Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

I primi dodici versetti del capitolo 10 presentano l’invio dei settantadue discepoli e Gesù indica ai suoi missionari di scrollare la polvere dalle scarpe, nei luoghi dove non saranno ricevuti. Lasciare anche la polvere nei luoghi che rifiutavano il Vangelo era più di un distacco umano.

Gesù continua a spiegare non solo la necessità di accogliere la sua Parola per scoprire la gioia della vita e trovare un equilibrio tra pensieri e opere, però in questo caso si lamenta di tre città che avevano rifiutato la sua predicazione.

Nei tre anni di vita missionaria Gesù si muove essenzialmente lungo il Mare di Galilea attorno alle città di Cafarnao, Betsaida e Corazin.

In queste città Gesù compie molti miracoli e spiega più che altrove la nuova dottrina fondata sull’amore. Era venuto per salvare l’umanità ma inizialmente doveva formare piccoli gruppi in ogni città per farli crescere nella spiritualità e poi di numero.

Dopo molti miracoli e insegnamenti in queste tre città, scoprì dolorosamente che la gente non accettava il suo messaggio che parlava di un nuovo Regno e non si convertì. La delusione del Signore fu infinita, provò un’afflizione profonda per la scelta scellerata della gente di non accettare l’invito alla conversione.

L’aspetto curioso è rappresentato dal fatto che Lo ascoltavano, vedevano i miracoli compiuti da Gesù e al contempo mostravano indifferenza.

Questo deve farci riflettere per capire se anche noi ci comportiamo allo stesso modo e probabilmente non c’è la lucidità per comprenderlo. È un aspetto determinante della nostra Fede, non possiamo ignorare una debolezza simile.

La condanna di Gesù alle tre città ricade su quanti oggi ascoltano, partecipano a Messa e leggono libri spirituali, ma poi rimangono con le stesse abitudini disordinate del passato e indifferenti agli insegnamenti del Signore, mostrando in pratica un solenne rifiuto del Vangelo.

In questo caso il cristiano si scopre solo e senza la Grazia di Dio, privo della protezione divina, vulnerabile sotto ogni aspetto.

«Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite».

Gli abitanti di queste città non vollero convertirsi e ignorarono Dio. Queste popolazioni non accolsero Gesù, non fecero penitenza, e senza la conversione del cuore, accompagnata dalla mortificazione, la Fede si oscura e non sa riconoscere Cristo che ci visita, passa.

Addirittura Gesù considera migliori due città pagane come Tiro e Sidòne, esse avevano meno responsabilità perché avevano ricevuto meno Grazie.

In ogni momento è necessario ascoltare con prontezza e docilità le chiamate che Cristo rivolge al cuore di ciascuno, perché il fatto che la Fede non sia entrata in tutti gli uomini non è da imputare alla bontà di Dio, bensì alla disposizione di chi riceve il messaggio evangelico.

Tale resistenza alla Grazia nella Sacra Scrittura è chiamata durezza di cuore.

La vera conversione si svela quando una persona si accorge di camminare in una strada sbagliata e la lascia, per prendere quella della vita che conduce nel Cuore di Dio. Il punto è questo: non c’è la volontà in molti di lasciare la strada sbagliata e per orgoglio e appagamento continuano a percorrerla pur conoscendo che quella direzione conduce lontano da Gesù.

La vera conversione avviene solo quando c’è una presa di coscienza «esistenziale», che può avvenire in seguito all’azione persuasiva di persone vicine oppure alla considerata riflessione personale. Solo così si decide di cambiare il corso della propria vita, orientando i propri atteggiamenti e comportamenti secondo le parole di vita del Signore.

Si incontra davvero Gesù quando si seguono criteri diversi da quelli seguiti fino a quel momento. Non possono coesistere Grazia e peccato!

I cristiani devono valutare se i loro comportamenti sono simili agli abitanti delle tre città che ascoltavano gli insegnamenti di Gesù ma non li mettevano in pratica, oppure se si sforzano di essere coerenti e di crescere gradatamente nella Fede. La Fede deve essere coltivata con i Sacramenti, le letture spirituali, molta preghiera del cuore, le virtù e le buone opere.

Non facciamo del bene a Gesù se osserviamo le sue parole, il bene lo facciamo a noi stessi e alle famiglie. Bisogna decidere se stare con Gesù o contro.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Chiedete a San Michele la sua protezione – 29 Settembre 2022 0

Chiedete a San Michele la sua protezione – 29 Settembre 2022

Giovedì 29 settembre 2022XXVI Settimana del Tempo Ordinario Santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele  + VANGELO (Gv 1,47-51)Vedrete il Cielo aperto e gli Angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’Uomo. + Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, Gesù, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, Io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, Tu sei il Figlio di Dio, tu sei il Re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità Io vi dico: vedrete il Cielo aperto e gli Angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’Uomo». Parola del Signore Commento di Padre Giulio Maria ScozzaroPiù che scavare ancora in questo meraviglioso dialogo tra Gesù e il futuro Apostolo Bartolomeo, vado direttamente a presentare l’opera a nostro favore dei meravigliosi Arcangeli, i nostri irriducibili protettori e potenti esecutori dei comandi di Dio.San Michele sappiamo bene che è il terrore dei diavoli, esercita un ruolo straordinario nella lotta contro i diavoli, me ne accorgo ogni giorno quando Lo invoco nelle preghiere di liberazione su coloro che sono disturbati dai diavoli.Le negatività che i diavoli trasmettono con estrema facilità a incalcolabili persone e che arrecano disturbi fisici, psichici e altri impedimenti, sono da considerare meno avverse della possessione diabolica, eppure le stesse negatività hanno il potentissimo potere di influenzare tutte le persone colpite e di indirizzarle dove vogliono i diavoli.

Negli esorcismi e nelle preghiere i diavoli tremano quando si pronuncia il Nome di San Michele, provano un immenso fastidio rimanere schiacciati e sconfitti dall’Arcangelo e così sarà per l’eternità. Pochi però hanno scoperto nelle tentazioni la potenza di San Michele e non Lo invocano.È necessario pregare con fiducia il Principe dell’Esercito Angelico, mettendovi sotto la sua protezione con la consacrazione a Lui. Mettete la vostra famiglia, i familiari, il lavoro, quanto è importante sotto la sua protezione e ogni giorno ripetetegli di aiutarvi.Purtroppo e con un atto contrario alla Chiesa e alle anime, da oltre cinquant’anni è stata eliminata la preghiera a San Michele che si recitava da tanto tempo al termine della Santa Messa. Non c’era un motivo liturgico o di tempo, la sua recita impiega su per giù un minuto.È stata una scelta massonica ignorare Colui che fa tremare l’inferno e negli esorcismi tutti i diavoli scappano non appena si pronuncia il suo Nome!Dobbiamo riportare la preghiera a San Michele Arcangelo al termine della Messa, anche se in modo personale.Sono stati premurosi nel cancellare dall’insegnamento teologico l’Angelologia, non se ne parla quasi mai nelle omelie e non si invitano i cattolici a credere nel proprio Angelo Custode. Solo i Sacerdoti innamorati di Gesù e docili strumenti nelle sue mani, spingono i credenti a rivolgersi agli Angeli, soprattutto a pregare il potentissimo San Michele Arcangelo.Qui nella Casa di Preghiera, nella piazza principale dopo l’ingresso, tredici anni fa ho fatto costruire una bella struttura in pietra ed è stata collocata la statua del nostro amatissimo San Michele. Accoglie tutte le persone e tiene lontane le potenze negative che vogliono sempre arrecare disturbi.L’amore che dobbiamo avere per gli Arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele deve essere speciale, meritano da parte nostra un amore inferiore solo a quello verso la Madonna. San Michele è il Principe dell’Esercito Angelico e il primo servitore della Madre di Dio, è il potente Comandante che schiaccia con un solo atto dell’intelletto tutti i diavoli.Ricordatevi spesso di San Michele Arcangelo e invocateLo, soprattutto quando le tentazioni vi scuotono e barcollate!

San Raffaele ci porta la medicina di Dio ed è sempre pronto ad accorrere quando qualche malattia ci colpisce. ChiamateLo quando state male.

San Gabriele ci annuncia le cose di Dio e ci permette di avvicinarci con maggiore fervore a Gesù e alla Madonna.

La difesa della Chiesa da parte degli Arcangeli è imponente ed anche se per qualche tempo Essa apparirà come dissolta, gli Arcangeli La proteggeranno.

Chiedete a San Michele Arcangelo la Luce per vedere anche nelle tenebre, il coraggio per difendere Gesù Cristo e la sua Santa Chiesa. Questa Chiesa è di Gesù e nessuno potrà mai distruggerLa, neanche la grande aggregazione dei nemici di Dio.

Tra breve arriverà il grande Avvertimento preannunciato dalla Madonna a Garabandal nel 1965 e molti di quelli che oggi perseguitano la Chiesa tremeranno di spavento, saranno sconvolti per le colpe commesse e pochi si pentiranno dei loro crimini contro Dio.

La confusione nella Chiesa è grande, noi siamo molto attenti nel difendere la vera Fede, seguiamo rettamente il vero Magistero della Chiesa.

La Sacra Tradizione è attaccata da tutti i modernisti, ignari che inevitabilmente verrà il tempo in cui si troveranno immersi nei mali più impensabili e terribili per l’uomo. Le loro scelte attuali saranno la loro condanna, mentre i veri credenti rimarranno preservati sotto il manto della Madonna, protetti nel Cuore Immacolato di Maria.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Cosa giova o non giova alla vita spirituale – 28 Settembre 2022 0

Cosa giova o non giova alla vita spirituale – 28 Settembre 2022

Mercoledì 28 settembre 2022

XXVI Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 9,5762)

Ti seguirò dovunque Tu vada.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre camminavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque Tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’Uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece và e annuncia il Regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il Regno di Dio». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Le risposte date da Gesù a tre uomini che mostravano un intenso desiderio di seguirLo, indicano che molto spesso le parole non manifestano pienamente la convinzione intellettuale e, soprattutto, la spiritualità interiore.

LA MENTE FA DIRE DETERMINATE PAROLE MENTRE IL CUORE AMA ALTRO, MOLTO SPESSO IDOLI PERICOLOSI E CHE ACCECANO L’INTELLETTO.

Con le parole scaturite da una fantasia creativa o compulsiva si può dire e immaginare di tutto, senza concretezza però non c’è nulla.

Gesù chiede ai suoi discepoli, a tutti, un distacco abituale: il fermo atteggiamento di dominio sulle cose che necessariamente dobbiamo usare, evitando l’attaccamento ad esse. È un esercizio che rafforza la volontà e dona una capacità superiore nel controllo del proprio istinto e delle passioni.

Tutti quelli che vivono nel mondo, per mantenere il cuore distaccato dai beni materiali necessitano di una vigilanza costante, soprattutto in un’epoca in cui il desiderio di possesso e la brama di avere tutto ciò che appaga i sensi provocano un’ansia smisurata e sembrano rappresentare per molti il fine principale della vita.

La vera povertà devono viverla i Religiosi che si consacrano a Dio, c’è un’altra povertà che Gesù chiede a tutti i cristiani e comporta il distacco interiore: nel desiderio, nei pensieri, nell’immaginazione. Occorre pensare e agire con lo Spirito del Signore, valutando se una cosa giova o non giova alla vita spirituale, al bene della propria anima.

La mentalità di oggi induce e trascina al possesso di tutto ciò che piace e non di ciò che è utile per una vita sana. Moltissimi non dormono al nuovo smartphone o ad altri oggetti che si bramano di possedere in modo irrefrenabile.

Quelli di Counterpoint Research hanno condotto uno studio su tremilacinquecento utenti in tutto il mondo per stabilire quale sia l’assiduità con cui si utilizza lo smartphone. E i dati che ne son venuti fuori dicono che più di una persona su quattro (il 26% per la precisione) utilizza lo smartphone per ben sette ore al giorno.

Un numero importante, perché dice che -al netto delle otto ore medie che si trascorrono per dormire- una persona su quattro passa poco meno della metà della sua giornata davanti al dispositivo elettronico.

Gli altri dati dicono che il 21% delle persone passa allo smartphone dalle 5 alle 7 ore al giorno. Il 29% dalle 3 alle 5 ore. Il 20% da un’ora a 3 ore. E il 4% meno di un’ora. Tutto ciò significa che circa la metà degli utenti utilizza lo smartphone per almeno 5 ore al giorno.

SI SPRECANO MOLTE ORE INUTILI SU FACEBOOK O WHATSAPP, SI VIVE IN UN MONDO IMMAGINARIO CON MESSAGGI E SCAMBI DI PENSIERI MOLTO SPESSO ASSOLUTAMENTE INUTILI.

QUESTO AGIRE  MECCANICO E IMPULSIVO INDICA IL VUOTO SPIRITUALE E AFFETTIVO DELLA PERSONA, MANIFESTA ANAFFETTIVITÀ, L’INCAPACITÀ DI AMARE LE PERSONE CHE VEDE E SI RIFUGIA NEL MONDO VIRTUALE.

Continuando questo percorso una persona vive sempre fuori di sé, non interiormente, non si conosce e non è in grado di controllare le tendenze istintive, è succube di tutto quanto si oppone ad una vita armoniosa. Poi, si aggiunge l’intervento dei diavoli, ed essi fomentano le debolezze di ogni persona lontana dai Sacramenti e dalla preghiera.

Il mondo è senza Dio soprattutto per l’orgoglio di quanti considerano la vita come una sola opportunità di appagamento che và vissuta pienamente, senza voler perdere una sola occasione trasgressiva. Pensa questo chi non segue Gesù Cristo e si lascia trasportare facilmente verso questa deriva.

Non è il molto denaro né la professione o l’incarico autorevole a rivestire di moralità la persona, ma sono le sue opere buone e la retta intenzione.

RETTA INTENZIONE VUOLE DIRE: INDIRIZZARE A LODE E GLORIA DI DIO TUTTO QUELLO CHE SI FA, SI DICE, SI PENSA; ANCHE LE COSE PIÙ INDIFFERENTI. IL FONDAMENTO DELL’AMICIZIA E DELLA FIDUCIA RECIPROCA È LA SINCERITÀ, È IL PILASTRO DELLA FAMIGLIA E DELLA SOCIETÀ.

La caratteristica di chi è sempre leale nell’agire è la sincerità, e chi agisce con questo sano principio morale è una persona perbene.

L’autenticità è sinonimo di genuinità, è la bontà nell’agire e la semplicità nei pensieri e nelle parole sempre sincere.

La società non aiuta, i mezzi di comunicazione sono alle dipendenze dei diavoli e miliardi di persone non riescono a controllare gli impulsi.

Per seguire Gesù occorre il superamento di continue prove che si incontrano ogni giorno, è una lotta perpetua contro i diavoli e io ho molta compassione per quanti continuano a percorrere la strada dell’errore e vivono malissimo perché storditi da tantissime comunicazioni fuorvianti e che soggiogano.

Prego molte volte ogni giorno per la conversione dei peccatori.

Gesù oggi ci parla dell’urgenza di seguirLo, mettendo in secondo piano anche le cose che si ritengono importanti. Ci invita a cercare l’essenzialità, a non desiderare beni superflui o tante cose inutili, a distaccarci con il cuore da tutto ciò che schiavizza.

Non è la materia a renderci migliori, è lo Spirito di Dio a donarci tutto quello che ci serve per vivere bene questa vita. La vera gioia viene da Gesù.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Lutero è dannato e chi lo esalta vive male – 27 Settembre 2022 0

Lutero è dannato e chi lo esalta vive male – 27 Settembre 2022

Martedì 27 settembre 2022XXVI Settimana del Tempo Ordinario  + VANGELO (Lc 9,51-56)Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme. + Dal Vangelo secondo LucaMentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio. Parola del Signore Commento di Padre Giulio Maria ScozzaroLe parole dei fratelli Giacomo e Giovanni pur essendo comprensibili per la loro immatura spiritualità e un mancato equilibrio nel discernere i fatti nella loro concretezza, mi portano alla mente il potere utilizzato malissimo da numerosi della gerarchia della Chiesa e prendono decisioni senza consultare Dio. Sta diventando una consuetudine e gli effetti lo testimoniano.Avranno perduto il senso e la gioia della preghiera, avranno scoperto nel modernismo o nel protestantesimo quelle teorie di manica larga che non considera il peccato e li soddisfa, avranno perduto la fede o c’è forse dell’altro?Lo scrivo con grande dispiacere per loro, soprattutto per le conseguenze che causano a centinaia di milioni di cattolici confusi e senza conoscenze dottrinali. Nella gestione del potere spesso si prendono decisioni avventate, considerano la sana dottrina della Chiesa solo come qualcosa di umano, gestibile secondo i propri piaceri, le opportunità, gli accordi settari.Oggi cito solamente il caso Lutero, diventato in questi ultimi sette anni più che un santo nella Chiesa Cattolica, passaggio indispensabile per arrivare alla comunione e unificazione con i luterani protestanti prima e poi con quanti vorranno allearsi.Per quale ragione?In nome di un falso ecumenismo che pretende una sempre più stretta collaborazione e comunione tra le varie chiese cristiane presenti nel mondo; anche con le religioni umane e false, pur di far scomparire la Chiesa Cattolica. È utopia? No, e lo faranno. Per questo, restiamo vigilanti, approfondiamo il vero Magistero della Chiesa presente nel Catechismo di Papa San Giovanni Paolo II del 1992.Da oltre venti anni scrivo, predico e consiglio a tutti di seguire solo questo Catechismo, di stare svegli e in guardia sulle omelie ambigue che con l’agire subdolo degli impostori fanno perdere la vera Fede in Gesù Cristo, rimanendo illusi e convinti di seguire il vero Gesù mentre si tratta di un falso Gesù inventato dagli apostati, cioè dai traditori di Dio.

Il problema nasce dalla valutazione dell’opportunità di questa unificazione, ipotesi che mai in passato nella Santa Chiesa era stata presa in considerazione, neanche immaginata. Allora da dove nasce questa insistente richiesta della gerarchia di arrivare ad una comunione con le comunità ecclesiali protestanti? Non va bene il progetto della gerarchia…

Mentre noi cattolici autentici e obbedienti alla Divina Volontà, siamo contenti della comunione con i protestanti ma la condizione è una, ed è la loro conversione all’unica e vera Chiesa di Cristo che è quella Cattolica!

Noi rispettiamo cristianamente e pienamente i protestanti e le loro scelte. Ognuno rimane libero di seguire le sue convinzioni. Tra i protestanti ci sono molte persone perbene, non c’è alcun dubbio.

Non siamo contro i protestanti, amiamo i protestanti, mentre ci opponiamo alle loro dottrine e sono migliaia quelle diffuse nel mondo.

FINO AL 1521 ESISTEVA SOLO LA CHIESA CATTOLICA, LUTERO ERA UN SACERDOTE CATTOLICO E FU L’ERETICO ARTEFICE DELLA NASCITA DEL PROTESTANTESIMO E PER QUESTO VENNE SCOMUNICATO DA PAPA LEONE X.

Leggiamo cosa scriveva San Pio da Pietrelcina per capire meglio di chi stiamo parlando:

«Lutero, Calvino e compagnia bella furono pieni di superbia, zeppi di vizi fino agli occhi. Essi si divisero dalla Chiesa per assecondare le loro malvagie passioni dalle quali erano dominati. La dottrina che queste sétte insegnano è empia e immorale».

Oltre la riflessione di Padre Pio, è la vita immorale di Lutero a indicarlo come un traditore forse peggiore di Giuda, perché era stato un sacerdote e conosceva bene la dottrina cattolica. Il suo odio contro la Chiesa lo riversò in tutto quello che scrisse e predicò di velenoso e gravemente offensivo fino in punto di morte, contro il Papato e la Santa Chiesa.

La prova ci arriva da una visione di una Beata, non di una semplice Suora.

«Nel 1883 Suor Maria Serafina Micheli (1849-1911) che sarà beatificata a Faicchio in provincia di Benevento il 28 maggio 2011, fondatrice dell’Istituto delle Suore degli Angeli, si trovava a passare per Eisleben, nella Sassonia, città natale di Lutero. I protestanti festeggiavano, in quel giorno, il quarto centenario della nascita del grande eretico (10 novembre 1483) che spaccò l’Europa e la Chiesa in due, perciò le strade erano affollate, i balconi imbandierati.

Alla Suora le comparve l’Angelo Custode e le disse: “Voglio farti vedere il luogo dove Lutero è condannato e la pena che subisce in castigo del suo orgoglio”.

DOPO QUESTE PAROLE VIDE UN’ORRIBILE VORAGINE DI FUOCO, IN CUI VENIVANO CRUDELMENTE TORMENTATE UN INCALCOLABILE NUMERO DI ANIME. NEL FONDO DI QUESTA VORAGINE V’ERA UN UOMO, MARTIN LUTERO, CHE SI DISTINGUEVA DAGLI ALTRI: ERA CIRCONDATO DA DEMONI CHE LO COSTRINGEVANO A STARE IN GINOCCHIO E TUTTI, 

MUNITI DI MARTELLI, SI SFORZAVANO, MA INVANO, DI CONFICCARGLI NELLA TESTA UN GROSSO CHIODO.

La suora pensava: se il popolo in festa vedesse questa scena drammatica, certamente non tributerebbe onori, ricordi, commemorazioni e festeggiamenti per un tale personaggio.

In seguito, quando le si presentava l’occasione ricordava alle sue consorelle di vivere nell’umiltà e nel nascondimento. Era convinta cheMartin Lutero fosse punito nell’inferno

soprattutto per il primo peccato capitale, la superbia».

L’aspetto tragico o comico, sono i pellegrinaggi organizzati da diverse diocesi italiane sulla tomba di Lutero. I vescovi che bramano questa unificazione con i protestanti favoriscono i pellegrinaggi da Lutero e questa è la prova che non seguono più Gesù Cristo.

Non sono alloggiati evidentemente nel Cuore di Dio, obbediscono al gruppo che programma ogni evento ed insegna parole e passi da compiere… 

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Il modernismo ha infettato la liturgia – 26 Settembre 2022 0

Il modernismo ha infettato la liturgia – 26 Settembre 2022

Lunedì 26 settembre 2022

XXVI Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 9,4650)

Chi è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande. Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio Nome, accoglie Me; e chi accoglie Me, accoglie Colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande». Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demoni nel tuo Nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Gesù parla della piccolezza evangelica, quella interiore che viene manifestata dalla vita che si conduce, dalle parole e dalle opere, dalle scelte, dai comportamenti giornalieri. Questa piccolezza è essenziale nella vita spirituale e si raggiunge con un percorso di rinunce, di preghiere recitate con amore, di sforzi per cambiare la mentalità vecchia ed egoista.

La piccolezza evangelica non si improvvisa, quindi, nessuno può esprimere neanche per un istante questo atteggiamento se la sua vita non è coerente. Non è qualcosa che si mostra materialmente, non si può neanche esporre la pratica della piccolezza evangelica, perché il fatto stesso di considerarsi umile è già un atto di superbia.

Le anime impregnate di profonda spiritualità, si avvicinano con maggiore velocità alla Luce di Dio e si riconoscono sempre più indegne, pensano bassamente di sé e praticano quasi senza accorgersene un rinnegamento costante.

Queste anime vivono nella piccolezza evangelica, hanno molto chiaro che da soli non possono fare alcun bene e attribuiscono all’aiuto di Dio ogni opera buona che compiono. Sono anime unite a Dio, anche durante i lavori o mentre studiano o quando parlano di altro, in quanto la loro vita rimane abbandonata perennemente alla Volontà di Gesù.

Chi lavora per Gesù deve farlo con umiltà e con grande spirito di servizio.

La piccolezza evangelica non è possibile trovarla nel mondo o negli ambienti dove si gareggia per il potere e la visibilità, calpestando spesso con estrema facilità la verità e la giustizia. Le persone che non pregano manifestano con i loro comportamenti l’assenza di Dio e ogni scelta compiuta va nella direzione sbagliata. Saranno sempre loro a patire per gli errori commessi intenzionalmente.

Alla piccolezza evangelica si contrappone l’agitazione che colpisce anche i Pastori della Chiesa.

Una smania o un inquieto malessere interiore, effetto di tensione nervosa o di un diffuso senso di disagio e d’insoddisfazione. L’agitazione verso qualcosa di peccaminoso non può essere controllata da chi spiritualmente è debole e incapace di resistere alla forza del Male.

L’agitazione non riescono a dominarla e causa in loro un desiderio intenso verso il Male, una voglia incontenibile di commettere ripetuti peccati mortali. Ecco la necessità di praticare costantemente il rinnegamento e di vigilare sulla provenienza dei pensieri.

Nella Chiesa da diversi anni c’è una ricerca pericolosa di visibilità e protagonismo opposti alla piccolezza evangelica predicata da Gesù. Lo si vede nella liturgia, diventata in molti casi un’esibizione scenografica che non ha nulla da spartire con il Vangelo.

Negli ultimi anni il Cardinale africano Robert Sarah, Prefetto della Congregazione del Culto Divino e della Disciplina dei Sacramenti, ha rilasciato dichiarazioni forti e coraggiose a difesa della vera Chiesa, ed ha più volte espresso la piena contrarietà a questa immigrazione che considera inaccettabile e manovrata.

In una interessante intervista condanna severamente le celebrazioni spettacolo e le liturgie mondane, modificate per compiacere i fedeli.

Questa la sua espressione più tenera: «Basta con l’intrattenimento nelle liturgie, così non c’è più posto per Dio».

«Il Cardinale Robert Sarah, nel corso di un intervento sull’Osservatore Romano, si è espresso in maniera dura nei confronti delle modifiche liturgicheche in molte Chiese vengono introdotte dai Sacerdoti.

“Su questi punti -afferma- l’insegnamento del Concilio Vaticano II è stato spesso distorto”.

In particolare, Sarah ha affermato che “IL SACERDOTE CELEBRANTE NON È IL CONDUTTORE DI UNO SPETTACOLO. Bisogna tornare ad uno stile liturgico più tradizionale, in cui il Prete, invece di rivolgersi all’assemblea, si rivolga verso est, ad orientem, la direzione da cui Cristo arriverà durante la sua seconda venuta”.

“IL SECOLARISMO HA INFETTATO LA LITURGIA”.

“Troppo spesso il Sacerdote cerca di tenere alta l’attenzione dell’assemblea con modalità per nulla ortodosse. Il modo di pensare occidentale, infarcito dalla tecnologia e deviato dai media, vorrebbe trasformare la liturgia in una vera e propria produzione da spettacolo.

In questo spirito, molti hanno cercato di rendere le celebrazioni delle feste. A volte i Sacerdoti introducono nelle celebrazioni elementi di intrattenimento, ballano con un gruppo di ballerini durante o alla fine della Messa o cantano canzoni mondane e indecorose. Non abbiamo forse visto la proliferazione di testimonianze, scenette, applausi?

Si organizzano nelle grandi Basiliche e Chiese pranzi e altro di molto pagano profanando la Casa di Dio con la scusa dei poveri, quando ci sono altri luoghi spaziosi per farlo.

Inoltre, immaginano di allargare la partecipazione dei fedeli, mentre, nei fatti, riducono la liturgia divina ad una cosa del tutto umana. Corriamo il reale rischio di non lasciare spazio per Dio nelle nostre celebrazioni”».

Dai tempi antichi, la posizione del Prete e del popolo rifletteva questa comprensione della Messa, poiché la gente pregava, stava in piedi o in ginocchio nel posto che visibilmente corrispondeva al Corpo di Nostro Signore, mentre il Prete all’altare stava alla testa come la Testa (del Corpo).

Formavamo l’intero Cristo -Testa e membra- sia sacramentalmente tramite il Battesimo sia con la posizione e postura. Altrettanto aspetto importante: ciascuno, celebrante e assemblea, guardava la stessa direzione, poiché erano uniti con Cristo nell’offrire al Padre, l’unico, irripetibile ed accettabile Sacrificio di Cristo.

Tra tre giorni è la solennità dello scintillante e portentoso San Michele Arcangelo e noi Lo ricordiamo insieme con un triduo che pubblico sotto.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Il capovolgimento dei valori nel ricco epulone e in Lazzaro – 25 Settembre 2022 0

Il capovolgimento dei valori nel ricco epulone e in Lazzaro – 25 Settembre 2022

Domenica 25 settembre 2022 XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO  + VANGELO (Lc 16,19-31)Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.  + Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, Gesù disse ai farisei: «C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli Angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. Ma Abramo rispose: “Figlio, ricordati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”. E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”». Parola del Signore  Commento di Padre Giulio Maria ScozzaroLa vita frenetica e la dimenticanza di Dio tolgono alla persona la pace interiore, la gioia della vita. La spiritualità viene lentamente corrosa.Meditiamo in questi giorni il senso della vita, quali pilastri sostengono la nostra esistenza.La vita vissuta in velocità non permette a nessuno la riflessione proprio sul tempo sprecato o non utilizzato per il Bene supremo che è Gesù Cristo. Sono i diavoli e le proprie intemperanze a bloccare questa riflessione, distolgono dalla preghiera e le persone perdono il controllo dei pensieri e delle opere.Le distrazioni del mondo sono molte, la maggior parte sono inutili e sono distrazioni di massa. L’occasione di peccato non bisogna cercarla mai.Oggi Gesù con la famosa parabola del ricco epulone ci dice che molte persone in questa vita vivono in modo dissipato e trascurano Dio, non seguono i Comandamenti e si rovinano precipitosamente. Stanno usufruendo adesso di una felicità che è solo apparente, convinti che durerà per sempre ma è un’illusione e si allontanano di continuo dal vero Bene.

Molti considerano questa vita come l’unica e vogliono sfruttare ogni occasione per appagare ogni istinto, ogni genere di capriccio. Non c’è mai limite per l’uomo dissipato nell’escogitare tanti appagamenti passeggeri. L’umanità è quasi tutta immersa nel pantano dell’immoralità e solo i veri devoti della Madonna restano in comunione con Gesù.

I peccatori sono abbagliati dalle false luci e non hanno scoperto la Verità di Gesù, l’unica che rende felici, dona una visione autentica dell’esistenza.

In questa parabola Gesù spiega che rimane difficile ai ricchi salvare le loro anime per le dissipazioni e le molte vanità in cui vivono.

Gesù si rivolse al ricco epulone che aveva sperperato tutto e al povero Lazzaro che aveva sofferto ininterrottamente. Poi, tutto si capovolge.

GESÙ SPIEGA LA RETRIBUZIONE, LA RICOMPENSA O PREMIO CHE DIO ELARGISCE AI BUONI, A QUANTI HANNO VISSUTO UNA VITA ONESTA E VIRTUOSA. MAGARI CON ALTI E BASSI MA SEMPRE INNAMORATI DI GESÙ E DEVOTI DELLA MADONNA. SONO QUELLI CHE HANNO FATTO DEL BENE, HANNO AMATO TUTTI, HANNO PERDONATO E HANNO COMPIUTO OPERE BUONE.

Non ci sarà invece alcuna retribuzione per coloro che in questa vita rifiutano Dio e sono cattivi, immersi nell’odio che coprono con ipocrisia e sfrontatezza. Come potranno chiedere perdono a Dio per la vita sregolata condotta se non ne hanno alcuna considerazione? Dio vuole che i suoi figli siano felici in questa vita, vivendo nell’allegria e nei divertimenti onesti.

La retribuzione che Dio non potrà dare nell’aldilà ai cattivi e a quanti Lo hanno escluso dalla vita per vivere nei peccati abominevoli, la concede adesso lasciandoli dilettare nei loro vizi e interessi che trasudano orgoglio e superbia, l’esercizio di un qualsiasi potere.

Dopo per loro ci sarà l’inferno. È una loro scelta, purtroppo.

Dio Padre è amorevole e quel Bene che non potrà dare a chi per sua scelta finirà nell’inferno, lo elargisce qui proporzionatamente a qualche opera buona compiuta. Anche i cattivi vengono raggiunti qui dal Bene, sempre equivalente a quel Bene compiuto e non potranno recriminare nel Giudizio. Volontariamente con la vita immorale si getteranno dove c’è «pianto e stridore di denti» (Mt 22,13).

Due citazioni del Profeta Ezechiele spiegano la condizione del peccatore e la bontà di quanti li richiamano dalla vita dissipata e corrotta.

«Se il malvagio si converte dalla sua malvagità che ha commesso e compie ciò che è retto e giusto, egli fa vivere se stesso» (Ez 18,27). «Ma se tu avverti il malvagio della sua condotta perché si converta ed egli non si converte dalla sua condotta, egli morirà per la sua iniquità, ma tu ti sarai salvato» (Ez 33,9).

Dio è Amore e non vuole la morte del peccatore, invia incalcolabili ispirazioni per attrarlo al Bene e dargli la forza di lasciare il Male. Dio però lascia tutti liberi delle scelte, muove gli Angeli Custodi a guidare i buoni ma i cattivi non riescono ad avvertire le buone ispirazioni.

PER CATTIVI NON INTENDO I PECCATORI IN GENERALE, IL RIFERIMENTO RIGUARDA SOLO I MALVAGI, ESSI DETESTANO I COMANDAMENTI, NON PREGANO CON AMORE E ODIANO, VIVONO IMMERSI NELLA CORRUZIONE E NELLA MALVAGITÀ.

Quelli che non pregano o non credono in Dio e non sono cattivi, hanno sempre la possibilità di convertirsi e salvarsi.

Dio non è un tiranno, è l’Amore che chiede il nostro amore, desidera parlarci e sentire da noi ogni giorno parole di ringraziamento e di lode.

Nella parabola Gesù fa dire addirittura al ricco epulone caduto nell’inferno di «mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento».

Nell’inferno non c’è amore e il ricco non poteva più amare i suoi fratelli, gli stessi diavoli si odiano ferocemente tra loro, le anime dannate odiano anche i familiari che in vita amavano alla follia e li vorrebbero pure nell’inferno.

La richiesta del ricco epulone è impossibile da realizzare, però Gesù la utilizza per insegnare che il terrore del ricco è quello di non far peccare ancora i suoi cinque fratelli, in quanto essendo stato lui a dare scandali e ad insegnare a loro quella vita corrotta, TUTTI I PECCATI DEI FRATELLI SAREBBE RICADUTI SUL RICCO EPULONE E LA SUA SOFFERENZA SI SAREBBE SEMPRE PIÙ ACCRESCIUTA NELL’INFERNO.

Gesù ci dice che dobbiamo dare sempre buoni esempi, non si deve scandalizzare nessuno per non patire qui e nell’aldilà i peccati che loro commettono.

1 Ave Maria per Padre Giulio

“O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen”.

3 Ave Maria…

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Preghiamo di più ogni giorno. Tutto passa. – 24 Settembre 2022 0

Preghiamo di più ogni giorno. Tutto passa. – 24 Settembre 2022

Sabato 24 settembre 2022

XXV Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 9,4345)

Il Figlio dell’Uomo sta per essere consegnato. Avevano timore di interrogarLo su questo argomento.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’Uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini». Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Gli annunci dati da Gesù agli Apostoli sulla sua Passione non erano compresi e suscitavano uno stupore profondo. Non era comprensibile la necessità di morire crocifisso, tantomeno la consegna nelle mani dei suoi nemici. Gesù aveva dato incalcolabili prove con i miracoli straordinari della sua divinità.

Restare insieme a Gesù per gli Apostoli era un’esperienza unica, come una visione beatifica e non c’era spazio per la sofferenza.

Gesù parlava di necessità della sua crocifissione e questo strideva con i miracoli compiuti, per gli Apostoli Lui non poteva vivere le stesse sofferenze degli uomini. Da un lato rimaneva indubbio il suo dominio sulla natura, sui diavoli, sulla malattia, dall’altro si prospettava una sconfitta causata dagli uomini, e in mezzo si ponevano i dubbi degli Apostoli sorpresi.

«Essi però non capivano queste parole».

Nessuno al mondo avrebbe compreso la necessità di soffrire considerando che era il Figlio di Dio, la divinità era ritenuta piena di gloria e rimaneva impossibile l’apparente sconfitta. Invece Gesù scelse la dolorosa Passione per riparare il peccato infinito di Adamo ed Eva e riportare l’amicizia tra Dio e l’uomo, ma precisava che essendo il Figlio di Dio sarebbe risuscitato. Solo Dio è in grado di compiere questo.

EGLI IN PIÙ OCCASIONI AVEVA RISUSCITATO I MORTI, LAZZARO DOPO QUATTRO GIORNI DAL SUO DECESSO.

Anche la Santa Chiesa ad imitazione del suo Fondatore vivrà l’agonia, la flagellazione e l’apparente distruzione per colpa di una larga parte della gerarchia divenuta apostata, traditrice e venduta al demonio. Come Gesù operò la Risurrezione del suo Corpo essendo Egli Dio, lo stesso avverrà alla sua Santa Chiesa.

Sarà considerata distrutta e non si chiamerà più cattolica per la mescolanza con le altre religioni umane e non ispirate da Dio, ma dopo un po’ sempre il meraviglioso Gesù  mostrerà vittoriosa la sua Santa Chiesa e tutti i suoi nemici periranno nelle sofferenze più orrende.

Purtroppo, molti cattolici si lasceranno abbagliare dall’inganno dell’uomo che sarà presentato al mondo come colui che porterà pace e cibo in grande quantità, mentre sarà la bestia dell’Apocalisse che vorrà eliminare tutti i cristiani. Questo avverrà tra breve.

Si arriverà ad indicarlo come il vero messia e numerosi vescovi e preti ci crederanno, anche per la vasta pubblicità che ne daranno gli ebrei potenti, chiamati Illuminati e guide occulte dei governi di quasi tutto il mondo.

CARISSIMI, SVEGLIAMOCI DALLA TIEPIDEZZA E INIZIAMO DAVVERO A PREGARE OGNI GIORNO CON GRANDE FEDE E PER MOLTO TEMPO. SMETTIAMOLA CON QUESTA VITA DISSIPATA E TIEPIDA, RIFLETTIAMO CHE SENZA UNA FEDE FORTE NON SI RICEVERÀ AIUTO DA GESÙ NON APPENA INIZIERANNO I TEMPI DELLA MANIFESTAZIONE DELL’ANTICRISTO.

Non è più tempo di trastullarsi, lo vedete da quanto è avvenuto in questi anni, ed è solo una briciola della montagna di avvenimenti che si verificheranno tra breve! Avvicinatevi di più a Gesù e adorateLo davanti al Tabernacolo, andate ogni giorno nelle Chiese e rimanete con Gesù anche per mezz’ora. L’Eucaristia è Gesù in forma sacramentale, è Gesù Vivo e Vero.

È il dono più grande offertoci da Gesù, perché Lui vuole ricolmarci di Grazie e glielo dobbiamo dire di presenza in Chiesa, oltre a tutte le preghiere recitate ovunque. Avvicinatevi a Gesù Eucaristia con un impegno giornaliero stabilito, è la visita da fare al vostro Creatore e Benefattore. Senza questa vicinanza all’Eucaristia, non aspettatevi poi miracoli o altri aiuti.

Con lo Spirito Santo si capisce il senso della sofferenza e si accetta per riparare i peccati e per chiedere la conversione dei peccatori.

Per gli uomini di oggi non si tratta di non comprendere il significato delle parole ma dell’essenza degli insegnamenti. Le parole sono chiare, ciò che blocca è la comprensione del contenuto, della vera missione del Signore.

Se non si comprende la scelta di Gesù della Passione e della Croce, la conoscenza delle parole serve a poco.

Se lavoriamo sinceramente nella Vigna di Dio, il suo Spirito nutre l’anima e sostiene il nostro corpo, rilascia quella energia necessaria che ci permette di completare ogni missione intrapresa. Chiedete nella preghiera anche questo aiuto, soprattutto liberate il cuore da ciò che lo «invade» per lasciare agire in voi lo Spirito di Dio.

La Madonna è la Sposa Divina dello Spirito Santo, è l’Avvocata del genere umano e difenderà la Chiesa da quanti ne sono diventati nemici.

Oggi è sabato, nel giorno dedicato alla Vergine Maria vi spiego sinteticamente il suo ruolo di Mediatrice di tutte le Grazie. La Madonna ha cooperato in modo molto singolare all’opera della Redenzione di suo Figlio durante tutta la sua vita.

In primo luogo il libero consenso con cui rispose all’annuncio dell’Angelo era necessario perché si compisse l’Incarnazione.

La sua Maternità Divina La unì intimamente al mistero della Redenzione fino alla sua consumazione sulla Croce, dove Ella fu intimamente associata, in modo particolare e unico, al dolore e alla morte di suo Figlio.

Ai piedi della Croce, nella persona di San Giovanni, accolse tutti noi come figli suoi. Per questo «la funzione materna di Maria Santissima verso gli uomini in nessun modo oscura o diminuisce questa unica mediazione di Cristo, ma ne mostra l’efficacia», come viene affermato nella “Lumen gentium 60”.

È la Mediatrice davanti al Mediatore, che è suo Figlio!

«Per divina disposizione», insegna Papa Leone XIII, «nulla ci può essere comunicato dell’immenso tesoro della Grazia di Cristo se non per mezzo di Maria. Di modo che, come nessuno può accostarsi al Padre Supremo, se non per mezzo del Figlio, così ordinariamente nessuno può accostarsi a Cristo, se non per mezzo della sua Madre».

Tutte le Grazie, grandi o piccole, le otteniamo attraverso la Madonna.

Noi cristiani ci rivolgiamo alla Madre del Cielo per ottenere Grazie di ogni tipo, tanto spirituali quanto materiali! Ella ascolta sempre, soprattutto quando viene recitato il Santo Rosario, quando La invochiamo ripetutamente Madre di Dio.

Noi sappiamo che è veramente anche Madre nostra, si prende sempre cura di noi e di ogni cosa che ci riguarda. È l’Onnipotente per Grazia.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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San Pio e i nemici che hanno reso l’Italia una colonia americana – 23 Settembre 2022 0

San Pio e i nemici che hanno reso l’Italia una colonia americana – 23 Settembre 2022

Venerdì 23 settembre 2022

XXV Settimana del Tempo Ordinario

San Pio da Pietrelcina

+ VANGELO (Lc 9,7-9)

Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elia», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi Profeti». Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Il Santo che festeggiamo oggi è particolarmente caro, non solamente per la sua vicinanza temporale, è la sua persona ad attrarre e a suscitare una spiritualità autentica. Padre Pio è stato terreno buono su cui Gesù ha seminato abbondantemente e da cui ha raccolto incalcolabili frutti.

Dopo San Giuseppe e San Francesco d’Assisi, il modello più eccelso di vita spirituale è stato Padre Pio. Egli ha risposto con tutto se stesso alla chiamata di Dio, una chiamata speciale per il bene dell’umanità. La sua vita è ricolma di tanti gesti eroici, l’opposto delle diffamazioni fin troppo cattive e volgari, fatte circolare per oltre cinquant’anni dai suoi acerrimi nemici senza Dio. Tanti Cardinali, Vescovi, Sacerdoti e frati cappuccini diffamarono il grande Santo.

I diavoli sono in perenne agitazione ed attività quando un’anima santa si dona totalmente a Gesù e vive la sana spiritualità!

Molto spesso, i diavoli non riescono ad agire direttamente, allora con facilità manovrano ed ispirano ogni forma di male a quanti sono cattivi e lontani da Gesù, purtroppo tra questi ci sono anche Pastori della Chiesa. I diavoli si servono delle persone cattive per ostacolare i buoni che vivono uniti a Dio, pregano e dedicano la loro vita alla causa del Vangelo.

Tra queste persone ci sono quelle più esposte per il ruolo che rivestono, e proprio per l’apostolato cristiano che svolgevano e svolgono, queste persone vengono di continuo screditate, diffamate, disonorate, con modalità maliziose, diaboliche.

Su Padre Pio arrivarono a pubblicare nelle prime pagine dei quotidiani nazionali accuse allucinanti, che era un demonio, rubava i soldi, si metteva il mercurio cromo sulle mani, fingeva di avere le stimmate, incontrava donne di nascosto e aveva le amanti. L’invidia e la diabolica cattiveria di personaggi iniqui, facevano diffondere queste menzogne un po’ ovunque. Tutto il Male compiuto ritorna sempre addosso a quanti lo hanno scagliato sui buoni.

Dio non permette ai diavoli di andare oltre il limite consentito, Dio è Padre e protegge tutti i credenti in Lui, quanti in qualche modo camminano nella via della salvezza eterna. E il loro cammino rende agitatissimi i diavoli ma Dio blocca i tentativi più malvagi dei diavoli.

Solo Dio sa cosa fare e come agire in ogni situazione, noi sappiamo che i diavoli non disturbano i peccatori incorreggibili perché questi sono indirizzati verso l’inferno e vivono già qui una forma di dannazione, anzi, I DIAVOLI SONO SODDISFATTI DELL’OPERATO DEI CORROTTI, DI QUANTI ESERCITANO IL POTERE CON INGANNO E USANO LA NOTORIETÀ ANCHE SE DI BREVE DURATA, PER COMPIERE OPERE SCELLERATE E DANNOSE PER I CITTADINI.

Il mondo va sempre più alla rovina e hanno pochissime possibilità di redimersi tutti quei peccatori che adorano il peccato e bestemmiano Dio con la loro vita, ma Dio è buono e dona tantissime possibilità di conversione, ma c’è un limite alla sua Misericordia ed avviene quando un peccatore commette continui gravissimi peccati e rifiuta i Sacramenti.

La Madonna nel 1917 disse a Fatima ai tre Pastorelli che il comunismo avrebbe diffuso i suoi errori nel mondo, cosa che si è avverata e conosciamo quanta povertà, quanto ateismo contro l’esistenza di Gesù Cristo ha seminato nei cuori, quanta malvagità ha utilizzato contro gente innocente più ancora del fascismo e del nazismo messi insieme.

Padre Pio detestava con intenso sdegno il comunismo e cacciava dal confessionale quelli che dicevano di votare per il Partito comunista italiano. «Vattènne», gridava con agitazione il Santo che percepiva nell’ideologia comunista l’inganno più diabolico della storia umana, l’ideologia più prepotente e disumana, quella che ha causato circa cento milioni di morti in tutto il mondo.

I comunisti non hanno mai voluto difendere il nostro interesse nazionale, non pensano minimamente di disaccoppiare il prezzo del gas da quello dell’energia elettrica a livello nazionale. Girano l’Europa per infangare l’Italia, vengono premiati negli Stati Uniti con oggetti che rappresentano le corna del diavolo, senza mostrare un briciolo di amore per l’Italia e gli italiani.

Finora i comunisti hanno tenuto bloccata l’Italia invece di dare anche la vita per la Patria che si chiama Italia e gli italiani. Fino ad ora hanno ingannato abilmente gli italiani ma adesso basta! Con i loro ideologici NO non hanno consentito alla nostra amata Nazione di produrre energia per renderci schiavi di altre Nazioni, perché così il Bilderberg comanda a questi politici di fare di estrazione comunista.

Abbiamo il gas nei nostri mari e sempre questi ideologi e ingannevoli comunisti hanno sempre detto NO all’estrazione, come hanno bloccato le rinnovabili mentre è urgente ed intelligente investire molto sulle energie rinnovabili.

Per l’energia elettrica si chiede l’elemosina alle Nazioni straniere, noi abbiamo soprattutto al Sud, Sole, forza del vento o dell’acqua, calore della terra, e in questo modo si potrà produrre una quantità illimitata di energia rinnovabile. Occorre utilizzare questi elementi, presenti in natura in maniera abbondante e diffusa, per generare energia elettrica.

Perché i politici comunisti e i loro alleati non hanno fatto nulla di nulla, hanno sempre detto NO e ci tengono ancora dipendenti dalle Nazioni straniere? Nel Canale di Sicilia viene estratto più di un terzo del petrolio in alto mare italiano, e il numero di barili potrebbe crescere ancora. I comunisti e i loro alleati hanno detto molti NO ad altri permessi di ricerca, rendendoci dipendenti dalle altre Nazioni. Perché?

Adesso dobbiamo dire basta a questi politici che obbediscono ai comandi delle multinazionali americane e nord europee, politici che stanno svendendo l’Italia così come è successo alcuni anni fa alla Grecia. Potenze straniere oggi sono ad un passo dal comprare le coste italiane e i porti, tanto per iniziare, ma questo I COMUNISTI ITALIANI E I LORO ALLEATI non ve lo dicono mai per la cieca obbedienza ai gruppi di potere mondiali e non gliene importa nulla dell’Italia e degli italiani.

È il tempo di dire basta ai comunisti mascherati dietro sigle buoniste e poi sui loro volti è presente odio, cattiveria, invidia verso le aziende e i lavoratori italiani. Le loro idee e scelte sono sempre contro le aziende e i lavoratori italiani da trasformare in schiavi, comunisti che parlano sempre di aumento delle tasse. Come devono capire questo diabolico inganno gli italiani?

IN QUESTE ULTIME SETTIMANE ANCHE TANTI GIORNALISTI COMUNISTI E SOPRATTUTTO I POLITICI COMUNISTI CHE RILASCIANO INTERVISTE, PARLANO COME SE FOSSERO STRANIERI IN ITALIA E NON ITALIANI… come se avessero davvero ricevuto il compito di rendere l’Italia una colonia americana e tedesca, di non far sviluppare l’economia italiana, di bloccare ogni iniziativa favorevole alla popolazione, di aumentare le tasse per dissanguare gli italiani, di torturare mentalmente gli italiani poveri, ammalati, disoccupati, bisognosi di qualsiasi aiuto che uno Stato onesto deve premurarsi di concedere.

Il comunismo prima illude tutti i deboli e gli studiosi ottusi con le teorie inventate dal demonio stesso, poi li inganna facendo il contrario.

Dopodomani votate secondo coscienza e se è cristiana, si devono scegliere i valori cristiani, scegliete i vostri candidati che non odiano Gesù, la Madonna e la Chiesa Cattolica. Scegliamo quanti seguono i valori morali, che sono i nostri, quelli cristiani.

Scegliamo politici che non vogliono imporre l’eutanasia, l’ideologia gender, l’aborto, che non perseguitano il Cristianesimo, non hanno il desiderio di aumentare le tasse e che hanno davvero a cuore decine di milioni di italiani in difficoltà e desiderosi di sfruttare le enormi potenzialità dell’Italia.

La lobby finanziaria mondiale non si limita alla speculazione ma impone un progetto culturale. Hanno iniziato da cinquant’anni una campagna di demolizione della morale cristiana o popolare. Poi è cominciata l’esaltazione dell’omosessualità che ora dilaga con la teoria del gender che non riconosce la distinzione dei sessi e considera l’unione omosessuale un vero matrimonio.

Già nelle scuole elementari si vuole insegnare la teoria del gender (si fa in molte scuole) per costringere tutti i bambini italiani a scegliere se rimanere dello stesso sesso oppure scegliere di «considerarsi e vivere» come una femmina se è maschio e vivere come un maschio se è femmina. È pura follia, è l’attacco contro Dio più strisciante e iniziano dai bambini, gli adulti hanno fatto le loro scelte ma anche loro possono «considerarsi e vivere» come vogliono, pur essendo di sesso opposto.

Dio ama sempre, ama e vuole salvare tutti i peccatori, nella sua ineffabile Misericordia suscita nella storia anime buone e ricolme di Fede, che compiono con fedeltà la Volontà Divina e sono i Santi.

Perché i Santi fanno questo? Per amore. Per la conversione dei peccatori, della salvezza delle anime, per acquistare Grazie.

Cosa danno in cambio a Gesù? Le continue preghiere, penitenze, sacrifici, rinunce, digiuni, persecuzioni e altro. Per amore! Nonostante tanti patimenti.

L’odio dei diavoli contro Padre Pio è stato proporzionato alla sua altissima santità. L’ex Sant’Uffizio Lo condannò ben cinque volte costringendoLo a non celebrano né a confessare in pubblico per oltre sette anni in tre periodi diversi. Queste cinque condanne non gli vennero tolte mai. Fu canonizzato con le cinque condanne attive e una situazione simile non era mai avvenuta nella Chiesa.

Ogni volta che Padre Pio veniva condannato da Prelati turbati e altri in buonafede ma che non erano in grado di capire i disegni di Dio, dopo diversi anni gli si permetteva di riprendere l’attività ministeriale pubblica del suo sacerdozio. Lasciavano Padre Pio per anni isolato senza poter incontrare i fedeli e celebrava in una Cappella all’interno del convento.

Il monumentale Padre Pio è stato un Uomo buono, misericordioso ed esigente per la salvezza delle anime. È stato un Uomo integro come i Santi, un dono del Signore all’umanità sbandata e che non prega più.

Tutti i Santi sono stati doni di Dio all’umanità sconvolta e ambigua, le loro virtù soppiantavano radicalmente il peccato e l’invidia.

Il Vangelo ci insegna che dobbiamo diventare umili interiormente, solo così sapremo «servire» cioè aiutare tutti, mettendoci a disposizione di Gesù, senza strumentalizzare Gesù. Ognuno deve aiutare i più vicini e sono i familiari, poi tutti i conoscenti ma non come pretendono loro, incapaci di comprendere che sono senza la Luce di Dio.

Chi è vicino a Gesù desidera che lo siano anche gli altri, chiede nella preghiera la conversione dei peccatori.

La storia di Padre Pio è quella di un Santo immerso nel Vangelo, una storia da conoscere per comprendere la spiritualità, per capire che non si migliora senza una preghiera umile e costante, senza la pratica delle virtù.

Padre Pio non cercava pubblicità, né voleva far parlare di sé, questa comunque è una piccola virtù che si riscontra nei Santi, considerando l’elevatezza della loro spiritualità. Padre Pio era costantemente impegnato nella salvezza delle anime e nella diffusione della Sacra Tradizione della Chiesa.

Gesù e Maria ci danno molte Grazie e ci stringono ai Loro Cuori Sacratissimi, noi dobbiamo corrispondere con le buone opere e il Santo Rosario.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Il mondo è un grande teatro, ognuno sceglie il suo ruolo – 22 Settembre 2022 0

Il mondo è un grande teatro, ognuno sceglie il suo ruolo – 22 Settembre 2022

Giovedì 22 settembre 2022XXV Settimana del Tempo Ordinario  + VANGELO (Lc 9,7-9)Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose? + Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elia», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi Profeti». Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo. Parola del Signore Commento di Padre Giulio Maria ScozzaroGesù veniva cercato da molti per diversi motivi se non opposti in alcuni casi. Erode era interessato a vedere Gesù per una curiosità non religiosa, voleva vedere il Volto del Signore per trovare la tranquillità perduta dopo la decapitazione di Giovanni Battista.«Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque Costui, del quale sento dire queste cose?».Un uomo meschino era Erode, così impulsivo e insensato da promettere metà del suo regno solo per vedere ballare la figlia di Erodiade. Erode comandava e decideva la vita dei cittadini.Non era sicuro di sé per la vita che gli sfuggiva e viveva nella lussuria, schiavo dei sensi, e al tempo stesso tremava nel sapere che un Uomo compiva grandi cose. Lo percepiva come un pericolo per il suo regno, la sua sicurezza frutto di immoralità.Molte persone che compaiono nel Vangelo mostrano interesse a vedere Gesù. I Magi si presentarono a Gerusalemme chiedendo: «Dov’è il Re dei giudei che è nato?». E palesarono subito il loro proposito: «Abbiamo visto sorgere la sua stella e siamo venuti per adorarlo». Il loro scopo era ben diverso da quello di Erode.Lo trovarono poi tra le braccia di Maria Santissima.In un’altra circostanza furono alcuni pagani giunti a Gerusalemme che si avvicinarono a Filippo per dirgli: «Signore, vogliamo vedere Gesù».E in circostanze ben diverse la Vergine Santa, accompagnata da alcuni parenti, partì da Nazaret per Cafarnao poiché desiderava vederLo. In casa c’era una tal folla che dovettero avvisarLo: «Tua Madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e desiderano vederti».

Riusciamo a immaginare il desiderio e l’Amore che spinsero Maria Santissima a incontrarsi con il Figlio?

Contemplare Gesù, conoscerLo, frequentarLo è anche il nostro più grande desiderio e la nostra maggiore speranza! Nulla può essere paragonato a questo dono. È il dono che moltissimi cristiani rifiutano perché non riescono a trovare ogni giorno un po’ di tempo da dedicare al loro Creatore e datore di ogni Bene.

E IL TEMPO FUGGE VIA, UN TEMPO SVANITO, PERDUTO INUTILMENTE.

Con superficialità si tralascia Colui che ha il pieno potere su tutto ed è l’Amore. Dove và l’uomo senza la guida e la protezione di Dio?

Si vive in un caos e regna l’improvvisazione dove tutto ingannevolmente appare organizzato. Senza la presenza dello Spirito di Gesù la vita è sempre disordinata, anche dove ci sono regole ferree, dove si pianifica tutto per non tralasciare tempo inutile. Senza Dio tutto è sempre inutile.

Rifletto su questa società che mi appare pirandelliana, arrivata ad assumere una parte in questo teatro che è il mondo, dove molti uomini e donne vivono come estranei a loro stessi per la mancata conoscenza personale dovuta a un assillante invito, quasi magico, che colpisce l’intelletto ed inculca convinzioni sbagliate e pagane.

In Pirandello l’influenza delle vicende personali ha un enorme rilievo sull’opera letteraria.

In modo specifico il disagio, inteso come squilibrio, privazione, difficoltà a ritagliarsi un ruolo sociale definito e appagante, fa sì che molti dei suoi personaggi, pur nelle differenze sociali, abbiano in comune il fatto di essere estranei, tormentati, costantemente ai margini, oscillanti tra rassegnazione e ribellione, ragione e follia.

Pirandello da ateo ha svelato l’inquietudine propria dell’uomo che invano cerca di ribellarsi agli schemi di una società stereotipata, priva di valori. Presenta un dissidio interiore creato dall’impossibilità di comunicare, e tutto questo nell’uomo produce personaggi e vicende avvolte dal caos.

Pirandello arrivò a queste conclusioni anche per avere vissuto un’esperienza toccante come la follia della moglie, ma la sua intuizione degli uomini che scavano in loro stessi e si raccontano in modo oggettivo, come se si osservassero dall’esterno, per l’uomo di oggi è difficile da compiere.

Anche se il mondo è un grande teatro, l’uomo che non prega bene rimane un personaggio in cerca di Dio e dei valori morali.

LA VITA DELL’UOMO CHE NON PREGA E VIVE SENZA DIO È UNA FINZIONE, egli non si conosce interiormente né cerca di osservarsi dall’esterno, non cerca di capire il vero senso della vita e vive senza avere focalizzato qual è il suo ruolo in questo mondo.

Molti in questa società rappresentano bene i tanti personaggi di Pirandello e rimangono perennemente alla ricerca della propria identità, del ruolo sociale, come i «Sei personaggi in cerca d’autore».

Dio ha su ogni uomo e ogni donna un disegno meraviglioso e spirituale, ad ognuno ha dato qualità e talenti, ma sono in pochi a conoscere e a vivere fino in fondo il disegno migliore per la loro vita.

Ognuno può svolgere un lavoro piuttosto che un altro, ha una missione, ciò che conta è come vive, quale risposta dà a Dio che lo ha creato.

Le dissipazioni fanno dimenticare l’esistenza di Gesù e la vita diventa triste, vuota e senza la sana preoccupazione per il futuro. Che avverrà?

Non molti cristiani trovano il tempo per andare davanti al Tabernacolo, possibilmente ogni giorno, per ringraziare Gesù Eucaristia.

Se avessero bisogno di un miracolo urgente, forse correrebbero in Chiesa, ma Gesù si deve cercare ogni giorno, Lui infatti sempre ci ama.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Matteo si converte e mostra come vive il cristiano – 21 Settembre 2022 0

Matteo si converte e mostra come vive il cristiano – 21 Settembre 2022

Mercoledì 21 settembre 2022XXV Settimana del Tempo Ordinario San Matteo Apostolo  + VANGELO (Mt 9,9-13)Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.  + Dal Vangelo secondo MatteoIn quel tempo, mentre andava via, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e Lo seguì. Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro Maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori». Parola del Signore  Commento di Padre Giulio Maria ScozzaroLa conversione del pubblicano Matteo colpisce molto e ci spiega che basta un piccolo spiraglio di Bene nella vita di un peccatore, per permettere alla Grazia di Dio di agire e salvare eternamente. Dopo la chiamata di Gesù, tutto in Matteo divenne nuovo e vedeva la realtà con la Luce di Dio, cambiò tutto nella sua esistenza.Non era più il pubblicano che si lasciava odiare perché esattore delle tasse per conto dei romani, Matteo era rinato totalmente nello spirito e dopo la chiamata di Gesù, «seguimi», lavorò molto su di sé per rinnegarsi e cominciare a vivere la vera vita in Dio.La sua conversione fu solo l’inizio della rinascita, in passato aveva compiuto anche opere buone, con la conversione tutta la sua vita doveva cominciare a cantare la gloria di Dio. «L’albero si riconosce dai frutti» (Mt 7,16). Gesù dice ancora che «un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni» (Mt 7,18).

La persona buona si riconosce dalle sue opere buone, la persona cattiva si riconosce dalle opere ambigue, ipocrite, ingannevoli.NUMEROSI CATTOLICI VANNO A MESSA MA POI VIVONO E PARLANO SENZA FEDE, E PER LA LORO SUPERFICIALITÀ DIVENTANO INAFFIDABILI A GESÙ E ALLA MADONNA, ANCHE A QUANTI LI CONOSCONO. MENTRE IL VERO CRISTIANO VIVE DI FEDE, SENZA AMBIGUITÀ NÉ INGANNI.Dai comportamenti di Matteo dopo la sua conversione si deduce una vita irreprensibile e votata pienamente alla causa del Vangelo. Era ricco e si fece povero materialmente, la sua nuova e gioiosa ricchezza era la Grazia di Dio.«Che giova infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?» (Mc 8,36).Matteo lo comprese gradualmente ascoltando gli insegnamenti di Gesù, ed è stato grande il gesto iniziale di lasciare tutte le monete sul banco senza preoccuparsi più delle cose materiali. Un distacco non repentino, perché Matteo non venne attratto come un burattino dalla parola «seguimi», lo Spirito Divino agiva in Lui da tempo per la disposizione interiore di Matteo, in quanto docile e buono.C’è la docilità interiore di Matteo all’inizio del suo distacco dal banco delle imposte che era una miniera d’oro per i guadagni giornalieri.Matteo era buono ma non riusciva a tirare fuori la sua vera natura, rimaneva assoggettato al suo lavoro per abitudine e indolenza spirituale. Solo ascoltando da lontano le predicazioni di Gesù comprese il vero senso della vita e si accorse che non erano affatto i beni materiali ad appagarlo né a renderlo felice. Le ricchezze non gli avevano mai fatto gustare la vera felicità che con Gesù diventa beatitudine.Ma non è stato il distacco dalle cose materiali la vera conversione, il suo cammino spirituale -come quello degli altri- durò tutta la vita.Ai cattolici non è mai sufficiente la Santa Messa o le preghiere giornaliere per crescere nella vera Fede, occorre la meditazione del Vangelo per fare come fece Gesù, praticare le virtù dopo avere assimilato il suo agire.Matteo non lasciò il banco delle imposte per continuare la stessa vita in un altro luogo, con quel gesto rifiutò tutto quello che aveva commesso e rinnegò finanche tutto il denaro accumulato. Ecco un vero innamorato di Gesù Cristo.MENTRE CHI NON AMA INTENSAMENTE GESÙ SI PREOCCUPA MOLTO DEL SUO DENARO IN BANCA E DEI BENI CHE POSSIEDE. IL SUO DIO È IL BENESSERE.Matteo da esattore divenne un uomo nuovo, la sua trasformazione interiore modificò tutte le sue scelte e non fece più scelte sbagliate.La vera conversione avviene quando la vita cambia, quando il cambiamento di rotta dirige non più verso se stesso ma verso Gesù Cristo.Conversione indica una trasformazione inizialmente interiore, se è solamente esteriore indica che non è cambiato nulla. Conversione è un cambiamento di scelte di vita, un mutamento dei pensieri che devono modificarsi da cattivi a buoni, da falsi a sinceri, da odiosi a miti.

La preghiera umile e costante, i Sacramenti e il sincero rinnegamento manifestano che quel cristiano ha scoperto veramente il Volto di Gesù.

Matteo quando lasciò tutto e seguì Gesù, cominciò a lasciare soprattutto quella parte negativa della sua persona. Più del denaro e delle ricchezze egli lasciò su quel banco l’orgoglio e la falsità della sua inutile vita, almeno fino a quel momento.

Per questo divenne credibile, Gesù Lo scelse perché aveva visto in Lui l’Apostolo credibile e lo Spirito Santo Lo guidò a scrivere il Vangelo.

Ed è proprio il suo Vangelo a dirci che egli era rinato dopo la sua conversione. Gli altri tre Evangelisti narrano la sua conversione e lo chiamano con il suo secondo nome, Levi, più che altro per rispetto e per non umiliare la sua persona. Essere esattore delle tasse era un mestiere corrotto e l’esattore era un usurpatore.

Solo Matteo nel suo Vangelo scrive chi è Levi, il nome di pubblicano, ed è Lui, indica che Lui, Matteo, era un odioso e avido pubblicano. Dopo mostrò una edificante umiltà. Non nascose la sua vita disonesta per i millenni futuri a tutti i lettori del suo Vangelo, si scoprì così come era, senza ipocrisie e falsità.

Questa rivelazione dona altro prestigio alla conversione di Matteo.

Non ha inventato altre storie per nascondere di essere stato un pubblicano che scandalizzava, anzi, lo scrisse per mostrare la gloria di Gesù per averlo trasfigurato, per esaltare la sua Misericordia. Ecco cosa si intende per vera conversione, cosa si intende per cristiano: l’onestà intellettuale, la verità e la retta intenzione in ogni circostanza.

Il cristiano deve sempre considerarsi un peccatore beneficiato dalla Grazia di Dio. La sua vita deve dare gloria a Dio che lo ha perdonato.

Il cristiano convertito è credibile quando pratica le virtù e lotta con impegno giornaliero contro i vizi, lotta davvero contro le sue debolezze.

Il cristiano convertito deve mostrare con la sua vita di essere umile, sincero, mansueto e paziente. Così esalta la Misericordia di Gesù.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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